Questa posizione mentale — assai diversa da quella di un secolo o di mezzo secolo fa quando non pochi fra i cattolici non accettavano il regime costituzionale democratico come diritto di popolo —, è anche diversa da quella di coloro che, pur ammettendola come stato di fatto e non come teoria, partecipano alla vita amministrativa e politica a puro scopo difensivo di principi religiosi ed etici e di interessi legittimi, senza per questo idealmente aderirvi, temendo che ciò fosse lo stesso che dare l'adesione alla teoria liberale, che essi escludono.
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