Italino e i valligiani, consci d’esser italiani, giuran odio all’oppressore inneggiando al tricolore.
Garibaldi! Ora, al mattino, quando Schizzo si ridesta, vede ancor la bionda testa nell’immenso ciel turchino.
In compenso il sor Rapesta gli farà da testimonio. Per recarsi al matrimonio senza indugio egli s’appresta.
E gustando la vittoria che il buon caso concede, al baron, come si vede, ei rinfresca la memoria.
Il signor Kartofel Otto passa e arrestasi di botto: che bandiera bella e gaia stende al sol la lavandaia.
Dato sfogo al suo furore manda in pace il mercatore, che dicendo: “Arrivederci” se ne va con le sue merci.
Poi del bar si siede al desco Otto ed ordina un rinfresco; ma il garzone gli combina menta, orzata e granatina.
E allorquando l’uomo nero volge gli occhi al suo destriero, nel veder che ha le sue penne si domanda: “O come avvenne?”
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All'ingresso dei ministri, la Camera nuovamente sorge in piedi, prorompendo in prolungati e reiterati applausi al grido di: “Viva Salandra! Viva
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Al momento che il Presidente occupa il seggio presidenziale, gli onorevoli deputati sorgono in piedi e lo salutano con vivissimi e prolungati
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Salandra, presidente del Consiglio, presenta il disegno di legge per il conferimento al Governo del Re di poteri straordinari in caso di guerra, e
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al di là dei quali si sarebbero compromessi, insieme, gli interessi e il decoro del nostro paese.
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Mi onoro di presentare alla Camera un disegno di legge per il conferimento al Governo del Re di poteri straordinari in caso di guerra.
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Per la tutela, dunque, di tali supreme ragioni il Governo del Re si vide costretto a notificare al Governo Imperiale e Reale di Austria-Ungheria, il
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Or, nel nome di essa e per la devozione ad essa, noi fervidamente rivolgiamo il più commosso appello al Parlamento e, anche al di là del Parlamento
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fino da ieri l'altro, che egli avrebbe fatto questa proposta; ed io allora, come era mio dovere, e tenendo conto dei precedenti, che risalgono al 1859
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presidente. Do atto all'onorevole Presidente del Consiglio della presentazione del disegno di legge: «Conferimento al Governo del Re di poteri
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Come la Camera ha udito, l'onorevole Presidente del Consiglio propone che sia affidata al Presidente della Camera la nomina della Commissione, che
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I contrasti di partiti e di classi, le opinioni individuali, in tempi ordinari rispettabili sempre, le ragioni stesse, insomma, che dan vita al
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(La Camera, sorgendo in piedi, applaude vivamente e lungamente l'onorevole ministro degli affari esteri al grido ripetuto di: “Viva Sonnino! Viva
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l'Austria-Ungheria dal 9 dicembre 1914 al 4 maggio 1915.
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l'Austria-Ungheria dal 9 dicembre 1914 al 4 maggio 1915.
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Comunico alla Camera il risultamento della votazione segreta sulla proposta di discutere immediatamente il disegno di legge per il conferimento al
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Dovendo ora gli onorevoli ministri recarsi al Senato, ed anche per dar tempo alla Commissione di compiere il suo esame sul disegno di legge, sospendo
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presidente. Invito l'onorevole Boselli, Presidente e Belatore della Commissione incaricata di riferire sul disegno dì legge: «Conferimento al Governo
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e ne traggono esempio di coraggio sereno, saldo, degno della sua stirpe, esempio di patriottismo italiano temprato al genio dei tempi e al sentimento
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L'esercito e l'armata guardano al Re
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(Vivissimi, reiterati applausi — Ministri e deputati sorgono in piedi al grido di: “Viva il Re!”)
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Troppo lungamente al dolore delle genti italiane, divelte dall'Italia per le usurpazioni della forza e per lo strazio delle nazionalità,
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al dolore di quella gente supremamente italiana per i decreti della natura, per la perpetuità della lingua, per il genio del pensiero, per i vincoli
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L'esercito e l'armata mirano al Campidoglio fulgente, mirano a Roma, nata a tutte le missioni della civiltà, a Roma, dove dall'epopea sempre viva del
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moderazione, così che il fedele resoconto della loro opera diplomatica può dare al Paese e alla Camera la intima coscienza della ineluttabilità del
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dalla dottrina, ma forse lo sentiranno vacillare nel contatto e nel contrasto con la realtà; cattolici che dalla fede ebbero repugnanza al cimento ed
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motivate, dessero sufficiente indicazione per la soluzione della crisi, e rimandava il Gabinetto davanti al voto della Camera.
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fugge, che non muta, che non mente, che non si rinnega, che non abdica, che non dilegua; che il timore miserabile del disastro proprio non antepone al
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presidente. Essa mancherebbe al suo dovere, se disturbasse l'andamento della discussione. Prosegua onorevole Turati.
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Nessun'altra nazione ha bisogno al pari dell'Italia di chiedere l'aumento della sua influenza economica e politica nel mondo unicamente allo sviluppo
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Un gesto, concordato con le Potenze neutrali, che ponesse come correspettivo al perdurare della neutralità la evacuazione del Belgio tradito e
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Voi ne avrete bisogno al par di noi, perchè, -guardatevi dunque d'attorno! - se fosse davvero la bancarotta della Internazionale, sarebbe anche (e
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Italia al socialismo venga, per una ragione politica; valutato il pensiero, il giudizio che, anche da quelli che aderiscono al socialismo, si può portare
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politica di pace, di lavoro, di credito al lavoro e di provvidenze sociali proporzionata, quale a voi vennero suggerendo - ahimè, con quale scarso
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proletariato più progredito e meglio organizzato fa causa comune con la classe borghese per assicurare il trionfo al proprio Stato nazionale.
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, gettò in faccia al corruttore, che offriva la vita, il «Tiremm innanz!» di immortale e gloriosa memoria!
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lungo il pianto e meno generale il lutto di altre madri che dal Rodano al Volga, dalla Scozia alla Serbia trepidano innanzi a un conflitto di cui non si
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«Conferimento al Governo del Re di poteri straordinari in caso di guerra» :
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deponeva il voto, si è levato al suo indirizzo un vivo e prolungato applauso, al quale hanno partecipato anche gli onorevoli ministri — Applausi fragorosi
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Ed ora, onorevoli colleghi, permettete una parola al vostro vecchio Presidente, che oggi, mercè vostra, e nella solennità di questa storica adunanza
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(Applausi entusiastici e reiterati al grido di “Viva il Re! Viva l'Italia!”)
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