mobilissimo si rivolge di preferenza alle serrature, alle inferriate, ai ripostigli, e voi li vedrete scrutare con una certa insistenza ove esistono gli
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lanciano pietre per le vie e per le piazze con rischio manifesto di recar grave danno alle persone e ai negozi; peggio ancora di quelli che prendono a
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del santuario, il quale oltre l'essere una comoda palestra pei tiraborse, diventa di più un centro di sgradevoli e dannosissime esalazioni. Dimando ai
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scorrazzano nel cuor della notte per le vie urlando, con voci sgangherate, le più squaiate ed oscene canzoni. Per cui ne vien rubato il sonno ai
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La puntualità, dovere di ogni cortese uomo, è indispensabile ai negozianti. Diceva Luigi XIV che la puntualità è la pulitezza dei re. Ma essa è anche
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rigorosa osservanza della cortesia, della pulitezza in tutte le azioni della vita privata e pubblica; e severissime pene vengono applicate ai
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pubblico mi pare che ce l'abbia. Uffici militari e civili assorbono ogni ben di Dio e ci fan camminare curvi, che la è una compassione, assimilando ai
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uniformarsi alle discipline che ne informano gli statuti, di osservare certe norme d'economia per far fronte ai contributi prescritti, il desiderio di ben
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, degli ubbriaconi. La temperanza, la sobrietà, sono una condizione essenziale della civiltà, poiché chi si dà in preda ai disordini del mangiare e del
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fuorché dei diritti, e dovere nessuno. Quando alcun di costoro vi viene innanzi a gridare: accidente ai signori! e ad eccitarvi con ipocriti compianti, ad
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loro e dicono ai principali: se non accrescete i nostri salari, noi incrociamo le braccia, la produzione si arresta, i vostri capitali non fruttano
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coll'opera e col consiglio alle condizioni, ai bisogni dell'operaio. Testimoni più che ogni altro dei suoi dolori, delle sue privazioni, non
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Veniamo adesso ai signori impiegati. Sonvi pur troppo, fra costoro, di quelli che han la debolezza di credere che lo smettere alquanto di quella
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parte. Sembra davvero, ai poverini, a mirare quel fasto, quella sontuosità, quelle lucentezze, di entrare negli appartamenti del sovrano. Ma ciò ha
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faccia alla scienza, o giovani, voi siete tutti eguali: diceva Napoleone il grande ai suoi guerrieri che ognun di loro aveva nello zaino il bastone di
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scuola andate sempre netti, proprii della veste e della persona. Lo esige il rispetto che dovete ai maestri, ai compagni, a voi stessi. Non fronzoli
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ed il sangue, a imporsi per qualche tempo ai loro concittadini, dànno poi spettacolo del più sfrenato dispotismo nei loro decreti o nelle loro
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La società non potrebbe esistere senza la sicurezza guarentita ai cittadini. L'incarico di mantenere questa sicurezza viene dal Governo, dai municipi
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si modifica e si adatta alle circostanze, alle condizioni e ai tempi: si associa docilmente alla depravazione, al cinismo, allo sprezzo di ogni morale
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La civiltà, stando ai termini dei citati autori; debbe estendersi anche ai pensieri: giacché chi non si studia di sbandire le ignobili idee dalla
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altrui malattie; ma come quest'ultimo fra le miserie e i dolori può ispirarsi, può ritemprarsi ai più umani sentimenti, ai più soavi affetti dell'anima
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componeva tuttavia delle tragedie, e sembrando ai figli suoi che da' poetici studi distratto, poco ei si curasse dei domestici interessi, lo citarono in
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mezzo ai lutti delle straziate nazioni; poiché i poeti, non fanno piangere nessuno, o se pure, coi loro versi, traggono i fratelli a lagrimare, queste
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convenienze, il che li rende meno simpatici ai colleghi e ad ogni altro cittadino. Occupiamoci adunque un poco di queste eccezioni.
