Tale fu il risultato degli studi che vi ho accennato. Ma è necessario di guardare anche un momento agli argomenti, sui quali si fondarono i risultati che vi ho accennati.
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Vi ho già accennato che la Commissione del 1870 guardò la questione anche dal lato della spesa e dal lato dell'esercizio. In quanto all'esercizio, secondo la Commissione, si avevano condizioni pressoché equivalenti nell'una e nell'altra linea. Ma quanto alla spesa di costruzione mi permetto di intrattenere per qualche momento la Camera. Noti essa, che secondo lo studio fatto dalla Commissiono tecnica del 1870, le due linee non presentavano che poca differenza nel costo di costruzione, e se le cose fossero rimaste a quel punto, io forse avrei dubitato nell'animo mio, circa alla scelta, pei riguardi tecnici ed economici; perchè il costo dell'una è portato in oltre 25 milioni, e quello dell'altra in 27.
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Già l'onorevole Baccarini ha accennato quale fu tale risultato; ma chiedo mi si permetta di spigolare un momento sul campo da lui tanto sapientemente mietuto, perchè possa la Camera ben conoscere quali siano stati i giudizi di questa Commissione, la quale ha esaurito il suo mandato nel modo più intelligente ed efficace che si possa mai desiderare. La Commissione cominciò dall'esaminare la linea Pontassieve-Imola tanto caldamente sostenuta dal nostro collega Codronchi, e conchiuse così: «In una parola la linea progettata (la Imolese) sarebbe certamente preferibile a qualunque altra, se non avesse il difetto capitale di essere troppo vicina alla Porrettana, della quale invece che riuscire utile sussidiaria, diverrebbe un'emula, per cui essa vivrebbe in parte a carico di quella. Oggi, relativamente a questa linea, non resta che da rimpiangere che non slattata preferita alla Porrettana, quando si pensò a stabilire un primo passaggio attraverso l'Appennino nella media Italia.»
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Ora il primo di detti movimenti sarebbe già tale da produrre ingombro in una stazione ristretta qual è quella di Firenze; ma l'inconveniente assumerebbe proporzioni assai maggiori coll'affluenza a Firenze anche del movimento diretto verso Faenza, e ciò tanto più, inquantochè tutti i treni provenienti dal sud con tale direzione dovrebbero subire scomposizioni e trasformazioni, e quindi richiederebbero manovre e grande sviluppo di binari, a cagione del fatto già accennato delle forti pendenze che subito s'incontrerebbero procedendo verso il valico.
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À me sembra che questo metodo condurrebbe alla pratica del concetto più volte accennato nella Camera, di risparmiare sulla somma gravissima posta in bilancio per la riproduzione dei cavalli, e nello stesso tempo di favorire l'industria privata. La proposta che ha la sanzione della esperienza nei paesi più avanzati in questo ramo importante delle industrie agricole, merita lo studio del ministro, e mi auguro che possa avere una applicazione legislativa, che sarà tanto più efficace quanto più sarà sollecita.
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Ciò non vuol dire che, portando speciale attenzione agli accennati obbietti, non si possa meglio ribadire la retta interpretazione della legge per guisa da eliminare tutti i dubbi ai quali ha accennato l'onorevole Ceresa; l'assicuro che, se si chiarisse necessario un qualche provvedimento, il Governo non mancherebbe di appigliatisi.
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Però io mi impegno anche di studiare se non sia possibile, per le considerazioni speciali cui ha accennato l'onorevole Ceresa, di lasciare un poco più di facoltà ai Comitati. E dico un poco più di facoltà, perchè la soluzione a cui venne il Ministero gli fu consigliata anche dai regolamenti speciali sulla nomina e il governo delle guardie locali, nei quali era espressamente proposto, prima ancora che fosse decretato per tutti, che la nomina l'avrebbe dovuta fare il prefetto.
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Accademia della crusca
