valore rappresentato dalle successioni collaterali , che | al | di là del quarto grado dovrebbero ricader nello Stato - ed |
Doveri dell'uomo -
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cumulo di ricchezze si formi un FONDO NAZIONALE consacrato | al | progresso intellettuale ed economico di tutto quanto il |
Doveri dell'uomo -
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moralità e di capacità? Quel capitale dovrebb'essere sacro | al | lavoro dell'avvenire e non d'una sola generazione. Ma la |
Doveri dell'uomo -
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affidando il progresso e la continuità del lavoro | al | zelo e all'utilità di tutti i produttori, sostituirebbe a |
Doveri dell'uomo -
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risolvere, e queste sono quelle che, cosí danno origine | al | movimento a priori del pensiero. Qui dunque c' è un' |
Teosofia Vol.I -
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farsi questo, non può assicurarsi il diritto alla vita ed | al | lavoro dell'operaio senza sovvertire tutto quanto l'ordine |
Doveri dell'uomo -
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senso di dovere sociale verso gli uomini del lavoro, | al | quale ho accennato finora, andava, mercé sopratutto la |
Doveri dell'uomo -
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in che cosa peccavano, perché le promesse affacciate | al | popolo da quei sistemi sono così splendide che potrebbero |
Doveri dell'uomo -
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nell'animo vostro - che quando le circostanze chiamarono | al | potere taluni fra quegli uomini, essi neppur tentarono |
Doveri dell'uomo -
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d'una società traviata, e che dopo quell'epoca o | al | di là dei limiti di quei paesi, spariscono. Ma voi potete |
Doveri dell'uomo -
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poco tempo dopo, e probabilmente sotto la forma che aveva | al | tempo della sua abolizione. La proprietà è in oggi mal |
Doveri dell'uomo -
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non sono fondate sopra una giusta eguaglianza proporzionata | al | lavoro stesso. La proprietà è mal costituita, perché |
Doveri dell'uomo -
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di ricchezza, di emulazione, d'attività, e somigliereste | al | selvaggio, che per cogliere il frutto troncava l'albero. |
Doveri dell'uomo -
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via perché i molti possano acquistarla. Bisogna richiamarla | al | principio che la renda legittima, facendo si che il lavoro |
Doveri dell'uomo -
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che non colpiscano la somma necessaria alla vita e lascino | al | popolano facoltà di economie produttive a poco a poco di |
Doveri dell'uomo -
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meno tristi fra i vostri educatori credono aver sodisfatto | al | debito loro, quando hanno inegualmente aperto sul |
Doveri dell'uomo -
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a seconda delle intenzioni colle quali s'adopra: consacrata | al | progresso di tutti, è mezzo di incivilimento e di libertà; |
Doveri dell'uomo -
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fra classe e classe d'uno stesso popolo e inchina gli animi | al | calcolo, all'egoismo, alle transazioni fra il giusto e |
Doveri dell'uomo -
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da Sette e Poteri appartenenti a vecchie credenze, ostili | al | dogma dell'avvenire, il Progresso. Tutte due quelle scuole |
Doveri dell'uomo -
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alle norme morali supreme, o chiuda deliberatamente la via | al | Progresso futuro. Bene sociale, Libertà, Progresso: al di |
Doveri dell'uomo -
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via al Progresso futuro. Bene sociale, Libertà, Progresso: | al | di fuori di questi tre termini non può esistere sovranità. |
Doveri dell'uomo -
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lo spirito e lo scopo non sono insegnati mai dalla società | al | cittadino. La società desidera da essi cooperazione e |
Doveri dell'uomo -
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la possibilità dell'esercizio dei diritti, sono lasciate | al | caso della fortuna e all'arbitrio di chi sceglie |
Doveri dell'uomo -
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illusione. Le credenze individuali, false forse ed avverse | al | progresso, sono trasmesse sole e autorevoli, di padre in |
Doveri dell'uomo -
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uniforme del Dovere. La libertà non si esercita che | al | di là di quella coscienza. Io vi dissi poche pagine |
Doveri dell'uomo -
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male, ma nel diritto di scegliere fra le vie che conducono | al | bene. La libertà che invocano quei falsi filosofi è |
Doveri dell'uomo -
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libertà che invocano quei falsi filosofi è l'arbitrio dato | al | padre di scegliere il male pel figlio. Che? Se un padre |
Doveri dell'uomo -
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retrograda, d'un sacerdozio avverso, per natura di dogma, | al | Progresso: fu un'arme contro la tirannide; una parola |
Doveri dell'uomo -
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cercando in nome dell'egoismo, o di non so quale diritto | al | benessere che gli uomini del materialismo v'insegnano, non |
Doveri dell'uomo -
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sacrificio, e parlavano in nome del diritto alla felicità, | al | godimento, lottare audaci, colle parole di popolo e libertà |
Doveri dell'uomo -
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la via di godere, disertarono e ci furono nemici acerbi | al | di dopo. Pochi anni di pericoli, di persecuzioni durate |
Doveri dell'uomo -
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del popolo educati da quegli uomini, da quei filosofi, | al | materialismo, tradire la loro missione, tradir l'avvenire, |
Doveri dell'uomo -
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coll'amore reciproco, col sacrificio, coll'affetto | al | lavoro. Per progredire, vi conviene mostrarvi capaci di |
Doveri dell'uomo -
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tre sfere dentro le quali l' individuo umano deve lavorare | al | fine comune, al perfezionamento morale di se stesso e |
Doveri dell'uomo -
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le quali l' individuo umano deve lavorare al fine comune, | al | perfezionamento morale di se stesso e d'altrui, o meglio di |
Doveri dell'uomo -
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Voi non la compirete se non migliorandovi e soddisfacendo | al | Dovere. Io v'ho additato, come meglio ho potuto, qual sia |
Doveri dell'uomo -
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e svolga il PATTO ITALIANO, fondato sui consensi e rivolto | al | progresso di tutti i cittadini dello Stato, non è per voi |
Doveri dell'uomo -
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accoppiata coll'emancipazione dell'operaio, dando così | al | vostro lavoro la consacrazione d'una verità universale. |
Doveri dell'uomo -
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ma credeva nel dovere di sacrificare l'intera esistenza | al | bene comune, alla ricerca e al trionfo della Verità: |
Doveri dell'uomo -
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l'intera esistenza al bene comune, alla ricerca e | al | trionfo della Verità: studiava attento gli uomini e i |
Doveri dell'uomo -
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prender questa fatica, e s' accorgeranno, io spero, che | al | battito del loro cuore risponde quello del mio. Vengo ora |
Principio supremo della metodica -
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e del ben esporre è quello che deve procedere dal piccolo | al | grande, dal facile al difficile, dal noto all' ignoto con |
Principio supremo della metodica -
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quello che deve procedere dal piccolo al grande, dal facile | al | difficile, dal noto all' ignoto con insensibile gradazione; |
Principio supremo della metodica -
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le parole, ch' essi volgono ai loro discepoli, | al | detto principio, rendono bensì fecondi di grande utilità i |
Principio supremo della metodica -
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non trasmettono le osservazioni da essi fatte nel giungere | al | detto scopo e le regole da essi praticamente trovate, per |
Principio supremo della metodica -
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coll' intendimento d' insegnargli tutto ciò, e conduciamolo | al | rosaio dell' Adelaide. Onde comincerò io la lezione che |
Principio supremo della metodica -
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senza tenere alcuna graduazione, nè ordine, parlare | al | fanciullo di rose, di piante e delle altre distinzioni, |
Principio supremo della metodica -
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egli non può ascendere dagli oggetti chiamati Adelaidi | al | concetto degli oggetti chiamati rose7bengalesi; se non |
Principio supremo della metodica -
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si chiamino tutti insieme rose7bengalesi. Acciocchè ascenda | al | concetto delle rose semplicemente deve osservare una terza |
Principio supremo della metodica -
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serie di note simili egli dee osservare, acciocchè ascenda | al | concetto de' rosacei e lo distingua da' concetti |
Principio supremo della metodica -
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piante7fiori, ed una sesta finalmente, acciocchè arrivi | al | concetto più generale tra quelli, che gli vogliamo inserire |
Principio supremo della metodica -
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generale tra quelli, che gli vogliamo inserire nella mente, | al | concetto cioè di piante. A percorrere la seconda serie d' |
Principio supremo della metodica -
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sia più e qual meno moltiplice e complicata. Se io dico | al | mio fanciullo (che suppongo come dicevo a primordŒ del suo |
Principio supremo della metodica -
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come un' Adelaide di Como, perocchè quantunque diversa | al | colore, ha le fattezze simili. Io gliela farò distinguere |
Principio supremo della metodica -
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riteneva, che la classe delle Adelaidi fosse unica, quindi | al | primo vedere delle Saffo, le applicò lo stesso nome di |
Principio supremo della metodica -
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a de' confini, che prima non ci poneva. Veniamo ora | al | terzo passo; io m' ingegnerò di fargli capire che tanto le |
Principio supremo della metodica -
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e le Saffo , che aveva prima distinte con tali nomi | al | tutto diversi, hanno delle note comuni, per le quali esse |
Principio supremo della metodica -
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così dopo avere egli imparato a chiamarla con un nome | al | tutto differente, separò siffattamente le Adelaidi dalle |
Principio supremo della metodica -
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stesso quattro errori, com' è avvenuto, quando il condussi | al | conoscimento delle rose7bengalesi, anzi di più un quinto, |
Principio supremo della metodica -
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Quando dopo aver io mostrato l' Ammirabile , e la Graziosa | al | mio tenero discepolo, io gli domando: « quale sarà il loro |
Principio supremo della metodica -
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sua mente valgono a significare quelle due specie, come | al | tutto separate, e non come aventi delle note comuni. Egli |
Principio supremo della metodica -
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un nome comune, quello di rose (1). Passo innanzi, e mostro | al | mio fanciullo nel giardino uno Spinalba fiorito, o un |
Principio supremo della metodica -
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osserva, ma tutta una specie distinta in molte varietà, | al | che egli deve emendare, come fece prima, quattro volte l' |
Principio supremo della metodica -
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quattro volte l' errore che prende la sua mente intorno | al | significato della parola. Poi devo far lo stesso col fiore |
Principio supremo della metodica -
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si rilevò. Andiamo innanzi. Io devo far distinguere | al | mio fanciullo i rosacei dagli altri fiori. Se io gli mostro |
Principio supremo della metodica -
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dei rosacei. E pure se non fo così, non potrei condurlo | al | chiaro concetto delle piante7fiori, come mi sono proposto; |
Principio supremo della metodica -
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pei quali egli passa colla sua mente, se vuol giungere | al | conoscimento delle tre famiglie de' rosacei, de' gigli e |
Principio supremo della metodica -
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quando ora intende che esprimono classi sottordinate | al | genere, o sia alla classe de' fiori, il qual nome di fiori |
Principio supremo della metodica -
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mio fanciullo a questo grado d' istruzione, già lo conduco | al | luogo delle piante fruttifere e gli mostro incontanente un |
Principio supremo della metodica -
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lui prima conosciuta, quella de' fiori; io potrò innalzarlo | al | concetto delle piante in generale, recandolo a sottomettere |
Principio supremo della metodica -
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questa via coll' altra inversa che va dal più generale | al | meno; ma prima di questo devo fare due osservazioni, affine |
Principio supremo della metodica -
|
a classificarsi gli oggetti, essendo il vocabolo quel segno | al | quale egli lega colla sua mente certe note comuni, che sono |
Principio supremo della metodica -
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il fondamento delle sue classificazioni (1). Venendo ora | al | confronto delle due vie riflettiamo in primo luogo essere |
Principio supremo della metodica -
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dal credere facilmente le cose esser simili tra loro | al | notarne poi più tardi le loro differenze. Io ho spiegato |
Principio supremo della metodica -
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la oppugna e contrasta. E veramente, se io mostro prima | al | mio fanciullo che tutti gl' individui che vede nel giardino |
Principio supremo della metodica -
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il vero e naturale metodo, pel quale si deve insegnare | al | fanciullo la classificazione delle cose, si è quello che |
Principio supremo della metodica -
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una regola generale, secondo la quale condurre i giovanetti | al | sapere. Quello che abbiamo detto del classificare ci fa |
Principio supremo della metodica -
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d' insegnamento suggerita dalla natura: prima si mostri | al | fanciullo il fondamento, la ragione secondo la quale può |
Principio supremo della metodica -
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terreno doveva essere compartito con più esatta proporzione | al | numero e alla grandezza delle piante di ciascun genere. |
Principio supremo della metodica -
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la necessità del compartimento, poscia la forma da dare | al | medesimo. E circa questo modo o questa forma troppe sono le |
Principio supremo della metodica -
|
della mente eziandio che perspicace, deve far fare | al | fanciulletto, ora mostrandogli la necessità di disporre le |
Principio supremo della metodica -
|
già ricco dell' esperienza sua propria potrà comunicare | al | fanciullo quant' egli già sa; ma chi non vede che anco in |
Principio supremo della metodica -
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qualcosa di necessario. Perocchè 1 non poteva riflettere | al | bello de' fiori, se prima non avesse i fiori conosciuti; 2 |
Principio supremo della metodica -
|
riflettuto prima e alla vaghezza de' fiori e alla madre e | al | piacer di questa; 4 non poteva riflettere al bello di farne |
Principio supremo della metodica -
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e alla madre e al piacer di questa; 4 non poteva riflettere | al | bello di farne ghirlande, opera più complicata, se prima |
Principio supremo della metodica -
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a unirli a mazzo, unione più semplice; 5 non poteva venire | al | pensiero di assortirli per cavarne vaghezza maggiore senza |
Principio supremo della metodica -
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a dedurre l' una cosa dall' altra, il che far non potrebbe | al | tutto se non mandasse avanti le premesse e deducesse le |
Principio supremo della metodica -
|
in questo fatto l' inganna, come abbiamo veduto accadere | al | fanciullo, a cui si faceva conoscere la classificazione |
Principio supremo della metodica -
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sviluppamento a cui è ordinata l' umana intelligenza, | al | termine del quale ella non può giunger giammai. Che poi |
Principio supremo della metodica -
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di lui o mezzi da metterlo in atto, e tutti i metodi che | al | nostro si oppongono sono cattivi. La formola che esprime il |
Principio supremo della metodica -
|
dell' uomo) primieramente gli oggetti che appartengono | al | primo ordine d' intellezioni; di poi gli oggetti che |
Principio supremo della metodica -
|
ordine d' intellezioni; di poi gli oggetti che appartengono | al | second' ordine d' intellezioni; poi quelli del terzo e così |
Principio supremo della metodica -
|
sono quelli che somministrano la materia necessaria | al | pensiero delle relazioni che passano tra queste cose, e |
Principio supremo della metodica -
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fine vediamo quali sieno le intellezioni che appartengono | al | primo ordine. La forza o virtù generale, colla quale lo |
Principio supremo della metodica -
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gruppo, in parte lo fa cessare e ad ogni modo soddisfa | al | bisogno. Qui non ci sono ancora oggetti: non ci sono che |
Principio supremo della metodica -
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enti a cui appartengono. Ma esse appartengono a due enti: | al | soggetto e al corpo extra7soggettivo; ora, qual è di questi |
Principio supremo della metodica -
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Ma esse appartengono a due enti: al soggetto e | al | corpo extra7soggettivo; ora, qual è di questi due enti |
Principio supremo della metodica -
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ma la sensazione come azione veniente da' corpi esterni | al | suo è quella, ch' egli presente, e che preimagina, ed a cui |
Principio supremo della metodica -
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ella è un atto soggettivo dello spirito, ma in rispetto | al | suo oggetto, il quale può variare, potendo lo spirito |
Principio supremo della metodica -
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dal soggetto fa nel soggetto, ma nulla più; non pensa | al | modo di quest' azione, che vien fatta nel senso; e |
Principio supremo della metodica -
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dal bambino la prima volta gli si varia d' innanzi | al | percepirlo, ch' egli fa altre e altre volte. Cioè, sebbene |
Principio supremo della metodica -
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che gli produce, poniamo, una data sensazione, per esempio, | al | tocco della mano; ma poi egli soffre molte e molte |
Principio supremo della metodica -
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me riproduco coll' imaginazione, è sempre la stessa quanto | al | conoscere: io conosco con queste operazioni l' identico |
Principio supremo della metodica -
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passaggeri, e però, tosto che l' oggetto vien sottratto | al | senso esterno, la percezione cessa. Nondimeno ella anche |
Principio supremo della metodica -
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si possa facilmente prender l' una per l' altra, tuttavia | al | cessar della memoria rimanendo l' imagine, o al cessar |
Principio supremo della metodica -
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tuttavia al cessar della memoria rimanendo l' imagine, o | al | cessar della imagine la memoria, o all' illanguidirsi dell' |
Principio supremo della metodica -
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adulto non possa formarsene alcuna idea) non si manifesti | al | di fuori con segni di esuberante letizia? Avete dunque |
Principio supremo della metodica -
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nell' utero materno, o appena che l' animale si trova | al | contatto dell' atmosfera, o qualche tempo dopo (1). Sembra |
Principio supremo della metodica -
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Il movimento de' labbri, co' quali egli s' attacca | al | seno materno, è dunque uno de' primi atti del suo istinto |
Principio supremo della metodica -
|
la natura benefica aggiunse per sopra più il piacere | al | soddisfacimento dei bisogni), cerca delle sensazioni per |
Principio supremo della metodica -
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delle anime. Intanto si può mettere tra i fatti | al | tutto certi, che le sensazioni, che gli animali si |
Principio supremo della metodica -
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vincoli di domestichezza e fedele servitù molti animali. | Al | principio stesso di un' azione secreta, scambievole delle |
Principio supremo della metodica -
|
se veramente lo concepiamo per tale e non associamo | al | suo concetto imaginariamente qualche elemento di vita, ci |
Principio supremo della metodica -
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vive e intelligenti. Quando la fanciullina slanciatasi | al | collo della madre, dopo averla baciata con mille carezze se |
Principio supremo della metodica -
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all' affezione sensitiva. Laonde tutto si lega e dà mano | al | mirabilissimo congegno della creatura umana. L' anima |
Principio supremo della metodica -
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il fare molti atti religiosi per lui, derivando da Dio | al | loro fanciullo, già rinato col battesimo, grazie sempre |
Principio supremo della metodica -
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a gradi: sicchè la libertà sottomette o può sottomettere | al | suo impero un circolo ognor maggiore di cose. All' incontro |
Principio supremo della metodica -
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operazioni, ma nel possesso di oggetti non solo estranei | al | soggetto, ma contrapposti al soggetto. Non basta dunque che |
Principio supremo della metodica -
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di oggetti non solo estranei al soggetto, ma contrapposti | al | soggetto. Non basta dunque che le operazioni intellettive |
Principio supremo della metodica -
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considerare qual sia l' istruzione che solo si può dare | al | fanciullo nella sua seconda età, e che corrisponde al primo |
Principio supremo della metodica -
|
dare al fanciullo nella sua seconda età, e che corrisponde | al | primo ordine delle sue intellezioni. Ma prima di trattare |
Principio supremo della metodica -
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che quand' io cerco la qualità d' istruzione che può darsi | al | fanciullo rispondente al primo ordine d' intellezioni, non |
Principio supremo della metodica -
|
d' istruzione che può darsi al fanciullo rispondente | al | primo ordine d' intellezioni, non intendo d' affermare, col |
Principio supremo della metodica -
|
di primo ordine consiste adunque nel fare osservare | al | fanciullo co' suoi propri sensi gli oggetti esterni, e nel |
Principio supremo della metodica -
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nelle quali essi trovassero pur piacere ed importanza. | Al | qual proposito molte volte io ho considerato e domandato |
Principio supremo della metodica -
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(1). Convien dunque con una somma pazienza farsi compagno | al | fanciullo in questo gravissimo e continuo studio dell' |
Principio supremo della metodica -
|
esser l' ordine , nel quale venissero posti sotto i sensi | al | fanciullo gli oggetti sensibili; mi basta di osservare che |
Principio supremo della metodica -
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della prima età del fanciullo. Il primo si è di porre, | al | possibile, regolarità nella vita del bambino. |
Principio supremo della metodica -
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vantaggiosa anche nelle seguenti età dell' infanzia. | Al | fanciulletto convien certamente dare in abbondanza oggetti |
Principio supremo della metodica -
|
stimoli della sua attenzione. Ancora gioverà di presentare | al | fanciullo degli oggetti semplici, regolari e ordinati, |
Principio supremo della metodica -
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conformandosi insensibilmente all' ordine ed educandosi | al | bello. L' intelligenza del fanciullo si apre col riso che |
Principio supremo della metodica -
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i propri sensi cogli stimoli e corpi stranieri | al | proprio; così l' opera che il bambino dovette compiere |
Principio supremo della metodica -
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qui avere avvertito che, come l' istruzione che appartiene | al | primo ordine non dee cessare collo spirare della seconda |
Principio supremo della metodica -
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cui si sono conosciuti. Ora sebbene questa materia sia data | al | nostro spirito nello stesso tempo, tuttavia le riflessioni, |
Principio supremo della metodica -
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second' ordine. Noi dobbiamo vedere brevemente, onde venga | al | linguaggio tanta efficacia. Convien premettere che vi hanno |
Principio supremo della metodica -
|
non siano ancora linguaggio, come diceva, ma solo materia | al | linguaggio. Un' altra predisposizione al linguaggio posta |
Principio supremo della metodica -
|
ma solo materia al linguaggio. Un' altra predisposizione | al | linguaggio posta dalla natura nell' uomo si è la simpatia e |
Principio supremo della metodica -
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parte materiale del linguaggio. Una terza predisposizione | al | linguaggio nasce dallo sviluppo intellettivo, che ebbe il |
Principio supremo della metodica -
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abbiam veduto, l' intendimento, invocandolo qual ausiliare | al | soddisfacimento delle loro tendenze. L' intendimento |
Principio supremo della metodica -
|
per giovarsene, egli la mette, quest' attenzione, anco | al | linguaggio che ode, e che non è da principio per lui se non |
Principio supremo della metodica -
|
dell' oggetto che quel nome significa (1), sicchè | al | risuonar di quel nome si risveglia in lui subito la |
Principio supremo della metodica -
|
Questo fatto dimostra che il linguaggio deve dare | al | fanciullo un' attitudine maggiore a richiamarsi le memorie |
Principio supremo della metodica -
|
Ma il linguaggio l' aiuta non poco in ciò: perocchè o | al | sentire d' una parola o al rivenirgli alla mente, gli |
Principio supremo della metodica -
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non poco in ciò: perocchè o al sentire d' una parola o | al | rivenirgli alla mente, gli tornano insieme le memorie e le |
Principio supremo della metodica -
|
anche sotto questo solo rispetto, egli apre la via | al | fanciullo d' accrescersi molto più del doppio le sue prime |
Principio supremo della metodica -
|
seconda funzione della forza unitiva (1), ond' avviene che | al | prodursi di quella sensazione del suono si risveglino nel |
Principio supremo della metodica -
|
che avendo il bambino già congiunto imagine e suono, | al | rinnovarglisi la sensazione che risponde all' imagine sia |
Principio supremo della metodica -
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caso il vocabolo è una sensazione o anco una percezione, | al | ricever della quale il bambino volge la sua attenzione |
Principio supremo della metodica -
|
Tuttavia i pronomi dimostrativi questo, quello ecc., uniti | al | nome comune lo applicano, o restringono a significare |
Principio supremo della metodica -
|
non n' ha altre per avventura nella mente, le rinfreschi | al | suono del vocabolo, per l' analogia che esse hanno colle |
Principio supremo della metodica -
|
non esprima idee astratte (2). Quegli adunque che parlano | al | bambino, provocano del continuo la sua attenzione a |
Principio supremo della metodica -
|
nuove differenze che lo fanno accorto avere egli dato | al | vocabolo un significato troppo esteso verso quello che gli |
Principio supremo della metodica -
|
successivamente a lui presenti, ma disparatissime, come | al | cane o a un uccello, è ugualmente certo che la sua mente |
Principio supremo della metodica -
|
sola precisa dall' oggetto, considerata da sè. Quindi | al | fanciullo riesce prima intelligibile il vocabolo bianco , |
Principio supremo della metodica -
|
prima di risolversi a coniare nuovi vocaboli, si appigliano | al | partito di alterare e distendere le significazioni dei |
Principio supremo della metodica -
|
alle intellezioni di un ordine più elevato del secondo, | al | quale appartengono le astrazioni , di cui parliamo. Ma chi |
Principio supremo della metodica -
|
dell' astrarre v' abbia qualche cosa che s' assomiglia | al | classificare. Al second' ordine d' intellezioni appartiene |
Principio supremo della metodica -
|
v' abbia qualche cosa che s' assomiglia al classificare. | Al | second' ordine d' intellezioni appartiene ancora la |
Principio supremo della metodica -
|
per attemprarvi e commisurarvi l' istruzione da dare | al | fanciullo; il conoscere il grado di estensione presa da |
Principio supremo della metodica -
|
attemprarvi e commisurarvi l' educazione pratica da dare | al | fanciullo; la quale non può far uso che di quella parte di |
Principio supremo della metodica -
|
astratto, primo termine della volizione, come d' un segno | al | quale conoscere gli oggetti buoni, e discernerli dai |
Principio supremo della metodica -
|
, che separa il fanciullo dalle cose, sommamente importante | al | suo sviluppo, si è quello dell' animalità . Se il fanciullo |
Principio supremo della metodica -
|
il suono dei vocaboli, lo trae dall' interno dell' uomo | al | di fuori. Nè giungerebbe tuttavia ad argomentare da' |
Principio supremo della metodica -
|
a fermarsi dal tutto ad una parte della cosa, dal complesso | al | suo elemento; nell' animale adunque pensa, mediante la |
Principio supremo della metodica -
|
primo atto di conoscimento scioglie le labbra del bambino | al | riso, così si manifesta in lui con molti atti d' esultanza |
Principio supremo della metodica -
|
privandolo dell' uso della loquela, che equivale per lui | al | nuovo uso da lui acquistato della intelligenza, che è il |
Principio supremo della metodica -
|
giovarsi: non deve rintuzzarla, chè sarebbe ingiuria fatta | al | lume divino che nell' anima umana risplende; egli deve |
Principio supremo della metodica -
|
la memoria materiale del bambino obbligando l' intelligenza | al | digiuno: cosa molestissima e gravissima a quel piccolo |
Principio supremo della metodica -
|
da fare delle intellezioni d' un ordine superiore a quello, | al | quale è pervenuta; nel qual caso le è assolutamente |
Principio supremo della metodica -
|
i passi dell' istruzione; in una parola senza lasciare | al | fanciullo il tempo necessario a penetrare la cosa, a |
Principio supremo della metodica -
|
ora indicare quale debba essere l' istruzione da darsi | al | fanciullo rispondente al secondo ordine d' intellezioni. Ma |
Principio supremo della metodica -
|
essere l' istruzione da darsi al fanciullo rispondente | al | secondo ordine d' intellezioni. Ma prima osserviamo, che in |
Principio supremo della metodica -
|
e le idee sono bene armoniate, ne risulta un miglioramento | al | fondo dell' uomo, sul qual fondo operano tutte insieme e vi |
Principio supremo della metodica -
|
un grandissimo guadagno, se in questo periodo s' insegnerà | al | fanciullo a nominare il più gran numero possibile d' |
Principio supremo della metodica -
|
gran numero possibile d' oggetti, e a parlar bene dentro | al | circolo delle sue cognizioni. Questa parte era quasi |
Principio supremo della metodica -
|
(1). E nondimeno dissi che conviene insegnare la lingua | al | fanciullo entro il circolo delle sue cognizioni, cioè in |
Principio supremo della metodica -
|
fatto dal fanciullo (1). La lingua si deve insegnare | al | fanciullo con un doppio esercizio naturale e artifiziale . |
Principio supremo della metodica -
|
discorso, e non ve n' ha pur una che sia per sè superiore | al | secondo grado dell' umana intelligenza, eccetto alcune |
Principio supremo della metodica -
|
congiunzioni. L' esercizio naturale col quale s' insegna | al | fanciullo la lingua, dovrebbe essere ordinato secondo le |
Principio supremo della metodica -
|
secondo le seguenti regole: 1 Tutto ciò che si parla | al | fanciullo, come si disse, non dovrebbe superare la portata |
Principio supremo della metodica -
|
pronuncia e soprattutto con esatta ortografia. 3 Chi parla | al | fanciullo dovrebbe parlargli con forme e atteggiamenti di |
Principio supremo della metodica -
|
anco dell' esercizio artificiale della lingua da farsi fare | al | fanciullo, oltre il doversi egli avvertire d' ogni cosa che |
Principio supremo della metodica -
|
esige delle intellezioni d' un ordine molto superiore | al | secondo. Ma quanto alla materia, conviene insegnargli a |
Principio supremo della metodica -
|
specie piena imperfetta), o più altri (1), prima di venire | al | nome proprio, per esempio, a quello di Rondello, di |
Principio supremo della metodica -
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adunque, se negli esercizŒ artificiali da farsi fare | al | fanciullo sia più consentaneo alla natura il fargli |
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gli specifici, che certamente sono più propri e più acconci | al | ben favellare? Egli è adunque certo, che più le idee sono |
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adunque nel nominare le cose dal nome più generale | al | meno è un esercizio utilissimo al fanciullo: percorsa molte |
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dal nome più generale al meno è un esercizio utilissimo | al | fanciullo: percorsa molte volte questa scala in varŒ generi |
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qual norma si deve stabilire per scegliere le più acconce | al | fanciullo. Qui non vi ha dubbio, che la norma consiste « |
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che non pur non trapassino l' ordine delle intellezioni, | al | quale trovasi a gioco la mente del fanciullo, ma s' abbiano |
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in qualità sensibili avvicinano il concetto astratto | al | concetto pieno (universale, non astratto); e però formano |
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scala d' idee specifiche semi7astratte, che discende fino | al | primo gradino, che è l' idea piena (idea dell' individuo |
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ma non astratto), col quale finisce il mondo ideale. Fuori | al | tutto di esso rimane la sussistenza delle cose, che |
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idea specifica astratta discende per le semi7astratte fino | al | sussistente. Una delle cose difficili, che al senno dell' |
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fino al sussistente. Una delle cose difficili, che | al | senno dell' educatore spetta di determinare si è « che cosa |
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sia di soverchio applicato, parmi che si voglia andar | al | di là della natura stessa in questa parte. Io credo all' |
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e mediocre, qualunque egli sia. Anzi io credo dover essere | al | fanciullo vantaggioso esercizio, come ho toccato innanzi, |
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le esperienze e le osservazioni, le quali grazie | al | cielo si cominciano già a fare (ed è pur tempo, che si |
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pretendere ciò per l' enormità dell' assurdo, allora tutt' | al | più si riducono a dire, che il bambino non ha punto regole |
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un errore il supporre, che il bambino sia sfornito | al | tutto di regole . Egli ha le sue; e convien dirigerlo non |
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dei pedagogici; ed è ciò in pari tempo che fu fin qui | al | tutto dimenticato: non si sospettò neppure che tali regole |
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Per altro noi già vedemmo, che il bambino dà l' anima anche | al | bottone che luce e a tutte le cose; e però non solo ammira, |
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lunghe osservazioni e profonde meditazioni. Giunti noi | al | second' ordine d' intellezioni del bambino, abbiamo anco |
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stato della mente e dell' anima del nostro bambino rispetto | al | bene. A rispondervi conviene richiamarci alla mente due |
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a far prendere alla propria attività un giro così opposto | al | naturale, niente ricaccia quell' attività intellettiva che |
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vi vuole un lungo tempo prima che l' intelletto restituisca | al | soggetto i suoi piaceri. Quello poi che nasce de' piaceri e |
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che il bambino, che nel suo essere di animale opera | al | tutto soggettivamente, nel suo essere di uomo cominci ad |
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riferisce a sè stesso. Perchè le cose stesse sensibili, che | al | soggetto propriamente appartengono, quella piccola |
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non è che il bene. Qual è dunque il bene che può esser noto | al | bambino non arrivato più in là del second' ordine delle sue |
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tosto che ha già conosciuto alcuni vocaboli? Poniamo che | al | vocabolo bene aggiunga pure il significato d' un giusto |
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sia pure: ma in questa età è egli vero che creda solo | al | proprio senso, alla esperienza propria? Egli è certo che |
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il bambino riuscirà almen uomo leggiero. Se poi s' attiene | al | sentimento proprio rinunziando all' altrui autorità, egli |
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egoismo, d' una inesplicabile malignità. Parlare adunque | al | bambino col linguaggio il più preciso, il il più verace, il |
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di attenersi ad entrambe: la scelta non è dovuta | al | suo arbitrio, ma alla prevalenza dell' inclinazione verso |
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oltracciò un' altra questione, se il bambino pervenuto | al | second' ordine d' intellezioni seguita sempre le regole del |
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e che non potrebbe allontanarsene senza pervenire | al | terzo grado d' intellezioni. Perocchè dopo essersi formata |
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. Le persone dunque che educano o che semplicemente parlano | al | bambino potranno usare a tal fine la regola di lodare |
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non si possa da qualche lato presentare come buona e bella | al | fanciullo e fargliela amare. Quando il fanciullo comincia |
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i gesti e gli atteggiamenti esprimono degli affetti, egli | al | veder quelli sente questi, sia per un' operazione |
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Conviene che anche colle lingue naturali si comunichi | al | bambino pensieri di bontà e di rispetto: egli apprenderà la |
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egli attinge una ineffabile malizia. Dannosi sono parimenti | al | bambino i terrori e le paure incussegli o con parole o con |
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belle, liete, ridenti. Non appartiene solamente questo fare | al | bambino: ella è una legge costante di tutta la natura |
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impaurire o rattristare quell' animo che questa spinge | al | coraggio ed alla allegrezza? Ma non è egli anche il timore |
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e non a raddrizzare la sua riflessione. Quanto poi | al | sentimento della propria debolezza, egli lo ha troppo; nè |
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da altro. Escluso dunque ogni timore fantastico e procurato | al | nostro tenero fanciullo, rimane tuttavia a cercare se giovi |
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da altro. L' esercizio di pazienza che può convenire anco | al | bambino non si dee trascurare, ma dee farsi con somma |
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ella prende tosto una forma limitata ed esclusiva. | Al | bambino d' un anno le persone nuove già fanno sinistra |
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Ora nella sfera della intelligenza si dee por mente | al | fenomeno dell' attenzione. L' attenzione è un |
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persone non più vedute, ma egli riman sorpreso e intimorito | al | loro comparire, si arretra da esse se l' avvicinano, si |
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e indolcia gli oggetti, quegli esseri tornan molesti | al | suo pensiero che rimane nell' incertezza sulla loro |
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favorevole o avversa natura. Fu già osservato da altri, che | al | comparir nella mente del fanciullo un' idea nuova, nasce in |
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li meriteranno: ma i fanciulli all' incontro senza pensare | al | futuro, concetto che ancor non hanno, ne' primi oggetti |
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della gelosia. Come la persona gelosa soffre e s' irrita | al | timore che altri gli rubi o scemi l' amor dell' amante; |
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il bambino che è l' amante teme che altri gli rubi o scemi | al | suo cuore quell' amore che egli pone alla persona amata, e |
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d' oggetti o di ordine nella loro vita riescono talora | al | bambino grandemente moleste, e gli mettono del mal umore. |
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una bambina di diciotto mesi che piangeva se alcuno toccava | al | passeggio il panierino della sua bona . [...OMISSIS...] |
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si può concepire: egli è nulla, non presenta veruna base | al | nostro amore. Il solo reale infinito può come tale essere |
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quali sieno tutti questi mezzi, sì negativi pe' quali | al | fanciullo si sottraggono tutte le occasioni di limitare i |
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umanità intera (2)? Se dunque abbiam già fatto conoscere | al | nostro fanciullo il valore di questa voce Dio, |
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cedono poi a un altro istinto maggiore, l' egoismo. Contro | al | primo di questi due pericoli che rende l' amore de' loro |
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e la madre.... non può essere mio discepolo »(2) ». Contro | al | secondo pericolo si guarentiranno pure, se esigeranno dal |
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il modo di quell' amore: di che gravità, di che efficacia. | Al | modo stesso l' onore verso Dio vien migliorato e |
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analizzare gli atti della mente fanciullesca, che non costi | al | fanciullo il porli e il farli celeremente gli uni agli |
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a parlare, e il parlare è un atto che appartiene certamente | al | second' ordine d' intellezioni. Ora medesimamente |
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leggere è indubitatamente un atto intellettivo appartenente | al | terz' ordine d' intellezioni. Da questa maniera che noi |
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tempo qualche intellezione di terz' ordine; ma cominciamo | al | terz' anno a parlare di quest' ordine d' intellezioni, |
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tra loro, o coi sentimenti che l' uomo ha anteriormente | al | second' ordine (1); così parimenti le intellezioni del |
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le classi delle intellezioni di terz' ordine già crescono | al | numero di sette; il che non è piccola prova dell' immensità |
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posso argomentare all' esistenza della rosa in vicinanza | al | mio naso: argomentazione che fo in riflettendo sul rapporto |
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che aggiunge ad un soggetto, e perciò egli è nel caso, | al | cadergli sotto gli occhi d' un cibo, di dire: « Questo è |
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giudizio sintetico a priori è l' operazione corrispondente | al | prim' ordine d' intellezioni. Ma tostochè lo spirito ha |
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la mente contempli la sola idea della cosa senza attendere | al | giudizio sulla sua sussistenza. Questa scomposizione dell' |
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data loro da Condillac. Tal è l' operazione che corrisponde | al | second' ordine d' intellezioni. Vedesi da ciò che con tale |
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Vedesi da ciò che con tale operazione appartenente | al | second' ordine la mente umana acquista de' nuovi predicati |
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d' esempio, che cosa sia il bene e il male sensibile, | al | vedere un cibo del tutto simile nell' apparenza a quello |
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nell' apparenza a quello che altre volte tornò gradevole | al | mio palato, io posso unire il predicato buono coll' oggetto |
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lui delle varie sensazioni. Se il cane trema d' allegrezza | al | solo vedere presente il cibo che pure non può prendere |
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il predicato da sè solo (astratto), e poi lo congiunga | al | soggetto, cioè a dire vegga lo stesso predicato in un |
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lo stesso predicato in un soggetto. Appartiene adunque | al | terzo ordine d' intellezioni la seconda fila de' giudizi |
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altra conseguenza ed è, che sebbene l' analisi appartenga | al | second' ordine d' intellezioni, tuttavia certi suoi |
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altra volta, ma ciò che ho veduto altra volta era buono | al | mio palato e al mio stomaco; dunque ciò che vedo è buono al |
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ma ciò che ho veduto altra volta era buono al mio palato e | al | mio stomaco; dunque ciò che vedo è buono al mio palato e al |
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al mio palato e al mio stomaco; dunque ciò che vedo è buono | al | mio palato e al mio stomaco ». E` ben lontano il nostro |
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al mio stomaco; dunque ciò che vedo è buono al mio palato e | al | mio stomaco ». E` ben lontano il nostro fanciullo da poter |
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accennata può fare dei raziocinŒ catatetici, e così salire | al | terz' ordine d' intellezioni; egli non potrebbe però ancora |
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passi lo spirito si forma i concetti delle collezioni. | Al | primo vedere di più cose, che fa il fanciullo, o al primo |
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Al primo vedere di più cose, che fa il fanciullo, o | al | primo sentirle contemporaneamente, egli non si forma già l' |
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di più oggetti fu ciò che trasse in inganno Bonnet, | al | quale parve d' avere un fondamento per dire, che « « le |
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da quella, che riceve dalla vista di una pecora, neghiamo | al | tutto che la diversità consista nell' essere quella un' |
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pezza rimangono nel senso, sentite bensì dal soggetto, ma | al | soggetto ignote. Di più abbiamo veduto che l' intendimento |
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e tosto, tali idee; ma anzi solamente allora, che nasce | al | soggetto intellettivo il bisogno di esse e non prima. E in |
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il bisogno di esse e non prima. E in ogni caso rimane | al | filosofo il dovere di descrivere tutto il processo delle |
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la qualità comune, che restò nella mente legata | al | nome, non suppone alcuna dualità perchè è unica, e l' esser |
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da una parte ha la qualità comune nella mente sua legata | al | nome, poniamo di pera , e dall' altra sente ripetersi agli |
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che non può il fanciullo giungere a tanto se non arrivato | al | terz' ordine d' intellezioni. E infatti la qualità astratta |
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d' intellezioni. E infatti la qualità astratta appartiene | al | second' ordine, come abbiamo veduto. Il riflettere al |
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al second' ordine, come abbiamo veduto. Il riflettere | al | rapporto numerico che hanno due oggetti partecipanti la |
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quale la mente passa a concepire gli altri numeri superiori | al | due; il che sebbene ella faccia sollevandosi ad ordini d' |
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senza numerarne prima due, come è impossibile giungere | al | concetto dei quattro, se prima non si è formato il concetto |
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il dieci, io nella cognizione del dieci e del suo rapporto | al | cento ho implicitamente la cognizione del numero cento. Che |
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singoli numeri; giacchè nel descritto modo la mente giunge | al | mille con quattro passi, con quattr' ordini di riflessione, |
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che viene applicata mediante un giudizio (1) ». Quando io | al | vedere un oggetto, giudico che è « una pianta »; io applico |
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compariscono nel fanciullo, se non quando questi è giunto | al | terz' ordine delle sue intellezioni. E veramente nel primo |
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ella fa appunto di quelle operazioni colle quali si eleva | al | terz' ordine. Ora, questi principŒ sono definiti, perocchè |
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alla natura morale del fanciullo, quando questi giunge | al | terz' ordine d' intellezioni? Cessano esse? Perdono esse di |
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acciocchè ella cessi dal farlo. Ma egli è vero però, che | al | fianco di quelle regole primitive ne insorgono delle altre |
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gli parlano con un linguaggio sempre nuovo, conveniente | al | nuovo stato della sua mente: l' uomo crede di far guadagno |
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Quali sono dunque le regole morali del bambino giunto | al | terz' ordine d' intellezioni? Nel secondo l' ammirazione e |
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in lui: queste volizioni, effetti delle regole primitive, | al | terz' ordine si cangiano esse stesse in regole morali. Le |
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regole morali. Le regole morali adunque pel nostro bambino | al | terz' ordine d' intellezioni sono le seguenti: Ciò che è |
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morali, che si forma il fanciullo nell' età rispondente | al | terz' ordine, sieno vere o false, sieno conformi o diformi |
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tra loro, e trovare le differenze, ciò che spetta | al | quart' ordine, come vedremo. L' aumento delle volizioni |
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età non giunge, come nella precedente, immediatamente | al | suo termine, l' oggetto reale che cerca, ma con un passo in |
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versatilità fanciullesca, non l' intende, e vuole imporre | al | fanciullo di quelle regole che ottimamente presiedono ad |
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più quelli che il prender cibo: tutto ciò che si riferisce | al | sentimento del riso, è a lui straniero. Ma il disordine |
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della benevolenza e dell' ammirazione del fanciullo. | Al | primo ordine d' intellezioni egli non possedeva ancora, nè |
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usi delle cose e ad apprezzarle anche per questi; dietro | al | quale apprezzamento la volontà si affeziona ad esse di un |
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sue intellezioni e continua cogli altri. Giunto dunque | al | terz' ordine già in possesso del linguaggio, di questa |
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presso lui accettazione di persone, è un giudice, dinanzi | al | quale i nomi de' piaggiatori rimanendo celati, giudica con |
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voleri »(2). L' idea di essere ingannato non può venire | al | fanciullo se non dall' esperienza; come pure dalla sola |
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termini, affine di togliere ogni equivoco od obbiezione | al | metodo che proponiamo. L' istruzione adunque rispondente ad |
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salito, sono vocaboli del tutto perduti, inintelligibili | al | fanciullo, e però attissimi a confonderlo, a turbare il |
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che pur sono alla sua portata. Noi abbiamo veduto che | al | second' ordine d' intellezioni il bambino può intendere i |
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ordine d' intellezioni il bambino può intendere i nomi (1), | al | terzo i verbi, non però le declinazioni di quelli, le |
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è ancor nome ma esprimente azione. Chi dunque è arrivato | al | terz' ordine non potrà intendere se non quei vocaboli e |
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o quello o questi non contengano intellezioni, se non tutt' | al | più di quart' ordine, e tali che si possano rannodare alle |
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e la parte meccanica . L' esercizio che si fa fare | al | fanciullo deve riguardare l' una e l' altra. Io ho già |
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che fin dal secondo grado d' intellezioni si faccia fare | al | bambino l' esercizio di nominare più cose che sia possibile |
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loro vincere le difficoltà delle sillabe più difficili. | Al | quale intendimento già si pose mente da' benemeriti |
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favella. L' ordine nel quale si devono far pronunciare | al | fanciullo nostro i suoni elementari, parmi dover esser |
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intellettuale dell' esercizio orale. Il far apprendere | al | fanciullo a nominare gli oggetti, come abbiamo detto, |
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(2), solamente che non parmi che sia ancor tempo di parlare | al | nostro bambino di dittonghi o trittonghi, ma solo di |
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quando il maestro pronuncia la sillaba bi , e poi domanda | al | fanciullo: Quanti suoni avete udito? gli si faccia |
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Ciò non di meno anche questo solo è un esercizio utile | al | bambino; e a tal fine sarebbe da dargli prima due oggetti |
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scuole infantili (1). A questa età ancora giova il mostrare | al | fanciullo le cose per imagini. Egli le ama, e se ne |
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de' Fratelli della Carità, e delle Suore della Providenza, | al | quale rimetto il lettore (1). La moralità nei bambini fu |
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se stesso, egli non può colla sua volontà riferire | al | SE conosciuto il bene ed il male; perchè il SE conosciuto |
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azioni del bambino; perocchè siamo noi che le riferiamo | al | bambino soggetto, il che non fa il bambino stesso. Noi |
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misura ed alla qualità della resistenza, che si deve fare | al | bambino nell' età precedente, è necessario applicarsi anche |
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virtuose. Finalmente non si trascurino di procacciare | al | bambino quelle grazie, di cui abbiamo parlato alla prima |
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d' intellezioni precedenti. Passando adunque noi senza più | al | quart' ordine, quali sono esse le intellezioni di quest' |
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dal vedere la differenza che passa tra i giudizi analitici | al | secondo ordine e i giudizi analitici al quart' ordine. I |
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i giudizi analitici al secondo ordine e i giudizi analitici | al | quart' ordine. I giudizi analitici al second' ordine sono |
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e i giudizi analitici al quart' ordine. I giudizi analitici | al | second' ordine sono delle pure astrazioni ; ma i giudizi |
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ordine sono delle pure astrazioni ; ma i giudizi analitici | al | quart' ordine sono delle scomposizioni elementari . La |
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percezioni di corpi, io posso fermare la mia astrazione | al | colore, e così far di questo un essere astratto. Nella |
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colore ». Nell' astrazione recata ad esempio io ho pensato | al | colore e nulla più; quando ho giudicato che un dato oggetto |
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che un dato oggetto sia un corpo colorito (sintesi | al | terzo grado), ho dovuto pensare ad un tempo il colore |
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alla mente un lume sfolgorantissimo) non può cominciare che | al | quart' ordine d' intellezioni (1). Il paragone non si può |
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si può eseguire se non a questo tempo, anche perchè solo | al | terz' ordine l' uomo conosce la dualità. Nè solo mediante |
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l' uomo conosce la dualità. Nè solo mediante il paragone , | al | quart' ordine si distingue la sostanza e l' accidente , l' |
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si forma tanto rispetto agli oggetti reali, come se io | al | solo vedere il fuoco gli attribuisco l' azione del |
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proprie riflessioni di questa verità importante e contraria | al | comun pregiudizio de' filosofi, che suppongono trovarsi le |
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modo. Questo primo modo è semplicissimo, ed appartiene | al | secondo ordine d' intellezioni, perocchè non consiste in |
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alla cognizione del tre, sia coll' aggiungere l' uno | al | due, o coll' aggiungere il due all' uno, operazione anco |
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il vero valore del monosillabo IO prima di essere giunto | al | quarto o al quint' ordine d' intellezioni. Di più l' |
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del monosillabo IO prima di essere giunto al quarto o | al | quint' ordine d' intellezioni. Di più l' osservazione dà un |
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principŒ sono però connessi in modo che il primo è legato | al | secondo, e il secondo esercita la sua forza e il suo |
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di capire tutte le parti del discorso. Vedemmo già che | al | second' ordine d' intellezioni egli non apprende che i nomi |
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l' idea astratta delle azioni delle cose. Solo adunque | al | terz' ordine egli può nominare le proprie azioni; ma queste |
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non può essere attribuito se non dall' uomo giunto almeno | al | quint' ordine d' intellezioni. Tanti e così difficili |
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testimonio, niun potrà dire che io piego l' osservazione | al | servigio del mio sistema. Una donna adunque, la quale non |
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perchè solitamente vere e sagaci, scrive tutt' | al | mio uopo così: [...OMISSIS...] . A questa sola età può |
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il presente col futuro. A tanto può arrivare il fanciullo | al | quart' ordine delle sue intellezioni. Al terz' ordine egli |
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il fanciullo al quart' ordine delle sue intellezioni. | Al | terz' ordine egli ha un' idea accurata del numero due, al |
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Al terz' ordine egli ha un' idea accurata del numero due, | al | quarto può paragonare le due cose distinte e vederne le |
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dal tempo futuro, questa può essere operazione appartenente | al | quart' ordine: distinguere tutti e tre i tempi |
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d' intellezioni si cangiano in principŒ le idee avute | al | terz' ordine. Ora vedemmo che fra le idee del terz' ordine |
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principŒ di più rilevanza adunque, che il bambino acquista | al | quart' ordine delle sue intellezioni, consistono in quelli |
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avvenimento è periodico, come il levarsi del sole, predice | al | venir dell' epoca, che quell' avvenimento avrà luogo. La |
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con ragione, quando poi irragionevolmente. In quanto | al | primo quesito, egli è certo che nè i singoli individui, nè |
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di quest' opera. Quanto alla seconda questione, cioè | al | grado di forza onde l' opinione intorno all' impotenza |
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colpevole e interessata. E in quest' errore non | al | popolo, ma ai soli scienziati è riserbato di stramazzare; |
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e durezza di cuore esser reso a credere e ad assentire | al | vero più tardo del giusto; se questa sua tardezza a credere |
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di nuovo verso la credulità primitiva data dalla natura | al | bambino, restituita in parte ad esso da una cognizione più |
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puntarono i piedi e le ginocchia a mantenere impossibile | al | tutto quello che trapassava le opinioni che essi si erano |
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il primo di amore e di servigi (1). Questo è ciò che nasce | al | terz' ordine d' intellezioni. Di poi avviene, che egli |
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falsificarsi, come abbiam veduto, per degli inganni tesi | al | suo giudizio dalla falsità delle persone che lo |
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principŒ. Un essere assoluto vien conosciuto necessario già | al | second' ordine d' intellezioni. Al battezzato secondo le |
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necessario già al second' ordine d' intellezioni. | Al | battezzato secondo le dottrine profonde del cristianesimo è |
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si possa trovare nella quinta età del fanciullo, o sia | al | quart' ordine della sua intelligenza a cui siamo pervenuti. |
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la moltiplicità degli esseri è là per contraddire | al | suo pensiero e per dirgli: tu erri, se ci credi tutto l' |
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non solo esse spezzano via più e quasi tritano dinanzi | al | suo pensiero l' entità delle cose; ma col solenne vocabolo |
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incognita io abbia percepito o sentito di più di prima. | Al | secondo ordine d' intellezioni il bambino apprende a |
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ordine d' intellezioni il bambino apprende a parlare: | al | terzo ordine il nome di Dio che gli suona all' orecchio lo |
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s' egli viene aiutato da una religiosa istituzione. | Al | terz' ordine egli apprende del pari che la madre ha una |
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egli apprende del pari che la madre ha una volontà; e | al | quarto egli trasporta la volontà della madre in Dio, e come |
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piegare la volontà propria a quella di Dio. [...OMISSIS...] | Al | quarto ordine d' intellezioni adunque l' idea di Dio può |
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Ma ad ogni modo la volontà divina pienamente soddisfa | al | bisogno che egli ha di trovare anche una volontà assoluta, |
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giusta, così necessaria che non ne domanderà mai un perchè | al | mondo; piuttosto mostrerà gran desiderio di sapere qual sia |
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grazia de' sacramenti, ma da quella che possono ottenere | al | figliuolo offerendolo all' Altissimo, pregando per lui, |
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ci condurrebbe troppo a lungo senza immediato vantaggio | al | nostro scopo. Scorciando adunque, come abbiam fatto nelle |
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l' uno più o meno dell' altro. Ora vedemmo, che solo | al | quart' ordine comincia il paragone; dunque al quart' ordine |
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che solo al quart' ordine comincia il paragone; dunque | al | quart' ordine solamente può farsi quell' atto della volontà |
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tra due cose paragonate. Ad un ordine precedente cioè | al | terzo si può bensì apprezzare , il che non importa |
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e antecedentemente paragone. Se si considera, che | al | second' ordine si formano gli astratti e però nasce l' |
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suo accidentale (1). Ma questa prima volta viene appunto | al | quart' ordine delle intellezioni. La collisione tra le cose |
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inclinazioni naturali. Ora questa volontà gli è conosciuta | al | quart' ordine. Noi abbiamo veduto che egli l' apprezza, l' |
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palmo, e questo egli fa ogni dì coll' invitto potere che dà | al | vero una osservazione accurata de' fatti umani. E` l' |
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questo vero mirabile e consolante, che egli « ubbidisce | al | dovere morale prima di ubbidire alla forza »ubbidisce a |
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voglia, che hanno d' influire sulle volontà altrui, | al | che fare spiegano per tempo una destrezza tanto |
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Venendo ora a descrivere qual sia l' istruzione conveniente | al | quart' ordine d' intellezioni, non ripeterò quelle cose, |
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diligenza a far sì che questo grande istrumento serva | al | suo fine; che le parole e le idee si leghino accuratamente |
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dal significato improprio e vago delle parole. Dunque | al | fanciullo una cognizione profonda della lingua insegnagli |
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morali esprimenti non più che la moralità proporzionata | al | bambino nostro, cioè quella che non esprima mai formole |
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all' ordine d' intellezioni, a cui egli è arrivato; o tutt' | al | più ad un ordine immediamente maggiore. Un libro che |
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pensiero; ma una musica serva della parola già comunicata | al | fanciullo; una musica, a cui il fanciullo presta gli |
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tuttavia riescono sommamente difficili ad esprimersi | al | fanciullo. Conviene prima indicargli qual sia il pensiero |
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Perchè appartengono ad un ordine d' idee superiore | al | loro. Si dovrebbero adunque dall' uom grande, che |
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prossimamente superiore a quel del linguaggio, e però | al | terzo. Ma noi abbiamo osservato che il linguaggio stesso |
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col terz' ordine. Convien adunque lasciare un po' di tempo | al | fanciullo, acciocchè intenda sufficientemente la lingua |
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respiro poi che si lascia prima di cominciare a mostrare | al | bambino le lettere, viene da lui utilissimamente occupato |
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la sola lettura e la sola scrittura che si voglia insegnare | al | fanciullo; ma, insieme con queste, cose molto maggiori, |
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la natura stessa. Laonde se dopo che io avrò mostrata | al | fanciullo la lettera a e insegnatogliene il suono, lo farò |
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e la intellettuale; rivolgendosi poi entrambi acconciamente | al | progresso morale. Egli è evidente che come la lingua giova |
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relativa; ma quando si legge, allora l' attenzione si ferma | al | suono delle parole, e la figura impressa che abbiam sott' |
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appuntandosi, per così dire, in quella possa slanciarsi | al | suo termine, che è il suono della parola. Finalmente, |
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a' fanciulli. Noi abbiamo veduto, a ragione d' esempio, che | al | quart' ordine d' intellezioni, a cui siam pervenuti, il |
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Oltre tutte le cognizioni descritte, che si possono dare | al | fanciullo di questa età, si dee oggimai pensare ad |
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altrettanti cappŒ in cui le idee s' annodano. E però, se | al | terz' ordine d' intellezioni questi principŒ incominciano, |
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terz' ordine d' intellezioni questi principŒ incominciano, | al | quarto si possono già adoperare dal savio istitutore a |
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Il savio istitutore cercherà di procurare tre vantaggi | al | discepolo, cioè: 1 Di aiutare la sua memoria, il che si |
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adunque la prima ragione d' associazione. All' incontro, | al | rivedere di quella persona ciò che subitamente mi si |
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separate da una distinzione categorica. Non così sarebbe se | al | venirmi in mente di un principio tosto mi si affacciasse al |
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al venirmi in mente di un principio tosto mi si affacciasse | al | pensiero altresì quelle conseguenze che prese insieme |
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farglieli analizzare, e dalle parti lor già trovate rivenir | al | tutto; finalmente da principŒ (ma s' intenda bene, da suoi |
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che abbia senso, che non un ammasso di parole sconnesse | al | tutto e gittate a caso? Il rammentare la successione di |
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Si vedrà facilmente quanto questa dottrina consuoni | al | principio supremo dell' educazione da me altrove proposto |
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cogli affetti dee rispondere alla mente, la vita rispondere | al | cuore. Se la mente dunque si conforma all' ordine oggettivo |
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a riconoscere tutto l' ordine oggettivo di cui è capace; | al | che fare è necessario che i nessi delle cose si dispongano |
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dell' idea di Dio quasi assorbente tutte le altre. | Al | terz' ordine rimane la stessa idea di Dio, ma non assorbe |
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di subordinare ciò che è contingente all' Essere supremo. | Al | quart' ordine si manifesta Iddio come volontà. Cioè dopo |
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il nesso fra tutte le altre cose e l' Essere supremo. | Al | quint' ordine si cominciano a conoscere alcuni dei divini |
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è un quarto modo di riferir tutto a Dio. Finalmente | al | sesto si comincia a conoscer Iddio come intelligenza o |
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applicare ai fanciulli, e farli pervenire successivamente | al | loro spirito, sarebbe pure argomento d' un libro |
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di cose. Sarà dunque assai bene che si faccia considerare | al | fanciullo in tutte le cose l' entità; e che gli si mostrino |
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sono gli elementi materiali che si debbono far trovare | al | fanciullo, anche qui menandolo dalla cosa più composta alla |
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condurre fino alla cognizione de' principŒ chimici, | al | che molto gioverebbe l' orto botanico, il gabinetto di |
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per aggruppare intorno a lui molte idee; facendone fare | al | fanciullo una frequente applicazione a quante più cose gli |
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egli dee richiamare del continuo le azioni, deve far fare | al | fanciullo un' applicazione continua di essi: in tal modo le |
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all' educazione. Nell' esporre l' educazione che risponde | al | quart' ordine d' intellezione, seguiremo il metodo tenuto |
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d' altra parte si persuaderà, se non sarà virtuosissimo e | al | tutto sapiente, che sommamente importa tener l' animo del |
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suoi pensieri: perocchè il disordine della vita si comunica | al | cuore e alla mente: queste tre cose tra di loro intimamente |
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Grand' errore adunque è il far servire il fanciullo | al | proprio trastullo, anzi che al suo vero vantaggio: l' |
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il far servire il fanciullo al proprio trastullo, anzi che | al | suo vero vantaggio: l' adoperarlo come un mezzo e non |
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noi ora parlare: riprendiam da principio il ragionamento. | Al | riso del volto umano il bambino risponde col primo atto d' |
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che gli atti della materna tenerezza, lungi dal nuocere | al | fanciullo, sono quelli che gli parlano, lo educano da |
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parlano, lo educano da principio, invitandolo e traendolo | al | conoscimento d' un' altra intelligenza buona a cui non può |
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la giustezza e la rettitudine morale è sempre relativa | al | soggetto, cioè è relativa al modo onde l' oggetto viene dal |
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morale è sempre relativa al soggetto, cioè è relativa | al | modo onde l' oggetto viene dal soggetto appercepito. Ora, |
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benevolenza è ottima regola di moralità data e mantenuta | al | fanciullo: perocchè egli secondo quella pacificamente |
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in esso alcun principio di coscienza morale. E` venuto | al | quart' ordine delle sue intellezioni, che avendo già |
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incipiente del fanciullo, consistono nel manifestare | al | fanciullo sempre una volontà buona relativamente a lui; |
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a lui, cioè può esser bona d' una bontà riconoscibile | al | fanciullo stesso, ond' egli possa proporsela da se stesso a |
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Questo però non dispensa gli educatori dal comandare | al | fanciullo cose ragionevoli sempre, oneste e giuste. |
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piccolo essere umano, e la quale non riuscirebbe sincera e | al | tutto conforme alla verità, se si fossero fatte credere al |
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al tutto conforme alla verità, se si fossero fatte credere | al | bambino buone le cose cattive, e così falsati |
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Posto adunque che in tutto ciò che viene comandato | al | fanciullo nulla vi sia d' inonesto, d' ingiusto, d' |
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volontà espressa de' genitori dee farsi conoscere per bona | al | fanciullo stesso. Anche qui conviene por l' occhio |
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che a lui vengono comandate: questo è del tutto superiore | al | suo sviluppo. Converrà dunque ricorrere ai dati estrinseci, |
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mai che difficilmente. Se poi il comando duro e contrario | al | suo sentire e volere vien fatto di rado, e come un |
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d' influire è propria di questa età, si manifesta cioè | al | quart' ordine d' intellezioni. Ora egli è chiaro, che circa |
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circa il comandare cose o piacevoli o indifferenti per sè | al | fanciullo non vi ha difficoltà, nè altro dovere che questo |
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dovere che questo che tali cose sieno ragionevoli ed utili | al | fanciullo. Ma la difficoltà comincia dove si tratti di |
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a ben considerare che le cose sieno ragionevoli ed utili | al | fanciullo; ma oltracciò, fra le utili ed acconciate, |
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effettiva, tanto avrà egli più di forze da resistere | al | cimento. La lotta si forma tra la stima ed affezione della |
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nè esprimere altrui con parole (1). E la via di comunicare | al | fanciullo così grandi pensieri è quella prima di tutto del |
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di culto che più conviene a quest' età: conviene farlo fare | al | fanciullo il più frequente che si possa; ed è bella la |
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essa. Quando l' essere perfettissimo si è reso così vicino | al | fanciullo, fu conosciuto qual principio di tutti i beni; |
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di terza specie, che è l' operazione propria dello spirito | al | quint' ordine d' intellezioni. Verificato coll' analisi del |
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anch' essa determinata e non in un modo come prima | al | tutto generale ed imperfetto. Le relazioni poi non solo |
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si voglia. I giudizi analitici, che fa lo spirito umano | al | quint' ordine, sono di seconda specie od anco di prima. La |
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dalle sintesi precedenti cioè dalle sintesi, che si fanno | al | quart' ordine o prima. Questo s' intenderà facilmente, |
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per circostanze speciali vengono differite a quell' ordine, | al | quale giunto lo spirito le eseguisce. A ragione d' esempio, |
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d' un' altra è quella operazione sintetica, che appartiene | al | terz' ordine, perchè ivi una tal sintesi comincia ad |
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ad apparire. Ma egli è evidente, che lo spirito giunto | al | terz' ordine non può predicare una cosa di un' altra se non |
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cui la predica. Laonde questa operazione non può aver luogo | al | terz' ordine ogni qualvolta a quello stadio il predicato |
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e gli agenti sieno ritardate d' un ordine: di maniera che | al | terz' ordine si hanno le azioni astrattamente prese; solo |
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terz' ordine si hanno le azioni astrattamente prese; solo | al | quarto si può eseguire la sintesi per la quale esse si |
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la quale esse si predicano di un soggetto agente e che solo | al | quinto finalmente si possa analizzare l' agente cioè |
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per accidente vien protratta e differita dallo spirito fino | al | quinto. Ora quest' analisi di seconda specie, ma |
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Ora quest' analisi di seconda specie, ma appartenente | al | quint' ordine, è una operazione d' infinita importanza al |
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al quint' ordine, è una operazione d' infinita importanza | al | progresso sì intellettivo che morale del fanciullo. L' |
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prepara alla formazione d' una sì grande idea il cammino. | Al | quint' ordine sembra pure potersi attribuire l' operazione |
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l' una esclude l' altra (1). Ma noi abbiamo veduto che solo | al | quint' ordine lo spirito umano giunge a distinguere due |
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Egli può altresì aggiungere qualche maggior grado di luce | al | concetto alquanto confuso che ha già de' numeri maggiori; |
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dei nuovi modi co' quali pervenire ad essi coll' aggiungere | al | quattro successivamente un predicato. Ciò che ho detto |
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già facili, e le concepisce distintamente. Ma in quanto | al | progresso del suo spirito in quest' opera del formarsi |
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opera del formarsi delle collezioni di cose, noi rimettiamo | al | lettore la cura di accompagnare i passi del fanciullo in |
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un loro valore vero o supposto, assoluto o relativo. | Al | quart' ordine egli cominciò a notare colla sua mente le |
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un mero fatto comincia ad essere distintamente conosciuta | al | quart' ordine d' intellezioni; la conseguenza che se ne |
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cose differenti e a scapito dell' altra, non si ha se non | al | quint' ordine. Col quint' ordine d' intellezioni il |
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ch' egli conosca. Laonde non solo si dee parlare | al | fanciullo del tempo con queste gradazioni; ma ben anco |
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aiutato dalle quali egli fissi il pensiero all' avanti e | al | dopo di essi, e così egli osservi il tempo nelle varie sue |
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IO non può intendersi dal fanciullo, se egli non sia giunto | al | quint' ordine almeno del suo sviluppo intellettivo. Al |
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al quint' ordine almeno del suo sviluppo intellettivo. | Al | prim' ordine egli non percepisce che degli oggetti esterni. |
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non percepisce che degli oggetti esterni. Supponiamo che | al | secondo egli percepisca le azioni. In tal caso solamente al |
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al secondo egli percepisca le azioni. In tal caso solamente | al | terzo, e non certamente prima, le applicherà ad un agente; |
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che una percezione, egli è vero, e come tale apparterrebbe | al | prim' ordine d' intellezioni; ma non si fa a quel tempo, |
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or si manifesta nella necessità di attribuire le azioni | al | suo autore, e però di attribuire al sentimento |
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di attribuire le azioni al suo autore, e però di attribuire | al | sentimento fondamentale, che l' uomo prova, certe azioni le |
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sue proprie. Ora l' uomo non può attribuire quelle azioni | al | sentimento fondamentale che egli prova, se non a condizione |
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e però non prima del quint' ordine. Non basta: | al | quint' ordine d' un altro grado s' accresce nell' uomo la |
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nel presente, o anco nel presente e nel futuro; egli giunge | al | quint' ordine ad osservare che il principio agente sentito |
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che a lui si scopre benevola, e il volere di essa. Già | al | quart' ordine d' intellezioni egli pone tanta stima ed |
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della sinderesi, egli ha fatto un passo innanzi: è venuto | al | quint' ordine. Tuttavia il rimorso al quint' ordine non ha |
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innanzi: è venuto al quint' ordine. Tuttavia il rimorso | al | quint' ordine non ha del tutto la stessa natura del rimorso |
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il rimorso del fanciullo dimostra ch' egli è già pervenuto | al | quint' ordine. Per altro, il rimorso che si manifesta al |
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al quint' ordine. Per altro, il rimorso che si manifesta | al | quint' ordine è così diverso dal rimorso che si manifesta |
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giudicato, dell' opera mala da lui commessa. E nel vero, | al | quint' ordine il fanciullo non ha ancora finito di |
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sia pervenuto a conoscere che alcune azioni appartengono | al | sentimento sostanziale da lui provato, tuttavia egli non sa |
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conosce la qualità, il che dee fare all' ordine seguente; | al | quale perciò si spetta la imputazione propriamente detta. |
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di rimorso che dicemmo apparir nel fanciullo pervenuto | al | quint' ordine? Che cosa è questo rimorso? Merita egli |
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nome? E lo si merita nello stesso senso nel quale si dà | al | rimorso già pienamente formato? L' uomo, prima ancora di |
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una lotta, ed essendo ella tutta sentimento, impaurisce | al | trovarsi nell' arena di un siffatto combattimento. Questo è |
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sulla propria personalità; e questo è il rimorso che sorge | al | quint' ordine d' intellezioni. Questo rimorso appartiene al |
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al quint' ordine d' intellezioni. Questo rimorso appartiene | al | senso morale , e non propriamente alla coscienza morale ; |
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a farlo cedendo alla tentazione. All' incontro il rimorso | al | sest' ordine acquista un nuovo elemento, quello dell' |
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acquista un nuovo elemento, quello dell' imputazione. | Al | sest' ordine l' uomo conosce l' IO, come un sentimento |
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sotto un nuovo male; ed indi una nuova amarezza si aggiunge | al | suo rimorso; il quale diventa con ciò anco figlio della sua |
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anco vero rimprovero o biasimo morale. Vero è, che quando | al | rimorso immediato e di fatto, per così dire, si |
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ragione s' avvede del fallo e 'l riconosce, e il rinfaccia | al | suo soggetto mossa e desta dal pungolo naturale: sicchè l' |
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della coscienza. Quali sono adunque i principŒ morali | al | quint' ordine? Qual è a questo tempo la nuova forma, che |
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rammentandoci quale sia stata l' apparizione della moralità | al | quart' ordine. Noi vedemmo che al quart' ordine la moralità |
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della moralità al quart' ordine. Noi vedemmo che | al | quart' ordine la moralità si manifestò all' uomo come un |
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alle voci del senso, che rifugge d' esser sacrificato | al | dovere, è già entrato in una nuova condizione morale; una |
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si presenta a sciogliere all' animo del fanciullo giunto | al | quint' ordine. Egli è costretto dalla necessità morale di |
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le altre volontà limitate nella bontà. In secondo luogo, | al | quint' ordine non solo egli cominciò a distinguere le |
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dell' intelligenza fu quella, che rivelò da principio | al | fanciullo, quanto l' intelligenza e la volontà intelligente |
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perocchè l' intelletto ubbidisce e consente in tal caso non | al | vero, a cui solo dee arrendersi, ma alle suggestioni della |
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e nemico. L' altrui bontà adunque si manifesta in due modi | al | fanciullo: si manifesta al sentire ed all' intendere di |
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adunque si manifesta in due modi al fanciullo: si manifesta | al | sentire ed all' intendere di lui. Al sentire consegue un |
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si manifesta al sentire ed all' intendere di lui. | Al | sentire consegue un amore sensibile e tenero, il quale è |
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ed eccellenza delle azioni; ch' egli di più può attribuirle | al | soggetto; onde per le azioni loro può de' soggetti portar |
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giudizio. Indi è che procedendo coll' età sarà sempre più | al | caso di giudicare con verità maggiore, quali siano i gradi |
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chiaro il nostro concetto. Che un essere intelligente | al | primo percepire e conoscere un altro essere intelligente si |
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cotal forza spirituale previene da una parte e fa sentire | al | fanciullo il bisogno di tenersi da questa sotto pena di |
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che comunicava sè stesso e la sua esigenza morale | al | fanciullo; la seconda è un' idea astratta di bontà, o sia |
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nozione astratta, che si comunica alla sola mente, e non | al | sentimento. Nel primo stadio morale del fanciullo la norma |
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risulta immediatamente patimento a nessuno, pare innocente | al | fanciullo »(1) ». La ragione di questo fatto si è, che per |
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muove efficacemente. Applichiamo questo principio generale | al | caso particolare della veracità. Ecco il fatto. |
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umano è compresa nel principio della benevolenza già noto | al | fanciullo; ma quella utilità egli non sa calcolarla: e dove |
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d' un gran numero, e d' una grande serie di mezzi | al | fine di quella generale utilità. Il concepire |
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cose dette, che n' avremo un risultamento importantissimo | al | fine di conoscere la qualità e l' indole dello sviluppo |
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tre modi, ne' quali l' essere sussiste. Il fanciullo dunque | al | quint' ordine d' intellezioni tocca si può dire tutta la |
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in quest' ordine d' intellezioni può manifestarsi Iddio | al | fanciullo come giudice e rimuneratore del bene e del male. |
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cose spettanti allo sviluppo intellettivo del fanciullo | al | quint' ordine saranno inserite in questo capitolo per la |
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immenso: questo suol essere il terzo o il quarto anno (1), | al | quale tempo suol appartenere il quint' ordine d' |
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appunto nelle speciali condizioni dello spirito pervenuto | al | quint' ordine d' intellezioni. Fino dai primi istanti della |
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e vivacità non si stende che a lui, nè mostra perciò | al | di fuori i suoi effetti per le seguenti ragioni. Le |
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alcun fine che a ciò lo tragga. Egli si rimane adunque | al | tutto passivo; e quelle sensazioni, che nella sua fantasia |
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muovere egli stesso internamente i nervicciuoli destinati | al | sentire interno della fantasia, e così a suscitarsi le |
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non pensare più nulla di nuovo, se non ciò che fosse | al | tutto verisimile. Si esige adunque, affinchè l' |
Principio supremo della metodica -
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dello spirito del fanciullo è appunto quello, che risponde | al | quinto e al sest' ordine d' intellezioni. Da principio l' |
Principio supremo della metodica -
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del fanciullo è appunto quello, che risponde al quinto e | al | sest' ordine d' intellezioni. Da principio l' operar della |
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dell' operar delle cose, il che comincia egli a fare | al | quart' ordine, egli è in possesso di tutte e due le |
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che egli fa in questa scienza, ogni linea ch' egli aggiunga | al | disegno, che s' è formato in mente, e colla quale via |
Principio supremo della metodica -
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d' azioni della fantasia, che si vede nell' infanzia | al | terzo e quart' anno, cioè al quinto e sesto ordine d' |
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che si vede nell' infanzia al terzo e quart' anno, cioè | al | quinto e sesto ordine d' intellezioni, vedesi del pari |
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che possa almen essere conosciuto per tutto simile | al | vero. Ma non dà alcun valore che al reale, poichè al reale |
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per tutto simile al vero. Ma non dà alcun valore che | al | reale, poichè al reale tanto s' affissa, che lo ha sempre |
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simile al vero. Ma non dà alcun valore che al reale, poichè | al | reale tanto s' affissa, che lo ha sempre presente, nè crede |
Principio supremo della metodica -
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quello, di chi dubita se sia reale. Ognuno vede quanto | al | ritratto, che noi facciamo di tali popoli, rassomigliano |
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non ispiega ancora certi fenomeni dell' animo del fanciullo | al | tempo, in cui la sua imaginazione prende quel rigoglio di |
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nel proprio spirito, senza darsi gran pena della cosa | al | di fuori: egli è rapito dal bisogno che prova il suo |
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mente si compiace nell' aderirvi come la bocca del bambino | al | seno materno. Egli è per questa stessa ragione, che fino al |
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al seno materno. Egli è per questa stessa ragione, che fino | al | tempo nostro, benchè sì ricco oggimai di esperienza, |
Principio supremo della metodica -
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qui cenno soltanto di quello, che più da vicino s' attiene | al | nostro discorso. Quest' è la facilità, la prontezza, la |
Principio supremo della metodica -
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notisi bene, dico l' uomo vero, non dico il reale; perocchè | al | fanciullo niente gl' importa di sapere che esso sussista; |
Principio supremo della metodica -
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gli idioti, i muti. E` che l' uomo non può fermarsi | al | reale; è che egli tosto che può farlo, fugge da esso come |
Principio supremo della metodica -
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un contrario viaggio; egli parte dall' imaginario e viene | al | reale: la imaginazione è il principio del movimento, la |
Principio supremo della metodica -
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partendo, si dava all' entità in se, trova ed aderisce | al | vero; così la mente, che parte dall' immaginato e dall' |
Principio supremo della metodica -
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sperienze e di cognizioni, come vedemmo; sicchè lo spirito | al | tutto vuoto del neonato suppone nel primo ente, che gli |
Principio supremo della metodica -
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cognizioni avute. Tuttavia la sua supposizione è sempre | al | maggior vantaggio possibile degli enti che percepisce; non |
Principio supremo della metodica -
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cose già avvenute, ed in quelle che si aspettano, ed egli è | al | quart' ordine, come vedemmo, che il fanciullo si forma la |
Principio supremo della metodica -
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che il fanciullo si forma la concezione de' due tempi, e | al | quinto quello de' tre tempi, il presente, il passato, il |
Principio supremo della metodica -
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in lui avviene un cangiamento immenso relativamente | al | suo operare libero e morale. E nel vero un soggetto che non |
Principio supremo della metodica -
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Se io ho due oggetti innanzi e pospongo il più degno | al | meno degno, io posso far ciò per due modi; il primo perchè |
Principio supremo della metodica -
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e sceglio il piacere o bene che trovo nel men degno | al | valore intrinseco del più degno. Nel primo caso io pecco, |
Principio supremo della metodica -
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ingrandimento di me stesso, se in una parola appartiene | al | mio sentimento sostanziale (ciò che sono io stesso), debbo |
Principio supremo della metodica -
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sulla molestia, che altrui cagionano e pensino solo | al | proprio piacere. Sofia nelle lettere di M. Guizot ne è un |
Principio supremo della metodica -
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degli spiriti, ecco la prima dote del savio educatore. | Al | quint' ordine ancora si manifesta l' apatia o noia morale, |
Principio supremo della metodica -
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ne' fanciulli. Vedemmo, che all' ordine antecedente, cioè | al | quarto, si sveglia nel fanciullo la voglia d' influire |
Principio supremo della metodica -
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che abbiamo detto, che l' attenzione sua prima se ne va | al | di fuori, e poi si ripiega sopra se stessa. In questo tempo |
Principio supremo della metodica -
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cattivi: di sè non giudica nulla di stabile, ma soltanto | al | momento, che opera, giudica della sua azione. Questo |
Principio supremo della metodica -
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libera scelta tra il bene ed il male, tra la devozione | al | progresso comune e lo spirito d'egoismo, non esiste società |
Doveri dell'uomo -
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collettive dell'Umanità, quand'esse non la dirigono | al | bene, all'adempimento del disegno previdenziale Non esiste |
Doveri dell'uomo -
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e lo scopo verso cui camminiamo devono essere sottomessi | al | giudizio di tutti. Non v'è dunque né può esservi sovranità |
Doveri dell'uomo -
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fidato a quei pochi deve cessare. Ogni uomo chiamato | al | Governo è un amministratore del pensiero comune: deve |
Doveri dell'uomo -
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indugio possibile, senza condurvi sollecitamente davanti | al | potere giudiziario del paese. Nessuno ha diritto |
Doveri dell'uomo -
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Dio ne poneva in voi la tendenza come avviamento perenne | al | progresso e pegno dell'Unità che la famiglia umana deve un |
Doveri dell'uomo -
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allo sviluppo delle sue facoltà - allora, ricordatevi che | al | di sopra di ciascun di voi sta lo scopo che è vostro dovere |
Doveri dell'uomo -
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come i vapori addensati all'orizzonte spariscono | al | levarsi del sole: e ciò che Dio vuole si compirà: però che |
Doveri dell'uomo -
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puramente e strettamente nell'individuo solitario, | al | che da Cartesio fino a noi si circoscrisse per due secoli |
Psicologia delle menti associate -
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costituisce il progresso continuo e indefinito, nella fede | al | quale il nostro secolo si distingue da tutti i secoli |
Psicologia delle menti associate -
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a coordinare le idee intorno ad un principio è connaturale | al | nostro intelletto. In primo luogo, tutti li objetti delle |
Psicologia delle menti associate -
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comunque immensa accennava già a quel principio intorno | al | quale, nella maturità dei tempi, Linneo doveva ordinare |
Psicologia delle menti associate -
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pensante di Condillac e di Bonnet. Ma consideriamo l'uomo | al | sito vero, che gli spetta nella catena dei viventi, |
Psicologia delle menti associate -
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sopra gli istinti della natura animale, già tende | al | sistema. Il selvaggio conosce appena il clima del suo |
Psicologia delle menti associate -
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che non è caccia o battaglia, tutto ciò che non può nuocere | al | suo nemico, né giovare a quel gruppo di viventi col quale |
Psicologia delle menti associate -
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voce dell'egoismo, ciò che la scienza chiama l'io; ntorno | al | qual io i avvolge la famiglia; e insieme ad essa ed alla |
Psicologia delle menti associate -
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mano mano il suo lavoro; donò i cavalli e il carro anche | al | sole, alla luna, all'aurora, alla notte. Così colle |
Psicologia delle menti associate -
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popoli sono periti. Ma se i nostri padri non credevano | al | progresso, noi non crediamo quasi più al decadimento. Il |
Psicologia delle menti associate -
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non credevano al progresso, noi non crediamo quasi più | al | decadimento. Il progresso prevale perché col corso del |
Psicologia delle menti associate -
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tanto può quanto sa. Roma ne' suoi primordii trovossi | al | confine di trelingue, la latina, la sabina, l'etrusca, |
Psicologia delle menti associate -
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a sconnettere e riformare l'antico sistema. Intanto, | al | luogo di chi muore della generazione esercitata e operosa, |
Psicologia delle menti associate -
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barbare o stazionarie nella dura alternativa o d'associarsi | al | progresso o di soccumbere; e ancora in codesta loro |
Psicologia delle menti associate -
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ancora in codesta loro apparente ruina d'associarsi a noi e | al | nostro avvenire. Laonde un popolo ch'esca appena dalla |
Psicologia delle menti associate -
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sciolta omai da ogni vincolo di tradizione, preparano | al | genere umano un'indefinita carriera e gli promettono una |
Psicologia delle menti associate -
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e degli schiavi essere di diversa natura. E bastava | al | Cristianesimo quella missione. La comunione era il simbolo |
Doveri dell'uomo -
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quanta la famiglia umana, fu: comunione sotto le due specie | al | popolo: il calice al popolo! Nel XV secolo, quel grido fu |
Doveri dell'uomo -
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fu: comunione sotto le due specie al popolo: il calice | al | popolo! Nel XV secolo, quel grido fu grido di moltitudini |
Doveri dell'uomo -
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l'associazione speciale. Poi - e questa è base fondamentale | al | diritto d'associazione - l'associazione è la mallevadoria |
Doveri dell'uomo -
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Senz'essa, lo Stato rimarrebbe immobile, incatenato | al | grado raggiunto di civiltà. L'associazione deve essere |
Doveri dell'uomo -
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umana, la Morale, la Patria. Escite e stabilite fra voi | al | di là dei nostri confini, l'associazione che le vostre |
Doveri dell'uomo -
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del pensiero. Se l'associazione deve schiudere la via | al | Progresso, essa dev'essere sottomessa all'esame e al |
Doveri dell'uomo -
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la via al Progresso, essa dev'essere sottomessa all'esame e | al | giudizio di tutti. E finalmente l'Associazione deve |
Doveri dell'uomo -
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de' segni, pei quali si potè conoscere, essere conforme | al | divino volere, che alcuni del minimo nostro Istituto si |
Epistolario ascetico Vol.II -
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Istituto i soggetti disponibili, i quali possano prestarsi | al | servizio di quel Vescovo nelle opere caritatevoli. Ora per |
Epistolario ascetico Vol.II -
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del prossimo, secondo la conosciuta volontà divina, sia | al | tutto incondizionato. Notate però, che l' amor proprio de' |
Epistolario ascetico Vol.II -
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anzi non assumerete nessun ufficio che potesse nuocere | al | buono e perfetto eseguimento di quelli onde già siete |
Epistolario ascetico Vol.II -
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da Monsignore, e la cui assunzione gli dispiacesse. Ma | al | tempo stesso per compiacere al medesimo, se accadesse il |
Epistolario ascetico Vol.II -
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gli dispiacesse. Ma al tempo stesso per compiacere | al | medesimo, se accadesse il caso, non farete mai cosa che |
Epistolario ascetico Vol.II -
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segno di riverenza e di quella piena e abituale sommissione | al | vostro Superiore immediato, nella quale consiste la |
Epistolario ascetico Vol.II -
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per questa carità si fa stolto, cioè rinunzia interamente | al | proprio senno. E a voi specialmente ed al Rey conviene |
Epistolario ascetico Vol.II -
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interamente al proprio senno. E a voi specialmente ed | al | Rey conviene studiare in questa altissima virtù: perocchè, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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in questa altissima virtù: perocchè, essendo voi sempre | al | contatto con una stessa persona, vi debbono nascere più |
Epistolario ascetico Vol.II -
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che Iddio vuole da voi altri si è la rinunzia perfetta | al | giudizio proprio e l' intiera negazione di ogni vostra |
Epistolario ascetico Vol.II -
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in gran parte da questo, se voi saprete farvi sommessi | al | Superiore, e avere un' anima sola con lui; se saprete |
Epistolario ascetico Vol.II -
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la stessa verità. Certe questioni o dispute si devono | al | tutto ommettere, perchè di nessuna necessità attuale, e |
Epistolario ascetico Vol.II -
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desidero nè lo approvo. Se però io omettessi di presentare | al | Vescovo gli schiarimenti opportuni prima di far cessare in |
Epistolario ascetico Vol.II -
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che V. A. sapientemente numera nella sua lettera, e | al | provvedimento de' quali Ella bramerebbe applicato un Corpo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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dell' Istituto non è altro che quello di un Corpo ausiliare | al | clero secolare e agli altri corpi religiosi che lo hanno |
Epistolario ascetico Vol.II -
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interni Superiori : e ciò unicamente, come diceva, perchè | al | mio debole vedere, senza di questa circospezione l' |
Epistolario ascetico Vol.II -
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Vescovi l' esistenza dell' Istituto della Carità sarebbe | al | tutto precaria; e manco male se tali Vescovi lo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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da essi quello che non possono dare e che è contrario | al | fine per cui furono istituiti. Così in una città d' Italia |
Epistolario ascetico Vol.II -
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che ho posto nelle Costituzioni dell' Istituto della Carità | al | fine di mantenere lo spirito religioso sia superflua, che |
Epistolario ascetico Vol.II -
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io per me lo veggo assolutamente indispensabile | al | conservamento della disciplina religiosa e del Corpo dell' |
Epistolario ascetico Vol.II -
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in ogni punto della Diocesi secondo i bisogni; ma | al | mio debolissimo vedere questo Istituto è impossibile. |
Epistolario ascetico Vol.II -
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dalle quali però intenderà facilmente, che io ritrovo | al | tutto essenziale all' Istituto della Carità la concorrenza |
Epistolario ascetico Vol.II -
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rifiuterà la grazia, e con perfetta tranquillità ubbidirò | al | medesimo facendo cessare l' Istituto in Trento. Veda V. A., |
Epistolario ascetico Vol.II -
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trasportata dal mondo nella religione. Restituitela dunque | al | mondo, onde l' avete presa. Io vi ammonisco di vederci in |
Epistolario ascetico Vol.II -
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il non iscusarsi, nè pur quando i difetti nostri rivelati | al | Superiore non fossero veri. Solo è dovere rispondere al |
Epistolario ascetico Vol.II -
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al Superiore non fossero veri. Solo è dovere rispondere | al | Superiore, quando dimanda, senza ampollosità di parole, ma |
Epistolario ascetico Vol.II -
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e onnipotente, che ha fatti i cieli, vuol formare noi pure | al | celeste amore; e il magistero delle tribolazioni, con cui |
Epistolario ascetico Vol.II -
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grazia di Dio. Il mondo è perverso, e forse era difficile | al | giovane di cui siam privati, di tirare innanzi con buon |
Epistolario ascetico Vol.II -
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a sperar forte, che misericordioso abbia voluto essere | al | giovane col prenderselo, e creder fermissimo che |
Epistolario ascetico Vol.II -
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de' gentili, « qui spem non habent », e diamoci tutti | al | Signore. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.36 Conviene che |
Epistolario ascetico Vol.II -
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le occasioni del male; 2 disporre indirettamente l' animo | al | bene. Ma questi mezzi non danno il bene stesso; non pongono |
Epistolario ascetico Vol.II -
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adopera de' mezzi positivi sì, ma puramente dispositivi | al | bene, quali sono la dolcezza delle maniere nei precettori, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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tutto ciò una cosa sola ci abbisogna, ed è: che dinanzi | al | suo intelletto sia posta ben chiara la vista della morale |
Epistolario ascetico Vol.II -
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il non mentire! Ora qui considerate bene, per avvicinarci | al | quesito che mi fate « come si possa render durevole la |
Epistolario ascetico Vol.II -
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i seguenti: « Non sarà adoperato, a stimolare i giovinetti | al | bene, il motivo dell' emulazione; nè pure ella sarà ripresa |
Epistolario ascetico Vol.II -
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perfezionate l' anima vostra, e avete condotto l' Istituto | al | suo fine. Pel resto lasciate che faccia Iddio. Supponete |
Epistolario ascetico Vol.II -
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con voi in alcuna controversia; voglio solo soddisfare | al | bisogno che prova il mio cuore di dirvi liberamente (deh! |
Epistolario ascetico Vol.II -
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improvvisamente la fede nell' orazione di Gesù Cristo, | al | quale niente può esser negato dal Padre, e il quale pur |
Epistolario ascetico Vol.II -
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caro fratello, torniamo indietro senza indugio; ripariamoci | al | seno della nostra tenera Madre, dove solo è salute. I |
Epistolario ascetico Vol.II -
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perchè egli se ne rende in parte l' autore? Voi mi dite che | al | di là di questo mare di delitti si trovano le isole |
Epistolario ascetico Vol.II -
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che c' ingiunge di crederlo: perocchè non v' ha alcun male | al | mondo, che non sia da Dio permesso affine di trarne un bene |
Epistolario ascetico Vol.II -
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però che questa importunità viene d' amor puro, sgomentato | al | pensiero della perdizione eterna di un mio confratello. Se |
Epistolario ascetico Vol.II -
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qualsivoglia sottigliezza di ragionamento, davanti | al | vostro Creatore, esaminiate « se i motivi del vostro passo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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parte che vi sia toccato un superiore, che non si affà | al | vostro temperamento, è un puro accidente (disposto però |
Epistolario ascetico Vol.II -
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di vista l' unica vera idea e forma dell' Istituto, nato | al | Calvario e uscito dal Crocifisso: in quanto che da lui sono |
Epistolario ascetico Vol.II -
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a' nostri Superiori. A tutti voi io dico questo, e in prima | al | Padre Rettore e al Padre Ministro che debbono precedere |
Epistolario ascetico Vol.II -
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A tutti voi io dico questo, e in prima al Padre Rettore e | al | Padre Ministro che debbono precedere coll' esempio nell' |
Epistolario ascetico Vol.II -
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calcoli cosa (se non forse per rappresentarla sommessamente | al | Superiore); ma presti con viva fede e con certezza di |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ed anche ai soggetti, ogni qualvolta i Superiori rimettono | al | loro giudizio il modo di operare. Questo terzo segno del |
Epistolario ascetico Vol.II -
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soccorsa dal lume della fede, con una maniera di vedere | al | tutto logica, senza prevenzioni nè fantasie, o niente che |
Epistolario ascetico Vol.II -
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nostro, ma a suo arbitrio. Questo terzo segno è subordinato | al | secondo, come il secondo è subordinato al primo, cioè a |
Epistolario ascetico Vol.II -
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è subordinato al secondo, come il secondo è subordinato | al | primo, cioè a dire se la legge di Dio ci obbliga ad una |
Epistolario ascetico Vol.II -
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che con un cuor puro e retto innalzerete senza posa | al | trono di Dio, nel quale egli assai vi ama e dal quale vi |
Epistolario ascetico Vol.II -
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sempre temere per cagion d' essi, sebbene sottomessi già | al | giudizio del sacerdote, non sapendo con assoluta certezza |
Epistolario ascetico Vol.II -
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Lui e sperando in Lui; ed egli farà di più in noi. E quanto | al | precetto dell' amor del prossimo, che ci comanda di amare |
Epistolario ascetico Vol.II -
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cieca prestata per amor di Gesù Cristo, ella è cosa | al | tutto divina , e quelli soli ciò intendono, a cui lo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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con intensissime preghiere, annientandovi davanti | al | trono della Maestà di Dio e chiedendogli con gran fervore |
Epistolario ascetico Vol.II -
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della Croce. Ci potrebbe anco condurre all' intelligenza e | al | possesso di questo tesoro dell' ubbidienza cieca, un amore |
Epistolario ascetico Vol.II -
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sè stesso scioccherello e pazzo, e si atterrà immobilmente | al | lume de' Santi, i quali, atteso lo Spirito Santo che |
Epistolario ascetico Vol.II -
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chi ubbidisce, illuminata dalla grazia di Dio, che persuade | al | vero ubbidiente essere cosa convenientissima che egli |
Epistolario ascetico Vol.II -
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celebre solitario, insigne maestro di perfezione, comandava | al | suo discepolo, che ogni giorno portasse certa quantità d' |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ragione, egli si sarebbe ingannato e avrebbe operato | al | tutto contro ragione. Perocchè era bensì vero che l' |
Epistolario ascetico Vol.II -
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che in ogni atto di ubbidienza, fatto per amor di Dio, | al | proprio superiore, vi è sempre rinchiuso l' abbassamento di |
Epistolario ascetico Vol.II -
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quanto la cosa comandata è più ripugnante e contraria | al | nostro senso proprio ed al nostro proprio giudizio? E se |
Epistolario ascetico Vol.II -
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è più ripugnante e contraria al nostro senso proprio ed | al | nostro proprio giudizio? E se Gesù Cristo ci ha insegnato |
Epistolario ascetico Vol.II -
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semplice ed umile di cuore? A chi risplende tal lume se non | al | poverello di spirito e al fanciulletto che ha lo sguardo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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A chi risplende tal lume se non al poverello di spirito e | al | fanciulletto che ha lo sguardo schietto e sincero? |
Epistolario ascetico Vol.II -
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scienza di Dio, che prostrati bocconi per terra innanzi | al | trono della Maestà, domandiamo, come dicevo, al Padre che |
Epistolario ascetico Vol.II -
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innanzi al trono della Maestà, domandiamo, come dicevo, | al | Padre che ci tragga a Cristo Signor nostro; perocchè |
Epistolario ascetico Vol.II -
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viene dato il lume dell' umile sapienza di Cristo, rispetto | al | bene che potrebbe per noi farsi ai prossimi nostri ed alla |
Epistolario ascetico Vol.II -
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evangelica è colui che veramente si offerisce a Cristo ed | al | Padre, e che il Padre e Cristo, secondo il loro |
Epistolario ascetico Vol.II -
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se questa fosse la sola conseguenza dell' essermi io arreso | al | suo cortese invito! Ella non vuole da me udire prette lodi, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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terra dichiarati da Cristo latrones ; ma che non mancò | al | Verbo incarnato. Questi solo ebbe virtù di mettere in sulle |
Epistolario ascetico Vol.II -
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intima ho messo il vostro nome nel decreto che mando | al | vostro Superiore, il caro D. Luigi, e al quale viene |
Epistolario ascetico Vol.II -
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decreto che mando al vostro Superiore, il caro D. Luigi, e | al | quale viene stabilito quali siano quelli, che costì faranno |
Epistolario ascetico Vol.II -
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Io mi accorgo, che Iddio mi fa sentire profondamente | al | cuore questa verità. Che importa dunque che i miei |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ragioni secondarie, si scaccino, come le nubi dinanzi | al | sole, si faccia sereno il cielo dell' animo nostro. Non |
Epistolario ascetico Vol.II -
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e che formano la base del nostro Istituto, danno gran pace | al | cuore e fanno andare innanzi i deboli e gl' infermi e i |
Epistolario ascetico Vol.II -
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molto meno danno edificazione. Io vi esorto a distruggerle | al | tutto, facendo che le ragioni primarie e divine sieno le |
Epistolario ascetico Vol.II -
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cosa più bella che il navigare con sicurezza di giungere | al | porto, sebben s' ignori la strada che dovrem percorrere ed |
Epistolario ascetico Vol.II -
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io mi attengo con tutto il cuore. [...OMISSIS...] In quanto | al | modo, col quale fu governato l' Istituto fin qui, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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cui si deve abitare, non è ella cosa direttamente contraria | al | voto dell' ubbidienza religiosa, e specialmente al voto |
Epistolario ascetico Vol.II -
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al voto dell' ubbidienza religiosa, e specialmente | al | voto proprio dell' Istituto nostro, che esige l' |
Epistolario ascetico Vol.II -
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cose? Avvertite che il sacrificio, che noi dobbiamo fare | al | Signore e che gli abbiamo fatto co' sacri voti, dee essere |
Epistolario ascetico Vol.II -
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nostro maestro ed esemplare. Ha forse detto Gesù Cristo | al | suo celeste Padre: io non voglio stare nella Giudea, perchè |
Epistolario ascetico Vol.II -
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Giudea, perchè provo delle tristezze, o perchè mi espongo | al | pericolo della morte? Per lo contrario « obedivit usque ad |
Epistolario ascetico Vol.II -
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essere così illiberale col Signore, e far dei passi che | al | punto della morte vi potrebbero levare la tranquillità |
Epistolario ascetico Vol.II -
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giovano certi consigli, fondati sopra sottigliezze, dinanzi | al | tribunale di Dio. Permettetemi che vi parli con libertà. |
Epistolario ascetico Vol.II -
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Questo abbandono nella divina Provvidenza è essenziale | al | nostro Istituto, e non si dà vero sacrificio, non si dà |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ragiona umanamente, e però s' inganna. Se Iddio vedrà che | al | maggior bene, non del vostro corpo, ma dell' anima vostra, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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noi stessi, ai paesi da cui noi proveniamo, ai conoscenti, | al | proprio benessere, e alle sostanze temporali. Rompiamo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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che vi ha fatto. Intanto vi raccomanderò indegnamente | al | Signore, e spero che nella prossima vostra lettera mi |
Epistolario ascetico Vol.II -
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corrispondenza da parte mia, ma gli ostacoli ch' io oppongo | al | mio infinito benefattore e la guerra che gli faccio, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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cacciando ogni altro pensiero, che non farebbe che nuocere | al | vostro profitto, e innamorandovi del vostro Istituto, tutto |
Epistolario ascetico Vol.II -
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sono intimamente persuaso che la più compita ubbidienza | al | medesimo sia la strada più sicura per Lei di piacere a Dio, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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chiama a sè mediante la voce del suo ministro e La ammette | al | suo divino banchetto; non ha da far altro che di |
Epistolario ascetico Vol.II -
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di Dio, quanto più Ella procurerà di dirigerla non solo | al | ben dei corpi, ma ciò che più monta, alla salute eterna |
Epistolario ascetico Vol.II -
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offendere la verità e nuocere all' anima mia, mi esporrei | al | pericolo di rendermi maestro di errore al mio prossimo? Che |
Epistolario ascetico Vol.II -
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mia, mi esporrei al pericolo di rendermi maestro di errore | al | mio prossimo? Che cosa ho io voluto mai altro nei poveri |
Epistolario ascetico Vol.II -
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imparzialità, prudenza e sapienza divina: ella andrà | al | fondo della cosa, e giudicherà con piena cognizion di |
Epistolario ascetico Vol.II -
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noi dobbiamo non solo amarne quella bellezza che dimostra | al | nostro intelletto ( « agnoscere veritatem »), ma ben anco |
Epistolario ascetico Vol.II -
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mi professate. Vi assicuro per altro, che nella « Risposta | al | finto Eusebio Cristiano » ho temperate secondo il vostro |
Epistolario ascetico Vol.II -
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i medici sono amari; e se v' ha un modo di fare del bene | al | mio avversario, io credo che sia questo da me adoperato, e |
Epistolario ascetico Vol.II -
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umile allorquando diceva volpe ad Erode, o ipocrita e cieco | al | fariseo, di quel che sia quando pregava pei suoi |
Epistolario ascetico Vol.II -
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carità sono molti, talora vi ha anche quello di dire cieco | al | cieco, e di dir volpe a chi è volpe; come è pur troppo il |
Epistolario ascetico Vol.II -
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il vero; non è ingiuria, per esempio, il dire ladro | al | ladro , e perciò Gesù Cristo non ha detto un' ingiuria, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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quando si crede che questo sia il mezzo di essere utili | al | prossimo, pel quale si parla. Ma per esercitare questo atto |
Epistolario ascetico Vol.II -
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per dir meglio, contro gli avversari della gloria di Dio. | Al | mago Elima sapete che disse niente meno che, « o plene omni |
Epistolario ascetico Vol.II -
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» Considerate ancor l' altro fatto di san Paolo narrato | al | cap. XXIII degli « Atti ». Avendo san Paolo detto |
Epistolario ascetico Vol.II -
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stati essi peccabili; ma dobbiamo piuttosto attribuirli | al | loro zelo, e all' adempimento di quel precetto dello |
Epistolario ascetico Vol.II -
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e il Maestro nostro è la verità in persona. Ma pur troppo | al | mondo si ama poco la verità, e perciò poco si ama Iddio; e |
Epistolario ascetico Vol.II -
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stesso o con un superiore maggiore? E poi tocca forse | al | suddito di fare il processo a suoi proprii Superiori? Dov' |
Epistolario ascetico Vol.II -
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non siete capace di tollerare una parola, un tratto ruvido | al | presente, e nè pure dai vostri stessi Superiori? Oh qual |
Epistolario ascetico Vol.II -
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figlio, accogliete il lume della grazia, il quale non parla | al | cuore dell' uomo che dell' inenarrabile bene che egli è l' |
Epistolario ascetico Vol.II -
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natura, per purissimo amor di Dio e ardore di rassomigliare | al | vostro dolce Maestro e Salvatore. Gustai molto il sentire |
Epistolario ascetico Vol.II -
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stesso forse dato, se non in tutto, almeno in parte cagione | al | dissapore nato tra fratelli, che debbono essere in Cristo |
Epistolario ascetico Vol.II -
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e contraria all' inclinazione della natura, insegnata | al | mondo dal solo Verbo Incarnato nostro unico Maestro di |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ben a cuore che i compagni comunichino i vostri difetti | al | Superiore (Reg. Com. 22); e quando di questo vi sentirete |
Epistolario ascetico Vol.II -
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per la malattia manifestatalesi. Io la farò raccomandare | al | Signore da delle anime buone, come Ella desidera, ed io |
Epistolario ascetico Vol.II -
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io stesso indegnamente presenterò le mie povere preghiere | al | trono dell' Altissimo, acciocchè egli benedica la cura, Le |
Epistolario ascetico Vol.II -
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preziosissima occasione di meritare e di renderci simili | al | Signor nostro, praticando le virtù soprannaturali da lui |
Epistolario ascetico Vol.II -
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sgomentarsi, se sente la ripugnanza che la natura nostra ha | al | patire, come quella che sarebbe fatta da Dio per godere, |
Epistolario ascetico Vol.II -
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animo nostro portiamo la rassegnazione e l' uniformità | al | volere divino, e stimiamo le cose col lume verace della |
Epistolario ascetico Vol.II -
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anche aggiungere con uguale sincerità, che, unitamente | al | rincrescimento del suo male, lodo il Signore che l' ha |
Epistolario ascetico Vol.II -
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che sono la maggior giustizia che la creatura possa rendere | al | Creatore: Ella nelle sue angustie sentirà intimamente il |
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strette da ogni parte dalla tribolazione, e che giungono | al | cuore dell' Eterno; Ella insomma avrà occasione di far |
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che mai il ricordo di GESU` Cristo: « Non vogliate pensare | al | giorno di domani ». Procurar di allontanare il pensiero |
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nostro: è ciò che forma il camminare semplice davanti | al | Signore tanto lodato nelle divine Scritture. E perchè |
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ha detto: [...OMISSIS...] . Io non cesso d' innalzare | al | nostro Padre quella stessa preghiera che gl' innalzate voi: |
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alta, di una sapienza e d' una bontà sì sproporzionata | al | vedere ed al sentir nostro, che non la possiamo nè |
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una sapienza e d' una bontà sì sproporzionata al vedere ed | al | sentir nostro, che non la possiamo nè raggiungere per acume |
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e piangere, debbono esserci in pari tempo un gran lenimento | al | dolore e un' ampia fonte di spirituale consolazione. A |
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superstiti a cui muoiono i parenti, anche dopo esser giunti | al | colmo delle umane prosperità, manca poi questa solida |
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più in quella sua stanza, in quel suo letticciuolo, accanto | al | quale passavamo delle ore gradevoli: ma invece abbiamo |
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riversa nello stampo e fonde una statua preziosa, ornamento | al | gabinetto del re. Così noi abbiamo troppo a sperare, che il |
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un immenso conforto. Oh come le cose cangian di aspetto | al | lume della fede! oh come questo lume di soprannatural |
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nostra natura, per contemplare in quella vece silenziosi | al | lume di santa fede, quale di presente dobbiamo noi sperare |
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salissimo sino a lei, infino alla sua gloria, infino | al | suo trionfo, e che colassù, invece di gemere oppressi dal |
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quanto brama ora da noi la nostra buona dama, innalzata | al | grado di regina, e di regina celeste; perocchè tal grado |
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per sempre, non si tratta che d' un po' di ritardo posto | al | sospirato momento, in cui venga lo Sposo divino, e tutte |
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di rassegnazione, di fortezza, di uniformità perfetta | al | divino volere, di rendimento di grazie a Dio che in ogni |
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se noi oltracciò piglieremo questo avvenimento, sì grave | al | cuore di carne, come un' occasione dataci dal Signor nostro |
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altro non ci domanda: ed altro non domanda altresì per noi | al | celeste suo Sposo. Che se noi dopo di ciò, dopo tutti |
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la nostra rassegnazione, men piena la nostra conformità | al | divino volere. Fino che viviamo in terra, noi siamo pur |
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mia venerata signora Marchesa, di presentare i miei ossequi | al | signor Marchese, alla signora Marchesa madre, alla signora |
Epistolario ascetico Vol.II -
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gradi dell' Istituto quelli che abbiamo ricevuti. Quanto | al | ricevere semplicemente, ricevo tutti quelli che domandano e |
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col merito delle fatiche, coll' orazione per lui fatta | al | trono della sua Maestà? Perocchè, stiamone certi, Iddio |
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via di ragioni intellettive e positive, ricorrendo anche | al | giudizio dei consultori, ai quali, appunto perchè ne sento |
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di nobil lignaggio ed avente splendide doti in faccia | al | mondo; ed anzi più quel primo, se ha più virtù, standomi in |
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ed altre doti anche esterne possono fare più del bene | al | prossimo, se sono buoni, e possano fare andar più avanti l' |
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più avanti l' Istituto. Ma io mi contento che si faccia | al | prossimo tutto quel bene che si può, e che l' Istituto vada |
Epistolario ascetico Vol.II -
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di scuola, foss' anco per insegnare l' abbiccì. Vengo ora | al | secondo punto, cioè alle massime che soglio tenere, quando |
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e prove positive che l' alunno abbia le qualità richieste | al | grado, prima di promuoverlo ad esso. Se l' alunno dà delle |
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Casa per lungo tempo senza che neppure siano state ammesse | al | Noviziato. La trafila per cui devono passare i nostri è |
Epistolario ascetico Vol.II -
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difficoltà che non si preveggono. Raccomandiamo adunque | al | Signore Iddio l' Istituto, e poi andiamo avanti |
Epistolario ascetico Vol.II -
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nella lettera vostra, e la fiducia che Iddio v' ispira | al | cuore di dovervi consecrare tutta a lui solo in servigio |
Epistolario ascetico Vol.II -
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quello che vi proponete far voi, una rinunzia totale | al | mondo e ad ogni sua lusinga, un sacrifizio totale di se |
Epistolario ascetico Vol.II -
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spose del Signore. Rassegnazione adunque e preparazione | al | gran passo. Conviene prepararvisi con tutta la maturità, la |
Epistolario ascetico Vol.II -
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sue creature. Guai a confidare in noi stessi! ma quanto | al | nostro Dio non ci stanchiamo di dire: « In te Domine |
Epistolario ascetico Vol.II -
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saluti a' Padri Villoresi e Dalla Via, e i miei ossequi | al | M. R. P. rettore di cotesto collegio; e mi raccomandi al |
Epistolario ascetico Vol.II -
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al M. R. P. rettore di cotesto collegio; e mi raccomandi | al | Signore. Godo di sentire, che i due valorosi giovani |
Epistolario ascetico Vol.II -
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noi tutti, siccome membra di quel corpo, dobbiamo lavorare | al | suo sviluppo e a farne più armonica, più attiva e più |
Doveri dell'uomo -
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mezzo d'una lenta, ma continua educazione religiosa, guida | al | meglio l'Umanità, e in quel meglio il nostro individuo |
Doveri dell'uomo -
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due terzi delle proprie opinioni? Quanti vorranno educarli | al | disprezzo delle ricchezze in una società dove l'oro è |
Doveri dell'uomo -
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dell'umanità, non abbia cacciato le braccia intorno | al | collo del figlio, e tentato svolgerlo da tentativi |
Doveri dell'uomo -
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Dio misura i gradi di educazione ch'ei fa salire | al | genere umano sul numero e sulla purità dei credenti. Quando |
Doveri dell'uomo -
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alla perfezione e santità. Il qual lavoro si continua | al | precedente: e però veniamo prima riepilogando il già detto, |
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essere appieno saziata o esaurita, se non relativamente | al | soggetto, certo relativamente al mezzo conoscitivo che egli |
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se non relativamente al soggetto, certo relativamente | al | mezzo conoscitivo che egli possiede. La creatura umana |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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conoscitivo che egli possiede. La creatura umana appartiene | al | genere delle intelligenze, ma si trova in essa una speciale |
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estensione del mezzo conoscitivo che ha l' uomo, il quale è | al | tutto illimitato, e però riman sempre di pensare come cosa |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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di null' altro abbisogna; ond' è adunque che egli fu messo | al | contatto con altre creature? che a lui fu data altresì |
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nell' ordine delle cose naturali, che pur nol conduce | al | pieno suo perfezionamento? Conviene considerare che ciò era |
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era dunque, che l' uomo venisse sviluppandosi e adducendosi | al | suo ultimo perfezionamento per uso delle sue stesse |
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acciocchè questa nascesse con proporzione e corrispondenza | al | suo stesso naturale sviluppo. La legge fondamentale, |
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acciocchè tutte servissero a innalzare la sua mente | al | Creatore e quindi a dargli del Creatore una conoscenza |
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che avessero attitudine a sollevare la mente dell' uomo | al | Creatore dipendeva dalla conformazione dell' universo. Qui |
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invisibile, acciocchè l' umano intelletto ascenda per esso | al | Creatore per quella argomentazione onde si contempla nel |
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si perviene alla sostanza prima, alla causa prima e quindi | al | primo essere. Ma questo progresso è così intrinseco alla |
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materiale del sistema universale delle cose, non era | al | tutto arbitraria, di guisa che Iddio potesse rimanersi |
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l' attenzione all' oggetto sensibilmente percepito e | al | suono contemporaneo alla percezione. Così quando la madre |
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generalizza. Per questo le madri a principio usano dire | al | fanciullo« male« non in italiano, ma in greco «kakon». Se |
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quei varii oggetti che vede indicati contemporaneamente | al | pronunciarsi del suono grandezza , e qual cosa sia ciò che |
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dovevano a lui altrettanti emblemi del Creatore e rivelarne | al | suo sentimento la potenza e la maestà. Ma a far ciò |
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alla causa, e che ho denominata facoltà integratrice . | Al | qual passaggio dalle grandezze dell' universo alle |
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sua significazione valesse quanto dire l' esteso . Ora | al | pronunciare di questo vocabolo alcun atto esterno, come il |
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aggiungesse, tale che richiamasse gli occhi e l' attenzione | al | cielo, e che il contesto del discorso e tutte le |
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del discorso e tutte le circostanze esterne concomitanti | al | medesimo a così intenderlo persuadessero l' uomo, di |
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di ogni particolare discorso. Ma qui mi conviene p“r modo | al | mio desiderio che a spaziare in questo argomento bellissimo |
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ell' era una lingua simbolica. Il perchè ritornando adunque | al | proposto, onde fu mosso tutto questo nostro ragionamento |
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in istato puramente naturale, che è quanto dire è l' essere | al | tutto ideale e possibile; ovvero è l' essere in istato |
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operi; bastandoci il dire, che come lo spirito si unisce | al | corpo e con esso opera, così può intendersi in qualche modo |
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un nuovo sentimento che inclini l' animo a aderire | al | lume già in essa esistente (2) o sopravveniente, e però una |
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prodigioso nella natura materiale e animale: come avveniva | al | toccamento di Cristo che guariva i ciechi e i sordi, o |
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di qualche lume o di qualche abitudine della volontà che | al | lume acconsente: come se l' uomo, riflettendo in sulla |
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vi avesse cosa alcuna nell' universo la quale appartenesse | al | solo ordine naturale, e non forse tutte le cose avvolgesse |
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rese a sè stessi scala per la quale ascendere non solo | al | Fattore come principio della natura visibile, ma al Dio |
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solo al Fattore come principio della natura visibile, ma | al | Dio vivo e vero come autore del tutto, di cui l' ordine |
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nel primo stato degli uomini quelle che appartenessero | al | primo, e quali al secondo, e quali al terzo; dovendo anzi |
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degli uomini quelle che appartenessero al primo, e quali | al | secondo, e quali al terzo; dovendo anzi trovarsi tutti |
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che appartenessero al primo, e quali al secondo, e quali | al | terzo; dovendo anzi trovarsi tutti mescolati e contemperati |
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dal Genesi all' Apocalisse, dal principio della creazione | al | termine delle cose in cielo. Questo tipo è rinnovellato |
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A questa dottrina si opporrà, che ella sta contro | al | sentimento del maggior numero de' teologi cattolici, e, ciò |
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teologi precitati. Ma ella non basta però a me nè | al | mio lettore, perocchè non meno egli che io, se mal non |
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che ella pur fa da sè anche indipendentemente da esse; come | al | contrario malamente disposte la impediscono e aggravano in |
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dall' anima; e il tocco dell' universo materiale dava | al | corpo dell' uomo quella vita e virtù che egli da Dio |
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il peccato di Adamo, la descrizione del quale diede materia | al | libro precedente. Or riepilogando noi quanto ivi fu detto e |
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per conservarsi virtuoso di una tal provvidenza vegliante | al | governo di lui e delle cose che lo circondano, per modo che |
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e perturbata dalla sensualità e la volontà resa tarda | al | bene insensibile. Dimodochè l' uomo è sempre accompagnato |
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anche senza il nuovo debito, ma bensì si terrebbero sempre | al | disotto del giusto. Sicchè computando e sommando tutta la |
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la serie degli atti di onore che questa creatura desse | al | Creatore si troverebbe sempre, ragguagliata alla somma del |
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doveva con tutta sè stessa e in tutti i tempi servire | al | Creatore. Se dunque in tutto il corso dell' esistenza della |
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in nuove rovine e che non aggiunga altri disordini | al | primo. Havvi dunque un ordine di giustizia eterno, |
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si potesse pensare che la creatura, dopo essere scorsa | al | peccato, ella in sè stessa fosse riformata e ritornasse |
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che dirigeva le loro forze e tutti i loro movimenti | al | bene dell' uomo come dell' amico di Dio; 3. e così l' uomo |
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quando anche un momento solo dell' esistenza venne furato | al | culto divino; chè quando si dice tutto , non si esclude |
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lui, cioè mosso dalla sua giustizia a punirlo: dunque manca | al | tutto il rimedio, e l' uomo è interamente sfidato di |
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voleva che Cristo, come innocentissimo e santissimo, fosse | al | tutto beato e nessuna pena soffrisse. Ora Egli invece, fu |
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pena soffrisse. Ora Egli invece, fu abbandonato dal Padre | al | dolore e fino alla morte, e parve che Iddio peccasse quasi |
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non l' avesse accettato, rinunziando per amore di Dio Padre | al | proprio diritto. Allora si trovarono adunque due partite |
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o Sacramenti. Parliamo prima di questi, rimettendo | al | capitolo seguente il ragionare degli altri] (1). L' uffizio |
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e porgere alcuno interiore e soprannaturale eccitamento | al | soggetto umano che il movesse alla contemplazione di Dio e |
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conta; come poco appresso dicendo: « Stimatevi essere morti | al | peccato, e vivi a Dio in Cristo Gesù Signor nostro. E però |
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è quanto dire l' esistenza della persona priva di grazia e | al | peccato soggetta, e la persona nuova informata dalla grazia |
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che nella loro natura rimane, cioè un principio inferiore | al | supremo, che appartiene bensì alla natura, ma non alla |
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il volere, ma non trovo come condurre l' opera voluta | al | suo intero effetto (per difetto delle potenze che |
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e impedita la sua volontà superiore e personale, perchè | al | buon volere non corrisponde l' ubbidienza pronta e fedele |
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natura umana. Quello adunque che i segni, istituiti da Dio | al | perfezionamento dell' uomo peccatore, mirano a fare, si è |
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questo sentimento. In un luogo egli fa parlare Cristo così | al | discepolo suo: [...OMISSIS...] . Concludiamo adunque, che |
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adunque, che il secondo carattere de' segni dati | al | perfezionamento dell' uomo peccatore e la differenza da |
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rinnovellando così la persona, senza però rinnovellare | al | tempo stesso il corpo che a essa è congiunto«. Da ciò che |
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ricevere da Dio medesimo una efficacia straordinaria, | al | tutto straniera alla loro natura, colla quale operando nel |
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in gran parte funesti pel guasto entrato in essi. Tutto | al | più possono valere a significare o simboleggiare cose |
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o per la fede loro annessa, le cose che significavano; era | al | tutto necessario che egli manifestasse la sua volontà e che |
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od occasionano la salute dell' uomo e il suo consacramento | al | culto divino«. Ma questi segni istituiti espressamente da |
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che ella fosse un sacrificio e un sacrificio grato | al | Signore. Ora perchè la morte acquistasse la natura di |
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conosceva, non aveva alcuna esperienza dei beni che stanno | al | di là della morte: avesse anco saputo e potuto morire per |
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dell' Apostolo, il quale nella lettera ai Romani la applica | al | battesimo, mostrando in lui effigiata la passione di |
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di Cristo: [...OMISSIS...] . Le quali parole alludono | al | battesimo che si faceva ordinariamente per immersione della |
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differivano dai segni perfezionatori dell' uomo innocente, | al | quale non era necessaria alcuna vittima di propiziazione, |
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un' indole particolare, i quali chiamiam Sacramenti, di cui | al | tempo della innocenza non era bisogno, ciò che anco fece la |
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da lui a dover aiutare l' uomo come religiose cerimonie | al | suo soprannaturale destino. Quei primi sebbene puramente |
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e Giacobbe. Ragione dell' aver Iddio cessato dal comunicare | al | corpo della umanità le sue rivelazioni, si fu la corruzione |
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sua cura. E in ciò fare la divina pietà mirava tuttavia | al | bene universale degli uomini (2). Perocchè il grande scopo |
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scelta che faceva della stirpe Abramitica era di fare che | al | mondo non venisse meno chi ricevesse e conservasse il |
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provvidenza soccorsa, fino a tanto che il Cristo venuto | al | mondo colla sua onnipotente virtù riguadagnasse di nuovo l' |
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nuovo l' umanità tutta e la rimettesse a parte delle verità | al | mondo conservatesi e della pienezza della salute. |
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una famiglia particolare i segni istruttivi che prima dava | al | corpo intero degli uomini, si fu allora che venne istituita |
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quella serie di segni istruttivi, coi quali Iddio comunicò | al | seme eletto di Abramo la verità che voleva rivelare agli |
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pel Cristo, e dimostrava l' alleanza antica già pervenuta | al | suo termine. Lo stesso veniva significato dal nuovo fuoco |
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del popolo ebreo fu da Dio intieramente ottenuto e compito | al | tempo in cui Israello tornò dalla schiavitù babilonica, |
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di società familiare. Il Signore la trae dall' Egitto, e | al | Sinai la costituisce nazione, 405 anni dopo il nascimento |
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casa di Giacobbe tutte le rivelazioni destinatele, e resa | al | tutto salda nella dottrina dell' unità di Dio e del suo |
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la plebe del Signore riuscisse per essa preparata e matura | al | ricevimento del Messia: e a un tal lavoro bisognava non |
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si proseguiva quest' opera di far conoscere il vero Dio | al | mondo tutto (2), Iddio provvide altresì d' un altro mezzo |
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del popolo santo, apparecchiando, come dice il Vangelo, | al | Signore una plebe perfetta (1); così pure poteva dire |
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parte orientale dell' Eden, che impedisce la via che reca | al | legno della vita ai primi uomini scacciati dal luogo delle |
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il male morale; e come la creatura non si poteva accostare | al | Creatore senza che egli il primo si accostasse: ciò che |
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degli uomini buoni e dei cattivi. Questo è un tipo antico. | Al | tempo poi del popolo eletto fu rinnovato lo stesso tipo |
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riferita negli Atti apostolici, dove per fare intendere | al | santo Apostolo di dover predicare il Vangelo e battezzare |
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t“rre loro uno o un altro errore materiale, ma di condurli | al | bene morale. Questo ottenuto, gli errori materiali |
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Non solo è ciò ingiusto, anteponendosi il bene minore | al | maggiore, ma è anche contro natura. Perocchè l' ordine |
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animale comincia nel sangue, per ciò s' inculca il rispetto | al | sangue, appunto come alla sede dell' anima (3). Laonde |
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sangue. Si manifesta dunque chiaramente che questo rispetto | al | sangue delle bestie è puramente emblematico, non per sè, ma |
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loro. Ma parlando Iddio, non si può assegnar questa causa | al | dare che egli fa ragione alle bestie, e convien prendersi |
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in quella nella quale si proibisce di mettersi la musoliera | al | bue che tritura, e dice il Santo: « Forse che Iddio si dà |
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figura del Verbo incarnato che congiunge la terra | al | cielo. Ora il tipo del nuovo patto, del patto sempiterno |
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famiglia in Isacco: questa famiglia la cangiò in nazione | al | monte Sinai, quando le diede la legge e strinse il patto |
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tempo che passò dalla morte di Giacobbe in Egitto (2) fino | al | tempo della liberazione, è un anello di mezzo fra lo stato |
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umana, e i segni istruttivi emblematici che diede | al | suo popolo furono corrispondenti a questi diversi stati nei |
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sua parola, la virtù; dall' altra tutto ciò che più piace | al | cuore umano, il luogo natale, le abitudini, i parenti, i |
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l' aveva chiamato Iddio apparendogli (6), promette di dare | al | seme di lui quella terra, simbolo della Chiesa di Gesù |
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dalla felicità familiare: non poteva concepire una felicità | al | tutto spirituale, come gli veniva proposta, da trovarsi in |
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per origine, si fu la circoncisione allora appunto data | al | santo Patriarca. 7. Simboli della Santissima Trinità . - I |
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Trinità che il Messia doveva chiaramente annunziare | al | mondo. Gli stessi tre Patriarchi Abramo, Isacco e Giacobbe |
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uccidere la pecora cogli agnellini; di non legare la bocca | al | bue che tritura (.); di non mutilare gli animali (9): coi |
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un simbolo si scuopre dal dirsi, che è abbominevole innanzi | al | Signore chi fa tali cose. Le quali forti parole appalesano, |
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uomo, e le seconde sono strumenti e mezzi che servono tanto | al | culto come alla vita. Diremo qualche cosa di tutte tre |
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in alto, così tutto l' uomo e le cose sue erano soggette | al | dominio di Dio ed a lui da offerirsi. Nel sacrificio per lo |
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che si salvano. I primogeniti dovevano essere tutti offerti | al | Signore in segno della sua signoria tanto come Creatore, sì |
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monti, su l' uno de' quali era la casa del Re che comunica | al | popolo la scienza della legge, sull' altro la casa di Dio |
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di frequente nelle divine Scritture. Già l' abbiamo trovato | al | principio delle cose in quelle due piante della vita e |
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non può sembrare in conto alcuno ricercata e speculativa | al | lettore sensato. E perchè si vegga che questa dottrina |
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E perchè si vegga che questa dottrina appartiene anzi | al | deposito delle più comuni tradizioni cristiane, io citerò |
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soverchia a pigliarsi alla lettera e non trasportandosi | al | significato traslato che viene sempre indicato da quelle |
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cinquanta giorni dopo Pasqua, in memoria della legge data | al | Sinai, e rappresentava lo Spirito Santo che doveva |
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tabernacoli, in memoria della protezione da Dio accordata | al | popolo nel deserto, l' ottavo dì della quale era la festa |
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il quale venivan quelli del quarto anno che si offerivano | al | Signore, e così si purificava la pianta che produceva negli |
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altra distinzione da queste leggi alle cerimoniali, quanto | al | contenere figure, se non che le cerimoniali osserva essere |
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sussistente e di reale, ma questo ci è piuttosto indicato | al | vedere della mente che offerto da percepire (1). Per ciò |
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senso, non percepivano che pel senso, non credevano che | al | senso, perciocchè non essendo ancora formate in loro le |
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le cose sensibili. Se la virtù e il vizio fossero stati | al | tutto sciolti dai beni e dai mali temporali, non era |
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il timore dei mali serviva alla virtù e alla giustizia come | al | solo mezzo unico di ottenere quei beni desiderati e di |
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il punto di appoggio, per così dire, dal quale spingersi | al | di là di tutte le cose terrene e pervenire al concetto puro |
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spingersi al di là di tutte le cose terrene e pervenire | al | concetto puro della giustizia. E veramente Iddio con quella |
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Iddio con quella congiunzione del bene e del male morale | al | bene e al male temporale aveva per così dire resa sensibile |
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quella congiunzione del bene e del male morale al bene e | al | male temporale aveva per così dire resa sensibile la |
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Cristo fu speso principalmente nella prima operazione (1): | al | nuovo Testamento appartiene la perfezione della seconda. |
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si cominciò la seconda opera che dal Messia si doveva | al | tutto perfezionare (2). Per ciò si vede quanti patimenti |
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doveva scegliere, e per scegliere doveva riflettere | al | valore delle due cose fra cui cadeva la scelta. Preferendo |
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due cose fra cui cadeva la scelta. Preferendo la giustizia | al | figlio, egli aveva pronunciato seco medesimo questo |
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formarsele, contemplandole anche con diligente attenzione. | Al | che la provvidenza usò della industria sopra descritta, di |
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quali vi dovevano apparire di quelli che si togliessero | al | tutto dal corso regolare e ordinario della natura. Ma un |
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figura alcuna volle insegnare, che la sua essenza è cosa | al | tutto diversa da quanto si trova nella natura; e quindi |
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che essi custodivano « il legno della vita« (7), » | al | quale non va l' uomo se non passando per le fiamme, e non |
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quando prima non abbia ricevuto da Dio quella tempera | al | tutto divina che resiste a tali fiamme, anzi che innatura |
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fu riposta poi l' arca (6). L' incarnazione e l' ascensione | al | cielo viene simboleggiata da questo carro. Il Verbo di Dio |
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tutto insieme, perchè fu l' umanità che Dio volle innalzare | al | di sopra degli Angeli coll' unirla alla persona del Verbo. |
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componendoli variamente in modo che essi rappresentino | al | nostro pensiero alcun che appunto per la loro composizione |
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che è lo scopo del ragionamento. Discendiamo più | al | particolare. La parola terra non è già per sè stessa |
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non può essere sempre così atto a segnarne un altro che | al | tutto ed esclusivamente lo determini; anzi quasi mai |
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in sette maniere, ed ecco quali sono: 1. Coll' aggiungere | al | simbolo la spiegazione in parole proprie. Così Ezechiello |
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che potrebbero forse avere luogo non sapendosi | al | tutto la qualità dell' uomo che parla e de' suoi uditori. |
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parola che fosse propria, giacchè non si bada quasi più | al | suo primo senso, egli si può dire un simbolo chiaro e |
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comune e pubblica (2). Non però è questa una convenzione | al | tutto arbitraria, ma è sempre fondata nella similitudine o |
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nome, che fu preso a dover significare il primo uomo che fu | al | mondo, si usa anche a significare UOMO in genere, |
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percezione sensibile della terra, la quale si presenta | al | nostro senso coi suoi caratteri fisici, e 3. della veduta |
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e propria. La sussistenza adunque, la quale sola dà | al | nome il carattere di proprio, non è compresa negli |
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che fa capire un individuo reale e sussistente, | al | sentirsi pronunciare un nome comune? Questo mezzo non è |
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il medesimo: talora è un' altra voce che viene aggiunta | al | nome comune e che lo fa proprio attaccandolo a un individuo |
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lingue antichissime i pronomi personali che si affiggono | al | nome comune e fanno con esso lui un solo vocabolo. Per non |
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la sussistenza individua del primo uomo che fu; e pure | al | suono di questo nome tosto si presenta allo spirito non già |
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ricevere quel vocabolo, restrizione che da comune il rende | al | tutto proprio. Questa operazione che fa lo spirito colla |
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i loro sensi fossero intesi. Mi rimetto intorno a ciò | al | trattato delle elissi e delle reticenze che si trova nei |
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capacità del nostro senso fu atta a ricevere, e in un modo | al | tutto conformato, per non dire sformato, alla qualità del |
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Ma questa osservazione sia toccata di passaggio. Ritorniamo | al | filo del nostro ragionamento. Gli uomini primitivi |
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che essendo avvezzi gli uomini a dare il nome di« esteso« | al | firmamento, di« luminoso« al sole, non si poteano poi |
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a dare il nome di« esteso« al firmamento, di« luminoso« | al | sole, non si poteano poi applicar questi nomi comuni ad |
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lingua simbolica istituita a principio non può essere stata | al | tutto stazionaria; ella dee avere avuto un progresso, dee |
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di un simbolo stesso che può passare dal significare uno | al | significare un altro oggetto, e l' oggetto significato dal |
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essere proporzionata alle nostre piccole forze, nè manco | al | picciol tempo che ci rimane da dedicare agli studii. Noi |
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dall' altezza sua, la terra dalla sua bassezza in rispetto | al | cielo, cioè il nome proprio del cielo si fu l' alto , il |
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era il Verbo occulto, nel nuovo il Verbo manifesto (3). | Al | fine poi di spiegare in che maniera nell' antico Testamento |
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fatto osservare, che ogni rivelazione si attribuisce | al | Verbo, come dicono i teologi, per appropriazione di |
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scienza del discepolo; similitudine che non quadra però | al | tutto; perocchè la parola del maestro umano è materiale e |
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parole acconciamente il modo onde il Padre tira gli uomini | al | Verbo, che è quello di mandare il Verbo stesso, o le |
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vien loro a gradi pei quali l' uomo si avvicina sempre più | al | Verbo, di cui riceve un cotal riflesso di luce che cresce |
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questo è appunto quel tirare che il Padre fa gli uomini | al | Verbo. Al Padre si attribuiscono adunque tutte le |
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è appunto quel tirare che il Padre fa gli uomini al Verbo. | Al | Padre si attribuiscono adunque tutte le disposizioni che |
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e prossime. Così il Padre fu quello che mandò il Verbo | al | mondo nella incarnazione, e tutto il disegno di questa |
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incarnazione, e tutto il disegno di questa grande opera | al | Padre si attribuisce (2). Venuto poi il Verbo, il Padre |
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si dee nominare. Ora quest' opera che il Padre ha imposto | al | Figliuolo è che egli facesse conoscere agli uomini il Padre |
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passare negli uomini ogni maggiore abbondanza di grazia. | Al | tatto delle sacratissime mani di Cristo era annessa virtù |
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destra del Padre (2). Era dunque necessario di lasciare | al | mondo qualche altro mezzo o segno sensibile, acciocchè per |
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nel nome tuo - santificali nella verità« (4), » attribuendo | al | Padre la virtù santificatrice de' Sacramenti, come fontale |
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ma della materia che si usa nella Chiesa dopo la sua salita | al | cielo come si può dire altrettanto? Rispondo direttamente |
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santissima in un modo invisibile ed ineffabile si metta | al | contatto con quelle materie al pronunciarsi delle parole |
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ed ineffabile si metta al contatto con quelle materie | al | pronunciarsi delle parole mistiche da chi amministra il |
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formale, in esso è propriamente lo Spirito invisibile, | al | che fare soggiunge: « ciò che è nato di carne è carne, e |
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voleva dire, come un corpo riscaldato ne scalda un altro | al | suo contatto, o quasi come un ferro magnetizzato ne |
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ordine e del matrimonio è la seguente: Il fine essenziale | al | Sacramento della Penitenza è l' assoluzione da' peccati, e |
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e del proferimento dell' assoluzione. Il fine essenziale | al | Sacramento dell' Ordine è di conferire una potestà sul |
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da Cristo ne' Vescovi, senza bisogno che venga applicata | al | corpo umano alcuna sostanza medicinale per così esprimermi, |
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da questa, nelle cose sensibili, materia de' Sacramenti, | al | proferirsi delle parole, e dalle cose nelle persone che |
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antica legge, quando Cristo non era ancora realmente venuto | al | mondo e non aveva patito, e perciò non potea da lui |
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e l' ordine reale (5): gli antichi Sacramenti appartenevano | al | primo di questi due ordini, e i nuovi appartengono al |
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al primo di questi due ordini, e i nuovi appartengono | al | secondo. Perciò egli basta considerare la natura del primo |
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Sacramenti stavano a' nuovi come la rappresentazione sta | al | rappresentato. Ed è questo che S. Paolo dice chiamandoli |
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del venturo Messia, e la certa speranza del Redentore. | Al | quale ufficio è acconcissimo l' ordine ideale, che |
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con che divenivano condizioni a dover piacere a Dio, | al | quale non può piacere il disubbidiente. La salute avanti |
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più forti di quelle verso il bene, che però isterilirono e | al | tutto oppressero la tendenza alla perfezione. Di più. |
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della cristiana dottrina« vi ha una sterile tendenza | al | bene e un reale continuo movimento verso il male«, ciò che |
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è « la virtù di Dio che dà salute ad ognuno che crede; | al | Giudeo prima ed al Greco« (4). » Non la giustizia può |
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Dio che dà salute ad ognuno che crede; al Giudeo prima ed | al | Greco« (4). » Non la giustizia può salvar l' uomo, ma la |
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non avrebbe potuto eseguire una perfetta giustizia, che | al | tutto il salvasse. Rimaneva certo intatto il principio |
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evangelica. Perocchè non è vero Giudeo quegli che è tale | al | di fuori, nè vera circoncisione quella« che è al di fuori |
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che è tale al di fuori, nè vera circoncisione quella« che è | al | di fuori nella carne; [...OMISSIS...] . Tutte le opere |
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mondo, e non invisibili e soprannaturali. Ora questa fede è | al | tutto sproporzionata al prezzo della santità giacchè quella |
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e soprannaturali. Ora questa fede è al tutto sproporzionata | al | prezzo della santità giacchè quella è di cosa naturale, |
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che variamente si muovono; questi produce e dà vedere | al | di fuori i suoi effetti, ma sè stesso ancora non appalesa. |
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può però ascendere coll' argomento della mente ad una causa | al | tutto divina, apparendo l' effetto così eccellente o |
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e vivificata. Ma questa era una comunicazione tenuissima e | al | tutto iniziale; senza il lume della grazia poi era |
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cioè non punto per ciò che rappresentava (essendo | al | tutto negativa l' idea), ma per la forza o energia da cui |
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condizione della gloria, quando Iddio si vede e contempla | al | tutto svelatamente, cessa ogni simbolo ed ogni figura. |
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Tre stati adunque si distinguano relativamente | al | bisogno de' simboli instruttivi e d' indizii: 1 quello in |
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. La rivelazione è concepita in queste parole: Iddio dice | al | serpente: [...OMISSIS...] . Egli è manifesto, che con delle |
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. Egli è manifesto, che con delle indicazioni | al | tutto naturali qui si determina degli oggetti |
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legge della giustizia« (3) » cioè nel Vangelo, ma rimasero | al | di fuori a differenza de' Gentili, i quali « non seguivano |
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avevano in morale (2) e quanto a ragione Cristo ebbe a dire | al | popolo a cui predicava: [...OMISSIS...] . E per mostrare |
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perfezione di virtù che Cristo predicava era conseguente | al | lume interiore, col quale potevano conoscere Iddio per la |
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S. Paolo espone nella lettera a' Romani. Egli attribuisce | al | Battesimo e alla grazia di Cristo la reale giustificazione, |
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L' Apostolo dice che gli Ebrei prima di convertirsi | al | Vangelo erano non solo « infermi ma empi« (1), » che Cristo |
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veramente a giustificarli agli occhi di Dio; ma solo tutto | al | più a quelli degli uomini (3). Che restava dunque ad essi? |
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ove porre la loro speranza? essi doveano volger gli occhi | al | fine della legge (che era Cristo), e da questo aspettare la |
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figliuolanza e di amore. Sicchè l' Apostolo a' convertiti | al | Vangelo dicea: [...OMISSIS...] . E la ragione di ciò si è |
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ciò si è perchè Cristo (principalmente dopo essere asceso | al | cielo) mandò il suo Spirito e congiunse per esso realmente |
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e del nuovo, ed attribuendo all' antico la legge, e | al | nuovo la grazia, dice: [...OMISSIS...] E tosto dopo toglie |
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quello che fa un creditore, a cui venga dimandato dilazione | al | pagamento dal suo debitore. Iddio diceva: [...OMISSIS...] . |
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li ricevevano e li amministravano. Dalla fede poi annessa | al | Sacramento nasceva la giustificazione, la quale era |
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fede era quella che dirizzava la volontà, spingendo questa | al | di là di tutte le cose naturali, fino all' esser divino, |
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Innocenzo III scriva la circoncisione non dare l' ingresso | al | regno di Dio (5); verissimo detto ove pel regno di Dio s' |
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le ha operate per sè« (2). » L' uomo dunque è ordinato | al | divino servizio. La legge evangelica, che è la morale nella |
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uomo, ma ogni suo elemento, per così dire, il consacra | al | divino culto. Di più, il divino culto nella perfezione |
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per l' uomo era chiuso. Come poteva questi riavvicinarsi | al | Creatore, se Dio stesso non gli faceva conoscere di voler |
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alleanza. E perchè efficacemente parlasse e giovasse | al | disegno della Provvidenza di venir crescendo fra gli uomini |
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Diamo un cenno dello sviluppamento della umanità, | al | quale Iddio temperava quella sua amorevole provvidenza, |
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acquistar egli il dominio sulle sue facoltà, accennato | al | numero primo. Perocchè egli s' accorge con tale sperienza |
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a classificare tutte quelle cose che si riferiscono | al | culto di Dio le divide in quattro parti, mettendo in primo |
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nel tempio; in terzo luogo la dedicazione delle persone | al | culto divino, e qui mette i Sacramenti; e in quarto luogo |
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osservanze che regolano la conversazione di quelli che sono | al | culto di Dio dedicati distinguendoli da quei che non sono |
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la nozione de' Sacramenti in atto che dedicano la persona | al | culto di Dio (2): il che è quanto dire, in altrettanti |
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cose che riguardano il culto divino, l' altro di rimediare | al | peccato (4). Adunque perchè l' uomo fosse aiutato contro il |
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da principio l' uomo peccatore faceva de' sacrifizii | al | Signore, e il Signore in varie maniere gli mostrava il suo |
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di ottenere il divino favore, nè disponevano l' uomo | al | culto, ma erano atti di culto. Non pare improbabile |
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per cui si facevano, partecipassero delle cose offerte | al | Signore; rito che significa assai bene l' unione dell' uomo |
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segni, co' quali attestavano gli uomini di essere dedicati | al | divino culto fu la circoncisione (1). La Scrittura ci |
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gli Ebrei uscirono d' Egitto o certo quando entrarono | al | possesso della terra promessa, tempo in cui si costituirono |
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uomo fedele e perfetto. [...OMISSIS...] Precedette dunque | al | patto, ed alla circoncisione che n' è il segno, la fede e |
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non dovevano uscire solamente dei re terreni, ma un re | al | tutto singolare e di una grandezza degna di Dio, per ciò |
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nel seno del padre significava adunque ricongiungersi | al | padre, e vivere della sua vita. Le anime de' giusti adunque |
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E Cristo veniva a redimere il mondo e p“r rimedio | al | peccato originale. Or questo peccato corruppe |
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la morte di Cristo, e il darsi nell' ottavo giorno | al | bambino accennava alla risurrezione dell' uomo nuovo in |
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nel rito della circoncisione simile nel significato | al | Battesimo nel quale pure la morte dell' uomo vecchio e la |
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che a Dio promettevano col circoncidersi. Essi protestavano | al | Signore che riguardandolo per loro padre e re si sarebbero |
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in ogni casa, e niuna parte della vittima poteasi portare | al | di fuori (3). Ora questo secondo Sacramento consacrava di |
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secondo Sacramento consacrava di nuovo il popolo Ebreo | al | culto di Dio più esplicitamente e specificamente: |
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quale liberati dalla morte del peccato dovevano pervenire | al | cielo significato dalla terra promessa verso cui uscendo |
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negli Ebrei l' obbligo di questo culto che doveano dare | al | Signore, ritenne il Signore in ispecial suo dominio i |
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[...OMISSIS...] . Or poscia Iddio continuò a dare effetto | al | patto da lui stretto con Abramo ed Isacco, del quale l' |
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volle rinnovato solennemente l' antico patto (4). E disse | al | popolo d' Israele: [...OMISSIS...] . Or in questa occasione |
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sacerdoti (6). Come tutto il popolo era stato consacrato | al | culto divino e n' era segno la circoncisione, così fu |
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questa famiglia si obbligava di servire in un modo speciale | al | divino culto, e Dio da parte sua prometteva a questa |
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solamente le cerimonie esteriori, ma si riferiva | al | primo patto generale e morale: doveano i sacerdoti cercare |
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questo il Razionale atte a significare le virtù rispetto | al | popolo: simboleggiandosi la carità nell' Efod, e la |
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(1). I sacerdoti avevano parte delle cose sacrificate | al | Signore, e vivevan con esse. Questo è considerato da S. |
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onde Iddio nutrisce quelli che sono peculiarmente dedicati | al | suo culto: il quale cibo è Dio stesso che però si chiama |
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del patto speciale onde i sacerdoti a Dio si univano | al | culto suo dedicati (4). S. Tommaso annovera fra i |
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erano cerimonie, le quali appurando l' uomo, lo disponevano | al | culto di Dio (5). E come erano due i gradi della |
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di Dio (5). E come erano due i gradi della consecrazione | al | culto divino, l' uno comune a tutto il popolo che si |
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delle vittime immolate e degli altri commestibili offerti | al | Signore; così parimenti corrispondevano a questi due gradi |
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(1) due maniere di mondarsi e purificarsi, quanto | al | popolo cioè le purificazioni propriamente dette da certe |
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esteriori religiose cerimonie, e aiutando il popolo anche | al | culto interiore coll' ammaestramento nella legge ed |
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confessavano la loro indegnità e come erano male acconci | al | patto di Dio; come anco a questo patto eran venuti meno |
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sè a Dio; ma si rendevano degni della consecrazione di sè | al | Signore, o dal popolo circonciso o da' sacerdoti |
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a sè gli uomini colla memoria di ciò che egli fedele | al | promesso faceva per loro. Così istituì il Sacramento dell' |
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così indusse la consacrazione de' sacerdoti quando | al | Sinai organizzò il popolo Ebreo in nazione; diede a lui |
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e memoria perenne di quel benefizio di Dio e a stimolo dato | al | popolo di via più promuovere il culto del suo divino |
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(1). E tutti questi segni del patto che consecrava l' uomo | al | culto divino procedevano di pari passo, come abbiamo |
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della perfezione morale, nel quale egli era dedicato | al | culto divino per sua costituzione e lo conosceva senza |
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un altro nè essere in modo alcuno rappresentato; ma è solo | al | tutto opera personale. Ora quello che è personale è anche |
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dico di un segno che fosse come solennità essenziale | al | contratto; sebbene anche il nuovo patto ha bisogno di quei |
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ella suscita o produce nell' uomo; o finalmente rispetto | al | perfezionamento della volontà a cui la santità si |
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di quella unione col Verbo che lo possiede è consecrato | al | Verbo stesso: nuovo suo dovere è quello di riconoscere il |
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Verbo importa il venir egli per essa ordinato e chiamato | al | culto soprannaturale di Dio. E perciocchè se non avesse |
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della grazia, cioè in qual modo la grazia conseguiti | al | carattere per natural conseguenza, ove l' uomo colla |
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Cristo diceva a Nicodemo: [...OMISSIS...] . Or qui Cristo | al | nascimento spirituale dell' uomo non richiede altro se non |
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non si può dare senza che la volontà ne venga piegata | al | bene dalla sua presenza, e questo è essenziale alla grazia, |
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S. Agostino, perchè è la nascita spirituale, perchè ripugna | al | concetto della nascita di una cosa o di una persona che |
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dell' uomo«. In tal modo (vogliam dirlo con sommo rispetto | al | gravissimo teologo che egli è) noi ci discostiamo dall' |
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opinione del venerabile Bellarmino, il quale nega che sia | al | tutto solida e concludente l' argomentazione di S. Agostino |
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una cotal similitudine. Perocchè come il figlio somiglia | al | padre, così l' uomo che ha la grazia somiglia a Iddio, e in |
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è veramente nell' ordine soprannaturale, cioè congiunta | al | Verbo che l' ordine soprannaturale constituisce. Si può |
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quella potenza all' atto; quasi maritandosi la volontà | al | carattere : due generanti dell' uomo nuovo. Di questa |
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questo scrittore ecclesiastico chiaramente attribuisce | al | carattere la generazione spirituale che nel Battesimo |
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ricupera. Or di questi figliuoli disubbidienti e ribelli | al | padre, non si dice però che cessino con questo da essere |
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Anche il battezzato in egual modo, per iniquo che e' sia | al | Padre celeste, non perde la figura di figliuolo, datagli |
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dell' anima (7). Consecrare una cosa è destinarla | al | culto divino, deputarla all' onore di Dio, a lui offerirla, |
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la volontà degli uomini di destinare un oggetto qualunque | al | culto di Dio; ma non valgono a far sì che Iddio veramente |
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All' incontro l' anima, ricevuto il carattere, è così | al | Verbo unita, che non può più scongiungersi; e però è |
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può più scongiungersi; e però è veramente e perpetuamente | al | Verbo e dal Verbo consecrata (1). Anche per tal modo ha |
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patti positivi fra l' uomo e Dio (2). Di che Cristo ridusse | al | suo vero effetto ciò che al popolo Ebreo non era stato che |
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Dio (2). Di che Cristo ridusse al suo vero effetto ciò che | al | popolo Ebreo non era stato che promesso, ed esteriormente |
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una gente santa« (3), » che viene a dire consecrata | al | divino culto. Cristo adunque potea solo essere un sacerdote |
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avea prima; e questo potere la fa atta a due altissime e | al | tutto divine operazioni, cioè ad esercitare il culto del |
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o potenza dell' anima ad eseguire le cose appartenenti | al | culto come una conseguenza del carattere, e però non come |
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della nuova legge hanno questo di proprio, che sono segni | al | tutto efficaci, ove non sia posto alcun obice volontario a |
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Dottore della Chiesa: [...OMISSIS...] . Qui congiunge | al | segnacolo spirituale i doni dello Spirito Santo, e mostra |
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stesso, che questo santo Padre in più luoghi dimostra | al | tutto indelebile. Questo segnacolo è chiamato« santo« (3) |
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un vassallo che falsificasse il sigillo del principe, e che | al | carattere indelebile dee susseguire la santità (4). |
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Ora perchè lo stesso ragionamento non si può applicare | al | Sacramento della Penitenza? Non per altro, dico io, se non |
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è come un fonte, viene altresì che i Padri attribuiscono | al | carattere l' essere segno di distinzione fra quelli di cui |
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possesso e fatti suoi, e gli altri da Cristo non posseduti; | al | qual segno gli Angeli li riconoscono e li difendono dalle |
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difendono dalle nemiche insidie, o li separano e mettono, | al | tempo della messe, alla parte de' salvi. Di ciò credere v' |
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Cristo per partecipazione. Però S. Basilio coerentemente | al | parlare delle Scritture dice, che Iddio dà le tessere a chi |
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dannazione; perocchè questo è accidentale impedimento posto | al | carattere, che per sè conseguirebbe indubitatamente quel |
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sono segnati gli eletti. E per la medesima ragione, onde | al | carattere gli Angeli conoscono quelli cui difendono, i |
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varii effetti, che a due classi si riferiscono: la prima | al | potere del culto divino che nelle azioni sacramentali |
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i quali hanno una materia propriamente detta che applicano | al | corpo umano, come s' applica un rimedio alle corporali |
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del Battesimo lungo ragionamento, perocchè bastano | al | fine nostro le cose dette qua e là in quest' opera, che |
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degli altri uomini (1). Però prima che comparisse | al | mondo questa sacratissima umanità non vi poteva avere |
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pur santifica l' umanità degli altri uomini immediatamente | al | contatto con essa, ma dà la virtù santificante anche a |
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la virtù santificatrice uscente dal corpo di Cristo unito | al | Verbo, era però sempre soggetta e dipendente dalla volontà |
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privata: poi cominciò il divino suo pubblico ministero. | Al | cominciamento fu battezzato da Giovanni, e i Padri della |
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da Giovanni, e i Padri della Chiesa attribuiscono | al | contatto delle divine carni la virtù che ricevette l' acqua |
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aver avuto bisogno del Battesimo non alla salute, ma sì | al | conseguimento in questa vita di quei due mirabili doni. E |
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in terra co' discepoli dopo la Resurrezione, e salito | al | cielo alla destra del Padre invisibile a' viatori e |
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» Di che trae questa conseguenza. « Noi che siamo morti | al | peccato in che maniera vivremo ancora in esso?« (3); » |
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nella grazia di lui e l' esser morti interamente | al | peccato. Però il Battesimo dopo la morte di Cristo dovea |
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che ad essa debitamente risponda, può vivere come morto | al | peccato, vivendo di una vita al tutto spirituale, secondo |
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può vivere come morto al peccato, vivendo di una vita | al | tutto spirituale, secondo ciò che dice l' Apostolo: « Voi |
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allora nell' animo quell' effetto particolare, che cominciò | al | Battesimo solo dopo la risurrezione di Cristo, come pure l' |
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divina Risurrezione? La specie poi dell' azione nacque | al | Battesimo dall' aver in quel dì fatta Cristo espressa |
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era poteva da sè mandarlo, se non che attendeva di salire | al | Padre, per mandarlo di là pienamente. Ed è degno di |
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allora comunicare la pienezza degli effetti del Battesimo. | Al | quale sentimento pare anco alludere il Redentore, quando |
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apertosi e disceso sul mondo il mio Spirito, onde viene | al | Battesimo dell' acqua ogni sua forza. Sì, dopo la |
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gloria e felicitazione. Nella parola però detta da Cristo | al | ladrone: « Oggi tu sarai meco in Paradiso« (1), » questa |
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spirituale (2). Applicando la stessa dottrina | al | Battesimo apparrà chiaramente, perchè egli significhi ad un |
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per mezzo degli effetti che in noi produce, configurandoci | al | nostro esemplare Gesù Cristo. Così appariscono connessi |
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i diversi significati da' Padri e Scrittori ecclesiastici | al | Battesimo attribuiti (3). Diciamo grazia sacramentale a |
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altri uomini con Cristo si opera nel Battesimo; e innanzi | al | Battesimo, la vita non è immanente nell' uomo. Abbiamo |
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(forza infinita), 2. una luce intellettiva, e 3. un amore | al | bene: tre elementi contemporanei dello stato di santità in |
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la vita soprannaturale; e finalmente 3 lo Spirito Santo che | al | tempo stesso che l' acqua monda il corpo viene infuso nell' |
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quell' infanzia spirituale, che cosa questa età perfetta; | al | che tosto poniam mano. Abbiamo mostrato, che in due modi si |
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anima. Su questa luce doveva riflettersi, e con un occhio | al | tutto spirituale vagheggiandola, innamorarsene, e sempre |
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potrà far le opere fatte da lui? « Perchè, dice, io vado | al | Padre«, » a mandar lo Spirito Santo: « E io pregherò il |
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cose abbiamo già altrove più a lungo ragionato. Or venendo | al | proposito nostro sarà facile diffinire in che consista |
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della vita spirituale ne' Sacramenti viene paragonato | al | progresso della vita naturale (3). L' uomo è nell' infanzia |
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si attribuisce l' incremento dell' uomo spirituale. | Al | che in vece di molti testimonii ci valga colui che si può |
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uomo spirituale alla Confermazione, come il nascimento | al | Battesimo in questo modo: [...OMISSIS...] . Proviamo di poi |
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la settiforme grazia dello Spirito (2), attribuendosi così | al | ricevimento del Santo Spirito la perfezione del cristiano. |
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antichissimo Concilio Eliberitano dicesi, che è necessaria | al | battezzato l' imposizione della mano del Vescovo, acciocchè |
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della Cresima (2), la si dice quella che congiunge | al | divino Spirito le cose che debbono esser perfette (3), e |
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la quale è quella dello Spirito Santo, che ci congiunge | al | divino Spirito, che ci fa percepire nell' anima la santa e |
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settiforme (2). S. Ambrogio non si contenta di attribuire | al | Sacramento della Confermazione i sette doni, ma dice che |
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vita santa (2). Ora la fede appartiene all' intelletto, e | al | cuore la carità. La fede viene a noi impressa colla luce |
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noi diffusa dallo Spirito Santo. Ancora, viene attribuito | al | Battesimo il darci la luce e la fede, ed alla Confermazione |
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parimente un detto comune de' Padri quello che attribuisce | al | Battesimo la purgazione de' peccati, che è il primo grado |
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Santo (5) che ne è il compimento. Nè tutto ciò detrae punto | al | Battesimo, la grazia del quale è piena anch' essa. Ma si |
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A ragione d' esempio Teodoreto dice così: [...OMISSIS...] . | Al | qual passo risponde a capello ciò che dice un greco |
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del carattere che imprime: e l' attribuirsi il carattere | al | secondo Sacramento, anzi chè al primo, che fanno i Padri |
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l' attribuirsi il carattere al secondo Sacramento, anzi chè | al | primo, che fanno i Padri antichi, non toglie già la verità |
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coll' olio santo » (questa è l' unzione preparatoria | al | Battesimo) «poscia battezzerai coll' acqua, finalmente |
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legga: [...OMISSIS...] . Vuolsi ancora un altro luogo dove | al | signacolo siano in quella vece congiunte le due parti dell' |
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delle opinioni più rispettabili. Io mi accosto poi | al | P. Merlin (1) in quanto le sue osservazioni provano che l' |
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che alla validità del Sacramento nei secoli posteriori | al | VII, e massime presso i Greci, non si richiedesse |
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unzione, perchè mai ne' primi secoli sarà stata essenziale | al | Sacramento un' altra imposizione distinta da quella che il |
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S. Ambrogio, il quale attribuisce l' effetto dell' unzione | al | Padre, l' effetto del segno di croce al Figliuolo, e l' |
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dell' unzione al Padre, l' effetto del segno di croce | al | Figliuolo, e l' effetto dell' imposizione delle mani allo |
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in alcuni luoghi delle Scritture l' unzione è attribuita | al | Padre. Negli Atti degli Apostoli si legge che Cristo fu |
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le sue grazie, e che se Cristo fosse potuto essere | al | contatto di tutti gli uomini non ci avea bisogno alcuno di |
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forse avuto minor efficacia del Battesimo quando anche | al | Battesimo non proviene la forza sua se non dalla parola del |
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per cagione del sermone che avevano udito da lui? (1) E | al | presentarsi che facevano a Cristo gl' infermi non diceva |
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questa parte deficiente: egli almeno la tien per attissima | al | suo intendimento. Nel secolo seguente Teofilatto, |
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avvivate e acquistan natura ed atto di verissima carne. | Al | quale greco scrittore s' accorda un altro che fiorì nello |
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solenni decreti della Chiesa che il Bellarmino contrappone | al | Durando: 1. Il capitolo IV e il canone II della Sessione |
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è da credere, che rimanendo il corpo nostro formato come è | al | presente e delle stesse membra composto, egli non debba |
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considerata come producente tali effetti, necessari | al | mantenimento del nostro vivere, non può cadere in modo |
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Ma tutto ciò non forma ancora l' essenza della nutrizione, | al | modo come noi intendiamo questa parola. L' essenza della |
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noi la facciamo consistere unicamente, 1. nell' assimilare | al | corpo vivo della materia non viva, 2. e nel comunicare la |
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forma. Di che avviene, che mutato il soggetto e reso questo | al | tutto perfetto, anche l' operazione di cui parliamo non |
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(1). Ma egli rimane però dopo di tutto ciò qualche cosa che | al | corpo glorioso non ripugna; e questa si è, ch' egli |
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doveano pensare se non che il mangiar di Cristo era simile | al | loro; il che se avvolgeva una gran meraviglia, non rimaneva |
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Cristo a noi, e lo stato glorioso de' nostri corpi | al | presente, e ci mette in più stretta e famigliare |
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ma che allora [avrebbe] banchettato in nuova maniera | al | tutto maravigliosa con essi, e avrebbe con essi bevuto un |
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che aveva ancora da patire, e in tal caso si riferiscono | al | sacrificio cruento che egli far dovea del suo corpo; e non |
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tal caso quel tempo futuro SARA` DATO non può riferirsi che | al | sacrificio incruento; e anche ciò posto, quelle parole si |
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si verificano alla lettera e materialmente; imperocchè | al | sacrificio incruento appartengono appunto quelle |
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quello che digiunò, predicò, patì, risorse da morte, ascese | al | cielo e sussiste nell' Eucaristia, è uno stesso e identico |
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che inanima alcune particelle di materia organizzate è | al | tutto indifferente a inanimar più tosto esse che altre |
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queste particelle che inanima, quando rispetto a lui sono | al | tutto uguali sia nella specie, sia nella forma, sia nella |
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materiale delle particelle inanimate dall' anima nostra è | al | tutto indipendente e cosa diversissima dall' identità del |
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illustrare questo vero. Il moto nostro assoluto è per noi | al | tutto impercettibile, cioè il NOI non sofferisce alcuna |
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del luogo , e l' identità del corpo vivo sono due identità | al | tutto indipendenti l' una dall' altra. Or come adunque io |
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mutar luogo (per moto assoluto) nè pure la più piccola e | al | tutto accidentale alterazione, così parimente egli è al |
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e al tutto accidentale alterazione, così parimente egli è | al | tutto indifferente all' identità del mio corpo vivente che |
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umano non costituisce persona in esso, ed è subordinato | al | Verbo persona divina che tutto il resto governa di ciò che |
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di pane, non istà mica tutto il pane quant' egli ce n' ha | al | mondo, ma bensì quello che ci sta ha la natura di pane e |
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e preesistente, e molto meno in tutto il vino che | al | mondo vi avesse. Come adunque la natura dell' acqua cessò e |
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intesa a quel modo come noi facevamo. Imperocchè | al | modo nostro le stesse particelle elementari della materia |
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che si facesse senza aggiungere niuna nuova particella | al | corpo morto di Cristo. Dunque il corpo di Cristo risorto |
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il sangue che misticamente si spande dee essere identico | al | corpo crocefisso, al sangue effuso nel sacrificio cruento. |
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si spande dee essere identico al corpo crocefisso, | al | sangue effuso nel sacrificio cruento. Per questo i Padri |
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egli è manifesto che l' accessione di alcune particelle | al | corpo glorioso non toglie punto nè poco la sua identità; nè |
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che il corpo di Cristo nell' Eucarestia sia identico | al | corpo di Cristo risorto e sedente alla destra del Padre; |
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colore, non si parla con tutta proprietà, ma si attribuisce | al | modo di essere una parola che di natura sua va applicata |
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l' effetto di un agente senza relazione alla volontà o | al | modo di operare dell' agente. Poniamo che Iddio volesse |
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pane ed il vino rimarrebbero annichilati . Ma questo pugna | al | tutto coi principii della teologia cristiana. Perocchè |
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e nulla più? Sia pure che l' azione non termini | al | niente; ma il pane ed il vino non rimane ugualmente |
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annichilazione continui l' agente nell' operare? che fa mai | al | pane e al vino quell' azione che continua, dopo che essi |
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continui l' agente nell' operare? che fa mai al pane e | al | vino quell' azione che continua, dopo che essi non sono |
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questa parola, secondo la stessa etimologia, se non ridotta | al | niente? Se dunque la forma dell' acqua è ridotta al niente, |
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ridotta al niente? Se dunque la forma dell' acqua è ridotta | al | niente, non esiste più del tutto: onde mai non si potrà |
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scolastica il dire, che sebbene quella forma sia ridotta | al | niente, tuttavia non è annichilata, perchè l' azione che la |
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tuttavia non è annichilata, perchè l' azione che la ridusse | al | niente continua, terminando in un' altra forma? che |
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colla quale si vorrebbe stabilire che altro è ridursi | al | niente una cosa, altro è annichilarsi? 3. Non si dà e non |
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non istà; e qui si suppone, che la materia non sia ridotta | al | niente. Il nostro rispettabile autore introdusse dunque un |
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conoscere la distinzione fra l' annichilare e il ridurre | al | niente; perocchè non può il Bellarmino indicare quando sia |
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che si vorrebbe introdurre fra l' annichilare e il ridurre | al | niente . A qual fine si pone una tal distinzione? Per |
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però che dopo la consecrazione quell' essere è ridotto | al | niente: dunque quest' opera di Dio non persevera in eterno, |
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cose un essere sostanziale, e non si sarebbe aggiunto tutto | al | più che un cotal modo di essere, se pur questo stesso modo |
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teologica. Ecco come S. Tommaso prova, che Dio non riduce | al | niente cosa alcuna delle già formate. [...OMISSIS...] Ora |
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in un' operazione, in virtù della quale vien ridotta | al | niente la sostanza del pane e del vino, e sotto le specie |
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dirò quella che usano essi stessi « si distrugge, si riduce | al | niente, perisce« (2). Or bene quando il pane non c' è più, |
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egli già non è più. E qui appunto il Bellarmino crede che | al | concetto di una vera conversione e transustanziazione basti |
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riconosce, che ponendo che il pane si riduca veramente | al | niente, il concetto della transustanziazione non può più |
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. E odasi l' esempio onde spiega una tale risposta | al | sistema nostro acconcissima: [...OMISSIS...] . Il santo |
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ed acqua e legno. Non conviene adunque far violenza | al | significato delle parole per sostenere una opinione |
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l' una nell' altra? non sono questi due concetti | al | tutto distinti? e se sono per sè distinti, basterà l' |
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colla sostituzione di un altro essere, che è indipendente | al | tutto per sua natura dal primo: quando all' opposto la |
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ed il corpo di Cristo: ciò che saprebbe di eresia. Tutto | al | più si potrebbero forse questi istanti ridurre a due, cioè |
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insieme prese si trova; perocchè nel loro esser fisico sono | al | tutto separate, come dicevamo, e non possono formare una |
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vera, reale e sostanziale del corpo di Cristo. Quanto poi | al | terzo, che cessi il pane e si adduca sotto agli accidenti |
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anche noi, ma ancora come essere , ristando dal conservarne | al | tutto l' entità. 2. Che distrutto così il pane e conservati |
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e si transustanzii« ma solo che cessi per dar luogo | al | corpo di Cristo. Abbiam detto altresì che non si può dire |
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celeste, se egli non fosse veramente cangiato in meglio, ma | al | tutto annichilato? non può esser fatto celeste quel pane |
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di Cristo« » per voler dire che il corpo di Cristo succede | al | pane il quale cessa del tutto di essere? e che costava loro |
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come una comunicazione della propria vita che fa Cristo | al | pane ed al vino (1). 2. Che S. Gaudenzio esprime la stessa |
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comunicazione della propria vita che fa Cristo al pane ed | al | vino (1). 2. Che S. Gaudenzio esprime la stessa cosa |
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nel sistema degli avversarii, se non quando essi | al | tutto più non sono. Ma questa maniera che il pane« si |
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il pane; come se il servitore cede il posto che tiene | al | suo principe in nessun modo si può dire che per ciò il |
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somministrò il suo sangue purissimo a comporre un corpo | al | Verbo divino; questo sangue che prima era della Vergine non |
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umana, com' era prima dell' incarnazione quando | al | corpo della Vergine apparteneva? e pure in quell' |
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della transustanziazione, tuttavia non appartiene meno | al | Padre, del quale ha detto Cristo: « il Padre mio dà a voi |
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« il Padre mio dà a voi il pane vero dal cielo (5); » od | al | Figliuolo, che dice: «« Io sono il pane vivo che discesi |
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Io sono il pane vivo che discesi dal cielo« (1). » Perocchè | al | Padre appartiene di dare il suo Figliuolo sotto ogni forma, |
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ogni forma, perocchè egli lo genera e il dà generandolo. | Al | Figliuolo appartiene di dare sè stesso, perocchè nessuno |
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Santo: sicchè a pienissimo s' avvera, che quel pane è dato | al | mondo dal Figliuolo dell' uomo . Da tutte le quali cose |
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santissima Eucaristia, generando il Verbo e mandandolo | al | mondo, se il Verbo vi concorse rendendosi in cibo, e il |
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e comunichi per varii gradi, e solo dopo salito Cristo | al | cielo e disceso lo Spirito solennemente sugli Apostoli |
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nella sua umanità alla sostanza del pane, e l' assimila | al | suo corpo, e diventa essa pure corpo, e corpo suo, cioè |
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stessa come conversione o transustanziazione debba | al | tutto essere un fatto solitario, di cui in tutto l' operare |
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concezione. Qual similitudine più acconcia ad un tempo | al | sistema nostro, e ripugnante a quello de' nostri avversari? |
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bensì, ma non che si distrugge? e tuttavia non fu ella | al | soffio divino convertita tutta quella materia nelle carni e |
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fu convertita in vino, e quella verga in serpente, si trovò | al | mondo del vino più di prima, e un serpente che prima non |
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che le particelle sieno diverse; cioè che s' aggiungano | al | corpo ed al sangue di Cristo delle particelle nuove, le |
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sieno diverse; cioè che s' aggiungano al corpo ed | al | sangue di Cristo delle particelle nuove, le quali non |
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un altro pure sussistente: perocchè ciò è ripugnante | al | concetto d' individuo sussistente, che consiste nella |
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essere che si converte: non passa sempre diversità quanto | al | non prodursi nell' una e nell' altra niente di nuovo. V' ha |
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conclusione. Di poi, si fa che il corpo di Cristo succeda | al | pane; questo è vero, ma non è mica questo un farsi il corpo |
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questo un farsi il corpo di Cristo (4), ma è solamente che | al | corpo di Cristo succeda la relazione della presenza. Dunque |
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buona fede evitare questa gravissima difficoltà. Nè si badi | al | vocabolo di accidente , che io adopero per indicare la |
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dell' essere«. Ora che la mutazione che nasce rispetto | al | corpo di Cristo, secondo il Bellarmino stesso, sia l' |
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assurdo; giacchè la propria sussistenza individuale è | al | tutto incomunicabile, non solo rispetto ai corpi, ma ben |
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di essere quello che era prima, e altresì cessi di essere | al | tutto, intendendo l' espressione in questo senso, che non |
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e propriissimi nell' uso della Chiesa, che li applica | al | Sacramento Eucaristico. La conversione adunque vera e |
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di una conversione vera. Perocchè posto per principio che | al | corpo di Cristo non si può aggiungere niuna particella; |
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Noi abbiam detto che le nostre cognizioni intorno | al | corpo ci vengono per due modi: 1 pel sentimento |
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abbiam chiamato soggettivo ; 2 pel sentimento di resistenza | al | sentimento fondamentale, e questo l' abbiamo chiamato |
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nella estensione. Or venendo ad applicare questi principii | al | mistero Eucaristico; io domando se Gesù Cristo sente il |
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proprio di ciascuno sta nell' essere materia e confine | al | sentimento fondamentale. Se poi si risponde di sì; in tal |
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creata, perchè non si vuole che niuna materia s' aggiunga | al | corpo di Cristo. Però si porrebbe la materia col porre il |
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indiretti, verrò a convincere gli avversarii di rinunziare | al | loro tentativo. E a far ciò mi basterà osservare. 1. Che il |
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1. Che il corpo di Cristo nell' Eucarestia non mostra | al | di fuori nè la propria grandezza o forma, nè i proprii |
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l' essenza del corpo umano« non consista nella sua azione | al | di fuori, ma nella sua congiunzione individua collo spirito |
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[estrasoggettive] sopra di noi. Nè meglio può convenire | al | dogma Eucaristico il riporre nell' estensione attuale l' |
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Leibnizio vide l' errore di Cartesio, e s' accostò molto | al | vero ponendo la natura del corpo non già nell' estensione, |
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ciò che un tal principio sostanziale faccia appartenere più | al | corpo che ad altro essere, ciò che Leibnizio chiaramente |
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Applicando questa dottrina intorno alla natura del corpo | al | mistero Eucaristico, ella suppone: 1. Che nel corpo di |
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un dire avere determinazione di luogo, il che è contrario | al | concetto che si vuol formarsi della sostanza. Riman dunque |
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sue dimensioni, è ella qualche cosa che fosse aggiunta | al | corpo di Cristo in cielo, o è nulla? Il Bellarmino dice che |
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e però cadremmo in contraddizione ponendo una giunta | al | corpo di Cristo, e negando nello stesso tempo la giunta |
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immaginò di distinguere due estensioni, l' una essenziale | al | corpo, della quale egli non può essere spogliato senza che |
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può essere spogliato senza che perisca; l' una interna | al | corpo stesso, e l' altra locale o sia commensurativa al |
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al corpo stesso, e l' altra locale o sia commensurativa | al | luogo che occupa (1). Ora, sebbene che il Bellarmino |
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, e tuttavia senza l' estensione esterna che lo adegua | al | luogo (1); tuttavia la distinzione del Bellarmino trova |
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del Bellarmino trova fermo sostegno nelle dottrine intorno | al | corpo ed allo spazio, che io ho espresso nel Nuovo Saggio |
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pare potersi conchiudere, che l' estensione che attribuisce | al | corpo di Cristo nella Eucarestia è quella che noi chiamiamo |
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che noi chiamiamo estensione soggettiva , cioè relativa | al | soggetto. E certo se così dee intendersi quella che il |
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così dee intendersi quella che il Bellarmino attribuirebbe | al | corpo di Cristo nell' Eucarestia sarebbe un' estensione |
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ad essere in quest' anima il sentimento del corpo | al | quale era unito (1). Or sebbene un corpo perda la sua |
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Ma or applichiamo questa dottrina intorno all' estensione | al | modo onde il corpo di nostro Signore si trova nell' |
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sarebbe in uno stato il quale sebbene relativamente | al | soggetto senziente esisterebbe come prima, avrebbe le |
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mantiene, quand' anco ella non si commisuri a un luogo cioè | al | suo spazio esterno, la qual commensurazione di S. Tommaso |
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forma, conciossiachè il luogo che presta questo Sacramento | al | corpo di Cristo è molto più ristretto della dimensione |
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interna e a lui essenziale . Or questa, essendo essenziale | al | corpo, dee esserci in virtù del Sacramento; quella non |
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a manifestarsi una difficoltà. Se il corpo di Cristo è | al | tutto privo della estensione oggettiva [ estrasoggettiva ], |
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quando la quantità che conserva il corpo di Cristo è | al | tutto priva di relazione a corpo estraneo o a luogo alcuno? |
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stessa importanza principalissima di quel dogma; contro | al | quale il demonio fa gli sforzi maggiori; perchè bene |
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inimico dell' uman genere, e di tutti i suoi figliuoli. | Al | quale empio divisamento del primo autore del male |
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dell' umana virtù; onde l' uomo si appiglia più presto | al | partito di affermare il falso, che di confessare la propria |
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proprio ragionare, quanti erano i nodi che vi rinvenivano | al | loro debol pensiero insolubili. L' uomo in una parola |
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intorno a buon fine, e con animo reverente e sommesso | al | sentir della Chiesa; di che nacquero le diverse scuole |
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condannare le altre con quell' autorità che sol si compete | al | supremo apostolico Magistero. All' opposto ingiustamente |
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un cenno più là della linea del giusto confine, vicino | al | quale egli cammina, per sorprenderlo in fallo, ed avvisare |
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(1). E però in quello che fin qui io scrissi intorno | al | peccato d' origine, non ho inteso punto di condannare |
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appartener ad una Scuola cattolica di vero nome, ma solo | al | novero degli errori. Tale io considerai la sentenza, che« |
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lo stesso alterno movimento delle menti: una tendenza | al | fatalismo (nel senso detto) fino a precipitarvisi; ed una |
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(nel senso detto) fino a precipitarvisi; ed una tendenza | al | razionalismo , fino parimenti a rimanere dal suo vortice |
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perchè la cosa è patente; non havvi uomo di buon senso | al | mondo, che non vegga il male del secol nostro essere il |
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le nazioni concordemente attestavano, che l' uomo soggiace | al | male non meno morale, che fisico, dal dì che nasce. Questo |
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pure spiegare. Il Cristianesimo si presentava appunto | al | mondo promettendo di sciorre l' enimma. Quelli che si |
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decadimento; nel primo de' quali vien formandosi sì quanto | al | concetto e sì quanto alle forme determinate e alle |
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per ispiegare l' esistenza del mal morale si dimentica | al | tutto di questa causa, e ricorre ad un principio eterno che |
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e per esso la perdita della libertà, viene da essi | al | malo principio e non alla libertà umana come a causa |
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il suo secondo periodo, quello della propagazione. | Al | qual corso venne in aiuto l' ignoranza e barbarie de' tempi |
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delle Eresie stampato dal Contin in Venezia (1) intorno | al | secondo periodo, che è quello della propagazione, come |
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per la via contraria, e giunta all' altro estremo ruppe | al | razionalismo . Come la prima forma completa che prese nella |
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consiste nell' attribuire il bene ed il male ad una causa | al | tutto diversa dalla volontà umana e però necessitante; così |
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Udiamo S. Agostino ad esporre quest' eresia che sopravenne | al | necessitismo de' Manichei. [...OMISSIS...] Dal qual luogo |
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la sua grazia anco a quelli che non sono pervenuti ancora | al | libero uso delle loro potenze e con essa li santifica, come |
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Iddio non può far altro, giacchè egli è causa estranea | al | libero nostro volere, e però incompetente alla produzione |
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De' quali due errori così parla S. Agostino, scrivendo | al | Vescovo Ilario (2): [...OMISSIS...] . Ora se col solo |
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concetto di tentazione suppone una causa esterna che induca | al | male. Ma se il male non si potesse operare se non col |
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che necessitasse, ma nè pure che inducesse e sollecitasse | al | male. Giacchè chi è sollecitato al male da altra causa che |
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inducesse e sollecitasse al male. Giacchè chi è sollecitato | al | male da altra causa che dalla sua libertà, dee riconoscere |
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che dalla sua libertà, dee riconoscere una forza traente | al | male; e quindi non può più fare l' arbitrio causa unica del |
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forze della libertà: il che s' opporrebbe d' una parte | al | dettame della ragione, che dichiara assolutamente quelle |
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assolutamente quelle cose moralmente buone; dall' altra | al | senso comune degli uomini. D' altra parte il dire in |
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il dire in generale che« se la nostra volontà fosse piegata | al | male necessariamente, il male a cui fosse indotta non |
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sopra e ne cavarono l' onnipotenza dell' umano arbitrio | al | bene ed al mal morale. In origine furono razionalisti |
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ne cavarono l' onnipotenza dell' umano arbitrio al bene ed | al | mal morale. In origine furono razionalisti entrambi, perchè |
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coerente, dava all' umana libertà tutte le forze necessarie | al | compimento d' ogni virtù e perfezione; perocchè egli vedeva |
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dell' imperturbabilità «(peri apiaethas)» bevendo sempre | al | fonte d' Origene; il qual libro fu fatto conoscere alla |
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homines natura, non voluntate , libri che esistevano | al | tempo di Fozio; il quale ne riporta alcuni brani (6). Il |
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tra loro connessi, non se ne può rigorosamente e | al | tutto separare la trattazione. Gli errori infatti che |
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gli errori circa la maniera e la possibilità di rimediare | al | medesimo, come meglio apparirà nella stessa esposizione. 4. |
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bene, l' altro malo e causa di ogni male. 5. Discendendo | al | particolare, il peccato, a cui soggiacque la creatura |
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schiavitù del demonio, deteriorato tutto tanto per riguardo | al | corpo quanto per riguardo all' anima; così pure in noi sua |
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in questo modo:« Tale è la natura del peccato, che | al | tutto ripugna che un vero peccato trapassi da un uomo in un |
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di Baio intorno alla definizione del peccato andava anche | al | di là di questa di Giansenio: poichè egli asseriva, che |
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e propriamente alla volontà libera di Adamo, per conservare | al | peccato originale la ragione ossia la natura di peccato , |
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del peccato , e dell' applicazione di questa definizione | al | peccato che, secondo il dogma cattolico, l' uomo eredita |
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dal primo padre che prevaricò colla disubbidienza | al | divino precetto, e come questo fu il punto fondamentale, |
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cose; e conviene infatti ricorrere all' osservazione e | al | raziocinio filosofico per iscoprire la natura della volontà |
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teologo che espone e difende questa dottrina non soddisferà | al | suo uffizio se non presenta un sistema, nel quale non uno |
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cagione specialmente dell' indole loro sottile e sofistica. | Al | qual fine si avrà presente la sentenza di S. Ilario, che |
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riguarda l' abitudine della volontà come potenza libera | al | medesimo oggetto. E nell' uno e nell' altro modo c' è un |
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termina e riposa la sua azione nell' oggetto e subordina | al | detto oggetto tutti gli altri che non sono fini del suo |
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che in essi non ama altro che la qualità che hanno di mezzi | al | fine. Si porta in un oggetto con un movimento di semplice |
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può dirsi delle altre creature intelligenti), il suo fine e | al | medesimo lo dirige. Se dunque si trattasse d' una |
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di peccato. E` per questo che S. Tommaso, sapientemente | al | suo solito, distingue il male, come concetto più generale, |
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rispetto. Perciò quella definizione conviene ugualmente | al | peccato mortale tanto attuale quanto abituale, poichè se |
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la morte dell' anima. E così quella definizione è conforme | al | linguaggio delle divine Scritture, e dell' ecclesiastica |
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intesi que' luoghi de' Padri, ne' quali sembra che neghino | al | peccato abituale, o all' originale nei bambini, la ragion |
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ne' quali si considera, alcuni de' quali sempre si trovano | al | peccato congiunti, altri non sempre. Tali concetti e |
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ecc.; che tutti aggiungono qualche concetto di relazione | al | semplice concetto del peccato. Laonde tutti questi concetti |
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si chiama da S. Paolo peccato, perchè viene dal peccato, ed | al | peccato inclina, ma non ha l' essenza del peccato, perchè |
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dal fine dell' umana vita, rimane a farne l' applicazione | al | peccato originale e vederne la differenza specifica dai |
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egli sia nel bambino«, e« che cosa egli sia relativamente | al | primo padre che l' ha commesso, e da cui il bambino per |
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la colpa, il demerito, riferendo tutte queste cose | al | bambino stesso, o sostenendo che a essere colpevole e a |
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contro le verità della fede è che involgano assurdo, | al | quale scopo infatti tende il raziocinio che, come vedemmo, |
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la loro libera volontà vi concorra, perciò anche il rimedio | al | medesimo è dato senza loro libera volontà (3). La Chiesa |
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le due specie di peccato puro e di peccato imputato | al | libero suo autore. Nel concetto dunque di peccato (nell' |
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« una deviazione dall' ordine della ragione relativamente | al | fine comune della vita umana«, » quando nel concetto di |
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nel quale si dica che il peccato originale venga imputato | al | bambino, conviene ricorrere ad un modo non proprio, ma |
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santo Dottore, dicendo che il peccato originale s' imputa | al | bambino, come s' imputa l' omicidio alla mano di chi l' ha |
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di novo il peccato colla colpa ci oppongono che S. Tommaso | al | passo da noi citato soggiunge, che [...OMISSIS...] . Ma |
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Angelico con facilità pure si spiegano ponendo attenzione | al | valore delle parole. Così ciò che dice: « ibi incipit genus |
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che vogliono appunto, che il peccato originale sia rispetto | al | bambino imputabile a colpa e a demerito, o perchè egli lo |
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della loro eresia come a capo e principio si riducono | al | seguente:« Il peccato (e così dicasi di tutto ciò che |
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che la natura razionale, la natura umana, può soggiacere | al | peccato senza che concorra nessun atto della libera volontà |
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ma per naturale generazione, e che così avviene rispetto | al | peccato d' origine. 47. Ora alcuni teologi moderni che d' |
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che sieno peccati, ma sì venienti dal peccato e inclinanti | al | peccato; poichè tali atti, non voluti dall' uomo rinato, |
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rinato, non sono una « deviazione della volontà dal fine«, | al | quale anzi la volontà del giusto intimamente unita e via |
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e così dando prova di amare Iddio suo fine. Nè pure dunque | al | peccato originale, sebbene fisicamente necessario per |
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originale, sebbene fisicamente necessario per riguardo | al | bambino, può negarsi la forma di peccato; e il farlo |
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quarto luogo finalmente nè pure le leggi civili accordano | al | tutore il potere di abusare della sua autorità a danno del |
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la legge positiva accorda o può accordare una tale autorità | al | tutore, sia perchè tutela non ci può essere finochè i |
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peccato (trattandosi di spiegare come vengano a soggiacere | al | peccato), di uomini dalla libera volontà de' quali in |
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temerario e calunnioso, ed è sostituire in fine vane parole | al | dogma della Chiesa cattolica. Per il che dobbiamo |
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alla propria responsabilità in cosa di tanto momento. | Al | che si aggiunge l' assurdo che si contiene nel pensiero, |
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chi mangierà un cibo salubre, ne starà bene il mio stomaco | al | pari del suo. Un sistema pieno di tante difficoltà e |
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peccato come a somma calamità e sciagura caduta addosso | al | genere umano, da volerci la morte di un Uomo7Dio per |
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L' uomo, si dice, poteva essere creato da Dio come nasce | al | presente non adorno della grazia santificante. L' uomo che |
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L' uomo che fosse stato così creato, e l' uomo qual nasce | al | presente sono nè più nè meno, per riguardo ad essi, nella |
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l' una o l' altro, non è un decreto condizionato, se non | al | nostro modo di concepire, nè è un decreto che stabilisca |
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il bambino reo di peccato senza aver preso alcuna parte | al | peccato di Adamo, ritornano in campo, anche con maggior |
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di bontà e di giustizia, rendere il non dare la grazia | al | bambino (il che dipende unicamente da lui cioè da un suo |
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ma che colui che viene spogliato, e che non può impedire | al | più forte di spogliarlo, per questo sia costituito |
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proprio peccato, e però lo spogliamento seguirà come pena | al | peccato, e non sarà il peccato stesso, il quale conterrebbe |
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questa privazione della grazia in Adamo è pena conseguente | al | suo peccato, e non è il peccato stesso commesso da Adamo. |
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privazione della grazia. questa pena è giusta perchè dovuta | al | peccato che è in essi. Rimane dunque sempre a spiegare come |
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subiecto apto nato . » Ora i nostri teologi sostengono che | al | bambino che nasce, per sua natura, niente manca, perchè |
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in tale stato non ha veramente alcuna privazione , nulla | al | bambino manca di quello che è nato atto ad avere, poichè |
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non sia dimandato dalla natura stessa. Si ricorre dunque | al | vocabolo di privazione , dando a questa parola un' |
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maggiore di quella che le è propria, per accomodarla | al | sistema. Ma non si accomoda tuttavia. Poichè questa pretesa |
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che un tal peccato altro non sia che una relazione esterna | al | bambino medesimo e un ente di ragione. In terzo luogo, dato |
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mancanza o carenza, nel secondo dicesi privazione, perchè | al | secondo la grazia era dovuta e non al primo. La qual |
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privazione, perchè al secondo la grazia era dovuta e non | al | primo. La qual distinzione, quand' anche fosse solida non |
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gratia jam non est gratia (4). » L' averla una volta data | al | primo uomo, questo solo non costituisce nell' uomo un |
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Nè pure il proposito che fece Iddio di dare la sua grazia | al | genere umano, costituisce in questo un diritto di averla, |
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stipite avesse conservata la giustizia, qual è il titolo | al | diritto che si suppone in essi, pel quale la grazia sarebbe |
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sistema che il bambino non fosse avverso a Dio, nè converso | al | bene commutabile; ma il dir questo s' opporrebbe a tutta la |
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di Trento, non è peccato in sè stesso, è egli conforme | al | dogma cattolico? Non è lo stesso che negare il peccato |
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una cosa che non è peccato ed una cosa che è peccato, cioè | al | peccato personale di Adamo? Non sarebbe stato contento |
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evitare il baianismo. Poichè come nel sistema di Baio basta | al | peccato originale la volontà non libera del bambino, così |
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esiste. E questo si può vedere nell' Augustinus (1) dove | al | capo 4 si sostiene appunto che [...OMISSIS...] . I fautori |
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hominem, qualis nunc nascitur, » deducendone che dunque | al | presente l' uomo nasce senza alcuna ferita nella sua |
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che il peccato originale, che i cattolici attribuiscono | al | bambino, non è peccato in sè stesso, ma che solo così si |
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agli insegnamenti più solidi degli antichi. E per rispetto | al | pelagianismo (giacchè del giansenismo ci riservammo di |
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ordinato o disordinato, dà la specie e la condizione morale | al | suo atto ed al suo stato, e però se l' oggetto è |
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dà la specie e la condizione morale al suo atto ed | al | suo stato, e però se l' oggetto è intrinsecamente cattivo, |
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mala, solo che ne dubiti (5), perchè s' espone con ciò | al | pericolo di dare a sè stesso di fatto la forma dell' |
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una sola entità. Laonde se il termine non è, rispetto | al | principio, cosa accidentale, ma così essenziale che lo |
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meraviglia, che il guasto morale della natura s' estenda | al | suo modo proprio di sussistere? Vero è, che, come abbiamo |
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per così dire, ad un colore cangiante che si mostra mutato | al | solo mutare dell' angolo della luce sotto cui si riguarda. |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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il suo impero. Sciagurati que' pochi che datisi in preda | al | partito della menzogna, credendo da principio di trovarvi |
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questa verità finalmente che penetrò l' uomo fino | al | suo fondo, che giunse a collocarsi al suo centro come gran |
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penetrò l' uomo fino al suo fondo, che giunse a collocarsi | al | suo centro come gran base della sua esistenza e come punto |
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esprimermi, la superficie dell' umanità, e rendeva visibile | al | di fuori la sua bellezza divina; ed il vizio, grazie all' |
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non è forse ancora che un legger fango che cuopre | al | di sotto l' ottimo colore dell' oro incorruttibile. E sono |
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Non ha la Chiesa di Gesù Cristo abbracciato e stretti | al | suo seno tanti figliuoli traviati, che rattemperarono i |
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sua madre. E che conforto di letizia non debbe aver portato | al | capo della Chiesa di Gesù Cristo il vedere che quando |
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da tutti i pregiudizi e quasi non fossero mai stati | al | contatto per così dire de' loro simili sembrano abitatori |
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uno di que' preziosi mezzi che possono mettere il mondo | al | coperto dalle estreme sciagure, e fargli acquistare un |
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educazione, ma non la determinarono abbastanza perchè sia | al | tutto facile l' eseguirla: nessuno all' incontro predica |
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moltitudine de' superficiali si scandolezza ed attribuisce | al | fine propostosi il difetto che non è cagionato se non dall' |
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i primi, talor anche malamente concepiti, cui per rispetto | al | fine a che intendono s' assuefanno a riguardare come |
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benevola la società degli uomini, e quanto può donare | al | maggior numero di questi una vita men disgustosa, e può |
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vera educazione umana è germinata, si può dire, e fiorita | al | mondo dallo spirito del Cristianesimo. Veramente prima che |
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additò e chiaramente scoperse all' uomo quell' ultimo fine, | al | quale debbe rivolgere tutto se medesimo, e senza il quale |
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educazione a questo altissimo scopo, di porre in mente | al | giovanetto altamente impresso e piantato quel vero: DIO |
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Eterno. E santo Ignazio che pose tal concetto in testa | al | libro degli « Esercizii » lo chiamò fondamento, poichè di |
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onde si suscitano gli affetti, esso se ne viene | al | cuore e lo signoreggia; colle abitudini regolate esso si |
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colle abitudini regolate esso si ripiega, dirò così, anche | al | corpo, facendolo pronto esecutore delle conseguenti azioni. |
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si muovano insieme a conseguire o partecipare il sommo bene | al | quale l' uomo tutto è ordinato. Laonde, riassumendo, in tre |
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ad ogni lusinga, non temono, non disaminano, correnti | al | laccio di ogni passione, cui non essi prendono, ma da essa |
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dipendente dalla prima cagione e non dal loro arbitrio: | al | quale ordine gli uomini sono tenuti di conformare la loro |
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con quello a sì bella concordia, che l' affetto stesso | al | vero intendimento delle cose quasi li manuduce. Ecco dunque |
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disordine e lo scisma. All' incontro i cristiani camminando | al | giorno della fede vedono colla mente loro tutte le cose |
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da essa il suo vero indirizzamento: e per essa s' impone | al | savio educatore, che fino da' primissimi avviamenti s' |
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e maniere di uomini, ciò che tanto bene si conveniva | al | padre di tutti gli uomini. Si mettano adunque nell' animo |
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in una persona colla divinità. Per cui potè dire, alludendo | al | suo nascimento non fatto secondo la legge della umana |
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rassicurato questo che non si corrompesse, come avvenne | al | primo, era rassicurata e saldata tutta la specie: |
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il debito contratto con Dio dalla prima natura umana, | al | cui pagamento era stato accordato un respiro, anzi di più |
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in sè da compensare a Dio il dono di questa mora conceduta | al | pagamento; la quale non sarebbe potuta convenire colla |
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Debbesi adunque nella educazione degli uomini aggiungere, | al | sopra esposto, questo altro principio, il quale contiene il |
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l' ordine che debbe tenere lo spirito dell' uomo rispetto | al | Creatore, il secondo l' ordine che debbe tenere rispetto |
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cristiana educazione, cominciando dai primi discepoli fino | al | presente Sommo Sacerdote della nostra Religione, che pose |
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della carità si debba adempire tenendoci incorporati | al | nostro mediatore, l' abbiamo da lui medesimo quando ci |
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ma proprio suo; e quando il chiamò nuovo , e non più udito | al | mondo, benchè fosse stato intimato da Mosè: [...OMISSIS...] |
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freddezza, l' inerzia, e il poco spirito dell' uomo fedele | al | Signore: quegli va finalmente a perdere e questi a vincere: |
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avvedimento, tutta la possibile attività, giunga pur anco | al | furore, finalmente svanisce, se l' uom non venga aiutato |
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la materia per la divisibile natura di questa, ma che è | al | tutto opposta alle scienze degli spiriti, la cui natura |
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educatore di avere innanzi agli occhi fino a principio come | al | dipintore i cartoni del quadro. Si può dire esser questo |
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non mancarono di quelli che senza veruno rispetto nè | al | genere umano, nè alla patria, nè al sangue hanno confinata |
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veruno rispetto nè al genere umano, nè alla patria, nè | al | sangue hanno confinata ogni educazione nell' egoismo, e di |
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e cattolica, viene dando i suoi particolari insegnamenti | al | cuore del cittadino, a quello del padre di famiglia, e |
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proprio metodo ottimo relativamente a lui che l' adopera. | Al | quale se tu fai pigliare un metodo non suo, ancorchè in se |
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cosa influisce, la scelta può e debb' essere apposta non | al | migliore per lo scopo, ma a colui che per gli accidenti |
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inclinare ai bisogni dei fanciulli: essere più adattato | al | componimento d' un libro per la gioventù un ingegno |
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sembrami dover notare un errore dannosissimo e reso | al | nostro tempo quasi universale, che il più gran pregio di un |
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a comprendere. Povera umanità! inorridisce, [...OMISSIS...] | al | pensiero di ciò, che i nostri rozzi antenati chiamavano col |
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vincere la rilassatezza, e con ciò conoscere che v' hanno | al | mondo delle cose delle quali non si può giudicare se non |
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la quale non è mai tanto investigata che non tenga ancora | al | suo fondo alcun che di secreto e di misterioso, che alla |
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di raffrenare i suoi troppo confidenti pensieri; e | al | secondo, sparso nella superficialità della materia, sembra |
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e per un sapiente. Dio non ha educato il genere umano | al | sublime suo fine col tor via dalle sue istruzioni tutto che |
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il quale è precipuamente da allevare nella gioventù, ed | al | quale tutti gl' ingegni dell' educazione sono da volgere: |
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ancora da me toccata. Tale necessità consegue naturalmente | al | sistema cristiano della educazione di sopra esposto: quando |
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facilità nel proporre libri per la gioventù è conseguente | al | sistema contrario. Questo sistema, mi si lasci dire, falso |
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di un sapiente otterrebbero, come ho notato, di supplire | al | bisogno di una nazione, nè la concordia di molti sapienti a |
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vero se un sapiente lavorasse da se stesso, e non chiamato, | al | bene della pubblica educazione, nè avrebbe ove raggiungere |
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educazione, nè avrebbe ove raggiungere il suo lavoro | al | sistema generale, nè saprebbe aspettarsi alcun frutto dalle |
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se il premio fosse grande sì, ma commensurato meno | al | tempo speso, che all' opera conseguita. Chè molta forza |
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avvenire quando, per avventura, si stia troppo aderenti | al | voto della persona incaricata di questi affari, che per |
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dello Stato si ridurrebbe a provvederne l' esecuzione; | al | che sono acconci i particolari, conciossiachè non si tratta |
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maravigliosamente nell' appareggiarsi a loro, non | al | modo di quelli che s' abbassano perchè non sanno elevarsi, |
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nobilissimo, cioè l' abbassamento volontario comune | al | grande e al picciolo, poichè comune a coloro che hanno |
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cioè l' abbassamento volontario comune al grande e | al | picciolo, poichè comune a coloro che hanno carità. Amore è |
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col pensiero, e l' affissa, e la fura per così dire | al | secreto suo spirito, e la mette in parole. Così l' opera d' |
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lume e giovamento, facilitando a vicenda l' apprendere | al | giovanetto ». La seconda proposizione o regola generale per |
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venirlosi formando da se medesimo. Perciò egli non sembrerà | al | tutto inutile il toccare, come ordinar potrebbe questo |
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parti, fino a ch' esso, composto di quelle, sia giunto | al | suo natural compimento. Sviluppato e cresciuto, egli debbe |
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educazione: formare l' uomo; e l' uomo formato rivolgere | al | bene de' più. La prima cosa si ottiene con tutta quella |
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l' arti a lei utili e necessarie, e perciò che rispetto | al | bene pubblico abbia una educazione compiuta questa morale |
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questa partizione non è punto riprovevole, ma conforme | al | fine. E tuttavia, perchè ciascuna di queste arti frutti |
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lodevoli quelle scienze che fossero rivolte propriamente | al | ben pubblico, e in questo modo furono condotti a cadere in |
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POI SI ADOPERI. In tutti gli studi adunque del giovane fino | al | compimento della filosofia dovranno concorrere insieme la |
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natura. E mi piacerà che sia fatto uso altresì, per dettare | al | fanciullo, di qualche raccolta di frasi sì della lingua |
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vincolo del loro fine che vorrà esser fatto conoscere | al | giovanetto, si stringerà vie più per tutte quelle sentenze |
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a tutto il rimanente dello insegnamento, e spiegati | al | discepolo non pure nelle parole, ma nelle cose ancora. E in |
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in questi argomenti, dall' altra la scarsezza di quelli che | al | nostro uopo s' acconcino. Ne nominerò tuttavia alcuni, non |
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e così la Storia non sarà una vana curiosità, ma sarà volta | al | fine di tutta l' educazione, la formazione del cuore umano. |
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gli avvenimenti servano alla gloria della sua Chiesa, e | al | bene de' suoi eletti (1); e questa che si lega colla prima |
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dopo aver imparato altresì il modo di cavarne profitto | al | miglioramento dell' uomo, potrà il giovane arrivato agli |
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e l' attitudine stessa ad operare le cose confacenti | al | ben della patria. Nella Filosofia poi succede la Storia de' |
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della ritrosa verità. E questa storia torrà molto di lusso | al | Testo che poi si dovrà formare della Filosofia, il quale |
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nessuna cosa nella natura; ed essendo la Geometria atta | al | ragionamento, e però acconcia preparazione a filosofare, |
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regolare ed ordinato e far che gli Elementi che si danno | al | tempo della Filosofia si raggiungano meglio a quella |
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via quella scienza di mezzo che ora si chiama Introduzione | al | calcolo, e verrà un corso solo e continuo su principii |
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delle cose fu necessario lo studio delle lingue, istrumenti | al | conseguimento delle cognizioni, così l' uso di queste |
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ma tanto in giù caduti dall' antica dignità sociale che più | al | basso scendere non si poteva; a cui perciò non che |
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incredibile riverenza, anzi pure vera superstizione, che | al | tempo del risorgimento delle lettere universalmente si vide |
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nostri; e le loro false virtù senza alcuna maraviglia poste | al | lato dell' evangeliche se non forse talor preferite. Non |
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quasi che l' umanità che ha rinunziato coll' intelletto | al | falso culto degli Dei si senta pur dopo tanti secoli |
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germi consegnati ad un terreno ferace perchè si sviluppino | al | sopravvenire di favorevoli circostanze, ed a vicenda |
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già l' eloquenza cristiana, già la cristiana poesia porgeva | al | mondo nuovo diletto, nuova meraviglia, dove tutta miravasi |
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miravasi la sublimità del genio umano sollevato insino | al | cielo, e coronato la fronte di raggi divini. Poichè i Padri |
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la via che prima e più facile trova aperta da pervenire | al | suo scopo, si diede all' imitazione delle lettere antiche, |
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come una storia di ciò che fu l' umanità, perchè | al | suo confronto risplendesse maggiormente ciò che è, per |
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dissi la stessa letteratura italiana non è ancora monda | al | tutto di que' vizi pagani, perchè figliuola di quell' |
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mancato, con queste parole: [...OMISSIS...] . Ma tornando | al | corso della Filosofia, in esso oltre studiarsi l' Uomo |
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istruzione, estesi quant' è necessario perchè provvedano | al | detto fine, ed avvisata la piega da darsi a tutti gli |
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maneggiare l' idea come più piace, e quindi di andare fino | al | fondo delle cose. Di questa utilità sono lontanissimi |
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avrebbero già preparato e guadagnato l' altrui animo | al | ricevimento delle dottrine. Sono in questo maravigliosi i |
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i Greci ed impareggiabili, che tutto rendono grato | al | pensiero; e basta che noi entriamo ne' gravi argomenti |
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quella greca vena di dolce Amenità, ma non poterono deporre | al | tutto la gravezza del carattere, e quasi il ferreo delle |
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nè senno d' usarlo. Tra noi però non è ancora spregiata | al | tutto questa virtù del soave andamento dello stile: e per |
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antichi autori e trovare il modo di comentarli. E dopo ciò | al | precettore è necessaria la cognizione delle indoli, onde |
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l' esercizio delle cattive (1). E non niego che sia facile | al | precettore l' intonare meravigliose sentenze agli orecchi |
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cose celesti non ricrei lo spirito, e non lo indirizzi | al | suo fine, e lo spirito indirizzato al suo fine indirizzi |
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e non lo indirizzi al suo fine, e lo spirito indirizzato | al | suo fine indirizzi tutte l' altre cose, e seco le trasporti |
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tutte l' altre cose, e seco le trasporti a rendere gloria | al | suo Autore. L' ordine della vita laborioso e pieno, |
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La giustizia infatti è quella che solo può procacciare | al | Governo la pubblica opinione e il rispetto: gli dà una |
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morale che non può dargli la potenza e la forza: lo innalza | al | dissopra dei partiti, e lo rende atto a reggerli, |
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delle leggi comuni da' Governi; i Governi non hanno alcuno | al | dissopra, che li costringa a dare esecuzione alle leggi |
