Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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prima, le componenti rispetto  agli  assi Ωξηζ, poi quelle rispetto agli assi Ωx yz, si ha per k
le componenti rispetto agli assi Ωξηζ, poi quelle rispetto  agli  assi Ωx yz, si ha per k
 agli  altri dati del problema dalla
generica asta AB dalle forze (applicate  agli  estremi)
e ortogonali tra loro, y1, y2..., corrispondenti  agli  autovalori dell'equazione (14), con le condizioni agli
agli autovalori dell'equazione (14), con le condizioni  agli  estremi (α) o (β), e con la convenzione (spiegata al § 6)
funzione f (x) che soddisfi alle stesse condizioni  agli  estremi e inoltre a certe condizioni qualitative assai poco
di essere rilevato, è quello di un filo fortemente teso  agli  estremi, con che si intende che φ (tensione orizzontale
orizzontale costante, e quindi riferibile, se si vuole,  agli  estremi) sia rilevante rispetto al peso totale pl del filo.
I momenti d’inerzia di un’ellisse omogenea rispetto  agli  assi sono
terna fissa o a quella mobile) la derivata di v 0 rispetto  agli  assi mobili e quella di τ rispetto agli assi fissi
di v 0 rispetto agli assi mobili e quella di τ rispetto  agli  assi fissi coincidono, talché l'annullarsi dell’una implica
 agli  assi la lunghezza del vettore f può essere calcolata
Se si tien conto delle forze dovute  agli  spin, questo livello triplo si scinde a sua volta in tre
stato S»), nel qual caso l'energia di perturbazione dovuta  agli  spin risulta nulla e i tre livelli del tripletto rimangono
invece ci riferiamo  agli  assi mobili, le componenti vx, vy della velocità v saranno
con cui si trasforma la matrice nel passaggio dagli assi y  agli  assi .
tra le componenti del vettore f rispetto ai nuovi e  agli  antichi assi, cioè tra le e le . Cominciamo perciò con
potrà essere individuato dalle sue componenti (rispetto  agli  assi antichi) che designeremo con (il primo indice
che ogni soluzione complessa della (1) che soddisfi  agli  estremi le (α) o anche le (β) si compone di una parte reale
soddisfano l'equazione e altresì le condizioni  agli  estremi: perciò il ragionamento si può applicare a ciascuna
n. 10, nel caso presente della invariabilità di u rispetto  agli  assi mobili.
 agli  estremi si annullano tanto yn che , la prima parte è nulla:
di ogni altra forza, fosse teso da due forze applicate  agli  estremi.
che questo caso si può presentare con le condizioni  agli  estremi (β) ma non con le (α).
conterrebbe anche dei termini dell'ordine di rispetto  agli  altri, rappresentanti l'azione del campo elettrico sul
noi attribuiamo alle forze in generale (come  agli  sforzi muscolari, che, soggettivamente parlando, ne
separatamente i due tipi, (α) e (β), di condizioni  agli  estremi.
così λ, le condizioni  agli  estremi sono entrambe verificate, e quindi c1 e c2 restano
forniscono immediatamente altrettante proposizioni relative  agli  atti di moto rigido.
angolare del solido e con la la derivata con riferimento  agli  assi mobili, assume la forma
es. nel problema delle onde stazionarie in una corda fissa  agli  estremi. Un altro esempio si vedrà al § 38.
si ottiene esprimendo che il vettore P - O ha rispetto  agli  assi mobili le componenti costanti x, y e x (Cap. I, n.
(intese come attitudini) vanno raffrontate, badando  agli  spazi percorsi in uno stesso tempo.
l’azione di forze che lo tendano (abbastanza fortemente)  agli  estremi. Qui la sollecitazione continua lungo il filo si
può ritener trascurabile rispetto alle tensioni esercitate  agli  estremi.
operatore hermitiano è rappresentato, rispetto  agli  assi individuati dalle autofunzioni appunto da una matrice
idee, la notiamo che, in quanto le sue componenti rispetto  agli  assi mobili sono esprimibili sotto la forma (Cap. I, n. 19)
stessa proprietà vale evidentemente anche se le condizioni  agli  estremi sono le (β), purchè il coefficiente P assuma gli
ora un tratto di filo che sia sollecitato, non solo  agli  estremi, ma anche in un numero (finito) qualsiasi di punti
negativo (probabilmente sono esattamente analoghi  agli  elettroni negativi, salvo il segno della carica).
gomene sostentatrici sono fissate  agli  estremi e, di solito, l’impiantito del ponte sottostante è
un capo all’altro del filo; il che implica, in particolare,  agli  estremi del filo (s = 0 ed s = l)
es. nel problema delle onde stazionarie in una corda fissa  agli  estremi. Un altro esempio si vedrà al § 38.
dire, i livelli tripli corrisponderebbero in questa ipotesi  agli  spin paralleli, i semplici agli spin antiparalleli: per ,
in questa ipotesi agli spin paralleli, i semplici  agli  spin antiparalleli: per , essendo , mancherebbe lo stato
(o momenti angolari) di una particella rispetto  agli  assi x, y, z rispettivamente, e ricerchiamo anzitutto gli
dell’equilibrio, consideriamo una catena pesante, appesa  agli  estremi a due ganci A e B, e in equilibrio. Qui le forze
ω si suppongono assegnati (in funzione del tempo) rispetto  agli  assi fissi Ωξηζ o rispetto agli assi mobili Oxyz. In
del tempo) rispetto agli assi fissi Ωξηζ o rispetto  agli  assi mobili Oxyz. In entrambi i casi lo scopo è di risalire
per parti il primo integrale si ha (se la f si annulla  agli  estremi)
poi vi sono, oltre  agli  autovalori continui, anche degli autovalori discreti λn,
data relativi all'intervallo (a, b)) e alle condizioni  agli  estremi (α) o (β). Trovato un autovalore λi, le (5) o le
c1 e c2 in modo che la y soddisfi le volute condizioni  agli  estremi (anzi, si noti che le (5), una volta soddisfatta la
cioè considerare le componenti dei versori y rispetto  agli  assi : le indicheremo con ponendo
senso delle anomalie crescenti) gli assi generici rispetto  agli  antichi, varranno, in luogo delle (7), le formule
rispetto  agli  assi principali di inerzia assume la forma (21''). In
a suo tempo, che quando si riferisce un sistema S  agli  assi principali d’inerzia, passanti per il centro di
osservi ora che, poichè trascuriamo le forze dovute  agli  spin, gli autovalori risultano indipendenti dai numeri
si risguardano situate in un medesimo piano perpendicolare  agli  alberi.
si otterrà derivando rispetto a t, con riferimento  agli  assi fissi, l'equazione (26) del n. 22. Si perviene così
p. es., se sono prefissate le forze F A, F B applicate  agli  estremi, alle condizioni ai limiti (17), che, proiettate
concreti, non compaiono fra i dati le sollecitazioni  agli  estremi; bensì è prestabilito che codesti estremi del filo
servono allora a determinare F A ed F B, cioè le reazioni  agli  attacchi.

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