Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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letteraria) Il ritratto in fotografia, ch'è in fronte  al  presente volume, è stato eseguito dai Fratelli Alinari in
L'Isola e il Faro 33 IV. Le fatiche d'Ercole 61 V. Scacco  al  Re! 83 VI. Giuoco di torri, d'alfieri e di pedine100 VII.
famosi guerrieri, le più belle dame che fossero mai state  al  mondo. C'era Rinaldo di Montalbano, c'era Rodomonte, c'era
molto agitato! — chiese Emma che girava di nuovo in torno  al  magnifico mazzo, cercando di disporre simmetricamente le
che stima! che le dirò? ha lasciato andare uno schiaffo  al  maleducato che si permetteva.... Lei capisce le
impaurito; l'adagiò sopra un divano e corse ad attaccarsi  al  campanello. In un minuto tutta la gente della pensione era
dei sali; Miss Gingerly, con le mani giunte e con gli occhi  al  soffitto, probabilmente pregava per la salvezza della
dialetto; e quatto quatto il conte Sampieri, con un braccio  al  collo, umile in tanta gloria, si godeva in disparte
gli occhi, li fissò su 'l giovane, e buttandogli le braccia  al  collo, immemore perfino di dove ella si trovava, scoppiò in
potè parlare, interrotta dai singhiozzi, si volse di nuovo  al  suo amore. — O Totò adorato, com'hai avuto cuore d'esporre
Bencini approfittò di quel momento per avvicinarsi  al  conte Sampieri; sciolse la sciarpa che gli avvolgeva il
 al  Re! A mano a mano che rievoco le avventure del mio regale
quella società elegante tutt'il giuoco docilmente prestarsi  al  capriccio del piccolo futuro re che attraversava lo
amanti ufficiosi diventar tanti alfieri pronti a inchinarsi  al  passaggio del piccolo re, anche e anzi sopratutto se era
e farlo rispettare a questo modo. Una sera pranzavo  al  Circolo quando Sua Altezza mi feee chiamare al telefono.
pranzavo al Circolo quando Sua Altezza mi feee chiamare  al  telefono. Era il principe in persona: «Ha libera la sua
Altezza. — Può aspettarmi allora ancora qualche minuto  al  Circolo? — Ai suoi ordini, Altezza. — Fra meno d'un quarto
di vedere che impressione le fa». L'impressione, poco dopo,  al  teatro, fu eccellente. Manon Manette era quanto di più
prodigava i suoi sorrisi e le sue grazie, non moltiplicava  al  momento delle chiamate di fine di atto i suoi inchini, che
e i ministri socialisti per essere oltremodo sensibili  al  fascino delle monarchie, delle teste corollate e dei
monarchie, delle teste corollate e dei principi ereditarii.  Al  secondo alto la bellissima attrice apparve in scena con un
e smeraldi. E durante quell'atto l'attrice sorrise  al  principe più che mai. Non capivo perchè. Lo seppi dopo.
non furono affatto necessarie, perchè, proprio  al  momento in cui ero per pronunciarle, il principe si decise
modi: mandandole quel pendentif di brillanti ch'ella aveva  al  collo durante questo secondo alto e facendola pregare di
questo secondo alto e facendola pregare di venire domani  al  palazzo a vedere la mia collezione di medaglie e a prendere
Era già inteso infatti che il pendentif, brillando  al  secondo atto sul seno di Manon Manette, avrebbe significato
suol dirsi, tutta la mano, non ho avuto che da accennare  al  più vago e lontano tentative d'assedio perchè tutte le
Così ho pensato a quell'attrice. Mi sembra che faccia  al  caso mio. È attrice: la commedia è il suo forte. È
galanteria aveva tanto bisogno? Segnalai la mia meraviglia  al  principe, ma la sua risposta, poco dopo, mi provò che
errata. Manon è un'attrice le cui molte avventure sono note  al  mondo intero. È francese, e la donna francese, parigina
E bisognerebbe — ed ecco il favore che volevo chiedere  al  suo spirito capace di superare con grazia e con eleganza
bussai alla porta del salottino che Manon Manette occupava  al  Suprême Hotel; ripetendomi vertiginosamente in mente, per
il modo più difficile per dire una cosa facile. Ma, sia che  al  momento opportuno io non ricordassi più perfettamente il
francese è generosa sino alla prodigalità. Ebbene, direte  al  principe che io sono assolutamente degoulée di osservare
lente, meditate ed illuminate evoluzioni. Riportate dunque  al  principe questo suo biglietto da visita di ieri e ditegli
di ieri e ditegli che sono dolente di non poter oggi,  al  suo palazzo restituirgli, com'era inteso, il mio. E, così
supplicai. Manon Manette fu irremovibile, insensibile  al  fascino della mia eloquenza, impermeabile alle lacrime
E, ripreso il pendentif, se lo riannodò attorno  al  collo con un terzo incantevole sorriso. Poi, ricordando il
Ed è finita come doveva finire... — Cioè?... — Con scacco  al  Re!
come una processione di fantasmi salmeggianti. A canto  al  pozzo, in altri momenti, era un fitto cicaleccio di serve;
sotto un gran giglio a trafori, strideva aspra  al  saliscendi delle mezzine, immerse nell' acqua con un tonfo
di famiglia versava una tenue somma mensile, consacrata  al  mantenimento de' lumi a petrolio e al nolo di qualche
mensile, consacrata al mantenimento de' lumi a petrolio e  al  nolo di qualche divano coperto di tela d'America, non che
Le riunioni grandi, quelle cioè in cui la colonia era quasi  al  completo, avevan luogo di festa. Finita la messa delle
tutti gli ospiti più ragguardevoli della badia si recavano  al  Circolo, dove le donne, massime le ragazze, sfoggiavano
solamente a traverso la sua riduzione più adatta  al  colore del tempo: la riduzione francese negli allegri
è rappresentata con siffatta eloquenza di fatti, che,  al  già incominciato processo dei tempi scorsi potranno, a
nella speranza di fare all'Italia cosa gradita ed utile  al  tempo stesso, e premunita del consentimento dell'Autrice,
edifizi: gli uni sacri alla devozione, gli altri dedicati  al  sollazzo. Ora il convento di femmine, che forma un piccolo
funzioni diverse deve saper esercitare ogni persona addetta  al  servizio della chiesa: l'una, di sacro ministro; l'altra,
parte teatrale dei chierici. Quattro giovinotti dediti  al  servizio della chiesa, aspiravano al sacerdozio. Non sì
giovinotti dediti al servizio della chiesa, aspiravano  al  sacerdozio. Non sì tosto avevano presi gli ordini sacri,
de' voti nel ballottaggio del badessato, le abilita  al  godimento di molti privilegi, uno de' quali si è pur quello
non fare in mia presenza ostentazione di quelle stoltezze:  al  che assentivano le suore, avvedutesi ch'io non voleva punto
le suore, avvedutesi ch'io non voleva punto conformarmi  al  loro modo di pensare e di operare. Egli è perciò, che al
al loro modo di pensare e di operare. Egli è perciò, che  al  vedermi comparire innanzi interrompevano sempre i loro
i loro ragionamenti, e nel mandare il suddetto pranzo  al  prete si studiarono d'impiegare le più minute precauzioni,
cosa infatti di più comico, di più ridicolo, di più profano  al  pudore cristiano, del vedere un Gesù Cristo perfettamente
un istante di ritornare a braccia aperte in seno  al  cattolicismo. I quattro chierici morivano dalla pietosa
fosse morto all'amore, o perchè avessi aspirato  al  selvatico onore di farmi rigido Catone dei poveri
simpatia per un uomo che non fosse sacerdote od avviato  al  sacerdozio. Queste finzioni, questi egoismi di casta, e non
Fu egli compianto dalla giovane che amava? Ritorniamo  al  racconto. Passati due anni nel suddetto ufficio, fui
trovarono di sovente una qualche scusa per iscendere  al  comunichino, e dire al chierico: "Ora te ne puoi star
una qualche scusa per iscendere al comunichino, e dire  al  chierico: "Ora te ne puoi star contento, eh?" "Perchè?"
rese periodiche. Ad ogni mia indisposizione, lo chiamarono  al  portello, e con impudenza di cortigiane gli recarono saluti
cercati la sussistenza in altra chiesa, e portami  al  più presto la tua rinunzia." Il tuono secco e reciso di
dalla carica senza finire l'anno d'uso. Il mio confessore,  al  quale l'affare dispiaceva, unì le sue alle mie preghiere
Messa è mutata in commedia.... queste scene fanno vergogna  al  convento." Di lì a non molto trovai il chierico che si
Gli abitanti delle contrade vulcaniche sono pieni di fuoco  al  pari de' loro vini; ed io son Napoletana. Accesa di sdegno,
mi resta a chiedervi, e questo si riferisce particolarmente  al  mio personale decoro. È reale, è positivo, oppur è
La badessa si volse verso l'immagine, e levando le mani  al  cielo: "Giuro," disse, "per Maria santissima, che nessuno
da' confessori e dai monaci della chiesa stessa denunziato  al  cardinale; il quale, con altrettanto smoderato desiderio di
a deporre l'abito clericale. L'abbadessa aveva mancato  al  suo giuramento: io volli mantenere il mio. Quel giorno
negato valermi dell'ottenuto permesso. - Ne feci richiesta  al  cardinale; ei rispose con imperioso lacanismo: "No!" La
spontanea filantropia costituivasi garante del mio ritorno  al  chiostro. Sua Eminenza rispondeva di nuovo: "No." Alfine
medici colla solita domanda del suo parere. La risposta fu  al  solito negativa; ma come la vela della mia barchetta
plebe, più d'ogni altra gente della penisola propensa  al  maraviglioso, spinse l'ammirazione fino ad attribuirgli il
del trionfo. Tre giorni dopo ch'io ebbi mandato il Breve  al  cardinale, mentre lavorava tutta sola nel mio umile
risposi dopo lungo silenzio, "solamente per un rispetto  al  vostro sacro carattere, e perchè credo al vostro
per un rispetto al vostro sacro carattere, e perchè credo  al  vostro ravvedimento, condiscendo a gettare un velo sul
che sanno mantener la parola come voi la manteneste  al  padre Spaccapietra, relativamente all'arresto mio!"