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è chiaro, che il diritto d' imparare da tutti è correlativo | al | diritto d' insegnare: e che offendendosi il primo si |
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ebbe per effetto di recare il dispotismo de' Governi civili | al | più alto punto, di concentrare in essi tutti i poteri con |
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o di buona o di mala grazia, abbandonare quanto tengono | al | presente di mal acquisto: e il pericolo allora sarà che si |
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più augusto, cioè sopra un decreto di quel Re, davanti | al | quale tutti i re e tutti i Governi civili e lo stesso |
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Cattolica riguardo all' insegnamento è quello di predicare | al | popolo, e d' insegnare dalle cattedre a persone studiose le |
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ed educare essa sola i suoi propri ministri, e d' ascrivere | al | Clero quei fedeli che ne creda degni, e chiamati da Dio al |
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al Clero quei fedeli che ne creda degni, e chiamati da Dio | al | ministero sacerdotale. Dovendo essa tramandare il sacro |
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sono i diritti essenziali della Chiesa Cattolica riguardo | al | pubblico e privato insegnamento: e questi diritti non |
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libertà dell' insegnamento, fu quella che ne assunse, sola | al | mondo, la tutela, proteggendo tutte le opinioni innocue, e |
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Poichè la libertà dell' insegnamento è inerente | al | diritto d' insegnare, e dove non c' è questo diritto, non |
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indipendentemente e contro la volontà dei Vescovi eleggesse | al | pubblico insegnamento dei sacerdoti, lederebbe |
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libertà dell' insegnamento, e merita il titolo di Governo | al | sommo illiberale . Salvi dunque gli accennati diritti della |
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conteso o impedito l' esercizio di un tale diritto nè anco | al | Clero nè secolare, nè regolare. Contro colui che vi ponesse |
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i sacerdoti come uomini per l' offesa libertà naturale. | Al | prudente e conscienzioso discernimento poi di quelli che |
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rimane, che il Governo col suo monopolio leda il diritto | al | libero insegnamento di tutti que' dotti, che non si trovano |
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più o meno costose ai candidati, più o meno lucrose | al | Governo e agli ufficiali del Governo; esaurite le quali, i |
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Se sia vero che questo sistema non mette alcun impedimento | al | libero esercizio del diritto d' insegnare, non è difficile |
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ultima, violino apertamente il diritto che hanno i dotti | al | libero insegnamento. Già non è solo un impedimento, ma |
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». Obbligare tutti i dotti della nazione a presentarsi | al | Governo, cioè a persone, che più fortuitamente che altro lo |
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ai Governi civili. Questo nuovo impedimento, posto | al | libero esercizio del loro diritto, è ancora più gravoso del |
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è impossibile che i dotti principali vogliano prestarsi | al | penoso e ingrato ufficio di esaminatori e di giudici degli |
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e di patenti d' approvazione: sono tutti impedimenti posti | al | libero diritto che hanno i dotti d' insegnare. Sembra che |
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d' istruzione, non è solo violatore del natural diritto | al | libero insegnamento che hanno i dotti, ma di più è nemico |
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sagrificare quello che voi credete essere verità e scienza | al | mio volere, ovvero vi spoglio del vostro diritto all' |
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spossato ed esaurito, ovvero, se crede che in quanto | al | metodo ci potrebbe pur essere qualche ulteriore |
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ulteriore miglioramento, collo stabilire quel punto fisso, | al | quale devono tutti gl' insegnanti sostare, si dichiara |
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sostare, si dichiara inimico della scienza che sta | al | di là della meta da lui prestabilita, e però nemico del |
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che si presti una superstiziosa venerazione, sembrano | al | tutto persuasi che uno stesso metodo possa essere buono |
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non ristretto dentro i limiti della giustizia distributiva: | al | di là comincia tosto il dispotismo, e la lesione dei |
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o non ufficiali, pubbliche o private, come stimano meglio | al | bene della loro prole; 2 Di stipendiare appositamente |
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coll' accettare una tale convenzione rinuncierebbero | al | proprio diritto: ma questo sembra inconveniente, |
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senza impedimento, ma poi aggiungono: « Ciò non ostante per | al | presente non conviene lasciare questa libertà ai padri di |
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liberali, e sieno affezionati per istima di cuore | al | sistema costituzionale. Allora la libertà d' istruire ed |
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secondo l' opportunità, sia fatto tutto all' uso ed | al | comodo dei despoti i più sformati. Non istarebbe bene, |
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negate la libertà naturale ai padri di famiglia, la negate | al | popolo: dite quello stesso che possono dire, e che dicono |
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tutti i padri di famiglia, per renderli così liberali | al | modo che siete voi! Il vostro spirito non è punto inclinato |
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modo che siete voi! Il vostro spirito non è punto inclinato | al | liberalismo: voi evidentemente non tendete ad altro che a |
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Siamo noi, ci dite. Ma non ci siete altri che voi | al | mondo? E se altri giudicassero diversamente da voi? Certo |
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nella società, ma la forza. Volendo dunque sostituita | al | diritto l' opportunità, che cosa fate, se non inaugurare il |
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, ve lo concedo. Ma veniamo alle strette, veniamo | al | fatto positivo. Qual è la ragione intima per la quale |
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I padri di famiglia, attesi i sentimenti da cui | al | presente sono animati, se fossero liberi di scegliere le |
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finisce in una intolleranza religiosa, e in un' ostilità | al | clero. Dico in un' intolleranza religiosa, perchè fino a |
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posposti, in così moralissimo e religiosissimo ufficio, | al | laicato, non può fondarsi ragionevolmente, se non sulla |
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vi servite di questa forma di Governo per non lasciare | al | popolo altro che una libertà di nome, e una licenza di |
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di tutti. Nel secondo caso, come potrete voi aspirare | al | titolo di liberali, se non pensate che a imporre colla |
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se vogliono partecipare anch' essi della libertà di cui | al | presente voi soli vi reputate degni, e v' erigete in |
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libertà naturale e giuridica, di cui parliamo. Ma mettersi | al | disopra del diritto stesso, e credere di poterlo un dì |
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anteposto all' opportunità, o l' opportunità anteposta | al | rispetto del diritto. Nel primo caso non potete senza |
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si limitano i diritti delle varie persone reciprocamente, e | al | Governo non mancano i mezzi di rendere, se egli è savio, l' |
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ma sì d' avere da essi una prova, che li dimostri istruiti | al | pari degli altri alunni dell' insegnamento ufficiale, di |
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alla carriera in cui vogliono entrare. Questo non dà mica | al | Governo il diritto di escludere dagli impieghi a priori e |
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sia dimostrato, che le scuole non danno compenso alcuno | al | benefattore che le mantiene del proprio, o se da esse si |
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se il Governo civile trova difficile o inopportuno venire | al | taglio di cui abbiamo parlato fin qui, reputo che egli |
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altre scuole e collegi, quanti se ne richiedono a supplire | al | detto bisogno della popolazione comunale. E questo diritto |
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tutti gl' interessi. Credo che un uomo assennato direbbe | al | Governo che si mette per questa via: « Sciogliete pure l' |
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scuole, a istituire prima quelle che sono più necessarie | al | Comune stesso, e solamente dopo di queste le altre meno |
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è un corpo di persone, che danno informazioni e consigli | al | Governo, e discutono e porgono petizioni a favore della |
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direzione o sopraintendenza, ma soltanto quello di proporre | al | Governo quanto possa esser necessario ed utile alla |
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collettiva: per concepirlo in questo modo basta attribuire | al | Governo i diritti che ha un signore sopra i suoi servi. Si |
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individui; e per concepirlo in questo modo basta attribuire | al | Governo i diritti che le leggi attribuiscono a un tutore di |
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proprio e veramente sociale . Tra gli Stati, che ci furono | al | mondo, e che ci sono anche al presente, non mancarono e non |
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Tra gli Stati, che ci furono al mondo, e che ci sono anche | al | presente, non mancarono e non mancano di quelli che furono |
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come in tutte le altre. Ora noi abbiamo dichiarato fino | al | principio che per libertà non intendiamo altro che « il |
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Abbiamo dunque detto, che alla Chiesa Cattolica, cioè | al | Papa ed agli altri Vescovi, appartiene il diritto d' |
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un altro che gli convinca d' errore, ovvero aggiunga | al | loro insegnamento qualche parte essenziale dai primi |
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Ed è a proposito di questa, che l' articolista si spaventa | al | pensiero che si riduca « « il diritto d' insegnare ad un |
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riformar noi questa dottrina, nè siamo disposti per piacere | al | nostro articolista da rinunziarvi. Quest' unico Maestro del |
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nella fossa. Come dunque sarebbe ridicolo il concedere | al | cieco il diritto di vedere quello che non può vedere, così |
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i tuoi fratelli » » (2). Così ha dato ad un uomo solo, cioè | al | Romano Pontefice, il diritto supremo di confermare i suoi |
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ha fatta il peccato, l' umanità superba, carnale, ribelle | al | Creatore, perduta: ecco l' albero di questi maestri, che |
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Alessandro Manzoni è appunto quel laico che, rispondendo | al | protestantismo, il quale, per organo de' suoi scrittori, |
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crescente co' secoli è l' eredità che l' assolutismo lasciò | al | costituzionalismo de' nostri tempi; l' eredità che questo |
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è nulla, e ci colloca tra « « coloro che una cosa sola | al | mondo ritengono per funesta e maledetta, l' umana libertà » |
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ostilità contro la Chiesa, qualora non sappia, innalzandosi | al | disopra di essi col suo pensiero, opporre una invincibile |
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rispondergli, che le guarentigie deve darle il forte | al | debole, e che è ridicolo pretendere che il debole debba |
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è ridicolo pretendere che il debole debba dare guarentigie | al | forte. Sarebbe come se il leone domandasse guarentigia all' |
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non dà la Chiesa in virtù della sua propria costituzione | al | Governo civile in questa materia dell' insegnamento? Il suo |
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e la più splendida guarentigia non solo data ai Governi, ma | al | genere umano, se pur si deve chiamare una guarentigia |
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Può forse il Governo civile dare alla Chiesa per riguardo | al | pubblico insegnamento una guarentigia simile a quella che |
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di giorno in giorno, che non possono pensar tutte | al | medesimo modo. E qualunque possiate essere, ditemi prima di |
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E` dunque ragionevole, che il popolo cattolico ne domandi | al | potere civile in tanto pericolo. Ma quali possono essere |
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col primo articolo dello Statuto Sardo si voleva dare | al | popolo piemontese la guarentigia, di cui parliamo. Ma in |
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come il rappresentante legittimo del Corpo dei fedeli, che | al | fianco de' suoi pastori gli aiuta in ogni maniera, affinchè |
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quelle che divergono dalla dottrina cattolica, di riferirne | al | Governo stesso, acciocchè sia tolto un sì grave |
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forza morale della Chiesa diverrebbe una alleata utilissima | al | consolidamento delle libere istituzioni consacrate dalla |
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parole ingannevoli negli orecchi di quelli che siedono | al | timone degli Stati. Egli dice loro: « Guardatevi dal clero, |
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politico ». Quando dice questo, il genio del male mente | al | suo solito. Il clero non è un partito politico; ma egli ne |
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i cittadini costringendoli a credere piuttosto a voi, che | al | Papa loro unico superiore: non esiste nessuna potestà, nè |
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in poche parole quello che dicevamo, il segno sicuro, | al | quale si può conoscere, se un Governo civile dice la verità |
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dalla religione un nutrimento accomodato a' suoi bisogni; | al | quale scopo sommamente giova che la filosofia rechi anche |
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che l' unica via, per la quale si crede di poter condurre | al | suo scopo l' insegnamento normale, si è quella di « |
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breve, che leggesse qualcheduno de' principali elogi fatti | al | Galileo, per es. quello del Frizi; ovvero almeno prendesse |
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- Bacone. Le scienze fisiche debbono tutti i loro progressi | al | metodo rigoroso introdotto da que' due sommi uomini |
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debbono il loro poco sviluppo e i loro grandi errori | al | non essersi applicato ad esse lo stesso metodo. - Scorsa |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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Inglesi - Reid; Francesi - Jouffroi; Tedeschi - privi | al | tutto di metodo, benchè potenti d' ingegno, non poterono |
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ad un' idea sola tutte le altre quelli che riducono | al | metodo tutta la filosofia. - Cousin; passi. - Assurdità di |
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filosofica. Queste sono la guida di tutta l' umanità | al | suo fine , queste debbono essere anche la guida del |
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guida del filosofo. - Convien dunque dirigere la filosofia | al | fine dell' uomo - la moralità - (Si dimostri che nella |
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idea dell' essere. Quindi, se il ragionamento riuscisse | al | contrario, egli è erroneo. Esempio. Le antinomie di Kant |
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vuol essere utile il far ciò, nei trattati scientifici è | al | tutto necessario; poichè in essi l' autore toglie a dire |
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necessario che in sul principio questa definizione sia | al | tutto perfetta, o che esprima ben distinte tutte le |
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quasi direi una ricapitolazione della scienza intera, e non | al | principio dove non sarebbe intesa per avventura, ma solo |
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una definizione che le contenesse espressamente riuscirebbe | al | lettore gratuita e per riceverla dovrebbe fare un atto di |
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sarà facile di definirsi l' uomo all' ingrosso, di dare | al | vocabolo uomo un valore suggerito dal proprio sentimento; |
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che prima si aveva scomposto, così ritornarsi dalle parti | al | tutto, dalla moltiplicità all' unità dell' essere uomo, il |
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che resta ancora a fare per intero ai dotti, a por mano | al | quale è desiderabile che oggimai si rivolgano. Egli è poi, |
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appieno: allora la questione è posta bene, è portata | al | suo termine: nulla resta più ad obiettare, nulla a |
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ancora nell' intraprendere grandi fatiche per giungere | al | vero. - Al coraggio filosofico è opposta l' inerzia e la |
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nell' intraprendere grandi fatiche per giungere al vero. - | Al | coraggio filosofico è opposta l' inerzia e la viltà che |
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le varie fatiche fatte dai più grandi filosofi per giungere | al | vero e fondare le scienze: meditazioni, vigilie, astinenze, |
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deve usarne secondo che più o meno gli riesce di giungere | al | vero dimostrato. - Ancora, che un tal metodo è utilissimo |
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distinte. In tal caso la parola conoscere attribuita | al | sentire mancherebbe di significato, e così la pensa infatti |
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Definizione. - Tutti quei sistemi che attribuiscono | al | senso qualche cognizione vanno macchiati di sensismo. |
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22 Il principio senziente, che per esistere è condizionato | al | sentito, da poi che esiste ha un' attività sua propria. - |
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prima ed essenziale. 3. L' uomo dalla verità è scorto | al | bene assoluto. - Niun altro bene può saziare l' uomo. 39 L' |
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soggetto. Ora fino a tanto che quest' operare non è passato | al | suo atto, l' attività rimane immersa nell' essenza dell' |
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libro primo della « Dottrina cristiana », dove mostra, che | al | perfetto vivente in grazia nè pure le sacre Scritture fanno |
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parti della « Bibbia » a' giovani. Generalmente attenetevi | al | Vangelo di GESU` Cristo, e al « Nuovo Testamento » tutto. |
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Generalmente attenetevi al Vangelo di GESU` Cristo, e | al | « Nuovo Testamento » tutto. Questo è il libro soprammodo |
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tutta la virtù sta nell' ubbidire. E chi non ubbidisce | al | maggiore, come ubbidirà al minore? Da questo però, che non |
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ubbidire. E chi non ubbidisce al maggiore, come ubbidirà | al | minore? Da questo però, che non solo ogni perfezione, ma |
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gloria. Perciocchè in Daniele leggiamo: [...OMISSIS...] . | Al | nostro tempo (diciamolo senza riguardo) si sogliono |
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del mondo così aveva detto innanzi GESU` Cristo parlando | al | padre: « Adesso poi vengo a te: e tali cose dico essendo |
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queste cose prosperamente in voi, se le domanderete | al | Signore. Il buon vostro padre non vi può niegar nulla, ma |
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le meraviglie della tua legge » (1). 9 « L' anima mia | al | suolo è distesa: dammi vita, secondo la tua parola » (2). |
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d' essere con voi stessa severa in ogni cosa che appartenga | al | vostro incarico, porrete peculiare attenzione in alcuni |
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indole. Se adunque voi leggete loro alcuna cosa da muovere | al | riso, non le inducete a serietà col portamento: se qualche |
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lettere raddoppiate, serbando la puntatura, dando energia | al | concetto. Onde vedete, che non è al tutto facilissimo |
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dando energia al concetto. Onde vedete, che non è | al | tutto facilissimo uffizio far bene non che l' istruzione, |
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perchè vedeva da un canto, che il leggitore ha molta parte | al | profitto degli uditori se con ispirito legge; dall' altro, |
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nè a questo la lettura del Vangelo è affidata, la quale | al | Diacono si appartiene. Quanto all' istruire , l' « |
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a stare sempre attaccati a' primi maestri. Rispetto | al | modo voi dovete impicciolirvi alla misura altrui, e |
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a farci uscir l' istruzione spontanea e fervente. Quanto | al | vostro confutare , non è già un venire a tenzone con |
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Il riprendere debb' essere come il « favo di mele in bocca | al | leone » (1). Farete la cosa con energia se sarete |
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quanto ei per sè n' era turbato. [...OMISSIS...] Quanto | al | gastigare , è l' uffizio di madre. Anche qui vi bisogna |
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conoscere un solo vero Dio, il Padre, e Gesù Cristo mandato | al | mondo da lui » (2). In queste apparisce come una viva |
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anzi prenderle per mano e condurvele. Per esempio, intorno | al | mangiare ammaestratele del modo come si mangia, unendo |
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fine del cibo è di supplire alla nostra necessità. Quanto | al | diletto del palato fate loro comprendere, che è pure cosa |
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spregiate o indifferenti. Di qui i modi delle virtù intorno | al | cibo contrari a que' cinque vizi. In fine persuaderete una |
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sulle cose della comune vita, ed egli sia intorno | al | dormire. Puossi cominciare a descriver lo stato dell' uomo |
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cuore e il loro spirito farà la scolta sopra di esse contro | al | nemico, che pure « s' aggira intorno come leone ruggente |
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bene con diligenza seguire. Solo due cose aggiungerò ancora | al | capitolo. La prima che l' istruzione sì del dogma che della |
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de' fanciulli le rivelate verità, più dolci vanno | al | cuore, e si fanno non meno regola che pungolo ed |
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è che viene incontanente S. Paolo a dettar regole intorno | al | sapere: [...OMISSIS...] . Di gran senso è l' uso di quella |
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conserva la vita, la sanità, la robustezza ed ogni pregio | al | corpo, così simigliantemente fa la dottrina all' anima. Ma |
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nè a quello aderiate, nè in questo corriate rischio. | Al | che opportune mi occorrono le parole di S. Paolo: « non |
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La sobrietà insegna di nutrirsi de' cibi quanto è mestieri | al | corpo. A ciò ottenere si vuole in prima risguardare alla |
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si vuole in prima risguardare alla qualità del cibo, di poi | al | masticarlo, e finalmente al digerirlo sì, che in succhi |
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alla qualità del cibo, di poi al masticarlo, e finalmente | al | digerirlo sì, che in succhi salubri si tramuti. Quanto allo |
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è fuori o della fede, o della carità è bello di ignorare | al | Cristiano. Così S. Cipriano dicea in certa lettera ad |
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tiene fitti gli occhi nel bene, e lo fa senza nè anche dare | al | male uno sguardo. Come poi non debbono amare di saper nulla |
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preparazione: ma di ciò è abbastanza. Per quello che fa | al | masticare, codesto cibo dell' intelletto è come del |
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Or che è questa forza? Quella carità di cui è detto | al | fine del capitolo precedente. Ella fa, che il cibo che |
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prossimo. Quanto alla prima Paolo, vaso d' elezione, rapito | al | terzo cielo, uditore d' arcane parole che uomo non può |
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dell' uomo, ma contenga altresì l' antidoto contro | al | veleno, che essa scienza suol mandar fuori occultamente a |
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capitale dell' Asia Minore, cominciando dal primo fino | al | sedicesimo versicolo di quel capo. Parmi acconcio questo |
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i quali soleano pubblicare in libri le spiegazioni dette | al | popolo acciocchè più largamente giovassero. Or voi perita |
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dallo scarso numero de' giusti dalla creazione insino | al | diluvio, al tempo del quale la sola famiglia di Noè salvata |
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scarso numero de' giusti dalla creazione insino al diluvio, | al | tempo del quale la sola famiglia di Noè salvata dall' acque |
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n' ha fatta una », cioè dei gentili e de' giudei convertiti | al | Vangelo, « dissolvendo la muraglia di mezzo », la |
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abbia uno stesso capo; appresso che le membra sieno tutte | al | capo incorporate; infine poi che le operazioni di questo |
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Gesù Cristo » (1) è veramente il capo , come dice di sotto | al | vers. 15. Veniamo poi a Cristo incorporati e congiunti per |
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senza il battesimo la fede, questa, unita che fosse | al | proposito del battesimo, a Cristo ci incorporerebbe, per |
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con questo capo. All' adulto la fede prima del battesimo, | al | bambino il battesimo prima della fede. All' adulto anche l' |
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prima della fede. All' adulto anche l' atto della fede, | al | bambino l' abito solamente. Senza l' atto della fede l' |
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e la profezia e lo avveramento di quella. Chè di fatti | al | tempo di Paolo avea già il Verbo distribuiti questi doni |
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terra ha riempiuto tutto della sua gloria; e ciò quanto | al | suo trionfo. Quanto poi alla salute umana, si può dire a |
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buon uso di quei doni, ordinato, mercè l' amore d' Iddio, | al | giusto eseguimento dei ministeri. Sola quest' ultima |
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che garzoni d' altro pastor maggiore padron della greggia, | al | quale Davide rivolgeva il discorso dicendo: « Guidasti il |
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mandare, come Cristo l' aveva dal padre suo, perchè spediti | al | modo di Cristo, posero limiti a' loro successori. I |
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quando ancora il mondo non avea la salute, così questo | al | Nuovo si avviene, in cui è predicato il sanatore dell' |
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e scrupolo conservar le prove della verità sua, e mostrarle | al | mondo tutto. In qual maniera adunque preparossi Iddio |
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riposavano e terminavano tutti i doni del Santo Spirito, | al | dire d' Isaia (3), come i fiumi s' allettano e riposano nel |
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apparirò in visione, o gli apparirò in sogno. Ma non così | al | mio servo Mosè, il quale in tutta la mia casa è |
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apostolico il Vangelo fra le nazioni predicato, non già | al | fine di verificarlo, ma di autorizzarlo presso gli uditori |
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di questi profeti mandati da Cristo è d' annunziare | al | mondo quella buona novella, che una volta solo si |
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dobbiamo, a provare gl' insegnamenti che dati ci vengono, | al | futuro ricorrere, ma solo all' esemplare passato |
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di Cristo avanzino quelli. Poichè come quegli erano mandati | al | popolo, e in risguardo ad esso popolo sapienti e scribi s' |
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senza nuocerle, se la reca in ispalla, e torna così | al | branco. Tutt' altro è questo reggimento che quel de' re |
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persuasione e di amore. All' incontro l' unica arma in mano | al | pastore evangelico, l' unica verga è la voce: con questa |
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in se stessa. Ell' ha perciò due potestà, l' una deputata | al | primo di questi corpi, l' altra al secondo, la prima |
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potestà, l' una deputata al primo di questi corpi, l' altra | al | secondo, la prima costituisce l' Ordine sacro , l' altra la |
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in opus ministerii », per « l' opera del mistero »; quanto | al | secondo, « in aedificationem corporis Christi », per « l' |
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vuol dire quegli che ha sposa. Ma se il Vescovo presiede | al | mistico corpo di Cristo, se il capo di questo corpo non è |
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poichè senza il capo più corpo non vi ha: non si comanda | al | corpo altro che pel suo capo: a quello solo ubbidisce: non |
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[...OMISSIS...] Tutti questi uffizi sono bisognevoli | al | sacramento eucaristico, e tutti uniti negli Apostoli gl' |
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un corpo in tutte sue parti perfetto, nè la veste aggiunge | al | corpo veruna cosa, se non un certo fornimento esteriore, |
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si è quello, di fare che le membra non pure sieno unite | al | capo, ma sieno della proporzione stessa del capo. Molte |
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che lo compongano, ma è conveniente che tengano proporzione | al | capo: sicchè essendo il capo da adulto, non sieno le gambe |
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compito in tutte le cose. Egli giunse anche coll' età sua | al | mondo alla compita misura di uomo, perchè nel suo corpo |
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che gli avviva: essi soli formano i membri morti. Ma chi | al | mondo arriverà a crescere colla carità sino a perfezione? |
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Quella perfezione che fa le membra proporzionate | al | capo consiste nella mancanza di ogni colpa, quantunque |
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di Dio: e' si purgherebbe nel fuoco fino a che cresciuto | al | giusto segno cogli altri Santi si unisse alla gloria. Pur |
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ancora siamo come in quel tempo della gioventù destinato | al | crescimento di nostra statura. Questo tempo cessa, uscendo |
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Iddio ci aveva destinati ab eterno, che bene s' avvengono | al | capo, non più fanciulli ma interamente formati. Acciocchè |
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è anatema (2): non v' ha per lui giuntura che l' attenga | al | corpo, dacchè essere non può. Dice proporzionata , non meno |
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imparato da Paolo come essi sieno le giunture dei membri | al | capo, i canali di grazia, di vita, e di perfezione. |
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in tutte le cose visibili trova una scala, che lo solleva | al | perfettissimo esemplare di tutto, a cui la ragionevol |
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natura aspira e tende (2). Chi non conversa con persona | al | mondo senza contemplare in essa la divinità, che in quella |
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unire la più bella sua voce di lode nel concento che fanno | al | Creatore le inanimate e irragionevoli cose. Quando la state |
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tante strade mettono in Dio. Camminerà parimente presente | al | Signore, chi forma sì fatta consuetudine, per cui ad ogni |
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cui cosa alcuna non volevano ritrovare! Adesso Gesù Cristo | al | più de' Cristiani è lontano: e anche a molti de' buoni si |
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delle ore stabilite, proporre d' intuonare qualche cantico | al | nostro Signore, proporre di fare a lui orazioni, e così |
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dall' adito alla fonte della divozione, alla cognizione e | al | vagheggiamento immediato di Gesù, al cui onore quelle |
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alla cognizione e al vagheggiamento immediato di Gesù, | al | cui onore quelle pratiche pure si riferiscono? Quanto è |
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di Dio con annegamento del proprio volere, e conformità | al | divino; è, non v' ha dubbio, l' apparecchio più eccellente |
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si tiene, apre sempre la bocca sua in modo gradito | al | Signore. Questo insegnava Gesù alla Samaritana quando |
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di preghiera sia eccitato ed aiutato lo spirito, s' egli | al | tutto non è perfetto. Guida a noi data è la Chiesa; ella c' |
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alla propria santificazione confaccia? Non niego libertà | al | vostro cuore di sfogarsi con quelle orazioni spontanee, che |
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fuormisura l' efficacia della preghiera. Parliamo adunque | al | Signore colla bocca della Chiesa, e pregheremo secondo la |
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Poichè si direbbero cose vere e giuste, ma non in modo | al | tutto giovevole. Si adorerebbe Iddio in verità, ma non in |
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lo spirito spiri ove vuole (1), tuttavia restano incerte | al | comune de' fedeli, alle altre senza dubbio alcuno da |
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approva nuove forme di preghiere, lascia però sempre | al | retto spirito de' fedeli farne il discreto e ragionevole |
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increscere di scendere dall' empireo, e assistere in terra | al | Sacerdote ne' divini misteri occupato, adorando intorno |
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il Signor de' Signori, il Dominatore de' Dominanti: | al | quale è dovuto l' onore e la gloria, e da cui non è lecito |
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in persona poi di Cristo il Sacerdote; ma unita in Cristo | al | Sacerdote la Chiesa tutta, ed ogni fedele, e segnatamente |
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numero plurale quel tempo, nel quale il Diacono distribuiva | al | popolo il sangue, dopo che il Sacerdote avea dato il corpo. |
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da te accolti, o Signore, e il Sacrifizio oggi si faccia | al | cospetto tuo per modo che a te sia gradevole, Signore Iddio |
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» si dicono non solo il pane e il vino, ma i cuori offerti | al | Signore. Si dicono illibati ed immacolati , spiega |
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perduto, e smarrito nella grandezza del divin dono, dimanda | al | Signore: « « Che ti darò, Signore, per tutte cose che tu m' |
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Basta ancora leggere le orazioni della Messa pertenenti | al | comunicare, perchè si comprenda, essere desiderio |
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della Chiesa, che tutti comunicassero coloro che assistono | al | sacrificio, il santo Sinodo non dice desidera , ma |
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vuole il sacrifizio che salva, ma il sangue del giusto, che | al | Cielo grida vendetta. E` reo dunque del corpo e del sangue |
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a mensa divina, ma ad una mensa umana, e, rispetto | al | frutto ch' egli ne porta, diabolica. Ecco l' orazione, con |
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parte di quelli che in lui si pregustano. [...OMISSIS...] | Al | mangiare pertanto che il nostro corpo fa le specie |
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osservata quella fervorosa frequenza dell' antica Chiesa | al | santo Altare, è anche da vedere la riverenza sua, e la |
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e dichiarato nel Concilio di Trento (2). Ma se osserviamo | al | modo della penitenza antica; di cui, se mutata è la |
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si buttavano a' piedi del popolo fedele che entrava | al | Sacrifizio per dimandare co' pianti caritatevole aiuto di |
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e perciò avessero bisogno di nuova istruzione intorno | al | vivere de' battezzati. Passavano dopo alcun tempo al grado |
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al vivere de' battezzati. Passavano dopo alcun tempo | al | grado dei prostrati , i quali entrando in chiesa quando li |
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quando li chiamava il Diacono, si prostravano innanzi | al | Vescovo, ed ei pregava su loro insieme con tutta l' |
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del Sacrifizio erano licenziati. In ultimo ascendevano | al | grado de' consistenti , chiamati così perchè a loro era |
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ragione che egli e 'l popolo ne partecipino: si fa in fine | al | vantaggio di chi si comunica, poichè in comunicando alla |
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perfezioni, e i divini benefizŒ: è cosa conforme non che | al | dovere, ma ben anco alla inclinazione, ed alla retta natura |
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cel nobilita e perfeziona, e cel dichiara rato ed accetto | al | Signore. Una somiglianza più vicina, nè solo nell' esterno |
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ove chi legge le Lezioni dimanda prima benedizione | al | Superiore, indicando con ciò, che ogni zelo, ed ogni |
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adunanza di cui è membro. La Chiesa oltre di questo è madre | al | Cristiano: e quante belle cose a lui non dice, quanti bei |
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i suoi riti sotto gli occhi. E sì come grave matrona | al | decoroso discorso fa convenire decoroso atteggiamento, nè |
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con Dio, o in trattando con noi. Ignominioso è dunque | al | Cristiano non intendere, quanto può, il linguaggio della |
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della madre sua, sì piena di sapienza e di tenerezza: | al | quale linguaggio ella studia di avvezzare i balbettanti |
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lingua, nella quale la Chiesa esprime i suoi alti concetti. | Al | cominciamento della Cristiana Società ne' tempi Apostolici |
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da' feroci Signori del mondo, che si videro alzarsi | al | vero Dio templi maestosi; ed i sacri vasi formati di legno |
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verso l' Eterno, apparivano giorni pii, ne' quali in onore | al | Signore dell' universo si dedicavano le cose da lui create |
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mondezza unita più eccita divozione sincera: mostrando essa | al | cuore come il nostro Dio non ama grandezze umane, nè fasto: |
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di quegli uomini pii, che da sè togliendo tali vanità, | al | Signore ne hanno fatto sacrifizio. Sono perciò le ricchezze |
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tratte a sè quelle ricchezze del mondo, e fatte servire | al | culto suo; godete, perchè gli uomini infermi che stimano |
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ancora semplici e naturali . Per esempio: levarsi in piedi | al | Vangelo dopo essere stati seduti all' Epistola, per |
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quali prodi soldati di Gesù: stare in piedi nella Domenica | al | recitare delle antifone di Maria, in memoria del Signore |
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adoperandola talora alta, talora sommessa, alcuna volta | al | tutto segreta secondo i misterŒ proferiti, i quali si |
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ci parlano di Dio; e che mentre glorificano Dio insegnano | al | Cristiano chi sia lui stesso, che Signore serva, e che |
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in ogni tempo piegarsi alle scurrilità del mondo; ma sempre | al | grave contegno attenersi e dignitoso. E perchè i mondani |
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nel Sacerdote, che ascende l' altare, l' umanità ascendere | al | « Sancta Sanctorum », a Cristo; quando lo bacia intendiamo |
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corte di Dio, nel tempio del sommo Pontefice; d' intorno | al | quale gli Angeli con divini riti celebrano eterno giorno |
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stessa altamente onorato. Quella cerimonia però, che più | al | vivo mostra l' onore, di cui fa la Chiesa degni tutti i |
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tutti i Cristiani, si è l' incensamento, il quale non pure | al | celebrante e al clero, ma al popolo stesso viene dato, |
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si è l' incensamento, il quale non pure al celebrante e | al | clero, ma al popolo stesso viene dato, perchè si tengono |
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il quale non pure al celebrante e al clero, ma | al | popolo stesso viene dato, perchè si tengono tutti pieni di |
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e separazioni mondane, forma un corpo solo nell' unione | al | comune capo Gesù, il re col suddito più abietto. A vicenda |
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quelli che pregano, ed essi nel Signore sono uniti, per cui | al | Dominus vobiscum segue l' Oremus , cioè l' invito a pregare |
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insieme. Altra volta esortali ad innalzare gli animi | al | Cielo, essendo oggimai vicino il Sacrifizio, a rendere |
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e abbraccia il Diacono, e a lui la comunica: il Diacono poi | al | Clero la reca, che tutto pure a vicenda si viene |
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da cui l' abbracciamento un tempo passava anche | al | popolo: rito pieno di affabilità, e santissima amicizia, |
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o duodecima. Introdotto poi il costume di orare anche | al | principio del dì e della notte, ne vennero Prima e Compieta |
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i salmi delle Ore canoniche. Gli OffizŒ divini, come sono | al | presente, si possono ancora dividere in tre parti: nel |
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Ebrei veniva chiamato anche Parasceve, ovvero preparazione | al | Sabbato, così i Cristiani ritennero all' ultima feria il |
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questo giorno è stabilito, conviene, come diremo più sotto, | al | battesimo. Negli altri giorni altri argomenti si ricordano |
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il grande ospite suo, così la Chiesa noi apparecchia | al | natale del Signore. Quindi questo divino Sole, che appresso |
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dovuta a Dio, i veri propositi, e i mezzi di non tornare | al | vomito, sono i frutti di questo sacro tempo. Alla Domenica |
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che frutti consolanti ci promettono le nostre pene offerite | al | Signore! Abbiamo fatta nel battesimo una prima risurrezione |
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all' incremento maraviglioso del Regno di Cristo in terra, | al | sangue de' martiri, agli scritti dei dottori, alla vita de' |
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cui il Signore regge la Chiesa sua vigile sopra di lei fino | al | dì del giudizio, del quale i pubblici uffizŒ trattano nell' |
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si rinnovino (3). I tempi più accomodati a questo sono: | al | toccare il libero uso di ragione; e se i giovanetti nol |
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di letizia, e qualche insolita ma pia ricreazione? Quanto | al | modo di formare cotesta famigliare solennità, potendo |
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crocifisso, perchè il corpo del peccato si distrugga, e | al | peccato non serviamo più mai (2). E questo primo effetto |
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risplendere nel fuoco di carità quale continuo olocausto | al | Dio suo. La veste bianca, di che il copre, simboleggia |
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di questo reame. Quel sacerdozio, che riceviamo, ci dedica | al | culto divino, imprimendo in noi questo carattere indelebile |
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gloria noi stessi. Quella destinazione, o carattere, che | al | culto di Dio ci consacra, nol possiamo perdere più mai: |
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sarà sempre sacerdote, perchè una volta per sempre | al | culto divino è sacro: ma perderà la corona di re ricevuta |
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seppellito. Perciò quale cantico più accomodato da intonare | al | giorno anniversario del Battesimo nostro di quel Mosaico, |
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prezzo la prima. Or se sì alta canzone degnamente canteremo | al | mondo, potremo cantarla altresì in Cielo, a grato ricordo |
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Quel cingolo de' lombi indica la Temperanza, che scema | al | corpo il fomento della concupiscenza; quell' ardente |
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stesso della purità ha la vergine donde abbassarsi davanti | al | Dio suo. Ella sa l' esempio di Maria, in cui la Verginità e |
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di Cristo, consociata alla Umiltà, è quella di cui, | al | dire de' Padri, si formavano i martiri, e per cui un' |
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la disposizione dell' animo, non tanto le occasioni | al | di fuori, nuoce alla vita. Pure, se in questa fortezza |
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è per naturali legami congiunta. Ma s' ella non è chiamata | al | chiostro, dimostri al mondo qual sia la conversazione dell' |
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congiunta. Ma s' ella non è chiamata al chiostro, dimostri | al | mondo qual sia la conversazione dell' illibato Cristiano. |
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quelle leggiadrie, che usate vengono nelle nobili brigate | al | mondo. Non parlo, come vedete, di nulla che sia peccato in |
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che questo trattar compagnevole nella pura teoria potesse | al | Cristiano piacere riferendone a Dio l' uso, asserisco però |
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di questo muova il Cristiano a civiltà, egli sia pure morto | al | mondo, non ami avere piacere, non che di peccato, ma nè pur |
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umano piacere, ond' uomo è tratto ad affabil contegno, | al | tutto le veggo disopportabili e ree. Voglio adunque che il |
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carne, e superbia di vita. Nulla dunque di questo sia fine | al | Cristiano, nulla ami di quanto è al mondo, e viva nel mondo |
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di questo sia fine al Cristiano, nulla ami di quanto è | al | mondo, e viva nel mondo senza partecipare del mondo. Così |
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(4). E tale è l' ornamento, con cui il Cristiano piace | al | Cristiano. Lo insegnava alle cristiane donne Pietro, loro |
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tutto pudibondo, e che in tutto ama Dio, ben si dimostra | al | di fuori. Di qui anzi nasca la virtù della cristiana |
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parca nelle parole, niente curiosa, ilare, e non rotta | al | riso, di nulla sollecita fuorchè di fare sempre contenti |
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di vestito, non sarà la cristiana donzella piacevole | al | mondo. Due cose aggiungerò a risposta: la prima, ch' ella |
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del metodo non conduce di necessità all' errore; l' errore | al | contrario conduce di necessità a' metodi impotenti; e |
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cerca sempre la luce, e n' accoglie, se la si lascia | al | suo movimento spontaneo, come cosa lietissima, ogni raggio, |
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diventi teoretico , è necessario che l' incredulità giunga | al | suo colmo. Conciassiachè il razionalismo teoretico non è in |
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e corrodendo, per così dire, e in fin li distrugge. | Al | qual fine di constatare un tal fatto, ci gioverà risalire |
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ragione. Così avvenne, che il protestantismo che | al | suo nascimento trovava la natura umana talmente depravata |
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fede. Ma egli non dee far maraviglia, nè detrae punto | al | merito di que' valenti difensori della fede, se talun di |
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gli errori di Lutero e di Calvino, e si diede occasione | al | Bajanismo ed al Giansenismo; tanto è vero che da niun |
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Lutero e di Calvino, e si diede occasione al Bajanismo ed | al | Giansenismo; tanto è vero che da niun eccesso si vantaggia |
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in una società meramente umana e naturale, rinunziando | al | Cristianesimo ed alla Chiesa, come hanno testè |
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opera d' uno de' più grandi e sani teologi di que' tempi, | al | quale il citato venerabile cardinal Bona persuase il |
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». Troppo sono note le accuse date in cotesto secolo | al | Bellelli ed al Berti (4), dalla santa Sede giustificati e |
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sono note le accuse date in cotesto secolo al Bellelli ed | al | Berti (4), dalla santa Sede giustificati e protetti, e ad |
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fazione, dei quali egli pretese avere scoperto e disvelato | al | pubblico niente meno che L' ATEISMO! (4). Nè le riprensioni |
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mano a' ribelli, questi si sarebbero spersi come la polvere | al | vento. Perocchè, ritrovavano tutti i cattolici di buona |
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fra sè, e certi di quello che dovean fare; ed incontro | al | corpo de' fedeli e de' pastori così ammaestrati e concordi, |
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immoralità nell' uomo (1). La qual dottrina d' una parte dà | al | libero arbitrio quel che gli spetta, e dall' altra dà pure |
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o si parla di stato o di atto morale, e, per restringerci | al | male, su cui cade principalmente il discorso, o trattasi di |
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che sieno in sè colpevoli e demeritorii; questo da noi | al | tutto si nega. Quanto poi ad atti peccaminosi in sè (cioè |
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in cui non si volle riconoscere neppur venialità, se | al | fine del solo piacere rivolto; sentenza condannata nella |
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altresì, per soddisfare la naturale e innocente tendenza | al | ben temporale, di mentire, d' usare restrizioni mentali, di |
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Pelagio vantavasi di far fronte col suo perverso sistema | al | Manicheismo. Può essere, che a principio vi avesse in |
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della Chiesa, divenne nuova eresia, non men funesta | al | mondo di quelle che prendevano ad impugnare. Laonde qual |
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s' opposero alla temerità, colla quale i teologi inclinati | al | razionalismo accusavano di Bajanismo e di Giansenismo tutti |
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e di Giansenismo tutti quelli che non andavano loro | al | verso, non solo pigliando le difese de' calunniati, come |
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obbedito almeno a sì minaccevole Bolla i teologi inclinati | al | razionalismo? Hanno deposto quel loro « consuetum |
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la modestia: invierò cioè i miei pubblici ringraziamenti | al | chiarissimo sig. Federigo Del7Rosso, professore di pandette |
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professore di pandette nella regia università di Pisa, e | al | signor dottore in teologia abate Gio. Fantozzi, i quali |
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dotti, e di soda religione forniti, non occultarono già | al | pubblico vilmente i loro nomi; chè il difensore della |
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stessi ringraziamenti poi e le stesse lodi da me si debbono | al | chiarissimo sig. canonico e teologo don Lorenzo Gastaldi |
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salutarmente se ne vergognino. Certo non potevo io credere | al | cominciamento di questa lizza, nè l' avrei creduto giammai |
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ad uno incognito. E però io speravo ch' egli avrebbe dato | al | mondo questa prova, che ciò ch' egli avea scritto in un |
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Ma quale fu poi il mio stupore e il mio disinganno | al | vedere uscire ben presto in pubblico uno sciame di altri |
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di scellerata calunnia? Comecchessia la cosa, che lascio | al | giudizio di Dio, e vorrei nasconderla, se per me si |
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di molti associati nei medesimi sentimenti, collaboranti | al | medesimo fine; trattasi di una fazione non surta adesso, di |
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ed egli è oggimai necessario che sia pienamente conosciuto | al | pubblico: nell' avvenuto scorgo la Provvidenza che il |
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compilatori del « Propagatore religioso », che avean reso | al | finto Eusebio quella giustizia che si meritava. Fu risposto |
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finto Eusebio quella giustizia che si meritava. Fu risposto | al | primo vittoriosamente dal signor teologo Gastaldi. Mi |
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aggiungerebbe, vivendo, qualche ottava per celebrarle, | al | suo famoso poemetto delle « Conclusioni ». Il signor C. poi |
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Italia, le razionalistiche dottrine, se non s' accorre | al | riparo, vanno dannosamente introducendosi. Ma prima d' |
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vanno dannosamente introducendosi. Ma prima d' additare | al | pubblico questi nuovi documenti di fatto, prima di |
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pe' fedeli, a cui vantaggio scriviamo. Quanto dunque | al | « « confondersi l' una cosa coll' altra, » » io dimando, se |
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Quindi dirassi acconciamente, che il caldo è contrario | al | freddo; ma non così, che il caldo è contraddittorio al |
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al freddo; ma non così, che il caldo è contraddittorio | al | freddo. All' incontro di due proposizioni contrarie si dice |
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di ricorrere i teologi che hanno preso inclinazione | al | razionalismo: innumerevoli conferme se n' avranno in quanto |
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Ma ond' avviene poi, che i teologi nostri tanto si sdegnino | al | solo immaginare (ed è tutta loro immaginazione, come |
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peccato originale de' posteri, senza che rimanga un bisogno | al | mondo di riconoscere un vizio intrinseco nella volontà di |
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sì de' misteri, non mai degli assurdi (2), essi ricorrono | al | secondo spediente, col quale credono di tranquillare i |
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; così noi possiam dire, che la verità cattolica | al | tutto manca ne' nostri teologi, perchè manca « in eorum |
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Estio non solo parlava cattolicamente, ma in modo conforme | al | senso comune, dicendo che a stabilire il dogma del peccato |
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il sentir de' cattolici, siccome eretici da lui tradotti | al | giudizio pubblico e combattuti. Nè egli fa maraviglia, se |
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S. Tommaso rassomiglia il peccato originale de' posteri | al | peccato della mano dell' omicida. La mano è mossa al |
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al peccato della mano dell' omicida. La mano è mossa | al | peccato dall' omicida stesso; e così i posteri, motione |
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stesso; e così i posteri, motione generationis , sono mossi | al | peccato dalla natura peccatrice di Adamo generante (2). Il |
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come i recenti teologi scavano sotto anche le fondamenta | al | dogma del peccato originale, e ad altri molti ad un tempo, |
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tratto del suo libro (1), nel quale, senza un bisogno | al | mondo, travaglia e suda a dimostrare, che nella citata |
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impugnano col loro libero arbitrio . Bajo ricorreva adunque | al | (preteso) arbitrio de' fanciulli per ispiegare come il |
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e di libero . Il qual metodo logico di procedere tiene | al | suo solito S. Tommaso (1); onde a principio definisce il |
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il volontario in modo, che si possa applicare tanto | al | necessario quanto al libero, dicendo così: [...OMISSIS...] |
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in modo, che si possa applicare tanto al necessario quanto | al | libero, dicendo così: [...OMISSIS...] . Nelle quali parole |
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necessario , come sarebbe l' atto con cui l' uomo tende | al | fine e al bene universale (6), dal volontario libero , a |
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, come sarebbe l' atto con cui l' uomo tende al fine e | al | bene universale (6), dal volontario libero , a cui spettano |
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libero o necessario. Così l' atto, onde la volontà tende | al | bene in comune, necessario , a giudizio d' ogni dottore; l' |
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dire, ciò che cercano insinuare i moderni teologi tendenti | al | razionalismo, che la volontà non opera mai in altro modo |
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che sta nel mezzo, se da una parte insegna, che l' uomo | al | presente opera bene spesso con libertà, dall' altra |
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però che in quest' ultimo caso nè merita nè demerita. | Al | numero XLV del suo articolo (3) il C., desideroso di far |
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e a Giansenio vada più uniforme in tal compagnia; piace | al | C. di chiamarlo Agostino, in vece di seguir l' uso comune, |
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autore non dimostrasse un' affettata mancanza di rispetto | al | santo Dottore; 2 Che, opponendo egli i Pelagiani alla |
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fra i dottori. Lo dichiarò il pontefice Ormisda, scrivendo | al | vescovo Possessore: [...OMISSIS...] ; lo dichiarò il |
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rinnovando gli sfregi fatti in altri tempi dagli eretici | al | santo Dottore (3), osa dargli posto a lato di Calvino e di |
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essi frammischiano alla dottrina cattolica diversi errori. | Al | C. dà grandissima noia che si chiami co' Padri e coi |
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aderente a lui, domina in lui senza ch' egli s' opponga | al | medesimo con un atto di sua volontà: quest' è l' error |
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necessitato sia colpa, è un volere sostituire la colpa | al | peccato, un dire che alla COLPA non è necessario il LIBERO: |
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ammessa da S. Agostino e dalla Chiesa, come aderente | al | peccato del bambino, e l' imputazione ammessa da Bajo come |
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parte ve le pensiate riscuotere, non giungerete però | al | fine di contraffare la parola immutabil di Dio, che |
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il C., riproduce la confusione tra la dannazione annessa | al | peccato originale ne' posteri, per sentenza della Chiesa, |
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per sentenza della Chiesa, coll' imputazione , riferita | al | bambino in vece che al libero autor del peccato, nel che |
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Chiesa, coll' imputazione , riferita al bambino in vece che | al | libero autor del peccato, nel che sta l' errore di Bajo. E |
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la dottrina della Chiesa intorno alla condanna annessa | al | peccato d' origine ne' bambini! Ma la frode riuscirà troppo |
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non attacca colle parole precedenti; e la conseguenza | al | tutto discorda dalle premesse. Nelle premesse c' è la |
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conseguenza c' è la condanna della dottrina erronea intorno | al | poter demeritare nello stato di natura decaduta con atti |
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della Cristiana umiltà, quello dell' originale peccato. | Al | qual tristo intendimento, affin di pescar sempre nel |
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riguardante la penalità (il male eudemonologico) annessa | al | peccato: Quale è la cagione prossima della dannazione de' |
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sempre MARIA Santissima) non ricorre già di colpo | al | peccato d' Adamo, ma al loro proprio peccato per vizio di |
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non ricorre già di colpo al peccato d' Adamo, ma | al | loro proprio peccato per vizio di generazione da essi |
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per la sola colpa d' Adamo potessero soggiacere i posteri | al | male fisico, qualora essi stessi non ricevessero in sè il |
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E, onde raccolgono questa lor conclusione? Se si pon mente | al | modo del lor ragionare, non da altro, che dalla condizione |
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del bambino. Non gli attribuiscono cioè una pena adeguata | al | peccato colpevole di Adamo, che sarebbe pena di danno e di |
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che sarebbe pena di danno e di senso insieme, ma adeguata | al | peccato suo proprio. E` dunque chiaro, che considerano la |
Il razionalismo -
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Agostino, che dee esser minima altresì la sua pena (3). Se | al | bambino fosse applicata la colpa d' Adamo, nè minima la |
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ad una semplice relazione con Adamo (cosa d' altra parte | al | tutto mentale), ad una estrinseca imputazione, la quale se |
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divina giustizia; della condizione dei bambini. In quanto | al | mal penale, l' abbiamo veduto giustificato pel peccato |
Il razionalismo -
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l' imputazione, e la pena dovuta alla colpa. Era dovuto | al | colpevole Adamo ch' egli fosse lasciato col guasto di sua |
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di mezzo, il peccato ne' posteri. L' attribuire dunque | al | peccato inerente ne' bambini la dannazione, non è mica un |
Il razionalismo -
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maggiori di me per autorità e per dottrina a metterlo, | al | pericolo del razionalismo che assai tempo minaccia d' |
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nostri distrugge l' originale peccato. L' articolo, intorno | al | peccato originale inserito da Alessandro Zorzi nel suo « |
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(1), il quale nella vita di Clementino Vannetti amicissimo | al | Zorzi, di cui anche scrisse la vita, narra questo |
Il razionalismo -
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a posta per confutare il sistema de' nostri teologi intorno | al | peccato d' origine, e vi s' introduce con queste parole: |
Il razionalismo -
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l' opinione del Zorzi e de' nostri più moderni, intorno | al | peccato d' origine. La quale fu immaginata per buon fine a |
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per togliere ogni equivoco: « « un atteggiamento ritroso | al | bene ed a Dio e pendente al male ». ( Tratt. della |
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« « un atteggiamento ritroso al bene ed a Dio e pendente | al | male ». ( Tratt. della Coscienza f. 37) » il che esprime |
Il razionalismo -
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intendono i teologi cattolici. Un « « atteggiamento ritroso | al | bene » » è meno di un abito vizioso (1). E pure nè anche un |
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dalla grazia battesimale, che ricongiungendo l' uomo | al | Creatore, gli dà una nuova volontà o potenza suprema di |
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balía come schiavi? Apparterrà alla pura natura il servire | al | diavolo? O si potrà dire che sia peggiorato tutto l' uomo |
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che NON SEMPRE parla del decadimento dell' uomo in rispetto | al | suo stato soprannaturale; spesso anzi parla di un |
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rispondere a queste domande de' Manichei, se non ricorrendo | al | peccato originale (1). Il che mostra chiaro, ch' egli |
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sfida i pelagiani di risponder validamente, senza ricorrere | al | peccato d' origine, all' istanza de' manichei, |
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. Il dire adunque che il guasto con cui nasce | al | presente l' individuo umano potesse trovarsi in un uomo |
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gli uomini di buona fede. Ciò nondimeno i teologi inclinati | al | Razionalismo giunsero a mettere il pudore fin nel Paradiso |
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De Rubeis è affatto alieno dal moderno sistema intorno | al | peccato d' origine, che ci vogliono vendere per antico, e a |
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altro, se non che il sistema è nuovo nella Chiesa, e perciò | al | tutto falso ». Perocchè avendo sempre creduto tutti i |
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ricevuta dagli uomini, e non foggiata da voi stessi | al | vostro bisogno presente, a cui si possa ridurre il preteso |
Il razionalismo -
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malus » di S. Tommaso, perchè questa definizione conviene | al | peccato attuale d' Adamo, non a quel del bambino; nè il « |
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amor voluntatis » del Padre De Rubeis, perchè voi negate | al | bambino ogni affetto disordinato; nè il « mors animae » del |
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insomma ricevuta nell' uso; perchè nessuna conviene | al | vostro preteso peccato. I filosofi da voi istruiti |
Il razionalismo -
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nè vizio di sorta. Que' filosofi mondani che crederanno | al | vostro detto assai facilmente, non si contenteranno essi |
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avventura delle loro pianelle in sulla bocca (1). Ed oltre | al | pericolo che vi minaccia il Santo, di dover fiutare le |
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e si dimentica che insieme colle lodi che dà Galeno | al | Creatore, sta benissimo senza contraddizione alcuna l' |
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incessantemente a sostituire un sistema nuovo intorno | al | peccato d' origine a quel della Chiesa. Ed è per questo che |
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Chiesa. Ed è per questo che S. Agostino chiama i pelagiani | al | paragon de' pagani filosofi, che colla sola ragione avean |
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il De Rossi: [...OMISSIS...] . Così scrive quel teologo, | al | quale appellano, come ad uno tutto lor favorevole, il Zorzi |
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adunque sostiene, che la natura umana nello stato in che | al | presente si trova, non ha vizio in sè stessa nè morale nè |
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oppone all' ecclesiastica tradizione, ma alla filosofia e | al | senso comune del genere umano. Altri argomenti dimostrano |
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il decreto di Dio. Se Iddio non avesse decretato di dar | al | figliuolo di Adamo la grazia, non sarebbe per lui peccato |
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nè il figliuolo che ancora non esisteva acconsentì punto | al | peccato del padre. Nacque nella sua persona innocente, |
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l' avere o il non avere. Non vale. Incontanente che viene | al | mondo gli si dice; « sappiate che voi siete formalmente |
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sempre ricorre alla volontà peccatrice d' Adamo, perchè | al | guasto originale de' posteri non può applicarsi il nome di |
Il razionalismo -
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grazia, perchè tuttavia l' umanità di Cristo non fu obnoxia | al | peccato? Se il peccato non è che la mera privazione della |
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originale « deficit a ratione culpae ». Laonde S. Tommaso | al | peccato dei posteri, astraendo dall' attual peccato d' |
Il razionalismo -
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di peccato: dicesi poi reliquia del peccato, perchè inclina | al | peccato; [...OMISSIS...] . Quando dunque S. Tommaso dice |
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uomo, lasciandolo alla sua condizione naturale; egli parla | al | modo stesso come parlò l' Apostolo, quando disse che |
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l' uomo in peccato. Dunque nè pure l' anteporre la creatura | al | Creatore sarebbe peccato, se non dipendesse dalla libera |
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è colpa, nè pure è peccato. Risposta . I teologi inclinati | al | Razionalismo cercano di descrivere la concupiscenza |
Il razionalismo -
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e contro il Creatore? Qual torto non si farebbe con ciò | al | santo Dottore? Si adduca un solo testo dal quale apparisca |
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non pone mai il santo Dottore alcun NECESSARIO CONSENSO | AL | MALE, ma solo un SENSO; perocchè dice [...OMISSIS...] . Non |
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una tale concupiscenza; o che il preferire qualche creatura | al | Creatore, l' amar più quella che questo, potesse mai non |
Il razionalismo -
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che la volontà sia eccitata a preferire il bene sensibile | al | suo dovere, non volendolo il libero arbitrio (1): questo |
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sopra di sè con un amore assoluto e non comparativo | al | proprio dovere. Onde S. Agostino, [...OMISSIS...] . 2 Que' |
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di aiuti gratuiti; ma anzi dicono, che Iddio supplirebbe | al | bisogno con aiuti ordinarii e speciali, i quali però |
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vecchio, senza deporlo, anzi conservandolo tutt' intero. | Al | tenor dell' Apostolo consuonano i padri. S. Ilario di |
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della natura, e attribuiscono l' uno e l' altro effetto | al | peccato originale: applicandogli la parabola del Samaritano |
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non intera, aggiungono, come vedemmo, che Iddio supplirebbe | al | bisogno con degli aiuti speciali, ma in tal caso, cessa la |
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alla corruzione e dissoluzione del corpo, e l' attribuisce | al | primo peccato [...OMISSIS...] . Questa somiglianza tra la |
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volontà, descrivendo il disordine, e l' impotenza di questa | al | compiuto bene. Così S. Gregorio Nisseno: [...OMISSIS...] . |
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Sarà dunque l' uomo, per condizione di sua natura, venduto | al | peccato, sotto il dominio del peccato oppresso dagli |
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usava la stessa maniera di favellare: [...OMISSIS...] . | Al | che s' accorda il parlare di Teodoreto. [...OMISSIS...] L' |
Il razionalismo -
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abbia perduto interamente ogni libertà, di maniera che egli | al | presente operi sempre necessariamente; operando il bene |
Il razionalismo -
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esser disposta, il necessario ed il libero; e se aderendo | al | male morale necessariamente, ella contragga o no qualche |
Il razionalismo -
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vediamo se, dato che la volontà aderisca necessariamente | al | male, ella contragga da questa adesione per ciò solo una |
Il razionalismo -
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possa adempirla. Sosteniamo dunque, che posta l' adesione | al | male morale della volontà, questa, anche se come soggetto o |
Il razionalismo -
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la proibisce: quella malvagità è anteriore alla legge o | al | precetto, è fondata nella natura delle cose. Ella è quella |
Il razionalismo -
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libertà , non obbliga che la libertà; la quale se obbedisce | al | precetto merita, e se disubbidisce, demerita. Ma se la |
Il razionalismo -
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potrebbe esservi colpa; appunto perchè come abbiamo detto | al | numero precedente non si dà possibilità di precetto, senza |
Il razionalismo -
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parole, « Et ne nos inducas in tentationem », parole tutt' | al | più utili, secondo il loro sistema, a renderci la fuga del |
Il razionalismo -
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dove non v' è libertà . Furono dannati ancora perchè | al | peccato originale riduconsi certi atti peccaminosi, in cui |
Il razionalismo -
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, e la colpa; e si può dire, attenendosi allo spirito ed | al | fondo d' una tale condanna, che contro quella eresia, ella, |
Il razionalismo -
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fondo d' una tale condanna, che contro quella eresia, ella, | al | suo solito, rimettesse in vigore una sì importante |
Il razionalismo -
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esser giusto sol che adoperasse quelle forze, che restavano | al | suo libero arbitrio, niente nuocendogli poi il non adempire |
Il razionalismo -
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non necessaria la redenzione del mondo, e apre il cammino | al | socinianismo, e all' empietà che la nega. X Ma anche la |
Il razionalismo -
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Onde S. Tommaso colla sua solita veduta filosofica, applica | al | disordine della volontà, la stessa definizione, e gli |
Il razionalismo -
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queste potenze procedono o no secondo quella regola , che | al | suo fine le scorge, [...OMISSIS...] . Ora quale, dimanda |
Il razionalismo -
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è diritto o torto in verso alla regola sua che lo dirige | al | fine. Non entra per nulla la libertà prossima nel |
Il razionalismo -
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volontà sta nella deordinazione della volontà in verso | al | suo fine (5), passa nell' articolo che segue a parlare |
Il razionalismo -
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movimento necessario della volontà (1). Attenendoci dunque | al | genuino senso delle parole di S. Tommaso, egli pone il |
Il razionalismo -
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menzogna, contrae un disordine, sia che ella aderisca così | al | male necessariamente, come i reprobi nell' inferno, o che |
Il razionalismo -
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che una volontà disordinata, aderente per necessità | al | male morale fosse ricevuta in Cielo; dove tutto è ordine e |
Il razionalismo -
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forse, che per esser soggetto l' uomo cosí necessariamente | al | peccato, il peccato non sia più peccato, o non faccia più |
Il razionalismo -
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pelagiana, tendente sempre a ridurre ogni male morale | al | solo atto libero, affin di distruggere il peccato d' |
Il razionalismo -
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eterna va dietro alla giustizia infusa, e la dannazione | al | peccato ricevuto come una natural sequela, per l' unione |
Il razionalismo -
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e a perscrutarne la natura: onde sfuggono facilmente | al | pensiero degli uomini, benchè non a quello di Dio. Questo |
Il razionalismo -
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[...OMISSIS...] Di che S. Paolo, non alludendo solo | al | peccato d' origine, ma anche a' peccati attuali, dice: |
Il razionalismo -
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dovrà necessariamente peccare (3). Ora potrà egli scusarsi | al | tribunale di Dio dicendo che è condannato per necessità? |
Il razionalismo -
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umano ragionamento d' alcuni resti qui quale alocco esposto | al | raggio solare); ed è pur di fede, ch' ella è sua pura |
Il razionalismo -
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innumerevoli mezzi ch' egli ha fornito di spontaneo moto | al | genere umano, pe' quali se l' umanità non n' avesse abusato |
Il razionalismo -
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da sè avean contratto di vizioso e di pernizioso. Ora fino | al | diluvio non può essere perita quella rivelazione del futuro |
Il razionalismo -
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la vocazione d' Abramo, e i peculiari mezzi di salute dati | al | popolo ebreo, ed altri mezzi non mancati del tutto nè pure |
Il razionalismo -
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d' una volontà che non desidera punto il bene, ma | al | male aderisce; onde di colui che ha tal volontà si può dire |
Il razionalismo -
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cieche; ma solo si lagnino della fisica pena, che | al | loro vizio morale s' aggiunge. E tuttavia non è da credere |
Il razionalismo -
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mortale, possono di nuovo ricever la grazia, ricorrendo | al | sacramento della penitenza, fonte di nuova grazia aperto |
Il razionalismo -
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basti a giustificar l' uomo, in manifesta opposizione | al | Concilio di Trento (6), onde anche tale dottrina |
Il razionalismo -
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ben naturale, può però guidare l' orazione della creatura | al | suo Creatore naturalmente conosciuto; il quale in tal caso |
Il razionalismo -
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mente d' un uomo sollevarsi a sì alto pensiero di domandare | al | Creatore il dono della giustizia, benchè naturale. Se |
Il razionalismo -
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divina, si curano di celebrare la umana; onde strillano | al | vocabolo necessità , come se il solo pronunciarlo, fosse un |
Il razionalismo -
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queste parole, che dispiacquero a' nostri teologi inclinati | al | Razionalismo: [...OMISSIS...] Nelle quali parole ogni uomo, |
Il razionalismo -
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notare ch' egli traduce il praecipue di S. Tommaso per, | al | più . Siamo qui obbligati di mandare il teologo a |
Il razionalismo -
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continua così: [...OMISSIS...] . Io dimando compatimento | al | lettore cortese, se in questo e in altri scritti vo dicendo |
Il razionalismo -
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l' uso della ragione sia interamente tolto, quanto fa | al | caso, benchè la ragione non cessi da ogni altra sua |
Il razionalismo -
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ma per isventura non regolato nelle cose necessarie | al | vivere e non preceduto da una sufficientemente ponderata |
Il razionalismo -
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tuttavia libera, qualora si trattasse d' un uomo abituato | al | bene sì fattamente, da aver già conseguito una piena |
Il razionalismo -
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giunge in tempo a domare eziandio la passione urgente ed | al | sommo pressante. Ora quelle condizioni, che io posi |
Il razionalismo -
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nuovo errore cioè trovare che la parte taciuta contraddice | al | sentimento precedente falsamente supposto; ella non è |
Il razionalismo -
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in senso proprio l' appellazion di peccato, e si riducano | al | peccato d' origine anche nascendo CONTRO IL CONSENSO DELLA |
Il razionalismo -
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avanti il battesimo; perchè la volontà potenza superiore | al | senso è qui personale; e però quella, onde si dee desumere |
Il razionalismo -
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venne dalla originale infezione, questi atti disordinati, | al | peccato originale si riducono, e sono uno con questo, e |
Il razionalismo -
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una contraddizione tra ciò che si trova scritto intorno | al | consenso nella « Risposta ad Eusebio » e ciò che si dice di |
Il razionalismo -
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noi, attenendoci alla sua guida, parlammo nella « Risposta | al | finto Eusebio ». Ma nella stessa « Risposta » fu distinto |
Il razionalismo -
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gli orecchi come a bestemmie ingiuriose a Cristo ed | al | Santo Spirito, udendo tali parole del nostro teologo |
Il razionalismo -
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anonimo, e de' suoi confratelli «(V. la mia Risposta | al | finto Eusebio n. 106) ». Ne' celebri capitoli intitolati: |
Il razionalismo -
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o per coprirla? Non verrebbe esposta la nostra santa fede | al | dileggio degli increduli qualora ella si facesse consistere |
Il razionalismo -
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consistere in puri giochi di parole? Non sarebbe esposta | al | ridicolo la sacra teologia, qualora potessero dire con |
Il razionalismo -
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della cattolica Chiesa offendono apertamente coloro che | al | battesimo negano la virtù di ristorare le forze del libero |
Il razionalismo -
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di più determinarne per quanto si può i casi precisi. | Al | che ottenere vi hanno due lavori a farsi. Poichè altro è |
Il razionalismo -
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vigilanza, possa talora addur l' uomo a sì stretto passo, | al | quale egli sdrucciola necessariamente; non è già un dare |
Il razionalismo -
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e del non battezzato sono ugualmente capaci di resistere | al | male; scagliando acri invettive contro quelli che dicono il |
Il razionalismo -
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natura guasta, all' ordine delle cose soprannaturali, e | al | regno di Dio favorisce oltremodo la tendenza di questo |
Il razionalismo -
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TRA BATTEZZATI O NON BATTEZZATI. Tanta ingiuria che si fa | al | battesimo del Salvatore, mi sprona a insistere in questo |
Il razionalismo -
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ubbidiscono docili alla volontà e la volontà ubbidisce | al | lume della ragione ed a Dio (1). Egli è chiaro, che |
Il razionalismo -
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della volontà [...OMISSIS...] , applica questa definizione | al | primo peccato così: [...OMISSIS...] . Il qual medesimo |
Il razionalismo -
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andare facilmente e in certe circostanze irresistibilmente | al | dolce del sentimento della natura, in vece di starsi eretta |
Il razionalismo -
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applicazione di tanta attività dell' anima intellettiva | al | sentimento della vita animale, è ciò che i teologi |
Il razionalismo -
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dove sta quel peccato, o è soprammodo difficilissimo, o | al | tutto impossibile, l' essere consapevole. [...OMISSIS...] . |
Il razionalismo -
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in fondo dell' anima ed ivi quiescente, poi operante | al | di fuori ed in battaglia colla libera volontà, che o il |
Il razionalismo -
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nel bene della natura umana come se altro non ci fosse | al | di là, e a questa tendenza originaria, a questa volontà, o |
Il razionalismo -
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rinati, vengono i movimenti disordinati della volontà prona | al | senso, che si riducono al peccato originale, se questo |
Il razionalismo -
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disordinati della volontà prona al senso, che si riducono | al | peccato originale, se questo vige, o si riducono al fomite, |
Il razionalismo -
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al peccato originale, se questo vige, o si riducono | al | fomite, se il peccato originale è pel battesimo estinto. |
Il razionalismo -
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in cui consiste il peccato non è già la semplice tendenza | al | bene sensibile (la mera concupiscenza senza determinazione |
Il razionalismo -
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Consiste in questo, per dirlo di nuovo, che quella tendenza | al | diletto animale e al bene subbiettivo della natura rapendo |
Il razionalismo -
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dirlo di nuovo, che quella tendenza al diletto animale e | al | bene subbiettivo della natura rapendo a sè tutta quasi l' |
Il razionalismo -
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in quanto non dà l' attenzione e l' importanza debita | al | bene oggettivo. Di che riceve gran luce la definizione che |
Il razionalismo -
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i nostri recenti teologi razionalisti danno più forze | al | non battezzato, che non dia la Chiesa cattolica allo stesso |
Il razionalismo -
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di eseguire a pieno i divini comandamenti; 2 cedevolezza | al | peccato; 3 incapacità di meritare la vita eterna (1), e le |
Il razionalismo -
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l' esprimono dicendo, che l' uomo nel battesimo muore | al | peccato (4), [...OMISSIS...] dove risiede la nova |
Il razionalismo -
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così mobile e fiacca come prima; poichè, se essa la tira | al | basso; dall' altra banda havvi già Iddio nell' uomo che |
Il razionalismo -
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sostiene. Quindi l' attività dell' anima è divisa, non più | al | solo senso lasciata andar col suo peso; anzi la miglior |
Il razionalismo -
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che gliel dica la fede, e l' esperienza. E in quanto | al | grado non può negarsi, che la tendenza dell' anima al bene |
Il razionalismo -
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al grado non può negarsi, che la tendenza dell' anima | al | bene soggettivo e sensibile deva riuscir minore dopo il |
Il razionalismo -
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varia certo specificamente dalla concupiscenza anteriore | al | battesimo in questo; che dopo il battesimo, non occupa più |
Il razionalismo -
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Aquinate suo commentatore. Pietro Lombardo così scrive | al | nostro proposito, [...OMISSIS...] . E tosto passa a |
Il razionalismo -
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fanno tra i battezzati e i non battezzati relativamente | al | potere di operare il bene e di vincere il male. Perocchè |
Il razionalismo -
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vi è una concupiscenza che è più intensa nel tirare l' uomo | al | male (fomes concupiscentiae), perchè ella sola tira quasi |
Il razionalismo -
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in quello è doppiamente accresciuta la potenza di resistere | al | male e di operare il bene. Consideriamo ancora la doppia |
Il razionalismo -
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dell' uomo non battezzato, e che gli dà forza di resistere | al | male. In fatti il non battezzato, come insegna l' Angelico |
Il razionalismo -
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atti d' una tale volontà cedevoli agl' istinti, riduconsi | al | peccato d' origine tuttora esistente e regnante, come a sua |
Il razionalismo -
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egregiamente dice S. Tommaso, tien luogo della conversione | al | bene sensibile e soggettivo; senza che il formale del |
Il razionalismo -
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bensì nell' uomo per sì fatte passioni la disposizione | al | male, la quale nè anche colla morte si distrugge, ma solo |
Il razionalismo -
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incontro sono meri effetti del fomite, che non è peccato; e | al | fomite si riducono, e però dal padre loro non possono |
Il razionalismo -
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ma poi, attesa la forza della tentazione, essere addotto | al | bene subbiettivo7immorale, sottratta la forza pratica alla |
Il razionalismo -
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egualmente; ma più in questo e meno in quello. Quanto poi | al | secondo, reputo, che possa aver luogo solo nel non |
Il razionalismo -
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istintivo col bene oggettivo e morale; la volontà va dietro | al | bene sensibile naturalmente; non gli è proposto veramente |
Il razionalismo -
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impotenza, non demeritano con ciò se manchi in essi | al | tutto la forza di evitare il peccato (1). Ma nella loro |
Il razionalismo -
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se questa è soccombuta rimane una maggior piega ed adesione | al | male commesso. Nè con questo è mio pensiero di negar loro |
Il razionalismo -
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muovere dalla loro azione; e acconsente di preferenza | al | maggiore, se non può aderire a tutti. E questo è infatti lo |
Il razionalismo -
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non esercita un' azione su di lui realmente sensibile (cioè | al | modo che è sensibile l' azione delle cose reali di cui ha |
Il razionalismo -
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ideale , e quindi la volontà sia volta naturalmente anche | al | bene oggettivo universale, onde s' origina nell' uomo la |
Il razionalismo -
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di tutto lo fa consistere nella grazia [...OMISSIS...] ; | al | che è consentanea la definizione del sacro Concilio di |
Il razionalismo -
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può da niuna cosa esser vinto, se liberamente non consente | al | male; e perciò il bambino battezzato o altri santificati |
Il razionalismo -
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la loro. Essi errarono dunque per non avere osservato che | al | di sopra della sfera della volontà sta nell' uomo un' altra |
Il razionalismo -
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giudizio. A me parve, e pare, per ritornare a ciò che dissi | al | principio, che il maggior pericolo, che or le sovrasti, sia |
Il razionalismo -
|
Dove fu mai educata quella gioventù francese, che diede | al | mondo il più sanguinoso spettacolo che fosse mai? Dove i |
Il razionalismo -
|
umana corruzione? Che giova insegnare che l' uomo reca | al | mondo la natura incorrotta, e senza bisogno alcun di |
Il razionalismo -
|
bisogno alcun di Battesimo, morendo bambino, l' attende | al | di là una beatitudine naturale, abitatore di un terzo luogo |
Il razionalismo -
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e quante dolcezze non si sentivano innondato il cuore, | al | vederlo sì grande, sì umile, sì paziente nelle afflizioni! |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
vederlo sì grande, sì umile, sì paziente nelle afflizioni! | al | vedere che le miserie loro non erano altro che un saggio, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che ci mostra coll' opere e colle parole di giovare | al | suo amico? Con questa lettera adunque sospiro altamente d' |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
dieno invitta forza ai miei detti. E voi pure innalzate | al | Padre dei lumi la vostra voce per noi, acciocchè apra le |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e che Iddio da molti richiede, è quella dell' ubbidienza | al | proprio Direttore. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.21 |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
essi più pel demonio, che noi per Iddio? e che l' amore | al | vizio si mostri più ingegnoso che l' amore alla virtù? |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
amore alla virtù? Quindi moltissime volte veniva pensando | al | modo di rivolgere contro ad essi quei mezzi che essi usano |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
essi usano contro a noi; e fra questi più volte mi occorse | al | pensiero l' idea d' una stamperia sostenuta da generosi |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
procacciarmi il piacere di scriverle alcuna cosa intorno | al | Piano da Lei tracciato de' Figli della Carità , e |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
che, colla tepidezza che hanno, poco o nulla aderiscono | al | loro corpo ed al loro capo. Non è già che io non sappia che |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
che hanno, poco o nulla aderiscono al loro corpo ed | al | loro capo. Non è già che io non sappia che pii e santissimi |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
un solo corpo, con tutta la comunione de' santi a Cristo e | al | suo Vicario in terra, il Romano Pontefice; nè parimenti |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
quanto ben so tali cose, e quanta consolazione non prestano | al | mio cuore, quanto sollievo anche nei maggiori rammarichi! |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
in tal modo le cose, debbe venire l' epoca in cui non solo | al | fervente cattolico, ma a quello stesso che solo ritiene |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
materia sì bella, Ella e tutta la società saprà condonarlo | al | mio cuore che sinceramente e fermamente ama ciò che amano |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
che è quella appunto di Gesù Cristo che arriva fino | al | sangue, e per cui S. Paolo diceva di essere crocifisso al |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
al sangue, e per cui S. Paolo diceva di essere crocifisso | al | mondo e il mondo a lui. Questo è quel carattere veramente |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
prima mia lettera. Ella mi espone i suoi pensieri intorno | al | modo di attaccare con profitto i recenti increduli. Li ho |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
assai bene usate tutte le sue sagge avvertenze intorno | al | modo di ragionare cogli increduli. E` opera maravigliosa; |
Epistolario ascetico Vol.I -
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[...OMISSIS...] 1.22 Pensando io come potessi cooperare | al | nobile e cattolico loro disegno dello spargimento de' buoni |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
mi parve adattato a me, ed utile insieme anche | al | nostro paese, dove tale ottima società non è instituita, di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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non è instituita, di cominciare a fare anch' io così; | al | che mi sono offerito, e mi offerisco. Per altro Iddio certo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
gran vantaggio. Come sa, ci eravamo accordati di parlarne | al | Provveditore Traversi, mentre egli si trovasse qui a |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
mai nulla di molto pregio ed utilità: non condurremo niente | al | suo fine, se una costante fortezza non ci fa superiori agli |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sentimenti, e quando a Lei paia a proposito, io scriverò | al | Provveditore; gli esporrò la cosa, e sentiremo, qual |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
sua costanza che nè pure ha bisogno di conforti. In quanto | al | luogo sarebbe certo desiderabile che fosse presso un |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
che una congregazione di buone persone dedicate | al | Signore, come verrebbero ad essere i Fratelli della Carità |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
divozioni, le quali sono state buonissime ed hanno supplito | al | bisogno di que' fedeli che non arrivavano, o per mancanza |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
Ora se questo non è sperabile che ottener si possa rispetto | al | comun popolo, perchè, dico io, non potrebbe proporselo per |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
secolareschi e colla più tenera divozione e assiduità | al | divino servizio, colla più cauta fuga da ogni ombra di |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
Cristo: o se sperassimo qualche cos' altro, tradiressimo | al | tutto lo spirito della nostra professione. Onde pensateci |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
poco. In principio della Chiesa, non essendo ancora venuti | al | mondo i Santi da festeggiare, non erano altre feste che la |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
cristiano bisognava vacare sempre da tutte le profane cose | al | Signore pensarono a santificarli tutti con orazioni. Di qui |
Epistolario ascetico Vol.I -
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chiesa fu, se ben mi ricorda, S. Martino di Tours, crebbero | al | libro contenente le ore canoniche altre tre distinte parti. |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
coll' anno lunare, cioè cadendo sempre la domenica prossima | al | giorno XIV della luna di marzo, per la differenza che tiene |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
fra queste feste mobili hanno lezioni proprie adattate | al | tempo, che entrano a formare questa seconda parte. La terza |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e che è quella di tutta la Chiesa, l' anima nostra si può | al | tutto consolare e santificare. Nè solo tutta la Chiesa |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
io non dubiterò di chiamare divino volume. Noi teniamocelo | al | tutto caro, e leggiamolo con gusto e divotamente, chè il |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
circa la società di laici da me proposta: sono venuto | al | tutto nella sua opinione: giova che sia congregazione di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che il nostro Signore è grande; e che il Cristiano fa torto | al | suo Signore, impicciolendolo! Veramente non è cosa sì |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
Veramente non è cosa sì vasta, che non sia angusta | al | cuore del vero discepolo! Ella ha capito da tutto questo, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
nel conoscere la positiva volontà di Dio intorno | al | medesimo; l' altra nel giudicare di lui secondo la dottrina |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
quegli Instituti era la cosa migliore che fare si potesse. | Al | qual proposito, mi ricorda aver letto, come Marcello II, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
abbiano uno stato più perfetto, perchè non sono astretti | al | pastorale ministero perpetuamente. Nel pastorale ministero |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
Cristo, piantando l' ecclesiastico ministero avrebbe posto | al | mondo un baratro dell' anime. Nel tempo stesso che dobbiamo |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
di Gesù Cristo, che altro resta a fare, se non pensare | al | modo di santificarle? E come si potrebbero maggiormente |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
che a ciò dovrebbesi stabilire, e non esponendole | al | cimento, se non dopo le più replicate prove di vera umiltà |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
col fare che l' Istituto assista bensì le persone destinate | al | ministero pastorale, e coadiuvi a formare idonei ministri |
Epistolario ascetico Vol.I -
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da non temere di queste interiori tentazioni, credo | al | tutto che assai più facilmente si vincano le tentazioni |
Epistolario ascetico Vol.I -
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più pericoloso a me pare che il religioso semplice insegni | al | pastore che non sia il pastore insegni al religioso. E la |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
semplice insegni al pastore che non sia il pastore insegni | al | religioso. E la missione di Gesù Cristo, quanto non |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nello stesso soggetto il sacerdote e la vittima accetta | al | Padre, dignità che è l' origine e la creazione di tutte le |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dolce e più caro, ma quello che è più caro a Dio, più utile | al | suo santo regno. Viviamo dunque nella solitudine col cuore, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
sostiene. Mi perdoni così lunghi discorsi e li attribuisca | al | desiderio della gloria divina e mi creda A. R.. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ci avrà nel cominciare; ma non sarebbe necessario | al | principio di attenersi strettamente a quella regola, che |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
insieme a questo doppio fine, dedicando la loro unione | al | loro Redentore Gesù Cristo, crocifisso per eccesso di |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
tre soliti voti aggiungono il quarto di assoluta obbedienza | al | Sommo Pontefice. Questo stato però di profondo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e l' occupazione degli studi, da determinarsi da essi | al | maggior bene della Santa Chiesa. 2 A qualunque persona che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e 3 il bene intrinseco dell' opera stessa. Quanto | al | primo riguardo non debbono i Superiori assumere quelle |
Epistolario ascetico Vol.I -
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le loro forze ed abilità anche dare loro i pesi. Quanto | al | secondo riguardo dell' esistenza dell' Instituto, questo è |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
di troppo la unione. Per questo appunto si pensa che | al | cominciamento converrà andare molto adagio in ricevere |
Epistolario ascetico Vol.I -
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opere della carità richieste da' prossimi, avere riguardo | al | vantaggio intrinseco dell' opera assunta; e intorno a |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
si conosce essere assolutamente necessario di sottomettere | al | Sommo Pontefice tale concetto, per sentire se mai ostasse |
Epistolario ascetico Vol.I -
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non debba meno giovare alla Società della Carità, che | al | maggiore consolidamento, estensione e durazione delle opere |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e il corpo di quelli che dirigono e che comandano. Riguardo | al | corpo di quelli che ubbidiscono e che operano, questo si |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e la loro disposizione virtuosa di animo, rispetto | al | primo punto, debbe esser quella di una cieca ed assoluta |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ignominioso, « per infamiam et per bonam famam ». Riguardo | al | secondo punto essi debbono amare la carità del prossimo per |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sono molto contento, e La assicuro che ci trovo delle anime | al | tutto singolari; e queste non solo nel clero, ma nelle |
Epistolario ascetico Vol.I -
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pieno di spirito non può a meno di manifestarlo anche | al | di fuori, come specialmente poi ha ordinato il Fondatore |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di dare a Dio gloria per tutti i modi anche in faccia | al | mondo, che stoltamente schernisce quanto ignora. L' esterna |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
bisogna riguardare in generale la cosa, e non fermarsi | al | fatto di alcuni uomini che resistono con un cuore duro alla |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
a intertenermi degli argomenti che gli oggetti più cari | al | nostro cuore interessano, cioè la stessa religione; perchè |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
e poscia troviamo altresì bellamente il modo di ridurle | al | loro ordine, e componiamo, quasi dir vorrei, gli ammontati |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
Ah sappiate tuttavia portare pazienza! Sappiate offerire | al | Signore, e gli stessi mali torneranno in bene per voi. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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tempo della vita; e non abbiamo ribrezzo di trovarci | al | capezzale della morte, poveri di tanti meriti di cui |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di tanti meriti di cui potevamo arricchire; di comparire | al | tribunale d' un Dio giustissimo e onnipotente, ignudi d' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nostra salute, e freddamente andiamo di continuo incontro | al | tempo della giustizia. Quale stupidità! quale pazzia |
Epistolario ascetico Vol.I -
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io godo, poichè ritengo in animo che voi dobbiate giovare | al | giovanetto, vostro allievo. Ah fate ogni cosa, perchè egli |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Chiesa di Gesù Cristo; e la parte non debbe che servire | al | suo tutto. Questo cercate di imprimere profondamente nell' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sforzi, avvegnachè non ne cavaste verun effetto! Rispetto | al | merito che avanti Dio conseguite, il solo tentare è quanto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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quanto formare alla Chiesa di Cristo un figlio devoto. Così | al | giovanetto sarete utile; ma a voi stesso poi sicuramente. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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se vorrete venire da me, ah con quanto piacere vi stringerò | al | mio seno! Ma vorrete poi allora venirci? assai ne temo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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seno! Ma vorrete poi allora venirci? assai ne temo pensando | al | tempo avvenire. Chi sa in quale stato allora io mi trovi! |
Epistolario ascetico Vol.I -
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amano più il bel cuore , che l' ingegno. Quindi anche | al | mondo i grandi ingegni sono stimati come pericolosi, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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trova forse anche meglio esposta questa idea. Riguardo poi | al | voto di povertà egli sarebbe così concepito, che i |
Epistolario ascetico Vol.I -
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altro cittadino: ed il voto che lo obbliga di lasciare | al | suo Superiore la disposizione de' propri beni sarebbe |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di evitare più che mai sia possibile le liti; ma quando ciò | al | tutto non si potesse, dovrebbe certamente il membro |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Il terzo paragrafo, oltre delle osservazioni intorno | al | voto di povertà di che ho parlato, non approva che i |
Epistolario ascetico Vol.I -
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fino che supponendo l' Instituto già esteso, si ascende | al | primo, la potestà del quale non riuscirebbe più estesa di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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de' Gesuiti, e finirebbe poi tutto nel Romano Pontefice, | al | quale desidererebbe la Congregazione di avere la più |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nella carta « Brevis descriptio » ecc. dal paragrafo 5 | al | 16, che anche per questo unisco alla presente; essendo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dell' Instituto, senza che cessi per questo di appartenere | al | medesimo. Non riguarda già questo discorso i delinquenti e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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una cosa nuova, debba sempre « caeteris paribus » stare | al | primo partito. Prego V. Em. di considerare tutto ciò, e di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che fare in essa una consecrazione solenne di noi stessi | al | Signore. Allora siamo entrati nel nostro talamo . Oh quanto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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è magnifico questo talamo agli occhi fedeli, e come perde | al | suo confronto la magnificenza di quello di Salomone! Beato |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di Gesù, di cui sarò anch' io, lo spero, e perciò saremo | al | servizio dello stesso Capitano, e ci ameremo in lui, come |
Epistolario ascetico Vol.I -
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difficile abbracciare l' altrui, anteponendo quel giudizio | al | proprio. Non fa egli così naturalmente chi ha un sentimento |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Gesù Cristo, trova rare volte assai un tale caso; ma non è | al | tutto impossibile e confesso che sarebbe alquanto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di Molina, o di qualche rilassato moralista; nol credo | al | tutto; anzi credo che procederanno in ciò con tutta |
Epistolario ascetico Vol.I -
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la radezza delle mie lettere; date ciò ai miei affari ed | al | difetto che ho della negligenza in molte cose di seconda |
Epistolario ascetico Vol.I -
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pieno d' affetto per voi, che voi rammento spesso innanzi | al | Signore, che m' è caro parlare di voi, sentire di voi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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del conservare i Novizi nelle cose utili all' anima e | al | profitto nelle virtù, così dice: [...OMISSIS...] . Così |
Epistolario ascetico Vol.I -
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le più delicate voci del Signore, nel quale amatemi, e | al | quale raccomandatemi. [...OMISSIS...] 1.27 Il vostro |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che proviamo ancora un poco il nostro spirito davanti | al | Signore coll' orazione e fra di noi colla corrispondenza |
Epistolario ascetico Vol.I -
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la società e il gregge; per la quale divisione s' espone | al | pericolo o di negligentare la società stessa per l' amore |
Epistolario ascetico Vol.I -
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secondo le regole , come credono in coscienza davanti | al | Signore, senza che influisca sopra di loro nessun' esterna |
Epistolario ascetico Vol.I -
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amore, che il superiore di un religioso instituto porta | al | medesimo, possono cadere due disordini opposti, cioè vi può |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di Cristo per cercare i propri interessi, ma incorporato | al | Re dei pastori, amerà la Congregazione nella Chiesa di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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per moglie anche Sara. E` stata la libera che ha condotto | al | santo patriarca la serva per avere da esso figliuoli, non è |
Epistolario ascetico Vol.I -
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generale: anzi si stabilisce che ciò non avvenga se non | al | presentarsi dei casi particolari, in cui la prudenza dei |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che quel dato membro della società si possa deputare | al | doppio ufficio con morale certezza di buon riuscimento. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dei religiosi viene in parte diviso dalla società e dato | al | gregge di Cristo, verrà per questo la società abbandonata; |
Epistolario ascetico Vol.I -
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principali sue occupazioni sia quella di dare gli esercizi | al | clero secolare, che è quanto dire di fare in tale occasione |
Epistolario ascetico Vol.I -
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quando esso sia un mandato e un pastore? Non esprimerà più | al | vivo in se stesso Gesù Cristo? Non potrà la società |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ne sarebbe un altro. Mostro la lettera prima di spedirvela | al | conte nostro eccellente amico, che vi saluta; in esso ho |
Epistolario ascetico Vol.I -
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avviene senza che sia regolato alla sua maggiore gloria, | al | suo più compiuto trionfo. Che dunque rimane a fare all' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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riconoscere il proprio nulla, pregare, consumarsi | al | fuoco d' un intero amore. E risguardo alle intraprese utili |
Epistolario ascetico Vol.I -
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fuoco d' un intero amore. E risguardo alle intraprese utili | al | prossimo, vantaggiose alla Chiesa? Rimanersi tranquillo in |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ciò che è bene, e ciò che è male per noi. 3 Riguardo | al | futuro essere negativi; cioè non mettere limite da parte |
Epistolario ascetico Vol.I -
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vogliamo fare le gran cose, ma tutte quelle che piacciono | al | Signore. Per applicare questo discorso al nostro progetto, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che piacciono al Signore. Per applicare questo discorso | al | nostro progetto, che facciamo noi, mio caro? Null' altro |
Epistolario ascetico Vol.I -
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d' esempio agli altri, e perciò attendono a pervenire | al | maggior grado possibile di santità. E giacchè nella santità |
Epistolario ascetico Vol.I -
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uomo se a se stesso viene abbandonato! Ma rendiamo grazie | al | Signore, perchè come Ella assai bene riflette, quando noi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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torto a Dio colla presunzione, ma ancora colla diffidenza: | al | cristiano non disconviene solo la temerità, ma ancora la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di ciò, datoci dal celeste Padre, il quale non perdonò | al | suo proprio Figlio, ma per noi tutti lo diede? Come adunque |
Epistolario ascetico Vol.I -
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d' aspettarmela. Mille cose ai Padulli, ai Somaglia, | al | Polidori. [...OMISSIS...] 1.27 La ringrazio della cara |
Epistolario ascetico Vol.I -
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congiungendola alla conoscenza della sua bontà, perchè | al | tutto non ci atterrisca, non ci istupidisca dallo spavento! |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ogni sapere: il nostro nulla, il suo tutto. Ciò ci condurrà | al | pieno sacrificio di tutti noi; giacchè conoscendoci per |
Epistolario ascetico Vol.I -
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tragga dal nostro nulla ciò che egli vuole, ubbidendo solo | al | suo cenno creatore prontissimi, come ubbidiscono le cose |
Epistolario ascetico Vol.I -
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la Santa Chiesa acciocchè provegga a' suoi bisogni, e dia | al | suo divino Figliuolo una gloria infinitamente infinita, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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massima non è universale, e non mi pare potersi applicare | al | caso, che me l' ha fatta profferire. La mia coscienza e l' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Se Ella presentemente che è, come la sua umiltà suole dire, | al | principio dell' istruzione religiosa, si appiglia senza |
Epistolario ascetico Vol.I -
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il suo vero bene: giacchè, considero, come assai rilevante | al | medesimo il presente argomento. [...OMISSIS...] |
Epistolario ascetico Vol.I -
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consolatevi, mio carissimo, confortatevi. Io pure in mezzo | al | dolore che provo pe' medesimi, giacchè è impossibile non |
Epistolario ascetico Vol.I -
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durare tutta la vita. Ah! grazie adunque sieno rese | al | Signore di questa bella disposizione, suo dono! Non ci |
Epistolario ascetico Vol.I -
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il Signore per iscoprire se il vostro sentimento è simile | al | mio. Il mio sentimento sarebbe questo, « che noi ci |
Epistolario ascetico Vol.I -
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facendo insieme orazione e conferendo insieme, dimandassimo | al | Signore i lumi necessari per le ulteriori deliberazioni da |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di potervi sollevare, di poter dare qualche conforto | al | vostro spirito; io non mancherò, se il Signore mi assiste, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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. Maria nostra Madre ci interceda di dare la massima gloria | al | Signore. Scrivetemi un cenno subito che abbiate ricevuta la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e nella contrizione. Parlo così per rendere la gloria | al | Signore, che delle nostre miserie si compiace, e fa in |
Epistolario ascetico Vol.I -
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E queste sono che « qualunque cosa noi domanderemo | al | suo Padre, in nome suo, egli ce la darà ». Domandiamogli |
Epistolario ascetico Vol.I -
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essere diversa la sua volontà, purchè non ci attacchiamo nè | al | basso nè all' alto, e non ci gloriamo nè pure d' essere |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che volle avere anch' egli un corpo per avvicinarlo | al | nostro, e perchè il nostro morto si ravvivasse al contatto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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al nostro, e perchè il nostro morto si ravvivasse | al | contatto del suo vivo, e che non può più perdere la vita. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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le più possenti, quella onde gli umili sono esaltati | al | di sopra degli orgogliosi. Io vi conforto di leggere e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ma potè però confidare, perchè aveva lasciato tutto, e dire | al | Signore: reliquimus omnia . Pensiamo però che nel tutto c' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Del resto, di nuovo lo dico: imaginate d' essere | al | mondo voi solo e Dio; e deliberate in sua presenza: così |
Epistolario ascetico Vol.I -
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se dovrete prolungare il tempo. Così direte anche la verità | al | sig. Rettore dicendo, che andate a fare un ritiramento |
Epistolario ascetico Vol.I -
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alla giornata, ed insieme nella eternità: in questa, quanto | al | desiderio della perfezione; e alla giornata, quanto ai |
Epistolario ascetico Vol.I -
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quanto viene da Dio: [...OMISSIS...] . Ora alcune parole | al | Bonetti. Non vi affannate per la mancanza di sussistenza: |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di sussistenza: il Signore provvederà. Ciò che ho detto | al | Boselli, valga anche per voi: offerite tutto e basta. |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Redentore ed a Maria Addolorata, e con giovialità serviamo | al | Signore. Umiliamoci senza fine. Purifichiamoci. Siamo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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col prossimo, in vece di fare la correzione, dimandi | al | medesimo di essere instruito per proprio vantaggio ed |
Epistolario ascetico Vol.I -
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carica di gioie: se il piloto invece di guardare sempre | al | timone si occupa a contemplare le gioie, è ben prevedibile |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ed intanto abbandoniamo il timone; 6 Riguardo poi | al | pensiero di rinunciare alla cura delle anime , vi rinunzi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nostre parole, e non le snervi e indebolisca. In quanto | al | non assicurarci del futuro, siamo tanto miserabili, siamo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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, che sebbene operi in un modo recondito e spesso diverso | al | tutto da quello del nostro pensare, tuttavia qualunque cosa |
Epistolario ascetico Vol.I -
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il luogo del Sacro Monte ristaurato e d' esserne restato | al | tutto pago, e poi mi rivolse queste parole: « E dunque |
Epistolario ascetico Vol.I -
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inutilmente e le spese, e che desiderava di sottomettere | al | medesimo (qualunque fosse quegli che ci donasse la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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non ci lascierà senza guida, perchè arriviamo sicuramente | al | nostro fine, la salute delle anime. Io non posso in tutto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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disporre le cose in modo che io possa avere pronti i danari | al | tempo che bisognano. E` meglio adunque dire tutto ciò che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Poichè in tal modo si pratica una schiettezza che è | al | tutto necessaria all' uomo cristiano: e dicendo in tal modo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che camminiamo in piena luce e con un cuore solo davanti | al | Signore. Amatemi nel Signore, e compatitemi. State certo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nel Signore il Molinari, e gli altri due compagni altresì. | Al | sig. Canonico Capis fate i miei più affettuosi saluti, come |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Canonico Capis fate i miei più affettuosi saluti, come pure | al | sig. Avvocato Chiossi, a Pietro, all' Arciprete, e a tutti |
Epistolario ascetico Vol.I -
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1.29 Vi scrivo per notificarvi la mia presentazione | al | Papa Pio VIII che fu ieri a otto giorni. Mi presentò un |
Epistolario ascetico Vol.I -
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con una piccola cosa e lasciar fare tutto il resto | al | Signore, noi approviamo , e siamo bene contenti che ella |
Epistolario ascetico Vol.I -
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fare assai, non ha più corrisposto all' aspettazione, come | al | principio. Il santo Padre si allungò molto nel mostrarmi la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ho mai inteso di cominciare con cose grandi, ma con cose | al | tutto piccole: la mia non è una vocazione straordinaria, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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cominciando tutto in piccolo, in piccolo: e lasciando fare | al | Signore, perchè, se l' opera sarà da Dio, non mancherà già |
Epistolario ascetico Vol.I -
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una grande allegrezza interiore e tranquillità, io dimandai | al | Cardinale, mio più confidente, che cosa avessi a fare; se |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che si opera. Per carità raccomandate me particolarmente | al | Signore, perchè sono un miserabile in questo stesso che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e gli altri due nostri fratelli. Dite mille cose per me | al | nostro ottimo Canonico Capis; dite che ho continua memoria |
Epistolario ascetico Vol.I -
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del comando: in tal caso è distrutta ogni ubbidienza | al | mondo. Non si deve cercare se il comando sia ragionevole; |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ragione ». Grazie moltissime! Voi vedete: siamo di ritorno | al | senso privato: e ad un tal senso privato, che quando bene |
Epistolario ascetico Vol.I -
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è il progetto suo circa il loro mantenimento finchè restano | al | monte? ecc.. Per altro in questa cosa dobbiamo contenerci |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che vedete di poter fare: e che poi gli impegni presi fino | al | più piccolo scrupolo gli eseguiate pienamente e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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questa madre di tutti quelli che a lei ricorrono: perocchè | al | solo pensare a questa genitrice di Dio e nostra, l' animo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che ne ebbe cura, che lo seguì sulla croce! Ed è colassù, | al | piè della croce del Redentore spirante, che ebbe principio |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di baldanza sopra gli altri uomini loro inferiori, rispetto | al | posto nella umana società. Tutti e due meritano di essere |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di sapor aspro pel suo palato. Circa gli studi dissi già | al | padre suo, che quanto potrà farglieli fare regolari e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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poco di tempo ancora, ma non molto. Sebbene io sia sempre | al | monte Calvario col mio pensiero e nella cara vostra |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e sentita con avidità somma e con manifesto profitto; | al | confessionale non si può supplire; le comunioni sono molte, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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perduto nulla, nulla è morto per noi: tutto vive, o | al | più dorme. Ma conviene, come dico, fare atti di viva fede, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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buone persone fra di loro, e, quasi direi, di organizzarle | al | bene, opponendole all' empietà che si unisce con tanto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Questo dico è l' effetto che ne verrebbe. Ma in quanto | al | piantare una istituzione che porterebbe questo effetto, io |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
ancora puramente possibili. Contentiamoci adunque di stare | al | fatto: io sono veramente contentissimo di questo mio |
Epistolario ascetico Vol.I -
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come teneri segni dell' amore suo gli incomodi che manda | al | vostro corpo; ed egli è pur così, mio caro; sono pegni di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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mi faccio maraviglia se in questa piena ed umile conformità | al | volere divino, voi troviate, come mi dite, una gran pace e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ella produce morendo a' suoi più stretti congiunti, | al | nostro egregio Mellerio, ed a voi che vedete accresciuto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sia ch' esse ci sfuggano, e svaniscano. Ho scritto anche | al | nostro Mellerio; ed attendo nuove di tutti voi con |
Epistolario ascetico Vol.I -
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in cui vi mette il Signore, dall' orazione fatta | al | piè della croce, in compagnia della nostra addolorata |
Epistolario ascetico Vol.I -
