Anche in Molfetta le due sezioni erano divise: adunque qual meraviglia che gli elettori di Bisceglie, i quali non videro riescire il loro candidato che essi reputavano migliore pei loro interessi, avanzino una protesta in cui, lungi dall'addurre fatti, si divaghino in accuse di proclami, di voci e di fatti non accertati? Possiamo noi impedire che il candidato vada a visitare gli elettori, alla fiducia dei quali aspira? Ma io ritengo che questo è l'uso generale, specialmente in Inghilterra. Scrisse delle lettere, dicono essi; però non ebbero il coraggio di dichiarare che ha fatto delle promesse; si limitano a dire che egli promise d'impegnarsi per far coltivare alcuni campi. Non vi sono adunque doni, non vi è segno di corruzione e d'intrigo; ora possiamo ordinare una inchiesta, fondandoci su semplici voci, su semplici affermazioni, su parole vaghe che l'eletto ha manifestato o scritto ai suoi amici, a coloro che si adoperarono in suo favore? Signori, lo dico francamente, io non ho il coraggio di proporre alla Camera che si ordini un'inchiesta. Se la crede necessaria nella sua alta saviezza e chiaroveggenza la faccia pure, che in quanto a me, dopo avere attentamente esaminata I'una e l'altra protesta, non ci so vedere in fondo alcuna cosa di grave dissenso. Quando pure tutte le operazioni non fossero perfettamente conformi ai più dilicati principii di convenienza, a nulla mena, dacchè noi qui ci occupiamo della legge e di ciò che è conforme agli usi elettorali presso i popoli liberi.
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Accademia della crusca
