Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale

268021
Dorfles, Gillo 50 occorrenze
  • 1999
  • Feltrinelli
  • Milano
  • critica d'arte
  • UNIFI
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”; ai diversi elementi, vuoi meccanici vuoi naturalistici, riprodotti in materiali plastici, e grossolanamente "imitati,” secondo una tecnica

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molto legato — come abbiamo detto — ai modi della pittura tradizionalmente intesa. In questo caso si può infatti ben ragionare d’una esperienza autentica

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Twombly, artista molto legato ai pop newyorkesi anche se la sua arte era rimasta sempre lontana dalla autentica atmosfera pop.

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commistioni di piombo e stagno (Arnaldo Pomodoro), ai chiodi rugginosi che rivestono una “anima” centrale costituita da vetrini sovrapposti (Duŝan

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), alle imponenti sculture politiche (La Grande Cina), ai gustosi episodi ironici (La Cassa Sistina, L’Aquilone), sempre elaborando una sua

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industrialmente. Basterebbe citare, accanto ai nomi già fatti di Caro, di King, quelli di Robert Morris, di Tucker (che spesso usa il fiberglass), di Judd

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Oldenburg; agli ambienti “al vero,” di Kienholz, col loro lustro repertorio Kitsch, alle marionette metalliche di Trova e ai cosmonauti luccicanti del

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una spiegazione di come ai nostri giorni le arti visuali attraversino un periodo del tutto particolare che rende possibile una certa qual

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meno nichilistici, da assimilare al Dadà, al cinema underground, ai Concerti Fluxus, mentre, più o meno "tradizionali," correnti pittoriche e

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, in parte a quelli del gruppo dei Concerti Fluxus (di cui diremo più oltre), e a musicisti del tipo di Cage, Paik e dell’italiano Giuseppe Chiari ai

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manuali e dei trattati che vanno per la maggiore non mancano, come ho già osservato, di rifarsi ai grandi movimenti della fine del secolo scorso e a

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Quanto ai possibili sviluppi futuri di questa tendenza, mentre ritengo che l’antica aspirazione alla replica identica, al trompe-l'oeil zeusiano non

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George Segai) o come Hoeydonck, con i suoi astronauti dalle lucide cromature che sono succeduti ai bianchi manichini gessosi o come Kienholz

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Se inizialmente le attività “intermedia" furono limitate alle solite cerehie iniziatiche, ai gruppi underground di cineasti e di musicisti, poco a

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Ed è proprio a questi movimenti che intendo dedicare la mia attenzione. Ai movimenti che si sono svolti negli ultimissimi tempi, che sono ancora in

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ovviamente ricondurle a quei primi gloriosi documenti filmici — del tutto astratti, non commerciali e sperimentali — che sono legati ai nomi di Eggeling

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riguardo ai suoi sviluppi futuri. Cercherò, dunque, in questo capitolo di fare il punto circa una situazione quanto mai fluida ricordando prima di tutto

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limitate ai ristretti ambiti di gallerie private o di piccoli ambienti teatrali, per poi sfociare in vere e proprie rappresentazioni teatrali. D

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vicini ai modi e alla stessa tecnica dell’espressionismo germanico tra le due guerre (e questo vale per molti dei tedeschi e degli svizzeri dianzi

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Come gli informali avevano scardinato le “regole” del geometrismo caro ai costruttivisti e a certo strutturalismo svizzero-olandese, “regredendo

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prescindere da un riferimento ai modi e agli umori dominanti prima della metà del secolo? Ritengo che dopo la guerra si siano venute evolvendo delle forme

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Un discorso attorno ai valori sociologici nelle ultime correnti artistiche, che in questo periodo si vengono affermando, non è certo facile; intanto

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quindi dell’importanza che l’arte può avere, in questo campo, anche ai nostri giorni.

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’ultimo ventennio), il concettualismo e altre forme creative recenti (dagli happening ai film underground, dall’arte povera a certe forme intermedia

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presentato ai nostri sguardi in questo burrascoso e al tempo stesso statico periodo.

