L'evoluzione
: qualora le risposte ai due primi quesiti siano positive, quali siano i meccanismi dell’evoluzione.
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soprattutto sui tipi di fossili caratteristici delle varie rocce, ai quali i paleontologi assegnavano una certa anzianità, fondandosi soprattutto sulla
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databili a circa 680 milioni di anni or sono. Alcuni di essi sono affini ai Celenterati, per altri l’affinità è più dubbia. Altri reperti di vermi
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Nel Miocene, oltre ai grandi Mammiferi proboscidati,
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Ma ci si può domandare: in questa successione di forme si possono costruire in base ai resti fossili, degli alberi genealogici attendibili? E, quando
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, intorno a cui tanto si discusse nei tempi passati. Tuttavia le derivazioni cui abbiamo accennato rappresentano ipotesi altamente probabili in base ai
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da due file di larghe placche ossee sporgenti ai lati della schiena e da grandi aculei sulla coda, l’Anchilosauro, corazzato di placche ossee, il
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degli ordini più antichi è quello dei Multitubercolati, simili ai Roditori, che si estinsero nell’Eocene. I Marsupiali, gli Insettivori, ordini
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Se si cerca di ricostruire la storia della vita sulla terra in base ai documenti che abbiamo - così come lo storico, sulle rovine di Babilonia, o
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Alle grandi crisi geologiche, ai profondi cambiamenti che hanno lasciato tracce inconfondibili sulla superficie della terra, corrispondono
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spettacolo grandioso nel suo insieme, continuo, minuto nei particolari. E questi popoli di animali e di piante che appaiono strani e inconsueti ai nostri
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o di Echinodermi, o di Cordati, ecc., ma sono variazioni minori su alcuni temi fondamentali, i quali invece persistono fino ai nostri giorni. Come se
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animali marini provvisti di conchiglia che li rende apparentemente simili ai Molluschi bivalvi, sono un gruppo antichissimo, che è stato
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ai moderni, ma non era stata espressa mai con tanta precisione e chiarezza quanta gliene seppe dare Linneo.
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, dimostrò che queste modificano bensì l’aspetto della pianta e dei semi che sono stati sottoposti ai trattamenti, ma non determinano variazioni
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modi possibili, nonché la capacità di dare origine ai caratteri di cui sono i rappresentanti.
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Ciò spiega quel fatto ben conosciuto anche ai profani, che un carattere può «saltare» una o più generazioni, cioè trovarsi per esempio nel nonno di
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conoscenza consiste nella vera «idea» degli oggetti, che si accomunano ai loro simili e si distinguono dai dissimili, per proprie caratteristiche, inscritte
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Il problema, dunque, è il seguente: come si può spiegare, in base a meccanismi genetici conosciuti e ai loro rapporti con i fattori ambientali, l
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il problema su basi genetiche è se le differenze fra le specie esistenti siano riconducibili ai tre tipi di mutazioni cui abbiamo accennato: cioè
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percentuale degli individui con capelli crespi rispetto ai capelli lisci, quella degli individui con pelle pigmentata rispetto alla pelle bianca
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mancano esempi, scoperti dai genetisti, di specie che non differiscono per alcun carattere percettibile ai nostri sensi, e sono tuttavia da
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Linneo ben sapeva, nella sua cristiana umiltà, di non aver dato fondo alla descrizione dell’universo. Molto rimaneva da fare ai naturalisti. Infatti
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’origine dei gruppi d’ambito superiore, fino ai tipi o phyla? La microevoluzione è sufficiente a spiegare la macroevoluzione?
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quali sono le implicazioni di queste nuove conoscenze ai fini della interpretazione dei meccanismi evolutivi.
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ai geni che presiedono alla formazione delle varie proteine vi sono geni che hanno funzione di regolazione e di coordinamento dell’attività che
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Dalla terra, dopo che si è consolidata, nascono poi i viventi. Non tutti sono pervenuti fino ai nostri giorni, molti si sono estinti perché mostruosi
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per l’ineguale vitalità che posseggono. Relativamente ai corpi bruti, le piante possono dirsi dotate di vita, e inanimate a paragone degli animali
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agli unicellulari, nonché ai batteri e ai virus (Procarioti). L’aumento può essere avvenuto tramite un tipo di mutazione cromosomica, la duplicazione
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potrebbero paragonarsi ai mattoni, alle pietre varie, al legname, ai pezzi che entrano nella costituzione di un edificio. Ma è evidente che con gli stessi
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lento. E, continuamente operando, costruisce, in base ai materiali di cui dispone, qualcosa di nuovo, di imprevedibile.
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Bisogna scavalcare molti secoli e arrivare ai tempi moderni, al rinascimento delle scienze, per ritrovare traccia del pensiero evoluzionistico, se si
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Anche più complesso è il problema della costituzione dei veri e propri organismi in cui vi è una associazione fra acidi nucleici, ai quali è affidato
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resti della più nobile delle creature figurassero nei nostri musei, accanto ai detriti più spregevoli».
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cubici, di contro ai 1350 in media dell’uomo moderno, e ai 650 del gorilla. Comparve nel Pleistocene inferiore. Oggi gli antropologi considerano i
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Dall’esame dei resti fossili che si conoscono, sembra plausibile ammettere che i Primati si siano differenziati dagli Insettivori, ai primordi
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Eccoci, come mi sono proposto, discesi dalla sommità della scala del tempo sino ai secoli vicino al nostro, abbiam passato dal caos alla luce, dalla
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la storia della crosta terrestre ammettendo una durata di un centinaio di millenni, di contro ai sei della tradizione. Tale sua teoria aveva trovato un
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polemiche, appare ai biologi moderni troppo semplicistica, ma se applicata «cum grano salis» alla sola parte posteriore del cranio è tuttavia
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. Spencer (1857). Ai tempi di Lamarck e di Cuvier «evoluzione»
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generazione ai nuovi individui che ne derivano, purché i cambiamenti acquisiti siano comuni ai due sessi o almeno a quelli che hanno prodotto questi
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Forse ai giovani quest’affermazione può sembrare esagerata, enfatica; ma coloro che si trovano ormai nella fase discendente della parabola della vita
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disposto a dare ascolto ai contraddittori, ligio ai fatti di cui ha raccolto messe abbondante quant’altri mai: la sua piena e operosa maturità fiorisce
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Pensando ai violenti attacchi che mi hanno rivolto gli ortodossi, sembra ridicolo che un tempo abbia voluto fare il pastore. Questa intenzione e il
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allevatori e coltivatori, ai quali domandava informazioni e dati, che gli servivano per l’elaborazione delle sue teorie.
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sopravvivere, di riprodursi e di trasmettere ai discendenti quei caratteri che li rendono più idonei; per i secondi vale la condizione opposta. Così la
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differenze individuali trasmissibili ai discendenti. È chiaro che se gl’individui di una specie fossero tutti identici, o se i caratteri per cui
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caratteri. È evidente che questo è un problema fondamentale per l’evoluzione. Ma l’oscurità, ai tempi di Darwin, era completa. Nel suo libro sulle
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cioè vengono trasmesse ai discendenti, e, perdurando le condizioni che determinano l’intensificazione di quei caratteri che sono stati acquisiti, l
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quali di queste variazioni - che, ripeto, sono trasmesse integralmente ai discendenti - siano adatte ai vari ambienti e possano sopravvivere.
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