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. Altrettanto insofferenti d'ogni critica, diretta ai loro lavori, altrettanto son larghi verso gli altri di spietate censure. «Raramente, osserva il
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riduceva suppergiù alla critica delle mode femminili, ai programmi dei ludi del circo e alle mercuriali delle biade e delle farine. Le alleanze, le paci
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di decoro e di convenienza alle debolozze, ai difetti, alle colpe, ai delitti. Gli Spartani riputavano decoroso il rubare e lo scannarsi. Decorosa
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. TOMMASEO — Consigli ai giovani. Non si deve giudicare il prete da alcune scandalose eccezioni. LA MENNAIS. Ho gridato contro i preti quando e dove nessuno
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affabili modi, dei suoi virtuosi costumi varrà a dimostrar loro che quella religione che impose ai suoi fidi i più sublimi sagrifizi non esclude per nulla il
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giovanissima età alle lettere e ai molti che l'amavano, ha usurpato quanto vi era di sacro nella famiglia per coprirne le sue nudità ributtanti; ha contaminato
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il menomo beneficio ai poveri ufficiali, ai poveri soldati costretti a stare in disagio coi loro parchi stipendi, di fronte al lusso principesco
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Né mancano gli esempi presso gli stessi Maomettani. Un sultano (Salah-Eddin) permetteva ai cavalieri di S. Giovanni di medicare ed assistere i
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dei contadini? Chiedetene notizie ai medici di campagna, ai giudici di mandamento, ai parroci illuminati dei villaggi. Chiedetene ai proprietari che dan
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cui si nega o si fa tardar la mercede agli operai, ai servitori. E poi? non avete voi l'ambizione di esser tenuto per gentiluomo? e come lo sareste se
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Soccorreteli a tempo e luogo, confortateli nelle loro disgrazie ed afflizioni. Non rimproverate ai vostri dipendenti la povertà, che li obbliga a
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hanno l'incarico di distribuire, al prezzo di turpi compiacenze; e non posso che raccomandar caldamente ai benefattori, ai parroci, ai Consigli di andar
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Doveri delle visite, Accoglienze ai visitatori, Giuochi, Balli, Concerti, Visite agli infermi, Lettere.
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infanti, ci nutrono, ed educano ai piaceri e ai dolori della vita, e quando ce ne dipartiamo raccolgono i nostri ultimi sospiri. Inabili forse ai
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, nei quali era sbandita qualunque cerimonia, e in cui si alternavano ai suoni e ai canti gli allegri ragionari fra parenti ed amici. Ed anche ora mi
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meno fanciullo; ma anche ai fanciulli, se sani di testa, non si perdonano le mancanze contro la civiltà, la cortesia. Anche l'ammalato può colle
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deve piegare, per riceverlo, il capo verso la mano. Alcuni stanno a tutto lor comodo, non curandosi del disagio che procurano ai vicini, e cacciando
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MANZONI — Il 5 maggio. Darò termine al mio libro con una rimembranza ai poveri morti..... — Ma questa, caro mio, passa ogni misura! Oh che? non ci
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Parliamo dei nostri morti; parliamone con riverenza, parliamone con affetto. Vadano i loro nomi frammisti ai nostri discorsi; salutiamo coll'alba che
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, la petulanza talvolta dà ai genitori la misura dell'affetto ai loro figli; dove alcuni di essi per essere men belli o di minore ingegno, non
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essere sinceri — delle fatiche, delle abnegazioni che costa l'educarli, l'istruirli? delle noie che impone l'attenzione che si vuole avere ai figli, e
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attraggono e la loro stima. I vostri costumi vi rendono ben più illustri che i vostri forti, le vostre mura, i vostri arsenali. ARISTIDE - Ai Rodiani.
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, villano , caustico, mordace; non si ha riguardo né alla qualità altrui né ai diritti; si offende l'altrui amor proprio, si tradiscono i sentimenti del
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nessuno quindi ha diritto di arrecar danno alle piante, alle aiuole, ai muricci, alle siepi, ai cancelli, ai sedili. Nella Svizzera ed in altri paesi del
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proprietario, pei guasti che si arrecano agli stabili ed ai mobili appigionati. Si dirà che questa circostanza è prevista dalla legge che obbliga a risarcire i
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pareti, ai pavimenti, alle tappezzerie. Qualche volta poi si trovano dei giornali così detti democratici che prendono la difesa di queste vittime e
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