AD ARRIGO BOITO
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intègri fino alla porta dell'eterno buio! Né ch'io giammai mi stanchi di riporli nel core ad uno ad uno, di volta in volta che il fatal becchino li mena
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avventura fatal, dimmi, animuccia, dal tuo pertugio qui ti ha sospinta ad implorar rifugio? Forse un ciottol franato, o una caduta buccia, o il piè dell'uom
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e il patriarca; rassomigliava a Spartaco e ad Abramo, all'uom che pugna e il campo orribil varca dicendo intorno : " V'amo ". D'alte vicende
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beati inganni, milite sacro ad una santa guerra - milite già vincente - ed a trent'anni posto sotterra! Gentile e casto e intemerato ingegno, amico
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crini del bel veglio, pari ad aureola di santo, c'inviteran, come raggi lunari, alla mestizia e al pianto! E noi riparlerem di quando ancora l'Arte
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E or già comincia ad esser bianco il crine, e più spessa sul core cade la neve... - Svaniron le larve, il sogno sparve. Quante stoltezze in questa
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suò viso ti baciai; e che verrei, tremando, ad abbracciarla pure se le labbra, rammenta!... non mi sentissi impure.
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AD ARRIGO BOITO S'anco accoglier dovesse indifferente un sorriso o una celia il verso mio, (giacché sta tra il passato ed il presente o il disdegno o
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begli occhi fisi, pallidi adolescenti, andate, andate a cogliere le mammole, e ad ascoltare i venti! Io, povero poeta ai vostri visi unir non posso il
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d'affetti e d'ideale, né per lotte indurate ad altro intento, oblïerò quel fascino geniale che mi fe' allora attento! Voi l'obliaste, per viltà grifagna
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