. – A un suo cenno, Fedora accorre; e, mentre ella fa respirare ad Olga la sua boccettina di sali, De Siriex le sventola il fazzoletto sul viso.)
(Kyoto accorre)
(La mousmé – che fantasiosamente sente il linguaggio caldo della Luce e lo traduce in bontà, carezze, promesse, è Iris; è lei che infantilmente si impersona in quella – mousmé uguale ai Re davanti al Sole – è Iris, la figlia del cieco, quella che accorre sul limitare della sua casetta).
; si leva, accorre, respinge Kyoto, Osaka, le guèchas e sale alla verandah, con un gran riso di contentezza e di ansia felice che le illumina il viso, gridando con tutta la sua voce, la sua anima: