Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il contegno dell'on. Degasperi e dei liberali nell'ultima fase

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Intanto Trento portava il suo contributo per l’avisiana o per il compromesso e rispondeva alla Comunità di non voler provocare da sola una dichiarazione di massima del Governo, ma di voler prima accordarsi in Fiemme sui contributi della Comunità generale e poi presentarsi assieme al Ministero. Alle trattative in Cavalese non partecipai perché trattenuto a Vienna, ma il mio atteggiamento d’allora fu molto chiaro e molto logico. Ripetutamente in lettere e telegrammi lunghissimi eccitai la Comunità a votare per l’avisiana e per il compromesso, pur descrivendo il vero stato delle cose e lasciando capire che avevo ben poca speranza sul raggiungimento dell’una e di tutto l’altro. Tuttavia, l’affermazione per l’avisiana, scrissi, è un doveroso atto di solidarietà trentina, il sostenere il compromesso una buona tattica per migliorare più che fosse possibile la posizione di chi trattava col governo. Le mie lettere e i miei telegrammi giacciono nell’archivio della Comunità, ognuno può consultarli e dedurne l’onestà e la sincerità della mia condotta.

La federazione trentina dei ferrovieri - il risultato delle trattative passate - il nuovo memoriale del 7 marzo - Una deputazione a Roma

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

È indispensabile, quindi, il più perfetto accordo e la più completa uniformità nelle richieste, e i delegati nostri che si porteranno a Roma bisogno che subito - magari durante il viaggio, quando si troveranno con gli altri delegati - si mettano a discutere e cerchino di accordarsi. L’idea fondamentale che deve regolare la discussione e l’accordo, va imperniata su questi due punti: 1. o mantenimento dei diritti acquisiti; 2. o conquista dei miglioramenti di cui fruisce il personale F. S. Perché i diritti e gli interessi dei ferrovieri possano essere continuamente ed efficacemente tutelati, è necessario che nella commissione centrale sia rappresentata la classe dei ferrovieri. Il concetto della rappresentanza del personale è stato ammesso. Intendiamoci: non si tratta di rappresentanze delle singole società, ma di tutti i ferrovieri. C’è questo, però, che chi ha promesso - l’on. Devito - se ne è andato, ed ora bisogna ricominciare, per ottenere dal successore lo stesso impegno. Gioverà, allo scopo di far rispettare la promessa, la lettera impegnativa, scritta anche a nome dell'on. Devito, dal sottosegretario ai trasporti on. Sanjust, lettera che i nostri delegati faranno bene a portare a Roma. L’oratore si diffonde quindi a dimostrare l’importanza del compito che la nostra commissione dovrà svolgere a Roma, per appoggiare le richieste contenute nell’ultimo memoriale della Federazione trentina dei ferrovieri, specie in punto di rappresentanza di classe e di miglioramenti immediati (300 lire al messe, ecc.). Da ciò l’on. Degasperi trae argomento per illustrare la grande importanza del fatto che nella commissione centrale dell’amministrazione ferroviaria si sia deciso di chiamare la rappresentanza dei ferrovieri. Tutti i ferrovieri che hanno agitato il postulato della compartecipazione al possesso delle ferrovie vedono con soddisfazione questa vittoria programmatica. È vero che la partecipazione del personale alla commissione centrale, da stabilirsi con sistema proporzionale, può non essere ben vista da chi teme di perdere il monopolio delle agitazioni; ma l’importante è che una classe dei servizi pubblici - e si farà lo stesso in seguito, anche per tutti i servizi pubblici - abbia acquistato il diritto di rappresentanza nell’amministrazione centrale. Questo non riguarda per ora i nostri ferrovieri, che, fino all’annessione - salvo uno strappo - non parteciperanno alla nomina dei commissari centrali; ma ciò non diminuisce la necessità di illustrare bene la questione, perché questo segna un passo che formerà come lo spartiacque fra quelli che vogliono la collaborazione con le pubbliche amministrazioni per migliorare le condizioni degli addetti ai servizi pubblici e quelli che la collaborazione non vogliono. Circa le concessioni da noi richieste per tornare ai postulati immediati dei ferrovieri trentini, ne abbiamo di già ottenute e di altre da conseguire (i due anni e mezzo di anzianità, il vestiario, le trasferte). Per il vestiario, il ministero ha assicurato che furono ordinate 500 uniformi alla ditta Callegari, ma qui non sono giunte. Sulle indennità di trasferte, il governo si è mostrato d’accordo in via di massima, e solo aspettava il rapporto favorevole della Delegazione. Voci. È stato mandato. È insoluta, invece, la questione delle trasferte per quelli che durante la guerra furono mandati a lavorare in Germania. Precisiamo: un importo di 14000 corone fu versato alla Banca Cooperativa, ma dal ministero del Tesoro, per quanto se lo sia promesso, non è stato ancora concesso il cambio; per un altro importo di 63000 corone i denari non si sono avuti e ci sono soltanto i titoli accertati di credito. Poiché le cose vanno per le lunghe nelle pratiche fra ministero del tesoro e ministero dei trasporti, e poiché i creditori hanno indubbio ed urgente bisogno di soldi, non c’è che un’unica strada da seguire: che il debito se lo assuma e lo liquidi subito l’amministrazione. Per la richiesta dei caroviveri al cento per cento fu anche dal ministero del tesoro risposto che in via di massima si è d’accordo: rimane soltanto da stabilire il termine iniziale del riconoscimento del diritto alla parità. Fu invece risposto che se ne tratterà dalla commissione che deve recarsi a Roma la questione dei caroviveri mensile posteriore all’occupazione italiana. Infine, riguardo alle licenze, è stato accordato che esse rimangano quali vigevano nella antiche gestioni.

Adunanza generale dell'Unione politica Popolare

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Proposte di tattica 1) La Direzione dell’Unione politica popolare trentina agisce in base allo statuto come comitato elettorale generale per tutto il Trentino. 2) Almeno in ogni luogo elettorale è da costituirsi un comitato locale, il quale deve annunziare entro il 15 marzo 1907 la sua costituzione alla direzione dell’Unione politica popolare. 3) Per stabilire le candidature del partito popolare trentino la Direzione dell’Unione politica popolare deve accordarsi coi fiduciari del collegio; la proclamazione definitiva è riservata alla Direzione dell’Unione politica popolare trentina 4) Preferibilmente il candidato sarà persona pertinente al collegio dove viene proposto. Criterio decisivo però dev’essere che egli sia uomo che per i suoi principii e per le sue attitudini dia seria garanzia di propugnare fedelmente ed energicamente il programma del partito e di promuovere gli interessi del suo collegio. 5) Il candidato dovrà presentarsi personalmente nel suo collegio per esporre il suo programma e in caso della sua elezione, gli è raccomandato fin d’ora di mantenere frequente contatto con gli elettori. 6) In eventuali ballottaggi decide circa la posizione del partito la Direzione dell’Unione politica popolare. 7) L’assemblea decide che il Partito Popolare proclami candidati in tutti i sette collegi delle vallate. Per i collegi di Trento e della città e borgate meridionali si rimette la decisione alla Direzione dell’Unione politica popolare trentina, la quale è incaricata di sentire sul da farsi il parere dei fiduciari. 8) Le spese elettorali per conferenze, eventuali stampati, viaggi sono a carico della Direzione dell’Unione politica popolare trentina, eventuali piccole spese che fa i comitato locale per scopi puramente locali sono a carico del comitato locale».

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