Cecina: — Domani ti condurrò a caccia, e ti divertirai. - Voleva condurla in mezzo ai boschi, dove non potesse vederlo nessuno. Ma la Cecina rispose
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da ingannare chiunque; a toccarli, eran legno. Il tradimento gliel'aveva fatto la figliuola dell' Orco, per gelosia. Il Re disse ai ministri: — Vado e
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trascinavano un gatto morto. L' acqua cadde su questo, e il gatto risuscitò. — Ah, scellerata! — urlò il Principe. — Hai tolto la sorte ai nostri figliuoli
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In casa del ciaba trovarono una granata fitta in mezzo alla stanza, e il Re disse ai ministri — Ecco Sua Maestà la Regina! - I ministri, stupefatti
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potea saperle nessun altro, che la loro figliuola! Abbracciarono la ragazza, e bandirono feste reali. Ai due che l' avean condotta regalarono un monte
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n'accorgessero, e la Reginotta in quattro salti andò a presentarsi ai suoi genitori. Come la videro, il Re e la Regina capiron subito l'inganno. E sentito
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dame di corte, i servitori, tutti si sentivan pieni di pollìna dalla testa ai piedi, e non potevano reggere. E poi, schiamazzate di qua, chicchiriate
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. Il mio destino è questo: di giorno son rospo, di notte son fata. Ai tuoi comandi! — Buona fata, c' è la Reginotta ch' è diventata di stoppa, e chi la
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batterti con me. — Il mago s' infuriò e venne fuori armato fino ai denti: ma, come gli vide in mano quella spada, urlò: — Povero me! - E si buttò
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andò in quella pianura dove gli era apparsa la fata: — Fata, dove sei? Ai tuoi comandi. - Le narrò la disgrazia. — Ti sei lasciato canzonare! — E gli
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sette anni alla pioggia e al sole. - Lasciò il governo ai ministri, per tutto il tempo che sarebbe stato assente, e andò ad abitare col contadino
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amore; Pioggia, pioggia bella, Patisco per la donzella! — Questa volta però stette bene in guardia, e ai sette anni fissati ebbe finalmente la ragazza
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quella caccia ai topi per diventare baroni, fu uno spasso per tutto il regno. Il Re, ogni volta che gli portavano al palazzo un centinaio di topi
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fiaba gli usciva filata, come se l'avesse saputa a mente da gran tempo. E fu la fiaba di Spera di sole. La fiaba Piacque ai bambini: — Un' altra
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AI MIEI CARI NIPOTINI
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Pagina Dedica
qualcuno che volesse giudicarlo non solamente come un libro destinato ai bambini; ma anche come opera d' arte. Il mio tentativo ha una scusa: le
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Pagina Prefazione
andare attorno, a raccontare fiabe ai bambini. Gli pareva un mestiere facile, da divertircisi anche lui. Perciò si
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Pagina Titolo
mezzo ai boschi e ai forteti. I ministri ripicchiavano: — Maestà, il popolo desidera una Regina. — Talchè finalmente il Re si decise, e mandò a
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Pagina Titolo
meglio per lei! - Non morì. La cagna, tre, quattro volte il giorno tralasciava di dar latte ai cagnolini, e porgeva le poppe a Testa-di-rospo. La
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, Ranocchino mio! E debbo ammazzarti con queste mani, debbo ammazzarti! — Spezzava il cuore perfino ai sassi. — Che cosa è stato, che piangi così? - Il
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chiedo perdono! — Lei, che l'aveva riconosciuto, non permise che le si gettasse ai piedi, e lo ricevè tra le braccia: — Siate il ben venuto ! Ho
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Pagina Titolo
somigliavano a setole di spazzola, gialli, stenti, si fermò, colpito dalla meraviglia, e disse ai ministri: — È proprio una bellezza! Lo comprerei
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Pagina Titolo