Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il dovere dei popolari nell'ora presente

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Gronchi, fra le più intolleranti interruzioni della maggioranza, ancora nelle prime sedute della nuova Camera: si ripeterono con accento più solenne, pari alla tragicità dell’ora, nel manifesto delle opposizioni e trovarono precisa espressione nelle dichiarazioni fatte dall’oratore a nome della direzione del P. P. I. il 16 luglio, dinanzi ai deputati, ai membri del Consiglio nazionale e ai segretari provinciali del partito. D’allora ad oggi nessun fatto, nessun provvedimento è intervenuto ad attenuarle, molti ad accrescerle. Si può rinunciare a ricordarle particolarmente, perché esse premono tutti i giorni sulla vita pubblica ed incalzano anche i più longanimi, anche i più ottimisti, i quali avevano riposto le loro ultime speranze nel patetico Incipit vita nova, pronunciato, in un momento che parve decisivo, dal capo del governo. Oggi come allora e più di allora vi ha ragione di ripetere le parole con cui in luglio l’oratore intendeva caratterizzare il sistema di governo: «una fazione la quale si è impadronita a mano armata del potere e a mano armata lo difende; una volontà la quale si riserva di usare alternativamente le armi del partito per dominare lo Stato e le forze dello Stato, per conservare la dittatura al partito; che ricatta le persone per bene con la minaccia del peggio per lo Stato e allarga le basi del partito con le clientele delle pubbliche amministrazioni. Questo giuoco di compensazione alternata importa che talvolta parli il duce, talvolta il presidente del Consiglio, con diverso e spesso contraddittorio linguaggio ma sempre col fine di rinsaldare le conquiste del fascismo, tollerando le leggi costituzionali e il sistema parlamentare solo in quanto possano dare l’investitura formale del potere di fatto, ma non come elemento costitutivo e risolutivo».

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