doveva l’accumulo di un immenso patrimonio culturale che era, in definitiva, un patrimonio d’immagine? Portato dal piano intellettuale al morale, il
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intenzioni irrealizzate del quale possono tutt’al più scaricarlo, per riversarla sul papa, della responsabilità o della colpa dell’insuccesso. Ma sarebbe il
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corrispondenti al disegno dell’artista, e al tempo stesso si migliorava la praticabilità o l’abitabilità della chiesa: al centro, nella vasta navata
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Una concezione per principio antimonumentale, quindi contraria all’unità formale e al significato costante dei valori formali, non poteva non essere
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convessità della superficie esterna. Già il Portoghesi ha accennato al carattere di schiacciato del modellato architettonico del Cortona: infatti la
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corridoio prospettico, al termine del quale la parete curva della chiesa si innalza su una linea d’orizzonte, rimandando al di là il corpo lobato del
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dilatazione laterale dello spazio che il Bernini, all’incirca negli stessi anni, elaborava in S. Andrea al Quirinale. Il reciproco compensarsi della
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, ultimati quei lavori, torna al progetto incompiuto, quei remi sono ormai spenti, svuotati, incapaci di sostenere la carica del furor. E vero anche che
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Rossellino e rimasto incompiuto. Al compimento del coro si oppongono difficoltà obbiettive, ma si pensa di risolverle ingrandendo il programma e cioè
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significato iconologico degli elementi architettonici. Costruisce su una scala dimensionale moderata (si pensi al gigantismo del Bernini nel colonnato di
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Che Las Meninas sia una situazione e non soltanto un ritratto di gruppo l’hanno veduto i primi descrittori e chi, al principio del secolo scorso, ha
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Come parlare di realismo (e per Velázquez non può farsene a meno) se i modelli voltano le spalle al pittore? Bisognerebbe supporre che nello studio
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termine al secondo; ma il Guarini va oltre ed instaura una teoria della prassi, ponendo la tecnica come metodologia del progetto invece che come
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si mette al servizio dell’autorità che, come Chiesa o come Stato, rappresenta nel mondo la volontà divina. Nel Trattato, l’architettura sacra o
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Come attività puramente mondana l’architettura è pura tecnica, non potrebbe essere altro; ma se al di là della tecnica non c’è nulla, la tecnica non
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iniziale. Quanto al fatto che tutte le opere compiute da Michelangiolo tra il 1505 e il 1545 attingano e portino motivi al progetto inattuato, determinando
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tipologie: quelle, cioè, su cui si fondava la progettazione classica, fino al Bernini e allo stesso Borromini.
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’esecuzione: sono al di là della pura ideazione dell’artista e al di qua dell’opera d’arte, che si avrà soltanto col fenomeno visivo o sonoro, cioè con l
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emergere al livello del fenomeno. Non dà l’illusione dello spazio infinito, ma verifica o fenomenizza la infinità dello spazio attraverso la
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Ma anche il punto di partenza de]l’ideazione formale è irrazionale. Nella cupola della Sindone archi si impostano al sommo degli archi sottostanti
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, architettonico o naturale, che non sia anch'esso tutto esterno, spiegato. Nel ragguaglio di società e natura, l'aristocrazia e la corte stanno al resto del
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A Stupinigi poi, nel casino di caccia, inventa una pianta a bracci diagonali incrociati, rotanti intorno al «luogo magnifico» del gran salone come
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pianeta a pianeta, ma come da una camera alla contigua; non lo spazio muta, ma il nostro senso dello spazio, il nostro sentirci al largo o allo stretto
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dell’Alfieri che la innesta al centro politico e la mette in valore. Sarà questa, com’è noto, la grande direttrice dello sviluppo urbanistico di Torino
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più cadenzata che ritmica, un accento più prosastico che poetico. È questa la letteratura architettonica che Benedetto Alfieri ha legato al Piemonte
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architettuta ai principi palladiani e scamozziani portati da Inigo Jones. Una cultura artistica preesistente dunque al formarsi di un’arte propriamente inglese
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considerata contraria al fine della vera religione ma al fine proprio dell’arte, assai più interessante è il fatto che l’arte «di storia», di cui si deplora
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prezzo di molto superiore al suo valore. Né poi è detto che le scuole più celebrate, i maestri più famosi siano senz’altro, e per sempre, le vette
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borghesi cl1’erano i pittori e i critici del Settecento. Al contrario, tutti sono d’accordo sul punto che gli olandesi sono molto al di sotto degli
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incisori italiani che operavano in Inghilterra: si pensi al Pellegrini, al Canaletto, al Bartolozzi. Una pittura come quella, appunto, del Pellegrini, che
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delle artificiate visioni: un’ispirazione che ugualmente repugnava al sentimento religioso e al positivo buon senso inglese. Ma, poiché l’idea d
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insieme di giudizi pratici, il cui processo s’intreccia al processo del fare artistico, cosicché grandissima è la sua utilità didattica (disc. XI, in morte
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rispetto al problema della retta visione. Fin da principio s’intende che il problema della forma artistica non è il problema della rappresentazione di ciò
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al bivio.
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appunto il compito della pittura, né contraddice ai suoi fondamentali interessi sociali poiché ciò che si visualizza o fenomenizza, e al tempo stesso si
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Michelangiolo non era amico del Bramante; tuttavia, quando, trent’anni dopo la morte di lui, succede al Sangallo nella direzione della fabbrica di
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un ornamento della persona, era un fattore dell’educazione. Ma, al contrario della nobiltà, la borghesia era una classe che lavorava, produceva, non
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, al mondo dal quale si sottrae e al quale rinuncia? Indubbiamente, la teorica del «sublime» non è soltanto inglese, nasce dall’incontro con altre
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protettore. L’interpretazione non trova conferma nell’iconografia delle statue ma, venendo da una fonte così vicina al maestro e probabilmente autorizzata, non
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. Infine, Brunelleschi postula una spazialità ideale come archetipo dello spazio naturale, Michelangiolo ritrova la spazialità ideale al di là, o nel
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la perfezione della tecnica («che a suo modo può aspirare al termine di genio»), l’arte di Michelangiolo ha la qualità suprema della poesia e quindi
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Dei due bardi della nuova poetica già quasi romantica, l’uno, Wlilliam Blake, era fermamente avverso all’Accademia e al suo presidente; l’altro
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sofferenza che l’opprime, nuovo Filottete, il semidio di Blake, il gigante simbolo dell’umano si ribella al proprio essere un simbolo, alla società che
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Bellezza ed espressione, intendendo con espressione l’ideale ultimo del Sublime, sono valori distinti; ma «solo l’espressione può dare al bello il
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Al confine dei due secoli, la sua rimane un’anima ancipite, piena di fascino e priva di vera grandezza: un’anima che non sa rinunciare all’edonismo
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Shakespeare al Manierismo, all’eufuismo del suo tempo. Né più risoluto e moralmente forte è il suo atteggiarsi di fronte ai grandi problemi del suo tempo. All
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. Quanto al soggetto dunque, nessun dubbio che il gruppo canoviano vada collocato nella serie dei componimenti figurativi e letterati, tanto frequenti in
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lavorava al gruppo, il suo protettore Giovanni Falier già progettava di mandarlo a studiare a Roma; ed il giovane era riluttante, diceva che «la
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veneziana, al Vittoria: più che nella modulazione pittorica del modellato di superficie, il riferimento vale, ed entro limiti molto ristretti, per l
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al veneto Bonazza l’inserto di elementi oggettivali (da prelievo diretto o dal calco o da copia) è un procedimento quasi abituale; ed è evidente che l
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