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legata spesso ai nuovi "media” fotografici e del video. Sarebbe assurdo peraltro non tener conto della presenza di un’area ancora occupata dalla pittura

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ricondurre ai primi passi della pop art (e ai grandi nomi di Rauschenberg, Jasper Johns, Oldenburg ecc.), una seconda stagione, molto diversa da quella perché

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pittorica era pur sempre intessuta di colori e di forme, legati, sia pure con un tenue filo, ai movimenti pittorici e plastici.

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sia un fenomeno di capitale importanza. Naturalmente è derivata dal fatto che la pittura si libera sempre dai riferimenti: riferimenti alla natura, ai

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mia attività, allorché il termine pittura o scultura attribuisce qualità particolari ai materiali utilizzati nella mia investigazione artistica, in tal

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danno effettivamente ai nervi, perché sono arcaiche, ambigue e intraducibili. In questo modo faccio dell'arte una ricerca antropologica, dato che

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[...] La mia attività è consistita dal 1966 nella presentazione di pezzi monosemici. Il ricorso ai segni linguistici si rivelava insufficiente in

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Espressionismo astratto: termine che equivale di solito a quello di “action painting” e si applica pertanto soprattutto ai pittori americani di

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Mentre Tapies — interessato sin dall’inizio ai misteri della “materia" — e Bryen, ancorato alla tonalità e agli impasti preziosi del

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-1506) e di tanti altri maestri della scrittura e della pittura giapponesi siano debitori ai maestri zen dei loro peculiari caratteri.

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esplosi ai nostri giorni sino a raggiungere il parossismo delle tecniche automatiche, dei ghirigori istintivi, della materia che si trasforma da sé

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. La presenza di alfabeti (talvolta simili ai geroglifici d’un Mathieu, talaltra ad apparizioni quasi organiche, sorta di creature fantomatiche e

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Anche la situazione della pittura italiana rispetto ai movimenti segnici e informali va vista con una valutazione diversa e più agile di quella

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l’importanza della tecnica non fu mai svalutata dall’artista di qualsivoglia epoca, anzi fu proprio l’artista a dare sempre ai misteri della tecnica

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," quasi schemi stesi in maniera da permetterne la lettura, conferendo ai rilievi, alle diversità di struttura e di colore, quel valore emblematico che siamo

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ai pittori che di preferenza si definiscono "pittori d’azione”).

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di abbandonarsi ai semplici impulsi d’una “azione" pittorica autonoma e incontrollata. E per la stessa ragione che nominiamo qui — ma considerandoli

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sembra opportuno ricordare qui i nomi di alcuni artisti della generazione attorno ai Trenta (nel 1973) che come unico denominatore comune presentano il

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Tutti questi giovani (nel 1973) artisti, hanno notevoli punti di contatto con la "scuola" americana che fa capo ai nomi di Robert Mangold, Ellsworth

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, riprendendo vita dalle sue stesse ceneri; basterebbe por mente alle molte reincarnazioni del gotico, del barocco, del "palladiano," o, per venire ai nostri

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contrapporsi nettamente tanto ai giochi informali e tachisti come a quelli della pop art mediante una più meditata ricerca dei valori essenziali della

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ambigue” care ai surrealisti e ai dadaisti e riappare anche in alcune di queste opere op (Ottico-cinetiche) sotto l’aspetto di composizioni dove — ad

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“in movimento” create da artisti appartenenti ai gruppi N e T, dagli jugoslavi Picelj e Richter, dai tedeschi Goepfert, Luther, Tolman, dagli italiani

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Vecchi, Varisco), entrambi interessati ai problemi della visione del movimento. Ad essi si associarono talvolta anche altri artisti isolati come

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Pierres Philosophiques, alle Tables Paysagées (1951-53), dalle Pâtes battues (1953) alle Petites statues de la Vie Précaire (1954) ai diversi Tableaux

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