Su due guanciali, che s' eran tra- scinati vicino al balcone, due bei bambini rosei e ricciuti, Margherita e Lionello, chiamati per vezzo dai
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nonno non vedeva di buon occhio perchè, a parer suo, aveva portata sventura al figliuolo ch' era morto dopo appena due anni di matrimonio, doveva
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posto dove un tempo s' abboccava di nascosto con la sua bianca Lilia. Questo accadeva verso l' ora di colazione; e da quell' ora fino al momento del
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' immaginazione di fronte al mare immenso nelle notti di burrasca, a uomini selvaggi dal corpo nudo e tatuato di figure mostruose e deformi. A un
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quando girar per il mondo era un' impresa assai meno facile che non al giorno d' oggi. Ben presto, dopo aver percorso su e giù, per largo e per lungo
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l'appartamento dei Sernici fosse al primo piano; saltella, saltella, arrivò in fondo; e allora gli si parò innanzi un largo androne, che da un lato menava
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- Pietà! pietà! - singhiozzava nel suo linguaggio. - Mi straziano, mi divorano! Ah, orribile! orribile!... - Moschino tremava come una foglia al
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porgeva un biscotto, una fetta di pera, un po' di latte nel piattino, un po' d' erba: tutta roba fresca, che faceva bene al topino malato di calore. Per
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piantato, immobile, appoggiando la testa alla canna, assai più lunga di lui. - Bravo Dodò, mio Dodò! - diceva Nello al buon topino; e gli offriva, subito
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madre di Vittorio al bambino. Ma questi ricominciò a far greppo, e tornaron le lacrime. Non era certo per ostinazione che la povera Ninì non volea
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cuore duro più del macigno. In quel momento una testa ricciuta di bimbo s' affacciò al balcone di dove la bestiolina era precipitata: era Vittorio. Gli
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Sernici erano soliti di tenere provviste di formaggio, salumi, olio, vino, civaie e persino frutta. L' uscio della dispensa s' apriva due volte al
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stato di scappare come saette, se Dodò non avesse ordinato: - Fermi! - S' arrestarono tutti e due, come cambiati in statue di sale. Al topo sconosciuto s
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- disse la contessa Sernici al brutto individuo - vi compenserò bene della piccola perdita. Del resto, vedo che questo topo nè pure vi serve; e farete
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un' angoscia che nemmeno lei avrebbe saputo descrivere. La giornata passò quietamente per tutti; i topini dormirono e mangiarono come al solito
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Nello affettò una pera, e pigliando il centro pieno di semi, lo porse al nuovo venuto; che si mise subito a mangiarlo con bel garbo e buon appetito
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uscita, vivente e sorridente, al colpo di bacchetta d' una fata, da un ventaglio di carta di riso con le stecche di lacca intarsiate. Nello, egli
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più lunga di loro; contadine della Brettagna con le berrette puntute e alate, il fazzoletto di pizzo incrociato sul seno e la crocetta d' oro appesa al
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anche più bisogno di lei. Ragù si mosse lentamente dal suo giaciglio, e venne al piattino, dove appoggiò le manucce rosate, assaporando con voluttà
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come cagnolini da una stanza al- l' altra, a prendere il cibo dalla bocca, come due piccioni, e altri simili garbi. Con gli antichi esercizi non li
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storia? - saltò su a dire la contessa, aggrottando le ciglia. - Scherzo, mammina, - disse Nello avvolgendo un braccio intorno al collo della sua
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badava a dire: - Fermi! fermi! State boni! Chetatevi! - Ma sì: era come dire al muro. Alla fine, vedendo che con le buone non c'era verso di farli
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le viottole del giardino, e si poteva guidare come un cavallo vero! - Gli è, bimbi miei, - spiegò la contessa - che al vostro cuore e alla vostra
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tutto la mezz' ombra di quella libreria, che gli dava modo di dormire in pace; poi lì stava tra un profumo vago di pelli e in mezzo al molle contatto
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porto della Grecia, il Pireo, dove la nave era ancorata, co' pennoni inghirlandati di fiori: le bandiere sventolavano allegre al maestrale, tra fitte
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poltrona che la padroncina gli aveva data vicino al proprio scrittoio, gli occhi chiusi affatto o imbambolati dal sonno. Si destava appena quando la Rita
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trovare. Era sotto un mobile, sopra un altro, dietro un cuscino, in posti sempre nuovi e inaspettati. Questo capriccioso d'un topo ora voleva star al
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mai.... - Nello portò trionfalmente Moschino al padre. - Ecco chi sonava, babbo! - diss' egli ridendo come un matto. - Ma, signor Moschino, lei una ne
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, per iscoprire se gli sarebbero capitate delle tirate d' orecchi o delle carezze. Quando il topino ebbe pensato un po', parve buttarsi al partito di
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che desiderava. Ma non per questo dimostrava minore affetto o minore riconoscenza ai suoi padroni, specie al conte, che aveva preso a volergli bene
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' accostava al padrone e si levava su le zampine e lo spingeva con tutto il corpo come per digli: - Andiamo, via! - E siccome il conte, dopo pranzo, si
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.... - Ah corpo d' un foglio di cartastraccia! sta' a vedere che scopre anche questa - pensava Moschino; e tanto per cambiar discorso, domandava al fratello
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due topi trovaron la stanza al buio, e aspettarono un pezzo prima che il conte venisse a tavola. Nel salotto della contessa s' udiron de' passi, delle
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' è quella bestia? - Il conte entrava appunto in quel momento. - Che ha? che le accade? - gridò subito al visitatore. - Ma guardi un po' che m' ha
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