’affresco, le diverse forme di incisione su rame, su legno, su pietra, ecc. Tale conoscenza era già una garanzia per poter dare un giudizio sull’opera
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Generalmente il soggetto rappresentato nell’affresco è indicato come Sisto IV che nomina il Platina prefetto della Biblioteca Vaticana, ma si tratta
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La prospettiva è usata come un elemento retorico che rende più efficace e magniloquente il messaggio visivo affidato all’affresco. L’incisiva
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un affresco che fingeva di «sfondare» un soffitto, facendo irrompere in una sala un cielo immaginario, popolato di nuvole e di figure. E quanto accade
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-55, Roma, Palazzo Spada. alle pareti di un grande ambiente è la cosiddetta Sala delle prospettive (o delle Colonne) che Baldassarre Peruzzi affrescò
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volta di un salone al piano nobile di Palazzo Barberini. Si tratta di un affresco che celebra, con una complicata e dotta allegoria, l’apoteosi della
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cui non si conosce nessuna opera ad affresco, abbia imparato questa difficile tecnica, praticata quasi esclusivamente in Italia. Ma confesso che anche l
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corpo di Cristo. In questo affresco in Santa Maria Antiqua a Roma dell’VIII secolo (fig. 60), il modo di rappresentare la figura umana deriva alla
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Angelico, nell’affresco del convento di San Marco, con la zappa. È lo stesso modo con cui lo rappresenta Tiziano nel dipinto conservato alla National
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la Vergine, simbolo della “Chiesa” che Cristo lascia sulla terra. Giotto nell’affresco della Cappella degli Scrovegni, a Padova, usa il secondo tipo
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Domenico Beccafumi, nell’affresco dell’Oratorio di San Bernardino, a Siena, porta la scena in primo piano, affollandola completamente; oltre agli
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Angeli in volo. In seguito il tema viene adottato nella pittura in forme diverse; Andrea Mantegna, nell’affresco della Cappella Ovetari, nella Chiesa
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possiamo apprendere dall’affresco di Giotto, nella Cappella degli Scrovegni.
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nell’affresco di Michelangelo nella Cappella Paolina.
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sviluppa con l’intento di rinnovarne l’iconografia, come ad esempio Luca Signorelli nell’affresco della Sagrestia di San Giovanni, nel Santuario della
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Michelangelo nell’affresco della Cappella Paolina dà luogo ad una composizione corale di grande drammaticità, dove l’esasperazione del vuoto centrale
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riferisce ad una scena che comprende diversi momenti del racconto, in una sorta di sequenza temporale, come possiamo apprendere dall’affresco nel coro del
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di Carracci) nell’affresco di Palazzo Verospi, a Roma, usa il secondo. In genere le due iconografie citate hanno come pendant il tema riguardante il
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Annibale Carracci nell’affresco con il Trionfo di Bacco e Arianna di Palazzo Farnese, a Roma, utilizza un’iconografia ancora più complessa (figura 78
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Annibale Carracci nell’affresco di Palazzo Farnese, a Roma, dipinge Mercurio che discende in volo mentre Paride porge la mano per accogliere il pomo
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compaiono oltre ai due protagonisti della storia tante altre figure, che simboleggiano i travestimenti di Vertumno. Il Pontormo nell’affresco della
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Nella pittura romana la natura morta conserva il suo carattere illusionistico e spesso appare sotto forma di affresco, mosaico, o “quadro appeso
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conservati solo grazie al clima particolarmente asciutto. È a Creta che per la prima volta viene utilizzata la tecnica dell’affresco, con colori
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La tecnica dell’affresco consiste nel dipingere, come spiega la parola stessa, sull’intonaco “fresco”, e si serve della reazione chimica tra la calce
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solfuro di mercurio; il blu oltremare, derivato dal lapislazzuli; l’azzurrite, ottenuta dal carbonato basico di rame. Per la buona riuscita dell’affresco è
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Andrea del Castagno nell’affresco del refettorio di Sant’Apollonia introduce delle altre varianti: Gesù e gli apostoli sono seduti attorno ad un
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simboleggiare il peccato. L’esempio più famoso è quello offerto da Piero della Francesca, nell’affresco della Pinacoteca Comunale di Sansepolcro (figura 44).
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nuvole, al di là dello sfondato architettonico, è chiaramente polemico nei confronti dell’olimpico affresco dipinto dal Reni, dieci anni prima, nel
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estetica che l’affresco vi cagiona, non riesce mai ad eliminarvi del tutto il fastidio di un gettar di pieghe abbastanza vizioso e pesante. È
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Abbiamo in Bologna un bel documento di quel ch’era Innocenzo prima di diventare raffaellesco. È una Risurrezione dipinta in affresco sopra la porta
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giacenti in terra, si è ricordato della bellissima Pace del Francia, ov’è niellato lo stessosoggetto. E un affresco pregevolissimo per la spontaneità delle
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più direttamente che qualunque altra di Bellini alla stesura dell'affresco di Piero, a Rimini; e che cosa dà a tutti i primi quadri di Tiziano
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: la necessità ch'egli ebbe di orientarsi di fronte al problema dell'affresco. Ve l'immaginate voi l'autore della Coronazione di spine, della
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E allora, dopo esser giunti a concludere che Battistello andò a Roma per orientarsi di fronte al problema dell'affresco senza dover volgere le spalle
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Un'altra riconferma alla mia ipotesi che la causa principale del temperamento portato al caravaggismo integrale fu il problema dell'affresco
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appiombo costruttivo. Domando chi avrebbe saputo creare un affresco semplicemente zonato come quello del San Gennaro che doma l'eruzione del Vesuvio
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affresco del primo Caravaggio lievemente aneddotico, a chiare livree di colore, per opera di uno spirito fine, un po' molle, un po' arguto, debole di
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visione, dell'affresco, ch'egli deve assumere in questi tempi, lo fanno ritornare verso forme più lente, più delicate, più cromatiche, quali ci appaiono
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. Si sente Orazio con la mano ancor presa nelle largure dell'affresco; e si procede così verso un'apparenza quasi veneziana, vieppiù distante dalle
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, con bei contrapposti ottici ad uso di affresco.
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indubitato che Orazio fu il primo a tentare un che di nuovo - sulle tracce di Caravaggio primo - anche nell'affresco, durando ancora il secolo XVI. Ciò
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vigoreggiò in tutta la seconda metà del '600. Soltanto a Milano, Cairo dava alcuni accenni di affresco moderno subito travolto dal manierismo locale
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Ed è proprio buona preparazione per intendere il rinascimento lombardo, parallelo al bramantesco, dimenticare che la policromia e l'affresco lungi
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Non era necessario ricordare che il Mitidieri («L'Arte», 1913) aveva attribuito a Preti l'affresco dietro l'altar maggiore di S. Bartolomeo all'Isola
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degli affreschi dello stesso pittore nel Duomo di Cremona, un anno ancora dopo il tumultuario affresco di Altobello Melone.
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Kutsohera pubblica inoltre un disegno ignorato del Tiepolo per l'altro affresco del Merito a Palazzo Rezzonico; si conserva nell'Albertina di Vienna e
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bassorilievo è analoga a quella dell'affresco di Rimini: questo asse prima d'esser posato al suolo è già veramente un ponte che tragitta il fiume
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La relazione che s'è notata di quest'opera con l'affresco di Mantegna agli Eremitani non oltrepassa una rassomiglianza superficiale. In Mantegna
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dell'affresco Malatestiano!
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premeditazione, la forma predefinita che diventa il grande affresco, quel passaggio che rende difficile stabilire se vi sia più tensione in un disegno di
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