Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNITUSCIA

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XIV Legislatura – Tornata del 9 marzo 1881

558927
Farini 4 occorrenze
  • 1881
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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L'onorevole Ruspoli ha chiaramente detto che egli è proprio favorevole a fare una capitale accentrata, ma non vede come si venga a costituire con questa legge una capitale i a così gigantesche proporzioni. Tutti coloro che si sono occupati delle questioni di accentramento e di decentramento e di capitale assorbente la definiscono a questa maniera; dicono che i centri assorbenti sono nove: centro politico, centro religioso, centro degli affari, centro artistico, centro di popolazione, centro industriale, centro scientifico, centro degli uomini che si vogliono divertire ed appagare i gusti materiali della vita,

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Siccome io sono contrarissimo a questa capitale accentrata, e dal 1870 in poi ho tenuto dietro a tutte le questioni che a ciò si riferiscono, ed ho la memoria buona, mi rammento che una volta fu detto: ma bisognerebbe portare a Roma tutte le officine delle ferrovie dello Stato. Lo Stato diventa padrone di tutte le ferrovie, e a Roma si metteranno tutte le officine che si leveranno dagli altri paesi.

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Volete negare che con questo progetto di legge che tende a costituire la capitale accentrata, non si faccia un danno gravissimo alle provincie? Non vi volete preoccupare che in un paese, che per le sue tradizioni, per il suo genio, per i suoi desiderii, assolutamente contrari ad ogni forma di accentramento, quando voi mi avete costituito la capitale accentrata è impossibile che non sorga la reazione per parte delle provincie? Voi credete che le provincie ve la passeranno liscia, liscia? Che proprio gli Italiani se lo lascieranno fare sotto il naso quest'accentramento e non reagiranno? Ecco in che consiste il grande errore politico; io credo che voi con questo sistema, che è contrario alla volontà della nazione, fate cosa eminentemente impolitica e mettete in gran pericolo lo Stato.

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A Parigi si fecero delle ordinanze appunto perchè non si voleva la capitale accentrata. Dai re di Francia si arrivò fino all'eccesso d'impedire la fabbricazione; altre ordinanze, è vero, permettevano la fabbricazione, ma in luoghi disadatti, per modo che fosse troppo costosa; per rendere difficile che la gente concorresse a Parigi; per fare che le pigioni fossero elevate, proprio il rovescio di quello che si propone da noi. Notate bene, io non voglio niente di tutto questo.

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