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librettino voleste leggere non più che pochi versetti | al | giorno, ma pensando che vengono fuori dalla bocca di Dio, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
quanto so e posso, e spero che ci saranno di consolazione | al | cuore che si riscalda con quelle parole, e si fa in noi |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
se non che v' abbraccio insieme con don Paolo strettamente. | Al | signor Arciprete i miei più affettuosi saluti. Continuatemi |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
speranza; giacchè questa perfetta unione e sottomissione | al | proprio superiore, non riguardando la persona ma ciò che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e benedizione di nostro Signore Gesù Cristo, che è piaciuto | al | Padre per la sua ubbidienza. Anche qui le mie speranze si |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
vi resta da fare nelle altre occupazioni che non potete | al | presente abbandonare. Per ciò che dite dello scoraggiamento |
Epistolario ascetico Vol.I -
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costretti a gridare: « Domine, salva nos, perimus »: ed | al | Signore sono accettevoli le grida della nostra umiltà e del |
Epistolario ascetico Vol.I -
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io stimo che dobbiamo fare tutto quel bene che possiamo | al | presente con ogni tranquillità e senza occuparci punto del |
Epistolario ascetico Vol.I -
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religiose: io solo me ne resto come uno scoglio resistente | al | mare delle divine misericordie. Ah per carità pregate per |
Epistolario ascetico Vol.I -
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gli effetti stupendamente benefici ch' ella ha prodotto | al | mondo in questi diciotto secoli che è annunziata, ma le |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
con sicurezza, secondo la sua santa volontà, e per mettersi | al | sicuro degli artifici della volontà nostra, che cerca |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di non servire a se stessi, ma a Dio solo, e per Dio | al | bene de' prossimi, fossero indifferenti a tutto il resto, |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
Matteo, potete ben pensare che trafitture sianmi state | al | cuore, e quanto io senta l' amarezza del caso, sì per l' |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
salute eterna è più confacevole, e, se ciò fosse, la sanità | al | primo e la serenità e la calma al secondo. I sentimenti di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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se ciò fosse, la sanità al primo e la serenità e la calma | al | secondo. I sentimenti di cui avete riempita la vostra |
Epistolario ascetico Vol.I -
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possiamo frenare la fantasia vana che vuole sempre correre | al | futuro, e seguire in quella vece la maturità del giudizio, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ben le avete intese, versano sopra di questo primo punto. | Al | presente adunque pensiamo, e nelle nostre piccole case |
Epistolario ascetico Vol.I -
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in pace seminatur ». Ah! sì, ditelo, anche a mio nome, | al | caro compagno, che raffreni il suo zelo, e che vada adagio |
Epistolario ascetico Vol.I -
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nella virtù: pochi o molti che siamo, poco importa | al | nostro fine. Il fine della società è semplice, non è che il |
Epistolario ascetico Vol.I -
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società! Non importa quale sia il numero, ma la qualità. | Al | Noviziato conviene che presentemente diamo tutti i nostri |
Epistolario ascetico Vol.I -
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de' buoni sentimenti che loro ispira, sollecitandoli | al | desiderio della perfezione. Oh questa è una grande grazia |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Chiesa, promosse ed approvate da' Sommi Pontefici: sicchè è | al | tutto vero quello che essi scrivono, che è solo il nemico |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che trovo per ora necessarissimo si è, che non comunichino | al | presente con nessuno dei loro compagni la cosa fin dopo l' |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
io non mi rifiuto, nè pure ora, dopo essermi raccomandato | al | Signore, di assecondare i loro desiderii, che mi paiono |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
cosa di ciò che credo indispensabile per un buon effetto | al | loro santo desiderio. Vi ha una massima, su cui tutta si |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
tale che tutti gli altri nostri regolamenti, che sono | al | presente e che saranno introdotti nel futuro, non hanno |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
perfezione propria », non riguardando tutto ciò che spetta | al | prossimo, se non come altrettanti mezzi di piacere a Dio, o |
Epistolario ascetico Vol.I -
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alla divina volontà, e così di non contraddire a quel Dio, | al | cui possesso solo aspiriamo. Consideriamo seriamente, miei |
Epistolario ascetico Vol.I -
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salus et perfectio propriarum animarum ». Le altre poi che | al | momento presente loro suggerisco, consistono tutte in |
Epistolario ascetico Vol.I -
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certo ne metterà in mezzo d' ogni sorte per iscoraggiarli, | al | suo solito); e finalmente tutto ciò che mi comunicheranno |
Epistolario ascetico Vol.I -
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no. Talora quelli che parevano i meglio disposti, venendosi | al | punto, « respiciunt retro »; si trova all' incontro della |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e la più quieta meditazione. Questa, a dir vero, nuoce | al | pronto sviluppo del mio disegno, perchè il carattere del |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che Iddio suol sempre coronare coll' esito più felice. Sì | al | certo, miei cari fratelli, è impossibile che a lungo andare |
Epistolario ascetico Vol.I -
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servire anche per materia della conferenza, come si fa | al | Calvario. Mi riserbo ad aggiungere qualche altra regoletta |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dove le lettere mi vengono sicure. Io sono pur sempre | al | Calvario col cuore e in mezzo di loro. [...OMISSIS...] |
Epistolario ascetico Vol.I -
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pure confortano, riusciranno di tanto maggiore alleviamento | al | vostro dolore, quanto più, raccomandando voi e i vostri |
Epistolario ascetico Vol.I -
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cara madre Maria Santissima, ella vi otterrà il soccorso | al | di fuori, ed il conforto al di dentro. Consolatevi ancora |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ella vi otterrà il soccorso al di fuori, ed il conforto | al | di dentro. Consolatevi ancora nell' amicizia fraterna che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e per altrui. Ah mio caro è pure una grande stretta | al | cuore il vedere una famiglia così prostrata in un istante |
Epistolario ascetico Vol.I -
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orazioni raccomandando voi e l' afflitta vostra famiglia | al | Signore che dà abbondanza, « et non improperat ». Nell' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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come stiano le cose fra noi, il caro Gentili è qui meco | al | Calvario, e ne ho qualche altro, che sto preparando, quando |
Epistolario ascetico Vol.I -
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e ne ho qualche altro, che sto preparando, quando e come | al | Signore piacerà, per l' Inghilterra; giacchè non c' è, si |
Epistolario ascetico Vol.I -
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la degnazione di darmi il nostro Santo Padre Gregorio XVI; | al | quale sta tanto bene, per la uguaglianza del nome col Magno |
Epistolario ascetico Vol.I -
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», come disse Giobbe, « in lucem produxit ». Noi teniamoci | al | sodo della sua santa ed adorabile legge: qui abbiamo tutto: |
Epistolario ascetico Vol.I -
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tutte le opere di carità indistintamente: ciò non è | al | tutto vero. Egli ha un' opera sola determinata che si |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
contemplativo, di vita quieta e privata, quale conviene | al | sacerdote semplice, o al laico che aspira alla perfezione |
Epistolario ascetico Vol.I -
|
quieta e privata, quale conviene al sacerdote semplice, o | al | laico che aspira alla perfezione evangelica. E` un errore, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Mi piace che si diano ai novizi delle meditazioni tutte | al | loro scopo, e son certo che ci guadagneremo. Quello che vi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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della dolcezza, della carità e della umiltà e sottomissione | al | vostro superiore di costà, conversando con lui quanto il |
Epistolario ascetico Vol.I -
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possibile. Addio dunque: aspetto notizie fedeli di tutto, e | al | tempo debito. [...OMISSIS...] 1.31 Perdonatemi, se vi ho |
Epistolario ascetico Vol.I -
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condizionati, i quali, mancando la condizione, cessano | al | tutto, e non dovete punto nè poco applicarveli. D' altro |
Epistolario ascetico Vol.I -
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mia posizione nel trovarmi da più di quindici giorni privo | al | tutto di lettere del Calvario, a malgrado che e voi e il |
Epistolario ascetico Vol.I -
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particolari. Ma forse anco io avrei preferito di espormi | al | pericolo dell' occupazione militare della casa, anzichè |
Epistolario ascetico Vol.I -
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anche gli altri, quelli che vi ha commessi il Signore, ed | al | quale certamente dovete rendere conto. [...OMISSIS...] Qui, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sia di quando in quando informata de' progressi che | al | Signore piace di far fare all' Istituto della Carità , |
Epistolario ascetico Vol.I -
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santi proponimenti, ne' sospiri e ne' gemiti fatti innanzi | al | trono di Dio crocifisso, sarà indubitatamente coronata. Ah! |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ancor più poter giovare all' acquisto di spirito ed | al | progresso nelle solide virtù sarebbe dare delle scappate, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dare delle scappate, e passare qualche porzione dell' anno | al | sacro Monte Calvario, ed ivi farvi gli esercizi spirituali; |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che deriva all' anima da quel luogo solitario ed idoneo | al | contemplare, massime pei tanti oggetti intorno che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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terza cioè appunto quella degli Esercizi annuali da farsi | al | sacro Monte, di che ho fatto anche cenno al nostro |
Epistolario ascetico Vol.I -
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da farsi al sacro Monte, di che ho fatto anche cenno | al | nostro amatissimo Mons. Vicario Scavini, e che potrebbe |
Epistolario ascetico Vol.I -
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non facesse continuamente guerra alla increata Bontà. Dite | al | Gentili che le cose per la missione inglese vanno bene; che |
Epistolario ascetico Vol.I -
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così e a sperar tanto mi muova. Ho per certo che se fosse | al | mondo S. Ignazio m' intenderebbe: ma può dal cielo ottenere |
Epistolario ascetico Vol.I -
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per farvi lo Spedale ; e anzi lo scriverò io medesimo | al | caro Bianchi, nella lettera che qui unisco. Converrà però |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Qui siamo tutti dello stesso cuore, e ci siamo offerti | al | Vescovo, prima d' ora. Anzi questo desiderio che facciate |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che facciate anche voi altri. Fate una bella lettera | al | Vescovo, offerendovi in essa a qualunque uso e luogo per |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Madre Maria sarà quella che Le darà ogni consolazione | al | cuore, e quella tranquillità e pace di animo che è tanto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Lungi da noi ogni altro pensiero: se noi penseremo solo | al | nostro Padre celeste, dimenticando noi stessi, egli allora |
Epistolario ascetico Vol.I -
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si dice, ecc., A. R.. [...OMISSIS...] 1.32 Sieno grazie | al | nostro buon Dio, che, come sento dall' amico Mellerio, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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la prova reale! Quella scienza non penetra fin dentro | al | cuore, il quale praticamente resta incredulo, perchè è duro |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ingombro delle dilettazioni terrene, si converte tutta | al | suo Creatore! Ella ha un tal valore questa conversione |
Epistolario ascetico Vol.I -
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conversione dell' anima desolata e nuda dei beni naturali | al | bene sommo ed essenziale, che Iddio n' ha fatto il fiore |
Epistolario ascetico Vol.I -
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de' suoi più cari e il lor patrimonio ricchissimo, e che | al | suo diletto Figliuol solo n' ha dato la pienezza, nelle |
Epistolario ascetico Vol.I -
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io la vostra carità e umiltà e la vostra dedicazione | al | Signore, non mi fa meraviglia che vogliate cavar profitto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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a Dio solo tutti noi stessi, e tutte le cose che abbiamo | al | mondo , non avendo d' ora in avanti altro scopo ed affetto |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ricevere conforto e direzione ogni volta che vi abbisogna. | Al | qual fine ho pregato caldamente il Signore che m' illumini, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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che anche assente ho per voi. Ed abbracciandovi tutti | al | seno in Gesù Cristo nostro Capo e Maestro, nostra delizia, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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desidera special contezza, la troverà chiaramente esposta | al | N. 15 del suddetto Regolamento. A mio parere la natura |
Epistolario ascetico Vol.I -
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d' anime; restando soggetto a' propri Superiori in quanto | al | governo interno dell' Istituto medesimo, al mantenimento |
Epistolario ascetico Vol.I -
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in quanto al governo interno dell' Istituto medesimo, | al | mantenimento delle Regole, alla distribuzione de' soggetti, |
Epistolario ascetico Vol.I -
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« egli si propone di tenere un modo di agire tutto uniforme | al | « Regolamento » annesso, un modo di operare cioè quieto e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sieno, che ci vengono dimandate. Che « se si volesse dare | al | Gentili co' compagni il peso d' una parrocchia, anche |
Epistolario ascetico Vol.I -
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con generosità a darsi tutto e senza eccezione alcuna | al | suo Dio. Oh beati quelli che intendono la bellezza de' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Perciò li segua animosamente, ma in quell' Istituto | al | quale la volontà di Dio piegherà il suo cuore. Ad ogni modo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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trae di nuovo a sè tutto, per tutto nuovamente deporre | al | cenno non degli uomini, ma dello Sposo, quando le dica; « |
Epistolario ascetico Vol.I -
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su que' mezzi, pei quali la divina bontà ci voglia condurre | al | fine. Ciò che è degno di altamente meditarsi si è, che noi |
Epistolario ascetico Vol.I -
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In quanto a quest' ultimo punto, io non mi ricuso; e scrivo | al | conte Salvadori di dar per me quella somma maggiore ch' io |
Epistolario ascetico Vol.I -
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il mio sentimento, come si fa cogli amici, intorno | al | merito di questo progetto e di questo tentativo. Non voglio |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Un altro timore mio si è che questi istituti, i quali, | al | modo che si concepiscono comunemente oggidì, appartengono |
Epistolario ascetico Vol.I -
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finzione e colla più indegna ipocrisia le cose tutte | al | proprio interesse. In vero nè Gesù Cristo, nè gli Apostoli |
Epistolario ascetico Vol.I -
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le vostre lettere, ed ecco quanto il Signore mi suggerisce | al | cuore di dirvi. State certo che ogniqualvolta, venendoci |
Epistolario ascetico Vol.I -
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mortificazioni e le penitenze in modo da poterle lasciare | al | menomo cenno del Superiore o del Confessore, senza |
Epistolario ascetico Vol.I -
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de' quali debbo e desidero scrivere da molto tempo, massime | al | caro don Giacomo. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] 1.33 |
Epistolario ascetico Vol.I -
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dovrete render conto ai Superiori vostri, e, ciò che è più, | al | tribunale del vostro Creatore, onde veracemente vi viene da |
Epistolario ascetico Vol.I -
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vengono consegnati, meditate spesso quanto stanno a cuore | al | divin Redentore, e quelle sue parole: « lasciate che i |
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credono in me, meglio sarebbe stato per lui che, sospesagli | al | collo una mola da mulino, fosse gittato nel profondo del |
Epistolario ascetico Vol.I -
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cioè come maestro in prova del comune di Calice, sarete | al | debito tempo, così piacendo al Signore, ordinato altresì |
Epistolario ascetico Vol.I -
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del comune di Calice, sarete al debito tempo, così piacendo | al | Signore, ordinato altresì Lettore della santa Chiesa, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sarà superato. Quello però che trovo il punto principale | al | quale dovete rivolgere le vostre armi, si è a conseguire la |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sotto l' abito di zelo, ma di zelo amaro e non conforme | al | vostro ufficio! Voi con questo studio della carissima virtù |
Epistolario ascetico Vol.I -
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del Signore. Varrà più per voi un solo atto di rinunzia | al | vostro giudizio e alla vostra volontà, che tutte le |
Epistolario ascetico Vol.I -
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il Signore non mi voglia dare questa consolazione per ora: | al | più lungo però spero d' essere al Calvario in primavera. A |
Epistolario ascetico Vol.I -
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consolazione per ora: al più lungo però spero d' essere | al | Calvario in primavera. A quando a quando scrivetemi, e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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sapere che tutte quelle Costituzioni che furono scritte | al | Calvario sono tutte meramente progettate ; e non sono mai e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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starete in quel minimo posto che giudicherò di assegnarvi | al | Calvario ». Io accetto questa seconda proposta, e vedrò in |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di più, che in materia di attacchi è sconveniente | al | tutto purgarsi con quella sicurezza che fate voi; perchè |
Epistolario ascetico Vol.I -
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non si dà altra prova, se non il trovarsi così liberi, che | al | solo conoscere la volontà del Superiore ed anco il suo |
Epistolario ascetico Vol.I -
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tosto con grande allegrezza si lasci tutto per conformarsi | al | desiderio del Superiore. Vi scrivo queste cose, mio |
Epistolario ascetico Vol.I -
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ancora voi un po' di pazienza offerendo la vostra croce | al | Signore. Io penserò intanto qualche via di consolarvi; e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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di consolarvi; e alla più lunga spero di farlo quando verrò | al | Calvario all' aprirsi della stagione. Intanto armatevi di |
Epistolario ascetico Vol.I -
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extrasoggetto, che ne sono la cagione. Quindi non potemmo | al | tutto ragionare delle leggi ontologiche e delle |
Psicologia Vol.III -
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ora che dobbiamo esporre quelle leggi psicologiche che | al | termine cosmico si riferiscono, per non ridire le stesse |
Psicologia Vol.III -
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ente oggetto ; perocchè l' ente oggetto è l' ente ideale , | al | quale si adegua ogni ente reale e perciò ogni entità; |
Psicologia Vol.III -
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lasciata da sè sola, ma veduta in Dio, egli sarebbe venuto | al | quarto sistema dei Platonici, i quali non erravano se non |
Psicologia Vol.III -
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che cessi mai di essere positiva o negativa, com' ella era | al | principio. Lo stesso accade nel linguaggio. Se io dico: « a |
Psicologia Vol.III -
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essere il primo ufficio del dialettico, volendo arrivare | al | fine di una disputa: prendere la proposizione di cui si |
Psicologia Vol.III -
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è propriamente analisi cosmologica, cioè somministrata | al | principio razionale dal suo termine (il mondo). L' analisi |
Psicologia Vol.III -
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totale di quel sensorio. Ciascun sensorio non somministra | al | principio razionale se non la situazione e le parti |
Psicologia Vol.III -
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conoscere questo, e questo svanendogli innanzi, se lo vuole | al | tutto svestire di quella. Vero è che gli effetti, che un |
Psicologia Vol.III -
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sono diversificati dalla varietà dei sensorii; ond' è che | al | corpo agente appartiene un' azione sola nel principio |
Psicologia Vol.III -
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tutte si conoscono colla stessa specie astratta di pera. | Al | che si risponde che il gruppo degli effetti sensibili |
Psicologia Vol.III -
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tutti effetti di uno stesso agente, la quale unità rispetto | al | corpo trovasi nell' identità di spazio, rispetto all' anima |
Psicologia Vol.III -
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gli esseri mentali, le diverse maniere dei quali appartiene | al | dialettico il classificare diligentissimamente. Talora lo |
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spontanea all' umana natura, così necessaria, e però comune | al | genere umano, si è il concetto di materia. A questa, |
Psicologia Vol.III -
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in relazione alla forma, e in tale aspetto ella è cosa | al | tutto passiva o ricettiva della forma, e pel sintesismo non |
Psicologia Vol.III -
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non è senza questa; 2 o la si considera in relazione | al | concetto nostro, in quell' atto nel quale questo concetto |
Psicologia Vol.III -
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l' origine della moltiplicità degli enti, diremo così: | al | fondamento sensibile risponde nell' ordine ideale la specie |
Psicologia Vol.III -
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restringere la nostra attenzione all' estensione figurata, | al | tocco delle sensazioni, e abbiamo il concetto di accidenti |
Psicologia Vol.III -
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che si potrebbe dire di questa specie d' individualità è | al | tutto simile a ciò che si può dire di quella individualità, |
Psicologia Vol.III -
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astratta, e attribuita dal principio razionale | al | corpo nel concepirlo per la legge della sintesi soggettiva. |
Psicologia Vol.III -
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spirito umano. Ancora, lo spirito umano quando è pervenuto | al | suo operare libero, fa sintesi di ogni maniera, legando |
Psicologia Vol.III -
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organismo dell' universo, perocchè l' uomo potrebbe pensare | al | tutto, anche se l' universo non fosse organato od |
Psicologia Vol.III -
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sono presentati. I termini poi del sentimento non porgono | al | senso gli enti, ma dei segni che li rappresentano al |
Psicologia Vol.III -
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al senso gli enti, ma dei segni che li rappresentano | al | principio razionale, cioè delle azioni ed effetti, che |
Psicologia Vol.III -
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a lui i colori per modo veruno. Che cosa dunque dicono | al | suo intendimento? Quello solamente a lui fanno intendere |
Psicologia Vol.III -
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per argomentazione ontologica che qui la causa è equivoca | al | suo effetto, e sopra eminente. Dal ragionamento ontologico; |
Psicologia Vol.III -
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egli è senza indurlo per dimostrazione (2); opposto altresì | al | comune senso e alla filosofia, la quale trova bensì |
Psicologia Vol.III -
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tuttavia mutare in un altro perfetto, illimitato, adeguato | al | grande argomento (1). Essenza generica, essenza specifica |
Psicologia Vol.III -
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possiamo a meno che usare di tali vocaboli e di tali idee, | al | tutto inadeguate e discordi dall' essere divino. Sapienza, |
Psicologia Vol.III -
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più che la definizione del colore lo faccia pensare | al | cieco; ci mostra i termini, ma non il loro nesso, nel quale |
Psicologia Vol.III -
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provano che è contrario alla fede cattolica, non meno che | al | filosofico ragionamento quel sistema, il quale insegna: Che |
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cioè quelle che impone la natura e l' ordine del mondo | al | principio razionale, a due, cioè a quella della mozione e a |
Psicologia Vol.III -
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principŒ di azione; coll' uno di essi egli tende ad unirsi | al | suo termine e a godere di lui; coll' altro tende a |
Psicologia Vol.III -
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Eppure l' uomo trova diletto e nel passaggio dalla veglia | al | sonno, nel quale passaggio va perdendo la coscienza, e nel |
Psicologia Vol.III -
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l' uomo non dorme. Nè si può dire che il diletto si provi | al | sentirsi, dopo riscossi dal sonno, rifocillate le forze |
Psicologia Vol.III -
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le forze animali; perocchè il dilettevole stato, che segue | al | sonno, è un piacere appartenente alla veglia, e non è il |
Psicologia Vol.III -
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di sonno, allora il piacere della vita diretta prevale | al | piacere della vita di riflessione, e l' uomo desidera che |
Psicologia Vol.III -
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qual uomo è che appetisce il passaggio dalla veglia | al | sonno e lo stato stesso di sonno? è quell' uomo che |
Psicologia Vol.III -
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sua attività; il piacere adunque del sonno non appartiene | al | principio riflesso, ma al principio diretto: quello ne ha |
Psicologia Vol.III -
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adunque del sonno non appartiene al principio riflesso, ma | al | principio diretto: quello ne ha ribrezzo, questo ne gode. |
Psicologia Vol.III -
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che è la sua ricettività, è illimitata; ma limitata quanto | al | grado d' intensità, col quale ella può aderire e stringersi |
Psicologia Vol.III -
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può vivere interamente d' una vita diretta, siccome accade | al | bambino non ancora venuto all' uso della riflessione, |
Psicologia Vol.III -
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che l' atto della riflessione dicesi riflesso per rispetto | al | suo oggetto; vale a dire l' atto è riflesso, se il suo |
Psicologia Vol.III -
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la benevolenza. Dunque questo titolo mi è buon mezzo | al | guadagno che intendo fare. Dunque io l' adopererò con |
Psicologia Vol.III -
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di vino saprà dire quante staia contenga una botte | al | primo vederla, e così di ogni altra cosa. Ma è certo, |
Psicologia Vol.III -
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loro immaginazione non sono quello che cercano; sono mezzi | al | fine, e questo solo è l' ultimo anello in cui la loro |
Psicologia Vol.III -
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della vita sanno trovare gli espedienti più opportuni | al | fine, e il loro consiglio, che è pure ragionatissimo, |
Psicologia Vol.III -
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riuscire ad un risultamento, o imperfetto o insufficiente | al | bisogno, peccante di difetto o di superfluo, benchè sappia |
Psicologia Vol.III -
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All' incontro l' uomo prudente va per via più compendiosa | al | suo intento, per quella del raziocinio sintetico; egli non |
Psicologia Vol.III -
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chè il raziocinio sintetico assomiglia veramente | al | senso, per la prontezza, la sicurezza dell' operare, e l' |
Psicologia Vol.III -
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la cui origine profonda è così difficile da investigare | al | filosofo. Vi sono dunque nell' uomo due maniere di |
Psicologia Vol.III -
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animo così disposto ed affezionato da dover essere proclive | al | pensiero presente, a cui venne tostochè gliene fu data una |
Psicologia Vol.III -
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perchè non vi aveva mai piegata sopra la riflessione? Onde | al | comparire di colui che sa eloquentemente condurre l' |
Psicologia Vol.III -
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che possedevano essi stessi ignorandolo, e ne sono grati | al | genio di quel primo, che seppe dire ciò che tutti avrebbero |
Psicologia Vol.III -
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il quale era ardente, non è quello che si manifesta | al | di fuori, ma quello che prepara la mina al di dentro. Vero |
Psicologia Vol.III -
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che si manifesta al di fuori, ma quello che prepara la mina | al | di dentro. Vero è che nelle sedizioni, a trasnaturare gli |
Psicologia Vol.III -
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delle menti e degli animi delle masse; la quale se vi è, | al | primo inalberarsi d' una bandiera si rivela il pensiero di |
Psicologia Vol.III -
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non gli serve che di aiuto alla fantasia e di direzione | al | pensiero, perchè egli se ne possa andare diritto nell' |
Psicologia Vol.III -
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quegli atti affettuosi alla persona, che il ritratto | al | vivo le rappresenta? Chi dirà ch' ella sia innamorata di |
Psicologia Vol.III -
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sole, che ella non si ferma alle immagini che sono più, ma | al | vero oggetto da tutte raffigurato? Aggiungete che i diversi |
Psicologia Vol.III -
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i diversi ritratti non rassomiglieranno tutti egualmente | al | suo giovine sposo, e l' uno non rappresenterà che il suo |
Psicologia Vol.III -
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lettera, che bacia egualmente e la si stringe egualmente | al | seno, di un regaluccio, di un segno qualsiasi di lui, o |
Psicologia Vol.III -
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dell' amorosa fanciulla; che anzi egli ha un termine solo | al | di là del ritratto, termine che è l' ultimo anello dell' |
Psicologia Vol.III -
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dell' idolo diviene facilmente la forma attribuita | al | Dio adorato. Ma quelle nazioni, che ai simulacri degli Dei |
Psicologia Vol.III -
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si considera (2). E fu per questa connessione appartenente | al | sintesismo della natura che noi, parlando della legge |
Psicologia Vol.III -
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anima sensitiva, come quella che riguardata in relazione | al | principio razionale appartiene al mondo, cioè al termine di |
Psicologia Vol.III -
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riguardata in relazione al principio razionale appartiene | al | mondo, cioè al termine di esso principio razionale, chè il |
Psicologia Vol.III -
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relazione al principio razionale appartiene al mondo, cioè | al | termine di esso principio razionale, chè il sentimento |
Psicologia Vol.III -
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con regolarità? Questo piacere e questa tendenza è comune | al | principio sensitivo ed al principio razionale, anzi è legge |
Psicologia Vol.III -
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e questa tendenza è comune al principio sensitivo ed | al | principio razionale, anzi è legge generalissima di tutti |
Psicologia Vol.III -
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si mescola con essa; e l' inerzia consiste nella tendenza | al | riposo, il contrario della fatica, alla quiete, il |
Psicologia Vol.III -
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riposo se non iscosso da un impulso straniero che lo leva | al | moto, nel quale, quasi entrato a forza, si continua per |
Psicologia Vol.III -
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a lui questo propriamente allo stesso modo come accade | al | pianista che suona, toccando i soli tasti dello strumento, |
Psicologia Vol.III -
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suona, toccando i soli tasti dello strumento, oppure come | al | capitano di vascello che, seduto nel suo stanzino, con |
Psicologia Vol.III -
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del timone, si propagano alle corde dello strumento ed | al | timone con una comunicazione di moto al tutto meccanica; |
Psicologia Vol.III -
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dello strumento ed al timone con una comunicazione di moto | al | tutto meccanica; laddove il principio sensitivo dall' |
Psicologia Vol.III -
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immediatamente le membra del corpo, tutto sensibile | al | bisogno del suo appetito. A ragion d' esempio, l' animale |
Psicologia Vol.III -
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moto, che lo porta con celerità sul luogo reale rispondente | al | luogo immaginario, per la corrispondenza delle immagini |
Psicologia Vol.III -
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lo spazio, ossia l' estensione illimitata, è presente | al | sentimento animale e in esso ha esistenza, come abbiamo |
Psicologia Vol.III -
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i movimenti, poniamo, coi quali si pone in via per giungere | al | luogo del cibo. Che se la serie degli stati intermedi non |
Psicologia Vol.III -
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sua semplice attività di un tratto alla successione intera; | al | che è da credere che l' aiuti altresì la docilità dell' |
Psicologia Vol.III -
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l' animale passa affine di trasferirsi dal primo stato | al | secondo, che sono stati d' inquietudine, di sforzo, di |
Psicologia Vol.III -
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certa conformazione, certi accidenti, certe disposizioni | al | feto, questa è questione superiore alle nostre cognizioni. |
Psicologia Vol.III -
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annesso agli elementi di cui il feto si compone, e | al | feto stesso già composto; 2 che l' immaginazione, essendo |
Psicologia Vol.III -
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intera d' un tratto solo, noi ricorriamo a tre principŒ: 1 | al | principio che l' operatore, la causa efficiente, è |
Psicologia Vol.III -
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tutta la sensazione primitiva, cui l' immagine riproduce; 2 | al | principio dell' abitudine, che rende l' atto fatto altre |
Psicologia Vol.III -
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»; il qual principio deve dare una singolare regolarità | al | suo operare, e contrastare a tutto ciò che è irregolare, |
Psicologia Vol.III -
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primo numero di questa serie e sa la differenza del primo | al | secondo, o il quoto del primo diviso pel secondo, non ha |
Psicologia Vol.III -
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limitata. E qui si disvela una terza ragione per la quale | al | principio razionale è dilettevole la regolarità, ed è che |
Psicologia Vol.III -
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gli diviene principio e norma di operazione, sì rispetto | al | ragionare che ad ogni altra maniera di operare . Si ritorni |
Psicologia Vol.III -
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nell' essere universale, e a lui riportarle come | al | loro supremo contenente; onde, essendo bene dell' |
Psicologia Vol.III -
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diverse maniere di ordini, il quale godimento appartiene | al | solo principio intellettivo e razionale. Che cosa vuol dire |
Psicologia Vol.III -
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mali (e in questi effetti vi è già un disordine); ma | al | lato di questo giudizio sugli effetti rimarrà intatto il |
Psicologia Vol.III -
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arrivati a scorgere le simmetrie e le proporzioni insite | al | termine sentito; nè tuttavia pervennero a distinguere da |
Psicologia Vol.III -
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sentimento piacevole che ne è l' effetto. Onde attribuirono | al | sentimento che egli godesse della causa che lo costituisce, |
Psicologia Vol.III -
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in una barchetta, mentre un' altra barchetta ci passa | al | fianco in direzione contraria. L' occhio nostro, che |
Psicologia Vol.III -
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sguardo contempli due gioghi di monte, l' uno più lontano | al | di là dell' altro; con quale celerità di movimento vede |
Psicologia Vol.III -
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per esempio, un corpo di una figura, ricevendo un impulso | al | moto, fa movimenti diversi secondo che varia il punto e la |
Psicologia Vol.III -
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anch' essi una certa configurazione regolare, conveniente | al | principio sensitivo, i movimenti dei medesimi, se |
Psicologia Vol.III -
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forza o da più forze, ecc.. Ora, ammessa la legge che « | al | principio sensitivo piace di compire i suoi atti, e di non |
Psicologia Vol.III -
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e ordinati, affinchè colle loro more regolate lascino tempo | al | principio sensitivo di compiere le sue operazioni, e di |
Psicologia Vol.III -
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soverchiamente lunghi, limitiamoci a tre: alla torre, | al | fante e al cavallo. Il movimento della torre va da un capo |
Psicologia Vol.III -
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lunghi, limitiamoci a tre: alla torre, al fante e | al | cavallo. Il movimento della torre va da un capo all' altro |
Psicologia Vol.III -
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mi pare un disegno totalmente diverso dal primo. Veniamo | al | passo del cavallo, che percorre sempre tre scacchi, uno dei |
Psicologia Vol.III -
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di cui abbiamo parlato, l' ordine che hanno le parti | al | tutto, le sensazioni armoniche, ecc.; ovvero è successiva |
Psicologia Vol.III -
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ora nello stesso principio razionale, che è tutto l' uomo. | Al | principio razionale piace l' ordine, dovunque lo contempli, |
Psicologia Vol.III -
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naturale, prevalente. Ora, non avendo gli scrittori intorno | al | bello fatto queste distinzioni fra il bello in generale e |
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alla forma e qualità di lei isolatamente presa, ma | al | posto conveniente che ella occupa in tutta la successione |
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delle cose dette di lei; senza di che non parrebbe forse | al | lettore di avere ancor in mano nè tampoco i primi fili |
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meno l' ente esisterebbe e più egli si approssimerebbe | al | nulla, dal quale l' atto, come dicevamo, necessariamente |
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quale sussiste, ma unicamente da qualche causa straniera | al | medesimo, che lo impedisce di conseguire semplicemente e |
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di mantenersi. Ciò che si oppone a questo conato, senza | al | tutto vincerlo, fa nascere una modificazione ingrata nel |
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straniere (2), a tal fine riducendole, assimilandole | al | resto del corpo, atteggiandole e componendole fra loro come |
Psicologia Vol.III -
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l' eccitazione e ad essere via più eccitato per salire | al | suo massimo grado d' intensità, aiuta e continua i |
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momenti della funzione organizzatrice, il terzo serve | al | secondo, perchè, fra gli altri effetti che produce, |
Psicologia Vol.III -
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istinto sensuale quella funzione, che tende a procacciare | al | sentimento stabile degli eccitamenti passeggieri e |
Psicologia Vol.III -
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degli animali, cessando la determinata forma dell' animale | al | cessare dello stabile e caratteristico suo eccitamento. |
Psicologia Vol.III -
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il principio sensitivo e gli dà un' attitudine ritrosa | al | completamento presentito della detta propulsione. IV |
Psicologia Vol.III -
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simpatica, che è quella che ubbidisce all' immaginazione ed | al | pensiero, onde all' immaginazione di cose tristi nascono |
Psicologia Vol.III -
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fatto) in tutte le parti del corpo nostro vivente? E quanto | al | pensiero, non è assurdo l' attribuirlo ad un organo, ad una |
Psicologia Vol.III -
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si dovrebbe riconoscere come effetto meramente concomitante | al | movimento contrattile7distensivo, effetto che non segue |
Psicologia Vol.III -
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organo corporale aderisce, e solo che si consideri, vedesi | al | tutto immune da corporea concrezione, e meno ancora simile |
Psicologia Vol.III -
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tutto immune da corporea concrezione, e meno ancora simile | al | movimento di quello che sia il peso al colore. Che se il |
Psicologia Vol.III -
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e meno ancora simile al movimento di quello che sia il peso | al | colore. Che se il pensiero si suscita in occasione che il |
Psicologia Vol.III -
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extrasoggettiva, colle diverse attività da noi attribuite | al | principio vitale ». E primieramente è chiaro: 1 che l' |
Psicologia Vol.III -
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e spontaneità motrice vitale . Ora la rattenenza è cosa | al | tutto diversa dalla eccitabilità, poichè quella non si |
Psicologia Vol.III -
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bensì della materia stimolante che deve venire assimilata | al | corpo vivente, ma l' effetto della forza riproduttiva non è |
Psicologia Vol.III -
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eccitatori del sentimento fondamentale; questo effetto è | al | tutto diverso dall' eccitamento extrasoggettivo; 2 |
Psicologia Vol.III -
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che un effetto, prodotto nel corpo, dell' attività annessa | al | sentimento. La serie adunque delle cause e degli effetti in |
Psicologia Vol.III -
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la condizione di termine del sentimento, ma è operativa | al | suo modo anche fuori del sentimento, dove comparisce |
Psicologia Vol.III -
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del sentimento, dove comparisce siccome forza straniera | al | sentimento e immutante il termine di lui, onde acquista le |
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maniera conosciuta fin qui di comunicare il movimento, è | al | tutto insufficiente a spiegare in che modo l' anima, per |
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Si ricorse alle forze attrattive, alla elettricità, | al | magnetismo, ecc.. Ma i movimenti istintivi o volontari |
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del corpo animato. Il corpo bruto non passa dalla quiete | al | moto, se non gli viene applicata una forza a lui straniera, |
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Ma l' attività animale fa qualche cosa di più relativamente | al | moto che produce nei corpi, come si può rilevare |
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secondo la loro collocazione, riuscendo alcune più vicine | al | corpo attraente, altre più lontane. Ora la differenza, come |
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l' attrazione. Poichè se le due particelle fossero | al | contatto (1), e ciascuna, poniamo di forma sferica, avesse |
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vitale e le forze straniere ammetta conciliazione »; | al | qual fine dobbiamo spiegare di quale conciliazione si |
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neppur essi alla materia in cui appariscono, ma bensì | al | principio sensitivo con essa congiunto. Quindi stabilimmo |
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soggiace, si debbono ridurre a due cause spirituali, cioè | al | principio corporeo ed al principio sensitivo . Se dunque vi |
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a due cause spirituali, cioè al principio corporeo ed | al | principio sensitivo . Se dunque vi sono due cause di moto |
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ubbidiscono alle leggi meccaniche, debbono attribuirsi | al | principio corporeo, e in quanto ubbidiscono alle leggi |
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ubbidiscono alle leggi attrattive, debbono attribuirsi | al | principio sensitivo; perciò è giocoforza conchiudere che la |
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degli elementi, l' apparizione di fenomeni animali è | al | tutto impossibile, se non è data al corpo una congrua |
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di fenomeni animali è al tutto impossibile, se non è data | al | corpo una congrua organizzazione. E nel vero è chiaro che |
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che è il principale stimolo del cuore e del cervello, | al | quale è spinto dai movimenti del cuore. I movimenti del |
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cuore adunque sono quelli che, spingendo il sangue rosso | al | cervello ed ai nervi, li scuote e li eccita. Annerandosi |
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dal polmone e mosso per guisa (1) da dover essere stimolo | al | cuore stesso, e produrvi la contradistensione necessaria a |
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necessaria a sospingere il sangue per mezzo delle arterie | al | cervello (2). Laonde niuno dei tre movimenti può cominciare |
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determinassero la loro giacitura, divengono scomode | al | sentimento; quindi l' attività di questo, tendente a |
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delle molecole organiche di prima formazione, l' una | al | contatto dell' altra, acciocchè nasca il soffregamento in |
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molecole, è chiaro che esse lasciano, quando si trovano | al | contatto, un interstizio maggiore fra loro che non |
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ne abbraccia più altre. Cominciamo intanto a restringerla | al | sentimento fondamentale di eccitamento. Noi domandiamo |
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sensuale opera con una quantità di azione proporzionata | al | sentimento onde muove, e continuata fino che ella riesce |
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attività sensuale cesserebbe, e succederebbe la quiete che | al | dolore si abbandona; l' animale cade allora nello |
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dare una spiegazione di un fatto così solenne. Si è ricorso | al | mirabile congegnamento della macchina dell' animale, alla |
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è bisogno che un principio inesausto di forza, estraneo | al | meccanismo, continuamente supplisca a quella deficienza |
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i continui movimenti dell' animale suppongono un principio | al | tutto ipermeccanico (1). Rimane dunque sempre a ricercare |
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a ricercare quale sia quell' unica forza che, applicata | al | corpo organizzato, vi produca quei tanti così complicati, |
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della paura determina il sangue a ricorrere dall' estremità | al | cuore, ecc.. Che dunque i sentimenti, gli istinti |
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una causa atta a produrre il movimento locale, e priva | al | tutto di ogni sentimento, e che sia da sè sola un ente. |
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per una legge di natura, per quella legge che presiede | al | nesso dinamico, che passa fra il principio intellettivo ed |
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ed evita quel modo che gli è doloroso, cioè contrario | al | suo atto naturale. Avendo noi riposta l' essenza dell' |
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suoi sforzi consegue un effetto, che è certamente dovuto | al | sapientissimo congegnamento della macchina animale, fatta |
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il termine della medesima non eccede l' ordine soggettivo; | al | quale tengono dietro i movimenti relativi nel corpo |
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e con danno della salute, abbia incontanente recato dolori | al | ventre, e, quasi l' ammalato l' avesse già preso, |
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suscitato da essi, pare che il suo movimento sia estraneo | al | sentimento; il che tuttavia, se si osserva bene, non è |
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diletto che prova nutrendosi? Il quale diletto non si ferma | al | solo gusto, ma più ancora soddisfa al senso alimentare (1). |
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diletto non si ferma al solo gusto, ma più ancora soddisfa | al | senso alimentare (1). Lo stesso si dirà della funzione |
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e di ogni altra del corpo umano. Conviene ricorrere | al | senso per spiegare le funzioni animali, e quindi al |
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al senso per spiegare le funzioni animali, e quindi | al | principio sensitivo . E` ben da osservarsi che ogni |
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che si sente in essa un atto solo; l' animale, in quanto | al | suo sentimento, non intende fare che una sola cosa, una |
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solletico, la cui irritazione muove i muscoli dello stomaco | al | vomito, agisce sul cervello e cagiona movimenti convulsivi, |
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agisce sul cervello e cagiona movimenti convulsivi, giunge | al | cuore e lo paralizza, onde la sincope e fin anche la morte? |
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morbose confermano che queste si debbono attribuire | al | principio sensitivo, come a loro vera causa. Broussais, e i |
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fra essi, la quale non esiste, nè possano essere attribuite | al | caso come quelle che seguono leggi fisse. Non mancava |
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rispondendo a quelli che vorrebbero attribuire le simpatie | al | sistema cellulare, perchè sparso in tutto il corpo, dice: |
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un errore il credere che il sistema ganglionare sia scevro | al | tutto di sentimento, quando egli è anzi propriamente l' |
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Ora, se è vero che l' attività motrice animale sia inerente | al | sentimento, come noi sosteniamo, dove vi è una sola |
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croniche della pleura si propaghino facilmente | al | peritoneo; quelle della membrana mucosa dello stomaco e |
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indicate, si acquista colla sola esperienza; e che se noi | al | presente dal fenomeno soggettivo possiamo passare col |
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dal fenomeno soggettivo possiamo passare col pensiero | al | fenomeno extrasoggettivo, è perchè l' esperienza ci ha |
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più chiaro da un esempio. E` cosa notoria che colui, | al | quale fu amputata una gamba, soffre dei dolori al luogo |
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colui, al quale fu amputata una gamba, soffre dei dolori | al | luogo della gamba che non ha più. S' inganna riferendo |
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dal fenomeno soggettivo del dolore argomenta abitualmente | al | fenomeno extra7soggettivo della località della gamba. Che |
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nè è della natura del primo, ne è un effetto adeguato | al | primo. Ora, quale è l' azione propria dell' istinto |
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legame dei fenomeni extrasoggettivi coi soggettivi rispetto | al | buono stato dell' animale? I fenomeni extra7soggettivi |
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che di via ordinaria, quando succedono a questi, giovano | al | buono stato dell' animale e contribuiscono a conservarlo e |
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propria sfera; mantiene sempre la sua propria legge di dare | al | sentimento l' atteggiamento e l' azione più piacevole fra |
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gaudioso, acceso nella sua parte razionale, fu stimolo | al | suo sentimento ed all' istinto che ne procedette, il quale |
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la distruzione dell' uomo? Non si oppone un tale disordine | al | concetto della natura umana perfetta? O conviene dire che |
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uno e nell' altro caso si scorge che la natura umana è | al | presente difettosa; nè così potrebbe mai essere stata |
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l' opera dell' istinto sensuale dall' effetto conseguente | al | rovesciamento del ventricolo. Questo effetto è certo |
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del principio sensuale, benchè in sè stesso tendente sempre | al | bene e obbediente alle sue leggi, trae dietro di sè |
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l' istinto sensuale, o se l' azione sua, benchè diretta | al | luogo del dolore simpatico, ivi non finisca, ma si rifletta |
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dirige, generalmente parlando, la sua forza insorta | al | luogo irritato, sollecito di cacciar via lo stimolo |
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dal sentimento dell' animale, possono opporre resistenza | al | pieno effetto dell' istinto. Vi sarà dunque differenza fra |
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dell' istinto sensuale, sia benefica, sia quella di dare | al | corpo animale un modo di respingere da sè gli agenti |
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dell' irritazione, ma anche i movimenti minimi tendono | al | fine stesso col promuovere le escrezioni. Nel qual fatto è |
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perdesse delle sue parti senza acquistarne, si ridurrebbe | al | niente, e prima ancora ad uno stato d' inettitudine alla |
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la perfetta organizzazione; 2 che sieno somministrati | al | corpo di continuo quegli stimoli opportuni al perfetto |
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somministrati al corpo di continuo quegli stimoli opportuni | al | perfetto corso delle funzioni animali. Senza continuità di |
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tosto si pone in azione per secondare la prima e sottrarsi | al | secondo. Questa azione dell' istinto sensuale trae dietro a |
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alla costituzione dell' animale, conformi o difformi | al | suo fondamentale eccitamento. In questi movimenti |
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traendolo in lotta colla materia bruta tendente a sottrarsi | al | suo influsso, cagiona lo stato doloroso e penoso. Questi |
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quella stessa da questa maturità lo conduce gradatamente | al | discioglimento. Del pari si scorge un circolo funesto di |
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era luminosissimo. Che certi fenomeni morbosi tendano | al | ristabilimento della salute, che certe emorragie, certe |
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da quest' altro fatto, non posero un' eguale attenzione | al | primo, e mentre gli uni volevano tutto lasciar fare alla |
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significato, intendo l' effetto di una forza straniera | al | sentimento ed all' istinto animale, che operando su di |
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dai medici recenti, ma con una veduta quasi esclusiva | al | fatto dell' infiammazione; e prego il lettore di permettere |
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all' acume dell' illustre Tommasini, ma legato egli | al | sistema, che faceva dipendere tutte le malattie da stimolo |
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lo rende opportuno ovvero importuno. Questo ci conduce | al | metodo antico, al senno ippocratico. E primieramente è cosa |
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ovvero importuno. Questo ci conduce al metodo antico, | al | senno ippocratico. E primieramente è cosa indubitata che lo |
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sembra a noi, la vera ragione per la quale i medici, legati | al | sistema dell' eccedenza e del difetto dello stimolo, non |
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farlo, si abbattino di continuo a fatti ribelli refrattari | al | loro sistema. Laonde il Tommasini confessa di non poter |
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vero soggiungendo: Non dunque all' eccesso dello stimolo, o | al | suo difetto, conviene ricorrere per spiegare il corso dell' |
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in un vivente, dai primi momenti della concezione sino | al | suo maggiore sviluppo, sono simili a quelli dell' |
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quando tutto ciò attribuisce all' eccesso dello stimolo, | al | soperchio dell' eccitamento. Che nella generazione, nella |
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di stimolo e inopportunità di stimolo, faremo notare | al | lettore che la prima espressione involge il concetto che il |
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incomodi della fatica, della difficoltà che egli provava | al | principio; il che è tanto più vero che trattasi di un |
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dell' istinto sensuale, a cui non è dato resistere | al | primo incitamento della sensazione così improvvisa e |
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ne riceve la corda del timpano sicchè ella non si propaghi | al | nervo della mascella inferiore, costerebbe un grado di |
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all' organizzazione della fibra, è dottrina gratuita e | al | tutto improbabile. Anzi i fatti psicologici smentiscono |
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anche negli animali l' istinto d' imitare? Il quale | al | principio sensitivo anzichè alla materialità ed alle |
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considerando che il sentimento fondamentale di continuità è | al | tutto dipendente dall' organizzazione, e da questa dipende |
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principale, che dà una piuttosto che un' altra direzione | al | corso zoetico, non che ella è l' unica. Usavamo questo |
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questo riserbo di parlare, perchè un' altra causa estranea | al | concetto dell' animale e influente sul corso zoetico si è |
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fondamentale, in quanto ha per termine la materia continua. | Al | sentimento fondamentale di continuità deve essere data una |
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dell' istinto vitale, con organizzazione opportuna | al | suo ulteriore sviluppo, la quale dicesi tipo primitivo |
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queste predisposizioni è cosa di gran lunga superiore | al | mio limitato sapere. Nè anche saprei dire, se non in parte, |
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ancora, che deve essere elaborata dal corpo vivente | al | quale si accosta; elaborazione che riesce più o meno |
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è quello che opera in conseguenza di un sentimento, | al | fine di continuarlo e di accrescerlo, questa attività |
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Finalmente, se si suppone che alcune particelle, non | al | tutto prive delle predisposizioni necessarie alla vita, |
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affine di spiegare come l' istinto sensuale si levi | al | suo atto. Cominciamo dal supporre un gruppo di particelle |
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Cominciamo dal supporre un gruppo di particelle viventi | al | contatto fra loro. Tostochè uno stimolo qualunque sposti |
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stranieri all' animale, che è sentimento, ed appartengono | al | sensifero. Il loro effetto è il movimento extrasoggettivo, |
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le altre la leva all' istinto sensuale, il quale viene | al | suo primo atto, che è quello di assecondare le dette |
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stimoli, ma accordando la facoltà stimolatrice soprattutto | al | sangue, riguarda la bile, i succhi gastrici e intestinali, |
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dunque quelle sostanze materiali, che, applicate | al | corpo vivente, producono un allentamento e una diminuzione |
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suo impulso e movimento. La spinta, che il sangue rosso dà | al | cervello e a tutti i nervi, è un modo meccanico di operare. |
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l' aspetto di agente stimolante qualunque materia estranea | al | corpo umano, che, applicata al medesimo in qualsivoglia |
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qualunque materia estranea al corpo umano, che, applicata | al | medesimo in qualsivoglia maniera, produca nel solido un |
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solido un intestino movimento; ed anche la materia estranea | al | corpo umano in virtù delle sue forze chimiche, o pel suo |
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consiste dunque nell' essere la materia stimolante estranea | al | corpo, ma nel produrre sul corpo un' azione disarmonica a |
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materia solida, se non passa a stato di fluido, applicata | al | corpo umano meccanicamente, non fa per lo più che produrre |
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Ma la materia fluida, o che si rende tale applicata | al | contatto del corpo umano, può essere rapita nel vortice |
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corpo. Ma fra l' essere una tale materia del tutto estranea | al | corpo e l' essergli assimilata, vi è un tempo e uno stato |
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stimoli; il corpo che deve passare in nutrimento, applicato | al | corpo vivente, lo stimola; in virtù di questo stimolo il |
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stimoli esteriori ed interiori, applicati dalla natura | al | sentimento fondamentale di continuità; questi stimoli, e i |
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- Che gli stimoli stranieri applicati da principio | al | corpo non si rinnovassero. In tal caso il corso zoetico |
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sì per la qualità che per la quantità, cioè si riapplicasse | al | corpo la stessa aria, lo stesso calore, la stessa luce, lo |
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di osservare, in generale, esservi sensioni utili o dannose | al | sentimento di continuità, al sentimento eccitato, all' |
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sensioni utili o dannose al sentimento di continuità, | al | sentimento eccitato, all' individuazione del sentimento. |
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cessa dal produrre quei movimenti, che sono necessari | al | mantenimento dell' organizzazione medesima. 4 L' istinto |
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fondamentale di continuità; chè quelle appartengono | al | sentimento eccitato. Il sentimento fondamentale di |
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complicato dell' istinto vitale, che compisce ciò che manca | al | perfetto combaciamento e continuità delle parti. Supposto |
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delle molecole egualmente organizzate sarà utile o dannosa | al | corso zoetico, secondo che quelle molecole sono soverchie |
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corso zoetico, secondo che quelle molecole sono soverchie | al | bisogno della macchina, o riparatrici di molecole mancanti. |
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vitale e dell' istinto sensuale, che fornisce un elemento | al | corso zoetico. Quando gli organi sono in istato normale e |
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. Il qual cangiamento si riduce all' essersi aggiunte | al | continuo vivente alcune molecole. La quale aggiunta è di |
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molecole. La quale aggiunta è di nuovo utile o dannosa | al | corso zoetico, secondochè le molecole aggiunte o sono |
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in fluido dalle forze vitali; nel qual caso non si assimila | al | corpo vivente. Questa suol alterare il corso zoetico, pel |
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ma durante il combattimento non è l' alterazione portata | al | sentimento fondamentale di continuità quella che lo muta |
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naturali, piacevoli; e nel tempo in cui sono già assimilati | al | corpo umano e avvivati, ed allora parte cangiati in fluido |
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stimolo, che impedisce l' azione vitale, o la restringe | al | centro! Il quale effetto della stupidità della fibra, |
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del cuore e dei vasi, rallenta la circolazione, dispone | al | sonno; ma chi mi sa dire se l' effetto di questo vegetale |
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; parole che non so, a dir vero, quanto sieno coerenti | al | sistema dell' illustre autore, che, in tutte le malattie |
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facoltà di sentire, e notiamone le varietà in relazione | al | corso zoetico, che ne rimane determinato. Il sentimento |
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facoltà . Se si volesse concepire una facoltà anteriore | al | sentimento fondamentale, la facoltà di questo sentimento |
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neppure una facoltà presa in senso attivo; dinnanzi | al | sentimento fondamentale non esiste neppure l' animale. Che |
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ne rimane inconsapevole. Le sensioni appartengono insomma | al | sentimento eccitato ; sono le modificazioni di questo (1). |
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lotta che si manifesta cogli odori spiacevoli (1). Quanto | al | senso ottico, lo spiacevole suo proprio sta nell' |
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nell' atto del movimento il piacere è più che mai attuato; | al | qual movimento succede gradatamente la quiete. Ma ciò non |
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il che dimostra afflusso di sangue; la rende dolente | al | tatto, se l' infiammazione è poca, dolente anche senza |
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fra l' istinto vitale e la materia ivi mal disposta | al | suo uopo. E che la materia ivi sia mal disposta, apparisce |
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assaissimo dal prestarsi più o meno, o non prestarsi | al | tutto l' istinto animale colla sua attività a produrre la |
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degli stimoli; 2 la quantità dell' eccitamento appartenente | al | sentimento fondamentale; 3 la quantità d' azione dell' |
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ragione colla quantità dell' eccitamento appartenente | al | sentimento fondamentale »; e di nuovo sembrami dover |
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d' un movimento animale conseguente (1). Ritornando dunque | al | principio generale, ripetiamo che « il maggiore o minore |
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suo operare. Più si medita questa verità, più la si vede | al | fondo di tutti i fenomeni animali: Perchè una sensazione |
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probabilmente che la loro azione dissolvente nuoccia | al | ventricolo. All' incontro pare indubitato che nel cadavere |
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che si ridurrà il difetto delle due sette indicate? Non più | al | mancare l' una di scienza, e l' altra soprabbondare; ma |
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a una restrizione arbitraria, che ciascuna di esse pone | al | suo metodo. Tutto allora dovrebbe tendere a mostrare a |
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più lunga, e più difficile a condursi per illazioni logiche | al | suo fine; il che dovrebbe risultare pienamente dal trattato |
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della preferenza che l' istinto dà all' operare o | al | non operare, e all' operare più o meno. 3) Ancora si |
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o da un equilibrio di stimolo, confessano essere i sintomi | al | tutto fallaci, quando si voglia da essi indurre la |
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sono da essi attribuite ora all' eccesso, ed ora | al | difetto di stimolo. Sicchè vi sono, a ragion d' esempio, |
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che ogni debolezza osservabile nel corpo umano si adatta | al | loro sistema. Ad ogni modo conviene intanto ammettere che |
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alla periferia, quel primo a ricondurlo dalla periferia | al | centro. Così già si volle notare un antagonismo fra i vasi |
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manifesto, a ragion d' esempio, che le vene reagiscono meno | al | fluido che ricevono, che non le arterie, le quali lo |
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una dilatazione maggiore delle vene, una minore resistenza | al | corso del sangue, esse dovrebbero recare al cuore copia |
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resistenza al corso del sangue, esse dovrebbero recare | al | cuore copia maggiore di questo fluido, e quindi accrescere |
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vita resistono maggiormente all' impulso materiale, ed | al | sangue considerato come stimolo, si contraggono), ne |
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a tutta la quantità di sangue, che le vene porterebbero | al | cuore, senza che questo vi si arrestasse. Ora poi qual è la |
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da sè, quell' istinto che per dare una spinta maggiore | al | sangue sa formare lo sbadiglio, che produce l' anelito e l' |
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causa, molteplice certamente. Ma piuttosto, ritornando | al | fenomeno dell' infiammazione, pare che questo ritrarrebbe |
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molte, a sviluppare una maggior copia di calore, e dare | al | sangue una tendenza a dissolversi nei suoi tre principŒ di |
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riflessioni si oppongono tuttavia, meno di quel che paia, | al | metodo curativo degli illustri fondatori di quella che fu |
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estesa o grave, fuor di quella di sottrarre le forze | al | processo infiammatorio? Sono ben lontano dal saper fare una |
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che si pretende dedurre dal fatto che, sottraendo le forze | al | processo infiammatorio, questo si rende più benigno e |
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infermi, che mostrano loro il contrario, è uopo applicare | al | loro detto un significato diverso da quel che suonano le |
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arterie, anzichè da una attività soverchia relativamente | al | rilasciamento delle vene capillari, di maniera che la |
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conducente a vincere l' infiammazione, quella di restituire | al | viluppo capillare venoso una forza sufficiente a far sì che |
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che perciò forma la base della malattia corrispettivamente | al | metodo curativo ». Se fosse vero che vi fosse un elemento, |
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a così poco? E` vero, a ragion d' esempio, che egli deve | al | tutto trascurare quella che chiamano debolezza o robustezza |
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essere certo che a ciò conferisce il diminuire le forze | al | nemico; ma dovendo riconoscersi nel processo infiammatorio |
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iscoraggiare i cultori di questa, ma per cautelarli contro | al | rischio di deviare nei loro ragionamenti dal logico rigore, |
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l' azione dei rimedi non già in relazione immediata | al | morbo, ma in relazione alle cause interne e formali di |
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predire il vero effetto, che porterà un rimedio applicato | al | corpo umano, volendolo dedurre dalle cause, se non si |
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il fatto della capacità morbosa , fino quasi ad elevarla | al | grado di suprema regola in medicina? Ma è ben altro |
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chi pretende di valutare l' effetto dei rimedi amministrati | al | malato, calcolando lo stato del corpo reagente e l' |
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Eppure attuffandosi il termometro nell' acqua fredda, | al | primo istante s' innalza il detto fluido, e tuffandosi |
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dunque del freddo e del caldo nel primo istante si comunica | al | tubo, e non penetra al liquore se non dopo qualche momento. |
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caldo nel primo istante si comunica al tubo, e non penetra | al | liquore se non dopo qualche momento. Indi il fenomeno che |
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si dilata nell' atto del congelarsi. Lo stesso accade | al | zolfo, al ferro, ad altri metalli, che si dilatano, |
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nell' atto del congelarsi. Lo stesso accade al zolfo, | al | ferro, ad altri metalli, che si dilatano, passando dallo |
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dell' esperienza , da noi desiderato, dovrebbe discendere | al | particolare, e mettere in aperto tutte le diverse classi d' |
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perchè la celerità della palla è tanta che non lascia tempo | al | movimento da comunicarsi a tutto l' uscio; ma, prima che |
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dai più celebri medici di tutti i tempi, da quelli che | al | letto dell' ammalato mostrarono sagacità e sicurezza in |
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di questa. Tale è il destino dell' arte salutare. Torniamo | al | nostro assunto, dal quale ci allontanò una digressione, che |
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la vitalità suppliva ella stessa colla sua azione | al | poco eccitamento esteriore; ma questa azione diviene |
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sono applicati, e, parlandosi di atmosfera, alla pelle, | al | polmone, al sangue; onde a principio deve succedere uno |
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e, parlandosi di atmosfera, alla pelle, al polmone, | al | sangue; onde a principio deve succedere uno squilibrio fra |
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produce il sentimento fondamentale di continuità, rispetto | al | quale egli viene indebolito dall' opposizione della materia |
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dominio, e alcuni stimoli opportuni, che dessero luogo | al | sentimento fondamentale d' eccitazione necessario all' |
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conveniente posizione e conformazione, che è necessaria | al | pieno dominio della vita; 2 dal perdere che fa l' |
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la ferita, se gli vien fatto di configurare l' organismo | al | suo bisogno, o di disciogliersi e abbandonare quell' |
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prossima efficiente della malattia, in quanto appartiene | al | principio vitale, non può essere che un atto che produce |
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può cagionare la morte in un modo opposto, diminuendo | al | principio vitale talmente la sua azione da rallentare la |
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relativa alle forze materiali insorgenti contro | al | dominio della vita. Vi è una forza bellicosa, che il |
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nel suo operare sia cieco rispetto all' utilità o | al | danno di questi effetti extrasoggettivi, influenti poi |
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locale). Questi tre accidenti a prima giunta si presentano | al | pensiero; ma i due primi sono essi veramente possibili? Non |
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ma questi effetti sono tutti locali, e perciò appartengono | al | terzo degli annoverati accidenti. Lo stesso dicasi della |
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e l' atteggiamento del sentimento. Così se una ferita | al | cerebro determina un' epatite, è evidente che questo |
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un' epatite, è evidente che questo effetto succede | al | primo, ed è un male locale che succede ad un altro pure |
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prevalere, e la materia mal disposta si sottrae sempre più | al | dominio della vita; fu probabilmente questo caso che |
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limiti nascono unicamente dall' esser egli condizionato | al | sentito, suo termine. Il sentito si può concepire crescente |
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in effetto ad estendersi ed a continuarsi ogniqualvolta | al | continuo, suo termine, s' aggiunga qualche altra parte di |
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debolezza e il suo malo stato; per sè tende necessariamente | al | bene, ed è capace di tutto. Ma la causa si trova bensì |
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sicchè il sangue, non potendo compire l' ematosi, ritorni | al | cuore, quasi come ne è venuto, venoso e inattivo, o se si |
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in una parte, e inattività nelle altre. Venendo applicati | al | corpo animale stimoli esterni che producano piacere, e così |
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che i fluidi vadano a perdersi, può venirne gran danno | al | corpo; e questo è un caso di quella disarmonia eccezionale, |
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e gli extrasoggettivi. Che se gli stimoli esterni applicati | al | corpo sono molesti, l' istinto animale ivi si attua per |
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altri stimoli interni. E questi recano sovente più danno | al | corpo che non farebbe l' azione degli stessi stimoli |
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della tosse tenta liberarsi dell' irritazione che sente | al | polmone, nei bronchi, o alla trachea, egli stesso accumula |
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restino veramente impedite le sensioni stesse, e sottratta | al | sensorio la sua mobilità. L' attività allora si esaurisce |
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così, è ad ogni modo da notarsi che quei movimenti non sono | al | tutto meccanici, ma animali; e però tali che impiegano |
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Ora questo può spiegare perchè, venendo esposta la pelle | al | contatto di corpi assai freddi, ovvero passando noi |
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il corso delle secrezioni; essendovi molta attività vitale | al | centro e debolezza relativa verso la periferia, il corso |
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la periferia; indi era impedita la direzione degli umori | al | di fuori. Quantunque il ristabilimento delle funzioni degli |
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prodotte artificialmente, non diventino un mezzo | al | ristabilimento della salute. Un sudore abbondante, |
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con che si provoca la direzione dei fluidi dal di dentro | al | di fuori, e così si diminuiscono gli stimoli interni, che |
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il freddo vi sia un riflusso del sangue dalla periferia | al | centro, e durante il calore un afflusso dal centro alla |
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periferia. Ora, considerando che il sangue viene ricondotto | al | cuore per la via dell' albero venoso, e diffuso alle |
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arterioso un soverchio di debolezza, comparativamente | al | venoso; nel qual caso, venendo il sangue portato al cuore |
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al venoso; nel qual caso, venendo il sangue portato | al | cuore con più impeto e celerità, sarebbe dalla reazione di |
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indubitata che la stessa legge dei vasi, dirigenti i fluidi | al | luogo dove l' attività vitale è comparativamente maggiore, |
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sistema nervoso non esercita una di queste funzioni, talora | al | contrario s' accresce la sensitività della pelle oltre |
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generali, delle leggi, le quali si applicano egualmente | al | corpo sano e al corpo ammalato, o che si consideri il corpo |
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leggi, le quali si applicano egualmente al corpo sano e | al | corpo ammalato, o che si consideri il corpo abbandonato a |
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gli effetti di questi stimoli, applicati ad arbitrio | al | corpo sano od infermo. Noi dunque esporremo prima le leggi |
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fisiologiche , facendone poi qualche applicazione | al | corpo infermo, e deducendo alcune leggi patologiche ; e |
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effetti di quegli stimoli artificiali, che si applicano | al | corpo infermo per restituirlo a stato di sanità, toccando |
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eccitato e individuato; ma il suo operare è condizionato | al | suo termine, cioè al corpo. Se consideriamo la sola |
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ma il suo operare è condizionato al suo termine, cioè | al | corpo. Se consideriamo la sola continuità del sentimento, |
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che esercita il principio senziente, è proporzionata | al | sentito. Se dunque nella sfera del sentito varia la qualità |
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quest' ultimo. L' anima intellettiva non si può unire che | al | sentimento armonico ed uno, e per mezzo di questo al |
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che al sentimento armonico ed uno, e per mezzo di questo | al | sentimento eccitato, per mezzo poi del sentimento eccitato |
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sentimento eccitato, per mezzo poi del sentimento eccitato | al | sentimento continuo. Quindi nell' uomo vi sono tutti e tre |
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dove la sensione ha luogo, ma appartiene principalmente | al | cervello, dove se niun movimento avesse luogo, niuna |
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da un ago, se il movimento nervoso non si prolunga fino | al | cervello; e perchè, e come io sento il dolore della puntura |
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nervoso venisse interrotto per modo che non giungesse | al | cervello, egli perderebbe l' armonia e l' unità con tutto |
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detto che l' anima intellettiva non si può unire che | al | sentimento uno ed armonico, e però senza di questo non può |
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altre parole, il sentito non dà figura, nè luogo, nè parti | al | corpo nostro; ma solo il percepito, cioè quella forza |
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contraddizioni (1). Le località dunque appartengono | al | corpo percepito in modo extrasoggettivo e fenomenale. Ma |
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modo le località nel corpo extrasoggettivo, le applichiamo | al | corpo soggettivo; noi teniamo per regola dei nostri |
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dalla stessa sensitività extrasoggettiva. Perciò anche | al | dolore, fenomeno soggettivo, assegniamo il luogo stesso, |
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Ma lo spirito umano non ha nessuna ragione di unire | al | dolore la località extrasoggettiva del cervello, perchè il |
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alla località, ma è piuttosto la località che s' aggiunge | al | dolore, e di sè lo veste, per così dire. Quindi avviene che |
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non potendo noi toccare la retina stessa e distinguerne | al | tutto le parti, come pure non potendo toccare la luce, che |
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e le composizioni si continuano in tutto il nervo fino | al | cervello, dove gli ultimi elementi che rimangono liberi, |
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violenza alcuna per la spontaneità dell' istinto; onde solo | al | cominciamento deve sentirsi la violenza, e non più nei |
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corpo vengano ad avere un posto, una località rispetto | al | corpo divenuto un' estensione solida; 2) che al tempo |
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rispetto al corpo divenuto un' estensione solida; 2) che | al | tempo stesso quell' estensione solida acquisti una località |
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possiamo supplirvi), non sappiamo più collocare | al | posto della causa la detta sensione, come accade nelle |
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attivo senziente deve essere il medesimo. Pare dunque che | al | principio senziente, della cui attività sono modi le |
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e su cui si fondano tutti i ragionamenti comuni intorno | al | corpo. Il primo fenomeno che ci si presenta occasionato, |
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il nervo risulta, non sia in tal caso violento solamente | al | luogo dove fu applicato lo stimolo, unendo poi il movimento |
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le alterazioni che vi produce, sono determinate, in quanto | al | modo ed agli effetti, dall' organizzazione, che risponde |
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uscire dalla loro sfera. Cosa è il pizzicore che si sente | al | naso, quando si patisce di vermi? Non altro se non che un |
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nel sistema nervoso, che si propaga dagli intestini | al | cervello, e dal cervello al naso, ma in modo che in quest' |
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che si propaga dagli intestini al cervello, e dal cervello | al | naso, ma in modo che in quest' ultima estremità nasce |
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operando esternamente sui tegumenti, cagiona infiammazioni | al | petto, agli intestini, alla vescica, ecc.. Rimarrebbe a |
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all' uomo, nè poterono mettersi in accordo, nè giungere | al | bramato conoscimento dell' essere umano; chè nè l' uomo dei |
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Perchè chiudere questa opera, senza toccare il suo termine, | al | quale sempre riguardando, si fece tanto cammino? - Il |
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interminabile potrebbero pigliare sgomento o fastidio. | Al | che riflettendo, neanche la presente trattazione |
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che, a Dio piacendo, e favorendoci il tempo, comunicheremo | al | pubblico, il primo dei quali è via al secondo, dove dei |
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tempo, comunicheremo al pubblico, il primo dei quali è via | al | secondo, dove dei destini dell' anima umana ci converrà |
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uomo faccia, dato discepolo alla verità in primo, e poi | al | senso comune degli uomini (tutti rispettandoli io siccome |
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se presenti, sopra quegli argomenti che più importano | al | retto pensare ed al ben vivere, sollecito d' intendere, |
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quegli argomenti che più importano al retto pensare ed | al | ben vivere, sollecito d' intendere, quanto per me si |
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falso colui che già prima non possiede il vero, qual tipo | al | cui riscontro il falso si riconosce; ma esso diviene |
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precedenti. In questa ammirabile catena, che tiene sospeso | al | cielo tutto l' universo, sta come anello medio l' anima |
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riferirono la natura dell' anima, ora alla materia, ora | al | senso, ora all' idea, ed ora a Dio stesso. Come poi si |
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a divenire maestro di sè stesso (1). L' Oriente, vicino | al | fonte della primitiva sapienza, e massimamente l' ebraica |
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rigorosa la Dialettica, che ne è il foriere e lo strumento. | Al | confine occidentale dell' Asia l' eco della tradizione |
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Aristotele sull' opinione di Talete: [...OMISSIS...] . | Al | che aggiunge il conforto di tradizioni più antiche. |
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dei libri, come quello che ferebatur super aquas . | Al | che consuona anche la tradizione profana, riferita da Probo |
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da Macrobio la stessa sentenza (6). Questa sentenza nacque | al | vedere i grandi effetti del calore, specialmente vaporoso, |
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si debba attribuire a tempi più bassi e di corruzione, come | al | tempo di Stratone ed ai posteriori (4). Aristotele |
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(7); e ricorrendo all' armonia, si cominciava ad aggiungere | al | concetto dell' anima l' unità, e qualche cosa di |
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Con questo principio nuovo che si aggiunse, si pervenne | al | senso. Plutarco espone così la sentenza di Epicuro (n. 337, |
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che si mostra incerto del significato che debba dare | al | numero di Pitagora, toglie a confutare questa sentenza |
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teoria; così Pitagora, o chiunque parlò prima dei numeri | al | modo dei Pitagorici, volendo dare la teoria degli enti, si |
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qualche cosa per determinarli, ci sembrano posteriori | al | Samese filosofo, non sono più questioni di teoria (la quale |
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non sono più questioni di teoria (la quale sola si cercava | al | tempo dei primi Italici), ma di applicazione della teoria |
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senso, e la scienza dalla mente, e così riduce il quattro | al | due. Come poi l' anima nel sistema pitagorico sia un numero |
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lo studio della filosofia, come si fu quella di Empedocle, | al | cui tempo i filosofi ionii, e più ancora quelli di Samo, di |
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e professato in modo aperto e sguaiato, non appartiene | al | periodo, in cui la filosofia si stava formando, ma, chi ben |
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filosofia si stava formando, ma, chi ben guarda, solamente | al | periodo della sua corruzione, allorchè il sofisma e la |
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all' anima, che quella di farla constare di elementi | al | tutto materiali? Oltracciò il filosofo nostro non fu mai |
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[...OMISSIS...] . Ora, tra i filosofi che posero mente non | al | moto, ma alla virtù di sentire e di conoscere, nomina |
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età della riflessione. Di poi è da considerarsi che se, | al | dir di Aristotele, i due filosofi nominati, che componevano |
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cioè nei primi estesi; ma questi non si trovano; e | al | di là dei minimi estesi non si concepiscono che dei punti |
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ciò che dura un solo istante è assurdo, perchè ripugna | al | pensiero ». Or bene, se noi consideriamo l' universo |
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si genera. A quest' ultimo dà il nome di padre, | al | secondo quello di madre, al primo quello di prole. La |
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ultimo dà il nome di padre, al secondo quello di madre, | al | primo quello di prole. La materia in cui tutto si genera, |
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materia intelligibile di Platone. Il quale nell' argomento | al | « Timeo » così dice, secondo il volgarizzamento di Dardi |
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pluralità indefinita delle cose soggette allo spazio e | al | tempo, fa riuscire un solo ente fisso, oggetto dell' |
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empedoclea da Filopono e da Temistio viene paragonata | al | concetto, ossia alla notizia delle cose: [...OMISSIS...] ; |
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il sistema di Empedocle da questo, che [...OMISSIS...] (4). | Al | che Empedocle poteva rispondere che anche gli elementi |
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uno, talora poi dall' amicizia, che è l' uno applicato | al | più, così talora in capo ai suoi principŒ ed elementi viene |
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Ma se l' uno (l' ente) è il principio supremo di Empedocle, | al | quale egli impone il nome di amicizia quando lo considera |
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altri antichi, riduce i quattro elementi ad uno solo, cioè | al | fuoco, come al più sottile e al più semplice. La quale |
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riduce i quattro elementi ad uno solo, cioè al fuoco, come | al | più sottile e al più semplice. La quale sentenza, che si |
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elementi ad uno solo, cioè al fuoco, come al più sottile e | al | più semplice. La quale sentenza, che si può dir comune agli |
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(2), si fa venire dal cielo; il che sembra alludere | al | mondo intelligibile, onde li fa venire appunto Platone (3). |
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farci conoscere come Empedocle trasportasse il suo pensiero | al | mondo intelligibile, e non poco da lui prendesse Platone. |
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sia un ente (4). Tutti gli elementi adunque si riducono | al | fuoco; ma come il fuoco si raggiunge ai due principŒ dell' |
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nel « Timeo , » un fuoco essenziale (essenza ideale), verso | al | quale il materiale non è che un cotal simulacro, non ha l' |
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e, come tali, non essenze, ma partecipanti le essenze, | al | modo che fa Platone; tosto si conciliano le apparenti |
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e l' abbia preceduto nella dottrina delle idee, torniamo | al | mondo intelligibile . Appresso gli antichi scrittori si |
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come gli Eclettici Alessandrini vanno accaloriti per tirare | al | loro sistema tutta l' antichità (e indubitatamente ora |
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passa ad applicare il ragionamento agli elementi e fermasi | al | fuoco, siccome di tutti il più sottile, onde gli altri |
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oggetto dell' affermazione. Ora, tutte queste questioni | al | tempo di Empedocle erano ancora avviluppate, e neppur da |
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Sturzio, che rigetta l' interpretazione che noi diamo | al | mondo intelligibile di Empedocle, si mostra nondimeno |
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per indicare la sua eccellenza sopra il mondo sensibile, | al | quale veniva attribuita da Empedocle la forma di elissi. |
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finiti, ed eccede ancora. D' altra parte se Empedocle dava | al | suo «sphairos» la forma della maggior perfezione, non |
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ci sarebbe stato bisogno di spiegare com' ella si unisca | al | corpo, poichè sarebbe stata corpo ella stessa. All' |
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Empedocle diceva l' anima di divina origine, e l' unirsi | al | corpo era per lei come un essere mandata in esilio, lungi |
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chiamava elementi gli elementi ideali, e li riduceva tutti | al | fuoco; e che poi faceva il fuoco essenziale sinonimo di |
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Quindi Leucippo, uditore di Parmenide, la ridusse pure | al | fuoco; e Democrito la definì [...OMISSIS...] , dove si |
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appartenere a diverse classi di sistemi erronei. Ma veniamo | al | sistema di Platone. PLATONE. - Aristotele nell' opera sull' |
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Socrate, ossia la stessa anima di Socrate ragionante. | Al | qual detto se fosse stato coerente, sarebbe pervenuto a |
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di una satira che di una seria e grave censura. Ora, quanto | al | rimprovero che Platone componesse l' anima dei quattro |
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di che facilissimamente con essa si confondono. Oltre | al | luogo citato del « Primo Alcibiade », il « Timeo » stesso |
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merita che si osservi come Platone non attribuisca punto | al | sensibile cognizione di sorta, ma sì attribuisca alla |
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in cui dimora ». Se dunque si considera tutto l' universo | al | modo di Platone come un solo animale, conviene dire che |
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debba esservi nell' anima un moto soggettivo, rispondente | al | moto extra7soggettivo proprio dei corpi; altrimenti questo |
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si rimettesse in quiete, e poi ritornasse a muoversi; | al | che è pur mestieri supporre che « « l' anima non muova così |
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Infatti Platone non fa che l' anima comunichi il movimento | al | corpo, come fa un corpo ad un altro, a cui lo comunica, |
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è piuttosto simile alla quiete e a un cotale stato che | al | movimento », ciò è verissimo, se è detto ad esclusione |
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sono il medesimo. Tutta la ragione di una tesi così opposta | al | senso comune, cioè che la mente sia le cose percepite, si |
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occupando alcun luogo nello spazio, e perciò essendo privo | al | tutto di relazioni locali. III) Se per interno s' intende |
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che gli oggetti intuiti o percepiti dalla mente sieno, | al | loro modo, uniti colla mente; ma l' essere uniti colla |
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mente; ma l' essere uniti colla mente esprime un concetto | al | tutto diverso da quello di essere confusi e identificati |
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senziente; che anzi il termine del senso è così unito | al | principio senziente, che il senziente, sentendo o |
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da questo: 1) Che i corpi diversi dal nostro sono esterni | al | nostro; ora si confondono gli organi sensori, che |
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ora si confondono gli organi sensori, che appartengono | al | nostro corpo, col principio senziente che è l' anima. E |
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esterni ai nostri organi sensori, quelli si dicono esterni | al | principio senziente, che non è corpo. Dove non si riflette: |
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senso; b ) che i corpi esterni non li sentiamo se non uniti | al | nostro, per l' azione che esercitano nel nostro; la quale |
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e non nei corpi esterni, e però è così immediatamente unita | al | principio senziente, come è unito il nostro proprio corpo |
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Ora la teoria di questi fenomeni non era ancor trovata | al | tempo degli Alessandrini. Ma noi abbiamo spiegato tali |
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il senso, ma ancora la mente percepisce i corpi esterni | al | nostro, l' argomento che si adduce perde fino l' apparenza |
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incontro ella sa di pensare, ha coscienza di pensare cose | al | tutto diverse da sè, sia poi che s' inganni o no in questa |
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stupore, pensando che io non conosco scrittore anteriore | al | 1.27, che, entrato in questo argomento, abbia saputo |
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tante volte altrove (1), mosso dal dolore che mi preme, | al | vedere che il soggettivismo, che nell' accennato sofisma |
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da conseguenze così assurde e funeste, Reid volle tornare | al | senso comune, riconoscendo pienamente che gli uomini quando |
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ci pensano. Ma non sapendo come rispondere direttamente | al | paralogismo che serviva di base a tali errori, cioè che « |
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diverse da sè; ma non soddisfaceva, perchè non rispondeva | al | sofisma fondamentale opposto, anzi lo confermava. E nel |
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conseguenze del criticismo. Egli dunque incominciò, | al | pari dello Scozzese, ad accordare imprudentemente a Kant le |
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la rappresentazione cogli oggetti rappresentati; | al | che fare conviene conoscerli, mentre si tratta di spiegare |
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l' intelligenza umana s' estende in qualche modo a tutto, | al | finito non meno che all' infinito. Compose adunque un |
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Eppure questa evidentissima verità è quella che sfugge | al | filosofo pregiudicato; e suppone di nuovo gratuitamente che |
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cui si fonda lo stesso sistema di Fichte, o confessare che | al | conoscere dell' uomo precede logicamente l' esistenza della |
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Mediante tale confusione adunque di significati attribuiti | al | vocabolo Io, conchiude che l' Io fa un' equazione col |
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ella dovrebbe essere diversa dall' Io, e superiore all' Io, | al | quale verrebbe imposta; e così ella annullerebbe il |
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con questo infinito lo spirito che lo conosce, riuscì | al | sistema dell' identità assoluta, rimanendo lo spirito |
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Io; la seconda muove dal principio opposto e contradittorio | al | primo, cioè che si conosce e vi è qualche cosa che non è l' |
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coscienza? Egli la fa del pari scaturire dall' Io supremo, | al | quale nell' atto del sentire vien meno la coscienza di sè |
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ci tratteniamo ancora qualche istante. Essi sono attinti | al | fonte dei Platonici alessandrini, e tutti si riducono alla |
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a dir vero, negli ingegni germanici una grande tendenza | al | ragionamento deduttivo e conseguenziale; 2) ma che si vede |
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le loro eterne nozioni » »deduce che « « Iddio si riferisce | al | produttore individuo per l' eterna nozione dell' individuo |
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nozione dell' individuo » ». Ma Iddio non si riferisce | al | produttore individuo solo per l' eterna nozione dell' |
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crea. Soggiunge queste altre parole, quasi cosa che venga | al | tutto da sè, che nessuno possa negare, di cui nessuno possa |
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benchè si possano unire a formare un solo individuo. | Al | nostro filosofo, adunque, non solamente vien meno la |
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nè tampoco distinguerli. Fichte, ponendo attenzione più | al | terzo elemento che ai due primi, parlò dell' Io dandogli la |
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lo fece essenzialmente consapevole. Schelling si appigliò | al | primo di quei tre elementi, e immaginò un Io sentimento, |
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e poi si tolga via lui stesso, e così sia pari | al | nulla. Di che conchiude che questo ente così astratto fa |
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virtù di operare trasmutazioni. Onde se si deve credere | al | pensiero umano, questo dichiara di non aver punto nè poco |
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ecc., del pensiero, e considerarle tutte come identificate | al | pensiero, è ciò in cui più ampiamente si stendono le opere |
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[...OMISSIS...] Il principio di questi sistemi indiani è | al | tutto psicologico, quello stesso che forma la prima |
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». La deificazione, il culto di latria reso all' uomo, come | al | solo Iddio: ecco l' assunto di questi deliranti, ecco il |
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sul suo sistema molte osservazioni. Primieramente è egli | al | tutto immune dall' errore, che noi attribuimmo a Platone, |
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esaminiamo con più d' attenzione la sentenza aristotelica. | Al | vedere la franchezza, colla quale Aristotele parla |
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i quali lo ruppero bruscamente come fa l' irato. | Al | giogo ingiusto dell' autorità filosofica, che vincola l' |
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atta a passare all' atto, come sarebbe la forza rispetto | al | moto. Intende poi per un corpo, che ha virtualmente la |
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l' esser subbietto e materia, il che attribuisce | al | corpo; e le concede solo l' essere specie, forma, |
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questa potenza, perchè tutti hanno il senso; dando così | al | senso l' officio di formare i principŒ del ragionamento. Ma |
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Rechiamo di nuovo il testo che segue immediatamente | al | luogo addotto: [...OMISSIS...] . Nel qual passo il sensismo |
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indicato; ma torniamoci sopra. Egli ricorre a due cause, | al | senso e alla natura speciale dell' anima, che ha la potenza |
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L' anima umana, viene egli a dire, è così disposta, che | al | ricevimento delle sensazioni ritiene quella parte che esse |
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illusione che abbiamo indicata, per la quale egli attribuì | al | reale puro ciò che appartiene al reale già concepito dalla |
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per la quale egli attribuì al reale puro ciò che appartiene | al | reale già concepito dalla mente. Per dirlo di nuovo, e non |
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si parlava del puro reale. Quindi egli errava, applicando | al | reale puro ed alla sensazione, che è anch' essa un |
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poscia alquanto col dare all' anima una potenza di fermarsi | al | comune, che però riponeva nelle cose. Il quale errore di |
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separarono fra di loro. Secondo l' esposizione di Abelardo, | al | suo tempo essi erano divisi in due fazioni; alcuni, tenendo |
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dall' errore capitale di sostituire il reale percepito | al | reale puro, entrambi avevano ragione; perocchè da una parte |
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quali assaliti facilmente rovinavano. Il che diede luogo | al | sistema dei Nominali, cadente nell' eccesso opposto, |
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conseguenza il nominalismo: [...OMISSIS...] (2). E anche | al | nominalismo diede occasione Aristotele coll' avere |
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l' intelletto in atto, mediante la facoltà di fermarsi | al | comune ed astrarlo (intelletto agente), ammettendo questo |
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non è corpo, ma è bensì atto di corpo, cosa appartenente | al | corpo, indivisibile dal corpo, esistente tutta in potenza |
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ma tentai d' inciderla e romperla, benchè spesso durissima | al | taglio, per iscoprirne ed assaggiarne il midollo. Osai |
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iscoprirne ed assaggiarne il midollo. Osai anche di porli | al | cimento; non però a imitazione di quelli che, stando in |
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spirito che ci avviva, ci nobilita, e ci innalza fino | al | soglio di Dio; cui si gloriò d' ignorare tutto quel secolo |
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le idee dalla loro condizione altissima, riducendole | al | grado dell' anima stessa e delle cose soggettive. Che se |
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reale; poichè ogni reale, volendo ragionare dirittamente, | al | soggetto si riduce. Tu pertanto, confrontando ciò che noi |
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persuasione, ma si contentano di lasciare l' anima in preda | al | dubbio e con un segreto rimorso. Questi sono cattivi |
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che la detta fede contiene, ella già manca con questo | al | suo dovere, si rende indocile alla verità conosciuta; |
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nella stessa natura infiniti oggetti inesplicabili | al | sapere dei più consumati sapienti; ch' ella è soggetta all' |
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della nostra ragione, noi per questo appunto negheremo fede | al | suo amore? Infatti non credere alle verità della nostra |
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per convincersi bene che questa Religione è vera ed | al | tutto divina; e le suggerirei di cominciare dalle « |
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sapendo che il discepolo allora è perfetto quando è simile | al | maestro; il che è quanto dire, che il Signore, insieme allo |
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foranei eccellenti, dando loro molta autorità, e ispirando | al | resto del clero rispetto per essi con una ben regolata |
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figliuoli con persone d' altro sesso; se prima d' ammettere | al | matrimonio esigeranno con rigore dai giovani che sappiano |
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i miei sentimenti sopra i toccati argomenti. Vengo ora | al | punto, onde avrei dovuto cominciare, come quello che mi |
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un Ordine religioso legato con voti d' ubbidienza | al | Preposito Generale; la seconda comprende alcuni pii fedeli, |
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proprie Costituzioni d' accordo col Prelato e, trasmesse | al | Preposito generale, questi con suo decreto erige il |
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dal poco, si potrà con piccoli passi ma sicuri giungere | al | molto. Io me Le offerisco tutto alla sua ubbidienza, e mi |
Epistolario ascetico Vol.III -
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generale, dopo la quale venga il principio d' una vita | al | tutto nuova. Il secondo mezzo sarebbe di scegliere per |
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de' suoi peccati, se le legge con disposizione conveniente | al | fine. Gioverebbe assai che una tal persona anteponesse |
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a nulla, se non a far male, e volenterosamente collocandosi | al | di sotto di tutti gli altri uomini. - Ella mi domanda se |
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empio, vituperoso, dannoso ogni orgoglio alla polvere ed | al | fango di cui siamo composti, e quanto renda l' uomo |
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di quella carità che brama di fare tutto il bene possibile | al | prossimo, e onde l' uomo dimentica affatto sè stesso per |
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videte regiones, quia albae sunt iam ad messem (Io. IV) ». | Al | tempo della maturanza venne Cristo. Al tempo della |
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messem (Io. IV) ». Al tempo della maturanza venne Cristo. | Al | tempo della maturanza fu scoperta l' America. Ogni nazione |
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virtù, specialmente dell' ubbidienza e dell' indifferenza, | al | celeste Padre. Io mi accorgo, caro fratello, dalla vostra |
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non accompagna le parole dell' uomo col dono ineffabile ed | al | tutto gratuito della sua grazia: la quale egli non suole |
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ottenere sì desiderabile mutamento, gioverebbe apporre | al | male qualche rimedio, confortando le menti e gli animi dei |
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di queste conduce meglio i giovanetti a penetrare | al | fondo, e financo a sentire la bellezza della Religione che |
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Maria Santissima possa aver provato alcun dolore in depor | al | mondo il Sole della giustizia, che anzi io tengo (e credo |
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madre senz' aiuto di altra persona, e tosto dopo messo | al | mondo il suo Portato, ella stessa, non usando già dell' |
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XIII) dove Iddio promulga la legge dei primogeniti serbati | al | sacrificio, e prescrive che il primogenito dell' uomo si |
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raccogliere che il Signore tratta noi assai dolcemente | al | paragone, ed essergli grati anche di questo. Supponendo che |
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su tutto ciò, s' accorgerà facilmente che, quanto | al | titolo di Vittime del sacro cuore da darsi alla istituzione |
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già per questo di fare il più gran bene ch' ella possa | al | prossimo, secondo le occasioni che le verranno offerte |
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divina Provvidenza, perchè non v' ha niente di più caro | al | nostro Signor Gesù Cristo che l' amare ed il fare del bene |
Epistolario ascetico Vol.III -
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nostro Signor Gesù Cristo che l' amare ed il fare del bene | al | prossimo, e specialmente alle anime: l' amor del prossimo è |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ai libri Sapienziali, a Tobia, Giuditta, Ester, Giobbe, e | al | Deuteronomio, procurando di ridurre questi libri a Gesù |
Epistolario ascetico Vol.III -
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procurando di ridurre questi libri a Gesù Cristo ed | al | suo amore: perchè a Cristo veramente tutti si riferiscono: |
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che l' offerta che si stabilisce venga recitata tre volte | al | giorno dagli ascritti, o almeno una, e che, lasciate le |
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e cognizione di ciò che importa l' offerire sè stesso | al | Signore. Che se si volessero aggiungere delle piccole |
Epistolario ascetico Vol.III -
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da cui provengono. Avendomeli Essa mandati per ubbidire | al | suo Direttore, il quale pure mi prega di dire il mio parere |
Epistolario ascetico Vol.III -
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e sepolti con Cristo; e di sè dice, che era crocifisso | al | mondo, come il mondo a lui. Insomma le Scritture sono piene |
Epistolario ascetico Vol.III -
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se stesse; e quest' atto è l' opera di Dio; onde nessuno | al | mondo per quanto predicasse, eccitasse al bene o |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Dio; onde nessuno al mondo per quanto predicasse, eccitasse | al | bene o somministrasse i mezzi, che egli può al bene, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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eccitasse al bene o somministrasse i mezzi, che egli può | al | bene, potrebbe fare una vittima sola: e perciò una società, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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titolo che agli uomini spirituali parrebbe ambizioso, ed | al | mondo, pur troppo, ridicolo. Che cosa adunque sarebbe |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che aspirano alla perfezione, e dare loro tutti i mezzi | al | perfezionarsi coll' orazione, colla mortificazione, colla |
Epistolario ascetico Vol.III -
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colla solitudine ecc., eccitarli quanto è possibile | al | fervore, a non volere che il piacere di Dio, a cercare il |
Epistolario ascetico Vol.III -
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riposiamo. Quanto a noi dunque, offriamo pure noi stessi | al | suo amore, senza crederci perciò già divenuti sue vittime; |
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divenuti vere vittime; perocchè è da lasciare tutto ciò | al | Signore; e più tosto procuriamo che tutti si credano ben |
Epistolario ascetico Vol.III -
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le ricolma di prosperità e le incoraggia colle consolazioni | al | suo più fedele servizio. Io so, che Ella piena di Fede, e |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ed è potente per rimeritarceli; perocchè ella sta vicina | al | trono della grazia e della misericordia. Ed è scambievole |
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e scopo principale per non dir unico! Quanto poco si va | al | fondo per scrutinare la coscienza dei chierici; ond' |
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il riassunto e quasi la corona di tutte l' altre; giacchè | al | pastore dell' anime viene il bisogno d' avere alla mano ed |
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6 novembre 1.45, è riportata una lettera sulla conversione | al | cattolicismo del dottor Newman, e viene attribuita a V. S.. |
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è veramente sua, a Lei non dispiacerà che io soddisfi | al | bisogno del mio cuore che brama farle conoscere quanta |
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guidato dallo spirito di Dio nella verità, l' uniformità | al | divin volere, la speranza viva nella divina misericordia, e |
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egual grado o alle stesse condizioni; egli sarebbe esposto | al | disprezzo, e riuscirebbe incerto ed inutile, perchè mentre |
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caro il pensiero di avere questo conforto con Lei indiviso, | al | cui dolore partecipo. Ma dobbiamo ancora non poco |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Molinari raccontato con quale fortezza si faceva incontro | al | suo fine, con quanta sollecitudine dimandò e con quanta |
Epistolario ascetico Vol.III -
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« dum tempus habemus operemur bonum », saranno forse corse | al | suo pensiero in questi momenti, come occorrono al mio. Mi |
Epistolario ascetico Vol.III -
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corse al suo pensiero in questi momenti, come occorrono | al | mio. Mi imagino pur troppo quanto sentiranno vivamente la |
Epistolario ascetico Vol.III -
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e l' ottima sua ava. La prego di presentar loro, come pure | al | Conte Camillo, le mie condoglianze più sincere. Potessi |
Epistolario ascetico Vol.III -
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sig. Newman, che Ella menziona nella venerata sua lettera, | al | ritorno di lui da Roma. Manzoni mi recò la lettera di |
Epistolario ascetico Vol.III -
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in un corpo ben unito, e perciò stesso forte, ordinato | al | di dentro e animato da un solo spirito, senza pericolo che |
Epistolario ascetico Vol.III -
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entro i confini della parrocchia, e così se fosse innalzato | al | vescovato, egli sarebbe Vescovo ad un tempo e Superiore |
Epistolario ascetico Vol.III -
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dell' Ordine gerarchico a cui deve servire. Venendo ora | al | discorso de' riti orientali, che è il principale oggetto |
Epistolario ascetico Vol.III -
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di farle nello stesso tempo cangiar di rito, inducendole | al | rito latino od altro; o almeno io giudico che per tali |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Onde sarebbe cosa tutta conforme alla sua istituzione e | al | suo spirito che v' avesse, poniamo, un Collegio di |
Epistolario ascetico Vol.III -
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consideriate quelle parole che Cesare Balbo pose in fronte | al | suo libro delle « Speranze »: «porro unum est necessarium |
Epistolario ascetico Vol.III -
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fuori dal caos di questo mondo e mettendoci in un cantuccio | al | sicuro da tanti inganni che avremmo potuto prendere, e da |
Epistolario ascetico Vol.III -
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alcune ragioni che persuadano come giovi sommettersi | al | giogo di una ubbidienza pienissima, qual si pratica nell' |
Epistolario ascetico Vol.III -
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persuade il sottomettersi all' altrui parere, anche opposto | al | proprio, e quindi adduce all' ubbidienza , nella quale ci |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Iddio conduce dunque l' uomo ubbidiente, ogni dì più, | al | vero suo bene, e per fare questo si può servire ugualmente |
Epistolario ascetico Vol.III -
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può talora fallire ad un fine mediato, ma non mai e poi mai | al | fine ultimo ed assoluto, all' unico nostro fine, a quello |
Epistolario ascetico Vol.III -
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un merito, una purificazione, un sacrificio accetto | al | Signore unito a quello del suo diletto Unigenito che più di |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Forse era questa l' unica via di condurre quell' anima | al | cielo, dove ora adora ed esalta la divina bontà, e reputa |
Epistolario ascetico Vol.III -
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nequam! Quand' io considero i rischi d' un giovane in mezzo | al | mondo, reputo che Iddio debba fare un prodigio ogni volta |
Epistolario ascetico Vol.III -
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di Gesù Cristo; egli ce li ha lasciati quand' è asceso | al | cielo, in suo luogo. L' opera di Dio non è mai priva del |
Epistolario ascetico Vol.III -
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bontà il carissimo defunto, che fu sempre raccomandato | al | Signore anche prima della sua fine: celebrerò la S. Messa |
Epistolario ascetico Vol.III -
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a tutti i miei compagni di unire pure le loro preghiere | al | medesimo fine. Il dogma del Purgatorio è pure anch' esso un |
Epistolario ascetico Vol.III -
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di piena cognizione, o per mancanza di deliberazione | al | male ch' essi contengono! Si conforti adunque, mio |
Epistolario ascetico Vol.III -
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orazioni non sono mancate in vita, non mancheranno in morte | al | suo Augusto: e l' orazione fatta per Gesù Cristo ottiene |
Epistolario ascetico Vol.III -
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sì, se egli se ne è andato, forse a quest' ora che scrivo, | al | possesso di quel Bene che ha sempre e solo amato, noi non |
Epistolario ascetico Vol.III -
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preferisce anzi di lasciarvi la vita più tosto che mancare | al | suo dovere? E` questo l' esempio che il divino nostro |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Capitano Gesù Cristo lasciò a coloro che si arrolarono | al | suo vessillo? E l' agricoltore, che semina il campo in un |
Epistolario ascetico Vol.III -
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campo in un fondo, perde forse la speranza della raccolta | al | vedere che sopravviene il verno, e che si copre la terra di |
Epistolario ascetico Vol.III -
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la vite vuol forse raccogliere i grappoli maturi da oggi | al | domani, o anzi non aspetta con pazienza e fiducia che venga |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Dio, a non lasciarvi venire meno l' animo, tenendovi fermo | al | luogo che vi è assortito, acciocchè non « excedas de loco |
Epistolario ascetico Vol.III -
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popolazione, dovendo anzi per ciò stesso essere più cara | al | cuore del pastore partecipe di quella carità, di cui ardea |
Epistolario ascetico Vol.III -
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il quale si giova delle cose più inferme all' opere sue, e | al | bisogno le soccorre d' ogni fortezza. Fatene la |
Epistolario ascetico Vol.III -
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felice. Oltre di che, quale non è la gloria riserbata | al | pastore fedele! quanto diversa da quella dei cristiani |
Epistolario ascetico Vol.III -
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fatto arrossire di me medesimo, ma ubbidirò senza proemio | al | suo desiderio, dicendole quale mi sembra dover essere la |
Epistolario ascetico Vol.III -
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da ogni adulazione strappata dal timore, da ogni connivenza | al | male che gli fosse persuasa da speranza di giovare, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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preservarlo da molti mali richiamando molte menti traviate | al | retto sentire. E` dall' alto che ci dee venire l' aiuto, è |
Epistolario ascetico Vol.III -
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vanno, e durante la missione trovassero tempo d' insegnare | al | popolo la maniera di recitarlo, spiegandogli anche il |
Epistolario ascetico Vol.III -
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i giornali, ma per le dolorose circostanze in cui si trova | al | presente la Chiesa Romana. Venendo ora all' argomento della |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ben mostrò quando invece di accettarlo per re lo confisse | al | patibolo, e Cristo voleva che il suo regno non gli venisse |
Epistolario ascetico Vol.III -
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apritevi con una apertissima e sincerissima confessione | al | P. Provinciale, giacchè questo è un mezzo utilissimo per |
Epistolario ascetico Vol.III -
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dei falli passati e risoluzioni più forti d' abborrimento | al | male per l' avvenire. Ma come si può avere la compunzione? |
Epistolario ascetico Vol.III -