aspirato alla secolarizzazione, che vi sareste portata  al  pubblico passeggio, appoggiata al braccio di liberali,
che vi sareste portata al pubblico passeggio, appoggiata  al  braccio di liberali, inscritti nel libro nero? "Scommetto
inerme donzella, pensaste mai all'ora supreme, della morte,  al  giorno del giudizio?" "Non parliamo del passato; posso aver
di simulazione sarebbe, credo, rimasto impassibile  al  più grave oltraggio, purchè avesse potuto accalappiarmi di
dicendo: "No, no, buon padre; voi qua, io là.... Ognuno  al  suo posto. Determiniamo chiaramente fin da questa
che a Castellamare abiterete in un ritiro." "Farò come  al  mio nuovo vescovo piacerà." "Spero che terrete il volto
è ancora finito: lo porterò." Si alzò allora anch'egli, e  al  suo passare le monache tutte si gettarono a terra
Era di lana nera ordinaria, con maniche strette sino  al  polso, con un piccolo scapolare pendente dalle spalle, un
pendente dalle spalle, un grembiale di mussula bianca, ed  al  collo un fazzoletto della stessa stoffa. I capelli
dispiacere e disagio. Finita la messa, il canonico salì  al  parlatorio per contemplarmi in quella nuova foggia, e me ne
non aver dato ascolto alla voce del Signore che le chiamava  al  chiostro; per esempio di un Bambino di legno, rimasto col
del monastero sarei stata sospinta da mano invisibile,  al  quale segno del divino intervento se non ne fossi stata
osservai una preghiera manoscritta sur una tavoletta appesa  al  muro. Mi approssimo, la guardo: il carattere era
quel luogo lo aveva altra volta veduto. Ricondussi mia zia  al  coro, e volai in cerca della conversa, cui la cappelletta
che la preghiera erale stata scritta da quel pretino, che  al  vedermi passare pel parlatorio, soleva cinguettare: "Ps!
cognato ritenermi presso di sè, insino a che fosse piaciuto  al  Signore di procurarmi altro rifugio. Il cognato gentilmente
mio cognato, per indurlo a farmi subito partire, conforme  al  volere di mia madre. "Cara cognata," mi disse quest'uomo
secondo il detto comune, mi feci il dopo pranzo ricondurre  al  convento. Ivi, chiamata la zia in disparte, le dissi
volermi novellamente chiudere per pochi altri mesi ancora,  al  che essa rispose, che sopra tale risoluzione faceva d'uopo
soperchiata, io tremava a guisa di foglia cadente  al  vento d'autunno. Dato pertanto l'impegno di chiudermi il
all'improvviso. Il suono funesto delle campane rintronò  al  mio orecchio per tutta la notte: mi pentii cento volte di
dalla fatalità!.... Alle dieci della mattina mi avviava  al  convento, alle porte del quale parecchie persone famigliari
sospirato volume. Con quale palpitante avidità ne divorai  al  lume della lucerna le prime pagine! La storica facondia, lo
egli stato, per forza superiore ed ineluttabile, costretto,  al  par di me, a consumare il suicidio della propria volontà?
poichè non voglio lasciarmi sorprendere degli eventi  al  di là del dovere." L'informai allora minutamente del
la sua somiglianza col mio adorato padre,  al  quale io non aveva cagionato mai il menomo cruccio, queste
le presi una mano fra le mie, e dando allora libero sfogo  al  dolore, "Amata zia," le dissi, "ricoricatevi, e datevi pure
e sul mio capo poggiando la santa reliquia, che pendeva  al  di lei collo: "Sta' tranquilla, figlia mia," mi disse.
due giornali, umidi ancora dalla stampa, ove davasi  al  pubblico la notizia della mia deliberazione. Dicevasi in
decreti per altro non potevano effettuarsi immediatamente.  Al  mese d'agosto del 1840 non aveva ancora raggiunta l'età
vent'anni nel 1841. Si dovette perciò attendere sino  al  mese d'ottobre di quest'ultimo anno, ossia un intervallo di
la mia vocazione. Dal canto mio, dovendo rinunziare  al  mondo per sempre, e volendo evitare ulteriori rammarichi,
Più d'una volta mi venne il pensiero di aprire il mio cuore  al  Generale, mio secondo padre, e chiedergli aiuto: ma la
io più ritrattarmene, senza far trista figura davanti  al  benefattore? Non vi era alcuno scampo plausibile. Doveva
mi fecero indossare un abito sontuoso di velo bianco, ed  al  capo mi attaccarono un altro velo dello stesso colore,
è finito: non si attende che la monaca." Una pugnalata  al  cuore non ha effetto diverso di quello che provai da tale
generale s'impossessò delle mie membra, e divenni livida  al  par di cadavere. La prima ad alzarsi fu la duchessa
- Io ho provate le estreme sensazioni del suppliziato!  Al  portone della chiesa fui ricevuta da una processione di
di preti colla croce in alto. Due altre dame si posero  al  mio fianco, la principessa di Montemiletto, e la marchesa
non vidi che una masse informe e confusa. Giunta che fui  al  mezzo del tempio, mi fecero inginocchiare, e mi
dame rimanemmo per pochi minuti genuflesse; poi mi menarono  al  vicario, e mi posero ginocchione ai suoi piedi. Un prete,
ad una fittissima calca di curiosi. Appena posi il piede  al  soglio della clausura, proruppi in uno di quei pianti
ma per forza.... Zitto, zitto, per carità!" Scesi  al  comunichino. Il vicario, i canonici, i preti e gl'invitati
i preti e gl'invitati erano tutti affollati presso  al  cancello. Ivi, condotta in un angolo, fui per mano delle
scarmigliata, cogli occhi tumefatti dal pianto m'accostai  al  portellino del comunichino, intesi tra la folla alcuni
alla finestra; posò sul braccio il capo stanco e guardò,  al  di là del frutteto, verso i campi di cotone. Tutto era
e verde; e la vista della campagna portò balsamo e conforto  al  suo cuore dolente. Tara aveva l'aspetto sereno e
le mele e le pesche che si scorgevano tra il fogliame. E  al  di là erano le lunghe file di piante di cotone, verdi e
di quel benessere: la rifioritura di Tara non era dovuta  al  piantatore-aristocratico, ma all'instancabile e piccolo
campi di cotone, né si installavano insolentemente accanto  al  porticato di Tara come facevano in moltissime piantagioni
il sentire ch'ella non si trovava completamente sola  al  mondo, era pure una gran dolce cosa; e il cuore, povero
Meglio quel lurido asilo fuori del consorzio umano insieme  al  buon Orlando, anzichè la splendida, allegra casa de'
ma compresa e amata da un amico, anzichè passar nella vita,  al  gran sole d'oro, coperta di stoffe di seta a ricami, ma in
svelto su' mattoni o la sua fresca vocetta che rispondeva  al  brontolìo della madre, non mi facevo per nulla scrupolo di
a un'ora di notte era tutta una tirata di lavoro. Spesso,  al  suo ritorno, c'incontravamo per le scale. Io scendeva per
per le scale. Io scendeva per recarmi in Galleria,  al  Gnocchi, dove s'era formata una combriccola di glorie in
quelle ore giovenili. Matilde, lei, povera piccina, saliva  al  nostro quinto piano intirizzita dal freddo, e ravvolta in
mi godevo un quadretto da innamorare un pennello fiammingo.  Al  lume d'un mozzicone di candela di sego infilato nel collo
rossi incrociata su 'l seno, piegava il naso fin quasi  al  piatto, biasciando lentamente i bocconi; la giovanetta, con
col profilo regolare, si coloriva e pareva rianimarsi  al  caldo della zuppa fumante. In un angolo della stanza
di carta colorata e un quadretto nero con una medaglia  al  valor militare: memoria del padre morto in guerra: una
caricavan la roba sur un carretto a mano, stava lì ferma  al  portone con gli occhi rossi, più muta e più sbiancata d'una
e andare ad alloggiare altrove. Ora, sentite. Una sera,  al  Gnocchi, mentre me ne stavo secondo il solito in mezzo al
al Gnocchi, mentre me ne stavo secondo il solito in mezzo  al  così detto cenacolo, viene una coppia, maschio e femmina, a
cenacolo, viene una coppia, maschio e femmina, a sedersi  al  tavolino dirimpetto. Il maschio mostrava una cinquantina
delle penne rosee troppo vistose, e brillanti agli orecchi,  al  collo, ai polsi; sopra tutto poi una larga striscia nera
e la rividi quando proprio non mi ricordavo più che fosse  al  mondo, un inverno, di carnovale, ai veglioni della Scala.
Un amico comune mi presentò alla nuova stella, una sera,  al  Manzoni. Per me pure, in tanto, era girata la ruota. Le mie
energicamente ch'io non l'avevo mai conosciuta, e  al  fine indispettita, nervosa, mi piantava lì senza salutarmi.
fisso fisso le chiesi a bruciapelo: — O della medaglia  al  valore ch'era a capo del tuo letto, che cosa n'hai fatto? —
farci? Questa è la vita — dichiarò come per rispondere  al  baccano della vicina comitiva e al silenzio improvviso del
come per rispondere al baccano della vicina comitiva e  al  silenzio improvviso del narratore; quindi soggiunse a mo'
sì che fu un vocio da stordire; e Sermanni era già in fondo  al  corridoio quando una donna mezz'ubriaca, con gli occhi
la pupazza. Gira, volta e martella, la bambola fu ceduta  al  rigattiere per due lire e centesimi, dopo un monte di
andò a casa di lui, sur un carretto tirato a mano, insieme  al  cassettone, alla tavola, alle sedie di Camilla e una parte
parte degli attrezzi di cucina dei Cerchi. Posta in cima  al  carretto, ella rivide le vie di Roma, che soleva percorrere
anche lei pareva una signorina tra le signorine sorridenti  al  passeggio, pensava malinconicamente: - Dove l'avranno
abitazione della Giulia. Da una lurida botteguccia accanto  al  portoncino, nella mezz'ombra non mai dissipata da un raggio
d'un falchetto pronto a beccare e graffiare. Accostatosi  al  barroccino, s'era messo a osservar la mobilia con occhiate
nel suo interno, colta da un gran ribrezzo, come uno di noi  al  contatto d'un serpente.
