Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: accadimento

Numero di risultati: 25 in 1 pagine

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Incidenti del traffico e sostanze xenobiotiche: esame della casistica del settorato medico-legale milanese - abstract in versione elettronica

83989
Sironi, Luca; Molendini, Luigi O.; Caligara, Marina; Marozzi, Franco; Marozzi, Emilio 1 occorrenze
  • 2001
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Il campione dei casi "positivi" è stato quindi studiato in base alle variabili sesso, età, giorno ed ora di accadimento dell'incidente, tipo di veicolo coinvolto. La ricerca, che evidenzia un gran numero di casi "positivi", conferma l'importanza di indagini tossicologiche complete non solo per i casi di interesse forense ma anche per il risarcimento del danno a persona e per l'applicazione dei contratti assicurativi.

La morte dell'extracomunitario nel settorato medico-legale bresciano: analisi di una casistica decennale (1990-1999) - abstract in versione elettronica

84035
Antonietti, Anna; Romano, Carlo Alberto 1 occorrenze
  • 2001
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Sono state analizzate alcune caratteristiche delle vittime: età, sesso, provenienza, modalità di accadimento della morte ecc.. Il campione è risultato costituito da 142 soggetti, di cui 120 maschi e 22 femmine.

Il principio di verità della nascita e il diritto all'identità personale del "figlio incestuoso": le colpe dei padri non ricadano sui figli! - abstract in versione elettronica

88025
Tega, Diletta 1 occorrenze
  • 2004
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Infortuni correlati all'uso di sostanze chimiche sui luoghi di lavoro: analisi retrospettiva - abstract in versione elettronica

93969
Di Prospero Fanghella, P.; Mochi, S.; Ortolani, G.; Malaguti Aliberti, L.; De Cicco, A. 1 occorrenze
  • 2006
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Il fenomeno è analizzato per territorio, per settore lavorativo, per posizione nella professione, per modalità di accadimento, per durata dell'inabilità temporanea oltre che per tipologia di sostanza utilizzata.

La testimonianza nel processo penale: fra accadimento, percezione e verità processuale - abstract in versione elettronica

95346
Mazzeo, Elena; Gualco, Barbara; Trignano, Claudia 1 occorrenze
  • 2006
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La testimonianza nel processo penale: fra accadimento, percezione e verità processuale

I diritti del fallito e le (perdute) esigenze del fallimento - abstract in versione elettronica

96321
Nardecchia, Giovanni Battista 1 occorrenze
  • 2007
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La drastica eliminazione delle conseguenze personali del fallimento, che attribuivano a tale accadimento una valenza infamante, risponde a reali esigenze di adeguamento dell'impianto normativo alla mutata realtà sociale ed economica del paese, anche se è facile presumere che ciò comporterà dei costi in termini di efficienza della procedura e, quindi, di soddisfacimento delle ragioni dei creditori. L'immediata ed anticipata entrata in vigore delle disposizioni recanti la nuova disciplina degli effetti personali del fallimento per il fallito pone, altresì, difficili problemi di diritto transitorio, con riferimento all'applicabilità di tale nuova disciplina ai fallimenti pendenti alla data del 16 gennaio 2006.

La Corte di Cassazione ribadisce l'appartenenza del delitto di diffamazione alla classe dei reati con evento naturalistico - abstract in versione elettronica

97479
Madia, Nicola 1 occorrenze
  • 2007
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Nello specifico, come illustrato nel commento alla sentenza, si tratta di evento in senso psicologico, ossia di un accadimento che ha sede nella psiche umana e che si identifica nell'altrui percezione di frasi offensive per la reputazione della persona. Di talché, si osservato, anche il delitto di diffamazione pone quel fascio di problematiche applicative proprie dei reati di evento: in primis quella concernente il nesso di causalità materiale.