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in contrario. Ora invece di umiliarvi profondamente davanti | al | Signore di una condotta così contraria alla perfezione |
Epistolario ascetico Vol.III -
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lo stato vostro, rimetto ogni disposizione a prendere | al | zelantissimo vostro P. Provinciale, a cui vi raccomando di |
Epistolario ascetico Vol.III -
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tutto ciò che nelle opere da me scritte potesse dispiacere | al | divino dispensatore dei doni, la qual cognizione potrò |
Epistolario ascetico Vol.III -
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doni, la qual cognizione potrò avere volendo assoggettarmi | al | giudizio della Santa Sede ». Confido grandemente che |
Epistolario ascetico Vol.III -
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dal venire in persona prima di partire a baciare il piede | al | Santo Padre, e fo volentieri questo sacrificio, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ecc., e in pari tempo m' interpella sulla mia sommissione | al | relativo decreto, acciocchè possa esserne fatta menzione |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ragione della proibizione. Io mi sommetterò pienissimamente | al | decreto, come è cosa doverosa di farsi, e non ne domanderò |
Epistolario ascetico Vol.III -
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e da uno stato di cose così imbrogliate e difficili, in cui | al | presente si trova lo Stato Romano, dal quale non si vede |
Epistolario ascetico Vol.III -
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noi di molti deboli amici; ma noi dobbiamo sapere servire | al | Signore « per infamiam et per bonam famam ». E se possiamo |
Epistolario ascetico Vol.III -
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affare, vi mando copia della relazione che ne ho data | al | nostro buon amico il Cardinale Castracane, raccomandandovi |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Scrivetemi quanto prima d' aver ricevuto la presente. Dite | al | caro Gilardi, che per ora non si può più parlare della |
Epistolario ascetico Vol.III -
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da tardare per non incontrare la stagione troppo fredda | al | ritorno. Potreste forse sbarcare a Napoli, e di là recarvi |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che puramente il mio dovere nel sottomettermi pienamente | al | decreto della sacra Congregazione che fu poi approvato dal |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Santo Padre. E perchè non intendo di scrivere la presente | al | Maestro del Sacro Palazzo Apostolico, ma alla privata |
Epistolario ascetico Vol.III -
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minuta, e quindi copiata la sottoscrissi e la presentai | al | Santo Padre. Quando poi lo stesso Santo Padre mi disse che |
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[...OMISSIS...] 1.49 « Sit nomen Domini benedictum », | al | quale è piaciuto che si proibissero i due libri delle « |
Epistolario ascetico Vol.III -
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misericordiosamente colla sua grazia, e in me sostituito | al | mio disordine umano il suo ordine divino. Laonde di questa |
Epistolario ascetico Vol.III -
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testimonio. Noi dobbiamo rimanere sinceramente sottomessi | al | decreto, e dobbiamo prendere anche questo avvenimento dalle |
Epistolario ascetico Vol.III -
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tutta la sincerità e devozione del cuore mi sono sottomesso | al | decreto, senza conoscerne o ricercarne i motivi. Furono |
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a segno tale contento, che altrettanto non fui innanzi | al | decreto: la mia coscienza non mi rimprovera nulla: « Deus |
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che non posso comunicare ad una lettera. La vostra supplica | al | Papa, benchè giunga tardi, farà buon effetto. Nei disegni |
Epistolario ascetico Vol.III -
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dei due opuscoli; benchè questi fossero stampati e noti | al | Papa prima che mi ordinasse di prepararmi ad essere |
Epistolario ascetico Vol.III -
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in lui, nè troppo rattristarci di ciò che avviene. | Al | Signore è piaciuto non solo che venissero poste all' Indice |
Epistolario ascetico Vol.III -
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cose, e la mia causa stessa l' abbandono intieramente | al | Signore, da cui viene ogni cosa e per la causa del quale ho |
Epistolario ascetico Vol.III -
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voleva che io mi sottoponessi, con sincerità di cuore, | al | decreto dell' autorità competente, senza badare al modo |
Epistolario ascetico Vol.III -
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cuore, al decreto dell' autorità competente, senza badare | al | modo straordinario col quale venne emanato e alle eccezioni |
Epistolario ascetico Vol.III -
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della maggior nostra umiliazione e pratica uniformità | al | suo volere, sarà quello di poterci presto rivedere; |
Epistolario ascetico Vol.III -
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affine d' evitare i luoghi infetti di colera, restituirmi | al | nido di Stresa. Io non so più nulla dell' affare del |
Epistolario ascetico Vol.III -
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diverse occupazioni che mi sottraevano il tempo destinato | al | carteggio cogli amici. Nel sottomettermi, come ho fatto con |
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Nel sottomettermi, come ho fatto con pienezza di cuore, | al | decreto emanato dalla autorità competente e riuscitomi del |
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ed alle circostanze, e quindi che io sottometteva ogni cosa | al | giudizio supremo della Chiesa stessa, che n' è il vero |
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finora, prefiggendoci d' andare ad assalire i bramini, | al | che fare si esige moltissimo studio delle loro filosofie, |
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ai loro bramini, non si fa niente o poco rivolgendosi | al | popolo senza attaccare i bramini stessi, se non |
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conquistate alla fede, e questo è un lavoro duro e lento, | al | quale si esige anche molto ingegno, perchè quelle loro |
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questioni, l' una fin dove, preparandosi a favellare | al | popolo, possa giungere la confidenza nel divino soccorso, |
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la vita, e ne restava ancora. Conviene dunque dimandarla | al | Maestro, e non cessare mai di dimandarla con intensissime |
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sua luce, o la fraintenderebbero, se Iddio non dirigesse | al | vero la loro intenzione. Una cosa nondimeno io vi dirò |
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1.29) »: è una raccolta di precetti dei Santi intorno | al | vero modo di predicare, e vi troverete anche cose che fanno |
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ma certo da quel Cristo Signore, nel quale siccome membra | al | capo siamo incorporati, e il quale vive di vita immortale e |
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Voglia, mio carissimo amico, trovare alleggerimento | al | suo gravissimo dolore in queste belle e preziose verità, e |
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riceviamo l' una e l' altra cosa dalle stesse mani amorose: | al | doppio regalo corrispondiamo con doppio amore, cioè coll' |
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cristiano, vi ha eletto fra quelli che si debbono dedicare | al | suo più stretto servizio, e arrivare alla perfezione della |
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cui l' anima infervorata trae e anela, siccome l' affamato | al | cibo più ghiotto. Sollevatevi dunque, carissimo figlio, |
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pregare molto e, se non lo facciamo da vero, veniamo meno | al | nostro dovere, falliamo al nostro fine, ci pasciamo di |
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facciamo da vero, veniamo meno al nostro dovere, falliamo | al | nostro fine, ci pasciamo di vento, non possiamo avere |
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filosofia, o in altra scienza profana, senza pervenire fino | al | Vangelo, in cui sta la salute, è somigliante a chi si |
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altresì, sommettendo il collo in tutto e per tutto | al | giogo santissimo della religiosa disciplina ed obbedienza. |
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voglio dire all' anima vostra, non tarderei di richiamarvi | al | Noviziato. Ma spero che voi compirete tutti i miei |
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tutti i miei desiderŒ, svegliando voi stesso, e dandovi | al | servizio del Signore con nuova lena e vigore. |
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di preghiere e di supplicazioni, e di umili confessioni | al | Signore dei nostri peccati; e dobbiamo perciò congiurarci |
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inclinato all' orazione, domandate anche questa grazia | al | Signore, che è la grazia delle grazie; e se vi sforzerete a |
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Maria Santissima sia il vostro rifugio, stringetevi | al | suo patrocinio, ed abbiate viva fede nella sua pietosissima |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ci conforterà, e ci rallegrerà assai più che non faccia | al | cuore dell' avaro un monte tutto d' oro e di gemme che gli |
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stessi, è giusto che ne prendiamo orrore; ma se guardiamo | al | nostro Creatore e Redentore Iddio, è impossibile (colla sua |
Epistolario ascetico Vol.III -
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rassegnazione le nostre angustie, e in esse ci consoliamo | al | pensiero di rassomigliarlo da lontano e di compensarlo in |
Epistolario ascetico Vol.III -
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perfectum habet », e arreca a noi stessi, se ci pensiamo | al | vero suo lume, l' indicibile contento d' essere così suoi |
Epistolario ascetico Vol.III -
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di questa terra, un bene eterno. E` un sentimento intimo | al | cristianesimo espresso in quelle parole del Salvatore: « « |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che dee pur reggere tutto l' uomo in ogni suo fatto, e | al | quale tutti gli altri principii vogliono essere |
Epistolario ascetico Vol.III -
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penitenza, e, se non c' è emendazione, deve dichiarare | al | fratello francamente che va a scrivere al Provinciale e |
Epistolario ascetico Vol.III -
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deve dichiarare al fratello francamente che va a scrivere | al | Provinciale e successivamente al Generale; i quali |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che va a scrivere al Provinciale e successivamente | al | Generale; i quali indubbiamente lo sosterranno a qualunque |
Epistolario ascetico Vol.III -
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. Se nelle correzioni il Superiore deve conservare | al | maggior segno la testa fredda, e dichiarare in un modo |
Epistolario ascetico Vol.III -
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i diversi atti co' quali avevo procurato di soddisfare | al | volere della Sua Santità medesima per quanto aveva potuto |
Epistolario ascetico Vol.III -
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docilità quanto per mezzo di Lei mi si richiedeva di nuovo: | al | qual fine pregavo Vostra Em.za d' indicarmi le proposizioni |
Epistolario ascetico Vol.III -
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egualmente impossibile il fare un' operetta in opposizione | al | noto libro. Onde non mi resta che tornare a supplicare, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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una linea, nè ho mai fatto un passo per appianarmi la via | al | Cardinalato. Io considero quest' onore come un peso |
Epistolario ascetico Vol.III -
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e la piena mia sommissione alla santa Sede Apostolica e | al | Sommo Pastore della Chiesa. Vostra Em.za in fine alla sua |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che ho di tempo, alla debolezza delle mie forze, ed | al | sapere che siete provvedute di un Superiore pieno di |
Epistolario ascetico Vol.III -
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il modo d' ubbidire, ma dà il comando, poi lascia fare | al | suddito, e il suddito che ha più spirito d' intelligenza si |
Epistolario ascetico Vol.III -
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comando stesso sia più o meno generale, e lasci molte cose | al | buon giudizio di chi lo riceve. In tal caso il suddito deve |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Generale dell' Ordine, perchè anch' egli è soggetto almeno | al | Papa; ma tuttavia l' ubbidienza lascia un campo libero a |
Epistolario ascetico Vol.III -
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il ricevimento de' Ss. Sacramenti e l' assistenza | al | Santo Sacrificio, col maggior fervore, tenerezza, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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in tutto quello che distrae la mente e si oppone | al | detto stato di raccoglimento e di presenza di Dio, è |
Epistolario ascetico Vol.III -
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in Dio, la quale, se la volontà da se stessa non si dà | al | male, non si perde più per nessuna azione esterna. Convien |
Epistolario ascetico Vol.III -
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certe persone sante, che mentre sembravano tutte occupate | al | di fuori, esse conversavano internamente col loro Dio e |
Epistolario ascetico Vol.III -
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impediva, anzi le aiutava a far meglio quello che facevano | al | di fuori, come viceversa, quello che facevano al di fuori |
Epistolario ascetico Vol.III -
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facevano al di fuori, come viceversa, quello che facevano | al | di fuori non le frastornava da quella interna affettuosa |
Epistolario ascetico Vol.III -
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d' ottenerlo nel Noviziato, devono procurare di ottenerlo | al | più presto. Ma oramai passiamo alla 3 quistione. Questa |
Epistolario ascetico Vol.III -
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nel non attribuire a se stessi quello che appartiene | al | solo Dio, od agli altri uomini, di modo che umiltà non è |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che l' uomo sappia ancora che la gloria non appartiene | al | nulla, ma al tutto, epperciò non voglia alcuna gloria per |
Epistolario ascetico Vol.III -
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sappia ancora che la gloria non appartiene al nulla, ma | al | tutto, epperciò non voglia alcuna gloria per sè, ma voglia |
Epistolario ascetico Vol.III -
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perchè è contraria alla verità e giustizia, ed attribuirla | al | buon cuore di chi la dà, che non bada alla misura. Per |
Epistolario ascetico Vol.III -
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come quelli di cui non appartiene ad essa il giudicare, ma | al | solo Iddio; il che insegnò Gesù Cristo con quelle parole: « |
Epistolario ascetico Vol.III -
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giudicare, e non sarete giudicati ». E in fatti, l' esporsi | al | pericolo di giudicare a torto sinistramente de' proprii |
Epistolario ascetico Vol.III -
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giurisdizione vescovile e la stretta unione e sommessione | al | Capo universale della Chiesa, condizione necessaria ad un |
Epistolario ascetico Vol.III -
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abbandoni la sua Diocesi per arrecare un bene maggiore | al | regno di Dio sopra la terra. E a questo fine intenderà |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che meglio vedono dove possono produrre un maggior frutto | al | padrone della vigna. E così fecero sempre i santi Vescovi, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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il corpo religioso colla debita discrezione e deferenza | al | giudizio de' Superiori, acciocchè egli si conservi nello |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Istituto delle opere appartenenti alla gloria di Dio ed | al | bene della Chiesa e dei prossimi, l' Istituto le adempia in |
Epistolario ascetico Vol.III -
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sacerdoti secolari della Diocesi hanno promesso ubbidienza | al | Vescovo; ma conviene vedere la cosa in pratica non in |
Epistolario ascetico Vol.III -
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temporale; ora dall' attacco alla famiglia, alla patria o | al | luogo in cui tali sacerdoti si trovano; ora dall' ambizione |
Epistolario ascetico Vol.III -
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ufficio. I membri dell' Istituto della Carità promettono | al | Signore nella loro stessa professione di essere |
Epistolario ascetico Vol.III -
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dell' Istituto, questo non pregiudica, anzi giova molto | al | bene da ottenersi; avendo egli, se così gli piace, negli |
Epistolario ascetico Vol.III -
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famiglia. Le vie del Signore sono ammirabili e superiori | al | pensar nostro: dobbiamo adorarne la Maestà, e non |
Epistolario ascetico Vol.III -
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(anch' io ne farò e farò fare): quelle che facciam | al | presente, stavano davanti alla mente divina prima che |
Epistolario ascetico Vol.III -
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le ascoltava. Ricordiamoci che non c' è nulla di più caro | al | Signore che una grande confidenza in lui. Questa confidenza |
Epistolario ascetico Vol.III -
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fra questi vantaggi le lodi pur troppo sempre pericolose | al | nostro amor proprio, colle quali in voce e in stampa molti |
Epistolario ascetico Vol.III -
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e più cari le tante orazioni che per me s' inalzarono | al | Signore da un gran numero di fedeli, studiosi e seguaci |
Epistolario ascetico Vol.III -
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profitto da queste avversità, parendo che molto non giovi | al | profitto dello spirito quel dolore che così poco si sente. |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che il Signore nella sua misericordia riguarderà piuttosto | al | mio desiderio di approfittare della tribolazione, desiderio |
Epistolario ascetico Vol.III -
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tribolazione, desiderio che a lui solo debbo, piuttosto che | al | grado del patimento. [...OMISSIS...] 1.51 « Militia est |
Epistolario ascetico Vol.III -
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esercitandolo, qualunque sia, coll' intenzione di cooperare | al | bene morale e spirituale; è sempre la carità quella che vi |
Epistolario ascetico Vol.III -
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quando all' incontro senza sostener battaglie e far testa | al | male, specialmente uno che dovesse essere Superiore, non |
Epistolario ascetico Vol.III -
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Iddio ne ha preavvertiti tutti quelli che egli chiama | al | suo più stretto servizio con queste parole: « Fili, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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se non allorquando la sua condotta lo rendesse dannoso | al | corpo de' suoi fratelli; onde questa stessa dimissione |
Epistolario ascetico Vol.III -
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onde co' suoi mortiferi argomenti vorrebbe condurci | al | termine da essere scacciati dal paradiso della virtù |
Epistolario ascetico Vol.III -
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dal paradiso della virtù evangelica, cioè dalla Religione. | Al | fine di vincerlo e svergognarlo, facendolo dare indietro, |
Epistolario ascetico Vol.III -
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i suoi seducenti discorsi; e però ribattere subito , | al | primo sentore, tutti i pensieri i quali tendessero a farci |
Epistolario ascetico Vol.III -
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di consacrazione in questo Istituto; rinnovando spesso | al | Signore di voler vivere e morire in esso, con azioni molte |
Epistolario ascetico Vol.III -
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giaculatorie. Amare gli uffici umili , come cosa grata | al | Signore, e riprendere in noi ogni movimento di superbia, di |
Epistolario ascetico Vol.III -
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modo ad essi ritorna sopra di noi; e cooperare in ogni modo | al | progresso spirituale de' proprii compagni. Non avvilirsi |
Epistolario ascetico Vol.III -
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a riscontrare la pregiatissima sua lettera, e mi obbliga | al | presente di usare della mano di una fidata persona per |
Epistolario ascetico Vol.III -
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abitazione; così tutte le cose che cangiano, rimarranno | al | di sotto del luogo dell' anima nostra. Io so, mia |
Epistolario ascetico Vol.III -
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cose ripieno, che sono grandissimi difetti ed impedimenti | al | compimento dell' opera della nostra salute e perfezione |
Epistolario ascetico Vol.III -
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che, cominciando dal capitalista e scendendo sino | al | venditore a minuto, accresce sovente del cinquanta per |
Doveri dell'uomo -
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per cento il prezzo del prodotto, rimarranno interi | al | lavoro - le cagioni permanenti di miseria spariranno per |
Doveri dell'uomo -
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a quella di tutte l'altre parti d'Europa dove manca | al | coltivatore la proprietà della terra. Una razza |
Doveri dell'uomo -
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e dalla quale potrete, volendo, ritirarvi: non soggiacente | al | dispotismo dello Stato e d'una gerarchia costituita |
Doveri dell'uomo -
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che voi, se volete far opera di avvenire per l'elemento | al | quale appartenete, dovrete dare alle vostre associazioni. |
Doveri dell'uomo -
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superi. Voi potete contribuire coi vostri risparmi e dare | al | piccolo fondo primitivo un aiuto in danaro o un po' di |
Doveri dell'uomo -
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Le associazioni operaie che, in Parigi, nel 1848, ebbero, | al | loro fondarsi, sovvenzioni governative, prosperarono assai |
Doveri dell'uomo -
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da mantenersi sulla via comune e occuparsi di dare sviluppo | al | pensiero sociale? Ponete che ei si ribelli; ponete che egli |
Doveri dell'uomo -
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in oggi a ogni tentativo di miglioramento ,di proporre | al | consenso della Nazione, messa in libertà, d'esprimere la |
Doveri dell'uomo -
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educatore superiore a siffatta teoria, che guidi gli uomini | al | meglio, che insegni loro la costanza nel sacrificio, che li |
Doveri dell'uomo -
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meno per poter consacrare alcune ore della vostra giornata | al | progresso dell'anima vostra: avete bisogno di una |
Doveri dell'uomo -
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Essi son tali precisamente, perché non guardano che | al | benessere ,alle voluttà, alla potenza. Farvi migliori: |
Doveri dell'uomo -
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nel Cielo, o meglio che la terra sia una preparazione | al | Cielo, e la Società un tentativo di avvicinamento |
Doveri dell'uomo -
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e la Società un tentativo di avvicinamento progressivo | al | pensiero Divino. Ma ogni atto di Cristo rappresentava la |
Doveri dell'uomo -
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la virtù, il sacrifizio, l'amore; e siate virtuosi e pronti | al | sacrifizio e all'amore. Esprimete coraggiosamente i vostri |
Doveri dell'uomo -
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tutti gli aspetti che la definiscono. È questo l' ideale | al | quale dobbiamo tutti studiar modo d'avvicinarci più sempre |
Doveri dell'uomo -
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non vi s'accosti d'un passo, che non faccia corrispondere | al | progresso politico un progresso sociale ,che non promuova |
Doveri dell'uomo -
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vita quando è attiva e potente e può giovare efficacemente | al | progresso della Patria e dell'Umanità. Perciò che riguarda |
Doveri dell'uomo -
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economisti ,può farsi dalla Società: ogni suo intervento | al | di là è, per essi, sorgente di male. Se ciò fosse vero, la |
Doveri dell'uomo -
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degli operai, è il salario determinato anteriormente | al | lavoro e senza riguardi agli utili maggiori o minori che |
Doveri dell'uomo -
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che possa idearsi, quella che, dando come base economica | al | consorzio umano il lavoro, come base alla proprietà i |
Doveri dell'uomo -
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un certo numero di famiglie e d' uomini, uniti insieme | al | fine di dare un ordine pacifico alle loro reciproche |
Questioni politico religiose -
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civile non può essere certamente se non di quella natura, e | al | più di quella estensione, che si trova esistere nella |
Questioni politico religiose -
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il governo civile, in quel che riguarda il giudizio intorno | al | lecito ed al peccaminoso, dipende dalla Chiesa Cattolica. E |
Questioni politico religiose -
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in quel che riguarda il giudizio intorno al lecito ed | al | peccaminoso, dipende dalla Chiesa Cattolica. E questo viene |
Questioni politico religiose -
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l' indipendenza e la pretesa di giudicare in modo opposto | al | giudizio della Chiesa, o senza alcun riguardo a questo |
Questioni politico religiose -
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origine veramente soprannaturale e immediatamente divina, | al | di sopra di tutte le autorità umane, dei regni e degli |
Questioni politico religiose -
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ha da operare qualche cosa, si presentano naturalmente | al | pensiero due questioni distinte: E` lecita od illecita |
Questioni politico religiose -
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l' onestà e la giustizia, e che non si sono ancora date | al | più abietto utilitarismo. Per tutte queste persone non può |
Questioni politico religiose -
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in legge, pel solo motivo che gli sembri utile o conducente | al | comun bene; e tutti coloro che occupassero qualche carica |
Questioni politico religiose -
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nessun riguardo a ciò che dice o giudica la Chiesa intorno | al | giusto ed all' onesto, al lecito e al peccaminoso, senza |
Questioni politico religiose -
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dice o giudica la Chiesa intorno al giusto ed all' onesto, | al | lecito e al peccaminoso, senza riguardo alle sue |
Questioni politico religiose -
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la Chiesa intorno al giusto ed all' onesto, al lecito e | al | peccaminoso, senza riguardo alle sue prescrizioni e ai suoi |
Questioni politico religiose -
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professata dai cittadini, dunque è falso e contrario | al | sociale diritto il sistema della separazione totale dello |
Questioni politico religiose -
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violarli egli stesso. E` dunque contraria alla religione e | al | buon senso quella separazione assoluta dello Stato dalla |
Questioni politico religiose -
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senso? Importa l' Arbitrio del legislatore. Infatti dandosi | al | legislatore un potere incondizionato di far leggi, questo |
Questioni politico religiose -
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Dio? Meno assai, perché questo potere non è che conseguente | al | potere divino, che lo ha istituito. L' Autonomia dello |
Questioni politico religiose -
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fuori di quella dell' uomo o dell' umanità, e così venne | al | mondo la moderna Antropolatria . Dopo che l' uomo fu |
Questioni politico religiose -
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ancora esaminare, se quei temperamenti che propongono, | al | di fuori d' ogni autorità e obbligazione morale e |
Questioni politico religiose -
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morale e della religione, vorreste forse imporre voi stessi | al | vostro governo un' obbligazione. Non si riderà di voi, come |
Questioni politico religiose -
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religione? Il vostro princìpio non ammette temperamento. Se | al | governo attribuite un' assoluta Autonomia, statevi dunque |
Questioni politico religiose -
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maggioranza governi, le minoranze sono alla loro mercè, | al | loro capriccio. Niun avvilimento, niuna servitù, niuna |
Questioni politico religiose -
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che conciliazione si può concepire? Quella sola tutt' | al | più per la quale colui che ha in mano il potere, vede |
Questioni politico religiose -
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il discorso che vi tengono: « Volete far ritornare il mondo | al | medio evo: volete sacrificare i progressi della civiltà |
Questioni politico religiose -
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i progressi della civiltà moderna: volete aggiungere | al | pastorale la spada: volete confondere le cose sacre con le |
Questioni politico religiose -
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assoluta, essendo egli obbligato di seguire intorno | al | giusto e all' onesto, in tutta la sfera che abbracciano |
Questioni politico religiose -
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e di questo è prova luminosa questo fatto, che ella resse | al | terribile urto di quella rivoluzione che scosse l' Europa |
Questioni politico religiose -
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orgoglio umano, come non si arresta il sole nel suo corso | al | gracidare delle ranocchie. Le sole menti più deboli |
Questioni politico religiose -
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libertà civile e politica. Fu provveduto in questo modo | al | povero popolo, provveduto ai deboli, a tutti; su questa via |
Questioni politico religiose -
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procedere con una certa relazione armonica, resta che | al | presente cerchiamo quale deva essere l' armonia che accordi |
Questioni politico religiose -
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che le disposizioni dello Stato riescano vantaggiose | al | fine della Chiesa, e le disposizioni della Chiesa riescano |
Questioni politico religiose -
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Chiesa, e le disposizioni della Chiesa riescano vantaggiose | al | fine dello Stato. Sebbene questo sistema abbia tutta l' |
Questioni politico religiose -
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potestà, uscendo dalla propria via, che diritta le scorge | al | proprio fine, per far troppo e quello che non le |
Questioni politico religiose -
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la Chiesa con le sue disposizioni influisca direttamente | al | bene dello Stato: almeno di questo sistema io parlo. Ora |
Questioni politico religiose -
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a disposizione dello Stato, ossia l' operare direttamente | al | fine di questo. Di poi lo Stato, occupandosi direttamente |
Questioni politico religiose -
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direttamente di un fine diverso dal suo, intorno | al | quale egli non è giudice competente, perde la sua naturale |
Questioni politico religiose -
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competente, perde la sua naturale libertà e s' espone | al | pericolo di commettere molti errori, come s' è veduto, per |
Questioni politico religiose -
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congiunti, tutti d' accordo, e ciascuno da sé, cooperino | al | bello e alla perfezione morale di ciascuno e di tutti. Il |
Questioni politico religiose -
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ma parte alla malizia degli uomini che ricalcitrano | al | proprio bene, parte all' ignoranza che non lo intende o non |
Questioni politico religiose -
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legge atea è contrario alla logica, alla ragion giuridica e | al | buon senso. Ed anzi sembra che non si possa trovare un |
Questioni politico religiose -
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e queste erronee; e che il legislatore, per elevarsi | al | livello del presente secolo, sia obbligato a supporre che i |
Questioni politico religiose -
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l' odio di Dio e degli uomini non è quello che possa dare | al | legislatore un' intenzione retta che gli possa far |
Questioni politico religiose -
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temporale del popolo, ma a questa condizione, che badando | al | bene temporale non sacrifichiate ad esso quello che al |
Questioni politico religiose -
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al bene temporale non sacrifichiate ad esso quello che | al | popolo è ancor più caro, la sua religione ». Cotesti |
Questioni politico religiose -
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dalla religione: anzi questa sta di continuo presente | al | loro pensiero: l' hanno presente, ma per distruggerla; e |
Questioni politico religiose -
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propria empietà, aspirando a questo infernale intento, come | al | massimo de' loro desiderii, al più ardente de' loro voti. |
Questioni politico religiose -
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infernale intento, come al massimo de' loro desiderii, | al | più ardente de' loro voti. Quanto più l' umanità svolse di |
Questioni politico religiose -
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divenne più molteplice e più scaltra nell' uso dei mezzi | al | conseguimento dei suoi fini, tanto più anche gl' inimici |
Questioni politico religiose -
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il più prudente e coperto, fu quello che essi applicarono | al | raffazzonamento delle società civili che dà materia alla |
Questioni politico religiose -
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dalla Religione Cattolica, come se non esistesse | al | mondo »; o il princìpio « di restringersi bensì agli |
Questioni politico religiose -
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possibile una tale supposizione? Si trovò mai o si trova | al | mondo una legge civile che abbia potuto essere coerente a |
Questioni politico religiose -
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dell' astrazione, giudicano di quelle cose che appartengono | al | mondo concreto, e che sembrano persuadersi che sieno |
Questioni politico religiose -
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il loro principio. Infatti il governo civile mancherebbe | al | fine della sua istituzione, se interdicesse a se stesso la |
Questioni politico religiose -
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che è lecito ed utile: quello poi che è obbligatorio è | al | sommo lecito, è al sommo utile per tutti coloro che hanno |
Questioni politico religiose -
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utile: quello poi che è obbligatorio è al sommo lecito, è | al | sommo utile per tutti coloro che hanno una morale e una |
Questioni politico religiose -
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Quelli che spacciano una sì strana proposizione, contraria | al | fatto che tutti i governi restringerebbero il potere |
Questioni politico religiose -
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è impossibile), questo sistema, che in altri Stati si vuole | al | presente introdurre, magnificandolo come un gran progresso |
Questioni politico religiose -
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nelle nazioni, era il governo civile. Diedero dunque forma | al | loro concetto di una teoria politica. Nello stesso tempo |
Questioni politico religiose -
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le stesse dottrine in forma di massime politiche, adulando | al | pari gl' imperanti, ed eccitandoli ad esercitare il potere |
Questioni politico religiose -
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di favorire la libertà religiosa, ed è messo pienamente | al | nudo il suo vero fine, quello di stabilire nella società l' |
Questioni politico religiose -
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ben lusingare la vanità filosofica di tutti quelli che sono | al | potere. Ma è dunque vero che un tale sistema lasci, come si |
Questioni politico religiose -
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parte della Religione, ora metterà qualche impedimento | al | libero esercizio di lei, ora renderà impossibile ai fedeli |
Questioni politico religiose -
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Il sistema della legge atea dunque contraddice direttamente | al | mandato che hanno ricevuto i governi dai popoli; insegna |
Questioni politico religiose -
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o di usare la cautela, dettando queste sue leggi intorno | al | matrimonio, di non far nascere nessuna collisione tra il |
Questioni politico religiose -
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di fare e disfare gli oggetti religiosi una o più volte | al | giorno. Lasciando dunque da parte anche queste religioni |
Questioni politico religiose -
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In primo luogo dichiarano, che essi non negano punto | al | matrimonio la qualità di sacro, ma che esso nello stesso |
Questioni politico religiose -
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concepire una simile distinzione: qual più contraria | al | senso comune? Chi può pensare che un uomo, il quale abbia |
Questioni politico religiose -
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la medesima ». Ecco l' unica questione veramente importante | al | presente, da cui conviene che noi partiamo per risolvere l' |
Questioni politico religiose -
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partiamo per risolvere l' altra delle leggi civili, intorno | al | matrimonio. E infatti supponiamo per un po' che il |
Questioni politico religiose -
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noi dicevamo, che una legislazione civile qualunque intorno | al | matrimonio non può rimanersi indifferente rispetto ad una |
Questioni politico religiose -
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ne fu scritto in occasione de' progetti di legge presentati | al | Parlamento piemontese. Che anzi, se ci fu mai legge che |
Questioni politico religiose -
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progressi, nel corso di soli due anni (1793) giunse | al | tempio della ragione. E uno di que' legislatori del |
Questioni politico religiose -
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una legge che stabiliva la libertà di coscienza, fu | al | tempo della Convenzione, e sotto questa legge di libertà fu |
Questioni politico religiose -
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fece davanti alla Convenzione, il presidente della medesima | al | discorso del rinunziante rispose con tutta gravità che |
Questioni politico religiose -
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di tali sistemizzatori possano essere utilmente richiamati | al | vero concetto della libertà di coscienza, e che meritino d' |
Questioni politico religiose -
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degli altri governi, non pochi di simil tempra, che furono | al | mondo) proibì sotto pena di morte il Cristianesimo, c' era |
Questioni politico religiose -
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di sapere se le leggi civili debbano essere subordinate | al | principio della libertà di coscienza, o se la libertà di |
Questioni politico religiose -
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così in astratto, trasse in inganno anche persone non prive | al | tutto di fede religiosa, ma inette a cercare il fondo delle |
Questioni politico religiose -
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fondo delle questioni. Quando la Francia, facendo ritorno | al | culto cattolico, abolì quelle leggi che erano state dettate |
Questioni politico religiose -
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stessa atea. Se nella gravità di quella discussione intorno | al | divorzio avesse trovato grazia la logica, questa avrebbe |
Questioni politico religiose -
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che lo condannano. I legisti ricorreranno qui probabilmente | al | male inteso e mal applicato princìpio dell' uniformità |
Questioni politico religiose -
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solo sulla bocca dei legisti e dei filosofi che arrivano | al | governo; comparisce financo sulla bocca dei politici |
Questioni politico religiose -
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dal legale e dal filosofico. Quando gli utilitari sono | al | potere, essi cercano di guadagnarsi quei partiti ne' quali |
Questioni politico religiose -
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delle volte ne' tempi nostri s' associano, come dicevamo, | al | partito irreligioso, che essendo più violento, facilmente è |
Questioni politico religiose -
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delle quali una sola è vera e l' altra è falsa. | Al | nostro tempo non mancano i princìpii, ma le società civili |
Questioni politico religiose -
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uguali in faccia alla legge »: che cosa significa? Questo, | al | solito, non si dice mai. Tutt' al più si traduce quel |
Questioni politico religiose -
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cosa significa? Questo, al solito, non si dice mai. Tutt' | al | più si traduce quel principio in altre parole egualmente |
Questioni politico religiose -
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abito si dovesse desumere dalla statura minima assegnata | al | soldato, e ciò per non creare un privilegio a favore de' |
Questioni politico religiose -
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tutta la terra, che tutti si riconoscono come appartenenti | al | medesimo corpo sociale, aventi le stesse obbligazioni, gli |
Questioni politico religiose -
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tempo la potenza e l' autorità dello Stato, mettendola | al | di sopra delle cose divine ed umane. Schiavi del rispetto |
Questioni politico religiose -
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di una gran debolezza di carattere morale), si mettono così | al | sicuro di non apparir troppo religiosi e un tantino |
Questioni politico religiose -
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essenzialmente libera anche sotto il ferro, ed ella sola dà | al | suo seguace la vera indipendenza e il coraggio dell' uomo |
Questioni politico religiose -
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dalla licenza, considerando essi come mezzo opportuno | al | loro intento la confusione stessa de' concetti. Tutto |
Questioni politico religiose -
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una politica abbietta e dispregevole; si crede guadagnare | al | governo l' affetto del popolo abbandonandolo alla licenza e |
Questioni politico religiose -
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riconoscono l' esistenza d' una morale, ma l' apprezzano | al | di sopra di tutte le cose. Esistendo agli occhi di questi |
Questioni politico religiose -
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cosa di rispettabile, per un titolo insomma inerente | al | vizio stesso? Ovvero, volete dire che l' autorità del |
Questioni politico religiose -
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tutti gli atti viziosi, potendovene essere di quelli che | al | fine della società civile non s' oppongono, almeno |
Questioni politico religiose -
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i quali nuociono gravemente alla società civile ed | al | suo fine; per ciò appunto è da dire, che il governo civile |
Questioni politico religiose -
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questa è la seconda questione che noi accennavamo intorno | al | diritto e al dovere de' governi civili, di reprimere la |
Questioni politico religiose -
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seconda questione che noi accennavamo intorno al diritto e | al | dovere de' governi civili, di reprimere la licenza: |
Questioni politico religiose -
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la norma della utilità, ma della virtù. Onde gli utilitari | al | governo devono di necessità considerare l' utilità propria |
Questioni politico religiose -
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cui il Padre santificò » (cioè consacrò qual vittima | al | sacrificio) «e mandò nel mondo »(Joann., X, 36) ». Giovanni |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Ms. fragm. de Paschate apud Petav. et Usser.) » afferma che | al | tempo suo (sec. III e IV) si conservava dalla Chiesa di |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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se nol trovano nei classici pagani. Non sanno elevarsi | al | pensiero, che S. Giovanni aveva ed esprimere nuovi dogmi, e |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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ciò che espressero gli Evangelisti fu detto da Cristo fino | al | valore d' un apice e d' un jota. - Il che vale anco per le |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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ogni punto di tempo è nel tempo; ma significa « fuori | al | tutto del tempo »; significa uno stato nel quale non entra |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che quell' atto è eterno, cioè di una natura scevra | al | tutto dalla legge del tempo; là dove il suo effetto, almeno |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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altro; ma solo in quanto quell' atto si riferisce e riporta | al | primo istante dicesi creante , in quanto poi si riferisce |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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non dicono altro se non che il Verbo era anteriormente | al | principio del mondo: « Nel principio delle cose era già il |
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divino, che fa essere il Verbo, è intimamente congiunto | al | Verbo nell' eternità. Che se l' atto che fa essere il Verbo |
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logica rispetto all' effetto, e il padre rispetto | al | figlio, benchè siano termini relativi di maniera che non vi |
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convien dire che esse, coll' indicare il Verbo preesistente | al | mondo, intendono esprimere il rapporto di anteriorità |
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fu generato il Verbo, fu ordinato il mondo; l' ordine | al | Verbo è essenziale, al mondo no), « « e dalle cose antiche |
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fu ordinato il mondo; l' ordine al Verbo è essenziale, | al | mondo no), « « e dalle cose antiche prima che fosse la |
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ed equilibrava i fonti delle acque; quando tirava intorno | al | mare il suo termine e poneva la legge alle acque acciocchè |
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pei tempi, dice che quella divina Sapienza si sollazzava | al | cospetto di Dio in ogni tempo, perchè l' atto suo eterno |
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atto Iddio si beatifica. Questa Sapienza che si riferisce | al | mondo e che Iddio possiede nel suo Verbo, al quale l' atto |
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si riferisce al mondo e che Iddio possiede nel suo Verbo, | al | quale l' atto creante si riferisce come l' artefice |
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l' atto creante si riferisce come l' artefice riferisce | al | proprio concetto l' opera sua, è poi quella di cui fa parte |
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niuna cosa esclusa: e molto meno ogni altro verbo era | al | principio. Che se quel Verbo che era al principio è il |
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altro verbo era al principio. Che se quel Verbo che era | al | principio è il Verbo per sè, quindi ogni altro verbo è tale |
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e così meglio si conoscono, e più agevolmente si prestano | al | ragionamento; giacchè i nessi fra esse e le notizie più |
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nuovo. Sant' Agostino, per fare in qualche modo intendere | al | suo popolo il significato di questo vocabolo « parola di |
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che Platone attribuisca in alcuni luoghi la creazione | al | verbo di Dio, «logos» (In Timaeo, e in Epinomide - vedi le |
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la creazione contro gli epicurei che attribuivano ogni cosa | al | cieco azzardo «(La‰rt., VII - Tertull., Apolog., XXI) ». |
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Filone parla anche egli d' un mondo intelligibile anteriore | al | presente, esemplare nella mente di Dio, da cui Dio ritrasse |
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giudizio, un verbo della mente. Se noi paragoniamo l' idea | al | verbo della mente umana, noi troviamo che l' idea non è già |
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Quindi rispetto a questi enti l' essenza è cosa diversa | al | tutto dalla sussistenza; non sussistono per propria |
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e l' oggetto veduto, e però non sembra potersi applicare | al | modo con cui Iddio apprende ed intende se stesso; laddove |
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contingenti. Le idee dunque dei contingenti appartengono | al | Verbo, ma non le cose contingenti, le quali non sono se non |
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in qualsivoglia modo limitato. Qui si presentano facilmente | al | pensiero due questioni. La prima: « La divina potenza |
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Ancora si obietterà che in tal caso Iddio non era libero | al | creare e non creare. Rispondesi che la libertà di Dio è |
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d' alcun discorso, ma gli fu sempre presente ed appartiene | al | Verbo divino. Queste due ultime proposizioni esigono |
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i diversi significati di questo greco vocabolo convengano | al | Verbo. S. Girolamo a Paolino scrive di questa voce «logos»: |
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Triade augustissima, tanto se lo si consideri rispetto | al | Padre, quanto se lo si consideri rispetto alle creature. |
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Consideriamolo sotto entrambi questi aspetti. Rispetto | al | Padre . - Primieramente la parola Verbo si applica a |
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soggettiva di ragionare, nel qual senso non conviene | al | Verbo, se non in quanto il Verbo origina in noi questa |
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». Osservano alcuni Padri che la parola «logos» conviene | al | Figliuolo, perchè questo procede dal Padre «apathos», cioè |
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sussistenti, procede dall' animo, e però meglio conviene | al | Figliuolo la denominazione di Verbo. Tuttavia non è al |
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al Figliuolo la denominazione di Verbo. Tuttavia non è | al | tutto vero che il verbo dello spirito umano procede senza |
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laddove il Verbo di Dio non reca immutazione di sorta | al | Padre a cui è essenziale. S. Gregorio Nazianzeno e S. |
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il significato del «logos» in sè considerato ed applicato | al | Verbo: cioè che, come il «logos» è intimo all' uomo, così |
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il «logos» è intimo all' uomo, così il Figliuolo è intimo | al | Padre. La quale analogia ha maggior forza, se per «logos» |
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stessa di venire illuminata; quest' essenza è straniera | al | soggetto uomo che pronuncia il verbo, anche quando l' uomo |
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per essenza morale, e che perciò abbia per essenza amore | al | mondo. Onde l' atto stesso essenziale alla divina |
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parola pronunciamo tutte le sussistenze finite in quanto | al | nostro sentimento appartengono. Il pronunciarle è il |
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la propria ignoranza, onde chiudono la porta in faccia | al | Verbo che loro si manifesterebbe se lo volessero ricevere. |
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dallo Spirito Santo pronunciarono e scrissero intorno | al | Verbo di Dio, così le loro parole non potevano essere |
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e della salute che questo avrebbe data agli uomini venendo | al | mondo, benchè fosse cosa inspirata dallo Spirito Santo e si |
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fosse cosa inspirata dallo Spirito Santo e si riferisse | al | Verbo divino, contenendo un lume interno celeste, tuttavia |
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non può dare la percezione del Verbo, nè di cosa che | al | Verbo assomigli; e che questa perciò deve venire da una |
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a S. Pietro la divinità del Verbo incarnato, attribuendosi | al | Padre l' operazione dello Spirito, perchè questo dal Padre |
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soprannaturale del sapere, giacchè ottimamente ciò che è | al | dissopra della natura si colloca metaforicamente nei luoghi |
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l' evangelista incominciasse ad annunziare il Verbo salendo | al | principio di tutta quella sapienza che fu data agli uomini |
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mi hai dati »(2) ». E quantunque il Padre tragga gli uomini | al | Figlio (3), tuttavia questo traimento è nell' ordine dell' |
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stesso fonte tratte le loro dottrine filosofiche intorno | al | Verbo, e che i nuovi Platonici le avessero prese |
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nell' antica e nella nuova legge, si riducano tutte | al | Verbo divino, sieno appartenenze di Lui, e quindi |
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appunto per ciò quelle verità sono molte, laddove il Verbo, | al | quale però si riducono, è uno. Noi dobbiamo svolgere l' una |
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prospicere ». Tutte le verità rivelate adunque si riducono | al | Verbo come in loro principio nel quale sono eminentemente |
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operazione . 4 Vi aveva altresì la promessa della venuta | al | mondo del Verbo qual soggetto e persona, il che non importa |
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Le quali cognizioni dell' antica Chiesa intorno | al | Verbo divino rendono plausibile ragione come la |
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in cielo, sicchè tu possa dire: Chi di noi può salire | al | cielo e indi tradurlo a noi perchè l' udiamo e l' |
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cui sta eziandio sulla bocca dei Cristiani che pronunciano | al | di fuori ciò che sentono al di dentro. Di che si vede che |
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dei Cristiani che pronunciano al di fuori ciò che sentono | al | di dentro. Di che si vede che quello, che era sermo, |
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Santo è tale che per esso si sente, non solo l' ispirazione | al | bene, ma lo stesso ispirante; sicchè non si dubita che l' |
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fu riserbato specialmente all' ultimo degli Evangelisti, | al | diletto discepolo. Si deve aggiungere che dal Verbo viene |
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partire da ciò che è per sè manifesto, e venir poscia | al | manifestato; partire dal lume e venire all' illuminato. E` |
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adunque il Verbo prima di tutto, e poi discorrere da questo | al | Padre, è l' ordine logico, pel quale deve procedere la |
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la scienza cristiana. E S. Giovanni ci conduce tosto | al | Padre dicendo: « « e il Verbo era appo Dio » ». Iddio qui |
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che la parola Dio si suol applicare in primo luogo | al | Padre come quello che è il principio fontale dell' altre |
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quello che le antiche carte dissero della sapienza che | al | Verbo si riduce: « omnis sapientia a Domino Deo est, et cum |
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adoperarne molte, acciocchè una supplisca in qualche modo | al | difetto dell' altra. Conviene adunque vedere il valore di |
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per l' unione ipostatica col Verbo, e collocata vicino | al | trono di Dio. Ciò si scorge nel Salmo CIX, che comincia: « |
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si scorge nel Salmo CIX, che comincia: « « Il Signore disse | al | mio Signore: siedi alla mia destra » »: dove il Signore, |
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siedi alla mia destra » »: dove il Signore, cioè Dio, parla | al | figliuolo di Davidde, come sappiamo dal Vangelo (1), cioè a |
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dunque a cercare il valore delle altre tre espressioni, che | al | Verbo divino appartengono. Ora nessuna di esse, presa in |
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Padre è nel Figliuolo »e che « il Figliuolo è nel Padre ». | Al | che soccorre la parola appo . Perocchè questa parola, come |
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agli uomini. Onde, salendo l' Evangelista colla sua mente | al | di là di tutte le opere esteriori del Verbo, prima di dire |
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di Eunomio, il quale insegnava che il Figliuolo fosse | al | tutto dissimile dal Padre, quando invece, secondo l' |
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riepilogo che fa l' Evangelista delle cose dette intorno | al | Verbo a tagliare le vane sottigliezze degli Eunomiani, e di |
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preferì dire, che « tutte le cose furon fatte per esso », | al | dire esso fece tutte le cose? Quale è qui il proprio |
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negativa, oltre il dare una maggior forza di asseveranza | al | discorso e recidere ogni cavillo sul significato di ciò che |
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concetti accessorii ed obliqui che sempre si accompagnano | al | principale in ogni discorso e in ogni proposizione, spesso |
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per esso » », perchè il Verbo non è una causa subordinata | al | Padre, ma ad esso uguale; e perchè le cause subordinate |
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tutte le cose, è « « appo Dio » », cioè consustanziale | al | Padre, come vedemmo. Nelle cose create ancora si distingue |
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Quindi l' uomo argomenta col suo pensare imperfetto e | al | tutto inadeguato, che Iddio nel produrre dal nulla il mondo |
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sapienza e virtù, non ha luogo se non relativamente | al | pensare dell' uomo, nè è una parte di questa che è |
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appropriato, in quanto che la sapienza si suole attribuire | al | Verbo, perchè il Verbo procede per via d' intelletto e |
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appare ad evidenza che l' Evangelista ha parlato in un modo | al | sommo proprio ( propriissime fuisse locutum ). Poichè chi |
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allora s' intende che il Padre opera tutto quello che opera | al | di fuori pel Verbo, non solo perchè in questo vede le |
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ella è comune a tutte e tre le persone e s' attribuisce | al | Verbo soltanto in un senso appropriato . Ma se ella si |
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atto onde pronuncia le cose non è di tempo posteriore | al | Verbo, perchè in Dio non vi è tempo, ma tutto si fa ivi |
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è, come abbiamo veduto, un pronunciamento; ora, rispetto | al | principio, con un pronunciamento di Dio come intelligenza, |
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loro principio, cioè nel modo onde avvennero. Rispetto poi | al | termine, la generazione importa che il generato riceva la |
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le cose sono fatte, ma quello altresì che le fa unitamente | al | Padre ed allo Spirito Santo. Laonde, essendo le cose create |
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alla sussisistenza loro propria e soggettiva fuori | al | tutto del Verbo (3). Che la creazione dell' Universo sia |
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che fu annunziata in un modo iniziale e negativo fino | al | cominciamento della rivelazione. Il Verbo, secondo l' |
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nel qual luogo il testis fidelis et verus si riferisce più | al | Verbo come oggetto, cioè come quello che fa conoscere, e il |
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quello che fa conoscere, e il principium creaturae Dei, più | al | Verbo come sussistente ed efficace operatore. Se non che le |
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delle cose contingenti. Conviene adunque vedere come | al | Verbo convenga l' appellazione di principio . A lui |
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considerata in se stessa, e il principio relativamente | al | modo nel quale l' apprendono gli uomini. E tanto l' uno che |
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», e così parimenti in tutte l' opere delle sei giornate. | Al | che alludendo il salmista dice: « Verbo Domini coeli |
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cieli visibili. Onde S. Paolo disse che fu rapito | al | terzo cielo, che è l' ordine delle cose spirituali ed |
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e le corporee, ovvero: Iddio creò le cose che appartengono | al | cielo, l' universo angelico, e quelle che appartengono alla |
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pel Verbo di Dio. La questione dunque che si offerisce | al | pensiero si è: « perchè la produzione delle sostanze si |
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avere una materia preesistente, e questo non appartiene | al | creare; altro è il dare quelle prime forme e quel qualunque |
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(2) ». La sussistenza adunque, ogni sussistenza si riduce | al | Verbo come a principio, in quanto il Verbo è sussistente, |
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ogni forma delle cose risplendente nell' idea si riduce | al | Verbo come a principio in quanto il Verbo è oggetto, cioè |
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minore del Padre, come deliravano gli Ariani (1), ma uguale | al | Padre, come quello che ha l' identica sussistenza, e però |
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nostram (3) », le intende come dette dal Padre | al | Figliuolo, e que' Padri dissero di conseguente che nella |
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era lontanissimo dalla mente di quel Concilio il sottoporre | al | Padre il Figlio o farlo di lui inferiore: chè anzi la |
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vero quel luogo del Genesi è atto a confutare gli Ariani, | al | quale intento l' adoperò Cirillo d' Alessandria, osservando |
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e dal Figliuolo. Il Padre conosce d' aver dato ogni cosa | al | Figliuolo ed allo Spirito Santo pel Figliuolo, ed ama se |
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ed ordinativa, alla quale il Verbo presta l' esemplare | al | Padre. Conviene ben ritenere che queste due maniere di |
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se il Padre, il Verbo, e lo Spirito Santo si separassero | al | tutto fra loro, cesserebbero d' essere Dio, non essendovi |
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comune a tutte e tre le persone, e perciò si attribuisce | al | Padre come quello che è sussistenza divina in quanto la |
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come quello che è sussistenza divina in quanto la comunica | al | Figliuolo, unitamente col quale la comunica allo Spirito |
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alle cose, e nel Verbo non cade che come oggetto, non come | al | tempo soggiacesse lo stesso soggetto Verbo. Dell' eternità |
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considerare il Verbo divino. Perocchè la vita si riferisce | al | Verbo in quanto è sussistenza, e la luce si riferisce al |
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al Verbo in quanto è sussistenza, e la luce si riferisce | al | Verbo in quanto è oggetto, termine dell' intelletto |
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« « Siccome il Padre ha vita in se stesso, così diede anche | al | Figliuolo avere vita in se stesso »(1) ». E dice « in se |
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agli uomini, pei quali è anche la via di pervenire | al | loro beato fine, contenendo in sè tutta la legge morale, |
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via, e la verità e la vita » », soggiunge: « « Niuno viene | al | Padre se non per me »(3) ». E nel testo greco in queste |
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il Padre ha in se stesso vita, così egli diede anche | al | Figliuolo avere vita in se stesso » ». Nella persona del |
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dal termine della vita: questo termine non vien dato | al | principio vivente dal di fuori, non è cosa di natura |
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dal di fuori, non è cosa di natura diversa e straniera | al | principio vivente; ma la vita, il sentimento è nello stesso |
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sia la stessa sussistenza divina che il Padre comunica | al | Figliuolo in generandolo, scorgesi in quelle parole: « « |
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« « Siccome il Padre ha vita in se stesso, così diede anche | al | Figliuolo avere vita in se stesso » ». Parlasi dunque d' |
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vita in se stesso » ». Parlasi dunque d' una vita comune | al | Padre ed al Figliuolo, o piuttosto parlasi di vita |
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stesso » ». Parlasi dunque d' una vita comune al Padre ed | al | Figliuolo, o piuttosto parlasi di vita puramente. Ora vita |
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animale, che consiste nel sentimento animale, che dà vita | al | principio senziente. Questa vita è unicamente soggettiva, |
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che consiste nel sentimento intellettivo che nasce | al | contemplare la verità e la bellezza, o si rinviene nella |
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anche in Dio dobbiamo riconoscere qualche cosa d' analogo | al | puro sentimento soggettivo, anteriore logicamente all' |
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perchè non ha oggetto nè termine: qualche cosa d' analogo | al | sentimento oggettivo che nasce alla contemplazione o veduta |
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o veduta dell' oggetto: qualche cosa di analogo | al | sentimento morale che sorge dalla perfetta consensione del |
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sentimento semplice, ossia la vita reale, si può attribuire | al | Padre; il sentimento intellettivo, ossia la vita |
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il sentimento intellettivo, ossia la vita intellettiva, | al | Figliuolo; e il sentimento morale, ossia la vita morale, |
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semplice sentimento è comunicata ad un' altra persona, cioè | al | Verbo: e quindi le due persone del Padre e del Figliuolo. |
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e che questo sentimento identico, in quanto appartiene | al | Padre abbia il suo oggetto nel Figliuolo, e in quanto |
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se stesso; di maniera che questo sentimento è appropriato | al | Figliuolo, perchè è proprio del Figliuolo il somministrarne |
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sola spirazione; perocchè è la sussistenza divina comune | al | Padre ed al Verbo, ed essente nell' uno e nell' altro, che |
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perocchè è la sussistenza divina comune al Padre ed | al | Verbo, ed essente nell' uno e nell' altro, che amando se |
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amore efficace pienamente è la spirazione unica comune | al | Padre ed al Figliuolo, il cui termine è la sussistenza |
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pienamente è la spirazione unica comune al Padre ed | al | Figliuolo, il cui termine è la sussistenza amata come tale, |
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sussistenza senza relazione a se stessa, ma ad altro, cioè | al | soggetto sensitivo di cui ella è termine. Laonde S. Tommaso |
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egli in certa maniera le considera come viventi, non però | al | modo de' Manichei, dobbiamo osservare che la materia, |
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ciò che esiste come termine suppone un principio, | al | quale sia termine e nel quale esista. Il qual principio non |
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termine che quello dell' atomo stesso, non quale apparisce | al | di fuori a' nostri organi sensorii, ma qual sarebbe |
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senza considerazione delle persone, e per approssimazione | al | Padre, nel quale l' essenza divina sussiste come nel |
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all' essenza considerata posteriormente (in ordine logico) | al | Verbo generato; che, essendo per sè oggetto, può solo |
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un' appartenenza del Verbo, perchè tutto ciò che appartiene | al | Verbo è increato, non è fatto ma è eterno. Alla quale |
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qual noi concepiamo essere la materia) comunicata dal Padre | al | Verbo, risulta la vita intellettiva comune e identica in |
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è triplice: di semplice sentimento, che s' appropria | al | Padre che la comunica, con tutto il resto; la vita |
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con tutto il resto; la vita intellettiva, che s' appropria | al | Figliuolo non perchè ella non sia dell' essenza divina, ma |
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per Verbum Dei vivi (3) », attribuendo la vita a Dio, cioè | al | Padre onde il Verbo procede e onde riceve la divina natura; |
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« « Deus vitae meae »(4) »; e nel Deuteronomio dice Mosè | al | popolo che « Iddio è la sua vita (5) ». Ma quando si tratta |
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che fu fatto da Dio a noi sapienza »(6) », attribuendo | al | Padre la missione del Figliuolo, perchè dal Padre viene |
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primo uomo fu costituito non già nel solo ordine naturale, | al | quale nulla più si esige che l' essere come oggetto ideale |
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ma ben anco che fu costituito nell' ordine soprannaturale, | al | che si esige che l' essere come oggetto, dato ad intuire |
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come oggetto, sia reale, e quindi abbia in sè vita: onde | al | primo uomo fu fatta una cotale comunicazione dello stesso |
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cum sit splendor gloriae et figura substantiae ejus (3) ». | Al | che si riferisce altresì quello che già nelle antiche carte |
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uomini: onde la sapienza oggettiva di Dio, che riducesi | al | Verbo, chiamasi « virtù di Dio », e la comunicazione di |
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all' imagine di Dio, secondo la quale era fatto, cioè | al | Verbo divino lucente nella sua intelligenza, al che fare |
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fatto, cioè al Verbo divino lucente nella sua intelligenza, | al | che fare non trovava ancora alcun ostacolo di peccato. Nè |
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bene soprannaturale, ma la grazia di Cristo, e comunicata | al | Cristiano da Cristo per mezzo del suo spirito, è un ajuto, |
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l' Apostolo quando paragona la Chiesa di Gesù Cristo | al | corpo umano (4). Di questo mistico corpo Cristo è il capo, |
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dobbiamo dimostrare alcune altre differenze che conseguono | al | principio da noi posto della differenza prima fra lo stato |
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e ciascuno porta il massimo frutto comparativamente | al | grado di volontà che gli è data, perchè tutta quella |
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umiltà: così in pari tempo usa di tutta la sua potenza, non | al | male, ma al bene, non alla morte, ma alla vita di quello |
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in pari tempo usa di tutta la sua potenza, non al male, ma | al | bene, non alla morte, ma alla vita di quello entro cui vive |
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e più o meno com' egli avesse voluto. La scelta lasciata | al | suo libero arbitrio era nell' occuparsi più o meno al |
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al suo libero arbitrio era nell' occuparsi più o meno | al | godimento onesto de' doni naturali, ovvero più o meno alla |
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il Verbo gli stava presente e Adamo potea rivolgersi | al | Verbo, piuttostochè fosse impresso nell' anima sua e la |
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creavit Deus ut faceret (1) ». La quale benedizione data | al | giorno settimo, chiamato la requie del Signore, e la |
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o certo un invito a' primi padri di consacrare questo tempo | al | riposo dalle occupazioni terrene e alla contemplazione |
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le dette operazioni, ma partono da un altro principio verso | al | quale egli tiene ragione quasi di attivo istrumento. Quindi |
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morale avvenuto pel peccato, l' essersi reso l' uomo inetto | al | fine per cui fu creato. Da questo principio muove S. Paolo |
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di Cristo, cattiva l' uomo, lo spoglia della sua libertà | al | bene perfetto: e questo debilitamento o spogliamento della |
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stesso l' evitarlo. Non è già che l' Apostolo non conceda | al | libero arbitrio del figliuolo di Adamo il fare anche |
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da Dio, onde solo potevano averlo, e Iddio li abbandonò | al | loro reprobo senso, il quale, già originalmente viziato, |
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». Or questa stessa superbia soprastante, anzi crescente | al | colmo nel fondo della corruzione, faceva sì che, nel mentre |
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dal demonio posseduto ed investito. Così, nel congiungersi | al | demonio per mezzo del cibo, aspirò alla somma grandezza |
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nulla da sè solo, di avere una natura guasta che ricalcitra | al | bene morale perfetto, e che concupisce contro lo spirito; |
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si arrestò a' due primi, non fece il terzo dell' ubbidienza | al | creatore, si fermò a voler solo la propria grandezza fisica |
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che li produce. Quindi i miracoli succedevano più frequenti | al | principio quando si dovea propagare il Vangelo, ed ancora |
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le cose dell' universo avvengono dirette dalla Provvidenza | al | bene e al perfezionamento dei Santi: [...OMISSIS...] , dei |
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universo avvengono dirette dalla Provvidenza al bene e | al | perfezionamento dei Santi: [...OMISSIS...] , dei quali ha |
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figlio di famiglia che è bensì padrone, ma subordinatamente | al | Padre che è il vero padrone, sentimento espresso dall' |
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darsene briga o fastidio, ogni qual volta gli bisognano | al | proprio fine soprannaturale che solo apprezza come vero |
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le ricchezze non corrotte e non corruttibili promesse | al | Cristiano dalla voce di Cristo in un altro tempo, di cui |
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nell' uomo incorporato a Cristo, rispetto ai beni umani ed | al | miglioramento di sua condizione, perchè sentendo di |
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è opera della santissima Trinità e s' attribuisce | al | Padre, dal quale procede il Verbo e con esso Verbo tutto |
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dal quale procede il Verbo e con esso Verbo tutto ciò che | al | Verbo s' unisce e forma un corpo con lui, quasichè i fedeli |
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intorno la benda corporea e tutte le macchie, perviene | al | cospetto di Dio nel Cielo de' Cieli. Per le cose poi che |
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a suo tempo venga distrutto e rinnovato colla risurrezione, | al | che si riferisce S. Paolo [...OMISSIS...] . Innumerabili |
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tutto avverso a ricevere esso battesimo, non volendo anzi | al | tutto riceverlo, l' effetto dell' impressione del carattere |
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e pel secondo, che vi abbia la volontà credente e docile | al | sentimento di Cristo, qualora questa vi possa essere; e se |
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di estinguere l' uomo. Ma l' uomo nuovo Cristo, immune | al | tutto dal peccato, non potè venire menomamente in balìa del |
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adamitico, e solo Gesù Cristo per se stesso è inaccessibile | al | demonio, onde potè dire: « Venit enim princeps mundi hujus, |
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affetto e la buona disposizione all' evangelio della pace, | al | che richiede l' Apostolo che l' uomo abbia i piedi calzati, |
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animalità, e col gioco de' fantasmi traendola a pensare | al | male e allettandola a volerlo. Quindi due nemici dell' |
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e la fanno pensare malamente e conchiudere alla falsità ed | al | male; 2 l' animalità che incita l' uomo, non senza opera |
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considerare che l' uomo col peccato si era reso inutile | al | gran fine pel quale Iddio l' aveva creato, che era quello |
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e fin anco divinizzandolo (coll' unirlo ipostaticamente | al | suo Verbo), e così renderlo oggetto d' adorazione agli |
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superbi della loro eccellenza di natura, non credettero | al | misterio della divina parola, e parve loro un intollerabile |
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parte opportuno per dar all' uomo occasione di sollevarsi | al | Creatore prestandogli fede ed obbedienza: il che era un |
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a questa, acquistare la perfezione morale coll' ubbidienza | al | divino comandamento intimatole in passato, la quale la |
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a Dio medesimo. Vinta da questo falso consiglio, credette | al | seduttore, e negò fede all' eterna verità, e così cadde |
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fortuna. Così da una parte l' uomo naturale si rese inutile | al | fine della creazione, onde Iddio non aveva più cagione di |
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e guastarlo, e condurlo più prontamente alla morte e | al | peccato che è lo stimolo (1). Se così fossero restate le |
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mezzo col quale il Creatore medesimo voleva dar compimento | al | suo misericordioso disegno. Egli spiegò dunque il mistero |
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a suo tempo la Vergine che doveva schiacciare il capo | al | serpente (2). In questa Vergine s' incarnò per opera di |
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atto di gran virtù, perchè era un rinunziare generosamente | al | proprio; era un atto di virtù, perchè in tale stato d' |
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servitori; esigendo finalmente che tutto ciò che appartiene | al | bene eudemonologico si brami e si aspetti come un effetto |
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tipo e il realizzamento d' ogni perfezione, non provvedesse | al | proprio esaltamento, non usasse della divinità che |
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consiste. Questa dunque fu l' opera commessa dal Padre | al | Figliuolo mandato da lui nel mondo; questa volontà del |
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infinita di Dio Padre da cui procedo, e da cui sono mandato | al | mondo. Or questa volontà del Padre era ella una volontà |
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Per adempire dunque questo mandato, e mostrare il suo amore | al | Padre (e nell' amore, come dicevamo, sta la forma morale |
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nulladimeno moriva non costretto, ma per ispontaneo amore | al | Padre: il quale amore tuttavia era una necessità morale, e |
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spontaneo sacrificio della vita. Onde la morte di Cristo fu | al | tutto spontanea ed effetto d' amore: ma, perchè questa |
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anima mia per riprenderla ». Ora l' amore, che il Padre ha | al | suo Verbo come essenzialmente amabile ed amato, è la |
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fisico alla sua umanità languente acciocchè fosse riserbata | al | sacrificio della croce. Onde Cristo morì da parte sua due |
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appagato. Queste due cose erano state predette e promesse | al | Figliuolo nelle antiche Scritture, e particolarmente nel |
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Salmo che narra queste promesse così: « « Disse il Signore | al | mio Signore: Siedi alla mia destra fino a tanto che io |
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battere in sul terreno il capo di molti. Egli s' abbevererà | al | torrente della strada: perciò alzerà il capo »(2). » In |
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» In questo magnifico e sublimissimo Salmo il Padre dice | al | Figliuolo che ha consumato il suo sacrificio, e che s' è |
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che ha consumato il suo sacrificio, e che s' è abbeverato | al | torrente della tribolazione e della povertà: « Sorgi e |
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alla mia destra ». Ecco la prima parte della mercede dovuta | al | Figliuolo: l' assunzione all' immortalità ed alla gloria |
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Dove scorgesi che l' espressione adoperata da S. Giovanni | al | cominciamento del suo Vangelo, apud Deum, conviene, benchè |
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dei peccati. Ma non bastava a Cristo il restituire | al | genere umano, già divenuto preda della morte, la vita sua |
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ascendendo nell' alto menò captiva la captività, cioè tolse | al | demonio il dominio sopra gli uomini e li fece captivi a se |
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tornava loro conto ch' egli se ne andasse di questo mondo | al | Padre « Quia vado parare vobis locum. Et si abiero et |
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a cui sono indivisamente uniti. Di che S. Paolo attribuisce | al | Santo Spirito la consapevolezza che noi abbiamo d' esser |
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dice, [...OMISSIS...] Dice finalmente che i suoi discepoli | al | lume dello Spirito Santo lo vedranno anche quand' egli sarà |
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che se essa porta seco delle macchie leggere viene addetta | al | fuoco che la purga e rimonda, e, tosto che è resa netta e |
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presto a godere Iddio? E come, ancor più, può egli sembrare | al | vero conforme quello che dice l' Apostolo, che, se non vi |
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sensazione, nè fantasma, nè può fare alcun atto sensitivo, | al | che si richiede l' organo corporeo; e di conseguente non |
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e però tutte possono essere ravvivate da Dio, in relazione | al | quale perciò vivono (3). Veniamo alla seconda questione: |
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Ora Cristo in altro luogo dice de' suoi discepoli parlando | al | Padre: « Ego in eis et tu in me (2). » Se dunque Cristo è |
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la vita gloriosa dopo la resurrezione, e dopo l' ascensione | al | Cielo (due gradi della stessa vita), la quale è la stessa |
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ha un altro essere, un' altra vita nascosta e | al | tutto misteriosa: e questa vita è per comunicarsi al mondo, |
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e al tutto misteriosa: e questa vita è per comunicarsi | al | mondo, dat vitam mundo: dà al mondo, che ha perduto la vita |
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questa vita è per comunicarsi al mondo, dat vitam mundo: dà | al | mondo, che ha perduto la vita in Adamo, una vita di forma |
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confuso in tutti i suoi tranelli, dispose l' Eterno di dare | al | mondo riconquistato un altro albero della vita, assai |
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La fede è il principio della salute: essa dà il diritto | al | battesimo e agli altri sacramenti. Se questi non si possono |
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Samaritana: « Si scires donum Dei, » il che sembra alludere | al | mistero eucaristico, giacchè la stessa parola eucarestia, |
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nulla di ciò che gli ha dato. Ora, che cosa il Padre diede | al | Figliuolo? Lo dice altrove in quelle parole: « dedisti ei |
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è altresì un dare la ricognizione pratica e l' adesione | al | Figlio percepito. Questi, dice Cristo, ha la vita eterna . |
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perchè l' essere naturale e glorioso di Cristo gli rimane | al | tutto nascosto, acciocchè sia oggetto della fede, e s' |
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» E tuttavia anche questa si attribuisce convenientemente | al | Padre, a cui s' attribuisce la creazione; e conviene poi al |
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al Padre, a cui s' attribuisce la creazione; e conviene poi | al | Padre in proprio, in quanto il Padre genera il Figliuolo, e |
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della ragione umana, cioè l' essere ideale: si attribuisce | al | Padre altresì la conservazione e la provvidenza delle cose, |
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uomini sembrano incontrare nella vita minori tentazioni | al | mal fare. Ma le immediate ed efficaci disposizioni al |
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al mal fare. Ma le immediate ed efficaci disposizioni | al | ricevimento di Cristo e del suo Vangelo, pei Gentili erano |
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Redentore del mondo, su cui si fondasse la fede in esso. E | al | Padre s' attribuiscono queste verità rivelate, perchè, |
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si riducevano, e il Padre che genera il Verbo e lo manda | al | mondo produceva con ciò stesso tuttociò che al Verbo |
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e lo manda al mondo produceva con ciò stesso tuttociò che | al | Verbo appartenesse: onde Cristo non si contentò di dire: « |
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una disposizione ancora precedente alla fede, precedente | al | credere in Cristo. Quando l' uomo udì dal Padre, quando l' |
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mondo viva, è il pane della vita; cioè quel pane che darà | al | mondo una nuova vita immortale ed eterna. Vi ha dunque una |
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che ci abbia un' azione, un effetto dell' eucaristia | al | di là di questa nostra vita naturale, sicchè le anime |
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Cristo si limita ad accennare quell' umore che dà la vita | al | corpo naturale, giacchè era scritto: [...OMISSIS...] E poco |
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di Cristo, che vive in forma di pane e di vino, opera | al | di là di questa vita, e dà all' anima separata, come all' |
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vita, e dà all' anima separata, come all' anima unita | al | corpo, una vita misteriosa in Cristo che non può venir meno |
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nella vita presente, gli verrà somministrata nella futura | al | punto della sua morte, e così avrà la vita in se stesso: |
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come abbiamo veduto, l' eucaristia ha degli effetti anche | al | di là di questa vita, e Cristo stesso disse che entrato nel |
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a' santi dell' antico testamento, quando Cristo discese | al | limbo, potè Cristo comunicare se stesso sotto la forma di |
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questo passo che incomincia: « Jube haec perferri, » appone | al | capitolo questo titolo «: De profunda quorumdam |
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pure esser fratello secondo la divinità. Quindi, in onta | al | demonio, egli esalta e magnifica quel figliuolo dell' uomo, |
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me et ipse vivet propter me . » Il Padre dà la missione | al | Verbo d' incarnarsi, in generandolo, ed il Verbo incarnato |
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vita non fu potuto profanare nè dal demonio nè dall' uomo. | Al | frutto dunque dell' albero della vita, che nella prima |
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ed occulta, è quella vita colla quale il Padre provvide | al | Verbo incarnato, quando si consigliò di abbandonarlo |
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anima e la divinità; laddove il battesimo congiunge l' uomo | al | corpo vivente di Cristo, ma non pone nell' uomo tutto lo |
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la sua risurrezione e completata dopo la sua ascensione | al | Cielo, e che comincierà pel cristiano dopo la resurrezione |
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in se stesso, e quindi egli non ha che una vita inutile | al | conseguimento del suo fine che è l' immortalità. Perduta la |
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morte naturale, e oggimai più non muore; così noi morti | al | peccato viviamo di vita perenne: [...OMISSIS...] Anche l' |
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Anche l' Apostolo S. Pietro attribuisce il morir nostro | al | peccato alla morte di Cristo, e il nostro risorgimento alla |
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e all' uomo dal di fuori per una operazione anteriore | al | nuovo vivente ch' ella produce. Quindi se del battesimo è |
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Gesù Cristo vuole che sieno là appunto dov' egli si trova | al | cospetto della nuda e svelata faccia di Dio [...OMISSIS...] |
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lungamente nello stato di tenebre e d' inazione, cioè fino | al | tempo in cui Gesù Cristo avesse istituito il mistero della |
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ma dice che lo mangeremo, e lo mangeremo siccome pane, cioè | al | modo del cibo, e che sarà lo stesso pane eucaristico che |
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si apre e manifesta ed è mangiato absque ullo velamine . | Al | qual passaggio di Cristo, qual cibo, da uno stato nascosto |
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in questo luogo; perocchè, dopo aver detto che chi crede | al | Padre che lo ha mandato ha l' eterna vita e passa dalla |
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sua parola dee essere splenduta altresì a quelli che erano | al | limbo. La parola transiens s' avvera ancora in un altro |
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difficoltà sulla denominazione di pane degli Angeli data | al | cibo eucaristico. Gli Angeli non mangiano, non si nutrono |
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Quindi gli Angeli possono benissimo esser congiunti | al | loro modo al corpo eucaristico di Cristo, ad un modo che |
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gli Angeli possono benissimo esser congiunti al loro modo | al | corpo eucaristico di Cristo, ad un modo che non è |
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uomo, ma che, corrispondendo esattamente ed analogicamente | al | mangiare e all' alimentarsi dell' uomo, può colla stessa |
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del quale fu simbolo il pane e l' acqua recato dall' angelo | al | profeta Elia fuggente da Acabbo, di cui è scritto |
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e non avendone coscienza, o non potendoli sottomettere | al | potere delle Chiavi, ne vada ancor debitore; perchè quella |
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il divino suo corpo, poscia risorto, coll' ascensione | al | cielo si tolse agli occhi degli uomini. L' uomo, |
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di Cristo, e quindi è morto e seppellito e risorto e salito | al | cielo in ispirito con Cristo, come membro di Cristo. Il che |
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il nuovo e glorioso coll' ultima risurrezione: onde | al | presente dee fare tutte queste cose mediante la fede di cui |
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a tali sensi: quindi Cristo, nostra vera vita, è nascosto | al | presente in Dio, alla cui destra egli siede. Tuttavia voi |
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l' Apostolo vuole che abbiamo fiducia nell' ingresso | al | Sancta Sanctorum, che è la parte più santa del tempio |
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che è il giorno della morte, quanto quello che è ultimo | al | mondo, che è quello della finale risurrezione. Vi ha dunque |
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che nell' antico tempo, Cristo non essendo ancor venuto | al | mondo, non poteva operare colla sua umanità divina sulla |
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volendo quello che vuole Cristo diventiamo amabili | al | Padre che ama in noi le stesse cose che sono in Cristo e |
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gli Ebrei avevano la notizia di Cristo che doveva venire | al | mondo, ma non potevano avere il sentimento di Cristo, |
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il sentimento di Cristo, perchè, non essendo ancora venuta | al | mondo la sua reale umanità, non poteva questa agire sull' |
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nostra. Onde S. Paolo altrove dice, che Cristo venendo | al | mondo « illuminò la vita »: [...OMISSIS...] Quasi voglia |
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cioè della fede e de' sacramenti, diede all' anima, cioè | al | soggetto, di quel sentimento immortale ch' egli aveva nella |
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ch' egli aveva nella sua umanità congiunta ipostaticamente | al | Verbo, e così distrusse la morte, cioè quello stato dell' |
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sempre mista di molta oscurità. Onde, quando venne Cristo | al | mondo si adempì la profezia: « Eructabo abscondita a |
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ut et vos diligatis invicem (2), » e potè rassomigliarsi | al | Padre di famiglia che « profert de thesauro suo nova et |
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potevano salvarli dalla morte soggettiva, e dalla condanna | al | limbo: conveniva prima, che risorgessero e fossero edotti |
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quale ci è proposto dalla fede; onde il Signore soggiunge | al | « quia me amastis, » quest' altra parola: « et credidistis |
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appunto perchè doveva rivelarsi, aveva più di chiarezza; | al | presente poi la nuova fede è rivelata, e non rimane a |
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[...OMISSIS...] Della gloria poi, e non più della fede che | al | presente resta a rivelarsi, dice S. Pietro: « qui et ejus, |
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spirito, è nulladimeno unita ad una certa servitù quanto | al | corpo corruttibile. Similmente noi siamo già stati adottati |
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di Dio quanto allo spirito; [...OMISSIS...] ma, quanto | al | corpo aspettiamo tuttavia adoptionem filiorum Dei . Secondo |
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palese, dico primieramente che i veli che ci nascondono | al | presente il corpo e il sangue glorioso di Cristo sono gli |
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et misit in mundum (2), » facendo precedere, non quanto | al | tempo ma quanto al concetto, la santificazione alla |
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(2), » facendo precedere, non quanto al tempo ma quanto | al | concetto, la santificazione alla missione nel mondo, quasi |
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dallo Spirito Santo ad aderire all' Essere oggettivo, cioè | al | Verbo, che ella cedette intieramente a lui il governo dell' |
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nella sua parte nutritiva, assimilato alla nostra carne e | al | nostro sangue, egli è veramente transustanziato, e non è |
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Perocchè, quantunque Cristo abbia un solo Corpo, | al | presente glorioso, tuttavia, avvenuta la |
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avvenuta la transustanziazione, si può intendere che | al | Corpo glorioso si sia aggiunto qualche parte in esso |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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si può intendere che sia quella che diventa termine comune | al | principio senziente di quell' uomo che in grazia di Dio |
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senza passare in nutrizione, cessano dall' essere velo | al | corpo e sangue di Cristo, e tornata la sostanza materiale |
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» e il Santo Concilio di Trento lo dice « « un ineffabile e | al | tutto divino beneficio quo mortis ejus victoria et |
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et triumphus repraesentatur »(4). » Continuandoci dunque | al | discorso precedente, se egli è vero che il principio |
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chi riceve il corpo di Cristo con Cristo diviene somma ed | al | tutto ineffabile. Perocchè, quantunque non s' identifichi |
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del pane e del vino, soli accessibili naturalmente | al | senso dell' uomo; ma l' uomo battezzato è già congiunto con |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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la carne ed il sangue, cioè l' umanità di Cristo | al | Verbo che risplendeva nella mente, e tutto ciò, se l' uomo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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ed istinto sensitivo di Cristo comunica dello Spirito Santo | al | sentimento ed istinto animale dell' uomo e lo tempera dal |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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animale dell' uomo e lo tempera dal male e lo governa | al | bene, e le carni e il sangue di Cristo comunicano pure del |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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avvera da parte di Cristo quant' egli disse nella orazione | al | Padre che pronunciò prima di patire: « Pater, venit hora, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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e destinato alla morte, e buono solo a farne un sacrifizio | al | Signore, secondo l' Apostolo: [...OMISSIS...] tuttavia |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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dall' emissione dello Spirito e de' suoi doni che fa Cristo | al | fedele in quella misura che Cristo vuole e in proporzione |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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da quella piccola parte. Sicchè il corpo di Cristo rispetto | al | fedele non opera che spiritualmente, perocchè Cristo tutto |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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da parte sua tiene tutti i fedeli che si comunicano uniti | al | proprio corpo reale, quasi con altrettante funicelle, colle |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Tutti adunque i fedeli mediante l' Eucaristia s' attengono | al | corpo di Cristo e formano un sol corpo mistico e tuttavia |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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Cristo procede da Cristo, fu quella che Gesù Cristo domandò | al | Padre nella sublime orazione che fece nel cenacolo: |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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specifica natura, quindi la loro medesimezza appartiene | al | solo ordine ideale ed oggettivo, ond' essi, avendo il modo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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un' attività sua propria colla quale può più o meno aderire | al | termine. Il che si scorge massimamente nelle creature |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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e quasi potenzialmente (con che vogliam dire che | al | sentimento dell' uomo lo Spirito non si manifesta come |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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sopra la terra, che non faccia questa distinzione più volte | al | giorno, e che non sia sì persuaso della sua verità che non |
Gioberti e il panteismo -
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Quando il povero affamato va cercando la limosina, e pensa | al | pane ch' egli non ha, crederebbe d' essere schernito, e |
Gioberti e il panteismo -
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ma non ancor nella sporta, è perfettamente uguale di natura | al | pane reale che può acquetare i latrati del suo ventricolo. |
Gioberti e il panteismo -
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tesori possibili e facendoli venir tutti ubbidienti innanzi | al | suo pensiero, come il pazzo d' Orazio. Il dire dunque che |
Gioberti e il panteismo -
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L' ideale e il reale appajono chiarissimamente distinti | al | primo pensiero che ad essi si volga, ma poi quando, |
Gioberti e il panteismo -
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dell' ideale e del reale, che non ha la menoma colpa | al | mondo della sua confusione. Colui dunque che filosofando è |
Gioberti e il panteismo -
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un' altra conclusione, che sia veramente conforme | al | dettame della Filosofia, vengane che sa venire, dovessimo |
Gioberti e il panteismo -
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confessare la nostra ignoranza. Noi diremo dunque così: | al | primo sguardo del pensiero si manifesta evidentissima la |
Gioberti e il panteismo -
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ella si abbia una natura assai misteriosa e impenetrabile | al | veder vostro. Molte sono le cose arcane nella natura, nè |
Gioberti e il panteismo -
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del reale, perchè attestata da tutto il mondo, ed evidente | al | primo pensiero; vogliamo dall' altra con tutto il coraggio, |
Gioberti e il panteismo -
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avendole fatte, nè perciò detrarremo punto nè poco | al | vero già stabilito, che l' ideale è distintissimo dal |
Gioberti e il panteismo -
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materiali e reali, come sono tele e colori, marmi e forme? | Al | sentire questa interrogazione da noi Filosofi, davvero che |
Gioberti e il panteismo -
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sorriderebbero; giacchè non a' filosofi solamente, ma | al | mondo tutto è notissimo, che nè Raffaello potea colorire i |
Gioberti e il panteismo -
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esistito un ideale corrispondente, dal quale sia venuta | al | reale, come da tipo o causa esemplare, la sua perfezione. E |
Gioberti e il panteismo -
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la mente dell' artista, e che perciò non si giunge mai | al | solo ideale; che dunque non esiste l' ideale senza il |
Gioberti e il panteismo -
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non vede senza il raggio, che ha bisogno di esso per uscire | al | suo atto; ma non è mica vero perciò, che l' atto dell' |
Gioberti e il panteismo -
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artista forma nella sua mente un disegno, che poi eseguisce | al | di fuori colla materia, si dirà egli che abbia eseguito al |
Gioberti e il panteismo -
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al di fuori colla materia, si dirà egli che abbia eseguito | al | di fuori la sua mente? La mente dell' artista non si può |
Gioberti e il panteismo -
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la sua mente? La mente dell' artista non si può eseguire | al | di fuori, è già eseguita, è già sussistente: ma l' idea sì: |
Gioberti e il panteismo -
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battello a vapore, noi abbiamo potuto dal reale salire | al | suo ideale; ed essendoci in questo modo formato l' ideale |
Gioberti e il panteismo -
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che è un reale. Abbiamo veduto che ella non può riprodursi | al | di fuori di noi. Infatti, se supponessimo ch' ella si |
Gioberti e il panteismo -
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Infatti, se supponessimo ch' ella si potesse realizzare | al | di fuori di noi, invece che l' inventore del battello a |
Gioberti e il panteismo -
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come possiamo fare adesso che l' America si è avvicinata | al | continente antico da potervici trasferire in pochi dì. Di |
Gioberti e il panteismo -
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capisce benissimo, che un uomo particolare e reale che vive | al | presente, non vivea un secolo fa, e pure un secolo fa egli |
Gioberti e il panteismo -
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essere riproducibile e realizzabile, che manca intieramente | al | reale; è uno mentre questo è molti: è universale mentre |
Gioberti e il panteismo -
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delle Scritture ad una autorità manifestamente contraria | al | loro sistema, invece di abbandonare questo sistema, |
Gioberti e il panteismo -
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Allo stesso modo i nostri Filosofi. L' ideale contradice | al | loro sistema; dunque le idee non esistono, o sono anch' |
Gioberti e il panteismo -
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ad esser contenti dei soli nostri sforzi per giungere | al | vero, e molto più di quella porzione di vero che ci |
Gioberti e il panteismo -
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conosciuto, dunque, separato da questa entità, rimane | al | tutto inconcepibile: infatti niente si conosce dove non c' |
Gioberti e il panteismo -
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se stessa, ma non mai a far conoscere un' altra idea, che è | al | tutto da lei diversa, e diversa per usare l' espressione d' |
Gioberti e il panteismo -
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della sua corrispondente realità per isplendere nella mente | al | Canòva. Ed osservate, che quand' anco il Canòva fosse stato |
Gioberti e il panteismo -
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stato sturbato dall' opera, e non avesse mai posto mano | al | colosso del Teseo, quell' idea non avrebbe meno illustrato |
Gioberti e il panteismo -
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conosce la via per giungere a contemplare l' idea perfetta, | al | che non vale la mente del secondo. Poichè niuna idea si può |
Gioberti e il panteismo -
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de' due si convenga attribuire la comparsa dell' idea. Ora | al | reale percepito, no certamente, perchè nemo dat quod non |
Gioberti e il panteismo -
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vorranno necessariamente due atti, l' uno dei quali termini | al | puro ideale, l' altro pervenga fino al reale. Rimane ad |
Gioberti e il panteismo -
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dei quali termini al puro ideale, l' altro pervenga fino | al | reale. Rimane ad investigare qual sia la natura di questi |
Gioberti e il panteismo -
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maniera di sentire dicesi oggettiva , perchè ha un termine | al | tutto diverso dal sè intuente, e senza che involga alcun |
Gioberti e il panteismo -
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qual è poi l' altro atto con cui il nostro spirito perviene | al | reale? Non può esser certamente un atto simile a quello che |
Gioberti e il panteismo -
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di se medesimo ed ogni rapporto sensibile coll' intuente; | al | contrario sarà dell' atto con cui lo spirito giunge al |
Gioberti e il panteismo -
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al contrario sarà dell' atto con cui lo spirito giunge | al | reale. Dunque il reale sarà lo stesso sentimento del |
Gioberti e il panteismo -
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Se noi consideriamo il sentimento quale l' abbiamo | al | presente nella nostra condizione di adulti, più cose vi |
Gioberti e il panteismo -
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può divisare con tutte le possibili particolarità; può dire | al | padrone: in questo palazzo che a voi piace di edificare |
Gioberti e il panteismo -
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l' architetto lo ha concepito. Come parlava l' architetto | al | signore prima di metter mano all' opera? Questo e questo |
Gioberti e il panteismo -
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suo infermo sia il cholera morbus, se egli non conoscesse | al | tutto il cholera morbus, e non l' avesse sentito mai |
Gioberti e il panteismo -
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all' essere unico: la duplice sua potenza si riferisce | al | duplice modo dell' essere. L' una e l' altra potenza ha una |
Gioberti e il panteismo -
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che egli è un' idea. No, anche qui c' è un errore simile | al | primo. Non è l' idea che si predica dell' albero, ma l' |
Gioberti e il panteismo -
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anche prima che venga applicata dallo spirito | al | sentimento e che sia affermata di esso? Mai no. E che |
Gioberti e il panteismo -
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che in noi preesista l' idea determinata e precisa che | al | reale corrisponde; ma basta, che preesista l' idea |
Gioberti e il panteismo -
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indeterminata e illimitata, tuttavia non l' applichiamo già | al | reale in tutta la sua estensione e infinità, non la |
Gioberti e il panteismo -
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nello spirito nostro l' idea determinata che | al | reale esattamente risponde, e con essa lo affermiamo, |
Gioberti e il panteismo -
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idea determinata è commisurata appunto alla quantità e | al | modo del reale. Di qui si scorge che tanto se noi nell' |
Gioberti e il panteismo -
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uguale, l' idea che a lui corrisponde. Quindi egli è | al | tutto indifferente che noi nell' atto dell' affermazione di |
Gioberti e il panteismo -
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di un reale, e il monte d' oro è l' idea indeterminata e | al | tutto universale. Laonde se affermare un reale che ci cade |
Gioberti e il panteismo -
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da noi intuita quella parte di esistenza che corrisponde | al | reale, quasi traendo un valor minore da un maggiore, dunque |
Gioberti e il panteismo -
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reali; giacchè l' idea dell' esistenza indeterminata è cosa | al | tutto semplicissima e non pare ammettere separazione di |
Gioberti e il panteismo -
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il nostro intelletto, e per quella abitudine di applicare | al | mondo ideale quei principj, quelle leggi che reggono il |
Gioberti e il panteismo -
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medesima. Se si tirano altrettante linee dalla superficie | al | centro, lo stesso punto è il termine di tutte queste linee, |
Gioberti e il panteismo -
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ideale corrispondente. Accoppiare l' ideale corrispondente | al | reale non è che intuire l' essenza dell' esistenza nel |
Gioberti e il panteismo -
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quando intuisce le essenze non le produce. Diciamo ora | al | contrario, quando non le intuisce non le distrugge: se è |
Gioberti e il panteismo -
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Se dunque lo spirito limita il suo sguardo che volge | al | mondo ideale, non ne vien mica che ne distrugga una parte, |
Gioberti e il panteismo -
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dell' essere semplicissimo, egli tuttavia applicandola | al | reale sensibile la divida per così dire mentalmente e la |
Gioberti e il panteismo -
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dell' essere, ma l' atto suo proprio, limita quest' atto | al | reale che vuol giudicare e affermare, commisurandolo all' |
Gioberti e il panteismo -
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trasportare il sensibile nell' intelligibile, dicasi | al | contrario, che è più esatto, dicasi che si riporta l' |
Gioberti e il panteismo -
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è più esatto, dicasi che si riporta l' essere universale | al | sensibile particolare; giacchè se il sensibile particolare |
Gioberti e il panteismo -
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particolare; giacchè se il sensibile particolare è legato | al | luogo e al tempo per modo da non potersi trasferire |
Gioberti e il panteismo -
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giacchè se il sensibile particolare è legato al luogo e | al | tempo per modo da non potersi trasferire altrove, l' essere |
Gioberti e il panteismo -
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questo rapporto troviamo, che il piccolo quadrato applicato | al | gran triangolo determina nel triangolo stesso una piccola |
Gioberti e il panteismo -
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semplicissimo dell' uomo a sopraporsi, per così dire, | al | reale sensibile; lo spirito dell' uomo ne osserva il |
Gioberti e il panteismo -
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che si contiene e limita a veder quella parte che risponde | al | reale sensibile; e questa limitazione non è propriamente |
Gioberti e il panteismo -
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che la conseguenza è lo stesso identico principio applicato | al | caso. Volete rivestito il medesimo vero di sensibile |
Gioberti e il panteismo -
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stesso, di cui parlavamo: il fatto, dico, che pensiamo | al | reale già veduto e sentito anche dopo che nol vediam più e |
Gioberti e il panteismo -
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vestigj della percezione. O l' uno o l' altro; o si pensa | al | reale per le idee che ne sono rimaste, o pei vestigj che ne |
Gioberti e il panteismo -
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idee, noi l' abbiamo veduto, non bastano a farci pensare | al | reale; chè il reale nel suo proprio atto è fuori dell' |
Gioberti e il panteismo -
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in noi fedelissime. Basteranno queste sole a farci pensare | al | reale? I nostri filosofi non ne dubitano: ma in che modo? - |
Gioberti e il panteismo -
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nella mia mente, ovvero termina in queste città reali | al | presente da me distanti quattro o cinquecento miglia? - E |
Gioberti e il panteismo -
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e perchè nel mio cervello non vi possono essere tutto | al | più che de' piccolissimi vestigj di queste moli sì grandi, |
Gioberti e il panteismo -
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per me io non saprei separarmi da tutto il mondo per unirmi | al | vostro sentimento. A me ripugna il dire che tutto il mondo |
Gioberti e il panteismo -
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Firenze - Ma ora io non vi domandavo ancora come pensiate | al | reale; io volevo prima di tutto, che fosse deciso il fatto, |
Gioberti e il panteismo -
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che altramente sarebbero mere sensioni interne spoglie | al | tutto d' ogni virtù rappresentativa. Voi vedete, miei |
Gioberti e il panteismo -
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sì, cioè si persuada che quella realità è . Ma in quanto | al | primo punto noi abbiamo veduto nelle precedenti lezioni, |
Gioberti e il panteismo -
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idea e per l' idea; è in una parola quel sì, che pronuncia | al | dubbio che si propone se esista o no. Poichè la possibilità |
Gioberti e il panteismo -
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del reale può venire gradatamente svanendo e scancellandosi | al | tutto, e questo è il caso appunto della dimenticanza, ed |
Gioberti e il panteismo -
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presenti a questi discorsi, altre circostanze partenenti | al | luogo e al tempo, e tuttavia dell' uomo non si può forse |
Gioberti e il panteismo -
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a questi discorsi, altre circostanze partenenti al luogo e | al | tempo, e tuttavia dell' uomo non si può forse raccapezzare |
Gioberti e il panteismo -
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questo modo del reale, questa sua attività relativamente | al | mio sentimento appartiene ella alla cognizione dell' ideale |
Gioberti e il panteismo -
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vestite, a sostenere l' una e l' altra tesi pro o contra | al | nostro assunto, dimostrando prima che è un restringere |
Gioberti e il panteismo -
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accidente; analizza e sintesizza; applica l' universale | al | particolare, e così classifica, giudica, vede che cosa |
Gioberti e il panteismo -
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giunti e far loro fare il camino contrario, rimettendoli | al | loro luogo nativo, ond' hanno lungamente peregrinato; |
Gioberti e il panteismo -
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ideale, positiva e mista , secondo che ella si riduce come | al | primo suo fonte all' essere intuito, o al sentimento |
Gioberti e il panteismo -
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si riduce come al primo suo fonte all' essere intuito, o | al | sentimento percepito, o all' unione dell' uno e dell' |
Gioberti e il panteismo -
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non provano con questo che noi nol conosciamo, ma tutt' | al | più proveranno forse, che noi non ne abbiamo quella |
Gioberti e il panteismo -
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ora me lo sapete dire: tutte quelle, che non somministrano | al | nostro pensiero niente di ciò che abbiamo sperimentato nel |
Gioberti e il panteismo -
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saprei che quell' essere a cui penso non solo appartiene | al | genere degli animali, ma altresì alla specie degli animali |
Gioberti e il panteismo -
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perfettamente uguali, allora io penso un ente con un' idea | al | tutto positiva, che noi per distinguerla da ogni altra |
Gioberti e il panteismo -
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sostenuto, che se non conosciamo il sentimento in modo | al | tutto perfetto, lo conosciamo tuttavia in qualche grado: in |
Gioberti e il panteismo -
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signori, a vedere come lo scibile che il Creatore largì | al | genere umano, presenti due aspetti che sembrano |
Gioberti e il panteismo -
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altre ed altre cognizioni, altre ed altre invenzioni | al | patrimonio degli avi, o così temerario da predire che a tal |
Gioberti e il panteismo -
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che quando la civiltà ed il sapere delle nazioni è arrivato | al | suo apice s' invecchia, quasi fosse corruttibile, e viene |
Gioberti e il panteismo -
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che sono vere entrambe quelle proposizioni; dico rispetto | al | genere della cognizione ideale negativa, e rispetto al |
Gioberti e il panteismo -
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al genere della cognizione ideale negativa, e rispetto | al | genere della cognizione positiva. Rammentiamoci quali sono |
Gioberti e il panteismo -
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si considera quali sono gli strumenti datici dalla natura | al | percepimento delle cose. Questi, non uscendo mai dall' |
Gioberti e il panteismo -
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vita presente, perchè in quanto all' elemento ideale e | al | negativo noi l' abbiamo anche in questa vita ed oggettivo |
Gioberti e il panteismo -
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miei signori, se non perfezione soggettiva, cioè relativa | al | soggetto: e perciò che vuol dire cognizione relativa? Vuol |
Gioberti e il panteismo -
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dire medesimamente cognizione soggettiva, cioè relativa | al | soggetto uomo. E poichè il soggetto uomo è finalmente un |
Gioberti e il panteismo -
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soggettiva, se non cognizione delle cose che appartengono | al | soggetto? O finalmente cognizione di quelle cose nelle |
Gioberti e il panteismo -
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voi dunque d' avviso, o sapienti oppositori, che intorno | al | soggetto e alle cose che gli appartengono, o nelle quali |
Gioberti e il panteismo -
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oppositori risponderanno, che anche la cognizione intorno | al | soggetto e alle cose soggettive, si può oggettivare ed in |
Gioberti e il panteismo -
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Eppure i sentimenti del soggetto sono tutti relativi | al | soggetto; e le cose che operano nel sentimento del |
Gioberti e il panteismo -
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vera, e pure ella sarà sempre cognizione di cose relative | al | soggetto, e perciò soggettive, benchè coll' essersi rese |
Gioberti e il panteismo -
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procede che se la cognizione non è assoluta ma relativa | al | soggetto, per questo essa non sia cognizione, o sia falsa, |
Gioberti e il panteismo -
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quella di sapere se la cognizione soggettiva, cioè relativa | al | soggetto, sia in un altro senso oggettiva; poichè se ella è |
Gioberti e il panteismo -
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chiaro che l' essere oggettiva e l' essere cognizione viene | al | medesimo. Laonde nel nostro discorso, miei signori, non si |
Gioberti e il panteismo -
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si può fare si è tra la cognizione soggettiva cioè relativa | al | soggetto, e la cognizione assoluta . Ripetiamo dunque, che |
Gioberti e il panteismo -
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può aversi una cognizione soggettiva, cioè di cose relative | al | soggetto, verissima, non fallace e ingannevole; ed anzi di |
Gioberti e il panteismo -
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cognizione positiva, non è che soggettiva, ossia relativa | al | soggetto. Se v' ha dunque taluno, che giudichi e pronunci |
Gioberti e il panteismo -
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d' ignorare; perchè vuol portare il suo giudizio temerario | al | di là della sua cognizione. Ma non solo erra chi ignora e |
Gioberti e il panteismo -
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ad operare il bene; a provvedere alla nostra conservazione, | al | nostro sviluppo, al nostro perfezionamento, sì fisico che |
Gioberti e il panteismo -
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a provvedere alla nostra conservazione, al nostro sviluppo, | al | nostro perfezionamento, sì fisico che intellettuale e |
Gioberti e il panteismo -
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il lume della ragione. Il soggetto adunque, e le cose che | al | soggetto si riferiscono o cadono nel soggetto, non sono |
Gioberti e il panteismo -
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ancora nelle prime riflessioni. Qual meraviglia dunque che | al | pensiero dei primi investigatori della natura ogni cosa |
Gioberti e il panteismo -
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ogni cosa appaja mescolata col tutto; niente ci abbia | al | loro vedere di distinto, e la Filosofia così cominci col |
Gioberti e il panteismo -
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sono all' incontro i caratteri che noi abbiamo assegnati | al | reale a noi sensibile e percettibile nell' ordine di |
Gioberti e il panteismo -
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esso ha i caratteri opposti ai divini. Esso è soggetto | al | tempo, ma la natura divina non soggiace punto alla legge |
Gioberti e il panteismo -
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Questa ricerca ontologica non appartiene punto nè poco | al | ragionamento presente. Ma come l' essere possibile, essendo |
Gioberti e il panteismo -
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ma si afferma il reale come esemplato relativamente | al | possibile che è l' esemplare. Dunque nel sistema nostro non |
Gioberti e il panteismo -
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per sempre divisi, inconfusibilmente distinti. Passiamo ora | al | sistema de' nostri avversarj, nel qual sistema la realità |
Gioberti e il panteismo -
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natura fisica o spirituale, non è niente affatto inferiore | al | Teologo e neppure al Mistico più sublime, perchè di tutti i |
Gioberti e il panteismo -
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non è niente affatto inferiore al Teologo e neppure | al | Mistico più sublime, perchè di tutti i suoi studj egli ha |
Gioberti e il panteismo -
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Leucippo, Democrito, e quanti empj fur celebrati in mezzo | al | paganesimo o tra i Musulmani per uomini dotti, |
Gioberti e il panteismo -
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potessero rinascere, maravigliati di tanta trasformazione, | al | vedersi unti sacerdoti e pontefici quelli che finchè |
Gioberti e il panteismo -
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fede ed ogni culto, si dichiarerebbero troppo riconoscenti | al | signor Gioberti; nè esiterebbero per avventura un istante |
Gioberti e il panteismo -
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perchè io suppongo, miei signori, che voi siate già | al | fatto di tutto ciò che scrissero i San7simoniani per |
Gioberti e il panteismo -
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Siamo qui solamente per esaminare una verità importante | al | nostro studio, per riconoscere con mature ed imparziali |
Gioberti e il panteismo -
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« Iddio è in tutta la scienza » confessando con ciò che, | al | presente almeno, la sua è una dottrina riputata |
Gioberti e il panteismo -
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piaghe profonde. Onde non ci vorremo noi lasciare illudere | al | suono delle parole, ma col pensiero semplice e retto |
Gioberti e il panteismo -
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Poichè egli è tuttavia certo che una strada conducente | al | panteismo, è il partir da Dio, e discendendo alle creature, |
Gioberti e il panteismo -
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vengono deificando. Egli è evidente che entrambi riescono | al | medesimo risultato, benchè i termini da cui muovono siano |
