Oggi invece, amando soprattutto la giustizia e la verità, dirò che questo istituto si è adattato alla sua modesta condizione e funziona piuttosto lodevolmente, mentre in codesti modesti confini accenna a volersi mante nere. Ma appunto per ciò è impossibile il conservargli una posizione di fatto che è assolutamente superiore alle sue forze. Bisogna tener conto delle condizioni reali delle cose, volendo tutelare gl'interessi del paese. Dunque sarebbe logico e necessario di ripristinare completamente la legge del 1885, legge di libertà e di concorrenza, la quale fece buonissima prova, e maggiormente buona l'avrebbe fatta se non fosse stata inquinata, come sembrami avere lontanamente accennato l'egregio Luzzati, dall'alito della speculazione e dalla confusione, tanto fra noi funesta, delle funzioni del credito. Imperocchè, come tutti sanno, con quella legge quasi inaspettatamente (almeno per me) si venne a conferire la concessione del credito fondiario al massimo nostro istituto di emissione aggravando così enormemente i disordini della circolazione, perchè quell'istituto s'impelagò sempre più, a questo modo, nelle speculazioni edilizie; senza dire che il credito fondiario è oggi di per sè solo una delle sue più gravi magagne.
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Poichè vedo che il ministro accenna a voler parlare, così parlerò dopo lui.
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