-braccio A(8): [ms-2]: valore mediato nel tempo, ponderato in frequenza, delle accelerazioni misurate per una giornata lavorativa nominale di otto ore; d
defensionale di raccolta di informazioni, ponendo in risalto il percorso evolutivo interpretativo che, lentamente, tra accelerazioni ed improvvise
Con la l. 2/2009 vede la luce un nuovo rito speciale degli appalti. La normativa si segnala non solo per le accelerazioni procedurali che si
Il silenzio assenso tra amministrazioni e il rischio di eccesso di velocità nelle accelerazioni procedimentali
Nei nuovi motori non si tende tanto alla maggiore potenzi quanto alle più elevate coppie e quindi alle più brillanti accelerazioni, alle quali
, accelerazioni più pronte, consumi più limitati, disponendo anche di maggiore abitabilità e comodità.
elevate, accelerazioni brillanti, rapida messa a regime ed assenza di detonazione a tutti i regimi e in ogni condizione di clima.
, la retta OP 1; e altrettanto potrà dirsi delle accelerazioni.
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Ciò si vede ovviamente osservando che, per essere le accelerazioni situate sui piani osculatori (n. 26), tali piani devono passar tutti per il centro
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anzitutto, per un moto piano qualsiasi, riferito a coordinate polari (n. 19), le espressioni delle accelerazioni radiale e trasversa, vale dire delle
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Analogamente, derivando la (8) rispetto a t, si conclude che le accelerazioni di tutti i punti del sistema sono, ad ogni singolo istante
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30. Distribuzione delle accelerazioni in un sistema rigido in moto. – L’espressione vettoriale di tale distribuzione si otterrà derivando rispetto a
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8. In un sistema rigido in moto esiste ad ogni istante un punto (detto centro delle accelerazioni) la cui accelerazione è nulla.
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sistema, si ha quanto basta per determinare la distribuzione delle velocità e delle accelerazioni.
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59. Accelerazione. - Centro delle accelerazioni. - Le componenti a ξ, a η, sugli assi fissi della accelerazione a di un punto P qualsiasi del piano
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quell’istante le accelerazioni normale e tangenziale basterà determinare le componenti di a nella direzione di ΩP e nella direzione ortogonale; cioè, ove
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centro delle accelerazioni del piano mobile nell’istante considerato.
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Le due circonferenze dei flessi e di stazionarietà passano entrambe pel polo istantaneo Ω [come risulta dalle (26)] e pel centro delle accelerazioni
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In ogni moto rigido piano i punti P equidistanti dal centro A delle accelerazioni hanno le loro accelerazioni egualmente inclinate sulla retta AP e
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accelerazioni dei vari punti mobili sono dirette verso il centro delle accelerazioni.
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considerato, varia la posizione del centro A delle accelerazioni; ma il polo I e il circolo dei flessi restano immutati.
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, avremo per le rispettive accelerazioni a 1, a 2
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cioè, a parità di sollecitazione, le accelerazioni scalari risentite dai varii punti materiali sono inversamente proporzionali alle rispettive masse
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, variazioni di velocità, accelerazioni) rispetto ad osservatori in quiete in una data località, o, ciò che è lo stesso, rispetto ad assi comunque fissati
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Qualora la differenza fra codeste due accelerazioni fosse di un ordine di grandezza non trascurabile, verrebbe manifestamente a mancare ogni base
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Ma si può invece constatare, in base alla teoria del moto relativo (Cap. IV) che la differenza delle due accelerazioni di un medesimo punto rispetto
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, velocità (di varie specie), accelerazioni, e poi, più di recente, le grandezze che potremo dire dinamiche: forze, masse, forze vive e lavori, potenze
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18. Non sarà male osservare esplicitamente che, come già le aree e i volumi, così anche le velocità e le accelerazioni sono grandezze derivate solo
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Analogamente per le accelerazioni: rapporti o limiti di rapporti tra velocità e tempi. Rappresentante tipica dell’unità di accelerazione è quella di
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esattamente 1 kg., ma un po’ di più e, precisamente, variando i pesi locali come le corrispondenti accelerazioni della gravità, (Cap. II, n. 27).
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Risulta di qui che le velocità e le accelerazioni di due punti corrispondenti di Σ e Σ' hanno, in istanti corrispondenti, direzioni omologhe nella
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casi, le forze direttamente applicate, equivale ad ammettere, in base all’equazione fondamentale m a = F + R, la continuità delle accelerazioni dei punti
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MACH) il principio newtoniano d'azione e reazione, come un rapporto fra le accelerazioni dei punti materiali in moto, ove entrano certi coefficienti
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accelerazioni impresse, ed hanno la stessa direzione di queste». La formula vettoriale è
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velocità; soltanto un'analisi penetrante ha potuto condurre alla scoperta che le forze sono in relazione, non colle velocità, ma colle accelerazioni impresse.
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un «rapporto fra le accelerazioni» dei punti in movimento.
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1) Due punti materiali costituenti una coppia isolata, hanno accelerazioni dirette in verso opposto secondo la loro congiungente. Se due punti
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(È opportuno aggiungere l'osservazione che le trasformazioni fisico-chimiche entro i corpi confrontati possono bensì alterare le accelerazioni
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accelerazioni che essi prendono, quando sieno confrontati in una coppia isolata.
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il rapporto della accelerazione di C a quella di A + B è la somma dei rapporti delle accelerazioni di C ad A e di C a B.
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in virtù della legge del moto si traduce in un «rapporto fra le accelerazioni dei punti materiali in moto».
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Così appunto il VOLTERRA, nelle sue lezioni di Meccanica di Pisa (1890), confronta le accelerazioni prese da due punti materiali rigidamente connessi
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delle accelerazioni assunte da diversi punti materiali soggetti a forze uguali. Ci si riattacca così alla legge fondamentale del moto, che (come
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Postulato III. - Forze uguali imprimono a punti materiali (chimicamente) omogenei di massa uguale, uguali accelerazioni.
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Definizione. - Le masse di due punti materiali eterogenei si diconouguali, se forze uguali agendo su di essi, imprimono loro accelerazioni uguali.
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la stessa accelerazione (resultante dalle accelerazioni parziali) che la loro resultante statica.
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Il principio dinamico d'azione e reazione, preso come rapporto generale fra le accelerazioni dei punti materiali in moto, è una conseguenza del
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applicate agli elementi (punti) del corpo, uguali ai prodotti delle masse di questi per le accelerazioni effettivamente generate dalle U.
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accelerazioni, cioè a' è maggiore di a tanto quanto m è maggiore di m', o, in altre parole ancòra, le accelerazioni crescono tanto quanto diminuiscono
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cannone e del proietto, con v e v', a e a' rispettivamente le velocità e le accelerazioni dovremo avere: per il cannone Ft = mv, per il proietto Ft
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