Gioberti e il panteismo -
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alla natura, e il dire che Iddio è tutte le cose, riesce | al | medesimo che a dire che tutte le cose sono Dio. Ora coloro |
Gioberti e il panteismo -
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punto riconoscere questa seconda via per la quale si viene | al | panteismo, confondendo la natura necessaria colla |
Gioberti e il panteismo -
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o per dir meglio, ci spiega per qual via egli pervenne | al | suo errore, ignorando dove tal via conduce. Poichè |
Gioberti e il panteismo -
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vi dicevo, è ciò che nella prossima lezione servirà di tema | al | nostro ragionamento. Avete veduto, o signori, in qual |
Gioberti e il panteismo -
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da lui professato e con che egli viene a riconoscere che | al | presente almeno quella frase nel senso datole è |
Gioberti e il panteismo -
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sono l' oggetto dell' astronomia si possono concepire privi | al | tutto d' ogni materia e d' ogni realità? e in generale |
Gioberti e il panteismo -
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del sapere, se non la realtà delle cose che si conoscono, o | al | più la cognizione di questa realtà? Onde se il signor |
Gioberti e il panteismo -
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contingente (notate bene contingente) formi un oggetto solo | al | tutto indivisibile, oggetto del nostro intuito, il quale è |
Gioberti e il panteismo -
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per ajutare la vostra memoria ve ne leggerò qualche passo. | Al | N. 3 del citato capitolo egli prende a confutare questa |
Gioberti e il panteismo -
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lui sognata. Ma invece di trovare una risposta sì facile, | al | Gioberti piace rispondere così: [...OMISSIS...] . Io credo |
Gioberti e il panteismo -
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stupirete a queste parole. Stupirete a sentire che vi fu | al | mondo un uomo che negò, che l' idea della concretezza sia |
Gioberti e il panteismo -
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bianco. Io non ho mai saputo, che vi sia stato un tal uomo | al | mondo, e molto meno un filosofo; ma il signor Gioberti ci |
Gioberti e il panteismo -
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già egli non sarebbe più bisogno di spendere tante parole | al | Gioberti per ispiegare come si conosca la realità |
Gioberti e il panteismo -
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sia Dio stesso ». Ora è questa seconda questione che noi | al | presente trattiamo, e non la prima, e il Gioberti la |
Gioberti e il panteismo -
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conoscer due cose, Dio e il corpo, il che si oppone troppo | al | senso comune per farcelo ingozzare; poichè niuno quando |
Gioberti e il panteismo -
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Perocchè sarebbe un assurdo contrario all' esperienza ed | al | senso comune il dire che ognuno che conosce un corpo, |
Gioberti e il panteismo -
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nella mente è quello stesso nè più nè meno che esse hanno | al | di fuori della mente; e al professor Tarditi fa colpa dell' |
Gioberti e il panteismo -
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nè più nè meno che esse hanno al di fuori della mente; e | al | professor Tarditi fa colpa dell' aver distinti col Rosmini |
Gioberti e il panteismo -
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ai panteisti tutti, siccome quello che mirabilmente giova | al | loro sistema. Nè sarà inutile raffrontare a questo |
Gioberti e il panteismo -
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(se non solo forse per quell' astrazione che succede | al | primo intuito, e che, secondo il Gioberti, divide anche l' |
Gioberti e il panteismo -
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e la creazione, senza che punto nè poco rechino offesa | al | suo panteismo, noi lo vedremo meglio fra poco. Facciamo ora |
Gioberti e il panteismo -
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da un tanto errore, noi avremmo non solo provveduto | al | buon nome del suo autore, ma ben anco al buon nome di tutti |
Gioberti e il panteismo -
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solo provveduto al buon nome del suo autore, ma ben anco | al | buon nome di tutti coloro che gli furono larghi di |
Gioberti e il panteismo -
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le idee generiche: sovverrà che nella sua terza lettera | al | professor Tarditi, dopo aver pronunziato solennemente che |
Gioberti e il panteismo -
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un solo pensiero, sia quello che ci fa conoscere cose così | al | tutto diverse: giacchè due sono indubitatamente gli oggetti |
Gioberti e il panteismo -
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divina. Se questa è un oggetto del conoscere umano diverso | al | tutto da un corpo che l' uomo percepisce, si ha una natura |
Gioberti e il panteismo -
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dir meglio nel Verbo, come le vedono i comprensori celesti, | al | che ripugna il fatto del nostro modo di conoscere per via |
Gioberti e il panteismo -
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che Dio è corpo, o che il corpo è Dio; ciò che viene | al | medesimo. Riassumiamo, o signori, quest' argomento |
Gioberti e il panteismo -
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e specialmente delle materiali, e questo è rinunziare | al | giobertiano sistema; ovvero conviene ammettere tutto quant' |
Gioberti e il panteismo -
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le conoscono per via di percezione come le conosciamo noi | al | presente; benchè è da credersi che neppure ad essi sia |
Gioberti e il panteismo -
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e per ispiegare il quale noi ricorriamo col Rosmini | al | sentimento, e all' essere ideale; laddove il Gioberti |
Gioberti e il panteismo -
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Solo se noi vedessimo l' atto di questa causa unitamente | al | suo termine, conosceremmo certamente questo termine, ma nè |
Gioberti e il panteismo -
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si prenda ciò che si vuole, e converrà sempre rinunziare | al | sistema giobertiano. Se si prende che le cose si conoscano |
Gioberti e il panteismo -
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si conoscano per via di causa, argomentando; si rinunzia | al | sistema giobertiano, che sostiene, quelle conoscersi per |
Gioberti e il panteismo -
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nella divina sua causa, converrà di nuovo rinunziare | al | giobertianismo, perchè il Gioberti dichiara di non voler |
Gioberti e il panteismo -
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a chiamare Iddio Idea , ed alla frase consacrata e | al | tutto dogmatica « il Verbo umanato »affettare con profano |
Gioberti e il panteismo -
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[...OMISSIS...] . Qui già Iddio è convertito nel fato, | al | quale lo stesso filosofo poco prima aveva attribuito la |
Gioberti e il panteismo -
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taccia? O vi credete voi che questo suo zelo possa parere | al | pubblico del tutto netto e sincero? Il zelo puro e sincero |
Gioberti e il panteismo -
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illudendo se stesso? Quando specialmente si considera, che | al | Panteismo contrappone come unico sistema vero il suo |
Gioberti e il panteismo -
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dove non è alcun fuoco, mentre arde tutta la propria. | Al | che dimostrare maggiormente non ci vien meno, o signori, |
Gioberti e il panteismo -
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« Errori » alla terza lettera diretta, come tutte le altre, | al | prof. Tarditi, fac. .2, egli scrive così: [...OMISSIS...] . |
Gioberti e il panteismo -
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del panteismo, che è il principale argomento, di cui | al | presente ci dobbiamo occupare. Non è già che con quelle |
Gioberti e il panteismo -
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o del panteismo? A vederlo conviene che noi attendiamo | al | modo onde egli ragiona in quanto al soggettivismo, cioè a |
Gioberti e il panteismo -
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che noi attendiamo al modo onde egli ragiona in quanto | al | soggettivismo, cioè a quell' errore che il Rosmini denunziò |
Gioberti e il panteismo -
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cioè a quell' errore che il Rosmini denunziò forse il primo | al | pubblico, e cui egli impose il nome. Egli dice così: |
Gioberti e il panteismo -
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l' affermazione sì franca, diciamolo pure, e sì audace | al | suo solito, che, secondo il Rosmini, « « si distingue l' |
Gioberti e il panteismo -
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Rosmini, il quale non parla d' idee divine che riduce tutte | al | Verbo, ed ancora sostiene che l' essere in universale è |
Gioberti e il panteismo -
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del Supremo Essere (1). Dove io vorrei pure poter dare | al | signor Gioberti almeno lode di buona fede. Ma quando |
Gioberti e il panteismo -
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e umana e divina, e il Gioberti se ne prevale per far dire | al | Rosmini, che l' essere ideale è nulla fuori dell' uomo; mi |
Gioberti e il panteismo -
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o ricade piuttosto in capo allo stesso Gioberti. In quanto | al | Rosmini, voi sapete che egli insegna che l' essere ideale è |
Gioberti e il panteismo -
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cioè le creature dal creatore. E qual panteismo v' ebbe mai | al | mondo che non sia rifuso in questo sistema? Dunque al |
Gioberti e il panteismo -
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mai al mondo che non sia rifuso in questo sistema? Dunque | al | Gioberti si deve applicare, secondo la giusta logica, |
Gioberti e il panteismo -
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in assioma filosofico (il che è andare certamente | al | di là dello stesso dogma), purgato interamente e pienamente |
Gioberti e il panteismo -
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dogma a sanarlo. Nella lettera XI di quelle che dirige | al | professor Tarditi, ci narra la storia dei suoi pensieri, |
Gioberti e il panteismo -
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(che che ne sia dello scetticismo che non appartiene | al | nostro discorso); e che all' incontro costruire l' edificio |
Gioberti e il panteismo -
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nel vero [...OMISSIS...] . Ma ora all' opposto concede | al | prof. Tarditi senza contrasto, che costruire la scienza |
Gioberti e il panteismo -
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umano sapere l' ente reale , e che il loro sistema riesce | al | panteismo. Quali sono, secondo il Gioberti, cotesti |
Gioberti e il panteismo -
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Malebranche ed altri tali. Vedete, che interpretati | al | modo che fa il Gioberti, tutti cotesti autori riescono |
Gioberti e il panteismo -
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Or questo non par probabile di uomini sì illuminati, | al | men rispetto ai due primi. Laonde noi ci atterremo, miei |
Gioberti e il panteismo -
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come cosa propria di tal filosofia, e quasi non più comune | al | mondo cristiano, non somiglia egli al costume di que' |
Gioberti e il panteismo -
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quasi non più comune al mondo cristiano, non somiglia egli | al | costume di que' panteisti che cercano d' illudere il |
Gioberti e il panteismo -
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sue proprietà. Infatti il Gioberti dà il nome di proprietà | al | concreto ed all' astratto, all' individuale e al generale |
Gioberti e il panteismo -
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proprietà al concreto ed all' astratto, all' individuale e | al | generale che ripone in Dio, là dove dice: [...OMISSIS...] . |
Gioberti e il panteismo -
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bene tutto questo passo, molte cose, son certo, suggerirà | al | vostro spirito, miei signori, la penetrazione di cui siete |
Gioberti e il panteismo -
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ch' egli intenda di prepararsi aperta una ritirata | al | suo bisogno, gittando in un altro luogo male a proposito |
Gioberti e il panteismo -
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ordine in fatto diviene in tal modo un ordine soggetto | al | tempo, alla moltiplicità ed alla contingenza? G. Appunto. - |
Gioberti e il panteismo -
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per la realità contingente nella sostanza, non però quanto | al | modo della contingenza, che nasce quando si separa colla |
Gioberti e il panteismo -
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l' obbiettivo col subbiettivo da una parte va contro | al | senso comune ed alla ragione; dalla altra parte è un |
Gioberti e il panteismo -
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infinita, è benissimo detto, miei signori, è frase immune | al | tutto da panteismo. Ma noi dobbiamo pur sempre domandare, |
Gioberti e il panteismo -
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la creazione della cristiana Teologia, ma una creazione | al | tutto panteistica. Ma ciò che ho detto è pur poco verso a |
Gioberti e il panteismo -
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narrando, come questo filosofo, benchè nè pure egli netto | al | tutto di panteismo, non sia pervenuto a tanta altezza. |
Gioberti e il panteismo -
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cause seconde, il che è benissimo detto e consentaneo | al | comune sentire, giacchè la causa prima non ha bisogno per |
Gioberti e il panteismo -
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e colà sparga a piene mani frasi magnifiche contradicenti | al | panteistico errore (1). Laonde il signor Gioberti scrive |
Gioberti e il panteismo -
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panteisti, dichiaro non mancare nè pure questo carattere | al | nostro Filosofo. Noi l' abbiamo veduto, ma suggelliamo la |
Gioberti e il panteismo -
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il primato. Ripetiamo, o signori, quello che abbiamo detto | al | cominciamento della precedente lezione, che se Vincenzo |
Gioberti e il panteismo -
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cosa: ed ecco esclusa la creazione, ecco caduta di mano | al | nostro Filosofo anche questa parola, quest' arma impotente |
Gioberti e il panteismo -
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maniera il suo principio di creazione, che più s' avvicini | al | cattolico insegnamento. Eccovi qua un luogo, signori miei, |
Gioberti e il panteismo -
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l' idea generale appartenga alla mente, e il particolare | al | senso; ma solamente nell' ordine della riflessione, che è |
Gioberti e il panteismo -
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dei sensibili . Non viene egli la voglia di rivolgere | al | signor Gioberti quella interrogazione, che assai male a |
Gioberti e il panteismo -
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diversa, che l' uomo s' accorga dover esistere alcun che | al | di là di tutte quante le cose da lui conosciute, al di là |
Gioberti e il panteismo -
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che al di là di tutte quante le cose da lui conosciute, | al | di là di tutti i confini del contingente; in una parola, |
Gioberti e il panteismo -
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i confini del contingente; in una parola, dover esistere | al | di là del relativo, l' assoluto; ovvero che l' uomo possa |
Gioberti e il panteismo -
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apertissima il dire che la natura percepisca quello che è | al | di là della natura. Ella ben intende che cosa a me suoni la |
Gioberti e il panteismo -
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un' aria di non so qual misterio e profondità, gradita | al | lettore; ma a fondo considerato, quel modo di concepire la |
Gioberti e il panteismo -
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modo di concepire la detta facoltà non trovasi conforme | al | vero, nè scevro d' intima contradizione. E di vero, come è |
Gioberti e il panteismo -
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si possono dunque dare facoltà nell' uomo, le quali sieno | al | tutto straniere al sentimento; poichè l' uomo stesso, come |
Gioberti e il panteismo -
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dare facoltà nell' uomo, le quali sieno al tutto straniere | al | sentimento; poichè l' uomo stesso, come io ho dimostrato |
Gioberti e il panteismo -
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quali noi siamo ben certi, quando elle sieno poi prive | al | tutto dell' autorità della ragione, ed escluse dall' |
Gioberti e il panteismo -
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delle potenze »dove, senza accennar nulla che si riversi | al | di fuori dell' ordine de' sentimenti e dell' intelligenza, |
Gioberti e il panteismo -
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fidanza di esporre alla Signoria Vostra, per ubbidire | al | gentile invito che Ella me ne fa nella pregiata sua |
Gioberti e il panteismo -
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ch' egli vide il « N. Saggio ». E l' aver dato in parte | al | medesimo favorevol suffragio, certo egli è per me un fatto |
Gioberti e il panteismo -
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inteso alcuni brani del sistema: è necessario por mente | al | tutto, e por mente a ciascuna parte, giungere al fondo |
Gioberti e il panteismo -
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por mente al tutto, e por mente a ciascuna parte, giungere | al | fondo delle questioni principali; ed in questo fondo non |
Gioberti e il panteismo -
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politiche, le quali non mi sembrano nè vere nè utili | al | genere umano. Tale si è quella, peraltro speciosissima, che |
Gioberti e il panteismo -
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surrogare, com' essi dicono, la capacità elettiva | al | diritto ereditario. L' utilità pubblica, ecco il fonte ond' |
Gioberti e il panteismo -
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di appartenenza di Dio, per indicare appunto che unita | al | resto che forma la Divinità è Dio, ma non così precisa dal |
Gioberti e il panteismo -
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cosa non è la cosa, e che l' ideale preso in opposizione | al | reale non è il reale. Il determinare poi che cosa sia l' |
Gioberti e il panteismo -
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2. Per fatto di natura, l'uomo nascente viene raccolto | al | seno d'una madre. Già nei primi albori della vita, |
Psicologia delle menti associate -
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fra loro. Ben quaranta specie di trifoglio daranno | al | botanico quaranta sensazioni distinte; ma per l'ignaro |
Psicologia delle menti associate -
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tutto ciò lascia appena un'unica sensazione. Innanzi | al | figlio della società civile s'aprono tutte le terre e tutti |
Psicologia delle menti associate -
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e soavi emozioni, il genio della società può ben superbire | al | paragone delle rare e povere armonie della selvaggia |
Psicologia delle menti associate -
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uomo, e prima consideriamolo nel suo stato naturale, privo | al | tutto d' ogni lume soprannaturale. Quest' uomo può |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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sieno egualmente presenti il giusto e l' empio; tuttavia | al | giusto sarà più presente Iddio che all' empio, anche |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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ordine naturale; benchè nel solo ordine naturale non si dia | al | presente perfetta giustizia. Veniamo ora a quell' uomo che |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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quelli che segregati dal mondo sono chiamati e consacrati | al | suo speciale servizio. Voi dunque e tutte le vostre sorelle |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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conformare ad essa la nostra vita. [...OMISSIS...] 1.52 Se | al | Signore piace che la sua salute corporale sia ancora |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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che rendono utile allo spirito quello che è di peso | al | corpo. Certo, questo è l' intento dell' amorosa Provvidenza |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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non vorrei uscirne, se non fosse per uniformarmi di nuovo | al | divino volere. D' una cosa sola ho qualche pena, ed è il |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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punto il vero spirito e lo zelo del santo officio che Iddio | al | presente vi ha affidato; e non dubito punto, che qualunque |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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che sono quelle di Gesù Cristo, l' esaminarsi, l' andare | al | fondo del proprio cuore, facendo tacere ogni amor proprio |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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e un' illusione diabolica, che distoglie dal bene e conduce | al | minor bene ed al male, e che fa rinunziare ai doni della |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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che distoglie dal bene e conduce al minor bene ed | al | male, e che fa rinunziare ai doni della grazia e secondare |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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la natura, tendendo a questo lo Spirito Santo, e il demonio | al | contrario. E` una cattiva massima e una manifesta illusione |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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posti dal Creatore alla natura, e quindi si disubbidisca | al | Creatore. Una tale dottrina è suggerita dal demonio che |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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se stesso ad una lampada accesa che arde dì e notte | al | cospetto di sua divina Maestà: il che sta bene che si dica |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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pian piano purgandomi de' miei difetti ecc. »; quasichè | al | presente non ci siano più molti difetti: il che mostra una |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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pel Signore senza ingannarsi, ed ha acquistato diritto | al | suo aiuto, col merito di più d' aver annegato interamente |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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uomo, che a lui si consacra, e non lascia che sia tentato | al | di sopra delle sue forze. Chi vuole fare molto pel Signore, |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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ho raccolto il comune vostro desiderio di servire | al | Signore con fedeltà, i vostri combattimenti ed i vostri |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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non ismarrisca nel suo cammino, ma viaggi direttamente | al | suo termine; perciò m' è paruto dovervi essere cosa |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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essere la massima che più vi deva giovare aver presente | al | pensiero, e in ogni vostra operazione riguardare e |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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che avranno indebolito il sentimento e l' attaccamento | al | proprio stato, alla professione della vita perfetta. |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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un dovere gravissimo, cotesto amore e cotesto attaccamento | al | nostro Istituto e l' assidua cura di nutrirlo e di |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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e confermare voi stessi con ogni studio all' attaccamento | al | medesimo Istituto, non ho fatto altro che raccomandarvi ed |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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Natività di Maria, che avrà presentata la vostra offerta | al | suo Figlio. Ogni qualvolta al mistico corpo del nostro |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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presentata la vostra offerta al suo Figlio. Ogni qualvolta | al | mistico corpo del nostro Istituto s' aggiunge un nuovo |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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orazioni; poichè qual cosa altro ci resta da domandare | al | Signore, se non ch' egli ci aiuti e conforti a far ciò che |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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tessera, e il tesoro del minimo Istituto; l' aggregazione | al | quale non è in fine altro, che una risoluzione e promessa |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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1 Quali persone debbano essere le prime raccomandate da noi | al | Signore, e se queste sieno i parenti . Rispondo che non c' |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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un ordine determinato tra le persone che raccomandiamo | al | Signore, e perciò intorno a questo non si dee |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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carità, o ingenerare dei cavilli. 2 Se la condizione posta | al | n. 20 della lezione X possa ingenerare perplessità . No, se |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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la salute altrui, che deve sempre pregare con rassegnazione | al | divin volere, che per un maggior bene, talora non |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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maggior gloria. 3 Come si deducono le tre norme indicate | al | n. 15 dal principio generale della giustizia . E` ben |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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prima di tutto vuole che si facciano i doveri annessi | al | proprio stato: si sa già che questo è la volontà di Dio: e |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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modi d' orazione più facili nelle proprie circostanze, come | al | primo dei tre modi d' orare di s. Ignazio, o al secondo, o |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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come al primo dei tre modi d' orare di s. Ignazio, o | al | secondo, o al terzo. Si può anche usare questo metodo: 1 |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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primo dei tre modi d' orare di s. Ignazio, o al secondo, o | al | terzo. Si può anche usare questo metodo: 1 fare una breve |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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vi nasce. Egli è certo che un uomo non può penetrare fino | al | fondo il cuore di un altro uomo, e spesso neppure il |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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e della nostra propria eccellenza, ma in modo subordinato | al | fine ultimo e in grado moderato che non faccia torto a |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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altro riflesso; e voi vedete che in questo già m' avvicino | al | vostro secondo quesito. Esaminiamo il diletto istintivo, e |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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proprio, e che talora non sono punto offese: una facilità | al | disprezzo degli altri: la gelosa cura dei proprii diritti, |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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perchè volontariamente s' accieca, lasciandosi abbagliare | al | fulgore della propria eccellenza non vera, ma creatasi |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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quello della propria e personale infermità e deficienza, | al | che guida e dà lume e forza la grazia di Dio. Eccovi, mio |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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due quesiti che mi proponevate; perocchè voi solo potete, | al | lume dell' eterna verità, fare una diligentissima indagine |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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movimenti del vostro cuore. [...OMISSIS...] 1.54 Giunsero | al | sommo grati a tutti noi i vostri buoni augurii, e ve li |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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troppo giustamente di me stesso, le ho sempre sottomesse | al | giudizio dell' Apostolica Sede, pronto a cangiarle, |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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di S. Tommaso che ho posta come epigrafe in principio | al | volume II: « Obiectum intellectus est ens vel verum commune |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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espressi in questa mia (e sono quelli che ho sempre avuto) | al | Santissimo Padre, e sopratutto ripetetegli la mia |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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verrò sicuramente a vedervi; intanto raccomanderò ogni cosa | al | Signore. La prima cosa, di tutte la più importante, è di |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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agitati dalla stessa incertezza. E` meglio dunque dire | al | Signore: « Io non mi conosco, voi solo mi conoscete; |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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avanti, pensare a far bene e meglio, senz' altro pensare | al | passato. Anche quando un' anima avesse la disgrazia di |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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ha un potere infinito, perchè è un' applicazione fatta | al | peccatore dei meriti della passione di Cristo; e avendo |
Epistolario ascetico - Vol. IV -
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prime notizie, trovasi obbligato di progredire dalle parti | al | tutto sintetizzando. Poichè, sebbene l' essere, che sta |
Sulle categorie e la dialettica -
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e questi sono brani, o anzi particelle piccolissime, | al | confronto del tutto reale. Su queste adunque, e su queste |
Sulle categorie e la dialettica -
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speculazione a ciò che è distinto, dall' indeterminato | al | determinato, dallo sconnesso alla cognizione dei nessi |
Sulle categorie e la dialettica -
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si offerse da sè alla mente dei primi filosofi, e fino | al | presente si fecero sforzi e tentativi più o meno felici per |
Sulle categorie e la dialettica -
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osservata; chè anche in questi filosofi si tratta dell' uno | al | modo antico intendendo sott' esso anco l' astratta unità, |
Sulle categorie e la dialettica -
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Pitagorici; e i numeri subiettivati di Platone (quant' | al | mondo) furono di tre generi ben distinti: quelli che |
Sulle categorie e la dialettica -
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come una cosa incognita. Il che è tanto vero, che anche | al | presente, in cui l' ingegno umano ha fatte tante analisi e |
Sulle categorie e la dialettica -
|
risponde alla diade o impari; 2 l' indefinito, che risponde | al | pari; e 3 l' uno (nel III significato), che risponde al |
Sulle categorie e la dialettica -
|
al pari; e 3 l' uno (nel III significato), che risponde | al | finimento degli enti ( «peras»). E si dicea che l' unione |
Sulle categorie e la dialettica -
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della differenza (4), e si riducevano a due classi: cioè | al | pari, rappresentato dal primo pari, il binario; e all' |
Sulle categorie e la dialettica -
|
di sopra arrecati di questo dialogo. Ivi, avuto riguardo | al | processo dialettico, si osserva che da prima si presenta |
Sulle categorie e la dialettica -
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che Platone chiama adulterino, e altri chiamano indiretto. | Al | che mi sembra che si riferiscano quelle parole di Proclo |
Sulle categorie e la dialettica -
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o numero scompagnata. Tutto questo è applicato da Platone | al | procedere dialettico della mente. Ma allo stesso modo si |
Sulle categorie e la dialettica -
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un subietto massimo, fu il Dio di Platone corrispondente | al | «to proton hen» dei Pitagorici (1). E a tutta questa |
Sulle categorie e la dialettica -
|
unità I significato) non poteva esistere, anzi era uguale | al | nulla, e però il «to hen» e il «ta polla» erano |
Sulle categorie e la dialettica -
|
ha una stretta analogia la dottrina di Archita intorno | al | quanto , che da Filolao (e probabilmente anche da Archita) |
Sulle categorie e la dialettica -
|
ma di composti degli uni e degli altri, onde diceva, che | al | composto appartiene massimamente l' esser sostanza (1), |
Sulle categorie e la dialettica -
|
di Pitagora già vecchio (6). Ma i Pitagorici poi ridussero | al | numero dieci tali coppie, che così da Aristotele s' |
Sulle categorie e la dialettica -
|
essi facevano violenza alla natura, per farla ubbidire | al | loro sistema numerico (1). La prima coppia adunque, il |
Sulle categorie e la dialettica -
|
e disordinata consideravasi come informe , benchè informe | al | tutto non potesse essere; ma andava priva di quella forma e |
Sulle categorie e la dialettica -
|
ricusa assolutamente di chiamare elemento « « quello che è | al | sommo grado universale, poichè è uno e semplice in molti, o |
Sulle categorie e la dialettica -
|
» ». [...OMISSIS...] . Il qual luogo è consentaneo | al | suo sistema, che in opposizione a Platone nega l' esistenza |
Sulle categorie e la dialettica -
|
l' ordine d' Archita e di Platone, che è consentaneo | al | pitagorico. L' inversione per altro che s' attribuisce ad |
Sulle categorie e la dialettica -
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anche quello, che in suo essere è già formato e definito, | al | primo affacciarsi della mente umana si presenta come un uno |
Sulle categorie e la dialettica -
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dire che il modo di essere delle cose sia uguale in tutto | al | modo di concepire della mente umana. E questa è una delle |
Sulle categorie e la dialettica -
|
così universali e formali, che convenissero ugualmente | al | concepire e all' essere delle cose; onde, quando applicano |
Sulle categorie e la dialettica -
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concepire e all' essere delle cose; onde, quando applicano | al | primo lo stesso linguaggio, e poi l' applicano al secondo, |
Sulle categorie e la dialettica -
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applicano al primo lo stesso linguaggio, e poi l' applicano | al | secondo, esso cangia di significato, e diventa equivoco ed |
Sulle categorie e la dialettica -
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comincia, è definibile, e quest' è quello che dà occasione | al | lavoro dialettico; l' indefinito, in cui termina il lavoro |
Sulle categorie e la dialettica -
|
uno si deducevano dialetticamente degli altri uni simili | al | primo; per esempio, se era un genere quello su cui s' |
Sulle categorie e la dialettica -
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la dialettica, si deducevano le specie. E dico uni simili | al | primo, in quanto che gli uni dedotti contenevano anch' essi |
Sulle categorie e la dialettica -
|
e indeterminato. Ora, continuandosi a tener dietro | al | carme « «peri physeos» » e dandogli un' interpretazione |
Sulle categorie e la dialettica -
|
(1). Ma è da considerarsi di più, che gli antichi, come | al | moto , così al dove davano un significato più esteso che |
Sulle categorie e la dialettica -
|
considerarsi di più, che gli antichi, come al moto , così | al | dove davano un significato più esteso che quello che si |
Sulle categorie e la dialettica -
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il Mondo reale fu fatto da Dio come un solo vivente simile | al | Mondo intelligibile che è pure un solo animale |
Sulle categorie e la dialettica -
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ed è diverso; e così rispetto all' altre cose, cioè | al | più, è il medesimo ed è diverso (sesta Antinomìa speciale). |
Sulle categorie e la dialettica -
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non è uno. Dunque l' uno è un diverso all' altre cose, cioè | al | non uno. Ma in un altro aspetto l' uno è anche il medesimo |
Sulle categorie e la dialettica -
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sèguita che, se l' uno si considera in quanto è identico | al | non uno, e il non uno in quanto è diverso dall' uno, non si |
Sulle categorie e la dialettica -
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maggiore ne ha più, il minore ne ha meno. Dal numero passa | al | tempo , e dimostra la decima Antinomìa speciale, che cioè |
Sulle categorie e la dialettica -
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stesso, cioè di quel che era. Ma il più vecchio è relativo | al | più giovane. L' uno essente dunque diventa più vecchio di |
Sulle categorie e la dialettica -
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l' uno. Ora in una pluralità il minor numero è anteriore | al | maggiore, e l' uno è anteriore e perciò più vecchio di |
Sulle categorie e la dialettica -
|
dell' altro, onde quel che era più giovane comparativamente | al | più vecchio diventa più vecchio, e quel che era più vecchio |
Sulle categorie e la dialettica -
|
più vecchio, e quel che era più vecchio comparativamente | al | più giovane diventa più giovane (1). E poichè l' uno e i |
Sulle categorie e la dialettica -
|
Platone, i predicabili e i predicamenti appartengano | al | Mondo che ha presente, passato e futuro: all' ente in |
Sulle categorie e la dialettica -
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di lui predicare nè pure l' esistenza, non può stare, non è | al | tutto (che è la prima delle due fondamentali ipotesi |
Sulle categorie e la dialettica -
|
questo differiscono: che nel « Parmenide », come conveniva | al | principale interlocutore, comincia dall' uno puro e ne |
Sulle categorie e la dialettica -
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per illazioni d' una logica irrepugnabile s' era pervenuto | al | non ente, negato da Parmenide, di cui l' Ospite Eleate reca |
Sulle categorie e la dialettica -
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quest' è l' ente del Sofista, che risponde alla sostanza o | al | supposito d' Aristotele. Ma l' altre cose che si predicano |
Sulle categorie e la dialettica -
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erano lui, onde si potevano dire non enti, in opposizione | al | concetto puro dell' ente; poichè il dire che sono altri |
Sulle categorie e la dialettica -
|
medesimo (1); [...OMISSIS...] : come sta l' essere ideale | al | reale, così sta il discorso assolutamente vero, che si |
Sulle categorie e la dialettica -
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sta il discorso assolutamente vero, che si fonda su quella, | al | discorso opinativo o verisimile, esprimente la persuasione |
Sulle categorie e la dialettica -
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già vedemmo che l' analisi dialettica dell' uno conduce | al | concetto di tutto, sia reale sia ideale; e questo alla |
Sulle categorie e la dialettica -
|
la stessa Ontologia, siamo pervenuti alla Teosofia. | Al | che appunto s' appresero i neoplatonici (1). Plotino, che |
Sulle categorie e la dialettica -
|
« Sofista », non si possono unire, ma solo i diversi . Ora | al | puro uno, il due e qualunque pluralità è contraddittoria |
Sulle categorie e la dialettica -
|
imitare quello che è il medesimo [...OMISSIS...] , tendono | al | bene, è che l' uno è il bene (3). Cominciando dunque tutte |
Sulle categorie e la dialettica -
|
a costituir l' ente, ma sono posteriori e accidentali | al | medesimo. Nel che sembra esserci una contraddizione, |
Sulle categorie e la dialettica -
|
quinto: se qui non ci sono tutti i numeri, c' è però fino | al | numero cinque; e così ci sono abbondantemente gli elementi |
Sulle categorie e la dialettica -
|
e in questo genere contenuto. Riduce pure la scienza | al | genere del moto; e dice potersi ella ridurre anche a quello |
Sulle categorie e la dialettica -
|
da tutti gli oggetti speciali della mente, noi avvisiamo | al | concetto di una mente generica (1), che non ha niun oggetto |
Sulle categorie e la dialettica -
|
d' empietà e corruttele. Il qual delirio non potea piacere | al | forte ingegno del filosofo Licopolitano, che confutò co' |
Sulle categorie e la dialettica -
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tutti i generi pone l' uno ( «to hen, to proton»), intorno | al | quale cade spesso nell' illusione dialettica de' |
Sulle categorie e la dialettica -
|
primo dunque dee essere anteriore a queste cose, superiore | al | bello ( «hyperkalon») e a tutte l' altre cose ottime ( |
Sulle categorie e la dialettica -
|
riducono: perchè l' Anima è costituita dalle specie, onde | al | pari della mente la chiama specie (2), quando continuando |
Sulle categorie e la dialettica -
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esser più idea, ma la stessa realità del mondo mutabile e | al | rivolgersi del tempo subordinato: perciò non divino. Si |
Sulle categorie e la dialettica -
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dalla natura dell' Anima, non è più cosa che appartenga | al | mondo ideale, ma è il Mondo reale. Quindi tutte queste cose |
Sulle categorie e la dialettica -
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vogliam notato nella dottrina di questo filosofo, essendo | al | tutto insufficienti quelle molte frasi che spesso adopera |
Sulle categorie e la dialettica -
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o più debole, il che dipende dalla generazione, tende | al | bene, o si abbandona volontariamente alla materia: col qual |
Sulle categorie e la dialettica -
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veniente dal primo: poichè, come Plotino pose qualche cosa | al | di sopra dell' essere, cioè l' uno, il Bene; così doveva |
Sulle categorie e la dialettica -
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l' uno, il Bene; così doveva collocare altresì qualche cosa | al | disotto dell' essere medesimo, la materia, priva d' ogni |
Sulle categorie e la dialettica -
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e nello stesso tempo come principii elementari dell' ente. | Al | di sopra e al di sotto dell' ente e de' suoi principii |
Sulle categorie e la dialettica -
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tempo come principii elementari dell' ente. Al di sopra e | al | di sotto dell' ente e de' suoi principii categorici, egli |
Sulle categorie e la dialettica -
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de' suoi principii categorici, egli pone qualche cosa: cioè | al | di sopra, il Bene o l' Uno, e al di sotto, il Male o la |
Sulle categorie e la dialettica -
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pone qualche cosa: cioè al di sopra, il Bene o l' Uno, e | al | di sotto, il Male o la Materia. Fra questi due estremi, |
Sulle categorie e la dialettica -
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la Mente, sono posteriori, perchè il composto è posteriore | al | semplice, il più all' uno: e però se si classificano gli |
Sulle categorie e la dialettica -
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quello che nasce dalla stessa origine si è che Plotino, | al | pari degli altri antichi, non raggiunse la distinzione tra |
Sulle categorie e la dialettica -
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poi Plotino fosse pervenuto a ridurre le idee ad una sola, | al | che non giunse, qual poi sarebbe il principio della loro |
Sulle categorie e la dialettica -
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senza rendersene esatto conto o darne qualche prova | al | lettore, contentandosi di leggiere e sottintese analogie |
Sulle categorie e la dialettica -
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i quali vogliono colla loro oscurità e misticismo imporre | al | pubblico, e captivarlo al loro carro trionfale; 5 Ma |
Sulle categorie e la dialettica -
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oscurità e misticismo imporre al pubblico, e captivarlo | al | loro carro trionfale; 5 Ma invano: il pensatore trova |
Sulle categorie e la dialettica -
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che di necessità deva fare l' essere, acciocchè risponda | al | sistema del filosofo. E tuttavia, benchè si tragga tutto |
Sulle categorie e la dialettica -
|
in un modo supposto, si osa dire che c' è qualche cosa | al | di sopra e al di sotto dell' essere stesso! Ci ha dunque |
Sulle categorie e la dialettica -
|
supposto, si osa dire che c' è qualche cosa al di sopra e | al | di sotto dell' essere stesso! Ci ha dunque abuso di |
Sulle categorie e la dialettica -
|
sorrette dall' autorità, non giustificate dalla ragione. | Al | qual modo di filosofare si diedero specialmente i filosofi |
Sulle categorie e la dialettica -
|
la via di mezzo, che è bensì più corta, ma non li conduce | al | termine: nè si propongono quelle questioni direttamente |
Sulle categorie e la dialettica -
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da una censura, se non uguale, simile a quella che egli fa | al | suo maestro? Certo, egli pose molta attenzione nella |
Sulle categorie e la dialettica -
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pose molta attenzione nella necessità di trovare una causa | al | moto, che non si poteva trovare nelle pure idee: e quindi, |
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e i pensieri umani non sono significati dalla lettera; | al | qual fine Aristotele scrisse i due libri « Dell' |
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Così il nome animale in quant' è comune all' uomo e | al | bruto è univoco, perchè significa la stessa essenza, l' |
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che l' essere un nome univoco od equivoco non appartiene | al | nome in se stesso, ma all' applicazione e all' uso che se |
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deve esser quella di ridurre, prima di tutto, il discorso | al | suo vero significato, di spogliare i concetti e gli enti |
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data da Aristotele (1). Così la denominazione di piede data | al | piè dell' uomo e al piè del letto, osserva Ammonio, è |
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Così la denominazione di piede data al piè dell' uomo e | al | piè del letto, osserva Ammonio, è analogica; perchè il piè |
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osserva Ammonio, è analogica; perchè il piè del letto sta | al | letto, come il piè dell' uomo all' uomo, cioè a dire l' uno |
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a sostenerlo (2). Pure il restringere la parola analogia | al | semplice significato di proporzione, fa sì che rimane |
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i concetti limitati tolti all' estensione, allo spazio, ed | al | tempo. Laonde noi crediamo che si deva rendere più esatto e |
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si dice pure in senso proprio, senza alcuna considerazione | al | fiume di questo nome: aequivoci a casu; III Classe . - Nomi |
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giacchè la scienza dell' uomo sta all' uomo come un abito | al | soggetto, quando la scienza di Dio sta a Dio con relazione |
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essendo un nome proprio, non avente, come tale, relazione | al | vino. 5 GENERE - Nomi causali . - I vocaboli acquistano |
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perchè applicato all' uomo è in senso proprio; e s' applica | al | cibo, o alla medicina, perchè la medicina o il cibo è |
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greci d' Aristotele riservarono il titolo di analogici | al | solo terzo genere di nomi, quello de' proporzionali. Questa |
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s' adoperano nelle proposizioni, si possono sempre ridurre | al | verbo essere, riuscendo al medesimo il dire: « quest' uomo |
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si possono sempre ridurre al verbo essere, riuscendo | al | medesimo il dire: « quest' uomo cammina o è camminante », e |
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Ma queste espressioni non hanno tutta l' esattezza logica: | al | predicarsi una cosa di un' altra per sè corrisponde il |
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di un' altra sostanzialmente o essenzialmente corrisponde | al | predicarsi accidentalmente (3). A ragion d' esempio |
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qualità accidentale d' esser giusto non appartiene per sè | al | musico, cioè al musico in quant' è musico (in senso |
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d' esser giusto non appartiene per sè al musico, cioè | al | musico in quant' è musico (in senso diviso), ma al musico |
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cioè al musico in quant' è musico (in senso diviso), ma | al | musico in quant' è uomo (in senso composto, « Logic. , p. |
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subietto ». Ma questo predicato accidentale può convenire | al | subietto per sè, e può convenirgli per un altro: gli |
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senso preciso; gli conviene per un altro, se non convenendo | al | subietto in senso rigoroso e preciso, conviene però a ciò |
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conviene però a ciò che involge il subietto, per esempio, | al | subietto in senso composto, come denominazione d' un altro; |
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in senso composto, come denominazione d' un altro; o | al | subietto accidentale, come quello che suppone e richiama la |
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si è il valore della copula, che si riduce sempre | al | verbo E`. Questo verbo dunque secondo Aristotele: a ) Può |
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una proposizione, che andrebbe all' infinito, sostituendo | al | verbo E` l' equivalente « E` vero », venendosi a dire: « E` |
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e in tal caso si risolve in una limitazione, e si riduce | al | DIVIDERE. Ma i limiti e le privazioni delle cose, concepiti |
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potrebbe pronunciarli così separati e divisi dall' ente. | Al | che le prestano gran servizio i vocaboli e gli altri segni |
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Ma qual genere può costituire la materia reale? Se | al | genere, secondo lo stesso Aristotele, sono necessarie le |
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non si può predicare di cosa alcuna, e però non appartiene | al | novero delle Categorie; ma è un' ousia prima. 3 Manca |
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per indicare lo spazio, benchè non senza una relazione | al | corpo in esso contenuto. Ma la ragione principale, per la |
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Categorie altrettanti modi di predicare, doveva fermarsi | al | luogo che si predica de' corpi, anzichè allo spazio |
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dalle operazioni dell' intendimento, alcune sono | al | tutto enti razionali come la quarta, che è la relazione |
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si considera come una relazione a chi lo ha, appartiene | al | quarto predicamento «pros ti», come si rileva dal capo III |
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che accade specialmente degli abiti spirituali), appartiene | al | terzo predicamento «to poion», come pure si dice nel capo 4 |
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tuttavia invano si cercherebbe ne' lavori anteriori | al | passato secolo qualche veduta nuova ed originale sulla |
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ontologica dell' ente. Conviene dunque discendere fino | al | Kant, il quale tuttavia dichiara, che il suo scopo nel |
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Favellando di ciò che l' intelligenza crede conoscere | al | di là dell' esperienza, ei la rassomiglia alla colomba che |
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3 Che la intelligenza per conseguenza ha un oggetto | al | tutto superiore al mondo sensibile, e che quello è il solo |
Sulle categorie e la dialettica -
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per conseguenza ha un oggetto al tutto superiore | al | mondo sensibile, e che quello è il solo vero oggetto dal |
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(i quali sono una cosa in sè, ma sono due cose rispetto | al | nostro spirito) preparò la via a' moderni soggettivisti. |
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e se non si pensa questa possibilità, non si pensa | al | tempo: laddove io posso pensare lo spazio, non già senza la |
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in esse se non gli oggetti che soggiacciono allo spazio e | al | tempo, come tosto vedremo (1). Veniamo ora alla derivazione |
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con altri concetti che si possono benissimo aggiungere | al | primo, ma che non sono il primo. Ogni concetto adunque è |
Sulle categorie e la dialettica -
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concetto, come tale, ha un valore suo proprio antecedente | al | giudizio; giacchè il giudizio non è che un' applicazione di |
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della mente », non è mica che l' operazione sia inerente | al | giudizio, perchè ella è identica col giudizio, il quale è |
Sulle categorie e la dialettica -
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colle sue prevalenti impressioni, li fa acciecati e legati | al | suo carro trionfale. Ma seguiamo la deduzione delle tre |
Sulle categorie e la dialettica -
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egli ha ragione. Ma poichè per contrario questo sensismo è | al | tutto erroneo; convien dire che il paralogismo è del |
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Questa impresa suppone due cose non piccole: 1 La prima che | al | filosofo sia facile il mettersi in persona della ragione |
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fosse una persona che potesse parlare. 2 La seconda, che | al | filosofo sia possibile, dopo essersi messo in persona della |
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stessa direbbe se parlasse colla sua bocca, di sollevarsi | AL | DI SOPRA DELLA RAGIONE, e, chiamatala al suo tribunale, |
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di sollevarsi AL DI SOPRA DELLA RAGIONE, e, chiamatala | al | suo tribunale, convincerla di aver dette delle |
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opposta, si è che « « il mondo non abbia principio, quanto | al | tempo, nè confine quanto allo spazio » ». E circa i confini |
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alla quantità possibile della materia corporea, come pure | al | numero, non si può assegnare un termine, perchè si può |
Sulle categorie e la dialettica -
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possibile prima del cominciamento del mondo, non appartiene | al | mondo, al quale appartiene solo il tempo proprio de' reali; |
Sulle categorie e la dialettica -
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prima del cominciamento del mondo, non appartiene al mondo, | al | quale appartiene solo il tempo proprio de' reali; e quindi |
Sulle categorie e la dialettica -
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ad esistere. Il tempo possibile appartiene dunque | al | mondo delle idee, il quale è nel suo fondo eterno, e non |
Sulle categorie e la dialettica -
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» ». Primieramente questa tesi è ambigua, e però acconcia | al | sofista. E` ambigua, perchè la parola semplice ha più |
Sulle categorie e la dialettica -
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pluralità. Ma più estesi continui corporei possono, venuti | al | contatto, comporre un continuo solo, il quale è composto di |
Sulle categorie e la dialettica -
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essere determinato se non per via di ciò che precede quanto | al | tempo » ». Ora questo principio è falso; perocchè il |
Sulle categorie e la dialettica -
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l' assoluto che spiega l' esistenza del mondo appartenga | al | tempo, e quindi al mondo. L' antitesi poi di questa tesi, |
Sulle categorie e la dialettica -
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spiega l' esistenza del mondo appartenga al tempo, e quindi | al | mondo. L' antitesi poi di questa tesi, secondo il Kant, si |
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proposizione. Ma, come abbiamo detto di sopra, si nega | al | tutto che la causa assoluta comincii ad agire, poichè ella |
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agire, poichè ella opera con un atto eterno; come si nega | al | tutto ch' ella, qual causa, abbia luogo nel tempo; perchè |
Sulle categorie e la dialettica -
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oltremodo benefica, la quale consiste in conservare appunto | al | mondo i sofisti, e dar loro quella cultura per la quale |
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illusione? Convien dunque lasciarsi illudere per soddisfare | al | dovere di scegliere? Vi può essere un dovere morale che ci |
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di quell' ideale; ma quindi cadde nell' assurdo che è via | al | panteismo, cioè che ella fosse uno sviluppo di quest' |
Sulle categorie e la dialettica -
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» ». La quale riflessione l' avrebbe condotto dirittamente | al | vero, se l' avesse scorto a conchiudere, che dunque le |
Sulle categorie e la dialettica -
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di un ente condizionato , privo della ragion di sè stesso. | Al | che s' aggiunga un' altra riflessione preliminare. Tutto l' |
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sufficiente; giacchè, se lo facessero, mancherebbero | al | loro intento, e sarebbero in contraddizione seco stessi. |
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e perciò l' uomo, il mondo, e Dio stesso, conveniva ridursi | al | solo IO. Egli moveva da questo principio: « tutto si deve |
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quelli che volendo essere idealisti, pure intendono che | al | di là de' sensi e delle idee l' uomo ammette qualche cosa, |
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che altro non significa che l' oggetto è presente | al | soggetto e da lui conosciuto. Questo viene accordato anche |
Sulle categorie e la dialettica -
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dualità non si può spiegare, se non supponendo, che innanzi | al | soggetto ed all' oggetto v' abbia un punto d' indifferenza, |
Sulle categorie e la dialettica -
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di quell' oggetto che è anche soggetto. Fichte è infedele | al | suo principio di non dovere uscire dalla coscienza anche in |
Sulle categorie e la dialettica -
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corre. Lo stesso Fichte dice, che prima che noi venissimo | al | pensiero della riflessione, si erano succedute nel nostro |
Sulle categorie e la dialettica -
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termine, ossia l' oggetto inteso, il quale è contrapposto | al | soggetto intelligente; e quest' oggetto inteso può essere |
Sulle categorie e la dialettica -
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e quest' oggetto inteso può essere qualsivoglia cose | al | tutto diverse dall' ente intelligente. Così nella natura |
Sulle categorie e la dialettica -
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lui, anzi da lui distinguendosi. Tale è il fatto , contro | al | quale non vale argomento alcuno, e molto meno l' argomento |
Sulle categorie e la dialettica -
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e molto meno due parti in cui ella si divide. In quanto | al | soggetto la coscienza ci dice, ch' egli è quello che è |
Sulle categorie e la dialettica -
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ed astratto di Fichte; ma esige un' altra ragione fuori | al | tutto dell' Io umano, e veramente assoluta, la qual ragione |
Sulle categorie e la dialettica -
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sostanza del mondo, ch' egli non può levare nè aggiungere | al | mondo la menoma particella di materia; benchè potrebbe |
Sulle categorie e la dialettica -
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di realizzare un ideale, nel quale si dovesse aggiungere | al | mondo o togliere un atomo. Che anzi il potere dell' uomo è |
Sulle categorie e la dialettica -
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3 Fichte trova impossibile che, se l' uomo rispetto | al | mondo è passivo, diventi poi attivo. Ma, primieramente, in |
Sulle categorie e la dialettica -
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un ente che gli resiste e lo limita. Ricorrerà l' idealista | al | solito rifugio, che la resistenza è una pura illusione? Non |
Sulle categorie e la dialettica -
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inventa un sistema per assegnare delle ragioni sufficienti | al | fatto della coscienza, egli dà per ragioni altri fatti da |
Sulle categorie e la dialettica -
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modo facilissimo col quale fa comparire l' individuo umano | al | mondo! [...OMISSIS...] Vi par egli questa filosofia? non è |
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fingerla, o introdurla a capriccio per un cotal puntello | al | proprio sistema. D' altra parte Fichte dice: « « Tostochè |
Sulle categorie e la dialettica -
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creazione, è un contraddire ad un tempo alla coscienza, e | al | concetto di questa operazione dello spirito che |
Sulle categorie e la dialettica -
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dice la sua essenza . E pure l' affermazione non è inutile | al | conoscer nostro: che cosa dunque conosciamo per essa? |
Sulle categorie e la dialettica -
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intuizione dell' essere, e dal riferirlo che noi facciamo | al | sentimento. Ma che è la sussistenza dell' ente che non si |
Sulle categorie e la dialettica -
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si trova nella natura dell' affermazione, si riduce tutto | al | misterioso che si trova nella distinzione fra l' essenza |
Sulle categorie e la dialettica -
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quale ella punto non sarebbe. III Ma Fichte poi attribuisce | al | suo porre in sè e per sè , che è l' azione essenziale della |
Sulle categorie e la dialettica -
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ma si trova in ogni momento limitato. Questa tendenza unita | al | sentimento di limitazione è la ruota che muove lo spirito |
Sulle categorie e la dialettica -
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pena di scrivere diversi volumi per dimostrare, che io sono | al | tutto psicologista, ed egli solo è il vero ontologista. |
Sulle categorie e la dialettica -
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onde ella è per sè stessa oggetto, ed è quella che unendosi | al | reale lo rende conoscibile. Il vero oggetto adunque è l' |
Sulle categorie e la dialettica -
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adunque è l' idea; e questa poi partecipa l' oggettività | al | reale, a cui ella si unisce nella cognizione. Il supporre |
Sulle categorie e la dialettica -
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è l' uomo che riconosce sè stesso nulla dinanzi | al | tutto che è Dio, onde sente d' avere ogni cosa ricevuto. |
Sulle categorie e la dialettica -
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e senza ragione; 3 Il dire che non ci possiamo innalzare | al | di sopra di quest' azione, è un parlare così improprio, che |
Sulle categorie e la dialettica -
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dire il contrario, cioè che non ci possiamo abbassare | al | di sotto di quest' azione. Che se egli sembra che l' |
Sulle categorie e la dialettica -
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è DIO. Conviene adunque ricorrere ad un essere che stà | al | di fuori dell' IO umano per rinvenire la ragione |
Sulle categorie e la dialettica -
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per rinvenire la ragione sufficiente di questo, e sono | al | tutto inutili gli sforzi de' trascendentali (1) per |
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le passioni e i modi dell' ente, ha pienamente fallito | al | suo scopo; ella ha dichiarato assoluto quello che non è, nè |
Sulle categorie e la dialettica -
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avente quasi due facce: la faccia interna, accessibile solo | al | pensiero; e la faccia esterna che viene anche chiamata dal |
Sulle categorie e la dialettica -
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una ragione sufficiente, ed in quella vece son tali che | al | tutto la escludono, son tali che mostrano di non poterla in |
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kantiano, ma come occupante un posto inferiore. Fichte fece | al | Kantismo quasi direi la sommità di cui credeva privo l' |
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sopra ragionate. Il paralogismo adunque che serve di base | al | primo sistema di Fichte si può esprimere così: « Vi dee |
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come un ateo, il condusse, come dicemmo, a sostituire Iddio | al | suo Io puro, dove aveva collocato l' assoluto. E questo fu |
Sulle categorie e la dialettica -
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schema ideale di Dio. Fichte s' atteneva ancora con forza | al | principio dell' idealismo trascendentale che tutto l' |
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idealismo trascendentale che tutto l' essere si riduca | al | sapere, e che il sapere sia il solo generatore delle cose. |
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. La maniera dunque di ragionare di Schelling si riduce | al | seguente paralogismo: « Non si vede una via di spiegare |
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filosofia è quello di sciogliere le questioni: ella manca | al | suo ufficio qualora, non sapendole risolvere, inventa un |
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de' suoi maestri. Ma poniamo a dirittura sott' occhio | al | lettore in piccol quadro il disegno della Schellinghiana |
Sulle categorie e la dialettica -
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un sentimento, è necessario di poi che applichi quest' idea | al | sentimento, quando ne vuol far uso, e non lasciarla del |
Sulle categorie e la dialettica -
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prima degli antichi , che svanendo in nulla dà luogo | al | nullismo cavatone poscia espressamente da Hegel. All' |
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più. VI Oltracciò il punto d' indifferenza , anteriore | al | soggetto e all' oggetto, nel quale Schelling sulle traccie |
Sulle categorie e la dialettica -
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di Fichte collocò l' assoluto, non può avere identità | al | soggetto ed all' oggetto, perocchè ciò che è essenzialmente |
Sulle categorie e la dialettica -
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ma il nulla; che si considera indifferente in senso | al | tutto negativo, unicamente perchè il nulla non può aver |
Sulle categorie e la dialettica -
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degli enti coll' idea astratta di tutto . Acciocchè | al | tutto , ossia alla totalità , sottostesse un valore reale, |
Sulle categorie e la dialettica -
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e il collocare la ragione del rotar de' pianeti intorno | al | sole nel bisogno che sentono (essendo animati) di unità? |
Sulle categorie e la dialettica -
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intellettivo7morale. Onde, se i due primi appartengono | al | mondo ideale , la bontà appartiene al mondo reale in quanto |
Sulle categorie e la dialettica -
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primi appartengono al mondo ideale , la bontà appartiene | al | mondo reale in quanto si perfeziona colla sua adesione all' |
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Questa confusione tra il mondo reale e l' ideale accade | al | nostro filosofo pel materialismo di cui va infetta la sua « |
Sulle categorie e la dialettica -
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che v' ha un reale spirituale , che non appartiene già | al | mondo delle idee, ma nè pure a quello della materia. All' |
Sulle categorie e la dialettica -
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potenze a' soggetti reali e non alle idee. Nè alle idee o | al | loro sviluppo (quantunque le idee non abbiano un loro |
Sulle categorie e la dialettica -
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troppo a scapito della verità, di che ci dava sospetto pure | al | primo sguardarla. Questo filosofo adunque, col suo sistema |
Sulle categorie e la dialettica -
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come illusioni trascendentali: ed egli tre ne diede | al | mondo della natura , cioè la gravità , la luce e la vita; |
Sulle categorie e la dialettica -
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della natura , cioè la gravità , la luce e la vita; tre | al | mondo delle idee , nel quale confuse gli spiriti, cioè la |
Sulle categorie e la dialettica -
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la bontà , la bellezza . Ora questa divisione dell' ente è | al | tutto inetta, e appena degna d' essere confutata. La |
Sulle categorie e la dialettica -
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La vita si prende in diversi significati (1). Applicata | al | corpo, è una sua modificazione che lo rende atto ad esser |
Sulle categorie e la dialettica -
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atto ad esser sentito immediatamente e sensorio: applicata | al | principio senziente, consiste nel sentimento che lo |
Sulle categorie e la dialettica -
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universo materiale; perchè tutte queste cose appartengono | al | mondo reale. Quindi Schelling tratta ora di tutte queste |
Sulle categorie e la dialettica -
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le ragioni che adduce nella lunga discussione che premette | al | libro I della sua Logica intorno alla questione |
Sulle categorie e la dialettica -
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in sostanza era quella stessa che aveva fatta Schelling | al | suo maestro, quando aveva biasimato che nel sistema di |
Sulle categorie e la dialettica -
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dell' assoluta identità . Ma Hegel volle mettersi | al | di sopra di Schelling trovando un altro punto di partenza |
Sulle categorie e la dialettica -
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adopera appunto a significare un modo d' esistere opposto | al | modo ideale; onde, chi dicesse che l' ideale fosse reale , |
Sulle categorie e la dialettica -
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Ma questo secondo modo ha luogo solo posteriormente | al | primo: per esempio, quando la mente pronuncia che « l' |
Sulle categorie e la dialettica -
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altra realmente distinte, ma sono relazioni conseguenti | al | suo Verbo nel modo che altrove abbiamo esposto (1). Ma per |
Sulle categorie e la dialettica -
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è separata e distinta; e però esse precedono logicamente | al | verbo umano e non al divino. Questo primo errore di |
Sulle categorie e la dialettica -
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e però esse precedono logicamente al verbo umano e non | al | divino. Questo primo errore di Schelling fu il primo passo |
Sulle categorie e la dialettica -
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primo errore di Schelling fu il primo passo che lo travolse | al | panteismo. Ma all' errore di Schelling ne aggiunse Hegel |
Sulle categorie e la dialettica -
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quel che dialetticizza , non è più lo spirito umano. | Al | concetto adunque attribuendosi le operazioni dello spirito, |
Sulle categorie e la dialettica -
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appunto perciò da esso. L' ab. Gioberti confonde adunque | al | pari di Hegel l' operazione dello spirito (il verbo), che è |
Sulle categorie e la dialettica -
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dello scibile », dunque l' anima, fonte de' concetti, unita | al | primo ontologico, fonte delle cose, è ciò che costituisce |
Sulle categorie e la dialettica -
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può vedere questo tutto nella lettera VII di quelle scritte | al | prof. Tarditi (2), della quale rechiamo qui solo il |
Sulle categorie e la dialettica -
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, invece d' essere, come è, un puro oggetto che sta innanzi | al | soggetto che pensa: per nessuna maniera di sottigliezze e |
Sulle categorie e la dialettica -
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di tutte le scienze ad un oggetto solo, cioè all' idea ed | al | suo movimento dialettico, come si può vedere nella sua « |
Sulle categorie e la dialettica -
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l' immediatezza è un astratto, una relazione dell' ente | al | mediato, cioè del principio alle conseguenze e deduzioni. |
Sulle categorie e la dialettica -
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nulla di positivo, ella può essere applicabile ugualmente | al | nulla , nel qual caso il suo subietto è un ente mentale , |
Sulle categorie e la dialettica -
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adunque l' indeterminazione e l' immediatezza attribuire | al | nulla ed all' essere; egli ebbe bel gioco a prenderlo ora |
Sulle categorie e la dialettica -
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ed ora per essere; ed a conchiudere che l' essere è uguale | al | nulla! Ognuno che abbia letto le opere di Hegel (se ebbe |
Sulle categorie e la dialettica -
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causa e di sostanza, cui restringe poi ad una sola. Per sè, | al | suo parere, la sostanza è la causa in quanto esiste, e la |
Sulle categorie e la dialettica -
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divina, che giova meglio dirsi sovrasostanza. Quanto poi | al | Verbo, qualora piacesse di chiamarlo un modo in cui Dio è, |
Sulle categorie e la dialettica -
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assai nell' applicare questo giochetto d' astrazione | al | mondo quasi rappresentazione di Dio, perchè contenente in |
Sulle categorie e la dialettica -
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sarebbe il mondo: di che nulla di più assurdo e contrario | al | buon senso. Si confonde adunque l' idea di unità coll' ente |
Sulle categorie e la dialettica -
|
conosciuto bensì coll' idea, ma sussistente in un modo | al | tutto diverso dall' idea. Lo stesso si dica delle altre due |
Sulle categorie e la dialettica -
|
l' umano intelletto! Quanta l' ignoranza che rimane | al | mortale, anche dopo avere spesa tutta la vita in meditando! |
Psicologia Vol. I -
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«physis»), che vale dopo la Fisica . Questa parola adunque, | al | pari di quella di Filosofia, non fu istituita a significare |
Psicologia Vol. I -
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e immutabile, le rimanga quel significato medio, intorno | al | quale, quanti l' adoperano, si vanno per così dire, |
Psicologia Vol. I -
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può essere dall' intelligenza; non è dunque per sè oggetto | al | sapere (2). Ora le definizioni, per noi stabilite, della |
Psicologia Vol. I -
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i quali Dio è il massimo, si possono menomamente ridurre | al | pensiero; e sarebbe manifestissimo assurdo il dire che la |
Psicologia Vol. I -
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del mondo fenomenale e delle sue leggi costanti appartiene | al | gruppo delle scienze fisiche, e non a quello delle |
Psicologia Vol. I -
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Psicologia così la considera. Che se si volesse distaccare | al | tutto la materia dal sentimento, a cui si riferisce, che |
Psicologia Vol. I -
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che tratta di Dio, unica causa del creato. Lasciata dunque | al | fisico, al quale appartiene, quella parte di Cosmologia, |
Psicologia Vol. I -
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di Dio, unica causa del creato. Lasciata dunque al fisico, | al | quale appartiene, quella parte di Cosmologia, che descrive |
Psicologia Vol. I -
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così considerata, altro non è che una grande prefazione | al | trattato di Dio. Perciò a questo noi intendiamo |
Psicologia Vol. I -
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quale solo riceve la sua pienezza, e pel quale solo giunge | al | suo scopo. Rimangono in tale guisa due enti reali, e |
Psicologia Vol. I -
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dell' Essere assoluto, e risponde alla Cosmologia . | Al | complesso di tutta questa dottrina noi diamo il titolo di |
Psicologia Vol. I -
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parte dell' uomo. Tuttavia se l' anima si considera unita | al | corpo, se si considera in tutte le sue relazioni col corpo, |
Psicologia Vol. I -
|
Si può dire poi in ogni senso che nell' anima unita | al | corpo tutto l' uomo si contiene; poichè nel sentimento |
Psicologia Vol. I -
|
solamente quelle notizie antropologiche o psicologiche, che | al | servizio delle scienze morali ci sembravano necessarie. Ma |
Psicologia Vol. I -
|
l' essere intuìto. Essere dato ad un soggetto (per esempio, | al | soggetto umano) come oggetto, equivale appunto ad essere |
Psicologia Vol. I -
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che l' intuizione dell' essere, l' unione dell' oggetto | al | soggetto , nella quale quello rimane necessariamente |
Psicologia Vol. I -
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cui l' uomo fa uso, non può applicarsi a quanto sta fuori | al | tutto dell' uomo, ma solo a quanto è nell' uomo; e niente è |
Psicologia Vol. I -
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delle entità, che i suoi sensi non gli rivelano. Ma io fo | al | vostro detto un' altra opposizione. Dico che un segno, un |
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delle cose altra volta percepite, e perciò ricorriamo | al | sentimento datoci dalla natura. Così accade che, avendo voi |
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formate coll' immaginazione. Non è dunque in tal caso | al | sentimento che voi domandate i materiali della cognizione |
Psicologia Vol. I -
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nel nostro sentimento, come è il caso dei colori rispetto | al | cieco nato, vi rispondo come da prima: « Altra cognizione |
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ai suoi primi rudimenti, all' essere noto per natura, e | al | sentimento . Dell' essere noto per natura tratta l' |
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e del ragionamento . Si credette cioè di poter dividere | al | tutto l' osservazione dal ragionamento , quasichè fosse |
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giudizio noi lo facciamo così spontaneo, così continuato | al | sentimento, che egli ci scappa al tutto inavvertito; non |
Psicologia Vol. I -
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così continuato al sentimento, che egli ci scappa | al | tutto inavvertito; non calendo punto a noi di conoscer lui, |
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così la coscienza. Ed è questo giudizio strettamente unito | al | sentimento, che costituisce la percezione intellettiva |
Psicologia Vol. I -
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è il frutto dello stesso ragionamento, che si continua | al | primo, deducendo nuove verità dalle precedenti. Ora poi |
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non è in fine che l' applicazione dell' essere ideale | al | sentimento, su cui ella colloca la sua attenzione. Ogni |
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a significarli; e tuttavia l' intendimento supplisce da sè | al | difetto delle parole, concependo per intero la cosa, quando |
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che nel secondo, e perciò coll' affermazione si restringe | al | sentimento, e così ristretto s' identifica). Se non s' |
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vuol dire « riduzione di ciò che si crede conoscere | al | fatto della cognizione ». Quando ciò che si crede conoscere |
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cognizione ». Quando ciò che si crede conoscere è ridotto | al | fatto del conoscersi, non è più che si creda conoscere, ma |
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questa si formano, dal passare ch' ella fa dal non sentire | al | sentire, cioè dal non avere una data sensazione |
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di sè, producono in essa la coscienza, la quale rivela | al | filosofo le dottrine intorno all' anima. La coscienza |
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di esse è condotta a vedere per quali gradi l' anima scenda | al | basso, od ascenda alla cima della sua perfezione, a cui |
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filosofica, seguitando in suo viaggio l' anima stessa | al | doppio estremo del bene e del male, giunge a formarsene l' |
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ai tre libri dell' Antropologia, che noi supponiamo note | al | lettore, conviene aggiungere le seguenti, a intelligenza di |
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il sensismo, che giace nel fondo del suo sistema, dando | al | senso l' atto proprio dell' intelletto. Percezione |
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Ma la natura abbraccia di più tutto ciò che è necessario | al | soggetto per sussistere, e perciò abbraccia anche il |
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è indubitabile che la mente, porgendoci gli oggetti innanzi | al | pensiero, non ce li porge tutti tali quali sono fuori della |
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in ogni oggetto, su cui vuol filosofare, quanto appartiene | al | lavorìo della mente, e quanto appartiene all' oggetto |
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che penso, che parlo, sono l' anima. L' anima dunque, come | al | presente io la concepisco, è quell' essere che intendo |
Psicologia Vol. I -
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qualsiasi, ma dell' anima propria. - La parola Io adunque | al | concetto generale dell' anima unisce ancora la relazione |
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pronunciare Io , non lo pronunciano mai solo, ma unitamente | al | verbo che esprime la loro azione, poniamo « io sento, io |
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viene espressa, di tutto ciò che vi è in essa di straniero | al | concetto generale dell' anima, cavarne netto e solo il |
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che l' anima produca questa riflessione; ma bene riesce | al | sommo strano che l' anima sia l' Io , cioè sia l' anima |
Psicologia Vol. I -
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inteso, ma sentito bensì; il che è quanto dire l' oscuro e | al | tutto incognito sentimento. Applicando le quali cose alla |
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percezione intellettiva è il sentimento; poichè ciò che | al | tutto non si sente, non si può percepire. Anche l' anima |
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termine di essa (il sentimento) non è posteriore di tempo | al | suo principio (azione percipiente); ma il principio e il |
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essendo la mente, come già dicevamo, quella che presenta | al | filosofo l' oggetto delle sue meditazioni. Fichte, per non |
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da parte questa filosofia dotta (1), e farci compagni | al | senso comune. Il senso comune intende di significare le |
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a sè, di cui sieno modificazioni. Conviene adunque risalire | al | primo sentimento, pel quale e nel quale sono tutti gli |
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pel quale e nel quale sono tutti gli altri, e innanzi | al | quale niun altro sentimento si esperimenta. Vi deve essere |
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Condillac suppone che la vita sensibile cominci | al | primo fiutare, che la sua statua fa d' una rosa (1). Ma in |
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dissero che le sole sensazioni del tatto s' accompagnano | al | sentimento di noi stessi. Anche questa sentenza presa a |
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sue sensazioni »(1) ». Egli non s' innalza dunque fino | al | sentimento fondamentale, che sta al di là delle sensazioni |
Psicologia Vol. I -
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s' innalza dunque fino al sentimento fondamentale, che sta | al | di là delle sensazioni acquisite, nè giunge ad intendere |
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che tali modificazioni possano muover l' anima a riflettere | al | proprio sentire, a fare il paragone dei suoi stati, ad |
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dell' anima, e volendo rendere tale dottrina scientifica , | al | che non si può a meno di farvi intervenire la riflessione, |
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e che non appartengono alla nuda sostanza dell' anima, ma | al | concetto riflesso di essa sostanza; altrimenti noi |
Psicologia Vol. I -
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Ma accade pur facilmente che aggiungiamo, ad arbitrio, | al | concetto d' una cosa ciò che ad esso non appartiene. Noi |
Psicologia Vol. I -
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nella percezione dell' anima nostra , e che furono aggiunte | al | concetto dell' anima dall' arbitrio dell' uomo; e con ciò |
Psicologia Vol. I -
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da noi consistere in un primo sentimento immanente e | al | tutto sostanziale . Al libro presente ed ai tre seguenti è |
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in un primo sentimento immanente e al tutto sostanziale . | Al | libro presente ed ai tre seguenti è commesso di svolgere |
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altre sostanze la parte; e quello che ella è in sè stessa. | Al | quale lavoro, secondo la possibilità nostra, ponendo mano, |
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osservatore della natura che vi sono dei sentimenti | al | tutto diversi da quelli che a noi produce il corpo nostro |
Psicologia Vol. I -
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Perocchè il sentimento, che esprime questo vocabolo, è | al | tutto alieno da ogni fantasma corporeo, non rappresenta |
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animazione; dunque la parola morte non si riferisce che | al | corpo, e sarebbe assurdo attribuirla a ciò che non è corpo. |
Psicologia Vol. I -
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qualora le operazioni intellettive non fossero sensibili | al | loro modo, neppure potrebbero divenir tali pei sentimenti |
Psicologia Vol. I -
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intellettive, e trovare in esse proprietà ripugnanti | al | sentire dell' animale, se in qualche maniera esse coi loro |
Psicologia Vol. I -
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dell' oggetto, quell' atto sarebbe sensibile, perchè | al | tutto non sarebbe (2). La sensibilità dunque dell' |
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dell' intuizione primitiva viene dall' oggetto, riferito | al | principio soggettivo senziente (3). Di che si conchiuda che |
Psicologia Vol. I -
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modificazione; appunto perchè l' attività d' affermare è | al | tutto diversa dai suoi oggetti. Ma acciocchè l' identità |
Psicologia Vol. I -
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sente è passivo dal sentito, in quanto il sentito l' attua | al | sentire in quel modo; ma è del pari indubitato che è poi |
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quello che intende. In un ordine superiore egli è nondimeno | al | suo modo attivo, perchè è quello che fa che l' intelligente |
Psicologia Vol. I -
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atti secondi solendo essere accidentali, si suol aggiungere | al | concetto di sostanza quello d' immutabilità e di permanenza |
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tutti gli oggetti, che si possono poscia rappresentare | al | suo intendimento. Ora, colui che avrà bene afferrato questa |
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una dimostrazione efficacissima della nostra teoria intorno | al | sentimento fondamentale, e intorno all' essere universale |
Psicologia Vol. I -
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ad intendere distintamente, intuendo l' essere universale, | al | quale si riduce l' entità intelligibile di tutte le cose. |
Psicologia Vol. I -
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che egli è un principio unico, e senziente ed intelligente | al | tempo stesso; poichè ogni uomo può dire a sè stesso: quell' |
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allo stesso principio. Conciossiachè l' entità si comunica | al | principio senziente nel suo modo di sentita, che io chiamo |
Psicologia Vol. I -
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di sentita, che io chiamo anche realità e attività, laddove | al | principio intelligente si comunica nel suo modo d' intesa, |
Psicologia Vol. I -
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riconosca che nell' uomo non sono principŒ primi, ma v' è | al | di sopra un principio primo ed unico, che li tiene |
Psicologia Vol. I -
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, cioè quel sentito e quel noto, che aderisce per natura | al | principio attivo; poichè in questo sentito fondamentale |
Psicologia Vol. I -
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ordine loro si è che il principio intelligente è superiore | al | principio senziente, di maniera che è egli che dà |
Psicologia Vol. I -
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di maniera che è egli che dà prossimamente l' origine | al | principio comune dell' intendere e del sentire. Noi veniamo |
Psicologia Vol. I -
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sentimento corporeo, sarebbe immensamente cangiato. | Al | principio intellettivo sarebbe resa impossibile ogni |
Psicologia Vol. I -
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riflettere su sè stessa (1). Se si aggiungesse qualche cosa | al | sentito primitivo dell' anima, l' anima avrebbe certamente |
Psicologia Vol. I -
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di maniera che le idee astratte nell' uomo, privo | al | tutto di sensioni e d' immagini, o di vestigi che a quelle |
Psicologia Vol. I -
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dicevo, assai più probabile mi sembra che non rimarrebbero | al | tutto tali idee nell' uomo; perocchè elle consistono |
Psicologia Vol. I -
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mutazione nell' inteso primitivo, ma solo di una aggiunta | al | medesimo, perchè l' inteso primitivo non può mutarsi, |
Psicologia Vol. I -
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mutato è stato propriamente il sentito, cioè si è aggiunto | al | sentito precedente un sentito essenzialmente diverso, |
Psicologia Vol. I -
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infinitamente maggiore del primo, un sentito che appartiene | al | senso intellettivo. Quindi il principio primo che unisce il |
Psicologia Vol. I -
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primo principio , perchè l' anima è un principio superiore | al | principio sensitivo; è un principio che contiene |
Psicologia Vol. I -
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acconciamente si dice forma dell' intelligenza , in quanto | al | principio soggettivo aderisce, e lo rende intellettivo. |
Psicologia Vol. I -
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elemento extra7soggettivo non ha però relazione di oggetto | al | soggetto, giacchè il senziente, come senziente, non lo |
Psicologia Vol. I -
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non è il sentito primitivo, ma è quella forza estranea | al | sentimento che lo immuta, e la chiamammo sensifero (3). Ora |
Psicologia Vol. I -
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osservato che questa condizione di materia appartiene | al | sentito primitivo ed immanente, e non al sentito delle |
Psicologia Vol. I -
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materia appartiene al sentito primitivo ed immanente, e non | al | sentito delle sensazioni acquisite, perchè infatti quel |
Psicologia Vol. I -
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davamo la distinzione fra corpo e materia , e dicevamo che | al | concetto di corpo basta un sentito esteso; perchè nel |
Psicologia Vol. I -
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, nella natura si presenta qualche cosa come anteriore | al | sentito, quasi un cotal sostrato del sentito medesimo, ed è |
Psicologia Vol. I -
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Noi non conosciamo l' esistenza di questa forza anteriore | al | sentito ed al corpo soggettivo, se non a cagione di quello |
Psicologia Vol. I -
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l' esistenza di questa forza anteriore al sentito ed | al | corpo soggettivo, se non a cagione di quello che essa opera |
Psicologia Vol. I -
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quella forza si considera come un elemento necessario | al | corpo materiale; e ciò perchè quella forza opera in ogni |
Psicologia Vol. I -
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punto del sentito esteso, e può sottrarre ogni punto di lui | al | nostro principio sensitivo, come pure può supporgli un' |
Psicologia Vol. I -
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essere sentita, ma è una condizione precedente e necessaria | al | sentito. Questo è il primo carattere della materia, l' |
Psicologia Vol. I -
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e corpo sono l' ente medesimo. Tutti i corpi esteriori | al | nostro proprio non ci manifestano se non l' attività |
Psicologia Vol. I -
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l' appellazione di corpo materiale; e così attribuiamo | al | corpo, le proprietà materiali, come suoi attributi. Ciò |
Psicologia Vol. I -
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agisce nell' anima. Per dimostrarlo conviene osservare che | al | corpo è essenziale l' estensione continua almeno |
Psicologia Vol. I -
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è il modo. Il primo adunque dei due concetti si riduce | al | secondo, di maniera che, analizzando tutto ciò che sappiamo |
Psicologia Vol. I -
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essere sentito nel sentimento fondamentale come esteso; | al | quale primo essenziale carattere dell' animazione s' |
Psicologia Vol. I -
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spirito , ovvero dall' animo , attribuendo il nome di anima | al | principio prossimo dell' animazione del corpo, che è il |
Psicologia Vol. I -
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mia esistenza. II Posciachè l' essere ideale è congiunto | al | soggetto per via d' intuizione, è chiaro che non è il |
Psicologia Vol. I -
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soggettive ed oggettive. Le forme soggettive appartengono | al | soggetto e lo costituiscono; le forme oggettive non |
Psicologia Vol. I -
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e lo costituiscono; le forme oggettive non appartengono | al | soggetto, nè lo costituiscono, ma traggono in atto il |
Psicologia Vol. I -
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oro non è l' oro. In quanto adunque l' essere ideale è luce | al | soggetto intuente, in tanto è sua forma, senza che lo |
Psicologia Vol. I -
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Si dirà: l' essere ideale, com' è intuìto dall' uomo, è | al | tutto indeterminato. Ora egli potrebbe contenere molte sue |
Psicologia Vol. I -
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loro per una quantità maggiore o minore dell' intelligibile | al | loro intuito proposto; ma unicamente per una quantità |
Psicologia Vol. I -
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non gli rimarrebbe più alcuna via da riferire l' essere | al | sentimento, nel quale rapporto l' idea stessa, in quanto è |
Psicologia Vol. I -
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si abbia l' idea positiva di tutti gli individui eguali | al | percepito; onde percepito un individuo, noi conosciamo |
Psicologia Vol. I -
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ed analizzare più compiutamente questa sua limitazione. | Al | qual fine è uopo che noi consideriamo l' anima in relazione |
Psicologia Vol. I -
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all' agire dell' altro, e il patire dell' uno è simile | al | patire dell' altro, e il reagire dell' uno è simile al |
Psicologia Vol. I -
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al patire dell' altro, e il reagire dell' uno è simile | al | reagire dell' altro (di che venne l' erroneo principio che |
Psicologia Vol. I -
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alla reazione ») (1), e quindi il tocco dell' uno è simile | al | tocco dell' altro. Anzi nel caso nostro trattasi di due |
Psicologia Vol. I -
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non solo il corpo deve essere unito all' anima e l' anima | al | corpo, ma l' unione deve essere quale è quella della forma |
Psicologia Vol. I -
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o minore, ecc.; ma se paragoniamo quel corpo esterno | al | nostro principio sensitivo, non troviamo più quelle |
Psicologia Vol. I -
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stesso sentire; e però ciò che una cosa partecipa di sè | al | sentimento, tiene assai del relativo. Ma l' intendimento |
Psicologia Vol. I -
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dell' intendimento è sempre vero, perchè non si ferma | al | relativo; ma considera il relativo stesso rispetto a ciò |
Psicologia Vol. I -
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relazione di estensione, di grandezza, ecc., se rispetto | al | principio sensitivo hanno una relazione di sensilità , essi |
Psicologia Vol. I -
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quelle di sensilità . Che perciò l' anima razionale è unita | al | corpo, in quanto è unita al sentimento animale; e ciò |
Psicologia Vol. I -
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l' anima razionale è unita al corpo, in quanto è unita | al | sentimento animale; e ciò perchè il sentito, oltre avere la |
Psicologia Vol. I -
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la percezione razionale non si estende tuttavia se non solo | al | sentimento animale; poichè il principio percipiente non può |
Psicologia Vol. I -
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è nel suo sentimento. Onde nell' uomo, quale è naturalmente | al | primo istante del viver suo, vi è: 1 un sentimento unico |
Psicologia Vol. I -
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nostra sentenza, rammentandosi che noi abbiamo sempre unito | al | concetto di percezione quello di affermazione. Ma ciò fu, |
Psicologia Vol. I -
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fecondo d' errori. Egli pensò che l' anima si unisce | al | corpo per mezzo della specie intelligibile (1). Questa |
Psicologia Vol. I -
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s' avvide che il principio razionale non si poteva unire | al | corpo se non per un atto razionale; perchè se l' atto d' |
Psicologia Vol. I -
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riuscire a dimostrare l' anima razionale esser congiunta | al | corpo così intimamente, come la forma è unita alla materia |
Psicologia Vol. I -
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sistema proposto dall' arabo commentatore. Quello che mancò | al | pensiero di Averroè si fu: Il non aver posto mente alla |
Psicologia Vol. I -
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dell' Aquinate, e l' anima razionale deve unirsi | al | corpo con un suo proprio atto; perocchè, quand' anche fosse |
Psicologia Vol. I -
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organi generativi! E le stranezze medesime si attribuiscono | al | mauro filosofo Avicembrone, e ad Algazele (2). Agli stessi |
Psicologia Vol. I -
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cosa alcuna a provare l' esistenza dell' uomo; vale tutt' | al | più a provare l' esistenza d' un essere sensitivo. Ma |
Psicologia Vol. I -
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e per compirlo, dopo aver noi esposto come l' anima è unita | al | corpo quale forma di lui, che mette in essere il composto |
Psicologia Vol. I -
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corpo. Ripigliando adunque il detto, l' anima è unita | al | corpo non pei fantasmi, non per le specie intelligibili, |
Psicologia Vol. I -
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attribuire ad un' altra potenza, ad un altro principio, | al | principio senziente, irrazionale: o unito all' essenza |
Psicologia Vol. I -
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La difficoltà non istava qui: stava nello spiegare come | al | principio razionale potesse esser dato l' oggetto, sul |
Psicologia Vol. I -
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mano, di che accade che il moto della mia mano si comunichi | al | corpo. Il simile avviene nella percezione prima e |
Psicologia Vol. I -
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avviene nella percezione prima e fondamentale rispetto | al | sentimento sostanziale. Consideriamo adunque come questa |
Psicologia Vol. I -
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più. Dall' avere dimostrato come l' anima razionale unita | al | corpo soggettivo, possa essere attiva su questo, si trae |
Psicologia Vol. I -
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quella percezione che lega stabilmente l' anima razionale | al | corpo, e ne fa un solo soggetto. E questa è altresì la |
Psicologia Vol. I -
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quella intuizione contribuisca a far sì che l' anima unita | al | corpo sia diversamente disposta da quel che sarebbe, se non |
Psicologia Vol. I -
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per via di cognizione e di affetti, aventi per oggetti cose | al | di là della sfera sensibile ed animale (1); le quali |
Psicologia Vol. I -
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le proprie modificazioni (1). Questa operazione | al | cominciamento, quando l' animale non ha ancora alcuno |
Psicologia Vol. I -
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e perciò mediante un' azione sul corpo. Venendo ora | al | principio razionale, e ritenendo ch' egli possa sul corpo |
Psicologia Vol. I -
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le quali non sono eccitate da alcun corpo straniero | al | nostro, ma da stimoli e movimenti interni del nostro |
Psicologia Vol. I -
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onde ci venga questa inclinazione d' aggiungere l' idea | al | fantasma. Perchè aggiungiamo noi al fantasma di una pietra |
Psicologia Vol. I -
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d' aggiungere l' idea al fantasma. Perchè aggiungiamo noi | al | fantasma di una pietra l' idea d' una pietra, pur sapendo |
Psicologia Vol. I -
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razionale unito per una percezione naturale e continua | al | nostro proprio sentimento fondamentale7animale, esso è |
Psicologia Vol. I -
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ricomposizione si fa col rieccitare più o meno le immagini; | al | quale rieccitamento rispondono nell' ordine |
Psicologia Vol. I -
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nella massima estensione di significato) appartengono | al | sentimento. Il bene dunque e il male del soggetto uomo sono |
Psicologia Vol. I -
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natura prevale la luce intellettuale e il sentimento morale | al | sentimento animale, o viceversa, come pure può essere più o |
Psicologia Vol. I -
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». Il sentimento universale, pel quale l' uomo tende | al | bene, non può essere alterato dall' azione della volontà |
Psicologia Vol. I -
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Da questo sentimento universale pel quale l' uomo tende | al | bene, tende ad ogni bene, nascono naturalmente tutti i |
Psicologia Vol. I -
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non può scegliere gli uni a preferenza degli altri, nè può | al | tutto volerli. La prima condizione adunque, che rende |
Psicologia Vol. I -
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diverse circostanze in cui si trovano. Ma poco importa | al | più degli uomini di acquistare l' arte di produrre a |
Psicologia Vol. I -
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certi movimenti, non necessari alla loro esistenza e | al | loro benessere, o anzi contrari al loro benessere. In tal |
Psicologia Vol. I -
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alla loro esistenza e al loro benessere, o anzi contrari | al | loro benessere. In tal caso la volontà non se ne interessa, |
Psicologia Vol. I -
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eterogenei volitanti per l' aria, come pure a dar riposo | al | sensorio. La volontà dunque qui lascia fare all' istinto. |
Psicologia Vol. I -
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sola irritazione meccanica della luce, senza ricorrere | al | principio vitale e sensitivo. La ragione di quel |
Psicologia Vol. I -
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luce; e la sensazione è fenomeno soggettivo appartenente | al | principio senziente , il quale dalla molestia che prova, è |
Psicologia Vol. I -
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un fenomeno animale, che si deve attribuire indubitatamente | al | principio sensitivo , ma niun dubbio che la volontà possa |
Psicologia Vol. I -
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e massimamente un pensiero fisso ed appassionato, e quanto | al | contrario l' oziosità della mente l' aiuti, come si vede |
Psicologia Vol. I -
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Ricamboni che a sua volontà dormiva, e chiamato di mezzo | al | sonno, si rendeva sonnambolo; l' esperimento che ne ho |
Psicologia Vol. I -
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di spazio fra l' agente attivo e noi passivi, attribuiamo | al | corpo la modificazione del nostro sentire, come alla causa |
Psicologia Vol. I -
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pensiero incontanente succede il ritiramento del sangue | al | cuore, che si manifesta nella pallidezza, l' allentamento |
Psicologia Vol. I -
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di affettare prima il cervello, immediatamente si comunicò | al | sistema nervoso trisplancnico, che presiede alla |
Psicologia Vol. I -
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qui discusso. L' immaginazione adunque, che appartiene | al | sistema cerebrale, presenta all' intendimento il movimento, |
Psicologia Vol. I -
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sicchè il principio razionale che li muove non li stimoli | al | senso, e il moto loro impresso non sia un moto sensifero. |
Psicologia Vol. I -
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ipotesi per altro mi sembra probabilissima, e consonante | al | tutto colla speciale sensibilità propria del sistema |
Psicologia Vol. I -
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, la quale nello stesso tempo che andò più presso | al | vero delle altre, coll' eccesso in cui cadde, ne infastidì |
Psicologia Vol. I -
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in cui incappò la scuola animistica? Si riducono tutti | al | non aver veduto con distinzione che la causa di tutti i |
Psicologia Vol. I -
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. Mediante questa distinzione innegabile si scorge essere | al | tutto falsa quella università pretesa di fenomeni. Poichè |
Psicologia Vol. I -
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il bisogno di ricorrere all' anima, non seppero fermarsi | al | principio sensitivo , ma, trascorrendo il giusto termine, |
Psicologia Vol. I -
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l' elemento sensibile coll' intelligibile, cioè uniscono | al | sentimento, senz' accorgersi ed arbitrariamente, un |
Psicologia Vol. I -
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essi hanno messo nel sentimento e dichiarato parte di esso. | Al | tempo di Giovanni Alfonso Borelli (m. 1679), di Giovanni |
Psicologia Vol. I -
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stato accettato l' errore. Infatti, quando taluno presenta | al | mondo un errore abbracciato con una verità, si ammette l' |
Psicologia Vol. I -
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il cuore; una notizia tristissima l' abbatte, e toglie | al | suo cuore quasi il movimento. Or qui trattandosi di |
Psicologia Vol. I -
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Alla prima attribuì le operazioni senza coscienza, | al | secondo quelle di coscienza accompagnate; il che è del |
Psicologia Vol. I -
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altra operazione (riflessione), che ce la riveli ». Quanto | al | secondo errore di classificare le operazioni del senso fra |
Psicologia Vol. I -
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corpo nostro i quali non sono nostri, perchè non possiamo | al | tutto averne coscienza, ne abbiamo la prova negli |
Psicologia Vol. I -
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Le sole due prime classi di sentimenti appartengono | al | nostro individuo, e quindi sono nostri propri. Ora, |
Psicologia Vol. I -
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la meraviglia, che menava Galeno e dopo di lui altri molti, | al | vedere che l' uomo e l' animale sa muovere i suoi muscoli e |
Psicologia Vol. I -
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riassumendoci, noi vedemmo: Che l' anima razionale è unita | al | sentimento animale fondamentale per una percezione naturale |
Psicologia Vol. I -
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conseguentemente all' uno e all' altro. Che l' essere unita | al | sentito è lo stesso che l' essere unita al proprio corpo |
Psicologia Vol. I -
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l' essere unita al sentito è lo stesso che l' essere unita | al | proprio corpo soggettivo, per la quale unione ella diviene |
Psicologia Vol. I -
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perchè esso corpo è passivo. Che dall' essere unita | al | senziente , ne viene ch' ella sia attiva, e possa operare |
Psicologia Vol. I -
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velo densissimo, che ricopre il mistero della sensazione, | al | quale viene certo non piccola luce dal dichiarare il nesso |
Psicologia Vol. I -
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effettivamente il sentimento soggettivo inerente | al | nervo. Si noti tuttavia che, quantunque noi diciamo un |
Psicologia Vol. I -
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che lo compongono; nel sentimento interno, che inerisce | al | corpo, niente accade da cui altri si possa accorgere della |
Psicologia Vol. I -
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o contrattività; in tal caso il sentimento stesso, inerente | al | nervo, verrà a restringersi o a rilasciarsi, ad accumularsi |
Psicologia Vol. I -
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sentito deve produrre necessariamente una modificazione | al | sentimento fondamentale; la sua attività deve eccitarsi, |
Psicologia Vol. I -
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è un sentimento fondamentale, che aderisce essenzialmente | al | corpo, e che si diffonde nello stesso spazio del corpo, la |
Psicologia Vol. I -
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senza tuttavia sapere che cosa vi potesse essere | al | di là di questa esperienza, e senza intendere che le leggi |
Psicologia Vol. I -
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per escludere la moltiplicità , e in questo senso equivale | al | vocabolo unicità . In secondo luogo fu presa per escludere |
Psicologia Vol. I -
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medesimo e molto più dal senziente, è forza bruta opposta | al | sentimento. L' anima adunque, che è il principio senziente, |
Psicologia Vol. I -
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di materia, e i fenomeni soggettivi, che soli appartengono | al | soggetto senziente; 3 dal loro termine , per l' opposizione |
Psicologia Vol. I -
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La prima di queste tre classi di prove distingue e separa | al | tutto l' anima dal corpo soggettivo e dall' esteso; la |
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infinito, fino che perveniamo ad una qualche cosa, che sia | al | tutto priva di corpo »(1) ». Chi è atto a sentire la forza |
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parte dalla respirazione dell' aria, che viene scomposta | al | contatto del sangue con una operazione simile a quella |
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della semplicità del principio senziente si riduce | al | primo dell' unità del continuo; perocchè il continuo non è |
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cose esterne, ricevute nelle estremità nervose, si portano | al | cervello ». Che cosa sono queste impressioni? Sono forse |
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possono essere che movimenti. Ma i movimenti non si portano | al | cervello, ma a lui si comunicano, il che è quanto dire si |
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che è quanto dire si estendono lungo la fibra nervosa fino | al | cervello. Si deve dunque una volta sostituire quest' altra |
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della fibra, si muove; e se il moto non continua fino | al | cervello, non si ha sensazione »; certo l' impressione |
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modo meccanico o dinamico, ora è indifferente per noi) fino | al | cervello. Ora la sensazione, che è il fenomeno soggettivo |
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della vita. Quindi è manifestamente l' anima, che dà | al | corpo vivente la sua mirabile unità: Aristotele argomenta |
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il principio del sentire (il principio senziente), e che | al | principio compete essenzialmente l' essere semplice, |
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dottrina eccellente, perchè profonda e recondita, presenta | al | comune degli uomini le massime difficoltà; ma i savi o le |
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come fu di sopra spiegato. Sottostare, ossia aderire | al | sentito una materia corporea estesa, a cui il sentito è |
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considerare che in natura non v' è che il sentito, e che | al | sentito come sentito è essenzialmente unito il senziente, e |
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altra di queste due cause. Applicando dunque queste teorie | al | fenomeno della morte in generale, s' intende perchè alcune |
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se l' hanno già intera, la sviluppino e la perfezionino; | al | qual ultimo caso viene dato il nome di generazione . S' |
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il sentito; e muovere e modificare il sentito viene | al | medesimo che muovere e modificare il corpo, e per |
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manifestamente false, ed adoperano sovente delle maniere | al | tutto improprie di spiegare il loro pensiero (a ragion d' |
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la ragione ontologica sufficiente di tutti gli altri fatti, | al | di là del quale non si può cercare altra ragione di sorta. |
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Se poi la materia ubbidisce, cospirando le forze brute | al | fine del sentimento, hanno luogo in esso i contrari |
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cui carattere specifico fosse la diffusione del sentimento | al | tutto equabile senza condensazione di sorte, dovrebbe |
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in queste tale discordia, che invece di cospirare tutte | al | mantenimento dell' unità del sentito, divergendo le une |
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il principio senziente, e questo non può essere che | al | tutto semplice, perchè se fosse esteso, sarebbe termine. La |
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(4). Se ne indurrà forse che le sostanze materiali, che | al | cenno di Dio producono gli animali, fossero al tutto prive |
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che al cenno di Dio producono gli animali, fossero | al | tutto prive di vita? Sarebbe indurne il maggiore assurdo, e |
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tutto prive di vita? Sarebbe indurne il maggiore assurdo, e | al | tutto gratuitamente. Anzi lo stesso Mosè dice che fino |
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a sostenere ora il materialismo , ora il panteismo . Quanto | al | materialismo, è evidente che in nessun modo si può trarlo |
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principio semplice come suo essenziale costitutivo. Quanto | al | panteismo, è al tutto indifferente l' ammettere che le |
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come suo essenziale costitutivo. Quanto al panteismo, è | al | tutto indifferente l' ammettere che le sostanze animate, |
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siano anche tutte; purchè si conceda che sono create e però | al | tutto distinte dal Creatore, il panteismo rimane escluso. |
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riconoscere che la materia non esiste se non in relazione | al | sentimento, e nel sentimento l' anima, cioè il senziente, è |
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inestricabili, ed affatto inutili. Quindi anche dà | al | senso il giudizio, « sensus includit quasi implicitum |
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elemento che ha concetto di materia o di termine rispetto | al | principio senziente, sicchè l' attività del senziente non |
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Seguitando sulla stessa via sbagliata, il Glissonio concede | al | senso di potere errare, quando l' errore appartiene al solo |
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al senso di potere errare, quando l' errore appartiene | al | solo giudizio, e perciò alle funzioni della ragione. Gli |
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corpi, che in apparenza sembrano e si riputavano prima | al | tutto inanimati. A Ehrenberg parve di riconoscere che |
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eccitati, esterni, finchè mancano le condizioni necessarie | al | loro esercizio. Ma perchè, qui giova cercare, alcuni |
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il simiglievole, debba esservi altresì un sentimento simile | al | suo. Ma questa rimane sempre però una misura relativa, e |
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non organati perfettamente. Finalmente quella che presenta | al | di fuori i fenomeni suoi propri, e che ha bisogno di |
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del sentimento, i quali stimoli possono non esser termine | al | sentimento fondamentale dell' animale. E del pari s' |
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che il sentimento loro proprio si comunichi e si continui | al | sentimento totale, o dal sentimento totale si divida, |
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assurdo. Conciossiachè il termine del sentimento è opposto | al | suo principio; e se il termine esteso producesse il |
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un effetto dissimile ed opposto alla sua causa, contro | al | principio ontologico che « ogni causa deve produrre un |
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a comporsi insieme in quel modo che è più confacevole | al | loro istinto vitale (la cui legge formativa esporremo nella |
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sia stato diviso veramente; poichè egli è in sè stesso | al | tutto indivisibile. Infatti, quantunque io delinei colla |
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che io immaginassi quello spazio sferico; o che lo spazio | al | di là della sfera, da me circoscritta, non si continui |
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avvertire che l' individualità della materia è tutt' | al | più un' individualità molto imperfetta, poichè nella |
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uno, semplice ed alieno dallo spazio, che appartiene solo | al | termine del suo atto (al sentito). L' unicità dunque e la |
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dall' uomo. Quale è dunque l' individualità appartenente | al | bruto? Ella deve trovarsi nel sentimento, nell' unicità del |
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dei quali l' intensità del sentimento sia cresciuta | al | medesimo grado. L' individualità del sentimento non sarebbe |
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individuali, tuttavia essi non possono dimostrare | al | di fuori la loro individualità nello stato servile in cui |
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altro non sieno che una organizzazione più o meno opportuna | al | moto intestino degli elementi (1). Ora noi abbiamo messo |
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eccitamento che gli elementi a cui il sentimento aderisce, | al | contatto fra loro, debbano muoversi stropicciandosi |
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accade che il movimento elementare non si propaghi fino | al | centro, termine del sentimento dominante e costituente l' |
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limitati in una parte del corpo e non si estendessero | al | centro, nascerebbe un sentimento eccitato diverso dal |
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descritte condizioni la sensazione prodotta si riferirà | al | sentimento individuale dell' uomo, che è il sentimento |
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perchè lo scotimento dei nervi debba essere propagato fino | al | cervello, acciocchè noi , che siamo il principio razionale |
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del sentimento, dove cioè sta quel sentito, che risponde | al | sentimento fondamentale massimo, e individuato in virtù |
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eccitato, purchè si ammetta che la sensitività appartenente | al | nostro individuo non sia annessa alle molecole del fluido, |
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non adduce un attrito fra i loro elementi, continuato sino | al | centro del sentimento umano. Noi intanto esporremo colle |
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corporee separate dal nostro corpo, le quali, applicate | al | corpo nostro, operino immediatamente sulla vitalità. |
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sono i sentimenti quelli che, venendo le molecole vive | al | contatto, si continuano e si unificano; sono i sentimenti |
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viventi, o perchè l' eccitamento non è continuato fino | al | centro, cioè alla sede del sentimento massimo; ovvero |
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nuotando essi in un fluido, le cui particelle io suppongo | al | contatto e dotate di sentimento, possono benissimo stendere |
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il loro sentimento può essere più o meno raggiunto | al | sentimento massimo, e da questo più o meno dominato, o |
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individui femmina, ma vi aderisca meno di prima. Quanto poi | al | secondo modo, extra7soggettivo , se n' ha molti esempi, e |
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che il principio senziente non esiste se non inerentemente | al | suo termine, onde si deve moltiplicare col moltiplicarsi di |
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si opporrà che, ammessa questa teoria, sarebbe cosa | al | tutto decisa che la morte dell' animale si fa sempre per |
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umani; e poichè nell' uomo vi è un principio superiore | al | corpo, non può provarsi impossibile che questo principio |
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per sua natura. Ma l' anima, che è quella che dà la vita | al | corpo, non può cessare di vivere, perchè è vita ella stessa |
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cioè prova egualmente che il principio che dà la vita | al | corpo, abbia congiunta o no l' intelligenza, non può |
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dedusse dalla spontaneità del moto (1), conviene egualmente | al | principio sensitivo ed al principio intellettivo, perocchè |
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del moto (1), conviene egualmente al principio sensitivo ed | al | principio intellettivo, perocchè entrambi hanno una |
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che diceva non differire queste anime se non per riguardo | al | soggetto in cui esse si trovano, distinguendo con nuovo |
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nel cuore la sede di lei (1). E perchè nel cuore? Perchè | al | cuore passa il sangue dal polmone, dopo saturato d' |
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frase che assai bene distingue il sangue ossigenato, che va | al | cuore, dal sangue che, venendo spinto dal cuore alla |
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intuìto, è un principio fuori dello spazio e del tempo, | al | tutto semplice, spirituale (2). L' intuizione adunque |
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(1). L' uomo non potrebbe, se non avesse uno spirito | al | tutto semplice, eseguire l' operazione del paragone, |
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cose, le convenienze e le disconvenienze, ordinare i mezzi | al | fine, ecc.. Tutte queste operazioni suppongono un |
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azione dall' estensione, quindi non può attingere ciò che è | al | tutto fuori di essa. L' anima intellettiva dunque è |
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circolazione del sangue, si sottraggono quasi interamente | al | libero dominio della parte razionale, e però sono fatte da |
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si avvera che ogni atto sensitivo si debba attribuire | al | principio degli atti intellettivi), altro non conchiude se |
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quelle ragioni medesime, in sostanza, o simili, conducano | al | dì d' oggi i fisiologi, quasi universalmente, a distinguere |
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col principio dell' altra, cioè abbiano un solo principio, | al | qual principio si dia il nome di anima. Ora le prove da noi |
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cosa avvenisse nell' uomo che non si potesse attribuire | al | principio intellettivo, quell' attività non sarebbe un' |
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dal fatto che gli atti sensitivi si possono talora ridurre | al | principio stesso che intende, dimostra che in tal caso uno |
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il principio sensitivo, in quanto soltanto aderisce | al | termine esteso e produce il sentimento, e di conseguente |
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è attuale, non immuti la natura del percepito, tuttavia dà | al | percipiente la forza di agire su di lui e di mutarlo. Così |
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più oltre, se si riflette che ogni percezione attuale dà | al | principio razionale una facoltà attiva (rispondente alla |
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Scolastici, perchè pareva che ella unisse l' intelligenza | al | corpo come motrice , e non come forma (3). Ora è al tutto |
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al corpo come motrice , e non come forma (3). Ora è | al | tutto erroneo considerare l' intelligenza come motrice del |
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in alcun modo divino, perchè limitato e contingente; e che | al | solo oggetto spettava d' essere annoverato fra le cose |
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illimitato, eterno, necessario, e di altre qualità fornito | al | tutto divine. Poichè questo, che sta immobilmente dinanzi |
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tutto divine. Poichè questo, che sta immobilmente dinanzi | al | soggetto umano, è lo stesso essere in quanto è ideale. E |
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ideale. E per questa comunicazione, che l' oggetto fa di sè | al | soggetto umano, si può dire di lui solo ciò che disse S. |
