Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Documenti umani

244587
Federico De Roberto 26 occorrenze
  • 1889
  • Fratelli Treves Editore
  • Milano
  • verismo
  • UNICT
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malessere fisico ordinariamente ne deriva, come effetto dell'afflusso del sangue al cervello, ed in questo stato irritante la stessa riparazione del sonno

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Al signor Guglielmo Valdara, Castellammare. Hôtel Royal. Mon cher, Ah, que c'est drôle! Ah, que c'est drôle! Permettete, j'étouffe! O povero amico

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Mentre Anastasio Natali dava gli ultimi tocchi al suo quadro della Ginestra - un orrido e deserto paesaggio vulcanico, tutto asperità, crepacci

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, la competenza giuridica non fanno al caso mio. Io debbo esporre dei fatti, tocca a voi apprezzarli. "La mia parola sarà disadorna: tanto peggio, o

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cosa ti è successo? - Una scena che non dimenticherò mai più. - Qualcuno dei combattenti è rimasto sul terreno? - Al contrario; il duello non avvenne

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- Vedete? - disse l'ingegnere Ferrieri al suo giovane amico Paolo Dinolfi, appena questi ebbe finito di leggere. - Vi sono anche dei documenti umani

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ripensare al pericolo senza temere d'esserne tuttora minacciato. Franz von Rödrich ascoltava attentamente, coi gomiti sulla tavola e la testa fra le mani

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molte lusinghiere espressioni per la mia attitudine al novellare, di non poter pubblicare quei racconti perché non ne approvava il genere. "Non si

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fortemente le mani, segno che stava per rimettersi al lavoro. - A noi due, stravagante; ho un'ora perduta, e se mi prometti di star buono e di lasciare

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si era nuovamente seduto dinanzi ad esso con la tavolozza passata al pollice della mano sinistra. - Sì che me ne ricordo! - e, preso posto dinanzi al

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imperioso si faceva il bisogno di lei... Che cosa avrei fatto della salute, io che volevo annientarmi stringendola al mio petto, bevendo il suo profumo

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passare qualche tempo al mio paese, a respirare quell'aria balsamica, a riposare gli occhi nella contemplazione del verde. Del mio paese io avevo

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farebbe molto comodo; lo intascherei!... Non farebbe anche comodo a voi? - Ohibò! Io lo consegnerei al signor questore e mi prenderei gli elogi dei

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; sentiva ancora il suono della sua voce quando, al ritorno dal romitorio, preso posto nel landau della marchesa, si era intavolata una discussione sulle

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torricelle e i suoi tetti acuminati. Intanto che il cavallo si avanzava al passo, scalpitando e mordendo il freno, l'Olderico cercava di sorprendere

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confessionale, si avviò verso di lui. Al rumore di quel passo, il confessore venne fuori. Era straordinariamente pallido in viso, ed aveva uno sguardo incerto

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tutt'intorno. Sul dubbio orizzonte un'ombra incorporea si allontanava, ed era come se l'anima mia fosse legata a quell'ombra, ed al fuggire di quell'ombra

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tutte le anime dovrebbero gravitare intorno alla sua, come i minori astri gravitano intorno al sole? E dopo ciò? Che cosa saprebbe ella di quel che io

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1.° ottobre. Quando Ella sedeva al piano, nei giorni felici di questa primavera splendente nella memoria, i suoni dolci, carezzanti, giocondi, le

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moventi - e quello che io dico. Ora, le mie parole non rispondono mai al mio pensiero - perchè sono parole: vuol dire qualcosa di determinato, di

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interiore, al contrario, è il linguaggio del pensiero attivo, personale, che cerca, che trova e che si arricchisce del suo proprio lavoro." (Egger).