ma è un fatto che c'intendemmo a meraviglia. Insieme  al  corso universitario d'Oxford io feci percorrere, a Londra,
corso universitario d'Oxford io feci percorrere, a Londra,  al  mio giovane e principesco amico, un corso supplementare
di destare a mezzo sonno una città addormentata. E insieme  al  rullio dei tamburi mi giunse l'eco d'un forte stropiccìo,
bianca, azzurra e viola del regno di Fantasia. Io ripensai  al  mio pranzo solitario, al mio vecchio cameriere commosso, ai
del regno di Fantasia. Io ripensai al mio pranzo solitario,  al  mio vecchio cameriere commosso, ai suoi due figliuoli che
soli che la salutammo rispettosamente, scoprendoci. Attorno  al  reggimento che partiva al suono giocondo delle sue trombe,
scoprendoci. Attorno al reggimento che partiva  al  suono giocondo delle sue trombe, al ritmo guerresco dei
reggimento che partiva al suono giocondo delle sue trombe,  al  ritmo guerresco dei suoi tamburi, nelle grandi case chiuse,
nervosamente eccitata da una danza provocante, in mezzo  al  profondo silenzio d'una città d'un milione di abitanti che
lezioni occupavano la giornata, chiusa ordinariamente  al  vespro da una scelta società di militari e di Calabri, fra'
anno, le mie forme presero uno sviluppo inaspettato,  al  pallore succedette il vermiglio, che sembrava maggiore di
giorni allegri. Nella folla de' vagheggini, che sfilavano  al  di sotto, distinsi un avvenente giovane, intento più d'ogni
tutti i miei pensieri. L'ora finalmente arrivò. Corsi  al  balcone; indicibile fu il mio contento nel vederlo fermato
sfiorò le sue labbra, e modestamente avvicinando la mano  al  cappello, mi salutò. Quale temerità da parte mia! A quel
me occasioni di grave afflizione. Vedero e corrispondere  al  suo garbato saluto, scambiare seco lui, non fosse che una
lusinghiero presentimento, e oh, quale sorpresa! vidi Carlo  al  balcone di quella casa, in atto di guardare la mia. - Lui
ch'io respirava. Il dopopranzo, secondo l'usato, mi posi  al  balcone: Carlo pure stava al suo. Egli si ritrasse in fondo
secondo l'usato, mi posi al balcone: Carlo pure stava  al  suo. Egli si ritrasse in fondo alla camera, e con un gesto
evitando la vigilanza della madre, correva più volte  al  giorno alla finestra, viemaggiormente eccitata dalla
dimora una casa a me vicina, acciocchè io ti vegga ognora  al  fianco della donna che mi supplanta! - Scorsero non poche
di calmarmi, per non attirare l'attenzione della genitrice  al  suo ritorno. Ma ella, avvedutasi delle mie fattezze
trovavasi in movimento. Reggio attendeva Ferdinando II  al  suo ritorno da Palermo. Mio padre fu avvertito allo spuntar
che il vapore era alle viste. Vestitosi in fretta, recossi  al  luogo del ricevimento. La sera, una sontuosa festa da ballo
dirigersi alla mia volta, per invitarmi egli stesso, mentre  al  ministro Delcaretto indicava col gesto mia sorella
il nome Borbonico! Null'altro di singolare ricordo sino  al  1838, tranne due fatti accaduti in mia famiglia: siami
ne rimase zoppa, anzi per effetto di quella caduta scese  al  sepolcro pochi anni dopo. Un'altra mattina, mi recai nella
Mi sento benissimo!" "Mirati nello specchio!" M'accostai  al  cristallo, e vidi il mio volto coperto di macchie d'un
o per effetto del caso, o per meditata malignità, usava  al  marito le più spasimanti carezze, ogni qual volta i miei
a sè, mi magnetizzava. Il giorno appresso lo rividi  al  passeggio: lo rividi la sera al teatro. D'allora in poi non
giorno appresso lo rividi al passeggio: lo rividi la sera  al  teatro. D'allora in poi non uscíi di casa senza
e minacciosa, il maestro muratore si risolvette di dir  al  giovanotto, con buona maniera, che gli si levasse di torno;
e il pensiero mio non lo rimovo, magari tornasse Cristo  al  mondo. Del resto, — soggiunse, come chi vuol confortarsi
con un barlume di Contessa Lara. 12 speranza — io non credo  al  primo rifiuto d'una femmina. Voglio che lei, proprio lei mi
della Rachele; e prese la cazzuola per rimettersi  al  lavoro, mentre il giovanotto, sollevando il mento
rossa della ragazza. — Lasciatelo fare — consigliava ella  al  padre. — Quando due si vogliono, nessuno li può tenere; ma
voi! E pure, vedete, io mi stimo più di qualunque uomo c'è  al  mondo... So che passione ci ho qui dentro... — e si dava
mise uno strillo acuto, terribile, nell'attimo che,  al  sentirsi sfuggir il suolo di sotto a' piedi, vide la tavola
Maestà! I romanzieri della vecchia scuola, giunti  al  punto del loro racconto in cui non avevano assolutamente
e monotona che trascorre senza offrir nulla da raccontare  al  romanziere. Io m'astengo così dal ricorrere ai mezzucci
servita. Sua Altezza danzava la quadriglia avendo  al  suo braccio la duchessa di Frondosa che continuava da sei
bruciarsi. Il maestro delle cerimonie era stato chiamato  al  telefono — filo diretto — da Effemeris e, poco dopo,
dai suoi venti milioni di sudditi. Era stato raccomandato  al  maestro delle cerimonie di far partire Sua Altezza con
dalle mani di Sua Maestà il defunto padre suo. Consigliai  al  maestro delle cerimonie d'attendere che la quadriglia fosse
Sua Altezza e vedevo che si divertiva un mondo. Pensavo  al  volto contrito che avrebbe sostituito tra cinque minuti
destino. Dovetti così, prima preparandolo con arte  al  colpo, poi vibrando questo risolutamente, avvertire Sua
Sua Altezza passò senza battere ciglio, con la mano  al  berretto, senza vedere nessuno. Non degnò d'uno sguardo
non il principe Rolando a suo padre ma Rolando II  al  suo trono. La commozione figliale era quindi superata da un
alla quale un onesto padre permette per la prima volta  al  suo figliuolo d'uscir solo di sera e con la chiave di casa,
Sovrano nuovo, li rasciugava agitandoli in segno di giubilo  al  sole della più bella giornata di primavera che mai re possa
uno dal pacchetto di sinistra per passarlo, dopo letto,  al  pacchetto di destra, diceva a me i nomi dei mittenti: erano
della resa». A queste parole seguì un lungo sospiro.  Al  lungo sospiro seguì un lungo silenzio. Al lungo silenzio
un lungo sospiro. Al lungo sospiro seguì un lungo silenzio.  Al  lungo silenzio seguì un nuovo lungo sospiro. Al nuovo lungo
silenzio. Al lungo silenzio seguì un nuovo lungo sospiro.  Al  nuovo lungo sospiro seguì un nuovo lungo silenzio. E poichè
di troppo personale mi dicevo che non era colpa mia se  al  re defunto non toccava che quell'elogio, dovevo anche
Che per cinque o sei giorni non avuti a disposizione  al  momento buono c'è sempre il rischio di dovere poi aspettare
perpendicolarmente le dita, quando vuole far comprendere  al  pubblico che gli è venuta improvvisamente un'idea. Il gesto
o su le labbra di un altro le offrisse il modo di venire  al  mondo. L'idea forcipe apparve su le labbra di Sua Maestà,
attribuiva quella sua improvvisa vocazione di marito  al  peso della sua solitudine di scapolo e alla necessità
necessità di mettersi a posto definitivamente, di dare  al  popolo di Fantasia il prestigio d'una nuova regina, di
mezzo mondo e mezza vita vi riportano infallibilmente  al  punto di partenza. Aveva riveduto la duchessa Isabella
che mai, a dimorare. Trovava così, almeno un paio di volte  al  mese, qualche cosa da inaugurare a Pulquerrima. E, quando i
E, quando i bilanci municipali della città non bastavano  al  collocamento di tante «prime pietre», quelle «prime pietre»
Maestà. Poichè non è l'uso che i sovrani assistano anche  al  collocamento della seconda, della terza o della quarta
pessimo umore. A tal segno che c'era da temere ogni volta,  al  suo ritorno, una crisi di gabinetto; e i ministri, non
dovevano saldamente legare il loro avvenire politico  al  carro leggero della gratitudine nazionale. Dopo un anno di
per la sposa del Re. Se l'idea figlia non era ancora venuta  al  mondo, già Rolando II sentiva nel sub-cosciente — si parla
cui un uomo incerto fra due qualità di cioccolatine lascia  al  commesso del negozio la facoltà di decidere: «Faccia lei!»
lo guardava sempre quando c'ero io, forse perchè io potessi  al  caso fargli coraggio. Vedevo allora sul suo volto
incoraggiavo affermandogli che bisogna far fronte  al  proprio destino, quando si e re, ad occhi chiusi. E lo
nella memoria, sorrise e, gettando via leggermente assieme  al  fiammifero con cui aveva acceso la sigaretta anche tutte le
grazia  al  lettore di questa scappata: voleva quasi toglierla; ma le
scendere in parlatorio, e consegnare sigillate le lettere  al  servitore di mia madre. Intanto l'egregio mio confessore
principali punti della disciplina ecclesiastica, e intorno  al  grado di rispetto che può il presente concedere
scrissi una nuova petizione, per cui chiesi direttamente  al  papa l'uno dei due: o la secolarizzazione, od il permesso
personalmente in Roma per far sentire le mie ragioni  al  Pontefice. Non ebbi la risposta che dopo molti mesi
ed uno scialle. Risalita la portinaia, e rimasta io chiusa  al  difuori, mi sarei spogliata della tonaca per restate
dalla piazza del Vasto una carrozza m'avrebbe menata  al  Molo, e quindi mi sarei lestamente imbarcata sovra un legno
ne gioirebbero. Restateci, figlia mia, e date ascolto  al  consiglio d'un vecchio, che prende sommo interesse per
comunità di Mondragone, certificato, che, non dispiaccia  al  lettore, trascrivo qui per intero, affinchè gli sien note
In seguito ad uno di questi accessi la paziente tirossi  al  fianco un colpo di pugnale, che per buona ventura non la
dolcemente. - Sembra un perfetto gentiluomo; e se si pensa  al  coraggio che dimostra passando attraverso il blocco... -
Che cosa penserà di me? Un freddo turbamento prese Rossella  al  pensiero della costernazione di Elena qualora venisse a
nostro parente; e lo pregherò di far le sue rimostranze  al  capitano Butler... Dio mio; se Carlo fosse vivo... Non devi
e mettendosi dietro a Rossella le pose le braccia intorno  al  collo. - Tesoro - le disse - non ti crucciare. Capisco che
da poter lasciare il letto ma non abbastanza da tornare  al  reggimento... Sí, siamo state egoiste. Dovremmo avere
sera prima. Melly era la persona che meno di chiunque altro  al  mondo ella avrebbe voluto come difensore. Pensasse a
beh, lei avrebbe fatto a meno di occuparsi di loro. C'erano  al  mondo troppi begli ufficiali perché valesse la pena di
alzar la testa e vedere zia Pittypat che si portava la mano  al  cuore. - Ashley è morto! - gridò la zitellona gettando
settimane i giornali d'Europa consacravano lunghe colonne  al  ritorno dal Polo d'un ardito principe italiano. Vedevo Sua
del principe italiano ed esclamò: «Ma insomma non c'è più  al  mondo che il duca degli Abruzzi? Non si fa più altro che
come avesse un'urgente necessità di mettere il fuoco  al  Palazzo reale, raccolse a terra i giornali europei,
di partire, si mise a scrivere; e scrisse tutta la notte,  al  Presidente del Consiglio, al Ministro degli Esteri, a
e scrisse tutta la notte, al Presidente del Consiglio,  al  Ministro degli Esteri, a quello dell'Interno, a quello
l'opportunità, per il decoro di Fantasia, di non rimanere  al  di sotto dell'Italia e d'avere anche in lui un principe di
Ma ce ne son due. E io vado all'altro». Esagerava. Non andò  al  Polo. Ma nei tre o quattro giorni seguenti al suo ritorno a
Non andò al Polo. Ma nei tre o quattro giorni seguenti  al  suo ritorno a Pulquerrima ricevette un ragguardevole nemero
specialisti contesero, durante lunghe sedute, d'innanzi  al  principe che ascoltava silenziosamente, curioso di vedere
mandato a coprirsi di gloria e stupito di apprendere che  al  mondo, dopo tanti millennii e non ostante tanti
la verginità, ma per amore dell'ombra e per non bruciarsi  al  sole dei deserti la pelle che egli aveva assai delicata. I
tanto da giungere in vista della foresta vergine lasciando  al  geografo della spedizione l'incarico di toccarla. Lo
Sua Altezza non trascurò di rimanere molte ore del giorno  al  sole, sopra coperta, per dare al suo volto quel colorito
molte ore del giorno al sole, sopra coperta, per dare  al  suo volto quel colorito bronzeo che i restaurants di
possa chiedere e meritare d'essere preso sul serio. Avemmo  al  ritorno ad Effemeris e a Pulquerrima onori trionfali, che
di Fantasia. I giornali europei consacrarono poche righe  al  ritorno del mio regale amico dalla sua foresta vergine, e
regale amico dalla sua foresta vergine, e lunghe colonne  al  racconto della spedizione polare del duca degli Abruzzi, il
un fruscìo di gonnelle rispondeva spesso dal salotto vicino  al  fruscìo delle mie carte. Finalmente una sera potetti
delle mie carte. Finalmente una sera potetti annunziare  al  principe che la conferenza era pronta e invitarlo ad
visita non sarebbe stata lunga e, del resto, così sembrava  al  principe, c'era qualche cosa da alleggerire in quella prima
che la conferenza venutami giù di getto dovesse essere nota  al  principe per frammenti: chè leggevo appena da dieci altri
di prendermi un breve riposo chè in dieci minuti  al  massimo avrebbe certamente sbrigato la gentile visitatrice.
