raggio di luce deve propagarsi in rapporto ai due sistemi di coordinate, sempre con la stessa velocità, quale che sia il sistema nel quale si trovi la
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che, nell'istante stesso, stanno di fronte ai due punti A e AB, e ne misuri la distanza nel proprio sistema: il risultato deve rappresentare la
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risultati diversi, cioè a valori di tempo e di lunghezze diversi da quelli ai quali giungeremmo considerando lo spazio allo stato di quiete. Siccome deve
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anzi che far ruotare AB, si faccia ruotare A’B’ I risultati ai quali siamo giunti ci conducono ad un'altra conclusione, interessantissima e financo, a
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In altre parole: la relatività delle lunghezze è dovuta solo ai metodi di misura, e per nulla alla proprietà della materia in sè, sì che non è
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. Ogni porzione è diversa dalle altre e limitata da 6 superficie svariatamente curve; gli angoli sono pure diversi e la loro somma non è più uguale ai
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Nella natura v'è dei corpi che, muovendosi, conservano immutata la loro struttura: sono appunto essi che ci hanno condotti ai concetti della
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. Così pure dicasi della quarta dimensione del regno medianico, il cui dominio è riservato ad esseri privilegiati, ai medium.
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esseri privilegiati, ai medium. descrizione lo spazio è strettamente legato al tempo, gli oggetti ed i fenomeni sono concepiti come sintesi di luoghi
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Con l'esperienza Michelson-Morley si scoprì la equivalenza di due sistemi di coordinate, l'uno rispetto all'altro in moto rettilineo ed uniforme, ai
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Il principio di Relatività particolare assegna indubbiamente ai sistemi di coordinate in moto rettilineo ed uniforme un posto di privilegio nella
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si trovano nel campo stesso e cerca di attirarli al corpo od ai corpi che hanno eccitato il Campo, animandoli di un moto che diventa sempre più veloce
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? Indubbiamente no, perché già, il concetto di linea retta, nel disco rotante, è privo di senso. Che ciò sia si comprende ripensando ai risultati del
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sistema di coordinate: dovremo quindi modificarla, tenendo conto dei campi di gravitazione, in modo però che la nuova forma, nei casi speciali ai
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dati e l’avere estesa tale definizione ai CONTINUI tetra-dimensionali non-euclidei.
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l'influenza di altre forze (freno) non può cadere. Un corpo che cade liberamente si comporta rispetto ai fenomeni interni come un corpo che si libri
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ai quali è giunto, dicendo che la nuova concezione circa la costituzione degli atomi fa naufragare la vecchia teoria dell'assoluto che deve cedere il
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La conservazione della materia. — Ma trattiamo, ora, di un argomento che è pianamente accessibile anche ai profani delle matematiche. Dalla Chimica
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si manifestano ai nostri sensi e quanto è vario il gioco dei loro mutamenti incessanti! Tornano alla memoria le parole di Eraclito di Efeso (500-440
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l'imagine. In Fisica, per lo studio dei movimenti dei corpi, si suole sostituire ai corpi stessi dei punti nei quali si suppone concentrata la loro
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tale spazio in forma percettibile ai nostri sensi.
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— pensiamo ai meridiani dei nostri mappamondi — questo cerchio comprende una superficie curva.
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a quelli più semplici di tutta la Geometria: cioè ai tre che abbiamo citati. In altre parole: con una catena, più o meno lunga di conclusioni
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nella Matematica, sono ricondotte ai principi fondamentali, con una catena logica di conclusioni, dette prove.
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2°. Le aree descritte dal raggio vettore dal Sole ad un altro pianeta sono proporzionali ai tempi impiegati per descriverle (1609).
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3°. I quadrati dei tempi che i vari pianeti impiegano a percorrere le loro trajettorie sono proporzionali ai cubi dei grandi assi delle trajettorie
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(8-9) La II legge della Dinamica, scoperta da Galileo, per il moto dei gravi, fu formulata dal Newton, che l'applicò anche ai fenomeni celesti
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spazio vuoto, privo, cioè, di oggetti ai quali possiamo riferirci. I problemi che abbiamo risolti sono casi particolari di uno più generale che presenta
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appare ai sensi dell'uomo come un mondo di miriadi di soli, di colori, di forme. E nutriamo la fiducia che, guidati dalle considerazioni svolte a mano
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Questa semplice legge vale per tutti i corpi; per ciò essa diventa legge dell'Universo. Essa assegna ai pianeti rotanti intorno al Sole, trajettorie
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fatto che tale principio si riferisce ai soli fenomeni meccanici. Con i quali, nella meccanica classica, si affermò l'impossibilità di mettere in
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movimenti susseguentisi in modo continuo crea ai nostri occhi l'imagine di una sola onda in moto.
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velocità è inferiore ai 300.000 chilometri, mentre ne è superiore quando rifà la strada in senso opposto. Si potrebbe pensare che la diminuzione di
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questa meravigliosa influenza che l'etere esercita su la materia, come per dire ai fisici, una volta per sempre: Voi fisici non mi afferrerete mai!»
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