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multiformità. Intorno alla frase principale altri motivi meno distinti si affollano, come una congerie di idee e di imagini fa corteggio al pensiero

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angosciosa. In mezzo al coro, una finisce per emergere, lunga, triste, narrante i dolori di tutti. Oppressi, circondati dalle tenebre impenetrabili sono

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erano sfilate dinanzi?... Credutosi fin lì al sicuro da nuove passioni, certo di aver chiuso da molto tempo e per sempre l'èra delle pazzie, era bastato

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principe di Marciano non dava ai due amanti fastidio di sorta. Quanto al duca, non una parola, non un accenno aveva dimostrato che egli conoscesse quel

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Benchè fossero appena le undici, la baronessa di Fastalia, passeggiando dalla stanza da letto al salottino, andava a guardare ogni momento l'orologio

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L'indomani

246243
Neera 24 occorrenze
  • 1889
  • Libreria editrice Galli
  • Milano
  • Verismo
  • UNICT
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lei, inalberando il fantasma del dovere. Le pastoie dell'immaginazione dovevano scomparire davanti al compito austero della vita; assumeva ora una

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innanzi così bella e poetica come Giulietta, come Desdemona, come Margherita. Al solo vedere una strenna le tornavano a memoria i versi che ella aveva

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Le sembrava ancora la più bella poesia del mondo, l'aveva recitata un giorno al dottorone, sperando di commoverlo, ma egli aveva risposto: Non creda

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Amico mio, Sì, io vi chiamo amico mio; oramai non potrei più riprendermi questo cuore che è vostro, ma voi rispondete al mio affetto? La vostra

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Le due violette si trovavano ancora in mezzo al foglio, fermate con un piccolo taglio nella carta. Il capello non c'era più. Non sapendo precisamente

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Ricordati, sai? Ci tengo. Al tuo ritratto ho fatto un sacchettino di seta, vi ho unito il garofano rosso che mi hai dato la prima volta che ci siamo

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con un po' di gomma falle aderire al cartoncino da tergo.

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d'amore, sentendo una stretta al cuore per ogni bacio che Elvira aveva dato ad Alberto, oppressa dalla disperata convinzione che per quanto ella facesse o

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vesti per scoprire il nome di Elvira. Credette di averla trovata in una giovane donna, appoggiata languidamente al tronco di una colonna, con l'indice

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Sedevano al pranzo di nozze dato da Toniolo per presentare la sua sposa. C'erano tutti; gli Oriani, i Merelli, il sindaco, il dottorone, il vero

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cosa si soffre sempre... - Ti senti male? - chiese Alberto con premura. Marta gli si appese al braccio, negando col capo; e quando la signora Merelli

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Le avevano ordinato delle lunghe passeggiate. Accompagnava qualche volta Alberto al podere, qualche altra gli andava incontro, prima del desinare, ma

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esistenza da vecchierella, sentendo già i brividi di novembre, coprendosi molto, avvicinandosi al fuoco. Tolto il leggero arrotondarsi della vita, le altre

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Appollonia le aveva ben detto di non uscire quel giorno, che il tempo minacciava pioggia. Marta non le credette o credette di poter giungere al

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aggiungere al numeroso stuolo. «....Innamoratomi alla prefazione, bellissima, lo divorai tutto in un fiato....» FILIPPO TURATI, nell'Italia (1 Aprile 1888).

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corrisponde al concetto. «....Le Confessioni d'Andrea si leggono con profitto e con diletto dalla prima all'ultima pagina.» G. DEPANIS, nella Gazzetta

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la chiarezza dell'elocuzione corretta: due pregi di buon novelliere, che non si possono negare al Valcarenghi.» Giornale La Domenica del Fracassa di

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coscienziosi. Il Valcarenghi ha scritto pagine dalle quali è chiara la molta attitudine che egli ha al romanzo.» Giornale Nuova Antologia di Roma (1 Settembre

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«Spergiuro!... Il racconto si fa leggere con molto piacere ed interesse, poichè l'analisi della passione al suo pieno sviluppo è fatta con coscienza

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dai capelli svolazzanti al vento come piccole bandiere spiegate, gracili, malaticcie, colla loro allegria triste... «Battaglia perduta! per evidenza

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del loro paese, dal grande al piccino, le cose hanno tutte lo stesso andazzo; dappertutto cielo, terra e montagnaccie, seccature, gabbamondi e

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Pagina 212

bella raccolta di garbate invenzioni. Le novelle di Antonio Fogazzaro pubblicate in questi giorni dall'avveduto editore Galli sono destinate al più grande

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Pagina 215

al tavolino. - Bel tempo - disse Merelli - il grano turco cresce a vista, l'uva è una meraviglia. Soggiunse il dottore: - Ho comperato oggi una razza

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Pagina 73

nell'andare a scuola, al punto che Gerolamo se lo doveva prendere nelle braccia a viva forza e trascinarlo davanti al maestro. Gerolamo, interrogato in

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Pagina 99

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