tono irritato. — Lei sorride, eh? Ma vorrei un po' vederla  al  mio posto. L'invito alla principessa di Malaguena non
l'avevo arrischiato che stamattina incontrandola a cavallo  al  Viale del Tigli. Ed eccola qui, sei ore dopo. È
— rispose il principe, — e le ripeto che vorrei veder lei  al  mio posto. Non raccolsi quello che v'era di poco
me la finisco per conto mio. E si mise a leggere, seduto  al  mio posto, coi pugni stretti alle due tempie. Osai
trattenuto quel giorno dalle sue gravi responsabilita  al  comando del Corpo d'Armata. Solo manifestò il suo profondo
giorno Sua Altezza non aveva avuto proprio nulla da fare  al  comando del Corpo d'Armata e che non s'era mosso da
restituita  al  mondo dei vivi, tutti nuovi m'apparvero gli oggetti, che
aveva procurato alla prodezza della monarchia di Savoia e  al  genio politico di Cammillo Cavour l'opportunità di
della nazionalità e della forza militare di Italia,  al  grado di potenza. Una rete di maglie misteriose ormai
contro i sudditi, ma pur caduta in discredito rispetto  al  mondo incivilito, e per ciò virtualmente spossessata sin
purchè potessi prestare anch'io qualche tenuissimo servigio  al  movimento che s'ordinava. Dopo undici mesi, oziosamente
passati in quel paesetto, feci una seconda visita  al  Vescovo. "Monsignore," gli domandai "se vi scacciassero
tolleranza del Vescovo servirono a tenermi lungamente  al  coperto dall'altrui curiosità; e le minuziose cautele che
che diede sentore a Riario del mio ritorno. Abitava  al  piano superiore un prete che m'accadde più volte
così dicendo si precipitava giù per la scala. Giunta vicino  al  cadavere, si mise a piangere, a urlare, a storcersi le
due anelli di ferro con le braccia ad un muro, con i piedi  al  muro di contro: ciò fatto, salta su quell'infelice, e ne
palazzo ov'era successo l'assassinio, non mancò di far noto  al  cardinale e il mio ritorno in Napoli, e il mio domicilio
del mio mutato domicilio ronzarono continuamente intorno  al  vicinato della mia dimora, e presero a seguitarmi da per
di quel dipartimento: il fatto dalla fantesce passava  al  droghiere, all'oste, al farmacista, e bene spesso al medico
il fatto dalla fantesce passava al droghiere, all'oste,  al  farmacista, e bene spesso al medico del vicinato: da questi
al droghiere, all'oste, al farmacista, e bene spesso  al  medico del vicinato: da questi trasmettevasi, sotto la
questi trasmettevasi, sotto la garanzia della confessione,  al  parroco, e quindi al vescovo: dal quale passava ipso facto
sotto la garanzia della confessione, al parroco, e quindi  al  vescovo: dal quale passava ipso facto al commissariato,
parroco, e quindi al vescovo: dal quale passava ipso facto  al  commissariato, donde giungeva poi al gabinetto del re. Una
passava ipso facto al commissariato, donde giungeva poi  al  gabinetto del re. Una volta mi avvenne di avere dirimpetto
un viavai di frati e di preti d'ogni specie; essa li menava  al  balcone, onde pigliarsi il gusto singolare di accennarmi
da me abitato, stanziavano perpetuamente due birri maschi;  al  piano di sotto vigilavano, pettegoleggiavano due altri
due altri birri femmine, sorelle del padrone di casa. Spie  al  buco della chiave dell'uscio di casa, spie per le scale,
occhi, avendo notato ch'io non mi confessava, ne fece parte  al  parroco, e questi chiamò in casa sua la mia fantesca per
nelle spalle con aria di compassione. "Che dice?" domandai  al  mio compagno, che per leggere il manifesto erasi fatto
costo. Il babbo, la mamma, il dottore, le erano tutti  al  capezzale per persuaderla. - Via, tesoro mio, sii buonina;
sotto la testa. - Dalle quello che vuole! - fece, come  al  solito, il signor Giovanni - purchè guarisca. Così la
amiche, delle passeggiate in carrozza, degli spettacoli  al  teatro; sicchè l'unica sua compagna era la bambola, che la
la mano e se la pigliava per non lasciarla quasi più fino  al  momento d'addormentarsi. La Giulia stava lì con la più
del buon cane passava lesta dalla mano della Marietta  al  viso della Giulia, e lo leccava, lo leccava con trasporto:
allora. - La mia Giulia è bella come la mamma quando va  al  ballo di Corte! - disse con un sorriso, girando e rigirando
- che la Giulia abbia un mantello di velluto bianco eguale  al  mio. - La governante interrogò la signora in proposito.
faticato lei a farla. La Giulia, ch'era stata tutta felice  al  pensiero d'indossare un così elegante mantello, ebbe una
d'indossare un così elegante mantello, ebbe una stretta  al  cuore quando intese che la fanciulla rifiutava di lavorare
otto anni, che tutta Roma, allora, andava ad applaudire  al  Circo Reale, dove una grande compagnia equestre di Nuova
la criniera come d'argento. Bastava ch'ella si presentasse  al  pubblico, vestita a uso amazzone, co' lunghi capelli
materna col titolo di canonichessa. Data ch'ebbi io pure  al  Capano lettura della mia domanda, gli resi grazie in quei
l'abito di monaca, ne presi uno di seta nera, conforme  al  parere che dato mi aveva il cardinale Capano, e come pure
con stupenda leggiadria. Io mi sentiva rinascere  al  pensiero di aver ricuperato il posto che assegnato m'aveva
liberamente ormai offerire la tenuissima mia cooperazione  al  servigio de' miei simili. Ma la fortuna, che tanto sovente
Il gigante, dato fiato alle fauci, con voce non dissimile  al  muggito della conca marina: "È ella la religiosa Enrichetta
il Morbilli? "E questi," continuò egli a dire, accennando  al  compagno, "questi è un prete della curia." Capíi subito
riguarda." Havvi dei momenti critici nei quali Dio infonde  al  debole magnanimità, perchè non si lasci schiacciare dalla
le lagrime. "Potete andare avanti," disse il commissario  al  prete; "la signora non ha fatto resistenza." Il vampiro,
"Sono la conversa." "Tu non accompagnerai la signora  al  convento!" soggiunse il ciclope. "Perchè?" disse l'una di
noi: "Perchè?" replicò l'altra. "La signora sarà condotta  al  ritiro: tu verrai meco al commissariato per esservi
"La signora sarà condotta al ritiro: tu verrai meco  al  commissariato per esservi interrogata, e quindi rimandata
commissariato per esservi interrogata, e quindi rimandata  al  tuo paese." Gli urli, le strida, i lamenti che mandò la
finchè non fosse rimandata ai suoi parenti. Indi volta  al  commissario, "Spero," dissi, "che sapendo di chi io son
altrimenti che cavaliere. Dagl'inchini che fece costui  al  commissario, e dalle parole che si scambiarono fra loro,
"mentre io che son la vittima taccio? Ora sono giunta  al  carcere: potete ricondurre la sorella." Tutti serbarono
partì, ed io accennai alla sorella di alzarsi per non dare  al  marito l'occasione di compromettersi. "Scrivi tosto a
presa per me!" Rimasta sola col birro e coi due carcerieri  al  fianco, mi fecero salire al terzo piano del fabbricato,
col birro e coi due carcerieri al fianco, mi fecero salire  al  terzo piano del fabbricato, quindi mi menarono in una vasta
m'inginocchiai, giunsi le mani, e, sollevati gli occhi  al  cielo, il cuore a Dio, pregai dal più profondo dell'anima
le chiese erano piene, mentre i ministri porgevano  al  Signore azioni di grazie per la liberazione dello Stato. E
folleggiato col Parlamento, avidi stranieri erano stati  al  governo, individui privati si erano arricchiti coi fondi
malgrado tutto ciò, essa risorgeva e tornava ad appartenere  al  suo popolo. L'improvviso rovesciamento dei repubblicani non
e non aveva mai cessato di odiarli. Ma cercando di mettersi  al  sicuro, aveva finito con lo schierarsi dalla parte dei
era Diletta sul davanti della sua sella, tutti rispondevano  al  suo sorriso, parlavano con entusiasmo della piccina e la
Aveva preteso che questa continuasse ad andare ogni giorno  al  negozio e al magazzino del legname e vi si recava con lei.
che questa continuasse ad andare ogni giorno al negozio e  al  magazzino del legname e vi si recava con lei. Insistette
fiero di chi dice «chi vuol bene a me deve voler bene  al  mio cane» faceva conversazione con l'ospite stupita. Si
il punto di vista di Melania accennavano trionfanti  al  fatto che la signora Wilkes era sempre con Rossella in quei
Era stata sempre una specie di tribú, che aveva presentato  al  mondo un fronte compatto nei momenti gravi, qualunque fosse
Ma ora la scissura era profonda; e la città assisteva  al  fatto che cugini in quinto e sesto grado si schieravano da
Melania e Rossella interpretarono questo come una adesione  al  partito di Lydia. Rossella rifiutò seccamente di continuare
Rossella rifiutò seccamente di continuare a contribuire  al  mantenimento di Pitty finché Lydia viveva sotto lo stesso
il suo aiuto. Pitty amava Melania piú di chiunque altro  al  mondo - eccetto sé stessa ed ecco che Melania si comportava
la siepe divisoria, come soleva fare una diecina di volte  al  giorno. Pitty si recò da lei e pianse protestando il suo
sarebbe stata contro di lei ed ella sarebbe stata messa  al  bando.
