ogni cosa sotto iI mio piede. In questo stato di furore tornai nella casa di Fiora: ma invece di passare per l'aia come l'altra volta entrai dal portone
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davano sulla strada odoravano di vernice: ed erano chiusi. Ma più in là vedo un cancelletto aperto nella siepe dell'aia: lo spingo, senza pensarci più che
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camera di lei. Io non sapevo. Forse là dentro si chiacchierava, forse un cane nell'aia abbaiava. Io non sentivo nulla. Tutto era buio nel resto della casa
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forza di attuare la prima. L’oratore termina applauditissimo ricordando la statua del Redentore che domina la scalea del palazzo della pace all’«Aia