Il fenomeno infortunistico del comparto estrattivo dei lapidei in Sardegna. Analisi e suggerimenti per il miglioramento degli standard di sicurezza - abstract in versione elettronica

101501
Troia, G.G.; Mura, P.; Presicci, V. 1 occorrenze
  • 2007
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Viene analizzata la casistica del quinquennio 2000-2004, basandosi sui due criteri del numero e della gravità degli infortuni e valutando le varie modalità di accadimento, mettendo in evidenza quelle maggiormente ricorrenti e quelle che determinano danni di maggior gravità. Queste ultime, su cui è necessario focalizzare l'attenzione e l'azione di prevenzione, risultano essenzialmente le cadute (dall'alto o in piano) e l'essere colpiti o schiacciati da oggetti. Nel complesso il tasso di incidenza annuo nel settore risulta mediamente pari a 67 infortuni per 1000 addetti, ma con una differenziazione nelle due sottocategorie delle attività di cava (52) e delle attività secondarie di segherie e laboratori (80); tuttavia, a fronte di un numero di eventi minore, l'attività estrattiva si caratterizza per una maggiore gravità degli infortuni. Vengono, quindi, esposte le ricostruzioni delle dinamiche di alcuni eventi gravi o mortali realmente accaduti in regione. Infine, traendo anche spunto da quanto sopra, si formulano alcune specifiche indicazioni in senso prevenzionale intese a contenere i più gravi fattori di rischio individuati. Partendo così dall'importanza di una adeguata conoscenza delle specifiche dinamiche del fenomeno infortunistico del comparto, ci si sofferma sull'adozione di specifiche misure generali e procedurali e, in ultima analisi, di idonei dispositivi di protezione.

Dispositivi d'accesso venoso centrale. Aspetti tecnico-normativi e di responsabilità professionale con riferimento all'obbligo di risultato - abstract in versione elettronica

113435
Bonelli, Aurelio; Ferrarello, Sante; Zei, Giacomo 1 occorrenze
  • 2009
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., inoltre, propongono un'auspicabile procedura gold-standard per l'inserimento dei CVAD, stante i riconosciuti rischi e complicanze, sia in acuto sia in cronico, di più frequente accadimento, in considerazione anche dei comportamenti sanitari quali delineati dalla dottrina giuridica e da sentenze di merito in riferimento, soprattutto, al binomio obbligazioni di mezzi/di risultato, nonché in tema di conformità del dispositivo medico utilizzato.

Sull’operatività della nuova disciplina in materia di prescrizione - abstract in versione elettronica

116181
Angeli, Filomena 1 occorrenze
  • 2010
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L’atto conclusivo del primo grado di giudizio, infatti, è considerato accadimento idoneo, sia in relazione al momento processuale in cui interviene, sia con riguardo al suo contenuto di verifica fattuale e d’imposizione punitiva, a segnare la linea di demarcazione temporale tra la pregressa e la nuova normativa.

Per una riconsiderazione del risarcimento del danno da perdita di chance - abstract in versione elettronica

118125
Montanari, Andrea 1 occorrenze
  • 2010
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., infatti, la percentuale di probabilità di accadimento dell'evento vantaggioso effettivamente perduto può influire sulla determinazione del quantum risarcitorio, ma non sembra in grado di incidere sulla rilevanza giuridica della lesione in modo da negare tutela ad un soggetto che, ad esempio, ha subito la perdita del 25% di chance di vincere un concorso di bellezza a causa del mancato avviso dell'organizzatore. Tale assunto sembra confermato dall'analisi dell'esperienza di common law sulla medesima problematica. Il metodo utilizzato dalle Corti, volto ad individuare la violazione cui ancorare il rimedio risarcitorio, si traduce nel mettere a fuoco in maniera chiara il breach of contract, facendo scivolare sul versante della valutazione del quantum risarcitorio il giudizio probabilistico sulle possibilità di successo dell'occasione perduta.

Distribuzione territoriale dell'infortunio in itinere: trend e tassi di incidenza - abstract in versione elettronica