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in più individui per via di generazione (4). Poichè, come | al | cominciamento impose leggi fisse a tutte le cose create, |
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risplende l' essere, conviene che sia un animante organato | al | modo stesso del generatore. Questa organizzazione è |
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perfetta, la potenza centrale del senziente recata | al | più alto grado; sicchè il soggetto animale, giunto all' |
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perchè questo principio intellettivo, tostochè s' unisce | al | corpo, gli dà l' ultima formazione e modificazione, che lo |
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riceve, come una potenza rimota tratta ad un nuovo atto. | Al | principio, a cui era dato un termine esteso, ora è dato |
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delle precedenti nostre investigazioni. Ma per innalzarci | al | discorso dell' immortalità dobbiamo prima discendere a |
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che tende ad accrescersi quanto più essa può, e giunta | al | grado massimo trova forze da spingere il suo atto fuori |
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sensitivo una prima tendenza ad apprendere il corpo | al | maggior segno possibile, ne avverrà che egli, dopo avere |
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un nuovo termine della sua attività, un termine superiore | al | corpo, indipendente dal corpo, che è per sè, è la stessa |
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attinse l' essere in universale, perchè questo essere è | al | tutto imperibile, immodificabile, cosa eternale. Dalla |
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quale intendiamo il corpo. A cui rispondiamo che se si va | al | fondo della dottrina di S. Tommaso, egli viene a insegnare |
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che noi abbiamo considerata l' anima dell' uomo, unita | al | corpo, nei tre suoi atti speciali: 1 nell' atto con cui |
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del sentimento animale per sussistere, perchè egli è | al | tutto indipendente da lui; e questa è l' anima umana, che |
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pensiero. Il vecchio padre, sentendosi venir meno, chiama | al | suo letto i figliuoli, e raccolte le stanche sue forze, |
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nella morte, è percepito dal principio razionale. E perciò | al | principio razionale deve riuscire naturalmente la morte |
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naturalmente la morte tanto ripugnante, quanto è ripugnante | al | principio animale; salvo che, avendo il principio razionale |
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diversa dallo spazio che viene limitato; questo spazio è | al | tutto indipendente dal corpo. Lo spazio adunque non può |
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ed è questo: « Il principio ha l' esistenza condizionata | al | suo termine; ma quando egli già esiste, ha un' attività |
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diverse attività ed esercitare diverse funzioni relative | al | suo termine. Di questo vero importante parleremo più a |
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perchè percepisce un principio sensitivo inclinato verso | al | termine corporeo. Questa dottrina contiene altresì la |
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a questo principio s' aggiunge un' attività tendente | al | corpo, questa attività o realità nuova lo individua. E ciò |
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tutte le cognizioni ricevute nella vita presente quanto | al | loro atto, che abbisognava d' organo corporale, tuttavia |
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di natura unico, può moltiplicarsi, cioè rimanere unito sì | al | soggetto, anima intellettiva, come ai principŒ sensitivi |
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a considerare come la dottrina esposta intorno | al | nesso dell' anima umana col corpo, nello stesso tempo che |
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universale. Altri, fissando l' attenzione esclusivamente | al | principio razionale, e bene scorgendo che questo è ciò che |
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sentire, è cosa della stessa natura; onde s' aggiungerebbe | al | sentire nel bruto qualche altra cosa oltre al sentire, |
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aggiungerebbe al sentire nel bruto qualche altra cosa oltre | al | sentire, mentre non altro si scorge nel bruto che il |
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savojardo, che si mostra forse un po' troppo inclinato | al | sistema delle due anime, dopo avere addotte le autorità da |
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soggetto razionale »; quindi ciò che si unisce come forma | al | sentimento animale è l' anima razionale, sola anima propria |
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da due principŒ identificati, è l' anima razionale unita | al | corpo, di cui si può dire con un autore antico: « Unus et |
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salvus fiat (2) ». Nè la distinzione delle due attività | al | modo spiegato si distrugge a cagione di quel che dicemmo, |
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così diversa dalla sensitiva che da questa rimarrebbe | al | tutto separata, se non vi si riunisse per via di |
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differenza, non sarebbe discernibile la loro pluralità, nè | al | tutto sarebbe. Dice che se le parti sono differenti, dunque |
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le ragioni di ciò che hanno goduto i tristi oltre | al | dovere in questa, o patito oltre il merito, i buoni. Ma e |
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lo manifesta di continuo, sia in azioni ed imprese durevoli | al | di là della vita presente, sia nell' amore d' una gloria |
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non ha da pentirsi della fatica che sostiene per giungere | al | conoscimento di sè, se quella lo scorge a sì lieto |
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vive ed intende, durerà in perpetuo. Questo vero lo innalza | al | di sopra di tutte le smisurate moli che compongono l' |
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che non dubitai di designare fin d' allora e promettere | al | pubblico questo Volume della Collezione a doverlo |
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otterrà pervenendo a far sì che ciascun cittadino partecipi | al | potere politico quanto gli è necessario a difendere e |
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le si dia, l' edificio riuscirebbe vacillante, ruinerebbe | al | primo corrodersi e venir meno di quel suo temporaneo |
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che si concepisce senza alcun bisogno di ricorrere | al | concetto di società. Questo diritto noi l' abbiamo trattato |
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sconfitta dalla rivoluzione francese, la quale cangiò forma | al | dispotismo, non l' estinse perciò; anzi egli ricomparve più |
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essere purgata dal dispotismo, cioè deve essere sottoposta | al | suo vero diritto, e non foggiata sopra un diritto preteso |
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civile ogni potere, non lascia sussistere altra società | al | suo fianco: la società civile così concepita, così nominata |
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pure quelli di ogni altra associazione che sia conforme | al | diritto naturale e razionale. Così tutte le maniere dei |
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socŒ. Ma la moltitudine che si ordina civilmente ha diritto | al | fine dell' associazione nella quale si unisce; dunque ha |
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a scegliere la miglior forma sociale, non si raggiunga | al | primo tentativo quella regolarità, e solamente più o meno |
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regolarità, e solamente più o meno vi si avvicini, rimane | al | popolo continuamente il diritto di riforma, cioè il diritto |
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de' governanti se non in quanto servono o sono necessarŒ | al | buon governo: pregiudicando a questo cessano d' essere |
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Dire il contrario apparterebbe alla morale dell' egoismo e | al | diritto gretto, adulatorio, sofistico dei Legulei. L' unica |
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produrre una obbedienza per qualche istante, ma come egli è | al | tutto instabile e momentaneo, così pure è instabile e |
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dal mal fine a cui si assoggetta; perocchè l' obbedire | al | comando suppone, come dicevamo, in quello istante che si |
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ad un altro membro della società, o un membro della società | al | potere, non si credeva dover soggiacere ad alcun tribunale, |
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se è fatto bene, rende le disposizioni politiche innocue | al | bene dei particolari membri della società. Solamente |
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provano mai ch' egli non sia necessario, proveranno tutt' | al | più una verità troppo disorrevole agli uomini, che non si |
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governo possano soggiacere a qualche sindacabilità: tutt' | al | più si ripulsa la violenza colla violenza: le vie di fatto |
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guarentigie che possano esser date dall' autorità suprema | al | popolo: a niuno viene in mente di domandarle: tutti sentono |
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cosa sappia il popolo che la fa, che cosa sappia intorno | al | problema che abbiamo indicato: « In che maniera si possa |
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»Il popolo che ha trionfato nella rivoluzione dimanda | al | nuovo governo tutte quelle guarentigie che egli conosce |
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hanno istituito, alla soluzione che essi hanno saputo dare | al | problema sociale delle guarentigie, soluzione che forse si |
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già a sciogliere il problema in se stesso sommettendo | al | calcolo gl' intrinsici suoi dati e facendosi carico di |
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si dirà in appresso, la quale deve anzi servire di codice | al | detto Tribunale, sul quale pronunciare e motivare le sue |
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parte dei governati. In questa sfera di materie sottoposte | al | Tribunale politico non si debbono comprendere i diritti di |
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di qualche cittadino, la cosa non può essere riferita che | al | Tribunale politico. Così pure se la legge o il diritto |
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e vuol sapersi se di quel diritto fu abusato, tocca | al | Tribunale politico decidere perchè questa decisione importa |
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il richiamo di quelli che se ne tengono offesi, appartiene | al | Tribunale politico, perocchè anche in tutti questi casi |
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una legge inferiore alla Costituzione, la causa appartiene | al | Tribunale politico. Così pure ogni qualvolta trattasi d' un |
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legge se non la Costituzione, spetta portarne sentenza | al | Tribunale politico. Distinta cosi la competenza dei due |
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quali persone giuridiche possono essere attrici dinanzi | al | medesimo. Primieramente al potere legislativo è lasciata la |
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possono essere attrici dinanzi al medesimo. Primieramente | al | potere legislativo è lasciata la facoltà di consultare il |
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politica; ma la domanda dee esserne fatta unicamente | al | Collegio di prima Istanza di questo Tribunale, e ciò senza |
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cittadini in qualunque sia tempo contro alle leggi innanzi | al | Collegio d' Appello e alla piena seduta. Se il Collegio di |
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Se vi scorge qualche ingiustizia ne dee dare i motivi | al | potere legislativo; e questo rimane tuttavia libero di |
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promulgarla o no. Qualora la promulghi, riportandosi così | al | giudizio del pubblico, ella ha pieno vigore fino che non |
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può essere ugualmente proposta all' uno dei due Collegi o | al | Tribunale in piena seduta. Colla sola aggiunta di questo |
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infrangere la giustizia, e gli uomini pensano sempre prima | al | fine che al mezzo. Anzi egli è pur singolare quella |
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la giustizia, e gli uomini pensano sempre prima al fine che | al | mezzo. Anzi egli è pur singolare quella spensieratezza che |
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è appunto questa rispettabilità dei diritti già acquistati | al | governo sociale che rende necessario supporre una |
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nessuno perdeva, e invece altri guadagnava: poichè il socio | al | quale si cangiava il modo di essere del suo diritto, non |
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e che il nuovo Potere che si voleva erigere fra di loro, | al | quale fossero tutti subordinati, non venisse a comandare |
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si trattava di altro che di stabilire una amministrazione | al | solo fine che determinasse sempre l' ottima modalità dei |
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che si trattava di sottomettere quanto alla loro modalità | al | potere che si voleva instituire. Trovò tale proposizione la |
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nei Padri, ai quali pareva che con ciò si attentasse | al | loro potere sui figliuoli, sulle mogli e sui servi; e che |
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i padri, prima d' essere emancipati: supponiamo (e questo | al | tutto non può sostenersi) che si possa fare lo stesso |
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ottima modalità, se pur si dà qualche pregio all' onesto ed | al | giusto, e non si credono vani nomi. La proposizione adunque |
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trattare le ragioni della medesima circa l' aver parte | al | governo civile che volevasi instituire. Nella quarta |
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società. La sola cupidigia insaziabile può esser sorda | al | loro diritto, e può impietrire il cuore a ricusare d' |
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cui questa voce sia totalmente straniera e che parlandogli | al | cuore non gli faccia intendere ch' egli è obbligato, |
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mai che gl' indigenti che soccorrevano avessero un diritto | al | loro soccorso, sicchè lo si potessero pigliare per forza: |
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di nuovo, è il regolamento della modalità dei diritti | al | doppio fine che sieno conservati ed accresciuti. Egli |
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v' è di più che un potere, il quale lo difende e lo aiuta | al | bene degli uomini. Egli è dunque un grande errore, sebbene |
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di tutti gli uomini. Non è, dico, preferibile rispetto | al | vantaggio degli stessi proprietarŒ, perocchè primieramente |
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la quale verrebbe a formare due poteri egualmente supremi | al | contatto l' uno dell' altro; nei quali perciò non potrebbe |
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quelle del suo spirito, poichè il suo spirito è preferibile | al | suo stomaco. Accordo che sia lo spirito preferibile allo |
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apportare un esterno vantaggio, non da chi è indifferente | al | risultamento di tal giudizio. Conchiudasi: La società |
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Dimostrò che il diritto del padre era tale che non rimaneva | al | figliuolo nessun diritto verso il padre che ammettesse una |
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incolumità da poter difendere anche contro il marito; che | al | servo rimanevano due diritti da poter difendere contro il |
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indivisibili, sicchè non ne possano contribuire una parte | al | potere sociale e pagare in tal modo le spese di questo, |
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e pagare in tal modo le spese di questo, come rispose | al | delegato dei non liberi, poichè avendo essi il diritto |
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non proprietarŒ nelle guerre che possono esser mosse contro | al | paese dai nemici esterni colle loro persone tanto quanto |
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innanzi alla coscienza della sua dignità corrispondente | al | valore di alcuni giorni di oppressione, o di alcuni atti di |
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che non àvvi uomo che possa neppur dirsi veracemente privo | al | tutto di esterne proprietà. Negherete a quelli che la |
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tutti egualmente i membri della civile Società partecipino | al | potere amministrativo della medesima, perocchè questo |
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Ma se diversi uomini partecipano in diversa misura | al | bene della società civile, non viene lor fatto torto; |
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che nella speculazione del nostro obbiettatore. Egli è poi | al | tutto falso, che una voce efficace di richiamo non giovi se |
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è solo il timore del castigo, che tien dietro con certezza | al | commesso delitto, quello che ritrae gli uomini dal |
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infierisse sopra di essi? è impossibile ad essa di tor via | al | tutto questo male essenziale dello stato di natura, ma non |
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componenti l' Amministrazione sociale ne sono totalmente | al | sicuro; perchè il debile non è mai sicuro dal forte; e la |
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ella possibile? Questo è il passo che la Commissione trova | al | tutto insuperabile. Dico se è possibile, quando si voglia |
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arbitrariamente nè mettere limite alla produzione, nè torlo | al | consumo. La amministrazione sociale adunque non può entrare |
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alla società, ed il lavoratore rinunzia bene volentieri | al | diritto di dire la sua opinione nelle pubbliche cose quando |
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non danno dunque alla patria che quanto dà il mercenario | al | padrone al cui soldo lavora: è un contratto che fa colla |
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dunque alla patria che quanto dà il mercenario al padrone | al | cui soldo lavora: è un contratto che fa colla sua patria: e |
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prive di libertà, quanto quelle che si ritrovavano | al | tutto prive di proprietà materiali, non potevano per la |
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la modalità dei diritti proprŒ, dall' istante che erano | al | tutto dipendenti dagli altri uomini. In fatti era stato |
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bensì far uso di tutte le sue azioni, per cui non resta più | al | servo alcun modo di provvedere a sè stesso, ma resta solo |
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servo alcun modo di provvedere a sè stesso, ma resta solo | al | padrone il dovere di provvedere al servo. Ed una cosa |
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sè stesso, ma resta solo al padrone il dovere di provvedere | al | servo. Ed una cosa simile può dirsi di colui che è al tutto |
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al servo. Ed una cosa simile può dirsi di colui che è | al | tutto privo di proprietà; poichè questi se vuol vivere |
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trovavano più diritti, e per ciò i cittadini appartenenti | al | primo ordine, cioè all' inferiore, avevano voce di richiamo |
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d' essere stata offesa dall' altra, a sottomettersi | al | giudicio di arbitri benevisi dalle parti. Quest' è la |
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facessero a volontà. Vero è dunque che i mercenarŒ non sono | al | tutto alla condizione dei servi; ma quella poca libertà ch' |
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come quei primi, nè l' avessero intera come questi secondi: | al | che avea creduto di soddisfare coll' articolo proposto. |
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occupare alla cultura del suo intelletto e del suo cuore, e | al | godimento degli onesti piaceri: i quali beni sono di un |
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come dicemmo, essa non può fare generalmente parlando, od | al | meno non può farlo ad occhi aperti; perocchè ad occhi |
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distruggerlo, e di una stoltezza che si è resa impossibile | al | genere umano, sc“rto sulla via della perfezione, sarebbe |
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diritto di nuocere altrui senza ragione, nessuno ha diritto | al | male ed alla stoltezza. La società civile adunque, sì per |
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il corpo dei mercenarŒ come fornito di un diritto | al | mantenimento, e debbe conoscere che il provento del |
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suo travaglio è condizionato alla volontà di chi lo prende | al | lavoro: e ciascun mercenario non può sempre assicurarsi di |
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di quelli che si applicano esclusivamente alle arti ed | al | commercio, e che comperano da essi i prodotti primi, ciò |
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posto, se i fondi industriali e commerciali sono soggetti | al | pericolo della sorte, egli è evidente che nella loro |
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altra via di valutar la ricchezza se non riportandosi | al | prezzo relativo delle cose, cioè al prezzo che acquistar |
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se non riportandosi al prezzo relativo delle cose, cioè | al | prezzo che acquistar possono messe in cambio con altre |
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riguardanti il mezzo onde ottenere quel fine. Riguardo | al | fine la legge naturale vuole, che gli uomini viventi nello |
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non si può recedere, e se l' equità, come si dice, fosse | al | tutto impossibile da ottenersi, bisognerebbe convenire, che |
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Essa non dice, che le basi dell' equità già proposte sieno | al | tutto impossibili da praticarsi: dice solamente, che esse |
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aveva creduto di progettarla. Questi due scopi erano | al | tutto necessarŒ da conseguirsi, e per l' umana dignità il |
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corrispondono ai due modi dell' esistenza umana, cioè | al | modo di esistere come essere morale e al modo di esistere |
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umana, cioè al modo di esistere come essere morale e | al | modo di esistere come essere sensibile: l' uomo esiste in |
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bastava verificare: all' incontro per eleggere un membro | al | tribunale politico, nella cui elezione non si doveva |
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del diritto di rappresentazione attiva, o sia come titolo | al | potere amministrativo, ammetteva naturalmente molte frodi, |
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prima all' instituzione del Tribunale politico, innanzi | al | quale ognuno potrà poscia presentare le ragioni ch' egli ha |
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poscia presentare le ragioni ch' egli ha di partecipare | al | potere, o sia lo stato della ricchezza ch' egli possiede, e |
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conservarle anche nello stato di elettori dei membri | al | politico Tribunale. La legge adunque proposta dalla |
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in quella dei mariti e dei padri: i mariti danno, oltre | al | proprio, un voto per la moglie; ed i padri e le madri |
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emancipati possono essere abilitati dal Tribunale medesimo | al | diritto di voto, quando ciò esigano per giuste cause contro |
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pensa. Medesimamente il voto per delegazione non supplisce | al | suo secondo ufficio e in quanto a questo ufficio è pure di |
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è pure di natura sua inalienabile. Questo voto riguardo | al | suo secondo effetto è un giudicio che si dà sui candidati. |
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Ognuno, fu detto, debbe poter rinunziare quand' egli voglia | al | proprio diritto. Rimane forse offeso qualcheduno perchè |
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Rimane forse offeso qualcheduno perchè altri rinunzia | al | diritto che possiede? Se alcuno rinunzia al proprio |
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altri rinunzia al diritto che possiede? Se alcuno rinunzia | al | proprio diritto, gli altri lungi dal perdere ne guadagnano; |
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porta con sè, sicchè il resto dei cittadini ne rimanesse | al | tutto scarico. Nella società civile all' incontro che |
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elezione di molti, questi si rimetterebbero tacitamente | al | volere dei pochi, quando ciò fosse da principio accordato: |
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ottenere, se non mediante il parere della maggior parte | al | meno della nazione? se adunque vengono a mancare dei voti |
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in quelli dei mariti e dei padri; e si dava all' incontro | al | marito il voto della moglie, al padre i voti dei figliuoli. |
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e si dava all' incontro al marito il voto della moglie, | al | padre i voti dei figliuoli. Le ragioni di questo articolo |
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i voti pei medesimi. Ma si osservò ancora che ciò che dava | al | padre simil diritto era l' esser padre, e non l' esser |
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fare che non fosse padre, così non doveva neppure negare | al | medesimo ciò che nasceva dalla sua paternità; il pieno |
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nulla hanno a fare col Tribunale; ed elle sono rispetto | al | medesimo come se non fossero. Il Tribunale adunque non |
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depravata, noi troveremo la volontà dei figliuoli essere | al | tutto indivisa da quella dei padri, e la volontà delle |
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da quella dei padri, e la volontà delle mogli essere | al | tutto indivisa da quella dei mariti. E` l' amore che di più |
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suoi genitori, come è un dovere della moglie di uniformarsi | al | volere del marito. D' altro lato i genitori, come fu già |
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o dissensione fra due parti, queste debbono comparire | al | suo cospetto per riceverne la sentenza, ciò che è quanto |
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dai loro diritti, la vostra dichiarazione arbitraria varrà | al | più al più fino che voi vivrete: i padri ed i mariti che |
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diritti, la vostra dichiarazione arbitraria varrà al più | al | più fino che voi vivrete: i padri ed i mariti che |
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questo è vero fino che si può: ma havvi un limite oltre | al | quale non si può. Vorreste voi prevenire i mali col fare |
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leggi, ed i Tribunali criminali. Ma quando si vuol piegare | al | fine di prevenire i mali quelle istituzioni che di loro |
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da un uomo esperimentato che ha saputo ben conoscere fino | al | fondo gli uomini del suo tempo, e che ha vedute e calcolate |
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I sistemi politici foggiati su tale principio relativi | al | tempo in cui sono fatti, ed al grado di corruzione di cui |
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su tale principio relativi al tempo in cui sono fatti, ed | al | grado di corruzione di cui sono arrivati i loro autori a |
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mali dell' abuso dell' autorità paterna? legherete le mani | al | padre: ed ecco snaturata la relazione fra padre e figlio. |
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mezzi ad ingannare od a tradire, ma sono voci che parlano | al | cuore di tutti, mediante le venerande idee che in quelli |
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ai figliuoli ed alle mogli di richiamarsi dei loro torti | al | Tribunale ogni qualvolta li soffrono, e più ancora tutte |
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sieno i voti quante sono le persone componenti la società: | al | quale coll' articolo che discutiamo non si deroga punto; ma |
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fine che si è usurpato, appartenente ad altre instituzioni | al | tutto d' altra natura dalla sua. Il falso principio adunque |
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era stato abbracciato dall' Assemblea; o vero lasciando | al | tutto simigliante principio costituire un governo sopra |
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ingegnosa della medesima in diverse persone ovviasse | al | maggior segno gli abusi possibili di se stessa. Noi siamo |
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può conseguir meglio che conservandosi perpetuamente fedeli | al | primo; ma non a tutti parrà così. A costoro pertanto |
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più che precede l' esperienza, e solo questa potrebbe dare | al | medesimo una prova di qualche valore. Già che dunque si |
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determinano i pochi sapienti, che sono co' loro intelletti | al | livello dell' argomento. Nel caso adunque che vorreste |
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egli è certo che la maggior parte di voi dovrebbe ritirarsi | al | tutto dalla deliberazione, ed abbandonare al giudizio dei |
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ritirarsi al tutto dalla deliberazione, ed abbandonare | al | giudizio dei pochi ingegni più eminenti tutti i vostri |
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difficoltà dell' argomento; mentre che gl' ingegni sono | al | tutto accidentali, ed i più o meno forti nascono a caso, e |
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alla medesima, non abbiano provveduto almeno altrettanto | al | bene di sè stessi, che a quello della società? Dall' |
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diritti per metterla in mano di quelli che fossero scelti | al | governo, costruito secondo il progetto della utilità o |
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secondo tal principio costituita, non ha già da pensare | al | tutto, ma solo alla convenzione particolare che egli fa |
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è così necessario, come è la società stessa, e sarebbe | al | tutto contradditorio, che si volesse la società, e che si |
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politico. Art. 2 Ogni uomo ha diritto di ricorrere | al | medesimo. Art. 1 I mercenarŒ hanno diritto d' essere |
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con cinque voti; perchè in essa il numero dei voti equivale | al | numero delle centinaia di lire. Laonde questi non resta |
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Assemblea rimane privo di voto è tutto ciò che rimane | al | di sotto di un milione; ma egli è da osservarsi che la |
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sotto di un milione; ma egli è da osservarsi che la somma | al | di sotto di un milione esercitò però la sua forza nella |
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quarta Assemblea; come nella terza influì quanto stava | al | di sotto di cento mila; nella seconda quanto stava al di |
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stava al di sotto di cento mila; nella seconda quanto stava | al | di sotto di diecimila e nella prima quanto stava al di |
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stava al di sotto di diecimila e nella prima quanto stava | al | di sotto di mille. Così parimenti se noi imaginiamo una |
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il primo diritto della quale, cioè il diritto di elettore | al | Tribunale, era nello stesso tempo un dovere a cui si |
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elevate, sebbene l' Assemblea più elevata potesse citare | al | Tribunale politico l' Assemblea meno elevata per negligenza |
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condizioni che potevano riguardare: a) Le istruzioni date | al | medesimo intorno al modo di eseguire il suo ufficio; b) Il |
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riguardare: a) Le istruzioni date al medesimo intorno | al | modo di eseguire il suo ufficio; b) Il tempo della |
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in arbitrio dell' Assemblea; c) Lo stipendio da assegnarsi | al | delegato. Le cause fra il delegato e le Assemblee sono di |
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nell' esercizio del potere ricevuto, può richiamarsi | al | Tribunale politico ed ottenere la mutazione del delegato. |
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superiore è obbligata di dar la notizia della morte | al | Ministro dell' Assemblea inferiore, il quale appena |
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assentire ai comparenti: e tuttavia possono essere citati | al | Tribunale politico se la loro assenza sia pregiudicievole. |
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ciascuno appartenenti, esposta nel modo seguente: 1 Ognuno | al | quale scemino le sue fortune può ricorrere quand' egli |
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scemino le sue fortune può ricorrere quand' egli voglia | al | Tribunale politico, perchè gli sia scemata la |
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a descrivere: ma questo interrompimento, che nuoce invero | al | filo delle idee, sarà forse compensato da un maggior |
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che non fosse oggimai possibile verun ulteriore progresso | al | genere umano; perocchè io non penso che uomo me la possa |
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alla costoro improbità: ma, per quanto io sono persuaso, | al | tutto senza ragione. Io credo in quella vece, che a questa |
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che fa, se non tardi e trattovi quasi a forza. Il perchè è | al | tutto indiscreta la severità con cui si giudica dei |
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venire a quest' ultima riflessione, che può solo dar luogo | al | Tribunale politico, si esige dunque non solo che i Principi |
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nello stato di società civile. Applichiamo il risentimento | al | Tribunale politico; e veggiamo se il popolo risentitosi |
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ma non trovando alcun Tribunale che gliela renda fa | al | modo stesso che fanno gli individui fra loro fino che si |
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Tribunale politico ancora in uno stato naturale, cioè unito | al | risentimento della società offesa, all' uscire che fanno |
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le passioni dei governanti, e ha dato, sì ad essi come | al | popolo, idee più esatte di giustizia. In tal modo diventa |
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era altra ragione di tenersi fra i due modi difettosi, come | al | meno imperfetto, piuttosto al Tribunale dell' Impero, che |
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i due modi difettosi, come al meno imperfetto, piuttosto | al | Tribunale dell' Impero, che ad una Dieta od Assemblea di |
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della cristianità. Anzi questa Dieta non potrebbe essere | al | tutto un vero Tribunale: non sarebbe che una unione di |
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dagli scrittori o dai Principi, quello che più si avvicina | al | Tribunale da me proposto, per quanto è a mia notizia, è di |
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ingoiare tutti i regni della terra. »Un altro partito grida | al | contrario: la « magnanimità e il disinteresse dai Papi |
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cioè che ha fissato un centro della forza morale distinto | al | tutto dal centro della forza fisica. »Egli è questa |
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come il danaro, e non possono servire come serve questo | al | cambio, nè prendere un eguale acconcezza di rappresentare |
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civile si passi ben presto a dare una grande importanza | al | danaro, come la forza più potente, la forza che ha un' |
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classe era composta di quelli, i beni dei quali ascendevano | al | valore almeno di centomila assi, corrispondenti allora a |
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sostanze bastevoli per entrare nella quinta, o ne fossero | al | tutto sprovveduti. Diviso così il popolo romano in sei |
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come noi dicevamo, questa legge non si poteva manifestare | al | primo stabilirsi del popolo: perchè allora non possede |
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stesso secolo XIII Filippo il Bello con ordinanza fatta | al | parlamento d' Ognissanti abolì interamente nella |
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dei commissarŒ, per la riscossione della pecunia accordata | al | re in uno coi commissarŒ degli altri due ordini. In tal |
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forza della natura, secondata dalla saviezza dei reggitori. | Al | dividersi della proprietà si divise con essa il governo, e |
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continuamente da se stessa a prender posto nel governo, | al | quale scopo presto o tardi sarebbe riuscita o con una |
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o sia dalla proprietà: idea quanto vera, tanto ripugnante | al | presente modo del pensare dei francesi. Ma per |
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rappresentati, ma le persone: la Società aveva retrogredito | al | primo stato sociale, con questa differenza, che le Società |
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invocando l' aiuto di potenti stranieri. Invano si fa colpa | al | debile di essere ricorso al forte per sorreggersi contro i |
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stranieri. Invano si fa colpa al debile di essere ricorso | al | forte per sorreggersi contro i colpi degli oppressori: |
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lo stato delle cose pubbliche era tale, che il diritto | al | potere non nasceva già dalla proprietà, ma dall' abilità |
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che si distrugge, e che comincia il 13 giugno 17.9 fino | al | 1. Maggio 1.04. In quest' anno ricomincia un' altra |
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degli Economisti di attribuire la rappresentazione politica | al | solo terreno, ha benissimo luogo; ma solo in quell' epoca |
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cioè supponiamo, che un governo non proprietario (cosa | al | tutto impossibile) governi con perfetta sapienza. |
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che tornò i gentiluomini insieme col partito ghibellino | al | reggimento della città. [...OMISSIS...] [...OMISSIS...] I |
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anche colà la rappresentazione reale che dà la forma | al | governo subisce le stesse modificazioni della ricchezza: |
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altri stati d' Europa vide i piccoli proprietarŒ ascendere | al | governo nel secolo XIII ed avere adoperato i due secoli |
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che l' Inghilterra era piena di villani e di schiavi | al | tempo di Odoardo il Confessore (1066). » » Non si può |
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della società era giusta come nel secolo precedente; ma | al | tempo di Odoardo, rimanendo giusta, cominciava a rendersi |
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società in Inghilterra. Invano Odoardo più tardi tornò | al | pensiero di riprendere i diritti ceduti: la legge della |
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Ora i principŒ del Sig. Raynal sulla popolazione sono | al | tutto falsi: egli non conosce il male dell' eccesso: d' |
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in bocca dal Sismondi alla parte dei mercatanti aspiranti | al | civile reggimento: La ricchezza, dice Rousseau, è la madre |
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questo discorso? Nulla monta chi abbia ragione dei due | al | nostro proposito: si tratta di sapere se tutto il genere |
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proporzionata influenza. Se si parla poi di nazione | al | tutto povera, essa avrà vantaggio benissimo d' una certa |
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del principe assoluto. Sembra che le teorie intorno | al | principato dei giureconsulti, sebbene ancora incerte, si |
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a mettersi in equilibrio o col scemare l' autorità politica | al | principe o coll' accrescergli le sue ricchezze, o |
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di evitarli tutti e due col guardarci bene dall' attribuire | al | governo l' uno solo di questi elementi con esclusione dell' |
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Non basta dunque per render ragione dei mali che avvengono | al | mondo ricorrere a quella causa generale: bisogna ancora |
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osserva l' analogia che passa fra il regno di Francia | al | fine della seconda stirpe, e l' imperio germanico degli |
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quello dice: « « Trovossi il regno senza dominio, sì come è | al | presente l' Impero. Si conferì la corona ad uno de' |
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quant' era illusoria la proprietà che si attribuiva | al | principe sopra le terre dei feudatarŒ, basta osservare la |
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di mutar gli allodi in feudi: il che si faceva donando | al | re la propria terra, e dal re poscia ricevendola in feudo. |
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in se stesso e non nelle sue conseguenze. Così ascesero | al | governo i condottieri ed i giudici dei popoli, con quella |
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che come gli avevano ricevuti dal loro capo, così restasse | al | medesimo capo la facoltà di ritirarli se si rendessero |
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che il principio delle leggi feudali, il quale attribuisce | al | principe la proprietà delle terre per la ragione detta, non |
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appena che il principe passava dal disporre della modalità | al | disporre della proprietà , i proprietari subitamente se ne |
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alla nazione conquistatrice, e non esclusivamente | al | suo capo. Ma questa come aveva avuto bisogno d' esser |
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basta osservare che una porzione di terreni divisi rimaneva | al | principe: (Roberts. 11 .35) la qual porzione sarebbe stato |
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tempi ancora pieni di guerre, e la sua estensione è dovuta | al | bisogno in cui le nazioni si ritrovarono di dar al loro |
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è dovuta al bisogno in cui le nazioni si ritrovarono di dar | al | loro capo una forza valevole, perchè potesse salvare la |
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il sistema feudale si conoscesse assai poco in Inghilterra | al | tempo dei Sassoni, e che vi fosse universalmente introdotto |
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soltanto dopo la conquista dei Normanni. Ma riguardo | al | modo onde tal sistema s' introdusse, ascoltiamo lui stesso: |
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in quel tempo provvedere comodamente a due scopi cioè | al | bene de' suoi membri, e al bene di tutta la nazione; ad |
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comodamente a due scopi cioè al bene de' suoi membri, e | al | bene di tutta la nazione; ad arricchir bensì quelli coll' |
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il secondo fine. Quegli che riceveva il feudo giurava | al | Signore e dichiarava « « che egli diveniva da quel giorno |
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» In fatti non v' era un modo più efficace per costringere | al | servizio militare questi nuovi proprietarŒ, quanto col far |
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loro duca. Per conoscere tuttavia che tanta potestà data | al | capo della nazione non era altro che il diritto di dirigere |
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suggerite da una legislazione più lucida e più conforme | al | modo di pensare dei tempi moderni. Supponiamo adunque che |
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seguire con unanimità il vostro comandante, e disprezzare | al | suono della sua voce i travagli e la morte. Ma divisi da |
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nazione, la costituzione diverrebbe con ciò inopportuna | al | sopravvenire nella nazione una nuova circostanza. » Per |
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costituzione feudale basta osservare come fissando essa | al | governo una misura di modalità tanto estesa, che era bensì |
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feudale che assegnava una modalità tanto estesa | al | governo da dargli fino il diritto di proprietà sulle terre, |
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ne conseguì, e che narrerò colle parole di Montesquieu. « « | Al | tempo di Carlo Magno era altri obbligato sotto gravissime |
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doveva quella finzione di proprietà che la legge dava | al | principe sempre più apparire come una cosa vana e |
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stati avezzi di dare il loro affetto e la loro fedeltà | al | re sempre in cambio dei doni che ricevevano, erano messi |
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ultimo stato la proprietà, che sopra di essi attribuivasi | al | principe, non aveva più nulla affatto di reale: ed era una |
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prima instituzione; ma la proprietà non apparteneva più | al | Signor superiore ed era passata in effetto nelle mani del |
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nome. I nobili all' incontro che lasciavano ben volentieri | al | principe tutte le parole ampollose, mantennero sempre il |
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una finzione, giacchè essa opponendosi alla costumanza od | al | fatto si rimaneva scritta sulla carta, dove è pur facile |
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L' essere tuttavia scritta in carta bastava per dare | al | principe il pretesto di fare quanti arbitrii a lui |
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di fatto per alterare la costituzione antica e rendersi | al | tutto despota. In fatti anche questo vizio ha la legge |
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e raggravate da lui stesso, e da' suoi successori fino | al | re Giovanni: esse divennero sì intollerande nel regno di |
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con cui ingrandivano i nobili, e quei d' Inghilterra | al | dispotismo con cui gli opprimevano, che ne vennero poscia |
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di difendere il suo diritto, porta ciascun uomo ad aspirare | al | potere politico come ad un mezzo inserviente alla difesa |
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influenza. Ma passati quasi due secoli la nazione venuta | al | secondo stato di proprietà diseguali, vennero secondo la |
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non debb' essere stabilita nessuna stabile regola intorno | al | modo ond' essa venga divisa fra gl' individui della |
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poichè sarebbe lo stesso che abbandonare le cose pubbliche | al | caso, o negare che possano essere aiutate dalla saviezza, |
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ricchezza; poichè tale costituzione organizzata in un modo | al | tutto amministrativo non curerebbe di sua natura che gl' |
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che sia fatto dagli uomini probissimi indipendentemente | al | tutto dalla loro ricchezza e povertà. L' amministrazione |
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come cambiali. Si ha dunque ragione di gridare contro | al | materialismo che corrompe i governi de' nostri tempi, dando |
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bene di ommettere questa osservazione per riservarla | al | Libro dove parlo della magistratura. Il che è vero |
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se è fatto bene rende le disposizioni politiche innocue | al | bene dei particolari membri della società. - Solamente |
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non provano mai che egli non sia necessario: provano tutt' | al | più una verità troppo disorrevole agli uomini, che non si |
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e in tutti i casi contro l' umana tristizia. La cosa è | al | tutto evidente, giacchè niuno è giudice in causa propria. |
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le quali non hanno da occuparsi che in questa sola cosa; ed | al | giudicio vien dato il tempo in tal modo perchè sia fatto |
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ideata; e la poca importanza che si è sempre dato | al | giudicio morale nelle disposizioni politiche apparisce dal |
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perchè se questa ragione valesse ogni Tribunale sarebbe | al | tutto inutile e ciascuna delle parti potrebbe sottrarsi |
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di quei mezzi, pei quali si può pervenire più sicuramente | al | detto fine; e 5 finalmente perchè egli è un troppo angusto |
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il fatto governativo non lede i diritti di alcun debole, | al | quale dinanzi ogni debole può stare a fronte del forte |
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ma debbono tutte due poter dire le loro ragioni innanzi | al | medesimo, e poterne ricevere la giustizia. O forse ciò che |
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anche egli o di calcolar anch' egli i propri interessi, | al | quale calcolo venendo egli ammesso riceve una specie di |
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dell' usurpazione, e che il poco e sicuro è preferibile | al | molto e non sicuro; il Tribunale politico avrà la voce di |
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quella che verrebbe tocca ed offesa da chi attentasse | al | detto Tribunale che diverrà come la pupilla dell' umanità. |
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e di non temerla. Tutti quelli pertanto che non credono | al | cristianesimo, ma che sono tuttavia costretti di confessare |
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che la religione avrà consacrato questo Tribunale e dato | al | medesimo una potenza che non può ricevere dagli uomini, ma |
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che giudica a sè nocevole e ingiusta; e che recata la causa | al | Tribunale politico egli riporti favorevole sentenza, cioè |
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prove per l' indole d' un tal Tribunale non dovrà essere | al | tutto pari a quello dei Tribunali civili, ma bensì pari a |
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In vece di ciò per fuggire un vizio corrono avventatamente | al | suo opposto: e togliendo il supremo giudicio del giusto ai |
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lo affidano ad un Tribunale, ma alla parte opposta, cioè | al | popolo: delle due parti fra cui verte il giudicio lo |
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non è supremo se non perchè tutti gli amministrati debbono | al | medesimo assoggettarsi: e se la amministrazione debba |
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è essenzialmente disorganizzato, soggetto alla seduzione, | al | capriccio, ed all' ignoranza. La ragione di ciò è il |
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ufficio fra molte, senza che veruna s' abbia diritto | al | medesimo, vuolsi eleggere quella che è all' officio più |
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ella non fa che ingrossarlo e diffondere tenebre d' intorno | al | vero cercato. Purissimo è il vero. ed immune da ogni altra |
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officio, più tosto valgono di loro natura a renderli inetti | al | medesimo: conciossiachè tolgon loro quella nudità d' animo, |
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loro decreto; ecco quelli che debbono essere trascelti | al | politico Tribunale quai veri Sacerdoti della Giustizia. |
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beni aperti e comuni, pei quali solo debbesi aprir l' adito | al | Tribunale di cui parliamo: non in quel senso per ciò ancora |
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non in quel senso per ciò ancora che ciascuno abbia diritto | al | detto Tribunale solo per esser uomo, ma bensì in questo |
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idee, ma bensì ancora qualunque altro oggetto per lontano | al | difuori di noi e molteplice che egli sia, ed esso è il |
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in ragione geometrica, mentre gli alimenti non possono che | al | più crescere in ragione aritmetica. Payne nel libro de' |
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di nutrire, è dunque dannosa alla società. E ponendo essi | al | mondo una popolazione che vuol vivere e che non ne ha il |
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potesse avere qualche vista più in là che di satollare | al | momento la sua fame: a malgrado di ciò gli scrittori di |
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la falsa filosofia delle male usate astrazioni fece credere | al | popolo che egli abbia diritto d' esser nutrito dalla |
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uso di quella regola senza pericolo d' errore. Applicandola | al | caso presente possiamo osservare come la regola da noi |
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legge poi costituisce ancora il primo punto della soluzione | al | problema propostoci: Trovare nella società il collocamento |
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l' uomo l' idea di bene e di male; acciocchè influiscano | al | bene dell' umanità (fac. 12, 13). Essa scioglie il detto |
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che non dubitai di designare fin d' allora e promettere | al | pubblico questo Volume della Collezione a doverlo |
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otterrà pervenendo a far sì che ciascun cittadino partecipi | al | potere politico quanto gli è necessario a difendere e |
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le si dia, l' edificio riuscirebbe vacillante, ruinerebbe | al | primo corrodersi e venir meno di quel suo temporaneo |
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che si concepisce senza alcun bisogno di ricorrere | al | concetto di società. Questo diritto noi l' abbiamo trattato |
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sconfitta dalla rivoluzione francese, la quale cangiò forma | al | dispotismo, non l' estinse perciò; anzi egli ricomparve più |
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essere purgata dal dispotismo, cioè deve essere sottoposta | al | suo vero diritto, e non foggiata sopra un diritto preteso |
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civile ogni potere, non lascia sussistere altra società | al | suo fianco: la società civile così concepita, così nominata |
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pure quelli di ogni altra associazione che sia conforme | al | diritto naturale e razionale. Così tutte le maniere dei |
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socŒ. Ma la moltitudine che si ordina civilmente ha diritto | al | fine dell' associazione nella quale si unisce; dunque ha |
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a scegliere la miglior forma sociale, non si raggiunga | al | primo tentativo quella regolarità, e solamente più o meno |
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regolarità, e solamente più o meno vi si avvicini, rimane | al | popolo continuamente il diritto di riforma, cioè il diritto |
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de' governanti se non in quanto servono o sono necessarŒ | al | buon governo: pregiudicando a questo cessano d' essere |
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Dire il contrario apparterebbe alla morale dell' egoismo e | al | diritto gretto, adulatorio, sofistico dei Legulei. L' unica |
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produrre una obbedienza per qualche istante, ma come egli è | al | tutto instabile e momentaneo, così pure è instabile e |
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dal mal fine a cui si assoggetta; perocchè l' obbedire | al | comando suppone, come dicevamo, in quello istante che si |
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ad un altro membro della società, o un membro della società | al | potere, non si credeva dover soggiacere ad alcun tribunale, |
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se è fatto bene, rende le disposizioni politiche innocue | al | bene dei particolari membri della società. Solamente |
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provano mai ch' egli non sia necessario, proveranno tutt' | al | più una verità troppo disorrevole agli uomini, che non si |
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governo possano soggiacere a qualche sindacabilità: tutt' | al | più si ripulsa la violenza colla violenza: le vie di fatto |
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guarentigie che possano esser date dall' autorità suprema | al | popolo: a niuno viene in mente di domandarle: tutti sentono |
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cosa sappia il popolo che la fa, che cosa sappia intorno | al | problema che abbiamo indicato: « In che maniera si possa |
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»Il popolo che ha trionfato nella rivoluzione dimanda | al | nuovo governo tutte quelle guarentigie che egli conosce |
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hanno istituito, alla soluzione che essi hanno saputo dare | al | problema sociale delle guarentigie, soluzione che forse si |
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già a sciogliere il problema in se stesso sommettendo | al | calcolo gl' intrinsici suoi dati e facendosi carico di |
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si dirà in appresso, la quale deve anzi servire di codice | al | detto Tribunale, sul quale pronunciare e motivare le sue |
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parte dei governati. In questa sfera di materie sottoposte | al | Tribunale politico non si debbono comprendere i delitti di |
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di qualche cittadino, la cosa non può essere riferita che | al | Tribunale politico. Così pure se la legge o il diritto |
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e vuol sapersi se di quel diritto fu abusato, tocca | al | Tribunale politico decidere perchè questa decisione importa |
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il richiamo di quelli che se ne tengono offesi, appartiene | al | Tribunale politico, perocchè anche in tutti questi casi |
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una legge inferiore alla Costituzione, la causa appartiene | al | Tribunale politico. Così pure ogni qualvolta trattasi d' un |
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legge se non la Costituzione, spetta portarne sentenza | al | Tribunale politico. Distinta così la competenza dei due |
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quali persone giuridiche possono essere attrici dinanzi | al | medesimo. Primieramente al potere legislativo è lasciata la |
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possono essere attrici dinanzi al medesimo. Primieramente | al | potere legislativo è lasciata la facoltà di consultare il |
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politica; ma la domanda dee esserne fatta unicamente | al | Collegio di prima Istanza di questo Tribunale, e ciò senza |
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cittadini in qualunque sia tempo contro alle leggi innanzi | al | Collegio d' Appello e alla piena seduta. Se il Collegio di |
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Se vi scorge qualche ingiustizia ne dee dare i motivi | al | potere legislativo; e questo rimane tuttavia libero di |
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promulgarla o no. Qualora la promulghi, riportandosi così | al | giudizio del pubblico, ella ha pieno vigore fino che non |
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può essere ugualmente proposta all' uno dei due Collegi o | al | Tribunale in piena seduta. Colla sola aggiunta di questo |
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infrangere la giustizia, e gli uomini pensano sempre prima | al | fine che al mezzo. Anzi egli è pur singolare quella |
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la giustizia, e gli uomini pensano sempre prima al fine che | al | mezzo. Anzi egli è pur singolare quella spensieratezza che |
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è appunto questa rispettabilità dei diritti già acquistati | al | governo sociale che rende necessario supporre una |
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nessuno perdeva, e invece altri guadagnava: poichè il socio | al | quale si cangiava il modo di essere del suo diritto, non |
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e che il nuovo Potere che si voleva erigere fra di loro, | al | quale fossero tutti subordinati, non venisse a comandare |
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si trattava di altro che di stabilire una amministrazione | al | solo fine che determinasse sempre l' ottima modalità dei |
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che si trattava di sottomettere quanto alla loro modalità | al | potere che si voleva instituire. Trovò tale proposizione la |
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nei Padri, ai quali pareva che con ciò si attentasse | al | loro potere sui figliuoli, sulle mogli e sui servi; e che |
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i padri, prima d' essere emancipati: supponiamo (e questo | al | tutto non può sostenersi) che si possa fare lo stesso |
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ottima modalità, se pur si dà qualche pregio all' onesto ed | al | giusto, e non si credono vani nomi. La proposizione adunque |
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trattare le ragioni della medesima circa l' aver parte | al | governo civile che volevasi instituire. Nella quarta |
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società. La sola cupidigia insaziabile può esser sorda | al | loro diritto, e può impietrire il cuore a ricusare d' |
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cui questa voce sia totalmente straniera e che parlandogli | al | cuore non gli faccia intendere ch' egli è obbligato, |
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mai che gl' indigenti che soccorrevano avessero un diritto | al | loro soccorso, sicchè lo si potessero pigliare per forza: |
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di nuovo, è il regolamento della modalità dei diritti | al | doppio fine che sieno conservati ed accresciuti. Egli |
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v' è di più che un potere, il quale lo difende e lo aiuta | al | bene degli uomini. Egli è dunque un grande errore, sebbene |
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di tutti gli uomini. Non è, dico, preferibile rispetto | al | vantaggio degli stessi proprietarŒ, perocchè primieramente |
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la quale verrebbe a formare due poteri egualmente supremi | al | contatto l' uno dell' altro; nei quali perciò non potrebbe |
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quelle del suo spirito, poichè il suo spirito è preferibile | al | suo stomaco. Accordo che sia lo spirito preferibile allo |
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apportare un esterno vantaggio, non da chi è indifferente | al | risultamento di tal giudizio. Conchiudasi: La società |
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Dimostrò che il diritto del padre era tale che non rimaneva | al | figliuolo nessun diritto verso il padre che ammettesse una |
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incolumità da poter difendere anche contro il marito; che | al | servo rimanevano due diritti da poter difendere contro il |
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indivisibili, sicchè non ne possano contribuire una parte | al | potere sociale e pagare in tal modo le spese di questo, |
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e pagare in tal modo le spese di questo, come rispose | al | delegato dei non liberi, poichè avendo essi il diritto |
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non proprietarŒ nelle guerre che possono esser mosse contro | al | paese dai nemici esterni colle loro persone tanto quanto |
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innanzi alla coscienza della sua dignità corrispondente | al | valore di alcuni giorni di oppressione, o di alcuni atti di |
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che non àvvi uomo che possa neppur dirsi veracemente privo | al | tutto di esterne proprietà. Negherete a quelli che la |
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tutti egualmente i membri della civile Società partecipino | al | potere amministrativo della medesima, perocchè questo |
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Ma se diversi uomini partecipano in diversa misura | al | bene della società civile, non viene lor fatto torto; |
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che nella speculazione del nostro obbiettatore. Egli è poi | al | tutto falso, che una voce efficace di richiamo non giovi se |
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è solo il timore del castigo, che tien dietro con certezza | al | commesso delitto, quello che ritrae gli uomini dal |
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infierisse sopra di essi? è impossibile ad essa di tor via | al | tutto questo male essenziale dello stato di natura, ma non |
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componenti l' Amministrazione sociale ne sono totalmente | al | sicuro; perchè il debile non è mai sicuro dal forte; e la |
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ella possibile? Questo è il passo che la Commissione trova | al | tutto insuperabile. Dico se è possibile, quando si voglia |
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arbitrariamente nè mettere limite alla produzione, nè torlo | al | consumo. La amministrazione sociale adunque non può entrare |
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alla società, ed il lavoratore rinunzia bene volentieri | al | diritto di dire la sua opinione nelle pubbliche cose quando |
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non danno dunque alla patria che quanto dà il mercenario | al | padrone al cui soldo lavora: è un contratto che fa colla |
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dunque alla patria che quanto dà il mercenario al padrone | al | cui soldo lavora: è un contratto che fa colla sua patria: e |
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prive di libertà, quanto quelle che si ritrovavano | al | tutto prive di proprietà materiali, non potevano per la |
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la modalità dei diritti proprŒ, dall' istante che erano | al | tutto dipendenti dagli altri uomini. In fatti era stato |
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bensì far uso di tutte le sue azioni, per cui non resta più | al | servo alcun modo di provvedere a sè stesso, ma resta solo |
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servo alcun modo di provvedere a sè stesso, ma resta solo | al | padrone il dovere di provvedere al servo. Ed una cosa |
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sè stesso, ma resta solo al padrone il dovere di provvedere | al | servo. Ed una cosa simile può dirsi di colui che è al tutto |
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al servo. Ed una cosa simile può dirsi di colui che è | al | tutto privo di proprietà; poichè questi se vuol vivere |
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trovavano più diritti, e per ciò i cittadini appartenenti | al | primo ordine, cioè all' inferiore, avevano voce di richiamo |
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d' essere stata offesa dall' altra, a sottomettersi | al | giudicio di arbitri benevisi dalle parti. Quest' è la |
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facessero a volontà. Vero è dunque che i mercenarŒ non sono | al | tutto alla condizione dei servi; ma quella poca libertà ch' |
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come quei primi, nè l' avessero intera come questi secondi: | al | che avea creduto di soddisfare coll' articolo proposto. |
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occupare alla cultura del suo intelletto e del suo cuore, e | al | godimento degli onesti piaceri: i quali beni sono di un |
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come dicemmo, essa non può fare generalmente parlando, od | al | meno non può farlo ad occhi aperti; perocchè ad occhi |
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distruggerlo, e di una stoltezza che si è resa impossibile | al | genere umano, sc“rto sulla via della perfezione, sarebbe |
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diritto di nuocere altrui senza ragione, nessuno ha diritto | al | male ed alla stoltezza. La società civile adunque, sì per |
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il corpo dei mercenarŒ come fornito di un diritto | al | mantenimento, e debbe conoscere che il provento del |
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suo travaglio è condizionato alla volontà di chi lo prende | al | lavoro: e ciascun mercenario non può sempre assicurarsi di |
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di quelli che si applicano esclusivamente alle arti ed | al | commercio, e che comperano da essi i prodotti primi, ciò |
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posto, se i fondi industriali e commerciali sono soggetti | al | pericolo della sorte, egli è evidente che nella loro |
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altra via di valutar la ricchezza se non riportandosi | al | prezzo relativo delle cose, cioè al prezzo che acquistar |
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se non riportandosi al prezzo relativo delle cose, cioè | al | prezzo che acquistar possono messe in cambio con altre |
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riguardanti il mezzo onde ottenere quel fine. Riguardo | al | fine la legge naturale vuole, che gli uomini viventi nello |
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non si può recedere, e se l' equità, come si dice, fosse | al | tutto impossibile da ottenersi, bisognerebbe convenire, che |
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Essa non dice, che le basi dell' equità già proposte sieno | al | tutto impossibili da praticarsi: dice solamente, che esse |
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aveva creduto di progettarla. Questi due scopi erano | al | tutto necessarŒ da conseguirsi, e per l' umana dignità il |
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corrispondono ai due modi dell' esistenza umana, cioè | al | modo di esistere come essere morale e al modo di esistere |
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umana, cioè al modo di esistere come essere morale e | al | modo di esistere come essere sensibile: l' uomo esiste in |
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bastava verificare: all' incontro per eleggere un membro | al | tribunale politico, nella cui elezione non si doveva |
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del diritto di rappresentazione attiva, o sia come titolo | al | potere amministrativo, ammetteva naturalmente molte frodi, |
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prima all' instituzione del Tribunale politico, innanzi | al | quale ognuno potrà poscia presentare le ragioni ch' egli ha |
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poscia presentare le ragioni ch' egli ha di partecipare | al | potere, o sia lo stato della ricchezza ch' egli possiede, e |
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conservarle anche nello stato di elettori dei membri | al | politico Tribunale. La legge adunque proposta dalla |
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in quella dei mariti e dei padri: i mariti danno, oltre | al | proprio, un voto per la moglie; ed i padri e le madri |
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emancipati possono essere abilitati dal Tribunale medesimo | al | diritto di voto, quando ciò esigano per giuste cause contro |
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pensa. Medesimamente il voto per delegazione non supplisce | al | suo secondo ufficio e in quanto a questo ufficio è pure di |
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è pure di natura sua inalienabile. Questo voto riguardo | al | suo secondo effetto è un giudicio che si dà sui candidati. |
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Ognuno, fu detto, debbe poter rinunziare quand' egli voglia | al | proprio diritto. Rimane forse offeso qualcheduno perchè |
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Rimane forse offeso qualcheduno perchè altri rinunzia | al | diritto che possiede? Se alcuno rinunzia al proprio |
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altri rinunzia al diritto che possiede? Se alcuno rinunzia | al | proprio diritto, gli altri lungi dal perdere ne guadagnano; |
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porta con sè, sicchè il resto dei cittadini ne rimanesse | al | tutto scarico. Nella società civile all' incontro che |
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elezione di molti, questi si rimetterebbero tacitamente | al | volere dei pochi, quando ciò fosse da principio accordato: |
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ottenere, se non mediante il parere della maggior parte | al | meno della nazione? se adunque vengono a mancare dei voti |
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in quelli dei mariti e dei padri; e si dava all' incontro | al | marito il voto della moglie, al padre i voti dei figliuoli. |
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e si dava all' incontro al marito il voto della moglie, | al | padre i voti dei figliuoli. Le ragioni di questo articolo |
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i voti pei medesimi. Ma si osservò ancora che ciò che dava | al | padre simil diritto era l' esser padre, e non l' esser |
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fare che non fosse padre, così non doveva neppure negare | al | medesimo ciò che nasceva dalla sua paternità; il pieno |
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nulla hanno a fare col Tribunale; ed elle sono rispetto | al | medesimo come se non fossero. Il Tribunale adunque non |
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depravata, noi troveremo la volontà dei figliuoli essere | al | tutto indivisa da quella dei padri, e la volontà delle |
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da quella dei padri, e la volontà delle mogli essere | al | tutto indivisa da quella dei mariti. E` l' amore che di più |
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suoi genitori, come è un dovere della moglie di uniformarsi | al | volere del marito. D' altro lato i genitori, come fu già |
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o dissensione fra due parti, queste debbono comparire | al | suo cospetto per riceverne la sentenza, ciò che è quanto |
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dai loro diritti, la vostra dichiarazione arbitraria varrà | al | più al più fino che voi vivrete: i padri ed i mariti che |
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diritti, la vostra dichiarazione arbitraria varrà al più | al | più fino che voi vivrete: i padri ed i mariti che |
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questo è vero fino che si può: ma havvi un limite oltre | al | quale non si può. Vorreste voi prevenire i mali col fare |
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leggi, ed i Tribunali criminali. Ma quando si vuol piegare | al | fine di prevenire i mali quelle istituzioni che di loro |
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da un uomo esperimentato che ha saputo ben conoscere fino | al | fondo gli uomini del suo tempo, e che ha vedute e calcolate |
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I sistemi politici foggiati su tale principio relativi | al | tempo in cui sono fatti, ed al grado di corruzione di cui |
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su tale principio relativi al tempo in cui sono fatti, ed | al | grado di corruzione di cui sono arrivati i loro autori a |
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mali dell' abuso dell' autorità paterna? legherete le mani | al | padre: ed ecco snaturata la relazione fra padre e figlio. |
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mezzi ad ingannare od a tradire, ma sono voci che parlano | al | cuore di tutti, mediante le venerande idee che in quelli |
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ai figliuoli ed alle mogli di richiamarsi dei loro torti | al | Tribunale ogni qualvolta li soffrono, e più ancora tutte |
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sieno i voti quante sono le persone componenti la società: | al | quale coll' articolo che discutiamo non si deroga punto; ma |
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fine che si è usurpato, appartenente ad altre instituzioni | al | tutto d' altra natura dalla sua. Il falso principio adunque |
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era stato abbracciato dall' Assemblea; o vero lasciando | al | tutto simigliante principio costituire un governo sopra |
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ingegnosa della medesima in diverse persone ovviasse | al | maggior segno gli abusi possibili di se stessa. Noi siamo |
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può conseguir meglio che conservandosi perpetuamente fedeli | al | primo; ma non a tutti parrà così. A costoro pertanto |
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più che precede l' esperienza, e solo questa potrebbe dare | al | medesimo una prova di qualche valore. Già che dunque si |
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determinano i pochi sapienti, che sono co' loro intelletti | al | livello dell' argomento. Nel caso adunque che vorreste |
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egli è certo che la maggior parte di voi dovrebbe ritirarsi | al | tutto dalla deliberazione, ed abbandonare al giudizio dei |
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ritirarsi al tutto dalla deliberazione, ed abbandonare | al | giudizio dei pochi ingegni più eminenti tutti i vostri |
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difficoltà dell' argomento; mentre che gl' ingegni sono | al | tutto accidentali, ed i più o meno forti nascono a caso, e |
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alla medesima, non abbiano provveduto almeno altrettanto | al | bene di sè stessi, che a quello della società? Dall' |
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diritti per metterla in mano di quelli che fossero scelti | al | governo, costruito secondo il progetto della utilità o |
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secondo tal principio costituita, non ha già da pensare | al | tutto, ma solo alla convenzione particolare che egli fa |
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è così necessario, come è la società stessa, e sarebbe | al | tutto contradditorio, che si volesse la società, e che si |
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politico. Art. 2 Ogni uomo ha diritto di ricorrere | al | medesimo. Art. 1 I mercenarŒ hanno diritto d' essere |
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con cinque voti; perchè in essa il numero dei voti equivale | al | numero delle centinaia di lire. Laonde questi non resta |
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Assemblea rimane privo di voto è tutto ciò che rimane | al | di sotto di un milione; ma egli è da osservarsi che la |
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sotto di un milione; ma egli è da osservarsi che la somma | al | di sotto di un milione esercitò però la sua forza nella |
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quarta Assemblea; come nella terza influì quanto stava | al | di sotto di cento mila; nella seconda quanto stava al di |
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stava al di sotto di cento mila; nella seconda quanto stava | al | di sotto di diecimila e nella prima quanto stava al di |
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stava al di sotto di diecimila e nella prima quanto stava | al | di sotto di mille. Così parimenti se noi imaginiamo una |
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il primo diritto della quale, cioè il diritto di elettore | al | Tribunale, era nello stesso tempo un dovere a cui si |
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elevate, sebbene l' Assemblea più elevata potesse citare | al | Tribunale politico l' Assemblea meno elevata per negligenza |
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condizioni che potevano riguardare: a) Le istruzioni date | al | medesimo intorno al modo di eseguire il suo ufficio; b) Il |
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riguardare: a) Le istruzioni date al medesimo intorno | al | modo di eseguire il suo ufficio; b) Il tempo della |
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in arbitrio dell' Assemblea; c) Lo stipendio da assegnarsi | al | delegato. Le cause fra il delegato e le Assemblee sono di |
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nell' esercizio del potere ricevuto, può richiamarsi | al | Tribunale politico ed ottenere la mutazione del delegato. |
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superiore è obbligata di dar la notizia della morte | al | Ministro dell' Assemblea inferiore, il quale appena |
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assentire ai comparenti: e tuttavia possono essere citati | al | Tribunale politico se la loro assenza sia pregiudicievole. |
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ciascuno appartenenti, esposta nel modo seguente: 1 Ognuno | al | quale scemino le sue fortune può ricorrere quand' egli |
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scemino le sue fortune può ricorrere quand' egli voglia | al | Tribunale politico, perchè gli sia scemata la |
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a descrivere: ma questo interrompimento, che nuoce invero | al | filo delle idee, sarà forse compensato da un maggior |
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che non fosse oggimai possibile verun ulteriore progresso | al | genere umano; perocchè io non penso che uomo me la possa |
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alla costoro improbità: ma, per quanto io sono persuaso, | al | tutto senza ragione. Io credo in quella vece, che a questa |
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che fa, se non tardi e trattovi quasi a forza. Il perchè è | al | tutto indiscreta la severità con cui si giudica dei |
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venire a quest' ultima riflessione, che può solo dar luogo | al | Tribunale politico, si esige dunque non solo che i Principi |
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nello stato di società civile. Applichiamo il risentimento | al | Tribunale politico; e veggiamo se il popolo risentitosi |
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ma non trovando alcun Tribunale che gliela renda fa | al | modo stesso che fanno gli individui fra loro fino che si |
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Tribunale politico ancora in uno stato naturale, cioè unito | al | risentimento della società offesa, all' uscire che fanno |
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le passioni dei governanti, e ha dato, sì ad essi come | al | popolo, idee più esatte di giustizia. In tal modo diventa |
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era altra ragione di tenersi fra i due modi difettosi, come | al | meno imperfetto, piuttosto al Tribunale dell' Impero, che |
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i due modi difettosi, come al meno imperfetto, piuttosto | al | Tribunale dell' Impero, che ad una Dieta od Assemblea di |
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della cristianità. Anzi questa Dieta non potrebbe essere | al | tutto un vero Tribunale: non sarebbe che una unione di |
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dagli scrittori o dai Principi, quello che più si avvicina | al | Tribunale da me proposto, per quanto è a mia notizia, è di |
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ingoiare tutti i regni della terra. »Un altro partito grida | al | contrario: la « magnanimità e il disinteresse dai Papi |
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cioè che ha fissato un centro della forza morale distinto | al | tutto dal centro della forza fisica. »Egli è questa |
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come il danaro, e non possono servire come serve questo | al | cambio, nè prendere un' eguale acconcezza di rappresentare |
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civile si passi ben presto a dare una grande importanza | al | danaro, come la forza più potente, la forza che ha un' |
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classe era composta di quelli, i beni dei quali ascendevano | al | valore almeno di centomila assi, corrispondenti allora a |
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sostanze bastevoli per entrare nella quinta, o ne fossero | al | tutto sprovveduti. Diviso così il popolo romano in sei |
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come noi dicevamo, questa legge non si poteva manifestare | al | primo stabilirsi del popolo: perchè allora non possede |
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stesso secolo XIII Filippo il Bello con ordinanza fatta | al | parlamento d' Ognissanti abolì interamente nella |
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dei commissarŒ, per la riscossione della pecunia accordata | al | re in uno coi commissarŒ degli altri due ordini. In tal |
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forza della natura, secondata dalla saviezza dei reggitori. | Al | dividersi della proprietà si divise con essa il governo, e |
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continuamente da se stessa a prender posto nel governo, | al | quale scopo presto o tardi sarebbe riuscita o con una |
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o sia dalla proprietà: idea quanto vera, tanto ripugnante | al | presente modo del pensare dei francesi. Ma per |
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rappresentati, ma le persone: la Società aveva retrogredito | al | primo stato sociale, con questa differenza, che le Società |
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invocando l' aiuto di potenti stranieri. Invano si fa colpa | al | debile di essere ricorso al forte per sorreggersi contro i |
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stranieri. Invano si fa colpa al debile di essere ricorso | al | forte per sorreggersi contro i colpi degli oppressori: |
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lo stato delle cose pubbliche era tale, che il diritto | al | potere non nasceva già dalla proprietà, ma dall' abilità |
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che si distrugge, e che comincia il 13 giugno 17.9 fino | al | 1. Maggio 1.04. In quest' anno ricomincia un' altra |
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degli Economisti di attribuire la rappresentazione politica | al | solo terreno, ha benissimo luogo; ma solo in quell' epoca |
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cioè supponiamo, che un governo non proprietario (cosa | al | tutto impossibile) governi con perfetta sapienza. |
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che tornò i gentiluomini insieme col partito ghibellino | al | reggimento della città. [...OMISSIS...] I nobili esclusi |
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anche colà la rappresentazione reale che dà la forma | al | governo subisce le stesse modificazioni della ricchezza: |
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altri stati d' Europa vide i piccoli proprietarŒ ascendere | al | governo nel secolo XIII ed avere adoperato i due secoli |
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che l' Inghilterra era piena di villani e di schiavi | al | tempo di Odoardo il Confessore (1066). » » Non si può |
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della società era giusta come nel secolo precedente; ma | al | tempo di Odoardo, rimanendo giusta, cominciava a rendersi |
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società in Inghilterra. Invano Odoardo più tardi tornò | al | pensiero di riprendere i diritti ceduti: la legge della |
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Ora i principŒ del Sig. Raynal sulla popolazione sono | al | tutto falsi: egli non conosce il male dell' eccesso: d' |
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in bocca dal Sismondi alla parte dei mercatanti aspiranti | al | civile reggimento: La ricchezza, dice Rousseau, è la madre |
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questo discorso? Nulla monta chi abbia ragione dei due | al | nostro proposito: si tratta di sapere se tutto il genere |
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proporzionata influenza. Se si parla poi di nazione | al | tutto povera, essa avrà vantaggio benissimo d' una certa |
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del principe assoluto. Sembra che le teorie intorno | al | principato dei giureconsulti, sebbene ancora incerte, si |
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a mettersi in equilibrio o col scemare l' autorità politica | al | principe o coll' accrescergli le sue ricchezze, o |
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di evitarli tutti e due col guardarci bene dall' attribuire | al | governo l' uno solo di questi elementi con esclusione dell' |
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Non basta dunque per render ragione dei mali che avvengono | al | mondo ricorrere a quella causa generale: bisogna ancora |
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osserva l' analogia che passa fra il regno di Francia | al | fine della seconda stirpe, e l' imperio germanico degli |
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quello dice: « « Trovossi il regno senza dominio, sì come è | al | presente l' Impero. Si conferì la corona ad uno de' |
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quant' era illusoria la proprietà che si attribuiva | al | principe sopra le terre dei feudatarŒ, basta osservare la |
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di mutar gli allodi in feudi: il che si faceva donando | al | re la propria terra, e dal re poscia ricevendola in feudo. |
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in se stesso e non nelle sue conseguenze. Così ascesero | al | governo i condottieri ed i giudici dei popoli, con quella |
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che come gli avevano ricevuti dal loro capo, così restasse | al | medesimo capo la facoltà di ritirarli se si rendessero |
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che il principio delle leggi feudali, il quale attribuisce | al | principe la proprietà delle terre per la ragione detta, non |
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appena che il principe passava dal disporre della modalità | al | disporre della proprietà , i proprietari subitamente se ne |
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alla nazione conquistatrice, e non esclusivamente | al | suo capo. Ma questa come aveva avuto bisogno d' esser |
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basta osservare che una porzione di terreni divisi rimaneva | al | principe: (Roberts. 11 .35) la qual porzione sarebbe stato |
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tempi ancora pieni di guerre, e la sua estensione è dovuta | al | bisogno in cui le nazioni si ritrovarono di dar al loro |
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è dovuta al bisogno in cui le nazioni si ritrovarono di dar | al | loro capo una forza valevole, perchè potesse salvare la |
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il sistema feudale si conoscesse assai poco in Inghilterra | al | tempo dei Sassoni, e che vi fosse universalmente introdotto |
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soltanto dopo la conquista dei Normanni. Ma riguardo | al | modo onde tal sistema s' introdusse, ascoltiamo lui stesso: |
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in quel tempo provvedere comodamente a due scopi cioè | al | bene de' suoi membri, e al bene di tutta la nazione; ad |
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comodamente a due scopi cioè al bene de' suoi membri, e | al | bene di tutta la nazione; ad arricchir bensì quelli coll' |
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il secondo fine. Quegli che riceveva il feudo giurava | al | Signore e dichiarava « « che egli diveniva da quel giorno |
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» In fatti non v' era un modo più efficace per costringere | al | servizio militare questi nuovi proprietarŒ, quanto col far |
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loro duca. Per conoscere tuttavia che tanta potestà data | al | capo della nazione non era altro che il diritto di dirigere |
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suggerite da una legislazione più lucida e più conforme | al | modo di pensare dei tempi moderni. Supponiamo adunque che |
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seguire con unanimità il vostro comandante, e disprezzare | al | suono della sua voce i travagli e la morte. Ma divisi da |
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nazione, la costituzione diverrebbe con ciò inopportuna | al | sopravvenire nella nazione una nuova circostanza. » Per |
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costituzione feudale basta osservare come fissando essa | al | governo una misura di modalità tanto estesa, che era bensì |
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feudale che assegnava una modalità tanto estesa | al | governo da dargli fino il diritto di proprietà sulle terre, |
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doveva quella finzione di proprietà che la legge dava | al | principe sempre più apparire come una cosa vana e |
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stati avezzi di dare il loro affetto e la loro fedeltà | al | re sempre in cambio dei doni che ricevevano, erano messi |
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ultimo stato la proprietà, che sopra di essi attribuivasi | al | principe, non aveva più nulla affatto di reale: ed era una |
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prima instituzione; ma la proprietà non apparteneva più | al | Signor superiore ed era passata in effetto nelle mani del |
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nome. I nobili all' incontro che lasciavano ben volentieri | al | principe tutte le parole ampollose, mantennero sempre il |
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una finzione, giacchè essa opponendosi alla costumanza od | al | fatto si rimaneva scritta sulla carta, dove è pur facile |
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L' essere tuttavia scritta in carta bastava per dare | al | principe il pretesto di fare quanti arbitrii a lui |
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di fatto per alterare la costituzione antica e rendersi | al | tutto despota. In fatti anche questo vizio ha la legge |
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e raggravate da lui stesso, e da' suoi successori fino | al | re Giovanni: esse divennero sì intollerande nel regno di |
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con cui ingrandivano i nobili, e quei d' Inghilterra | al | dispotismo con cui gli opprimevano, che ne vennero poscia |
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di difendere il suo diritto, porta ciascun uomo ad aspirare | al | potere politico come ad un mezzo inserviente alla difesa |
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influenza. Ma passati quasi due secoli la nazione venuta | al | secondo stato di proprietà diseguali, vennero secondo la |
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non debb' essere stabilita nessuna stabile regola intorno | al | modo ond' essa venga divisa fra gl' individui della |
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poichè sarebbe lo stesso che abbandonare le cose pubbliche | al | caso, o negare che possano essere aiutate dalla saviezza, |
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ricchezza; poichè tale costituzione organizzata in un modo | al | tutto amministrativo non curerebbe di sua natura che gl' |
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che sia fatto dagli uomini probissimi indipendentemente | al | tutto dalla loro ricchezza e povertà. L' amministrazione |
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come cambiali. Si ha dunque ragione di gridare contro | al | materialismo che corrompe i governi de' nostri tempi, dando |
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bene di ommettere questa osservazione per riservarla | al | Libro dove parlo della magistratura. Il che è vero |
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se è fatto bene rende le disposizioni politiche innocue | al | bene dei particolari membri della società. - Solamente |
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non provano mai che egli non sia necessario: provano tutt' | al | più una verità troppo disorrevole agli uomini, che non si |
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e in tutti i casi contro l' umana tristizia. La cosa è | al | tutto evidente, giacchè niuno è giudice in causa propria. |
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le quali non hanno da occuparsi che in questa sola cosa; ed | al | giudicio vien dato il tempo in tal modo perchè sia fatto |
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ideata; e la poca importanza che si è sempre dato | al | giudicio morale nelle disposizioni politiche apparisce dal |
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perchè se questa ragione valesse ogni Tribunale sarebbe | al | tutto inutile e ciascuna delle parti potrebbe sottrarsi |
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di quei mezzi, pei quali si può pervenire più sicuramente | al | detto fine; e 5 finalmente perchè egli è un troppo angusto |
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il fatto governativo non lede i diritti di alcun debole, | al | quale dinanzi ogni debole può stare a fronte del forte |
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ma debbono tutte due poter dire le loro ragioni innanzi | al | medesimo, e poterne ricevere la giustizia. O forse ciò che |
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anche egli o di calcolar anch' egli i propri interessi, | al | quale calcolo venendo egli ammesso riceve una specie di |
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dell' usurpazione, e che il poco e sicuro è preferibile | al | molto e non sicuro; il Tribunale politico avrà la voce di |
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quella che verrebbe tocca ed offesa da chi attentasse | al | detto Tribunale che diverrà come la pupilla dell' umanità. |
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e di non temerla. Tutti quelli pertanto che non credono | al | cristianesimo, ma che sono tuttavia costretti di confessare |
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che la religione avrà consacrato questo Tribunale e dato | al | medesimo una potenza che non può ricevere dagli uomini, ma |
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che giudica a sè nocevole e ingiusta; e che recata la causa | al | Tribunale politico egli riporti favorevole sentenza, cioè |
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prove per l' indole d' un tal Tribunale non dovrà essere | al | tutto pari a quello dei Tribunali civili, ma bensì pari a |
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In vece di ciò per fuggire un vizio corrono avventatamente | al | suo opposto: e togliendo il supremo giudicio del giusto ai |
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lo affidano ad un Tribunale, ma alla parte opposta, cioè | al | popolo: delle due parti fra cui verte il giudicio lo |
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non è supremo se non perchè tutti gli amministrati debbono | al | medesimo assoggettarsi: e se la amministrazione debba |
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è essenzialmente disorganizzato, soggetto alla seduzione, | al | capriccio, ed all' ignoranza. La ragione di ciò è il |
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ufficio fra molte, senza che veruna s' abbia diritto | al | medesimo, vuolsi eleggere quella che è all' officio più |
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ella non fa che ingrossarlo e diffondere tenebre d' intorno | al | vero cercato. Purissimo è il vero ed immune da ogni altra |
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officio, più tosto valgono di loro natura a renderli inetti | al | medesimo: conciossiachè tolgon loro quella nudità d' animo, |
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loro decreto; ecco quelli che debbono essere trascelti | al | politico Tribunale quai veri Sacerdoti della Giustizia. |
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beni aperti e comuni, pei quali solo debbesi aprir l' adito | al | Tribunale di cui parliamo: non in quel senso per ciò ancora |
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non in quel senso per ciò ancora che ciascuno abbia diritto | al | detto Tribunale solo per esser uomo, ma bensì in questo |
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idee, ma bensì ancora qualunque altro oggetto per lontano | al | di fuori di noi e molteplice che egli sia, ed esso è il |
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in ragione geometrica, mentre gli alimenti non possono che | al | più crescere in ragione aritmetica. Payne nel libro de' |
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di nutrire, è dunque dannosa alla società. E ponendo essi | al | mondo una popolazione che vuol vivere e che non ne ha il |
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potesse avere qualche vista più in là che di satollare | al | momento la sua fame: a malgrado di ciò gli scrittori di |
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la falsa filosofia delle male usate astrazioni fece credere | al | popolo che egli abbia diritto d' esser nutrito dalla |
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uso di quella regola senza pericolo d' errore. Applicandola | al | caso presente possiamo osservare come la regola da noi |
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legge poi costituisce ancora il primo punto della soluzione | al | problema propostoci: Trovare nella società il collocamento |
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l' uomo l' idea di bene e di male; acciocchè influiscano | al | bene dell' umanità (fac. 12, 13). Essa scioglie il detto |
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innumerevoli nazioni si sono estinte senza lasciar di loro | al | mondo una sola idea. Oggi ancora le selve dell'America, le |
Psicologia delle menti associate -
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dei sensi a insegnato ai nostri padri un'arte ignota | al | mondo antico, ha insegnato l'educazione ragionata dei |
Psicologia delle menti associate -
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orecchi. Ma mentre in altri tempi le scienze furono giurate | al | silenzio, celate misticamente al vulgo profano, ora lo |
Psicologia delle menti associate -
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le scienze furono giurate al silenzio, celate misticamente | al | vulgo profano, ora lo spirito del secolo vuole che |
Psicologia delle menti associate -
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sul bel principio sottoponeva poi le leggi dell'intelletto | al | caso delle meteore, e lasciava intentato all'analisi il |
Psicologia delle menti associate -
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parve sempre che l'inefficacia dei nostri studii si debba | al | metodo prediletto ai fondatori della Psicologia. Essi per |
Psicologia delle menti associate -
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convenisse perlustrare tutto il circuito delle scienze fino | al | punto più eccentrico delle loro scoperte, e vedere di quali |
Psicologia delle menti associate -
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nel seno d'una società, anzi di molte società, imodoché | al | mancar dell'una per qualche avversità l'opera possa venir |
Psicologia delle menti associate -
|
un nuovo vocabolo ad ogni nuova scoperta, all'ossigene, | al | silicio, alla locomotiva. E se analizziamo le nostre |
Psicologia delle menti associate -
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e riduciamo i derivati alle radici, troviamo residuare | al | fondo d'ogni più dotta lingua un capo morto di pochi |
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certe specie di rosicanti nelle loro migrazioni dal levante | al | ponente della Siberia. Ebbene chi ci diede a scorta l'ago |
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reale (1). Egli è pur facile accorgersi, e non v' è alcuno | al | mondo che non se ne accorga, che una cosa o un essere , |
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di reale e di ideale , e qual ragione abbia presieduto | al | senso comune, quando questo inventò questi due vocaboli, e |
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sussistente e agente: e quindi non poterono affiggere | al | vocabolo di realità o di cosa reale altro significato, se |
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uso delle parole. Due adunque sono i modi dell' essere | al | tutto distinti fra loro e inconfusibili, l' ideale e il |
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che presiedono a' que' due modi, l' intelletto che presiede | al | modo ideale, e il senso (1) che presiede al modo reale |
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che presiede al modo ideale, e il senso (1) che presiede | al | modo reale dell' essere. Nè il senso però, preso da se |
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si cerchi nella composizione delle lingue che sono specchio | al | pensare comune degli uomini. Basterà dunque esaminare che |
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La concezione appartiene all' ordine ideale, il sentimento | al | reale, e la persuasione al rapporto dell' uno all' altro. |
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ordine ideale, il sentimento al reale, e la persuasione | al | rapporto dell' uno all' altro. Quindi la persuasione |
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esiste un certo suo effetto, sebbene la causa ci rimanga | al | tutto velata e in nessun modo percepita? Una tale |
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risulta, per così esprimermi, il segno, la determinazione, | al | quale la mente pensa Dio, sono tali e talmente fra sè |
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vuol dire contemplazione, cognizione . L' azione appartiene | al | modo reale dell' essere, perchè è solamente l' essere reale |
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conforma la vita a tali dottrine, ed è assiduo in dar opera | al | culto della divinità. Nè il teologo è sempre uomo |
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cognizioni. Noi supponiamo dati all' uomo i mezzi necessari | al | suo naturale sviluppo ed adempite quelle condizioni a cui è |
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è una società dalla quale prende almeno degli eccitamenti | al | pensare, e nella quale si conservano e tramandano le cose |
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innanzi nel cammino della cognizione? Dove è il punto, | al | quale si deve fermare? Quali sono, in una parola, i confini |
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positive che sono la base di tutto il loro lavoro: ma fuori | al | tutto delle idee che la mente possiede, quasi per salto, la |
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causa (non mai sentita sostanzialmente e però incognita | al | tutto nel suo modo di essere); l' analisi di questo |
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da quelle altre di un ordine superiore che eccedono | al | tutto le forze dello spirito umano, stretto nel circolo |
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che mostriamo come ciò possa essere: ciò che avviene | al | cieco nato che acquista il vedere, ci darà la via di farci |
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nè intieramente oscuri, sicchè fossero composti di suoni | al | tutto vani e nulla significanti. Egli è certo che delle |
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nè si odora, nè si assapora, nè si ode? Questo per lui è | al | tutto impossibile: non può imaginarsi in nessun modo la |
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della fede? Che più ragionevole che il cieco presti fede | al | veggente circa gli oggetti della vista? Egli deve |
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vi ha un essere infinito, che si toglie intieramente | al | suo sentimento. Questo lo allarga nelle immense regioni che |
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una cosa estranea a quest' ordine, una cosa superiore | al | medesimo, se Dio in una parola entra colla sua azione in |
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contro lo stimolo« (1); » e nel discorso di Santo Stefano | al | Concilio degli Ebrei, questi sono chiamati duri, che |
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degli Ebrei, questi sono chiamati duri, che resistono | al | pungolo dello Spirito Santo: « Duri di cervice e |
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ma i lor pensieri e le parole non si ravvolgono mai che | al | di fuori da quel sacrosanto segreto dove ha la religione |
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di questi effetti è una specie di onnipotenza che vien data | al | vero credente: [...OMISSIS...] . Il secondo effetto è l' |
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alla naturale, come si oppone il naturale (razionale) | al | positivo . La religione naturale all' incontro si oppone |
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come si oppone il naturale (l' azione naturale) | al | soprannaturale (all' azione soprannaturale). Stabilendo noi |
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nè dire: ecco qui, ecco là il regno di Dio; perchè stava | al | di dentro dell' uomo. [...OMISSIS...] Nè solamente la |
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[...OMISSIS...] Nè solamente la Religione soprannaturale è | al | di dentro dell' uomo, ma anche in generale il concetto |
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se potesser valere. Beniamino Constant la ridusse | al | solo sentimento religioso, e la divise così dalla dottrina, |
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nel concetto generale della Religione, ove poi si discenda | al | più speciale della religione soprannaturale , scuopresi un |
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culto. Queste azioni vengono naturalmente a prodursi anche | al | di fuori in riti e cerimonie, per le quali nasce il culto |
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appunto perchè è intelligente. Questa dottrina poi consuona | al | tutto con quella che io ho esposta nella Ideologia . Tra le |
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la pura idea. Si aggiunge alla piega della volontà e | al | vestigio che rimane in noi della percezione avuta, il |
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tale ricchezza per noi? Quanto non sarebbe fredda e nulla | al | muoverci una tale idea di ricchezza? Le idee dunque, per sè |
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adorazione e quell' amore, che noi dovremmo riserbare | al | solo Creatore. Una idea pura, negativa, senza percezione |
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e inordinatamente, nè farebbe di ciò onta | al | Creatore, col mettere le creature nel posto suo e amarle |
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della giustizia), e di assoluta impotenza quando si viene | al | fatto. Il comprovano questi eleganti versi di Plauto: |
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[la differenza] fra il veder le norme coll' intelletto, | al | qual fine basta l' azione ideale (l' idea in noi), e il |
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ideale (l' idea in noi), e il seguirle colla volontà, | al | quale fine la volontà ha bisogno di essere mossa da un' |
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l' effetto di impellere nuovamente l' umana volontà | al | bene morale, come uno stimolo esterno che, dato il suo |
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con cui tutto governa, e muove le sue creature | al | loro ultimo bene. Infatti sembrerebbe che Iddio avesse |
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di sentire che a lei s' aggiunge, deve esser di un' indole | al | tutto superiore a ogni sentimento, infinitamente più |
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rendere presente la nostra attenzione e quasi spettatrice | al | farsi di quella operazione divina, e così procacciarcene la |
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l' atto stesso della mutazione che nasce nell' uomo | al | primo cominciare ad avere la potenza soprannaturale creata |
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si cangia negli atti secondi che si dicono atti verso | al | primo, il quale si dice potenza (2). Ora l' effetto della |
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mi riporto ai luoghi dove le ho trattate, vanno applicate | al | sentimento fondamentale soprannaturale. Per esse si parrà |
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del desiderio di percepire il positivo occulto, intorno | al | quale viene infuso però un sentimento, una profonda |
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L' uomo non comincia a operare colla sua volontà se non | al | quinto passo, col dare l' assentimento suo alle verità |
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, ed è una comunicazione dell' essere reale fatta | al | senso, e non solo idealmente all' intelletto. Gesù Cristo |
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ammaestramento di Dio, non per dottrina comunicata | al | di fuori dell' uomo. [...OMISSIS...] Egli è dunque |
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[...OMISSIS...] . E quelle di Cristo, che alludono appunto | al | passo d' Isaia: [...OMISSIS...] . Già ho mostrato in che |
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tanto grande, che non è comparabile a cosa alcuna, | al | saggio della cui immensità l' uomo è vinto e come |
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come in suo termine, il suo appetito, se non perviene | al | possesso di TUTTO L' ESSERE, di TUTTO IL BENE. Nessuna |
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deiforme, dall' imprimere essa nelle anime nostre de' segni | al | tutto divini, dal darci il senso di tal cosa che non può |
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di vista l' essere ideale . Il secondo sistema, opposto | al | primo, è di quelli che negano, che sia Dio anche ciò che si |
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le Scritture e i Padri, paragonando lo Spirito Santo ora | al | fuoco che riscalda la materia, in cui entra, ora agli aromi |
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fenomenale, se non per una operazione dell' intelletto, | al | qual solo per ciò appartiene una conoscenza veritiera, |
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Scritture si applicano le stesse maniere di dire tanto | al | lume della gloria, come al lume della grazia: anzi lo |
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le stesse maniere di dire tanto al lume della gloria, come | al | lume della grazia: anzi lo stesso vocabolo di gloria viene |
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l' oggetto ha per sua propria natura una cotale opposizione | al | soggetto , che non si può giammai con lui mischiare, fino |
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in altra materia molle e si unisce con quella materia fino | al | contatto; e tuttavia riman sempre distinto, per sua natura, |
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effettrice d' imagine (5) »: il che conviene principalmente | al | Verbo che è imagine del Padre, e che, unendosi con noi, |
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suggello si mostra altresì non essere Iddio che si presenta | al | nostro spirito una pura e tenue idea, ma una specie |
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incontro in Dio il modo reale è congiunto siffattamente | al | modo ideale , che è impossibile immaginarlo scongiunto, |
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giusti. [...OMISSIS...] - Così S. Cirillo (6). Quindi, come | al | Figliuolo conviene sostanzialmente il nome d' imagine , |
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retto: ma per indicare l' operazione stessa appartenente | al | Figlio, si usa della preposizione per , dicendosi che« il |
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essenziale e primitivo col suo essere ideale . Veniamo | al | terzo elemento di S. Agostino, l' ordine che hanno le cose |
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qualsivoglia creatura ed è in qualche modo, e da ciò che | al | tutto non è grandemente si allontana, e conviene con sè |
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interamente, senza che siano tolte con esse insieme e rese | al | tutto impossibili le stesse nature (2). Sebbene d' una |
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di questo enimma? No certamente; perchè per ricorrere | al | mistero della santissima Trinità, se si vuol anco come a |
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questa unica loro azione del creare in modo diverso , pari | al | modo del loro procedere; sicchè Iddio Padre operò la |
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persone. Perocchè si attribuisce, in ragion di esempio, | al | Padre la potenza e tuttavia egli solo non è potenza; si |
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potenza e tuttavia egli solo non è potenza; si attribuisce | al | Figliuolo la sapienza , e tuttavia egli solo non è |
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in questa vita, la Triade augustissima. Mi restringerò | al | testimonio di S. Agostino, in tanta abbondanza di |
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suoi modi. Tentiamo adunque l' analisi di quel sentimento | al | tutto ineffabile e che è ignoto all' uomo animale, il quale |
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appartengono all' intendimento: l' amore appartiene | al | cuore dell' uomo: sono certamente cose differenti, per |
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fino a dire che si dava amore senza cognizione (1): | al | che nondimeno il più de' Teologi si opposero, come |
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venuta del Figliuolo, pel quale i secoli furono fatti e | al | suo servizio adattati (aptavit); e quindi quelle antiche |
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di mano in mano, nelle divine Scritture è rassomigliata | al | nascere e crescere di un giorno, che prima è l' alba, e poi |
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illumina fino che il sole stesso sorge e giunge rapidamente | al | meriggio: similitudine acconcissima a rappresentare non |
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imperfetta, non eccede questi confini, nè si estende oltre | al | conoscere un Dio uno. Ma perfezionandosi la cognizione |
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tutto in sè è a tutto superiore, e non v' ha cosa che messa | al | suo confronto non invilisca. Or chi non dirà che un |
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idea (2). Nulladimeno assai acconciamente si attribuisce | al | Verbo ogni rivelazione, ed anche l' antica, e ciò per |
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in questa rivelazione si conteneva tutto ciò che spettava | al | Messia e fino la sua divinità era patentemente stata |
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che affermano, la cognizione del Verbo appartenere solo | al | tempo del Vangelo. In ragione d' esempio S. Cirillo |
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ad un tempo come la cognizione di Dio trino appartiene | al | Vangelo, e come di questa cognizione il principio è la |
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da questa stessa unione di lui col Padre toglie il tipo, | al | quale debbono conformarsi gli eletti, nell' unione fra |
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può trovarsi modo di esprimere con più efficacia l' unione | al | tutto sostanziale e formale di Cristo co' seguitatori suoi: |
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o abituale, dice Cristo, non si ottiene che colla fede | al | Vangelo: « E voi non avete, diceva egli agli Ebrei, la |
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Ecco come egli ragiona nella lettera che scrisse | al | conte Terenzio, dopo distinta la sostanza dalla persona: |
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[...OMISSIS...] . Or hassi a portar oltre questa dottrina: | al | che ci fa il ponte questa denominazione di dono , che ab |
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questa denominazione di dono , che ab aeterno può darsi | al | divino Spirito. L' esser donabile agli uomini, diciamo noi, |
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non con sè stesso. Indi esprimendo Cristo il suo desiderio | al | Padre che i suoi discepoli ricevessero lo Spirito Santo, |
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dell' essere, è una produzione in noi che si attribuisce | al | Verbo, ed è quello di cui s' intendono pur dette quelle |
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è già un principio del giudizio pratico, una disposizione | al | medesimo: e quella parola è usata altre volte da Cristo, |
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il buono accoglimento che fa l' uomo colla sua volontà | al | Verbo, quando il Verbo vuole entrare in lui. « Egli venne, |
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che il divino Spirito esercita la sua azione (3), movendola | al | riconoscimento del Verbo; egli è manifesto che il Verbo non |
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insieme il nostro intelletto e la nostra volontà, | al | ricevimento del Verbo in noi, venendo in noi questo per l' |
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verbi7forme , ma solo dei7forme ; nè si possono riputare | al | Verbo come a sua propria causa, ma solo a lui attribuire |
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divina che in esse operava, qualche Padre ne parla come se | al | Padre eterno appartenessero, giacchè il Padre, come |
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e la persona stessa, non è nuova, ma è cosa che appartiene | al | deposito della cattolica tradizione. Quanto al Verbo |
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appartiene al deposito della cattolica tradizione. Quanto | al | Verbo divino, il modo stesso di parlare di S. Paolo |
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costantemente dietro un sentimento profondo che è in loro, | al | quale non hanno mai riflettuto, e del quale interrogati non |
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della sua vita? E anche l' uomo educato alle scienze e dato | al | meditare conosce egli mai perfettamente sè stesso? Conosce |
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passo, pure di Cristo, cioè quello nel quale egli favella | al | suo divin Padre così: [...OMISSIS...] . Che cosa sono le |
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verità, come in quelli dove Cristo paragona sè stesso | al | cibo, o anche parla del cibo eucaristico. Un cibo che sazia |
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Santo, che illustrava il Verbo nelle menti, si attribuiva | al | Figliuolo stesso, prima che la persona dello Spirito si |
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come abbiamo detto, che i doni del Verbo si attribuivano | al | Padre prima che la persona del Verbo fosse comunicata agli |
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più è chiarificato il Padre. Quando adunque Cristo diceva | al | Padre: « Io ti ho chiarificato sopra la terra« (1) »; |
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Santo si appropria, perchè è un avviamento nell' anima | al | medesimo Spirito Santo; ed è anche in questo senso, che il |
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più che operazioni deiformi nelle anime sante, appropriate | al | Verbo; ch' esse però, come in loro causa, si riferivano al |
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al Verbo; ch' esse però, come in loro causa, si riferivano | al | Padre, principio della Trinità. Abbiamo detto il medesimo |
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Spirito Santo si riferiscono allo stesso Verbo, o anche | al | Padre. Or qui è da osservare la differenza che passava tra |
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è da osservare la differenza che passava tra il riferirsi | al | Padre, o al Verbo, nell' antico tempo, quei doni, e il |
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la differenza che passava tra il riferirsi al Padre, o | al | Verbo, nell' antico tempo, quei doni, e il riferirsi ora. |
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a dar fede alle parole di Gesù Cristo, Gesù le attribuisce | al | Padre suo: là dove i doni che susseguono la cognizione e la |
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Testamento e sono grazie deiformi: le seconde appartengono | al | nuovo, e si possono dire grazie verbiformi. Cristo parla |
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questi doni e grazie dispositive a ricevere il Vangelo, che | al | Padre si attribuiscono, appartiene quel passo: |
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[dovessero adempirsi] solo dopo ch' egli fosse salito | al | cielo sedente alla destra del Padre; tuttavia una grave |
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parole di Cristo, onde dopo risorto, apparito in mezzo | al | cenacolo, soffiò la prima volta verso gli Apostoli e disse: |
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Spirito Santo non fu ancora compita prima d' ascendere | al | cielo; non disse già Cristo ai suoi: Ricevete lo spirito in |
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Vado a prepararvi il luogo« »; appunto allora quando andava | al | cielo per mandare di lassù lo Spirito. E questa abbondanza |
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e santificati i suoi, ancor prega per essi, ancor dimanda | al | Padre che li santifichi nella verità, e desidera che siano |
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di Cristo si è avverata. Egli aveva detto, prima di salire | al | cielo, in accomiatandosi dagli Apostoli: [...OMISSIS...] . |
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prima. S. Agostino così parlò in un sermone da lui tenuto | al | popolo nella seconda festa di Pentecoste: [...OMISSIS...] . |
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buone; e quindi finalmente l' orazione, onde raccomandò | al | Padre i discepoli per quel tempo che egli li abbandonava |
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disse all' eterno Genitore: [...OMISSIS...] . Ma chi trae | al | Figliuolo? Chi fa sì che noi percepiamo quella verità |
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nel vedere immediatamente e svelatamente il Padre. Perciò | al | Padre si attribuisce da Cristo la proprietà dell' essere |
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nel Verbo conoscono il Padre; 2 che il Padre tira le anime | al | Verbo. Queste due cose rientrano nello stesso: il Verbo è |
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noi passivi, è anche in sè qualche cosa di indipendente | al | tutto da noi, sui quali ella opera. Egli è dunque evidente |
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eziandio chè abbiano conosciuto cosa che si approprii | al | Verbo: poichè il Verbo è una relazione, la relazione di |
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nella sua qualità di eternamente mandato , che equivale | al | dirsi Figlio di Dio (6). E conoscendosi come mandato e come |
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a far conoscere Cristo ancora agli altri e dare di lui | al | mondo tutto testimonianza. Ecco le sue parole: |
