meno nota ai paesisti de’ nostri giorni — la fronda — al Danieli non era necessario altro che il viaggiare un poco e il lavorare molto.
critica d'arte
Pagina 118
banchetto a cui sono convitati i migliori cade in mano anche ai più disgraziati; e l’attività degli altri serve anche ai pigri di sveglia e di sprone; e
critica d'arte
Pagina 123
chiesetta della Madonna dei Miracoli, dove il coro, rialzato di molti gradini sulla nave, con due pulpitini ai lati e l’altare chiuso da parapetti a traforo
critica d'arte
Pagina 153
ai rimedii, la scienza dell’ingegnere non varrebbe un bel nulla senza questi buoni proti ingegnosi, tra i quali sono da mettere i Biondetti, padre e
critica d'arte
Pagina 157
comperato da un francese, che, morendo, lo lasciò ai poveri della parrocchia di San Luca, ed ora è amministrato dalla Congregazione di Carità, la quale
critica d'arte
Pagina 161
Così Venezia ridà nuove forze; perchè durino molti secoli ancora, ai monumenti della sua vecchia arte. Le città, che hanno ereditato tanto splendore
critica d'arte
Pagina 162
. Quante volte siamo noi passati distrattamente innanzi a’ più ammirabili luoghi del creato, alle roccie alpestri, ai folti boschi, ai torrenti furiosi
critica d'arte
Pagina 18
anni addietro, quand’era quasi fanciullo, parve ai Fiorentini un portento: i vecchi professori volevano spezzare i loro pennelli; il pubblico se n’era
critica d'arte
Pagina 193
le lunghe nevi, qualcosa di bianco, salvo il sudiciume. Questo è da affermare per i dì di lavoro, che, quanto ai giorni di festa, i contadini di
critica d'arte
Pagina 201
Nè il Cannicci si ferma ai contadini. Ha dipinto de’ succosi quadretti di genere: Un chierichetto, brutto in volto, ma pieno di vita, che suona il
critica d'arte
Pagina 202
— Ma chi vi condannava — osservò sorridendo il Caffi — ai lavori forzati? Perchè non pigliavate qualche giorno di svago? Perchè non andavate, qualche
critica d'arte
Pagina 214
ai ladri, trova i quattrini; aspetto un pezzo, e finalmente prego che i cento scudi mi vengano restituiti. Baie! mi si risponde, che i danari furono
critica d'arte
Pagina 220
Non tutte le opere romane sono, per verità, sproporzionate ai mezzi dell’arte d’oggi e alle necessità della vita moderna. Quando ci si aggira per
critica d'arte
Pagina 226
materialmente, nel che, al modo nostro, noi moderni tentiamo somigliare ai nostri avi.
critica d'arte
Pagina 227
Povere le teorie nell’arte! L’arte non è cosa di numeri e di compasso: è soggetta alle passioni, ai pregiudizii, alla voga del dì, alla influenza di
critica d'arte
Pagina 23
Come gli architetti del Rinascimento, del Risorgimento e del tempo Barocco servivano ai bisogni nuovi e ai costumi e ai pregiudizii della società d
critica d'arte
Pagina 235
idoli, le gofferìe peruviane stanno accanto ai pezzi arabi, nei quali, escluse le rappresentazioni di uomini e di animali, tutto si riduce a
critica d'arte
Pagina 238
Si respira nel passare da queste fragilità ai Tedeschi, meno ricercatori della grazia affettata. Gli animali di Sassonia-Meissen, cigni, elefanti; le
critica d'arte
Pagina 240
, dove i pezzi gallici ed etruschi s’alternano ai giapponesi, e si vede lo stupendo candelabro del Vittoria, che, spezzatosi in cento bricioli nell
critica d'arte
Pagina 250
può darsi che anche nel resto facciano velo ai nostri occhi le velature dei secoli, le fantasie che i vecchi e gli antichi oggetti destano nel
critica d'arte
Pagina 251
una sola statua, e Mirone, che col bronzo dava quasi la vita agli uomini e ai bruti, non ebbe chi si presentasse a suo erede. Oggi il Senato stesso, a
critica d'arte
Pagina 255
v’è città dove gli artisti stentino tanto a fare. Alzano gli occhi ai cielo, infocando con infiniti lamenti le Muse e ancora più Mecenate, quasi
critica d'arte
Pagina 255
Questa non è un’arte che vada innanzi, che guardi al vero, che lo capisca, che lo esprima: è un’arte che invidia ai barocchi le loro incipriate
critica d'arte
Pagina 268
nel mezzo ai rigogliosi fiorami di stucco, agli specchi ed agli ori. E, quanto ai tipi di cosiffatta scena rococò, due o tre hanno del greco soltanto
critica d'arte
Pagina 278
Alfieri; c’è di quelli, ai quali pare che una figura schietta, svelta, un tantino arrogantella, non possa rappresentare il pittore che mostrò Catilina