125607
Coviello, S.; Bonifaci, G.; Chiaramonte, C.; Conte, P.; Anselmi, E. 1 occorrenze
  • 2011
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Relativamente al fenomeno abbiamo, infatti, voluto verificare la diversità dei tassi di crescita (trend) nelle singole province, la significatività statistica a livello regionale dei tassi di incidenza (probabilità di accadimento dell'evento), nonché l'età media dell’infortunato alla data di accadimento stesso sia per tutti i casi che per quelli mortali. Lo studio ha dimostrato che, nel periodo preso in considerazione, l'età media dell'infortunato all'epoca di accadimento dell'evento tende a crescere. A livello nazionale l'età media cresce dai 35,5 anni per l'anno 2004 all'età di 37,5 anni per l'anno 2008. Limitatamente ai soli casi mortali, l'età media nel periodo va dai 37, 8 anni per l'anno 2004 ai 39,2 anni per l'anno 2008. L'incremento di tali età potrebbe essere attribuito, a nostro avviso, dall'invecchiamento della popolazione attiva dovuto alla mancanza di ingressi dei più giovani nel mondo del lavoro e, per quanto riguarda le più alte età dei casi mortali rispetto al totale degli infortuni, alla diffusa consapevolezza di una maggiore padronanza della guida acquisita con l'età, padronanza che induce il conducente ad un maggior senso di sicurezza esponendolo, in questo caso però, ad una maggiore gravità del rischio. I tassi medi di sviluppo degli infortuni in itinere relativi al periodo 2004 - 2008, assumono valori sia positivi che negativi a seconda che, il corrispondente trend sia, rispettivamente, crescente o decrescente; da notare che a livello nazionale si ha una crescita complessiva del 3% annuo contro una corrispondente crescita della popolazione residente del 0,4%. Nelle aree a livello regionale, ad esempio, i trend crescenti vanno da un minimo del 2% annuo per la regione Toscana ad un massimo del 16,6% per la regione Sicilia; per quanto riguarda, invece, i trend decrescenti per le stesse aree vanno, invece, da un minimo del -0,7% annuo per il Friuli-Venezia Giulia ad un massimo del -0,2% per il Trentino-Alto Adige. Per quanto riguarda, infine, i tassi di incidenza regionali relativi alla popolazione residente, questi vanno da un minimo di 0,04% per la regione Calabria ad un massimo di 3,1% per la regione l'Emilia Romagna. Nei confronti del tasso medio nazionale pari a 0,16% , le regioni del nord si collocano al di sopra di questo tasso, mentre le regione del centro, sud ed isole, si collocano al di sotto di esso ad eccezione, però, della regione Abruzzo che assume un valore pari a quello nazionale configurandosi, così, come regione "sparti acque" tra nord ed il resto d’Italia.

La responsabilità oggettiva - abstract in versione elettronica

127181
Belli, Guido 1 occorrenze
  • 2011
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Ciò ha determinato l'emersione, accanto alla generale "responsabilità da condotta", di una "responsabilità da accadimento", che sembra trovare ispirazione nell'antico precetto germanico del "wer schaden tut, mus schaden bessern" ("chi fa un danno, deve risarcirlo"). In questo senso la regola della responsabilità oggettiva risponde ad un generale principio di equità e giustizia, che vuole il rischio di danni a terzi, inevitabilmente connesso ad un'attività o ad una "res", essere sopportato da chi esercita quell'attività o utilizza quella cosa. b) Le eccezioni alla regola generale ex art. 2043 c.c. sono tali e tante che, oggi, appare più estesa l'area della responsabilità oggettiva, di quanto lo sia quella della responsabilità per colpa Nell'attuale sistema della responsabilità civile, invero, il giudizio sulla colpa e quello sulla illiceità del fatto vengono condotti separatamente: l'"eventus damni" ha assunto una posizione di primizia, così come la condotta del soggetto agente, svincolata dal profilo soggettivo della "voluntas" di questi, quale mero strumento, causa o criterio di collegamento tra un individuo chiamato "ope legis" a rispondere di un fatto ed un certo danno da risarcire. c) "Ubi commodo, ibi incommoda". Non si può, del resto, negare che l'odierna coscienza sociale avverte fortemente la necessità di addebitare al soggetto che trae vantaggio da una qualche situazione, la responsabilità dei rischi che da essa derivano, a prescindere da ogni sua colpa. Così, chi esercita un'attività pericolosa è chiamato al risarcimento del danno causato, se non prova di aver adottato tutte le misure idonee ad evitare l'"eventus damni", analogamente chi ha in custodia una cosa o è proprietario ovvero utilizzatore di un animale, è responsabile dal danno da questi cagionato, salva la prova del fortuito. d) L'art. 2043 c.c. assume carattere residuale, trovando applicazione solo in assenza di altri criteri di imputazione della responsabilità. Questi altri criteri sono quelli individuati dagli artt. 2050-2054 c.c., ovverosia la custodia, la proprietà o l'utilizzazione di un animale, la proprietà di un edificio, la conduzione e la proprietà di un veicolo, la distribuzione commerciale di un prodotto difettoso. L'interprete dovrà, pertanto, valutare preventivamente se un certo fatto, causa di un danno ingiusto, possa o meno essere ricondotto ad una delle ipotesi di responsabilità oggettiva; solo in caso di risposta negativa, dovrà procedere oltre per accertare se la condotta dell'autore sia dolosa o colposa ai sensi dell'art. 2043 c.c.