e del resto già preveduta, c'è giunta poche ore fa,  al  Circolo del Bridge, mentre dal balcone guardavamo fumando
nel tenero tramonto primaverile tornavano dalla passeggiata  al  Parco delle Delizie. D'un tratto, tra quella folla
di quella della caduta d'un aviatore e dell'arrivo  al  traguardo d'un intrepido ciclista. E fu così che Effemeris,
nulla e di dirsi che, guerra e pace, pace e guerra, tutto  al  mondo è vanità. Ho pranzato al Circolo, poichè il pensiero
e pace, pace e guerra, tutto al mondo è vanità. Ho pranzato  al  Circolo, poichè il pensiero che eravamo giunti a una delle
non importa, aggiunse poi sorridendo. Noi tutti dobbiamo  al  nostro paese quello che abbiamo di più sacro. Io gli offro
di più sacro. Io gli offro i miei due figliuoli, sebbene  al  mondo non abbia che loro. Se la Provvidenza vorrà
difficilmente pronto ad abbandonarmici non seppi rispondere  al  vecchio cameriere se non con una voce un po' tremante per
del suo paese mentre i miei compagni abituali di pranzo  al  Circolo non avevano saputo rinunziare, per sapere e
stavano per partire da ogni città per andarsi ad ammassare  al  confine occidentale. Una certa folla stazionava d'innanzi a
d'innanzi a quegli schermi luminosi, come d'innanzi  al  quadro bianco d'un cinematografo-réclame. Sentivo attorno a
mente. Era certo che Sua Maestà non avrebbe potuto marciare  al  fuoco alla testa dei suoi eserciti. I più forti generali
potuto fare allusione alla comodità di certe coincidenze e  al  vantaggio, a prima vista misconosciuto, di non avere in
Germania, o presso i popoli dove il cattolicismo sollevasi  al  livello del secolo, la Sorella di carità assiste i malati,
fondatrice d'una pia congregazione di donne, che si dedica  al  sollievo de' poveri stranieri. Le religiose Betlemmite
tal altra sofferenza, e quindi la si colloca all'inferno od  al  purgatorio a seconda delle rispettive passioni. Il triennio
fu dolorosa, l'agonia lunga e terribile. Affollate intorno  al  letto di morte della misera, le monache si dicevano ad alta
quale aveva portata una piaga, che dal tallone estendevasi  al  ginocchio. Mentre io la medicava, suonò il divino ufficio.
Non rimessa interamente, un giorno stramazzò a terra.  Al  rumore della caduta, accorsa una giovine conversa, e
Bastano questi cenni intorno alla carità per le inferme ed  al  rispetto per le morte: ora riferirò qual cosa di relativo
Napoli fin dall'anno duodecimo di sua età, e l'accompagna  al  cenobio un cane barbone, ch'essa ha preso da piccolo ed
indifferente ai maltrattamenti che riceve, ratto ritorna  al  sito ove ha veduta l'amica per l'ultima volta, ed ivi,
sollecitamente. Il povero cane ucciso, chi sa come, fu,  al  mattino del terzo dì, trovato morto..... all’orlo del
morto..... all’orlo del sepolcro vivo della sua padrona.  Al  tempo del debole governo di mia zia, una monaca volle
a' piedi della padrona, ma la trovò inesorabile: ricorse  al  frate confessore di quella, ma pur senza profitto. Al
al frate confessore di quella, ma pur senza profitto.  Al  penultimo giorno del servizio sparì; si cercò dappertutto,
di queste ipotesi, il mio stato era doloroso, orribile  al  più alto grado. Io era donna! Troppo propenso il mondo al
al più alto grado. Io era donna! Troppo propenso il mondo  al  sospetto e alla maldicenza, come avrebbe giudicato il mio
all'uscio: non risposi. Il picchio è replicato: e io zitta.  Al  terzo picchio, sento la voce della priora, che mi prega di
proibito d'affacciarvi alle finestre, di salire  al  terrazzo, di passare pel parlatorio. E per colmo di
interruppi. "Non vi sarà permesso d'avere persona alcuna  al  vostro particolare servizio." "Di grazia," le dissi, "come
il senno e lo sconcerto delle facoltà mentali. Risparmierò  al  lettore la noia che il racconto de' miei delirii gli
righe l'avvertii, che, per timore ch'io non reclamassi  al  papa o ad altra autorità superiore, le mie lettere venivano
"andiamo via!" Quest'epifonema del prete diede il tracollo  al  disordine delle mie idee. - Sono dunque realmente pazza! -
innanzi l'immagine di Domenico prete, nell'atto di spedirmi  al  patibolo. Insomma, priva d'un solo barlume di speranza,
o una morte immediata o la restituzione della libertà.  Al  sesto giorno le forze per alzarmi di letto mi mancavano, nè
i soccorsi della vostra professione, io vi congedo  al  momento!" Non aveva finito di parlare, quando riapparve
mi disse il Sabini. - "Signor cavaliere," soggiuuse rivolto  al  messo del cardinale, "l'inferma è affetta da una febbre
alle mie prescrizioni, e soprattutto se vorrà rinunziare  al  pensiero d'attentare a' propri giorni per mezzo
la speranza, supremo specifico, qual sollievo mai non reca  al  disperato? Dopo quattro giorni il miglioramento era grande;
giorni il miglioramento era grande; il sesto Sabini chiese  al  parlatorio le mie nuove, ma non salì. Sul finire della
Gaeta. Informata dalla sorella che le lettere mie subivano  al  parlatorio una sorte pari a quella che in tutti gli uffici
appiè del letto e innalzata la preghiera de' moribondi  al  Dio della misericordia, scrissi l'ultima lettera a mia
la mia memoria, quando l'unica traccia, che lascerò  al  mondo di me, sarà la vostra commiserazione!» Terminata la
Iddio! Il polso debole e tremante diede poca forza  al  colpo: una stecca di balena fece scivolare il ferro, che
l'istinto della propria conservazione? La voce interna che  al  disperato grida: Consèrvati! - non è forse quella d'un
vinta qualunque resistenza. Risolvei di non portarmi  al  confessionale. Quaranta mi fu condotto in camera tutti i
"Poichè tanto lo decantate, tenetevelo per voi," risposi  al  prete superiore; "se mi debbo confessare, voglio una
non per ispirito di partito o per orgoglio; era ministro  al  servizio della sofferente umanità, e non istrumento di
umanità, e non istrumento di casta feroce. Eglino,  al  contrario, stavano molto al disotto di lui, e per condotta
di casta feroce. Eglino, al contrario, stavano molto  al  disotto di lui, e per condotta morale e per ingegno e per
benchè non assuefatta, per un'estate intera mi ristrinsi  al  solo pane, e per companatico a qualche frutta, serbando la
costrinse a carcerarmi nella propria stanza, e mi ridusse  al  compiuto isolamento. Un solo filo di comunicazione mi
novella devozione della donna alla riforma della società,  al  rinnovamento del genere umano? E questa fede,
ad arrogarsi l'onore della visita, corse precipitosa  al  parlatorio. Ma quale fu il suo stupore sentendo che il
sua prigioniera! Nell'incertezza se dovesse farmi scendere  al  parlatorio, o piuttosto rispettare la proibizione, la
la povera donna rimase di sasso, nè seppe che rispondere  al  funzionario. Io, che stava sempre in aspettazione di quella
degli anni e garbatissimo. Fece le più alte maraviglie  al  racconto della mia Odissea, ma non avendo giurisdizione
e in parlamento colle sue monache. Approssimatami  al  crocchio: "Non vi date pena dell'avvenuto," dissi
dissi sorridendo alla prepositessa: "mandate pure a dire  al  cardinale che gli arresti li ho rotti io." Non riusciva
marito bisogna fare l'impertinente.» La priora fece nota  al  prete superiore l'avvenuta infrazione, e costui fu il primo
una gamba sull'altra: "Chi vi ha dato l'ardire di scendere  al  parlatorio, nonostante gli ordini dell'arcivescovo?"
"Se quello che voi chiamate cattolicismo in mano  al  papa, ai cardinali, ad altri vescovi e preti non dovesse
avranno scoperto e detesteranno le vostre imposture  al  par di me." Ben lontano però eravamo ancora da tale meta.
