A Pisa, dove era dal 1880 professore di economia politica nell'università, moriva, il 7 ottobre, Giuseppe Toniolo, il maestro venerato ed acclamato, anche se non seguito, da tutti i cattolici di azione ortodossamente democratici e popolareschi. A Rimini, dove lo aveva condotto il servizio militare, moriva, il 24 dello stesso mese, I'avv. Eligio Cacciaguerra di Cesena; quegli che, dopo la crisi provocata dalle furenti condanne di Pio X e dalla scomunica di Romolo Murri, aveva raccolto intorno a sé e impersonato e diretto, con viva fede e tenace devozione, la democrazia cri¬{{132}}stiana autonoma, la Legademocratica nazionale, ridivenuta, secondo il suo desiderio e la sua proposta, Lega democratica cristiana. La quale, benché si distaccasse dal Murri, fu, sinché visse Pio X, disertata e circondata di sospetto da tutti i cattolici che temevano le condanne pontificie e le ostilità dei vescovi, e rimase raccolta in pochi, tutta intenta a conciliare il più pio e ortodosso cattolicismo con la proclamata autonomia politica, alimentando la fiamma nei seguaci, attendendo tempi migliori. E quando Pio X morì, e le direttive di ferrea reazione caddero con lui, c'era già la guerra europea; né le circostanze e i nuovi doveri permisero al Cacciaguerra ed ai suoi amici democratici cristiani di profittare dell'avvenuto mutamento e sperimentare, operando, che cosa questo potesse significare per essi, quali nuove possibilità addurre.