La data di scadenza dell'incertezza durante la pendenza della condizione - abstract in versione elettronica

129301
Bruni, Concetta 1 occorrenze
  • 2012
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Dall'abuso nel processo alla sindacabilità penale delle decisioni giudiziarie: frammenti di un caso - abstract in versione elettronica

130611
Nicolucci, Giacomo 1 occorrenze
  • 2012
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Da un accadimento reale si diparte l'occasione per approfondire le tematiche coinvolte.

Gli effetti prevedibili delle esplosioni - abstract in versione elettronica

132691
Marigo, Marzio 1 occorrenze
  • 2012
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Finanziamenti di scopo e imposta sostitutiva: la (ragionevole) fine di un grande equivoco - abstract in versione elettronica

133417
Di Siena, Marco 1 occorrenze
  • 2012
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La conferma da parte dell'Agenzia delle entrate dell'assenza di qualsiasi rilievo sistematico, ai fini della dinamica del tributo sostitutivo delle cosiddette imposte d'atto, della destinazione ad un investimento produttivo della liquidità da parte del prenditore costituisce un accadimento oltremodo positivo. Si tratta, invero, di un'interpretazione di cui pochi dubitavano in linea di principio, ma che di recente presentava profili problematici per l'operare congiunto di una prassi accertativa talvolta troppo aggressiva e di una giurisprudenza di merito non sempre puntuale nell'apprezzare le peculiarità giuridiche delle fattispecie di interesse. La risoluzione n. 121/E del 2011 ristabilisce, quindi, il naturale ordine delle cose.

Frodi assicurative r.c. auto e constatazione amichevole - abstract in versione elettronica

145835
Miotto, Giampaolo 1 occorrenze
  • 2014
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La Cassazione civile precisa i limiti del valore probatorio della constatazione amichevole di incidente, affermando per la prima volta che questa non riveste alcun rilievo ai fini di provare l'effettivo accadimento dell'incidente, qualora questo sia contestato, trattandosi di un "antecedente logico" della dinamica del sinistro. L'importanza del principio giuridico così affermato trascende la specifica questione, in quanto denota un atteggiamento di maggior rigore interpretativo che appare coerente con le recenti iniziative del legislatore finalizzate a rendere più incisiva la prevenzione ed il contrasto delle frodi nell'assicurazione della r.c. auto, al fine di tutelare gli assicurati dall'indebito aggravio dei premi assicurativi provocato dai sinistri fraudolenti.

Riconoscimento "post mortem" della inabilità in due casi singolari - abstract in versione elettronica

146069
Consolazio, Giuseppe 1 occorrenze
  • 2014
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L'accertamento della responsabilità penale secondo il paradigma del "caso per caso" ed il "circo mediatico-giudiziario". Il nuovo particolarismo giuridico - abstract in versione elettronica

148369
Fondaroli, Desiree 1 occorrenze
  • 2014
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Lottizzazione abusiva e responsabilità del notaio: "revirement" della Cassazione? - abstract in versione elettronica

