se c’è una | accusa | al grande scultore tanto ripetuta quanto poco pertinente, è |
Personaggi e vicende dell'arte moderna -
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e stravolgente da sventare preventivamente qualsiasi | accusa | di plagio), passiamo ad un altro che ci offre invece una |
La storia dell'arte -
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| accusa | l'arte del Seicento d’essere oratoria, celebrativa, tutta |
L'Europa delle capitali -
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il passato, poiché sempre delle cose andate l’uno | accusa | e l’altro difende. Al dimostrativo principalmente il |
L'Europa delle capitali -
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sempre più uggiosa la cifra; il movimento delle figure | accusa | l’incertezza dell’intenzione; il concetto stesso della |
Saggi di critica d'arte -
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tenere il più alto conto, ora specialmente che la massima | accusa | fatta a Guido è di snervatezza e vacuità di stile; guardate |
Saggi di critica d'arte -
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più la scultura si appesantisce di masse quasi informi, | accusa | l’inerzia della materia, elimina la proporzione o |
Da Bramante a Canova -
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la perdita come grande sventura, e ne avremmo mosso severa | accusa | all’ira improvvida di Giulio, che pur ebbe in arte fiuto |
Saggi di critica d'arte -
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è buono; ma la critica crede salvarsi da ogni | accusa | accettando un concetto a priori: dopo la maturità del |
Saggi di critica d'arte -
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