per iscoprire con qual mezzo avessi potuto trasmettere  al  nunzio la mia lettera. Furono interrogate una per una tutte
dirigendo il servizio del pranzo con maestosa correttezza;  al  capo opposto, il tarchiato Borise, capitano di lungo corso,
bruna e folta dalla scriminatura quasi impercettibile  al  centro, con quel viso orientale d'un pallor dorato dove
eleganza; parecchi commensali risposero cortesemente  al  saluto, e qualche signora che Contessa Lara. 20 abitando da
in un batter d'occhio alla seconda scodella de' vermicelli  al  sugo. — Fra tutti i miei viaggi, e ne ho fatti molti,
A mezzo il pranzo la signora Alford si volse con premura  al  conte: — Ma lei non ha mangiato nulla, e sono parecchi
dall'educazione, si propagò ne' commensali. Rosso fino  al  cranio nudo e lucido, il conte Sampieri assunse un tono di
il conte non assentì e non ringraziò per nulla, ma lanciò  al  capitano un'occhiata di traverso da incenerirlo. Senza a
voce, a segno che qualche frase ne giungeva anche lontano  al  vecchio innamorato. - Perchè negarlo? — chiedeva la
San Teodoro. Lei badava a insistere: - .... nessun altro  al  mondo... e poi quel nastro... scena inebriante... mi
anonimo del romanzo desiderato attribuivasi da Emma Alford  al  tenentino dei bersaglieri, il quale pareva essere con la
molto fortunati; ed ella gli sorrideva, parlandogli accosto  al  viso di quel dono gradito, quasi gli avesse voluto alitar
verso Posillipo. Emma, che udì, colse subito la palla  al  balzo, e con una smorfietta graziosa rivolta alla mamma
la rappresentazione, tutta la gente che si pigiava davanti  al  nostro teatro. Eran soldati, operai, serve, balie, bambini,
gran barba, affacciava la testa di tra le quinte, e gridava  al  colto pubblico e all'inclita guarnigione: - Silenzio,
stava marciando attraverso la Georgia, da Atlanta  al  mare. Dietro a lui erano rimaste le rovine fumanti della
sciamavano per la casa, spingendola da parte per salire  al  piano superiore, trascinando i mobili sotto al porticato,
per salire al piano superiore, trascinando i mobili sotto  al  porticato, ficcando baionette e pugnali nelle imbottiture
e pugnali nelle imbottiture in cerca di valori nascosti.  Al  piano di sopra laceravano guanciali e materassi, sicché in
quei pendenti. Rossella strinse il bambino piú forte sotto  al  braccio in modo che rimase con la faccia all'ingiú, rosso e
Dio che Melania avesse un bimbo in fasce. Sentiva  al  piano superiore pesanti scarponi scalpicciare sul
di suo padre e di suo nonno e Rossella l'aveva regalata  al  piccino per il suo compleanno. Ne avevano fatto una vera
questa sua proprietà e spesso si arrampicava sulla tavola  al  disopra della quale era sospesa per accarezzarla. Rosella
suo bambino. Wade, sogguardando dalle pieghe della gonna  al  suo grido, trovò la forza di emettere una parola in un
Era di suo nonno. Oh, capitano - esclamò volgendosi  al  sergente - vi prego, fatemela restituire! Il sergente,
ciò che era sua proprietà? Tenne la spada stretta  al  petto mentre il piccolo cavalleggero discuteva col
mio! È morto! Morto di paura!» pensò con angoscia. Ma balzò  al  secchio d'acqua che era sempre nel corridoio. Immerse
l'altra, e abbiamo i nostri bimbi... e un tetto. E nessuno  al  giorno d'oggi può sperare di aver di piú... Dio mio, Beau è
stato capace di pensarlo! - esclamò; e gettando le braccia  al  collo di Rossella la baciò. - Sei un vero tesoro! Rossella
concetto critico, suggerito  al  padre della filosofla, storica alemanna dall'esame del
ha un'altra particolarità: applica la stessa denominazione  al  negoziante e al monaco; hanno entrambi una professione. Far
applica la stessa denominazione al negoziante e  al  monaco; hanno entrambi una professione. Far voto di
due: o per oggetto di lucro trafficare sotto la cocolla, od  al  coperto dell'invidia e delle pubbliche imposte godere in
ed anche di batista; nei giorni festivi portano sospese  al  fianco delle corone incastonate in argento, e sovente
tutte separatamente conservano il loro numerario. In quanto  al  vitto, l'astinenza loro non la cede neppur a san Giovanni
fare un complimento, ovvero mancia, di ducati quattro  al  mese: la superiora può darne sino ad otto, ed il vieario
non basta a quell'uffizio un solo dì, la monaca ricorre  al  secondo e qualche volta al terzo, ragion per cui le povere
un solo dì, la monaca ricorre al secondo e qualche volta  al  terzo, ragion per cui le povere converse si muoiono di
un momento in volto le due sorelle: sollevarono gli sguardi  al  cielo, congiungendo le palme, indi col massimo stoicismo:
e pe l'anma de pate ma, me muorr di famme!" Tornando  al  voto dell'umiltà dirò, che rare come le mosche bianche sono
reclamavano il primato in tutto, financo sui belvederi:  al  loro arrivo le altre dovevano cedere il posto incontinente;
loro aggradisse di più. Un predicatore severo e propenso  al  cinismo, si prese l'ardire di riprendere le monache sul
della piazza e le case dalle finestre ermeticamente chiuse  al  caldo, mentre il vento stracco e afoso incanalavasi a
In quell'androne e nei suoi pressi stanziavan, come  al  solito, gruppi di femmine ciarliere per cui l'aria
o posavano su masse di carne disfatta, cascante massime  al  petto e ai fianchi sotto i cenci delle sottane di cotone
prima vista per un astuccio d'argenteria; forse depositato  al  Monte per sicurezza in caso di partenza del proprietario,
nuovo del sito. Da una carrozzella, fermatasi di fronte  al  portone, scese, agile, una donna, con un'acconciatura
come l'eco d'un singhiozzo, seguitava a stringere il bimbo  al  proprio seno, la cui curva nè pure appariva sotto le pieghe
le dita scarne, quasi avesse temuto che mentre ella badava  al  fanciullo qualcosa, di assai prezioso ne fosse sfuggito. —
'l sedile la larga circonferenza della sua persona accanto  al  gruppo malinconico di quella madre col bambino. — È troppo
braccio.... Ma nell'atto che fece per serrarselo più forte  al  petto, gli occhi le si posarono sopra la propria mano che
poveretta parve un secolo, l'impiegato s'affacciò di nuovo  al  finestrino e le consegnò una polizza insieme a quattro
da due grosse lagrime. E per non pensare che aveva giurato  al  marito di portar seco sotterra anello benedetto senza mai
veduto venir meno ogni mezzo. Faceva mestieri ricorrere  al  re, alfine di rammentargli i paterni servigi, e per tal
colpita. Il giorno appresso, io e Giuseppina eravamo sedute  al  balcone. Essa fu la prima a discernere Domenico tra la
per Giuseppina. Questo secondo incidente pose ritardo  al  nostro ritorno a Reggio, dappoichè gli apparecchi del
pur affezionate. Erano desse somigliantissime in volto  al  deplorato nostro padre loro fratello, senonchè maggiori di
in ogni lettera d'aver dato qualche nuovo passo innanzi  al  tanto sospirato matrimonio; suo padre mostrarsi tuttavia
Capitolo è riuscito all'unanimità per l'ammissione vostra  al  monastero....." "Per l'ammissione mia.....! Per me! Buona
le ginocchia: "Mamma, non mi rinchiudere, per pietà!  Al  solo nome del monastero mi sento presa dalla disperazione!"
impietrita, colle mani giunte, cogli occhi vôlti  al  cielo, colla più profonda costernazione impressa, nel mio
ed altre cose ancora. Erasi frattanto proposta di condurmi  al  monastero nella giornata, ma l'enfiagione dei miei occhi
e fu la prima a venirmi incontro. Tutta contenta mi strinse  al  seno, e susurrommi all'orecchio in tuono affabilmente
converse. Gli sponsali di Giuseppina erano stati fissati  al  due gennaio l840. Si fermò adunque col consenso della madre
in casa, ricusai di prendere alimento alcuno; e fino  al  giorno fatale, i miei occhi non cessarono di versare gran
due mesi in un convento di nobili donzelle, non era  al  certo volermi immolare. Tale infatti, com'ebbi più tardi
gentile, e disse che del matrimonio se ne sarebbe riparlato  al  suo ritorno di Calabria. Nè soltanto gli stretti parenti,
la funzione.... Funesto presagio in una sera di nozze!  Al  fine sorse l'alba del sabato 4 gennaio. Io portava allora i
entro nel convento per farmi monaca!" risposi indispettita  al  sommo. "Se non devo abitarci che per due soli mesi, perchè
della principessa di Forino, che dovevano accompagnarmi  al  chiostro. Lungo il tratto di strada che dalla Madonna delle
delle persone che m'accompagnavano. Giunsi intanto  al  luogo prefisso. Le porte si spalancarono: orride fauci di
la ragione, per poco smarrita, un'idea trista, mi balenò  al  pensiero: Il presagio, ahi! troppo presto avverato, del
cavallo, co' visi neri come il carbone e i bianchi mantelli  al  vento, galoppavano sotto gli alberi d'una strada di
che sona il piano - esclamò una fanciulletta accanto  al  signor de' Rivani. Guardò anche lui dalla parte che la
ammirerà la mia bambina. Ma il commesso riprese: - Quanto  al  corredo di biancheria, è tutto di tela batista finissima,
il viaggio da Milano a Roma, ch'ella fece sempre accanto  al  signor de' Rivani, stette come in un dormiveglia curioso,
giorni o da quante settimane era nata: ma doveva essere  al  mondo da poco tempo, perchè tutto in lei era d'una
e l'ambizione era cresciuta quando ella fu posta quasi  al  centro della vetrina sfolgorante di luce, dove era rimasta
dove era rimasta esposta quattro o cinque sere davanti  al  pubblico estasiato della sua personcina. Guardava gli altri
una suora della carità era un modello d'esattezza, quanto  al  costume; ma la monaca, povera, s' intende, come tutte le
indovinate da nessuno avrebbe dovuto sopportare. Chi mai,  al  mondo, sa quanto patiscono tante cose che ci sembrano
treno ripigliava, rapido, il cammino; e il rumore, simile  al  brontolio cupo del tuono, ricominciava. Come Dio volle
a Bari, essendo stato mio padre (che giunto era allora  al  grado di maresciallo) chiamato per sovrana ordinanza al
al grado di maresciallo) chiamato per sovrana ordinanza  al  comando di quella provincia. Rammento, come se fosse oggi
perlocchè mia madre, avvoltami in uno scialle, commetteva  al  domestico di ricondurmi alla nostra abitazione, ed ivi
dal sonno, avessi pianto per la via. Il domestico non era  al  suo posto, nè alcuno l'avea veduto ritornare. - Conturbati
aver veduto rientrare alcuno. Questo messaggio fa giungere  al  colmo l'agitazione della famiglia, la quale, seguita da
posta, affine di giungere più presto alla capitale. Eravamo  al  terzo giorno del viaggio, allorchè mia madre s'accorse, che
e ripristinato alla prima classe, venne mio padre destinato  al  comando della provincia di Reggio nella Calabria.
