sessanta anni di esperienze, in motivi analoghi, molte volte identici, dall’acquaforte, alla pittura di cavalletto, all’affresco, al pannello. Ma nel
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di Rivera e il più controllato e spoglio recitare di lotte e di scioperi in Ben Shahn. Il pittore d’affresco era confrontato col pittore di cavalletto
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. Arlecchini e matrone, romani nelle pose, gracili nello strato, non più pretesti per l’affresco, non ancora, e mai, dipinti di scene vere; ché nella
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può venire a patti in varia guisa, ma mai dimenticarlo: né in fughe di opere di affresco, come aveva tentato alla Quadriennale, né in decalcomanie
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