critica d'arte
Pagina 285
Certo è una cosa che s’indirizza agli occhi del corpo, e che, mentre ai pittori e ai critici di quindici o venti anni addietro pareva secondaria in
critica d'arte
Pagina 293
su, di giù, senza sottomettersi a quelle libere leggi dell’unità, che davano ai secoli scorsi un carattere loro proprio. Tutto bolle nella gran
critica d'arte
Pagina 302
, all'Ungheria, alla Svizzera, alla Russia, all’Inghilterra, ai Paesi Bassi, alla Svezia, alla Norvegia, alla Danimarca, lasciando indietro la Grecia
critica d'arte
Pagina 321
fanciullo alato e bendato, amorino prepotente, che ha suggerito le più grandi opere ai grandi artisti, ai grandi musicisti, ai grandi poeti, e forse talvolta
critica d'arte
Pagina 329
sgangherate della persona. È una di quelle grasse femmine da bordello, che abitano nelle umide stanze delle stradette luride, vicino ai porti delle città di
critica d'arte
Pagina 333
La fortuna dei Francesi in questo è lo studio ben fatto delle cose antiche. Quella loro Accademia di Roma, che non giova punto nè ai pittori, nè agli
critica d'arte
Pagina 339
Tale scienza che diventa natura, e tale coscienza che diventa metodo, servono a dare ai marmi ed ai bronzi, insulsi per il tèma, quel non so che, che
critica d'arte
Pagina 341
Poi il colorito ciascuno lo vede come lo sente: forse non si trovano due pittori in terra, ai quali una tinta apparisca matematicamente identica di
critica d'arte
Pagina 347
Però, aspettando un futuro lontano, che verrà o non verrà, ci conviene adesso guardare ai lineamenti molteplici, mutabili, fuggevoli del volto dell
critica d'arte
Pagina 36
Gli bastano le femminuccie gentiline, carine, affettuosette, civettuole. Ai bei profili geometrici preferisce i profili capricciosi, anche a costo
critica d'arte
Pagina 379
’arte continuò a vivere sempre, passando dalla gran luce delle città alle tenebre delle catacombe, dalle catacombe ai monasteri, dai monasteri ai
critica d'arte
Pagina 385
’ossigeno, senza pensarci; e penetrava nelle più riposte molecole, pari ai fluidi incoercibili, e scaldava e illeggiadriva ogni cosa.
critica d'arte
Pagina 385
Allo stesso livello, sui fianchi del monumento, stanno due gruppi ciascuno di tre figure, una donna metà nuda nel mezzo e due fanciulli tutti nudi ai
critica d'arte
Pagina 39
’intorbidano in tempesta. I Napoletani hanno del palombaro. Guardano con uguale curiosità ai mostri spaventevoli ed alle conchiglie variopinte, agli
critica d'arte
Pagina 408
trent’anni or sono da far digrignare i denti ai pedanti, come li digrignarono per l'Abele di un altro Giovanni, il Duprè. Ma in questo Ismaele, e
critica d'arte
Pagina 417
stranieri, compresi gli scapigliati; ma la fervente sua adorazione s’indirizzava ai Greci. Questo lo faceva incontentabile per sè. Finito un modello
critica d'arte
Pagina 419
La nazione, se pure non è, deve credersi e mostrarsi ad ogni modo Minerva. Il peplo deve scenderle giù sino ai piedi; l’espressione dev’essere
critica d'arte
Pagina 42
dei ramoscelli di lauro; ai piedi gli stanno differenti emblemi delle arti e l’ulivo di pace.
critica d'arte
Pagina 56
, che li guarda dall’alto. Sul piedistallo ecco l’ultima sorella, prostrata, accasciata ai piedi ancora dell’Angelo crudele, il quale siede triste
critica d'arte
Pagina 57
quale, oltre ai notati malanni, ha pure, se non ci inganniamo, questo essenzialissimo, che manca appunto di stile. Stile? Bisogna intenderci. Noi
critica d'arte
Pagina 58
, che non nei canoni ai quali si assoggetta, il lavoro dello scultore veneziano è certamente assai bello.
critica d'arte
Pagina 62
’arte la bellezza, che la statua deve avere dinanzi, ai fianchi, di dietro, tutto in giro, mentre la pittura non mostra che un solo prospetto. E il
critica d'arte
Pagina 63
voluto mettere la statua di Daniele Manin, è assai piccola. Il Dittatore guarda la sua propria casa, che sta di là da un canale ed ha due ponti ai
critica d'arte
Pagina 67
monelli di Policleto, che giuocavano ai dadi, o nella quaglia di Protogene, nell’uva di Zeusi, nel velo di Parrasio, nella giovenca di Mirone, in altre
critica d'arte
Pagina 9
, della lombarda, di quella delle altre scuole italiane, perchè è più sensuale. In faccia ai quadri veneti non si resta forse così gravemente
critica d'arte
Pagina 98