capitano ci manda a chiamare a bordo. I miei genitori fanno  al  messo delle proteste; ma l'ordine dell'inglese era
fu l'accoglienza usataci dagli abitanti in riva  al  mare. Quattro carrozze menarono la nostra famiglia al
riva al mare. Quattro carrozze menarono la nostra famiglia  al  grandioso palazzo destinato a mio padre. L'amenità del
un viglietto, nel quale mi supplicava di tornar subito  al  conservatorio. Gli risposi brevemente che non si fosse data
si fosse data altra pena per me; che del resto poteva dire  al  suo superiore di non voler più oltre dirigere la coscienza
mia trovavasi in pericolo di dannazione, e che disubbidire  al  cardinale era lo stesso che consegnarsi direttamente al
al cardinale era lo stesso che consegnarsi direttamente  al  diavolo. Risposi, la mia coscienza essere più pura, più
a Peccheneda, direttore di polizia, l'ordine di procedere  al  mio arresto. Qual sentimento spingeva quei signori ad
nella stessa casa con me, incorreva nella scomunica;  al  che la conferenza decise, che poteva pure dimorare sotto il
dell'esilio, non sarebbe meglio, ripresi a dirmi, cedere  al  destino, rassegnarmi alla dura necessità, placare colla
rompere le catene, ottenere almeno che mi siano alleggerite  al  piede....? Rapiti dal mio ravvedimento, assicurati della
foglio. Sciagurata! Non ti bastano i ferri che trascini  al  piede, ma porgi anche il collo al capestro? Hai tu dunque
i ferri che trascini al piede, ma porgi anche il collo  al  capestro? Hai tu dunque aspirato alla libertà solamente per
alle peripezie di lei: comune l'espiazione, comuni i voti  al  rinnovamento, comuni perfino gli sforzi recenti a ricuperar
intero la prudenza e l'affabilità, ch'erano indispensabili  al  reggimento d'un istituto tanto male accozzato ed
che una di esse non le tendesse una maligna trappola. Eravi  al  disopra della gradinata una stanza formata a guisa di
Giuseppa, la quale per probità e saviezza faceva eccezione  al  proverbio, non solo assurdo ma falso, che il tuo più gran
(belli o brutti, giovani o vecchi importa poco) vengono  al  parlatorio; la superiora chiama allora per nome ognuna di
allora per nome ognuna di noi una dopo l'altra, finchè  al  compratore non piaccia la mercanzia. Ora dovete sapere, che
dovete sapere, che quella furbacchiona, le prime che chiama  al  parlatorio son le più impertinenti, quelle che l'hanno
la quale più volte erasi consigliata meco rispetto  al  modo di regolare quel pandemonio, le suggerii lo spediente
Dopo lunga resistenza, raddoppiata presso alla porta,  al  fine vi entrò. La forzai ad inginocchiarsi a piè
benedettini di Napoli San Gregorio Armeno era quello che  al  tempo del mio racconto riuniva il maggior numero di monache
sentimenti, ad ingentilirne i costumi; non d'altra cosa  al  mondo informate, che di leggende, di miracoli, di visioni,
famiglia; nè, sia dentro o fuori di casa, trovatesi mai  al  contatto d'altra persona che non fosse uno stretto
seicento non rinvenisse materiali, capaci di ricostruire  al  naturale quell'èra reproba che inaugura e chiude in Italia
all'epoca degli auto-da-fè. Quale museo di antichità può,  al  pari del monastero di femmine napoletano, presentare tanto
sono i costumi di Napoli tanto riformati, che inapplicabili  al  presente tornino le considerazioni dell'autore de' tempi
in questo ritiro dovea mantenersi a sue spese fino  al  momento nel quale, manifestando piacerle tal genere di
queste dame furono il modello di tutte le virtù riunite  al  talento, frutto d'un'educazione distinta; ma sotto il regno
e vi nascondevano spesso coloro che volevano involare  al  potere sovrano. Ogni chiesa, convento, palazzo di
dalle mani della giustizia, lo dichiarava iscritto  al  clero. Cento volte un padre inumano, capriccioso, avaro,
di donne dal convento di uomini? È rimasto inosservato  al  mondo finora. Lo rivelerò io. È la CONFESSIONE. Nell'anno
un buon prete. Abituata ad accostarmi riverente e sommessa  al  confessore, riguardava in lui non l'uomo, ma piuttosto il
esclamai maravigliata. "Vi occorrono due o tre ore per dire  al  confessore che non avete voluto nè potuto commettere
esentare da tale usanza, credendo di non potermi accostare  al  divino benefizio, senza far precedere la confessione. Ebbi
altrettanto volgare quanto ributtante. M'appressai  al  finestrino per ricevere l'ostia, chiusi naturalmente
le dita.- Credetti d'essermi ingannata, nè ci pensai più.  Al  giorno della seconda comunione, dimentica di quanto era
tutte. Esse, concordi in questo disegno, davano la colpa  al  mio confessore che, a loro dire, non sapeva, persuadermi ad
mamma?" "La mamma s'indispettì nel vedermi serbar la fede  al  secondo amante." "Ecco, figlia mia," sclamò allora, " ecco
altri, dovea confessarmi. M'intimava pertanto d'indirizzare  al  mio vecchio confessore una lettera nelle quale,
dicendo la virtù più cara a Dio essere l'ubbidienza  al  Crocifisso, mi vietò l'uscita, prima d'avergli promesso
prete, dopo la lettera speditagli, ne scrissi un'altra  al  canonico, ove gli diceva che, non avendo intenzione di
tenete lei, e lasciate me! Da questo punto vi dichiaro che  al  confessionale non mi ritroverete più." "Allora," disse,
la vecchia badessa appoggiata ad un'educanda accorreva  al  tafferuglio, e cercava di calmar Maddalena, promettendo che
d'essere in un certo tale sentimento, non troppo conforme  al  precetto evangelico, ama il tuo prossimo come te stesso. Ma
Chiesa apostolica romana. Il mattino seguente fui chiamata  al  parlatorio: indovinate chi cercava di me! Monsignor
nè il mio pianto. La zia mi sgridò, affermando, che  al  vicario bisognava ubbidire senza replica. Salii piangendo
il secondo mese, io desiderava di lasciare il convento  al  più presto possibile. Troppo lungo sarebbe il racconto
ogni credere. Ciò che specialmente le rende affezionate  al  loro carcere si è l'illimitata libertà che godono di vedere
Questa libertà le localizza, le incorpora, le identifica  al  chiostro sì fortemente, che sono infelici allorchè per
parenti permettano ad una giovinetta di passare più ore  al  giorno in misteriosi colloqui con un prete od un monaco, e
del bucato. Una di queste penitenti vedeva il suo tre volte  al  giorno; la mattina le portava le pietanze pel pranzo, più
tempo che questi serviva in chiesa da chierico. Pervenuto  al  sacerdozio, fu fatto sacrestano; ma da' suoi compagni
regali, e di tratto in tratto si videro di soppiatto  al  parlatorio. Cambiato finalmente il personale dei superiori,
la via. Quel foglio, mandato da una delle spose di Cristo  al  suo prete, era stato smarrito dalla domestica. Le
era il viglietto che un’educanda del luogo indirizzava  al  chierico. Una giovine novizia, non avendo di che fare le
monastero. Una giovanetta educanda scendeva tutte le notti  al  luogo delle sepolture, ove da un finestrino, che comunicava
tifo; durante il delirio, altro non fece che inviar baci  al  confessore, assiso accanto al letto. Egli, coperto di
non fece che inviar baci al confessore, assiso accanto  al  letto. Egli, coperto di rossore, per la presenza di persone
e però nelle mani di un'innocente giovinetta più che libro  al  mondo perniciosissimo. Dalla conversazione dell'educanda
Gesù Cristo; così l'amore nostro sarà un'offerta gratissima  al  Signore, e monterà pregno di profumi al Cielo, siccome fumo
gratissima al Signore, e monterà pregno di profumi  al  Cielo, siccome fumo d'incenso nel santuario. Ditemi, per
piena di raccomandazioni, di sgorbi e di baci, — destinato  al  mantenimento di tutto un mese. Di tutto un mese!... E che
volte invocato un dolce viso di donna.... Arrivato che fu  al  suo quarto piano, il giovane girò la chiave nell'uscio,
di nuovo richiuse a chiave. Poi, collocata dirimpetto  al  balcone aperto una poltroncina, unico lusso di quella
innanzi, consumandosi fino all'estremo e agonizzando vicino  al  guanciale dove il fanciullo dormiva con le novelle del
velo trasparente e fosforescente. Appoggiato con la schiena  al  tavolino, il giovane si mise a contemplar fisso il
Estatico, egli non batteva più palpebra. La notte era  al  colmo. La bianca striscia di luce insensibilmente si andava
dietro il terrazzo, fra l'edera.... La stanza rimase  al  buio. Abbarbagliato dalla fantastica iridescenza lunare,
e sfavillante, quanto sulla cima del Thabor, ritornò  al  cielo di Napoli quel sole medesimo che tramontando aveva
la prima fra le mie concittadine a strignere la destra  al  Generale. Questa vaghezza pose in pericolo la mia vita.
pericolo la mia vita. Saputo l'itinerario, volli appostarmi  al  portone della Foresteria dove l'Eroe doveva scendere;
mie sensazioni? Stucchevole superfluità. Il dramma è giunto  al  termine: la mia storia finisce in questo giorno, che per
pel tratto di vent'anni non mi avesse il destino ribadita  al  piede la catena del galeotto, se fossi passata a marito
scolpita nel cuore la santa immagine dell'Italia redenta, e  al  capo una larga cicatrice, ricordo di ferita riportata il 15
ad Atlanta dopo la resa. Scrutò lo spazio attorno  al  deposito, per vedere se scorgeva l'equipaggio di qualche
derubata, insultata. Il vuoto relativo attorno  al  treno le fece ricordare quella mattina del 1862, quando era
di Rossella col cappello e la camicia da notte, mise sotto  al  braccio il fazzoletto di cotone che conteneva i suoi
con Mammy. Ella sapeva che sarebbe difficile sfuggire  al  suo accompagnamento, e non intendeva destare i suoi spiriti
con la testa tra le spalle, quando i proiettili scoppiavano  al  di sopra del suo capo durante l'assedio, quella strada che
di scorgere un negozio noto che in parte era sopravvissuto  al  cannoneggiamento e all'incendio ed era stato riparato; il
guardando le carrozze con l'ingenua curiosità di bambini  al  circo equestre. - Negri di campagna liberati - grugní
morte di Elena, all'istupidimento di Geraldo, paragonato  al  freddo, alla fame, al lavoro estenuante e all'incubo
di Geraldo, paragonato al freddo, alla fame,  al  lavoro estenuante e all'incubo dell'incertezza. Come le
era ancora abbastanza lontana. Stava per sorridere quando  al  finestrino apparve per un attimo una testa femminile; una
case si vedeva una faccia alla finestra o una figura sotto  al  porticato; e Rossella ne fu lieta perché non aveva voglia
zio Pietro usciva con un cesto per la spesa infilato  al  braccio; vedendo Rossella e Mammy, un largo sorriso
cenobio, da tanti secoli sorde agli accenti della libertà.  Al  clamoroso risvegliarsi de' popoli, al tremendo ruggito
della libertà. Al clamoroso risvegliarsi de' popoli,  al  tremendo ruggito delle rivoluzioni, allo strepito delle
ruggito delle rivoluzioni, allo strepito delle barricate,  al  crollo de' troni, che tanto contrastava col sepolcrale
fui invasa dall'orrenda tentazione d'appiccare il fuoco  al  monastero, a costo di mandare in cenere quelle vespe e quei
le bagnavano le gote. La tirai pel braccio, me la strinsi  al  seno, le diedi un bacio. In quell'amplesso, in
del vicinato si serravano con fracasso, ratte salimmo  al  campanile, dalla cui sommitià si scorgono tutti i quartieri
Un papa, che di primo tratto erasi dichiarato in faccia  al  mondo l'amico supremo della libertà, poteva egli mantenersi
una seconda istanza da essere consegnata in mano propria  al  Sommo Pontefice. Deposto però il tuono supplichevole, feci
usato della libera stampa, e di più lingue, per notificare  al  mondo intero l'enormità del mio sagrifizio. Non era il papa
due anni e mezzo erano già decorsi, dacchè io soccombeva  al  suo inqualificabile procedere. Il giorno quindici maggio
mese di gennaio questo principe passare a cavallo in mezzo  al  popolo, l'aveva veduto, precisamente sotto il campanile di
San Gregorio, sciogliersi la coccarda tricolore che portava  al  petto, e cacciarsela in tasca, indi avviarsi nel quartiere
prestamente il monastero. Mi portai in un batter d'occhio  al  solito finestrino di vedetta; la Guardia Nazionale, che
le disfacevano la sera, innanzi alla cavalleria, plaudendo  al  re spergiuro. Il grandioso palazzo Gravina, che ardeva,
resto, formale essendo quelle volta l'ordine, era preclusa  al  cardinale la via d'intervenire col suo veto. Sebbene
Tratta copia autentica del rescritto, ne feci parte  al  cardinale. Egli consigliossi con diversi canonici per
sgomenta della piega che prendeva la faccenda, scrissi  al  cardinale una lettera breve, ma succosa, onde annunziargli,
con altrettanta energia. Il cardinale si portò immantinente  al  Conservatorio di Costantinopoli, e diede ordine che senza
seduta sur una poltroncina larga e bassa dinanzi  al  caminetto acceso, e tutta intenta a rimetter con le molle
testa su la spalliera della poltrona, e gli porse la fronte  al  saluto abituale. L'uomo la baciò a fior di labbra, e uscì.