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Per questo è che lo Spirito divino dà chiarezza nelle anime | al | Verbo divino. Indi in quella sublime orazione che fece |
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il tuo Figliuolo chiarifichi te« (1) »: egli domandava | al | Padre la venuta dello Spirito Santo e adempiva la promessa |
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della grazia, il sentimento deiforme è tal sentimento che è | al | tutto distinto da ogni altro, e tanto distinto, quanto è |
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nuovo, maraviglioso, del quale l' uomo del mondo è | al | tutto privo, non eccedendo il sentimento suo i confini |
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delle divine scritture; come quello dove si legge: « | Al | vincitore darò la manna nascosta, e gli darò una bianca |
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che ha ricevuto l' uomo passando dall' ordine naturale | al | soprannaturale (2): e il non saper leggere questo nome |
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che fanno l' azione reale nell' anima e la collustrano. | Al | filosofo, cioè all' uomo nell' ordine naturale, non [è |
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nulla ne intenderebbe o, se ne intendesse, negherebbe fede | al | narratore. Non è adunque che la filosofia sia per sè stessa |
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questa cognizione e percezione reale, non dell' orecchio | al | di fuori, ma dell' anima al di dentro, poco innanzi al |
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reale, non dell' orecchio al di fuori, ma dell' anima | al | di dentro, poco innanzi al luogo citato, dicendo a quei |
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al di fuori, ma dell' anima al di dentro, poco innanzi | al | luogo citato, dicendo a quei fedeli di Colosse che li |
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fuorchè da' santi. Onde non si richiede se non di lasciare | al | principio religioso un pò di tempo ad essere appplicato, |
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morale; e la divina Provvidenza per provvedere incontro | al | male che fanno questi, si vale altresì dell' errore |
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gli increduli e i credenti: ma nei nostri tempi si è messa | al | nudo, non la si può più dissimulare, ciascuno la si propone |
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loro un assurdo e un abisso, sono dati addietro, son venuti | al | cattolicesimo. Indi le ultime conversioni di non pochi |
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ella annunzia agli uomini da parte di Dio, ma viene citata | al | tribunale dell' uomo per essere giudicata dalla legge che |
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che l' uomo si è formata da sè stesso nella mente sua e | al | rigore di quella emendata. La qual norma è questa:« che |
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ecceda le forze della natura, ma cercasi di far sì che elle | al | tutto non la insegnino, e di riprenderle e castigarle se |
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la religione«. Tutte le facoltà degli animali si riducono | al | senso, pel quale non si esigono che degli oggetti |
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Dio, per soddisfarsi e trovarsi veramente giunta | al | suo fine? Che è, che ci descrive tanto lontano questo Dio |
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alcuni assiomi, principii, e del metodo, e poi, abbandonate | al | tutto le idee, seguitare con un meccanismo di segni e di |
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questo lume. Non vi ha sicuramente niente che sia superiore | al | lume della ragione e che possa giudicare di questo lume, il |
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e irrefragabile. Questo spiega quel darsi fede dagli uomini | al | Vangelo pure la prima volta che l' hanno udito annunziare, |
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le loro intenzioni e credenze nascoste, accusarle altresì | al | mondo come contrarie alle loro parole, trovandosi queste |
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perocchè chi opponesse anche solo una minima ragione | al | sistema razionalistico, già non sarebbe più vero che avesse |
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protestante o cattolico, greco od arabo, ch' io lascio | al | comune senso deciderlo. Solo di far questa osservazione non |
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o anzi si riserbano i razionalisti di sostituire | al | ragionamento un franco asserire? Distruggono adunque il |
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dovrebbero essere pacifici possessori del campo, nessuno | al | mondo potrebbe loro contraddire; e gli uomini tutti o |
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essere razionalisti, o rinunziare alla natura umana, | al | che ben pochi possono esser disposti, se non piuttosto |
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poichè questo non è; poichè il genere umano protesta contro | al | signor professore; poichè il signor professore medesimo, |
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e, viceversa, la probabilità del risultato contrario sarà | al | più in ragione del numero di quelli che in quel |
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probabilmente con noi quasi l' avessimo citato piuttosto | al | tribunale dell' autorità che [a quello] della ragione, e |
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autorità che [a quello] della ragione, e quindi ci dirà | al | suo solito non volerne sapere di autorità alcuna, perocchè |
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falsa rivelazione. Ma se vi abbia qualche setta di fanatici | al | dì d' oggi, i quali si appiglino a creder vera una |
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eziandio che dei misteri contenessero, cioè delle verità | al | mio debol vedere superiori di lunga mano. Ella è la retta |
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volte, anche in convivendo cogli uomini, non deferisci | al | maggiore di te sulla sua autorità, senza che possa tu ben |
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compita e perfetta e lontanissima dall' andar soggetta | al | minimo dubbio. Ma che? qual ragione, qual uomo ha mai |
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gli uomini nelle idee religiose? non c' è che una religione | al | mondo? Nè io nego già che l' uomo non possa sentire la |
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tutto precedentemente. Ma il fatto è questo, che l' uomo | al | vedere i quadri di Raffaello o i marmi di Canova la prima |
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adunque ha sola il diritto di produrre una persuasione | al | tutto certa negli uomini? Ma quale ragione, secondo il |
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maestro, immemore delle migliaia di sistemi contrarii | al | suo, che pure il dovrebbe fare un po' dubitare di sè |
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ragione intiera e perfetta può ad un tempo essere efficace | al | bene, sostenitrice e consolatrice dell' uomo nelle |
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che dà ragione di tutti i fatti più importanti avvenuti | al | mondo, che è conforme alla natura di Dio, che interpreta i |
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giudichi operarle mediatamente, cioè in un modo conveniente | al | tutto, alle leggi del suo proprio pensare. In secondo luogo |
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essendo soggetto per la legge del suo pensare allo spazio e | al | tempo, giudica che Dio operi successivamente e con varie |
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con certezza dagli effetti naturali. Ora in quanto | al | primo di questi argomenti, io comincio a far osservare che |
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e fedele delle loro dottrine. Non è dunque vero, diremo | al | signor professore, che quando noi parliamo di azioni di Dio |
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cioè poter essere l' effetto (la creatura) soggetto | al | tempo, senza che però sia soggetto al tempo l' operare |
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creatura) soggetto al tempo, senza che però sia soggetto | al | tempo l' operare della causa (Dio) che l' ha prodotto; come |
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indarno la verità) giudicheranno le nazioni (1). Ma veniamo | al | secondo argomento. Nel secondo argomento ci si presenta pur |
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di natural virtù? Or s' ella è così, chi dunque disse mai | al | signor professore che i cattolici per avventura ammettono |
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cattolici scrittori che trattarono questa materia, trovare | al | suo dubbio una sufficiente risposta. Noi ci conterremo in |
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un solo punto di vista tutto ciò che di più importante | al | nostro uopo abbiamo detto distesamente in varii luoghi |
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, che diventa in tal modo sua forma , ciò che lo adduce | al | suo più nobile atto. Un Io sentimento come l' abbiamo |
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sincerità e semplicità dell' essere che sta di continuo | al | nostro spirito presente, noi poniamo la similitudine di lui |
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Il grande Abate di Chiaravalle nell' opera che scrisse | al | suo discepolo Eugenio III e che intitolò Della |
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a cui ella si appartiene, e dal quale ella è, relativamente | al | soggetto che la percepisce, in certo modo, staccata. E |
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potenzialità e una contingenza; condizioni che appartengono | al | non essere, le quali rendono quelle cose dissimili dal |
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cose sensibili, paragona le cose tutte alle ombre e Dio | al | corpo che produce l' ombra, e accusa di stoltezza gli |
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contingenti abbiamo bisogno del senso e di un senso diverso | al | tutto dalla potenza intellettiva, perchè questa è troppo |
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cioè l' essere puro, fonte e creatore di tutti. Così è che | al | sentimento delle cose noi aggiungiamo un' operazione dello |
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disconviene applicarlo alle creature; e anzi applicandolo | al | Creatore non ci dà la piena notizia di lui (5). La quale |
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coll' essere reale. La volontà dell' uomo tende | al | bene conosciuto. Tanto adunque si stende l' affetto della |
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degli altri, e finchè non è pervenuto a pensare un essere | al | tutto senza limiti e da ogni parte infinito, resta sempre |
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e volitivo. Or poi la volontà non si unisce pienamente | al | bene se non per una cognizione reale; non potendola |
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anche lasciato da Dio nello stato naturale, sarebbe stato | al | tutto misero, o che sarebbe necessariamente scaduto a |
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di chichessia, eziandio che si abbattesse a essere simile | al | volto reale di un uomo; perchè noi congiungiamo sempre col |
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sola parola di imagine, attribuita dalla divina Scrittura | al | Figliuolo, che dimostravano non potersi punto nè poco dire |
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in que' versicoli: [...OMISSIS...] Conveniente cosa era sì | al | bisogno dell' umana natura e sì alla divina bontà che l' |
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per dover poi dargliene un' altra e così soddisfare | al | bisogno rimasto non adempito colla prima: quasi come chi |
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non ha a pagare la somma intera di un tratto, che soddissfa | al | suo creditore pagandolo in tre rate. Il che non si può |
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a principio i germi di tutte le cose e quindi commetterne | al | tempo il loro sviluppamento, senza bisogno di rimettere |
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questa interpretazione per sicura: e se più si vuole, | al | mio intento giova egualmente e forse meglio, che quelle due |
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grado di lume cioè il lume naturale per una similitudine, e | al | secondo grado di lume cioè al soprannaturale riserbare il |
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per una similitudine, e al secondo grado di lume cioè | al | soprannaturale riserbare il nome d' imagine; in tal |
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appunto questo, di aver usurpata quella prerogativa che | al | solo Verbo divino si addice, d' essere vera imagine di Dio |
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Verbo coll' anima dell' uomo congiunto« », con S. Agostino | al | quale non piace udire che l' imagine di Dio si spenga col |
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accostarsi, rifugiarsi nel seno del suo Creatore? Proibire | al | Creatore di accogliere la creatura che a lui rifugge, o |
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nell' aria diffusi. In tal maniera Dio si era adattato | al | bisogno dell' uomo, restringendosi e circoscrivendosi per |
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per un' induzione che movea dai beni sensibili, e conduceva | al | soprasensibile. Così il bene, in ragione di bellezza, si |
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e in queste stesse quasi per gradini di una scala ascendere | al | bello perfetto e ideale che pur trovava realizzato e in |
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comunicazione. E per questa via l' uomo doveva pervenire | al | sommo della perfezione morale e dell' unione con Dio: la |
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dio della terra riconoscesse che egli era sottomesso | al | Dio del cielo, al Creatore del tutto, gli fu dato il fatale |
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riconoscesse che egli era sottomesso al Dio del cielo, | al | Creatore del tutto, gli fu dato il fatale precetto. Ora in |
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merito sollevarsi di mano in mano e sempre più congiungersi | al | suo creatore, togliendo la faccia dal ben finito e |
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e dal sangue, non comincia dall' imperfetto per andare | al | perfetto, ma discende da Dio e viene dal perfetto a |
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che sia devoto alla morte tutto ciò che si è rivoltato | al | suo Creatore, e segue magnanimamente Colui che invitandolo |
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umanità non havvi peccato alcuno: ma non è simile rispetto | al | corpo, perocchè la grazia di cui è fornita l' umanità |
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è che l' Apostolo paragona l' uomo rigenerato in Cristo | al | primo creato in quanto allo spirito, dicendo: |
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allo spirito, dicendo: [...OMISSIS...] . Ma in quanto | al | corpo, il qual corpo non esiste rinnovellato se non dopo la |
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spirito rendendosi ognor più spirituale, dall' imperfetto | al | perfetto: nel nuovo Adamo la vita procede dallo spirito, e |
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che il lusingassero di volgersi dal retto e giusto operare | al | torto e ingiusto. Ciò posto, veniamo a vedere quali |
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non considerato in sè stesso, ma considerato relativamente | al | soggetto che lo percepisce. Il bene oggettivo adunque è il |
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Parimente se il bene oggettivo fosse indifferente, quanto | al | rimanente, al soggetto, e non gli fosse nè di noia nè di |
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il bene oggettivo fosse indifferente, quanto al rimanente, | al | soggetto, e non gli fosse nè di noia nè di particolare |
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egli è indubitato che il soggetto uomo sarebbe fedele | al | bene oggettivo e lo ammetterebbe e riconoscerebbe per |
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naturalmente dilettoso il fare un atto di giustizia e dare | al | bene conosciuto quel prezzo che egli pur merita. In questi |
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in ordine allo sviluppamento di sue potenze, e sì in ordine | al | grado del suo godimento. Ciò è quanto dire che doveva |
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Quindi l' appetito con subitaneo moto persuade l' uomo | al | godimento istantaneo: la ragione tempera e regge questa |
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fornì alla ragione uno strumento o un' arme da contrapporre | al | senso esteriore che presiede ai beni presenti e reggerne la |
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un ordine di cose secondo la natura , ciò che corrisponde | al | caso, nel quale noi abbiamo considerato fin qui l' uomo |
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delle cose tutte, e non trovandolo, sarebbe andato | al | di là della natura stessa, al di là di sè stesso; avrebbe |
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trovandolo, sarebbe andato al di là della natura stessa, | al | di là di sè stesso; avrebbe pensato la possibilità, la |
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la piena luce del sole. Egli avrebbe pertanto creduto | al | grande Essere a lui occulto dietro una misteriosa cortina, |
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e a volerlo praticamente? Qui parmi di dover ricorrere | al | principio toccato di sopra:« la volontà razionale può |
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esistenza o quello della sua felicità è sempre inferiore | al | prezzo della legge morale il quale è infinito, |
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trarre di ciò la seguente conclusione: [...OMISSIS...] : | al | qual termine non giunge veramente nessuna creata volontà. |
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infinito, perocchè come dice S. Paolo, « chi aderisce | al | Signore è un solo spirito (5); e la Scrittura dice dei |
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fatti una cosa con Dio: « Io in essi dice Cristo parlando | al | Padre, e tu in me, acciocchè sieno CONSUMATI in una cosa |
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l' appetito assai facilmente si renderebbe insensibile | al | freno della ragione: ed è sotto questo punto di vista che |
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dono, una cotal potenza, l' uso della quale fu lasciato | al | libero arbitrio dell' uomo (2). La ragione, dice il santo |
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naturale, la grazia stessa pur col passare dalla potenza | al | suo atto non è che Dio operante in un ordine |
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la grazia non si può muovere, nè dare aiuto e forza | al | libero arbitrio, se non per virtù di Dio: essendo la grazia |
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e di più soprannaturalmente per grazia, cioè inclinato anco | al | bene soprannaturale. Ora dall' uso di un tale libero |
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Dottore, nello stato di Adamo innocente viene attribuito | al | libero arbitrio: nello stato all' incontro dell' uomo |
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libero arbitrio era retto, cioè tendente naturalmente | al | bene morale, cioè inclinato secondo l' ordine del bene |
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ha perduto quella naturale rettitudine, non è più volto | al | bene secondo la considerazione oggettiva, ma anzi ha un' |
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alcun altro principio soggettivo, ma sì che ubbidisca solo | al | principio oggettivo della legge di Dio. Ora la persona |
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individuamente connessi fra loro, senza riguardo alcuno | al | loro ordine, ossia alla relazione che ha l' uno coll' |
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ma bene della stessa umana natura. La grazia data da Dio | al | primo uomo era perfettiva, come abbiamo veduto, non pure |
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che, l' uomo ove fosse stato confermato in grazia e messo | al | premio della visione beatifica di Dio, non avrebbe da |
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degli Angioli, i quali col primo atto meritorio furono | al | loro termine di perfetta beatitudine. E una tale dottrina |
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sta nel veder l' essere nel modo il più imperfetto, cioè | al | tutto indeterminato. Or poi per ispingersi innanzi da una |
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Angeli e con Dio. Di questo passo lento e improporzionato | al | gran viaggio è costretto di andare l' uomo considerato |
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Ma la grazia stessa è data in modo che tiene proporzione | al | grado della natura: perocchè la grazia non fa che |
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riparatrice è personale, cioè è affissa alla persona, ossia | al | principio supremo della natura umana, l' intellettiva |
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formazione dell' uomo nella generazione è dall' imperfetto | al | perfetto. Ed essendo l' uomo, considerato come animale, |
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la grazia riparatrice. Un' altra dimanda si fa presente | al | pensiero: se i meriti e le grazie acquisite di Adamo |
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e 3. il loro ordine o scambievole armonia. In quanto | al | numero abbiamo già detto che la natura umana costituita |
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l' umanità nelle tante e sì varie sue vicende. In quanto | al | loro ordine, l' essere questo perfetto, mediante una |
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la propria moralità e non data la sufficiente coltura | al | principio morale che in lui risiede. Or la coltura e il |
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all' umanità, ma che non si può dire mai giungere | al | miglioramento dell' uomo come persona, ma solo ad un cotal |
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la dignità personale, è la perfezione della natura. Ed | al | contrario che alcuni, i quali sono detti cattivi, |
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In tanto però quelli che si fossero dati più di proposito | al | perfezionamento della persona, avrebbero fatto più degli |
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di cui parlammo, di dedicare sè stesso o più direttamente | al | lavoro del perfezionamento della persona, o di continuarsi |
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o di continuarsi come prima nella occupazione rivolta | al | perfezionamento solo della natura. Dissi però che a questo |
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scoperta, sarebbero stati più direttamente educati e volti | al | perfezionamento personale, approfittando essi in tal modo |
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il sapere, pare che offerisca all' umanità un viaggio | al | tutto indefinitamente lungo. Perocchè la natura creata non |
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natura creata non solo è vastissima e profondissima materia | al | sapere dell' uomo, ma può dirsi a ragione che ella non ha |
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di una deità che a quella dell' uomo. Quanto poi | al | perfezionamento personale, si può egli considerare o nell' |
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perfezionamento personale io lo tengo di un progresso, | al | tutto indefinito, sotto ogni aspetto in cui si considera l' |
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non si vede modo parimenti di assegnare alcun termine | al | crescimento d' amore della medesima. Perocchè non essendo |
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umana natura sia pur essa suscettibile di un progresso | al | tutto indefinito, il quale non potrebbe interrompersi se |
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per la quale l' uomo non può ora congiungersi pienamente | al | Sommo Bene se non intervenendo la morte, è fondata nella |
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e di cognizione di cui gode la mente contemplante, dietro | al | quale grado di lume tende direttamente la buona volontà che |
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come dicevamo, corrisponde una grazia, e nelle due specie | al | grado del merito il grado d' aumento della grazia. La |
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ove si consideri che quella, la quale ha relazione | al | merito della volontà senza che abbia rispetto alla |
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dell' intelletto e della volontà gli uomini pervenissero | al | pieno possesso di Dio; e alcuni di essi per l' una via, |
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è manifesto che giunto l' uomo o alla visione del Verbo o | al | possedimento dello Spirito, egli è pervenuto con questo |
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i loro sensi, sempre più rendevasi sensibile e visibile | al | loro intendimento: sicchè quei veli sensibili onde il |
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(1). Sicchè il vigore che lo faceva immortale era dato | al | corpo dall' albero della vita; e le parole e sensazioni che |
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l' umanità e l' universo che la circonda, trovarla fornita | al | tutto della perfezione che abbiamo accennata descritta come |
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convincente a riconoscere che dalle lagrime della culla | al | sospiro della morte quaggiù l' uomo non varca che un mare |
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riflessivi di qualunque secolo sono stati altamente colpiti | al | vedere quell' inclinazione al male che nasce coll' uomo, |
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sono stati altamente colpiti al vedere quell' inclinazione | al | male che nasce coll' uomo, che opera in lui prima ancora |
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di stupirne e ne fa in più luoghi la descrizione tutta | al | vero: [...OMISSIS...] . Tale è il fatto dello stato dell' |
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in varie e crudeli guise straziano i corpi già destinati | al | supplizio della morte. E son pochi i morbi che distemprano |
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del male? Egli è vero che anche gli animali sono soggetti | al | dolore: ma privi come sono d' intelligenza essi nè |
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esclusa sempre la rivelazione, d' una tanta inclinazione | al | male, da cui l' uomo viene senza posa impulso? Una legge |
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Come il sistema de' Manichei pare che avesse più risguardo | al | male fisico e alle questioni che da lui nascono, così quel |
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cosa. Lasciando adunque i filosofi per ora e ricorrendo | al | fonte ond' essi stessi attinsero, cioè alle tradizioni de' |
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popolari, nè i sistemi filosofici soddisfacevano pienamente | al | terribile problema dell' origine del male. I filosofi |
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potesse comandare alla ragione stessa una cieca credenza | al | medesimo e alla spiegazione che per suo mezzo si dava all' |
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che è quanto dire l' unica religione vera che fu sempre | al | mondo. Poichè questa si presentò al mondo con un' autorità |
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vera che fu sempre al mondo. Poichè questa si presentò | al | mondo con un' autorità divina e dopo avere persuaso l' |
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sulla parola di Dio. Così fu la Fede quella che soccorse | al | bisogno degli uomini a cui non poteva soccorrere la ragione |
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alle questioni essenziali che l' uomo le rivolgeva, | al | bisogno supremo di conoscere sè stessa, di sapere che ha l' |
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stessa scienza, e che quello scuro che da prima mostravano | al | di fuori non veniva tanto dall' essere quelle verità al |
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al di fuori non veniva tanto dall' essere quelle verità | al | tutto inaccessibili alla ragione, quanto dall' essere |
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il poteva lungamente accontentare, senza pervenire giammai | al | fermo della salutare verità. Ma la fede mise l' uomo a |
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di questo sono soddisfatti senza più. Ma il venire imputato | al | bambino uno sregolamento della sola volontà del suo |
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fino dai primi momenti di sua esistenza e anteriormente | al | suo libero arbitrio; e che questo l' uomo lo acquista di |
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fosse, sarebbe un nulla, una parola priva di significato, o | al | più la possibilità di una potenza, e non una vera potenza. |
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intorno alla volontà (1). Questa dottrina intorno | al | primo atto della volontà è connessa colla teoria dell' |
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dell' uomo, sebbene appena generato e non ancor venuto | al | libero uso delle proprie potenze. E non può essere |
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della volontà, non può essere semplicemente la inclinazione | al | male della volontà umana. E veramente nei rigenerati dal |
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nei rigenerati dal battesimo rimane la inclinazione | al | male della volontà, e tuttavia è definito dal Concilio di |
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parola, nè il puro istinto animale, nè la sola inclinazione | al | male della volontà, nè la lotta fra la concupiscenza e la |
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sia un principio cattivo che seduca la volontà e la inclini | al | male. Poichè la volontà è una potenza che come tale non è |
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alla grazia divina (2), fu l' originale inclinazione | al | bene dell' uomo innocente, e quello stato di originale |
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ovvero può sottomettersi all' intendimento fallace e | al | senso e può illudersi da sè medesima. Or dunque quell' atto |
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una mala disposizione e propriamente un ISTINTO di piegarsi | al | male, convalidato dalla remozione nell' intendimento dell' |
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il male e propriamente un ISTINTO del male (inclinazione | al | male morale) (2). La volontà già edotta in quell' atto che |
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fingersi una infinità di bene nelle creature (inclinazione | al | falso) (3). L' istinto animale finalmente fu reso violento |
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vuota di beni reali e bisognosa di essi non può aiutare | al | bene la energia radicale del soggetto, ma lasciarla pesare |
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cose dette fin qui. Abbiam veduto che la volontà è piegata | al | male fino dal primo istante della esistenza dell' uomo; e |
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con la quale l' uomo possa correggere l' inclinazione | al | male dell' atto primo e diretto. La volontà in quel primo |
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la indebolisce e la perverte: e la volontà cercatrice e | al | tutto bisognosa del bene di cui è privata, lungi dal poter |
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aiutare il soggetto, dal non darsi giù e farsi suddito | al | senso, anzi fattasi al medesimo infida consigliatrice, lo |
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dal non darsi giù e farsi suddito al senso, anzi fattasi | al | medesimo infida consigliatrice, lo persuade a ciò e lo |
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il lor guasto, e la comunicazione di questo guasto fatta | al | soggetto. Di che la ragione è che il soggetto non ha un' |
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luogo, anche lo stesso guasto delle potenze si attribuisce | al | soggetto, ove egli pure è infetto, per quella unità e |
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di dispositivo vi può essere nell' uomo antecedentemente | al | guasto della volontà non è ancora peccato. E veramente |
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istinto animale, in quanto è congiunto individualmente | al | soggetto umano, si fa materia alla reità di questo |
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la stessa personalità dell' uomo e che perciò, oltre | al | chiamarsi naturale, deve poter ricevere anche l' |
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denomineremo in generale qualunque conversione dell' uomo | al | bene commutabile in onta di Dio (2): e dopo di ciò ecco la |
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peccato originale è una cotal concupiscenza e inclinazione | al | male della volontà (non già solo dell' istinto animale) in |
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accennato, ma sol di quel genere d' imputabilità che spetta | al | peccato che non è colpa personale: ad Adamo poi che lo |
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Aquinate: [...OMISSIS...] . E applicando questo principio | al | peccato di origine, così dice: [...OMISSIS...] . |
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imputabilità (2). Ognuno ben vede quale de' due appartenga | al | peccato di origine. Dopo fatta la sposizione della dottrina |
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grandi questioni che l' infelice stato dell' umanità offre | al | pensiero, che la filosofia non ha mai potuto sci“rre e che |
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il bene e un incalzante e perpetuo movimento che lo caccia | al | male, la rivelazione risponde esser quella legge impressa |
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stimolo opposto alla legge la stessa ribellione dell' uomo | al | suo Creatore, ribellione mutata in una infelice servitù e |
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servitù e in un istinto lagrimevole che il precipita | al | male. E così è sciolto il gran nodo e spiegato il grande |
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di retribuzioni, di premii e di pene: l' una che consegue | al | peccato e che abbiamo nominata retribuzione e pena di |
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conseguenza del fallo commesso, è quella che appartiene | al | peccato originale. E veramente noi abbiamo detto che questo |
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, per la quale non si trovarono più egualmente sottomesse | al | soggetto medesimo: e ciò era degno, dopo che l' uomo si era |
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finalmente dalla concupiscenza che offende l' inclinazione | al | diletto, detta concupiscibile (2). Ora perchè tutti questi |
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perchè è un vero nulla per l' uomo, conciossiachè è nulla | al | fine di esso uomo, cioè all' eterna salute che è come il |
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non ordinate all' operazione dell' amore, soggiacessero | al | precetto di amare Iddio, converrebbe che questo precetto |
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quell' uomo nel quale il divino amore non fosse pervenuto | al | sommo, cioè a tale che non potesse più crescere, per |
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fa sì che questo bene sommo e infinito sia presente | al | nostro spirito debolissimamente e non vi eserciti se non |
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la divina Scrittura intesa a far delle cose create scala | al | Creatore, come specialmente in quel sublime passo di Giobbe |
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il quale non abbia se non le sole forze della natura, tutto | al | più non possa essere obbligato se non ad adempire i |
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veduto esser possibile. Perocchè in tal modo egli dà | al | Creatore tutto quell' onore e quell' ossequio supremo del |
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le proposizioni condannate da Alessandro VIII intorno | al | peccato filosofico. Esse sono le seguenti: [...OMISSIS...] |
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è la giustizia. Se dunque ciò è vero, sarà vero, altresì | al | contrario che quegli che opera in ossequio della giustizia, |
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pecca nè in quanto alla sostanza del precetto, nè in quanto | al | modo. Si dirà probabilmente che consistendo la giustizia |
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che ha congiunto è tanto grande che io lo preferisco | al | bene onesto, e per ciò giudico che, nel momento presente, |
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accennato altrove lungamente. Il primo male conseguente | al | peccato di origine dalla parte di Dio è la perdita della |
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concezione non gli dà un sentimento di cosa reale e tutto | al | più è un cotal principio di sentimento, e non un sentimento |
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dall' unione con l' essere indeterminato, è egli stesso | al | sommo confuso e indefinito. In secondo luogo, l' anima |
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sua attività dall' essere reale all' ideale e dall' ideale | al | reale, e dall' idea al sentimento e dal sentimento all' |
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reale all' ideale e dall' ideale al reale, e dall' idea | al | sentimento e dal sentimento all' idea. Ora cessando nell' |
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quindi è che l' anima priva della grazia non ha anche unita | al | corpo se non una vita effimera e porta in sè stessa la |
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provvede, di quanto è uopo perchè servano acconcissimamente | al | fine , a cui sono subordinati. Per la massima gloria |
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che la provvidenza universale e di mezzo, che sola presiede | al | governo di quelli che hanno in sè il peccato, contiene |
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tali quali li vogliono le leggi universali che presiedono | al | gran patto del risuscitamento dei corpi. Io inclino a |
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ragionevole. E tale avviene il nascimento dell' uomo, | al | quale, tosto chè è naturato come soggetto sensitivo, è |
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a quel modo che l' uomo che volta le spalle in faccia | al | sole nol vede più. Egli è certo essere ripugnante alla |
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anche Pietro Lombardo. La prima di queste tre opinioni fu | al | tutto di qualche autore particolare e non seguìta. Circa lo |
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Colle quali parole mostravasi non darsi da lui la cosa per | al | tutto assicurata. Nel secolo susseguente però S. Tommaso d' |
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dai Padri, e che però non può dirsi che essi abbiano | al | tutto recisa o sciolta quell' antica questione. Perocchè |
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si propagini in un modo spirituale simultaneamente | al | propaginarsi che fa il corpo dal corpo«; e domandarsi:« se |
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apparisce, aver essa avuto tre periodi. Il primo anteriore | al | pelagianismo, nel quale essa non fu mai trattata di |
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forse anche negli animali perfetti esso non fa se non dare | al | germe quell' attività e forza vitale, per la quale, anche |
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ove anche alcune particelle del seme virile si apprendano | al | germe e con esso lui s' impastino (forse delle parti |
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si costituisca l' intelligente principio coll' essere data | al | medesimo la veduta dell' essere. La quale veduta è già da |
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del primo uomo con quell' atto stesso con cui fu data | al | primo uomo. In tal modo non è che l' animale e molto meno |
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di questo suo riposo stabilì il settimo giorno, dedicato | al | Signore, nel quale era interdetto agli Ebrei qualsiasi |
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intende l' ente percepibile, allora nulla ha in sè che tiri | al | panteistico quell' espressione o che favoreggi l' assurdo |
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e attribuita a lei, quasi direi contenente ciò che spetta | al | contenuto, son date a lei delle divine attribuzioni. Per |
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l' anima anche sola può pronunciare questo monosillabo NOI: | al | corpo non appartiene l' ordine morale, e però solo nell' |
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stesso nostro nascimento (3), per le leggi che presiedono | al | contemporaneo nascimento del corpo insieme e dell' anima, |
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peccato originale e la inerenza interna di questo peccato | al | fanciullo che nasce di nuovo: come confessa anche il |
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all' incontro appartiene a questo secondo ordine, non | al | primo. Nè fa bisogno in ciò insistere molto, quando si può |
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stesso che comunica nella specie, doveva esser soggetto | al | peccato. Ma la cattolica dottrina anzi insegna che Cristo |
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trasfusione del peccato originale. Questa è intrinseca | al | sistema cattolico, per quanto a noi pare: questa è indicata |
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vegga (1). La stessa parola solenne di originale che si dà | al | peccato adamitico mostra la congiunzione fisica e propria |
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per mostrare che è la origine generativa del figlio | al | padre, è chiamata dallo stesso santo Dottore seminale . |
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incorruttibile giustizia e immortalità. Nella prima | al | soggetto è dato una imperfetta visione dell' ente: col |
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quest' ultima sentenza e di cui va immune la nostra. | Al | che fare destineremo un apposito paragrafo. Una sentenza di |
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Sarebbe adunque non solo superiore alle forze create, ma | al | tutto assurdo e contradditorio l' ammettere che un' anima |
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anima intellettiva che sopraviene perocchè inclina questa | al | peccato; giacchè ciò sarebbe al tutto contro la mente del |
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perocchè inclina questa al peccato; giacchè ciò sarebbe | al | tutto contro la mente del Concilio Trentino, il quale |
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e il fomite che rimane dopo il battesimo inclini | al | peccato e per questa cagione si chiami dall' Apostolo |
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possiamo per ciò trarre da Adamo alcun peccato, ma tutto | al | più possiamo venir viziati in virtù dell' azione che sopra |
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l' anima sensitiva non sussiste per sè, ma solamente unita | al | corpo, di maniera che, distrutto il corpo, anche quella è |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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per la cosa sentita; che sarà ciò che il possa rendere | al | tutto immortale? Basterà cioè che gli si dia un termine, il |
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questo appunto succede in darsi che si fa la intelligenza | al | principio senziente, perocchè non è altro che un dargli a |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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[...OMISSIS...] . Il che è un esprimere quanto più si possa | al | vivo la natura dell' anima, formata da un principio |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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Ora la causa istrumentale e prossima, che muove il germe | al | suo sviluppo, è il seme paterno. E la tradizione cristiana |
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passato per la mente che Iddio potesse aver permesso | al | demonio di prendere sua sede in quel frutto vietato |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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Non mostra la santa Chiesa negli esorcismi che fa | al | bambino prima di battezzarlo, tener essa che dentro lui |
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tuttavia rimanendosi egli sempre inviluppato fino | al | momento, in cui fu depositato nel corpo purissimo di Maria |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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cioè la volontà soggettiva. Insomma colà abbiamo assegnato | al | peccato un principio diverso e opposto da quello che gli |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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dalla parte men nobile alla più nobile, dall' imperfetto | al | perfetto, dall' animale alla persona. Questo processo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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dell' uomo mediante una mozione animale dall' imperfetto | al | perfetto. Ora comunicandosi il disordine adamatico per |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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punto che questa volontà soggettiva non ha piegato e ceduto | al | dilettico animale. E però noi abbiam detto, che il peccato |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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nella personalità: perciocchè tutto il male che precede | al | guasto della personalità non è cosa per sè morale, ma |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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come dicono a una voce i Padri. Relativamente dunque | al | peccato di che vengono infette le potenze dalla volontà |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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quasi come parte di sè, ma di riguardarla già come fosse | al | tutto morta. Questo è il proposito che si fa nel battesimo, |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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vero e proprio suo stato. Or la morale deve esser acconcia | al | soggetto per il quale ella è fatta: e però un fatto che |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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la virtù dell' umiltà e della castità, nomi peregrini e | al | tutto insoliti in bocca alla filosofia. Di più la morale |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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nel suo massimo vigore non poteva dare alcun suffragio | al | dogma del peccato originale, non è egli evidente che questo |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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dovrebbe avvicinare costoro, quanto può ragione naturale, | al | cristiano insegnamento. Sicchè la filosofia e la teologia |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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potè però indicare un sistema delle idee innate che potesse | al | tutto reggersi e sostenersi contro gli avversarii; perchè |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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di crederlo. - Ma non è egli una tale dottrina opposta | al | pensare comune degli uomini e apparentemente assurda anche |
Antropologia soprannaturale Vol.I -
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i tempi. Tutto l'edifizio delle credenze che successero | al | Paganesimo posa, a ogni modo, sulle basi or ora accennate. |
Doveri dell'uomo -
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natura che non sull'altre. Ogni cosa che viene da Dio tende | al | perfezionamento del quale è capace. La capacità di |
Doveri dell'uomo -
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la sorgente. Gli uomini ammirano la quercia: chi pensa | al | germe dal quale esciva? Il germe che Dante cacciava fruttò. |
Doveri dell'uomo -
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l'immenso Mare. Aprite un compasso: collocate una punta | al | nord dell'Italia, su Parma; appuntate l'altra agli sbocchi |
Doveri dell'uomo -
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condizione sociale: dove non è Patria, non è Patto comune | al | quale possiate richiamarvi: regna solo l'egoismo degli |
Doveri dell'uomo -
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siete frazione di quella classe: impotenti, ineguali | al | grande intento che vi proponete. La vostra emancipazione |
Doveri dell'uomo -
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doveri e di diritti comuni spetta ad ogni uomo che risponde | al | chi sei? degli altri popoli: sono Italiano. Quei doveri e |
Doveri dell'uomo -
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e spegnerla. La Patria deve essere il vostro Tempio. Dio | al | vertice, un Popolo d'eguali alla base; non abbiate altra |
Doveri dell'uomo -
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L'Europa ha paesi pei quali la Libertà è sacra | al | di dentro, violata sistematicamente al di fuori: popoli che |
Doveri dell'uomo -
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la Libertà è sacra al di dentro, violata sistematicamente | al | di fuori: popoli che dicono: altro è il Vero, altro |
Doveri dell'uomo -
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il pensiero che fermenta in core alla Italia davanti | al | mondo e a quei che si dicono padroni del mondo. Non |
Doveri dell'uomo -
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curiosità non meno che la speranza di pervenire finalmente | al | fondo del pensiero aristotelico che si congiungeva con |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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lunga dissertazione, che ormai non poteva più appartenere | al | detto libro, e per la sproporzione della mole, e perchè il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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il discorso usciva dai limiti dell' argomento prefisso | al | medesimo, spaziando per tutta intera la dottrina del |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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era meglio sopprimerla del tutto, piuttosto che presentare | al | pubblico una cosa assai più imperfetta di quella che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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fosse perfetta, chiuderebbe, quasi direi, la bocca a tutti; | al | contrario trovandosi da dirci sopra e da censurare, si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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stesso; non all' ordine materiale de' libri, e nè pure | al | metodo che il filosofo tiene nell' esporre le singole |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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prendesse, e qualunque altra distribuzione si prestabilisse | al | lavoro. Vero è che quel tessuto di passi raffrontati, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e sotto nuova luce, difficilmente si potrebbe ritrarre | al | vivo Aristotele, e far conoscere la sua maniera di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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degli Dei. E basta per convincersene dare uno sguardo | al | punto principale di tutta la polemica aristotelica, che è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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A portare un equo giudizio del sistema aristotelico, sono | al | presente rimosse quelle difficoltà che s' incontravano per |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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orgoglioso e insolente disprezzo di quelli che insultavano | al | vinto. Ai giorni nostri è cessata l' una e l' altra |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di temerità la verità stessa che veniva a contraddire | al | filosofo per eccellenza. Ma quando una venerazione che s' è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di furore simile a quello che si manifesta nei soldati | al | prendere d' assalto una piazza forte che da lungo tempo ha |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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furono sempre intorno alle vere dottrine dello Stagirita, e | al | valore di esse, o prese tutt' insieme come un sistema, o |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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d' espressioni. Poichè le espressioni aristoteliche ancora | al | dì d' oggi suonano su tutti i labbri, anche di quelli che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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teologia (1), quasi sopravviventi d' una vita tenacissima | al | sistema a cui appartengono. Pare accertato dalle accurate |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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perdute nell' occidente, vi rimasero affatto incognite sino | al | principio del secolo XIII, quando vi furono d' improvviso |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e una forma determinata, che più o meno si conserva fino | al | suo decadimento. L' universale non esiste nelle cose reali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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un universale precedente nella mente, che fa il confronto, | al | quale universale si riportino (1); e quand' ancora far si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e converrebbe provare l' esattezza di questa somiglianza, | al | che di nuovo si dovrebbero confrontare i singolari cogli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Soissons del 1092 (3). Il suo discepolo Abelardo sostituì | al | nominalismo , il concettualismo (4), nel qual sistema gli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non è più quella. Nel sistema d' Abelardo si disconosceva | al | tutto la natura obiettiva degli universali, e si rendevano |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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estremo opposto del nominalismo , tuttavia riesce in ultimo | al | medesimo: poichè l' uno e l' altro sistema annulla in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di parto. Anzi anche quando i sistemi pel movimento dato | al | pensiero da Roscellino si separarono, essi non erano certo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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nè da Boezio, nè dagli studiosi di tali autori fino | al | secolo XIII, le due forme primitive dell' essere , l' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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pacificamente, non come un sistema filosofico contrapposto | al | nominalismo , ma come un' opinione vagante, di cui non s' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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pessime conseguenze, molto tempo prima che apparisse | al | mondo il nominalismo . Ella era nata, come abbiamo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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reali , senza determinar di quale realità si parlasse, era | al | sommo pericoloso: non s' aveva altro esempio di realità che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Chi avesse collocati in Dio gli universali sarebbe venuto | al | platonismo: chi li avesse riposti negli individui creati |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non ci sono sole, ma mescolate con altre del tutto opposte | al | panteismo stesso. Tali sentenze non di meno non si potevano |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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intelligenza. Questo l' uomo non può fare da sè: conviene | al | tutto che Iddio comunichi se stesso: e lo fece prima e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di realisti , quanto quella di semirealisti , applicata | al | sistema di questi valentuomini, sia impropria ed equivoca. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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della sua mente, ferma attenzione all' oggetto per sè, cioè | al | mondo ideale: e senz' uscirne, dall' idea, mirò e vide in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che esistano nella mente come oggetti in opposizione | al | principio d' intendere subiettivo: e qui solo trova luogo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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alla realità di quelle. Goffredo Stallbaum si oppone | al | Tennemann, scrivendo: [...OMISSIS...] ; e dà alle idee di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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tra i realisti : ma questo ripugna, come osservavamo, | al | concetto di paradigma costantemente da Platone mantenuto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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fuori del tempo, molte delle cose reali soggiacciono | al | tempo. Tant' è lungi che secondo Platone le cose reali |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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cosa che involga un' assoluta esistenza contrapposta | al | subietto umano. Ora l' intelligente appartiene all' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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filosofia pagana dunque, confusa da se stessa, ammutì. Pure | al | mondo cristiano la pagana filosofia lasciava una eredità, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Il che è quanto dire, che l' abuso si mette sempre | al | fianco dell' uso. La scissura del genere umano s' imprime |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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per generazione logica, dell' aristotelismo, diede | al | mondo la formula della più mostruosa empietà: ognuno |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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per opera di Gaetano Tiene (n. 13.3, m. 1465) vi durò fino | al | Cremonini (m. 1641), cioè più di trecento anni. E questa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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incominciando da quei medici atei che tentarono d' attirare | al | loro materialismo il Petrarca (1), e più sù ancora (2) e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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il Petrarca (1), e più sù ancora (2) e più giù fino | al | Vanini (3); 2 il costume ; e l' averroismo ci dà gli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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nel secolo XIV la forma nominalista , già abbattuta | al | suo nascere due secoli prima. Molti buoni ingegni, spauriti |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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riceveva il titolo di Dottore invincibile. Del rimanente, | al | vedere che la scuola nominalista può vantare delle glorie |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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d' errori, come germe d' irreligione, come ostacolo | al | progresso della civiltà, come soffocatore del gusto e non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in tutte le loro parti), basta por mente alla maniera e | al | fine diverso in cui e per cui egli compose quei diversi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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gli antichi filosofi non solo credevano di dover nascondere | al | popolo una parte, e la più preziosa parte della verità, ma |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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anco ci si contenesse) potrebbe apparire in piena luce. | Al | che s' aggiunga, essere tutti questi libri venuti alla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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quanti ce n' erano d' acroamatici, anelli forse necessari | al | sistema. Ognuno intende che, con tutte queste difficoltà |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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men sollecito poi di darne una retta soluzione (1): | al | qual fine fa largo uso di ragioni pro e contra, e non si sa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e dice l' una cosa e l' altra, rimettendo troppe volte | al | lettore l' interpretazione sotto quale aspetto la dica e |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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anche nei sintagmatici (3) egli ragiona di questioni vive | al | suo tempo, e agitate nelle scuole che Speusippo e Senocrate |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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svanì ben presto in un assoluto silenzio (4). Che se | al | presente gli eruditi si affaticano di raccogliere qualche |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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d' un filosofo, suddividendosi tra loro, attribuiscano poi | al | medesimo sistemi diversi e contrari, e ciascuno accampi a |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non fa maraviglia che essi, da una parte si traessero | al | servizio del cristianesimo, dall' altra divenissero sementi |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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scienza metafisica che abbiam promesso di comunicare | al | pubblico, cioè alla « Teosofia », l' ultima, e per vero la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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divina; a cui le cose tutte tendendo incessantemente, come | al | bene, acquistassero la specie di cui sono capaci. Così |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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necessità, chè una stessa entità diventa molte davanti | al | pensiero, rivestita di varie relazioni logiche e di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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genere ». Infatti la parola specie s' applica da Aristotele | al | genere stesso e a tutte le idee. Quando dunque Aristotele |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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di comporre quest' alternativa, che secondo lui resisteva | al | sistema platonico, dicendo: 1 che c' era qualche cosa di |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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per la materia restando universale? O come sarà identico | al | singolare quello, che è universale per sè? L' attribuirgli |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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[...OMISSIS...] . Questa maniera, che si adatta ottimamente | al | sistema platonico, è al tutto discrepante dall' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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maniera, che si adatta ottimamente al sistema platonico, è | al | tutto discrepante dall' aristotelico. Del rimanente l' una |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che ogni cosa deriva da Dio, alla cui natura compete | al | sommo l' unità e la semplicità. Ma il guaio sta nell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dal principio accennato, che « il contenente è anteriore | al | contenuto ». Ora egli colloca le sostanze singolari nelle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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il più comune, ossia il più universale ha un' anteriorità | al | singolare (1). In un altro luogo però dice, che la materia |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la sostanza reale, come questa può esser prima, e non tutt' | al | più coeva a quelle? Pur egli va avanti e trae da quelle |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non potendo significare un tal modo di dire, così caro | al | nostro filosofo, se non che l' intendimento vede nella sua |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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appunto l' universale, e nient' altro che questo, riferito | al | singolare. Ora, secondo Aristotele, il solo intendimento ha |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ordine dell' essere delle cose, l' universale è anteriore | al | singolare, parlando sempre delle cose contingenti. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non prova, se non che il singolare generante è anteriore | al | singolare generato: il che non ha a far nulla colla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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cui tende, è dichiarato più nobile di quelle cose, che sono | al | fine (5). La specie dunque è qualche cosa d' anteriore alla |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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da Aristotele medesimo: ma quest' elemento anteriore | al | reale finito sfuggì alla mente del filosofo. Quando poi ei |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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come questo senso sia suscettivo delle specie . In fine | al | secondo libro degli Analitici posteriori, dopo che aveva |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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possa fare quei passi ch' egli descrisse dalla sensazione | al | concetto fino a' principŒ scientifici , dice che l' anima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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è divisa, [...OMISSIS...] ; perchè non è uscita ancora | al | suo atto che la finisce. Ella, la mente, patisce quando fa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e forma, e con questa sola s' intende, rimanendo l' altra | al | senso; ma questa stessa, la forma, è solo equivocamente la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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s' osservi anche qui, come inframetta di continuo | al | discorso delle particelle diminutive ed eccezionali, che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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appunto la più trascurata dal nostro filosofo, ne commette | al | lettore la interpretazione, e supponendola chiara da sè, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dunque a spiegare come questa potenza intellettiva passi | al | suo atto, dice che anche quando la mente è divenuta |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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mente è divenuta ciascuna forma [...OMISSIS...] , uscendo | al | suo atto « « è anche allora in certo modo in potenza » |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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del pensiero attuale. Ora l' uomo, che è sciente in potenza | al | primo modo, lo chiama « « genere e materia dello sciente » |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non reca in alcun luogo la minima prova, e contrario | al | testimonio della coscienza, giacchè chi pensa è consapevole |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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il subietto , anche de' composti. Prendendo la materia | al | modo Aristotelico come « ciò che è in potenza », convien |
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anima in genere l' esser materia e subietto, e accordandolo | al | corpo vivente (2). La considera in fatti come un atto |
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« essenza come concetto » » [...OMISSIS...] , e la paragona | al | concetto della scure, che non è separato dalla scure se non |
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poichè il contenente ha ragione di subietto relativamente | al | contenuto; e molto più quando la considera come cosa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non s' è fatta l' applicazione della cognizione universale | al | particolare. Ed è per questo che Aristotele rappresenta la |
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una facoltà nell' anima umana, che quasi continuandosi | al | senso, forma gli universali, e che è un cotal senso anch' |
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si considera tra gli universali anche l' essere possibile | al | tutto indeterminato , che rimane dagli universali |
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mente attiva, «nus poietikos». Questa dunque l' assomiglia | al | lume e non all' occhio: e vuole che produca le specie, cioè |
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« specie delle specie »come lo chiama appunto Aristotele. | Al | modo stesso i generi , che sono ciò che c' è in più specie |
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egli espone la sua mente. Nel terzo della sua Psicologia | al | capo ., riassume se stesso, e comincia a collocare nella |
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nella mente, il quale appunto perchè obiettivo è specie; | al | che non pare esser giunto Aristotele. Di poi, qui |
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o a' suoi difetti (1): ma gli giova quel cotal simbolo | al | pensiero del triangolo ideale ed astratto, che non ha alcun |
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legomenai huparchusi» (2), e non viceversa quando scrisse | al | contrario, che «en tois eidesi tois aisthetois ta noeta |
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(1); appartengono immediatamente questi intelligibili | al | lume della mente agente, e noi diremo all' oggetto. E |
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l' uomo, noi abbiamo trovato che è « l' essere possibile » | al | quale possiamo con verità applicare quello, che Aristotele |
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sensitivo non perisce, ma solo l' istrumento; onde se | al | vecchio si desse un occhio vigoroso e giovanile, vedrebbe |
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subietto (5). Avendo dunque detto che l' anima rispetto | al | corpo è specie , e le specie si predicano del subietto, e |
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ossia l' anima intellettiva non esce, se non quando è unita | al | corpo, perchè tali specie intelligibili le vede nelle |
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sostanze eterne, intelligibili, senza materia, separate | al | tutto dalle cose sensibili, per ispiegare, come per una |
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altresì all' intellezione, che è la mente condotta | al | suo atto. Laonde l' intelligibile è anteriore a tutto e |
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seminale, che è nel corpo, o dal di fuori s' aggiungano | al | feto. [...OMISSIS...] . Dopo aver detto che le tre anime |
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separi piuttosto dal corpo crasso un corpo sottile, unita | al | quale sia la mente partecipata da Dio. Di qui nasce un' |
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un' altra questione: Che cosa fa dunque questa mente divina | al | tutto separata dalla materia, ma che avviene all' uomo, |
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e lume, [...OMISSIS...] e che disse esser quella, che trae | al | suo atto la mente potenziale, quella perciò che rende l' |
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per gli altri poi è già tolta l' alternativa, e | al | principio di contraddizione sostituita l' affermazione |
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, [...OMISSIS...] : se poi il predicato, che noi uniamo | al | subietto, nella cosa non si unisce e compone, essa non è |
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le cose non si compongono, cioè il predicato non si affà | al | subietto, o anche è impossibile che si compongano, e queste |
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verità, il primo de' composti, il secondo de' semplici: | al | primo corrisponde il giudizio che unisce, e però il vero |
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e però il vero qui è «to sygkeisthai kai hen einai», | al | secondo corrisponde l' intuizione, e però qui il vero |
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dice, che rispetto a noi è più noto ciò che s' approssima | al | senso, dee intendersi rispetto al nostro accorgerci, e al |
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ciò che s' approssima al senso, dee intendersi rispetto | al | nostro accorgerci, e al nostro sapere riflesso e |
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al senso, dee intendersi rispetto al nostro accorgerci, e | al | nostro sapere riflesso e consapevole. I sommi universali |
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di ciò che voleva dire il nostro filosofo in fine | al | secondo degli Analitici posteriori, dove descrivendo il |
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l' universale, [...OMISSIS...] , tuttavia tiene sempre | al | tutto distinto il termine sensibile dall' intelligibile. E |
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più in atto; in potenza poi non è ancora esistere, e quindi | al | senso egli dà l' apparenza e non la verità, benchè dica, |
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col senso opera la ragione, che non è il senso, ma che | al | senso s' unisce, e concorre a produrre un effetto congiunto |
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si movesse, non ci potrebbe essere movimento. E venendo | al | sensibile dice: [...OMISSIS...] . Il sensibile dunque è un |
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sè, del tutto insensibile. Ora quest' altra cosa anteriore | al | sensibile è l' essere , e come il sensibile è il termine |
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i primi, ossia i principŒ (2), e questi si riducono tutti | al | primissimo, che è quello di contraddizione, e questo non è |
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universali , perchè ci sia la scienza e non restino le cose | al | buio. Tentò dunque di provare, che per universale altro non |
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alquanto umiliante in colui, che aveva cacciato in faccia | al | maestro questa stessa parola di metafora , a proposito |
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tra il mondo ideale e il mondo reale, che attribuiva | al | sistema del suo maestro. [...OMISSIS...] . Voleva tutto |
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unica procede dal principio, e che non si deve estendere | al | di là di ciò che dà l' illazione. E` una aperta calunnia l' |
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. Ma tutto questo è vero certamente rispetto | al | conoscere consapevole dell' uomo, ed è da notare che il |
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, il sensibile, e l' essere della carne , che attribuisce | al | solo intelletto? (3). Negare dunque al sensibile e al |
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, che attribuisce al solo intelletto? (3). Negare dunque | al | sensibile e al continuo mutabile l' essere per sè, e dire |
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al solo intelletto? (3). Negare dunque al sensibile e | al | continuo mutabile l' essere per sè, e dire che questo l' ha |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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partecipata, ella per sè, nella sua essenza anteriore | al | concetto della sua partecipazione, è ella stessa un |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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La qualità dell' estensione in fatti è una relazione | al | principio senziente, a cui non appartiene, come confessa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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queste di cui si disputa: onde la distinzione applicata | al | caso nostro ci rimanda alla dottrina delle idee, e non vale |
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intelletto, ripone il vero (1), in questa, che attribuisce | al | senso, ripone il fenomenale ; sia pure il vero rispetto a |
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di tutto l' umano sapere: perocchè si parla di cose prive | al | tutto di materia, di cose immobili e separate, |
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confessione non vale per ciascun ente singolo, rispetto | al | quale può preesistere la potenza all' atto, ma per l' |
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No, certamente; ma la sede delle sue idee era Dio stesso, | al | che vedemmo riuscire lo stesso Aristotele. L' argomento |
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da molti, secondo Platone (1); l' altra , che è soddisfatto | al | bisogno d' un subietto in cui le idee si trovino, nella |
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da queste più alto, cioè a Dio, che rassomiglia sempre | al | sole. [...OMISSIS...] . Fra il contemplare adunque le cose |
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pure ascende dalle idee ad un primo intelligibile separato | al | tutto dalla materia sensibile. E` del pari falso, come |
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abbisogna affinchè sussista come essere compiuto, perviene | al | concetto di Dio, ma di questo in appresso. Continuando |
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, e nel fatto degli oggetti del pensiero, rispetto | al | quale la chiama presenza (2), parola acconcissima e forse |
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e forse unica, perchè le essenze sono là presenti | al | pensiero senza punto confondersi con esso e nè pur co' |
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nell' uomo, si trovano in un subietto sostanziale e reale; | al | quale non appartiene ciò che Platone dice dei sensibili e |
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suoi ragionari va pel cammino naturale, e non s' accinge | al | filosofare colla mente imbevuta di preconcette e volgari |
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alla natura delle cose mondiali, dalle quali ascende | al | primo Motore; e così, fornito d' una qualunque sia dottrina |
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dimostra anche di più, che il letto che serve d' esemplare | al | fabbro per farne molti, non può essere che uno, col |
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e aventi una stessa origine, cioè quella che assegna | al | più eccellente di questi tre elementi nel X della « |
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». E paragona alla madre la materia corporea che riceve; | al | padre la specie da cui riceve; e alla prole la natura che |
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materia definita è reale, e come quella si chiama immobile | al | par delle idee, così questa si move, chiamandola Platone « |
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Così a impugnare la Creazione del Mondo ricorrendo | al | testimonio della vista, induce che il movimento circolare |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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perchè essa deva essere piuttosto tanta che tanta, o perchè | al | bisogno di questo mondo non ne sopravanzi una porzione, sia |
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. Questo Figlio del Bene lo chiama « «similissimo | al | Bene » [...OMISSIS...] , ed è il lume dell' umana |
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ma benevolo (1). Platone dunque paragona il Bene, cioè Dio, | al | Sole, il lume della ragione umana al lume appunto del Sole, |
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il Bene, cioè Dio, al Sole, il lume della ragione umana | al | lume appunto del Sole, che s' imprime nell' occhio e si |
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visibili. [...OMISSIS...] Il lume dunque, che viene da Dio | al | mondo, è ciò che Platone chiama il Figliuolo del Bene, cioè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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[...OMISSIS...] , come questo nel visibile sta | al | vedere e alle cose visibili [...OMISSIS...] , il che viene |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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lume ricevuto dalla mente, accompagnato dalle idee, viene | al | senso (1) e alle cose sensibili l' essere conosciute e |
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Figliuolo (lume7idee) produce ad un tempo due effetti: 1 dà | al | principio subiettivo la virtù e l' atto d' intendere; 2 e |
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sono, secondo Platone, de' fenomeni, che appariscono | al | sentimento dell' anima, e che imitano e si conformano alle |
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da Dio, e così s' informa ella stessa, così essa dà le idee | al | proprio sentimento inferiore, quasi in esso improntandole. |
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ma sono per l' essere, e pure per l' essere, di fronte | al | quale sempre si pongono, sono conoscibili; onde dall' |
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parti, e non diversi esemplari (1). E non è egli strano | al | sommo che Aristotele dissimuli tutto questo? Veduta dunque |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dica in alcun luogo Platone, ma è logicamente coerente | al | principio. Vediamo dunque che cosa deva avere l' essere per |
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sia diversa da quella creata e partecipata che Platone dà | al | mondo. Poichè di questa descrive la generazione nel « Timeo |
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vestigŒ o similitudini di esso, raccolte pe' sensi, ascende | al | mondo eterno, come Platone ha spiegato nel « Fedro », |
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anche alle maggiori parti del mondo, che sono le celesti, e | al | mondo tutto l' anima, « « la bellissima e venerabilissima |
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, e le adorna e dispone, [...OMISSIS...] , e sempre impera | al | tutto, [...OMISSIS...] ed è quella che presta l' anima alle |
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idee del Mondo quando s' accinse a crearlo (3). Attribuisce | al | padre di Giove « « la purità e la sincera integrità della |
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la vita, ecc., queste non possono mai mancare all' Essere, | al | Bene, a Dio, perchè lo costituiscono (5), e in parte |
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Causa e dello stesso genere (7), e nel « Sofista » che | al | compiuto ente, [...OMISSIS...] , non può mai mancare l' |
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e vero l' hanno in Dio. Tutte queste idee dunque relative | al | Mondo sono quelle che costituiscono l' Esemplare del mondo, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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corpo, e noi stessi, anima e corpo, siamo, secondo Platone, | al | tutto distinti dall' eterno divino esemplare, e molto più |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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veduto che Aristotele aggiungeva allo spazio, o piuttosto | al | luogo (chè egli confonde queste due cose), una forza |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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spazio preso come intervallo tra le grandezze. E quantunque | al | puro spazio, come noi lo concepiamo, possa convenire la |
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come il numero, la proporzione e somiglianti, dando | al | corpo l' esser sensibile, ma l' anima dicendo « « partecipe |
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poi lo distingue in due, secondo l' oggetto intorno | al | quale si esercita; se si esercita intorno all' idee |
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opinione da lui professata, che l' anima abbia preesistito | al | corpo: opinione per vero erronea, ma che nel ragionamento |
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punti opposti, i quali circoli rappresentano e rispondono | al | circolo equinoziale ed al zodiaco. Al primo, esteriore e |
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rappresentano e rispondono al circolo equinoziale ed | al | zodiaco. Al primo, esteriore e molto più alto del secondo, |
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e rispondono al circolo equinoziale ed al zodiaco. | Al | primo, esteriore e molto più alto del secondo, attribuì la |
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chiamando il suo movimento « della natura del Diverso ». | Al | giro del Medesimo concesse il principato, poichè lo lasciò |
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principato, poichè lo lasciò uno ed indiviso. Ma riguardo | al | circolo interiore, prima di ripiegare in circolo la lista |
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non è che uno stimolo applicato con certe leggi fisse | al | sentimento primo, che eccitandolo lo modifica, così |
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cieli, rimane ancora una parte sopramondana, circonfusa | al | mondo [...OMISSIS...] contenente il mondo (1), quella parte |
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col volgersi del sommo cielo: tuttavia rimane ancora, | al | di là di tutto il cielo visibile, uno spazio infinito |
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conviene, non può appartenere all' animale generato, cioè | al | mondo (1). Ma acciocchè questo imitasse, per quanto era |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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creare, una condizione che lo limita, e una natura relativa | al | creabile, oggetto di quell' atto di volontà; di che |
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anch' essi (3). Ma di quello tra tutti questi animali, | al | quale conviene in comune cogli immortali l' appellazione di |
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all' esemplare, e da questo alla mente eterna, e da questa | al | Bene, cioè a Dio, e che affermiamo « « ch' ei v' abbia |
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sono condotte sempre con un' inclinazione veementissima | al | Bene stesso, che è appunto la causa delle idee che |
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Così spiega Platone il tendere di tutti gli esseri umani | al | Bene, come una tendenza a Dio, oscuramente e quasi per |
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ammesse gratuitamente per vere, senza ascendere colla mente | al | primo principio ed evidente della cognizione; 2 il |
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le cose dedotte. L' affezione che nell' anima corrisponde | al | primo di questi due generi è chiamata da Platone |
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da Platone cogitazione , «dianoia», quella che corrisponde | al | secondo è chiamata mente o intelligenza , «noesis» (1). |
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e anche fa uso de' sensibili, non come fondamento | al | raziocinio, ma come fanno i matematici, che in aiuto della |
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sensibili, benchè ad esse non dirigano il pensiero, ma | al | triangolo stesso e all' altre figure ideali, delle quali le |
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con tutto il meglio dell' antichità, s' affida sempre | al | raziocinio, e distribuisce sempre il sapere umano entro l' |
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delle matematiche e dell' altre scienze, che non ascendono | al | sommo ed evidente principio; l' altro, quello della |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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delle idee è di quelle che si riferiscono immediatamente | al | mondo sensibile , e che l' uomo ha mediante la percezione ( |
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Vediamo quali queste sieno, e come la mente giunga per esse | al | principio dell' universo, procedendo sempre nei campi del |
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del mondo, poi agli astri che ne sono avvivati, finalmente | al | filosofo che mettendo tutta la sua mente e il suo cuore in |
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sterile, e a dimostrare che il vero filosofo, posto | al | reggimento della cosa pubblica, è il solo atto, non pure a |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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« « della sapienza del Bene » ». In tal modo ricorrono | al | Bene per determinare quella sapienza nella quale dicevano |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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ed è d' idea in idea diretto ad argomentare qualche cosa | al | di là di tutte le idee, la prima ed ottima causa, in una |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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all' oggetto stesso, dicesi ente. Il Bene, adunque è | al | di là del lume della mente umana, essendone la causa. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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tutte le cose, ond' anche per questo Platone lo rassomiglia | al | sole: [...OMISSIS...] . Dove parla manifestamente dell' |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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. All' indefinito appartiene la materia corporea, | al | fine l' anima, e però d' anima e di corpo il mondo si |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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un tale essere anche la vita del piacere che appartiene | al | misto in quanto è fornito di corpo. Ma come il misto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la mente ragionando, per una certa scala d' idee, ascenda | al | Bene stesso impercettibile e al di là di questo universo. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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scala d' idee, ascenda al Bene stesso impercettibile e | al | di là di questo universo. Il primo lavoro adunque è quello |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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[...OMISSIS...] . Ma quantunque il Bene perciò stesso sia | al | tutto semplice, tuttavia noi dovendone raccogliere la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che questo), il quale è misto di piacere, che si riferisce | al | corpo animato, e di sapienza, che si riferisce all' anima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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bene del creato sia bene, è necessaria la verità . E quanto | al | primo elemento di quel bene, cioè alla sapienza, è facile |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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. Dimostra poi, e da questo stesso deduce, che | al | bene creato è necessaria in secondo luogo la commisurazione |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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e che si deve attribuire in proprio alla causa, cioè | al | Bene puro ed essenziale, misura di tutti i beni, e perciò |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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primo luogo, dice, dee darsi alla misura [...OMISSIS...] e | al | misurato e ammodato [...OMISSIS...] e a qualunque altre |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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virtù. Tutte queste cose per sè stesse non appartengono | al | mondo o all' uomo, ma sono di spettanza alla causa, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che del Bene partecipa, e quelle stesse idee eterne, che | al | Bene ci conducono, e a questo di nuovo, come ad ultimo |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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colla verità, appartengono alla mente divina, alla Causa, | al | Bene: l' altre, cioè che la mente sia di tutte le cose la |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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il quale comprende tutte le idee, che si riferiscono | al | mondo; esemplare formato dalla mente divina per creare il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dal mondo; 3 Secondo Platone, le idee che si riferiscono | al | mondo come esemplari, sono intuite dalle menti create, che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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della sua azione in basso, e viceversa relativamente | al | suo primo principio in alto: distribuendosi in una serie |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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forme specifiche e generiche. Aristotele dunque non giunse | al | concetto d' una prima materia e d' una pura potenza; ma il |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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forse in appresso qual sorta di purità Aristotele accordi | al | primo genere di queste specie, e se possano anche esse o no |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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dicesi fortuna (1). Ma queste sono piuttosto cause rispetto | al | concepire dell' uomo che non conosce tutte le leggi della |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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che dicesi natura , non meno alla materia ed alla forma che | al | composto. « « In un modo così si dice natura la prima |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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o se n' hanno effetti insoliti, questi s' attribuiscono | al | caso . Poichè l' operare secondo la forma può peccare, cioè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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la forma, e le toglie l' intelligibilità, e di conseguenza | al | subietto che la possiede, l' intelligenza. Sono da |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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è l' Esemplare eterno composto tutto d' idee, conforme | al | quale ogni cosa fu fatta e si fa di continuo. In tale |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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non pervenne. Ma di questo meglio in appresso. Ora veniamo | al | secondo aspetto in cui dicemmo (1) considerate da |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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conoscere (3), perchè sarebbero da esse dissociate, e cosa | al | tutto diversa da esse. Quindi spiega la produzione |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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già in potenza nella materia, nè la materia era svestita | al | tutto di specie, ma n' avea una; e quel composto, prodotto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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opposto, nega l' individuo, nega la libertà, chiude la via | al | progresso e impietra per così dire la Società. La formola |
Doveri dell'uomo -
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La famiglia umana è, in quel sistema, un armento | al | quale basta essere condotto ad una sufficiente pastura. Chi |
Doveri dell'uomo -
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trovarsi, perchè si suppone che affatto non ci sia. Così | al | caso , nel più stretto senso, Aristotele, checchè dica, è |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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le due questioni sono diversissime. Platone credette che | al | filosofo spettasse: 1 trovare la dottrina della prima causa |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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del modo d' operare delle cause seconde, l' abbandonò | al | fisico, e non la reputò argomento proprio del filosofo. |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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impossessò di quest' ultima questione, e la volle elevare | al | primo seggio, esagerando l' importanza delle cause seconde, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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causa il moto; e quantunque sembri talora che abbandoni | al | caso alcuni avvenimenti che si tolgono dal consueto operare |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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La speculazione filosofica dunque delle genti, all' ultimo, | al | più sublime e al più necessario suo passo venne meno, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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dunque delle genti, all' ultimo, al più sublime e | al | più necessario suo passo venne meno, cadendo non tanto in |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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altresì giunto a sciogliere la difficoltà che si presentava | al | suo spirito e che consisteva nella conciliazione di queste |
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congiunta a una natura inferiore di sè, cioè all' anima ed | al | corpo umano. Ed è in questa maniera di concepire del nostro |
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unico oggetto inteso sè stessa, molte difficoltà suggerisce | al | pensiero. Primieramente , quella che abbiamo accennata, che |
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nell' istesso atto dell' intellezione di sè stessa, onde | al | Dio d' Aristotele vien meno l' onniscienza, l' onnipotenza, |
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non è un secondo argomento, ma l' applicazione del primo | al | movimento locale, uno de' quattro movimenti da lui |
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« E` manifesto dalle cose dette che è necessario attribuire | al | subietto » » (alle prime e singolari sostanze), « « il nome |
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rende il sistema razionale ed astratto. Infatti attribuisce | al | suo primo motore l' essere atto purissimo, e prima |
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a tutti gli enti mondiali un intrinseco appetito , tendente | al | sommo bene, cioè all' ultimo perfetto atto, in cui nulla |
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gli enti mondiali, nel loro perpetuo conato di giungere | al | puro atto, non ci pervengono, e alcuni più, alcuni meno vi |
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d' aver raggiunta l' ultima sua forma. La materia priva | al | tutto di forma non è che un' astrazione della mente, ma |
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o concupiscibile e l' intelligibile o volibile, appartiene | al | sistema di Platone da cui è tolta, ma in quello d' |
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dell' ottimo sotto una concezione comune, Aristotele torna | al | comune, e così manca di nuovo al suo stesso sistema; chè il |
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comune, Aristotele torna al comune, e così manca di nuovo | al | suo stesso sistema; chè il comune , egli osserva (1) con |
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aristotelico, il quale non si contenta di dare la divinità | al | primo motore, ma la sparge altresì a piene mani per tutto |
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sebbene secondo lui le cose sieno indipendenti, quant' è | al | fine, le une dalle altre, pure dice « « non sono così fra |
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a cui sono ordinate le cose è rassomigliato all' ordine e | al | bene comune di una famiglia; «eis to koinon, eis to holon», |
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per lo più a caso, [...OMISSIS...] , e poco conferiscano | al | comune, [...OMISSIS...] . E così fa che vadano a caso |
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queste controverse parole), ed altre sole tiene ordinate | al | tutto. Ed è conseguente, dal momento che la prima Causa non |
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si possa spiegarlo investigando le analogie , che servirono | al | suo pensiero di cemento tra quei tre ordini di pensamenti |
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tutti tendevano, secondo il naturale sviluppo, ad uscire | al | maggiore loro atto possibile. Disse dunque che l' atto era |
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il che è quanto dire, ragiona per via di concetti | al | sommo generici ed astratti. Così, compartendo tutte le cose |
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chiama l' anima in genere entelechia prima , cioè prossima | al | corpo che la produce e la tiene, come suo subietto, |
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il ragionamento, perchè non si dà passaggio dal particolare | al | particolare, nulla essendovi di mezzo che serva di via, ma |
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accorda il nome e la qualità di subietto alla materia, e | al | composto, che opera col mezzo della specie; lasciando così |
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col mezzo della specie; lasciando così la specie priva | al | tutto di personalità. Ora nella specie ripone la divina |
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, che spieghi perchè l' universo sia così e così, quando | al | pensiero non ripugna che fosse altramente, si comprende ch' |
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liberarsi dalla materia e passare all' atto perfettissimo, | al | quale giunta acquista il nome e la condizione di Dio. |
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scienza due gradi d' attuazione, l' uno de' quali simile | al | sonno in cui la scienza è in noi come abito, e l' altro |
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che ha virtù di fare che la mente in potenza esca | al | suo atto; 3 L' atto ulteriore o specie della scienza , che |
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intelligente fa tutte le sue operazioni. Finalmente | al | solo essere indeterminato conviene il carattere che dà |
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le cose corporee dal loro essere , e quelle concede | al | senso, ma riserva l' essere stesso delle cose alla ragione |
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In fatti se tutte le cose fossero come appariscono | al | senso, apparendo esse a vari individui o anche allo stesso |
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questo e questo », non è un pronunciato del senso, | al | quale solo rimane l' apparire, senza formarsi mai la |
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ed anche esserne privo: onde argomenta che è relativa | al | subietto, e che però non si può da esso separare: egli |
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come inesistente nel subietto; in sè è antecedente | al | subietto, ma in tal caso non è più considerata come parte |
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i principŒ sieno contrari, come sono le specie in relazione | al | subietto, perchè lo stesso subietto può avere specie |
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principio, perchè non ci può essere nulla d' anteriore | al | primo principio; e i predicabili hanno d' anteriore le |
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Resta il dubbio rispetto alle cose naturali: intorno | al | qual dubbio dice: [...OMISSIS...] . Non vuole dunque |
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sussiste in sè da ogni altra cosa separata, indipendente e | al | tutto divina. Trova dunque indegno della divinità l' |
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principio di ciò che è subordinato ad esso (1); ma fuori e | al | disopra di tutti i generi c' è l' essere e l' uno che non |
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novo c' è la traccia di quel panteismo che giace in fondo | al | sistema aristotelico. Concede dunque a quelli, che chiama |
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disse di tutte le specie o essenze, Aristotele restrinse | al | solo essere , e non si può a meno di ravvisare in questo un |
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consiste nell' applicare l' essere intelligibile o ideale | al | reale sensibile o a un altro intelligibile che è |
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passioni dell' essere come essere (1). Che cosa si presenta | al | pensiero del filosofo? Tutto, tale qual è l' universo. |
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sempre stato. Dunque ci si dovea trovare tutto ciò che c' è | al | presente. Poteva sussistere l' universo solo materia |
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gli intelligibili ? Nè pure, perchè la mente non è tratta | al | suo atto, che da una specie di contatto cogl' |
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quella che opera e trae un' altra cosa, che è in potenza, | al | medesimo atto, la potenza non si move da sè stessa, ma solo |
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queste però che sono in potenza, non potrebbero passare | al | loro atto, se non per la mozione d' altre cose che sono in |
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più la materia pura ma formata, e non potrebbe poi essere | al | tutto materia corporea ed estesa, ma già sarebbe un |
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della generazione e della corruzione, è consentaneo | al | suo sistema, il quale non ammette con Platone che l' |
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come specie del corpo corruttibile, negando che preesista | al | corpo, come pare facesse Platone o alcuno della sua scuola, |
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o alcuno della sua scuola, sebbene conceda che sopravviva | al | corpo, corrompendosi accidentalmente questo. Escluse dunque |
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attuate e divenute intellezioni: le specie che appartengono | al | genere della sostanza precedono alle altre in dignità per |
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per una maggiore attualità: l' altre che appartengono | al | genere degli accidenti, esistono per le prime. Le sole |
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(3). Il pensiero fattivo è quello che produce qualche opera | al | di fuori come quello dell' architetto che fabbrica la casa, |
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luce alla teoria aristotelica intorno all' intelligibile ed | al | divino. Perocchè con questo sviluppo l' anima si provvede |
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e la causa finale è divina , anche le cose animate tendono | al | divino col loro appetito. Ma tutta questa dottrina s' |
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. Infatti, si può fare un ragionamento del tutto simile | al | precedente: che nelle specie sensibili non c' è affatto |
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separata ed unita alla materia, separata nell' anima, unita | al | di fuori dell' anima. Ora che la stessa cosa identica, una |
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suo potenziale, quanto l' attuale, onde non può averlo | al | di fuori. Che se Aristotele consentisse a riconoscere l' |
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eterna ed assoluta; e se essa non s' unisce nell' anima | al | sensibile come forma, il sensibile non sarebbe mai |
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ora dobbiamo rispondere. Che Aristotele non desse unità | al | divino, il brano seguente lo fa sospettare: [...OMISSIS...] |
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in atto. Ma cominciamo da questi ultimi e vediamo se siano | al | tutto così divisi tra sè, che non abbiano vincolo alcuno. |
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senza materia », converrebbe oggimai fare una questione | al | tutto diversa e domandare « se possano esistere divisi |
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è una potenzialità. Converrà dunque spingerla | al | suo atto ma nell' ordine dell' intelligenza, non dovendosi |
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sempre alla potenza, e che questa non potrebbe mai uscire | al | suo atto, se non preesistesse un' altra cosa in atto, che |
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un atto inferiore. Così ogni intelligibile è atto rispetto | al | sensibile , secondo la maniera di parlare d' Aristotele, ed |
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le idee, ossia gl' intelligibili sono potenza relativamente | al | subietto attualmente intendente, e molto più all' |
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mente, più noto e certo di tutte l' altre notizie, intorno | al | quale non si può commettere errore, e senza il quale non si |
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si riducono in generi, doveva esistere qualche altra cosa | al | di là e superiore alla natura , e riprese quei naturalisti |
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materia non siano punto intelligibili, ma così appartengano | al | senso, e diventino poi tali per opera dell' intendimento |
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non avendo l' anima nostra che l' intuizione dell' essere | al | tutto indeterminato « « la speculazione della verità per |
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in qual genere inesista un astratto, se non si riferisce | al | senso: per esempio niun può dire in qual genere di cose |
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e che la mente non fa gl' intelligibili, ma anzi è mossa | al | suo atto, cioè all' intellezione, dall' intelligibile, |
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(6): l' intelligibile dunque che move la mente | al | suo atto non è l' effetto di questo atto. Ma molti |
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poi scrive su questa stessa tavoletta, cioè in sè, uscendo | al | suo atto. [...OMISSIS...] . La mente umana dunque parte è |
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dalle specie e da' generi: e questa è quella che importa | al | nostro discorso, che dagli universali (i generi) dee |
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due modi, all' estensione e alla comprensione delle idee, | al | contenente ed al contenuto: il contenuto (gli oggetti reali |
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estensione e alla comprensione delle idee, al contenente ed | al | contenuto: il contenuto (gli oggetti reali o le |
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reali o le determinazioni) è come una misura che s' applica | al | contenente, cioè all' essere, e lo misura; il contenente, |
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cioè l' essere, è come una misura che s' applica | al | contenuto, cioè agli oggetti ed alle determinazioni, e li |
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obbligato di ricorrere all' universale natura, alla specie, | al | genere, e in generale alla ragione per ispiegare come un |
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in quanto intelligibile, è essenzialmente necessario | al | senziente e all' intelligente, sicchè l' atto di sentire |
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altre. Quest' è dunque l' unità che Aristotele attribuisce | al | divino. Ma questo non toglie nè la generazione, nè la |
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dall' altra « se l' uomo colla generazione la comunichi | al | corpo, che si genera uomo ». La prima è anteriore e |
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la generazione come un effetto di quella tendenza | al | Bene, al maggior bene possibile, che egli, come vedemmo, |
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la generazione come un effetto di quella tendenza al Bene, | al | maggior bene possibile, che egli, come vedemmo, attribuisce |
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la facoltà di pensare senza fantasmi: onde par che inclini | al | sensismo, se non anche al materialismo. [...OMISSIS...] . |
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fantasmi: onde par che inclini al sensismo, se non anche | al | materialismo. [...OMISSIS...] . La mente dunque non è |
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e se si considera, come abbiamo osservato, che sembra | al | tutto ripugnante che l' ultimo atto di molte nature della |
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Poichè l' argomento della necessità d' un Primo motore, | al | modo aristotelico, almeno se s' intende superficialmente, |
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uno di specie e non di numero. E veramente ogni cosa tende | al | Bene, ma questo Bene è diverso per ogni genere d' enti, e |
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trattasi dunque d' un bene indeterminato e moltiplice, anzi | al | sommo generico. E un bene generico non può sussistere da sè |
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è un bene ancora in atto ma in potenza. Egli è vero che, | al | fine che un uomo sia generato, deve esistere un uomo in |
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le stesse virtù morali e tutte l' altre cose, come mezzi | al | fine, sono ordinate (2), e per dir tutto, l' oggetto della |
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dire se, e quanto, il concetto d' Aristotele si avvicini | al | vero. Dice dunque, che « « le sostanze sono le prime degli |
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[...OMISSIS...] . Qui si noti come aduni la sensazione, | al | suo solito, coll' intellezione, quasi un primo ed |
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natura non basta a spiegarli. Aristotele ricorse dunque | al | caso e alla fortuna, cioè, come egli stesso confessa, non a |
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Poichè in esse si abbandona lo stesso sistema, e si ricorre | al | divino entusiasmo di Platone come ad un puntello straniero. |
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quando prova che il cielo è finito (2) e poi dice, che « « | al | di fuori del cielo non c' è, nè ci può essere, nè corpo, nè |
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proprio, perchè se il cielo è finito, convien che | al | di là rimanga ancora dell' estensione o vacua o piena. |
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Ma come si derivi quest' azione non lo dice chiaramente. | Al | primo cielo, che contiene tutti gli altri, conviene |
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circolo del pensiero; e per questo pare che attribuisca | al | cielo il volgersi in giro ragionevolmente, [...OMISSIS...] |
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per contatto e per continuazione di parti. Ad ogni modo | al | pensiero d' Aristotele sembra questo, che le tre cause |
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tien luogo di materia, c' è il medico che applica la specie | al | partecipante come causa motrice; e così, aggiunge, dicasi |
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questi fa Iddio non solo motore, ma anche creatore, e | al | modo appunto d' un sapientissimo artefice (Demiurgo). Del |
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una massa inerte e morta. Nell' uomo, Aristotele attingendo | al | concetto che se n' erano formato i filosofi che lo |
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cose materiali e corporee, che sfuggono alla sua volontà e | al | suo appetito. E inoltre è necessario secondo Aristotele per |
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il corpo umano, non però la specie , che appartiene | al | seme (4): e questo calore non è già quello del fuoco, ma è |
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possiamo conchiudere, che Aristotele non giunse a dare | al | suo sistema una perfetta unità e a ridurre l' universalità |
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sostanziale, è presa da Aristotele come l' ente, «to on», | al | modo di Platone, Nel settimo dei « Metafisici » lungamente |
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uomo , così l' essere non aggiunge nulla alla quiddità, o | al | quale, o al quanto, e che l' essere uno è il medesimo che |
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l' essere non aggiunge nulla alla quiddità, o al quale, o | al | quanto, e che l' essere uno è il medesimo che l' essere |
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a diversi punti della scala, senza arrivare nessuna di esse | al | sommo, accade che si vestano di specie varie, che non |
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potenzialità, e tendente di continuo a liberarsene, uscendo | al | suo atto purissimo: dove non s' intende più certamente che |
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salvo però che tutti cotesti Dei sono inferiori | al | supremo perchè appetiti da' singoli astri, quando il Dio |
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kai to ariston» esista nel Motore supremo, che paragona | al | duce: ma vuole che inesista ancora nell' universo e ne |
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la causa del movimento come fine ultimo, ad assomigliarsi | al | quale tendono di continuo gli enti finiti, ma a questi |
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Dio d' Aristotele contiene le cose tutte, e però le colloca | al | di là dell' ultimo cielo, quasi una sostanza che fascia il |
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(1). Ora il concetto di fine non inchiude la cosa che tende | al | fine, e questa cosa tendente al fine è la forma nella |
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inchiude la cosa che tende al fine, e questa cosa tendente | al | fine è la forma nella materia, o sia l' ente composto di |
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del cielo supremo. Ma questo movimento (associato però | al | movimento obliquo e vario degli astri) produce diversi |
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finale, Iddio; 2 c' è la natura, materia e forma, sospesa | al | primo appetibile in virtù del proprio appetito; 3 c' è |
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negli essenti c' è un principio, [...OMISSIS...] , intorno | al | quale non si può prendere abbaglio, ed è quello di |
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primo Motore dunque coll' essere appetito trae la materia | al | suo atto, cioè alla forma; e questa forma è puro essere |
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perchè ella sia mai così esistita), essa tende all' atto, | al | suo più prossimo atto, che per Aristotele, come pure pe' |
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si potrebbe tradurre specie finiente o finita , rispondente | al | «to peras,» e al «to peperasmenon» di Platone e de' |
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specie finiente o finita , rispondente al «to peras,» e | al | «to peperasmenon» di Platone e de' Pitagorici. Ma quando l' |
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sia, senz' altro concetto aggiunto, s' adatta meglio | al | Primo motore della parola «entelecheia» che ha unito il |
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nello spirito umano la virtù sensitiva che risponde | al | genere de' sensibili, dalla virtù dotata di ragione che |
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de' sensibili, dalla virtù dotata di ragione che risponde | al | genere degl' intelligibili; che sono i due sommi generi in |
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v' è di più universale, i generi fino all' universalissimo, | al | genere sommo, all' ente: indi il principio della scienza |
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poichè la potenza non passa mai all' atto da se stessa, e | al | di fuori non ha stimolo sufficiente, chè le sensazioni sono |
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figurata tolta da' Pitagorici, collochi queste menti | al | di fuori di tutto il mondo cioè dell' ultima sfera, oltre |
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quello che, come dice in appresso, è tutto, primo, e sommo | al | sommo (1), e che è il divino [...OMISSIS...] , questo è il |
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è anteriore di concetto e di essenza alle cose che tendono | al | fine), e contenente tutto il tempo delle cose periture, |
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cominciamento, e aver fatto che questa attività, tendendo | al | fine , cioè all' ultimo e perfetto atto, conseguisse gli |
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vuole Platone? Anche rispetto a questo placito, necessario | al | suo sistema, affine di rendere le forme operative, vedemmo |
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ispiegare la partecipazione delle forme , cioè ritornati | al | sistema di Platone. Di più Aristotele riconosce che molte |
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un solo il cielo ch' ei move. Ora la mente in atto è priva | al | tutto di materia. C' è dunque una sola mente in atto? (1). |
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Non c' è verso d' uscirne: a meno che non si faccia ritorno | al | sistema di Platone che fa le idee separate dalle menti |
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Ora Aristotele non ci può ritornare senza rinunzia | al | proprio sistema, anche per un' altra ragione. Secondo lui, |
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non potrebbe avere le idee distinte delle cose che sono | al | tutto così fuori di lui. Vediamo nondimeno dove ci conduca |
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un' esistenza accidentale che talora Aristotele paragona | al | non ente (4). Laonde le sole specie sostanziali sono eterne |
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bisogno d' uscire all' atto della contemplazione, rispetto | al | quale è in potenza (6); 3 Quindi accade che per poco tempo |
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conviene: 1 stabilire qual sia la mente anteriormente | al | conoscere; 2 qual sia la mente dopo acquistato il |
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mente dopo acquistato il conoscere. La mente anteriormente | al | conoscere non è solamente la mente fattrice che fa il |
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. Questa mente dunque fattrice e fattibile non si mescola | al | corpo, e però non ha bisogno del corpo per sussistere, e |
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stessa, [...OMISSIS...] , e che l' intelligibile, essendo | al | tutto privo di materia, non può rendere mista la mente; che |
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eccellenza, e nascendo la generazione dall' imperfetto | al | perfetto, dalla potenza all' atto, conviene altresì che |
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uno col sensitivo, raccoglie da questo gli intelligibili, | al | sensitivo poi serve e la parte vegetale e l' appetitiva. |
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« « Poichè, dice, come gli occhi della nottola sono | al | lume del giorno, così la mente dell' anima nostra a quelle |
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e circa lui più abiti si distinguono ne' libri morali (5): | al | pensiero fattivo appartiene l' arte (6): l' uno e l' altro |
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poi del bene e del male (.). Oltre l' arte, versa intorno | al | vero la prudenza e la sapienza (9), ma i due abiti che |
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intelligenza, ossia della mente, d' essere un atto privo | al | tutto di materia (3), e quest' atto non essendo che Iddio, |
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stesso, non più comunissimo, ma singolare e sussistente, | al | quale aspirando come a fine tutte le diverse materie della |
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un primo significato, dal quale tutti gli altri derivano, e | al | quale tutti si riferiscono, e che perciò la scienza che |
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veste più materie, ed essa è da Aristotele rassomigliata | al | maschio che feconda più femine (3). Stabilisce dunque |
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un subietto indipendente da lei: ella dunque è antecedente | al | subietto materia, e in quant' è antecedente non è |
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il predicato è relativo e contemporaneo ed anzi posteriore | al | subietto (4). Sotto questi diversi aspetti, ne' quali si |
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o gli universalissimi che sono ciò che è scibile | al | sommo grado, è anche quello che contiene « « i primi che |
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soltanto nella mente umana, e che una sola essenza esista | al | tutto separata e da sè, e questa, come dicevamo, è la |
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non conobbe, viene a dire, quali sieno le essenze separate | al | tutto dalla natura, e non potendo dire quali sono, prese |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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delle cose propria di ciascuna, distinta e contrapposta | al | fine ultimo, e di questa radice materiale non c' è una |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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le essenze sostanziali ce ne deve essere una prima che sia | al | maggior grado essenza sostanziale, alla quale le altre |
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posteriori, come la cosa di cui il principio è principio, | al | principio, e la scienza di quella deve essere anteriore |
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in quanto tutte queste cose si derivano e si riportano | al | primo ente (1). E però il filosofo tratta di tutte le cose |
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la ragione raccogliendo per induzione il comune perviene | al | comunissimo : quest' è l' essere svestito delle differenze: |
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ancora, intende la necessità che ci sia l' Essere separato | al | tutto, prima causa dell' essere nelle cose; e ciò perchè |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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questa comunanza od universalità: convenendo ricorrere | al | primo uno, per ispiegare l' uno ne' più. Di qui assegna per |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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. E dopo aver detto che tutto ciò che si riferisce | al | genere medicativo o salutare spetta alla medicina, continua |
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alla difficoltà che egli fa incessantemente intorno | al | definire il proprio oggetto della prima filosofia. Questa, |
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dire che sieno universali. Aristotele scioglie questo nodo | al | modo che vedemmo: riconosce tutto ciò, che è privo di |
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l' essere attualissimo in sè, è anche comunissimo rispetto | al | mondo, e però è la potenzialità del mondo, che esiste per |
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naturalmente, sono variamente limitati e non sciolti | al | tutto dalla stessa potenzialità, onde le specie mondiali: |
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i « Metafisici » aristotelici. Comincia da quelli che | al | modo d' Aristotele chiama «ta prota». Dice che, secondo la |
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Anassagora aveva unita la mente alla natura, Platone separò | al | tutto dalla natura le idee delle cose naturali, come |
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la mente umana e tutte l' altre essenze sostanziali. | Al | che sembra conforme la risposta che soggiunge Teofrasto |
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essere il numero, che alcuni, dice, fecero « « il primo e | al | sommo principale » ». E trova l' una e l' altra |
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soggiunge: « « Poichè l' ordine, e il finimento sono | al | sommo familiari alle cose eccellentissime » ». Ma oltre le |
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molte cose, che prive d' ogni ragione rimangono abbandonate | al | caso, a cui Teofrasto, fedele al suo maestro, ne lascia una |
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rimangono abbandonate al caso, a cui Teofrasto, fedele | al | suo maestro, ne lascia una gran parte. Confessa |
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tanto de' sensibili quanto degl' intelligibili, o conduce | al | dubbio o involge in un discorso assai oscuro. Certo tanto |
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l'iniziatrice dell'avvenire. Il primo bacio materno insegna | al | bambino l'amore. Il primo santo bacio d'amica insegna |
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spirito di casta, credono, come il barbaro, che il rimedio | al | male sia nel sopprimerla. La Famiglia è concetto di Dio, |
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ogni elemento della vita umana, essa deve essere aperta | al | Progresso, migliorare d'epoca in epoca le sue tendenze, le |
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Patria di Libertà d'Avvenire, e che tu vorresti stringerti | al | petto non è forse che un traditore! In una società nella |
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e il sopruso, il padre è trascinato dall'affetto a dire | al | giovane anelante la Verità: bada! la ricchezza è la tua |
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vorrebbe sostituire una dottrina di non so quale fatalismo | al | grido della coscienza umana, non valgono a cancellare due |
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Dio v'ha fatto esseri essenzialmente sociali. Ogni essere | al | disotto di voi può vivere da per sé, senz'altra comunione |
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- venisse a dire: il potere spirituale è superiore | al | temporale, gli invasori chiamati Barbari avevano messo in |
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della loro nazione e spesso della loro città, guardavano | al | genere umano unicamente come un aggregato di uomini, senza |
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operai, seguono dottrine ed associazioni corrispondenti | al | loro desiderio; non dimenticando che una sola cosa, ed è: |
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Perché il nuovo impulso comunicato all'industria e | al | commercio ha creato, non il benessere dei più, ma il lusso |
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diritti del paese, a che tribunale ricorrere? Se il diritto | al | benessere, al più gran benessere possibile, spetta a tutti |
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a che tribunale ricorrere? Se il diritto al benessere, | al | più gran benessere possibile, spetta a tutti i viventi, chi |
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