Partendo da questo inciso, la nota si occupa di tratteggiare la materia dell'illecito extracontrattuale nel gioco della pallacanestro, ripercorrendo i profili salienti di questa tematica, quali appunto il rischio sportivo e i limiti di tale figura, le eventuali cause di giustificazione e accennando, con l'occasione, al rapporto fra la giustizia ordinaria e quella sportiva, in presenza di un danno alla persona.
L'A. pone in evidenza alcuni profili critici, sia sul piano teorico che agli effetti pratici, di tale soluzione accennando, inoltre, al distinto problema del rapporto tra procedimento di mediazione ed ordinanza di rilascio.
L'A. ripercorre i passi fondamentali dell'interpretazione sistematica dell'art. 262 c.c. fornita dal Tribunale per i Minorenni di Milano ponendo in evidenza i principi, costituzionali e internazionali, alla luce dei quali questa è stata condotta accennando, inoltre, al profilo pratico dell'ordine del doppio cognome.
Conclude accennando ad alcuni problemi cui ancora potrà dar luogo l'applicazione dell'art. 12 del D.Lgs. 23 febbraio 2000, n. 38, che attualmente regola questa materia, specialmente per quanto concerne il ricorso, da parte della giurisprudenza più recente, al concetto del c.d. "rischio elettivo", dipendente, cioè, da una scelta arbitraria del lavoratore stesso, e per la sua distinzione da quello di colpa.