semplici: «Mia cara Nina, «Lunedì mattina il babbo scese  al  Borgo, e Menico, il procaccia, gli consegnò la tua lettera
tuoi buoni padroni che indegnamente raccomando anche loro  al  Signore e gli dirai che così lontano non ho altra
che gli serra la gola, accostò vieppiù la poltroncina  al  camino, vi si sedette di nuovo, e prona innanzi, per aver
nascosto in petto, pensando ogni poco, con gran desiderio,  al  momento in cui avrebbe potuto leggerselo in pace. Perchè
Perchè que' fogli, che le giungevano tutt'al più una volta  al  mese, non li dovea veder alcuno all'infuori di lei. Se li
Così passarono un paio d'anni di benessere relativo; fino  al  giorno in cui il vedovo significò alla governante delle sue
nascondendosi alle sue conoscenze perché teneva impegnata  al  Monte di Pietà tutta la sua roba... eccettuato l'involto
a proteggere Leda. Le aveva preso in affitto un villino  al  Macao; e lì, quanto spesso glielo consentivano i suoi
di fiori freschi, esalante un odor molle ed acuto, misto  al  profumo artificiale di certe essenze esotiche onde ella
sua gente, silenziosa, con la corona in mano, attenta però  al  paiuolo dove avea messo a bollire le castagne, in
in cantina, facea festa in modo casalingo e patriarcale,  al  Salvatore del mondo. Ah, Signore, come erano mai lontani
un brusio di voci, un frastuono di ruote in movimento salì  al  salotto e parve riempirlo. Allora, ella richiuse i vetri e
gli dirai che sto bene, ma che mi annoiavo... Gli spiegherò  al  mio ritorno... Hai capito? - Sissignora — mormorò l'Adele
pellicce! Fortuna che c'era lo scialle! E se lo avvolse  al  busto. Non rideva più; s'era fatto d'un pallor di cera,
di via. Aveva il biglietto fino a Castelnuovo. Di lì  al  Borgo la portava la diligenza del procaccia; da Borgo in su
spuntature dei sigari. — Menico! — diss'ella accostandosi  al  procaccia del suo paese, il quale stava fermo col legno
nuova, guardò la femmina. - Dove andate? — le domandò. -  Al  Borgo, anzi, a Montaguzzo. O non mi riconoscete?...
Ma non potè ottenerlo. Chi riconduceva poi la bestia  al  Borgo? Allora, ella si determinò a far la strada a piedi,
all'insieme del paesaggio. A Leda pareva d'essere scesa  al  Borgo, come era solita fare da fanciulla, a comprarvi
di un suo amore virginale per un garzone di fattoria  al  quale ella era fidanzata. Così si fece l'ora di recarsi
verdi o appena ingiallite: la stagione era stata mite. Come  al  solito, Leda aveva accosto la sua sorellina, non più
la sua sorellina, non più attaccata alla sottana, ma  al  braccio; la madre, più curva, seguitava a pregare ad alta
tornarono giù, verso casa, la Giulietta, tutta serrata  al  suo braccio, le domandò piano: - Di', rimarrai sempre con
non ne aveva però l'arguzia e la prontezza che danno  al  frizzo il vantaggio dell'opportunità: per un mauvais
nobile portamento! che sguardo fascinatore! che mano fatta  al  tornio! - Chi diceva: - Quanto è dotto ed istruito! da
un gran canestro di fravole: le monache diedero una piastra  al  cameriere, e non rifinirono di magnificare la garbatezza
del portatore. Un'altra piastra fu offerta per mancia  al  cameriere, oltre due carlini dati al facchino. Le monache,
fu offerta per mancia al cameriere, oltre due carlini dati  al  facchino. Le monache, tutte ansanti, affollate nella
il solito, chiamate alla sua presenza. Furono invece dati  al  campanello i tócchi miei. Scesi alla porteria e trovai
Il cardinale era solo, e stavasi adagiato sul seggiolone.  Al  primo colpo d'occhio mi parve attillato con molta
nell'ambiente del parlatorio. M'inginocchiai dinanzi  al  porporato, siccome l'uso o meglio l'abuso vuole. Egli alzò
intanto alla sua promessa. Riario venne più di frequente  al  monastero. Ogni volta che il campanello chiamava la
Ogni volta che il campanello chiamava la comunità  al  parlatorio, io mi sentiva rabbrividire. Per evitare quel
e se fossi tranquilla d'animo: complimenti del carnefice  al  condannato. "Povera figliuola! È così buona! Non si vede,
"Potete fare anche questo. Mi manca solamente la catena  al  piede: ordinatela." "Non me lo permette l'interesse che
liberazione, altro che per riconquistare un bene supremo,  al  cui godimento ho rinunziato per inesperienza, per
"Ed io, da parte mia, non cesserò giammai d'aspirare  al  mio riscatto. Buon viaggio!" E quand'ebbe voltate le
per soli sei mesi, riservandomi di rinnovare il permesso  al  termine di questo periodo, e di passare da quello in altro
massimamente in tempo d'estate; queste cose mi punsero  al  vivo. Era evidentemente un tratto di personalità, cui
sorta di palliativo, di mezzo termine, e mirai a dirittura  al  definitivo scioglimento dei voti. Raccolte adunque delle
alla mia volontà dal punto ch'entrai nel convento sino  al  giorno de' voti. Quale fu la sorte di questa istanza? fu
nè più sapendo che mi fare, divisai di scrivere a dirittura  al  Santo Padre, affine di aprirgli il mio cuore, manifestargli
Il cardinale era frattanto ritornato da Roma. Venuto  al  monastero, volle trovarsi di bel nuovo a quattr'occhi con
sarà fatto immancabilmente," disse in tuono imperioso  al  cardinale: "glielo farò avviare e terminare io stessa." Per
prospetto," risposi, "non fa che rendere più sospirato  al  prigioniero il bene della libertà." "Ma voi siete libera
Circa un mese e mezzo dacchè aveva spedita la lettera  al  Santo Padre, mi venne incontro il confessore tutto
stesso canonico, era stata rimessa tal quale originalmente  al  cardinale arcivescovo! E il segreto epistolare? - Violato!
guanciali. Allo scricchiolío delle porte e delle finestre,  al  tintinnare de' campanelli, tutti si destano. Giuseppina
raddoppiandomi il suo. La sera del 21 settembre io sedeva  al  pianoforte, intenta a ricreare il genitore, e stava
"ma mi sento male, e mi rincresce di non potervi condurre  al  teatro stasera." "Che mai dite? di questo vi duole? Ecco
che il malato era affetto da una infiammazione de' visceri.  Al  quarto dì perdevano i medici ogni speranza di poterlo
dì perdevano i medici ogni speranza di poterlo risanare, ed  al  settimo ci annunziarono come, vani essendo riesciti i loro
quelle fra le orfane, che rimasero orbate d'un genitore,  al  cui affetto avevano esclusivamente affidata la somma de'
riaprirono ad un tratto, e gridò: "Enrichetta!" M'avvicinai  al  letto, ma il letargo l'ammutolì. Dopo un tratto cercò di
a casa di Melania. Melania... Melania! Rossella rabbrividí  al  pensiero di lei, mentre saliva le scale per recarsi in
ugualmente. All'ora di cena, tutta la città sarebbe  al  corrente. Tutti, anche i negri, lo saprebbero domattina. Al
al corrente. Tutti, anche i negri, lo saprebbero domattina.  Al  ricevimento di stasera, le donne si riunirebbero negli
v'era modo di fermare i pettegolezzi. Non ci si limiterebbe  al  semplice fatto che Ashley la teneva fra le braccia mentre
perché un terrore mortale le aveva invaso il cuore  al  ricordo di Rhett. Che farebbe suo marito? Forse non
direbbe di avere mal di capo e di non potere perciò andare  al  ricevimento. E l'indomani mattina avrebbe certamente
potrò sopportare quest'idea. Udí rientrare la servitú  al  cader della notte e le sembrò che i preparativi della cena
per potergli dire che si sentiva troppo male per andare  al  ricevimento. Ma vi era tempo per calmarsi. Da quel
un fiammifero, e la camera fu illuminata. Egli si avvicinò  al  letto e la guardò. Era in abito da sera. - Alzati. - La sua
- Alzati. - La sua voce era sempre senza colore. - Andiamo  al  ricevimento. Sbrígati. - Non posso, Rhett. Devi capire... -
vide in volto. - Peccato che questo cordone non sia attorno  al  tuo collo. La casa di Melania brillava di luce in tutte le
Melania... solo di Melania le importava. Erano giunti sotto  al  porticato e Rhett si inchinava a destra e a sinistra col
l'idea di vecchie nonne che si sventolassero placidamente  al  sole. Ma Atlanta era della sua stessa generazione, immatura
ben poche anche altrove. Ma, durante gli anni antecedenti  al  matrimonio di Geraldo con Elena, la piccola colonia a
ad Atlanta, per congiungersi con le altre due, dando cosí  al  porto di Savannah uno sbocco verso l'occidente. Dallo
erano attratti da questa città che si estendeva attorno  al  nodo ferroviario. Vi si recavano con entusiasmo. Essi
stata battezzata, nello stesso anno in cui lei era venuta  al  mondo.
un tuono. A quando a quando era piú forte, tanto da udirsi  al  disopra del traffico pomeridiano. La gente cercava di non
ascoltavano, ascoltavano e i cuori sobbalzavano cento volte  al  giorno. Era piú forte il rombo? O era una loro impressione?
di credere le cose piú rassicuranti, provò un freddo  al  cuore vedendo sfilare quegli uomini. La situazione doveva
che cercavano di marciare baldanzosamente sotto la pioggia,  al  ritmo dei pifferi e al rullo dei tamburi. Il nonno
baldanzosamente sotto la pioggia, al ritmo dei pifferi e  al  rullo dei tamburi. Il nonno Merriwether, che era in prima
lombaggine... Zio Enrico Hamilton marciava subito dietro  al  vecchio, col colletto del suo vestito nero rialzato a
ecco che cosa gli giungeva!» pensò Rossella terrorizzata.  Al  passaggio dell'artiglieria che spruzzava di fango la folla
un dolore acuto che le stringeva la gola. Voleva molto bene  al  signor Wilkes; e una volta, tanto tempo fa, aveva sperato
Ah! - I suoi occhi grigi la fissarono, ma come se guardasse  al  di là, nella stessa maniera che aveva guardato Ashley. - Mi
e scarpe rattoppate ella era sempre elegantissima, grazie  al  materiale che Rhett Butler le aveva portato dal suo ultimo

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