149017
Scarcella, Alessio 1 occorrenze
  • 2014
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La soluzione offerta dai giudici di legittimità, s'inserisce nel solco di quell'orientamento giurisprudenziale - ormai consolidato - che, pur escludendo che l'acquirente possa sicuramente considerarsi, solo per tale sua qualità, "terzo estraneo" al reato di lottizzazione abusiva, ammette tuttavia la possibilità per il medesimo, benché compartecipe al medesimo accadimento materiale, di dimostrare di avere agito "in buona fede", senza rendersi conto cioè - pur avendo adoperato la necessaria diligenza nell'adempimento degli anzidetti doveri di informazione e conoscenza - di partecipare ad un'operazione di illecita lottizzazione. Fin qui, in apparenza, nessuna novità all'orizzonte. Ma è sufficiente spingersi oltre nell'esame della lucida motivazione della sentenza, per cogliere un indiscutibile aspetto innovativo sul tema della (finalmente, ammissibile) responsabilità del notaio rogante un atto pubblico riguardante la compravendita di un immobile oggetto di possibile illecito lottizzatorio. Sul punto, numerosi sono i passaggi della motivazione in cui è individuabile un vero e proprio "revirement" della Cassazione, sul tema. Si ammette, infatti, chiaramente che unitamente all'acquirente - anche il notaio può concorrere alla lottizzazione abusiva, sia contribuendo con la propria condotta alla realizzazione dell'evento illecito (facendo proprio il fine degli autori del reato, magari anche con attiva induzione propiziatoria) sia per violazione del dovere della normale diligenza professionale media esigibile ai sensi dell'art. 1176, comma 2, c.c. Ma v'è di più. La sentenza si preoccupa, infatti, di specificare gli "oneri di diligenza" del notaio, chiarendo come spetti a quest'ultimo l'esame puntuale della documentazione storica dell'immobile, per la completa tranquillità di non rischiare la invalidità dell'atto: egli, rimarcano gli Ermellini, quale privato esercente di pubbliche funzioni, deve assumere una pregnante funzione di controllo documentale, sussistendo un interesse generale da tutelare oltre quello delle parti costituite in atto. L'affermazione, condivisibile è, peraltro, supportata - ed appare assolutamente in sintonia - con le regole di condotta dettate dai Protocolli dell'Attività Notarile (Regola n. 13).

La "valenza indiziaria" del patteggiamento nel giudizio disciplinare del dipendente pubblico - abstract in versione elettronica

155349
Dominici, Margherita 1 occorrenze
  • 2015
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Le Sezioni Unite e le coperture assicurative "retroattive" - abstract in versione elettronica

161219
Vernizzi, Simone 1 occorrenze
  • 2016
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Gli infortuni sul lavoro nel settore della navigazione e della pesca marittima - abstract in versione elettronica

163369
Bencini, Roberta 1 occorrenze
  • 2016
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Con riferimento al triennio di accadimento 2010-2012, gli infortuni hanno provocato un'inabilità temporanea nel 66,5% dei casi, un'inabilità permanente (gradi da 1 a 100) nel 33% e il decesso del lavoratore nel rimanente 0,5% degli infortuni. Si sottolinea che il 70% degli infortuni mortali si è verificato nel comparto della pesca. Gli infortunati in oltre il 96% dei casi sono di sesso maschile e per oltre il 90% risultano nati in Italia. Gli infortuni si sono verificati prevalentemente in mare aperto, mediamente per il complesso delle categorie in circa 65% dei casi. Dall'esame per singola categoria di naviglio emerge che la percentuale di infortuni avvenuti in mare aperto più elevata, quasi l'80%, appartiene alla categoria della Pesca. Il periodo di maggiore concentrazione degli eventi è quello estivo nel quale si intensificano le attività legate al trasporto dei passeggeri. L'esame degli infortuni prosegue esaminando la loro distribuzione secondo tre classificazioni ESAW ("European Statistics on Accidents at Work"), utili a comprendere la modalità di accadimento degli eventi: attività fisica specifica, deviazione e contatto. Con riferimento alla variabile più esplicativa, la deviazione (situazione di anormalità, il fatto non previsto che ha portato all'infortunio), la quota più numerosa di infortuni si è verificata per caduta del lavoratore. La distribuzione degli eventi per natura della lesione e parte del corpo lesa in seguito all'infortunio conferma risultati ottenuti con analisi effettuate negli anni passati: a livello complessivo le lesioni più frequenti sono del tipo "contusioni, escoriazioni ed abrasioni" e la parte del corpo più frequentemente colpita è costituita dagli arti inferiori. Ancora una volta il settore della pesca si differenzia dalle altre categorie di naviglio, facendo registrare tra le lesioni e le parti del corpo lese più frequenti, rispettivamente, "fratture, infrazioni e schiacciamenti" e "mani e dita".

Nuove soluzioni per la riduzione del fenomeno infortunistico aziendale: la "World Class Manufacturing" coniuga tutela e competitività - abstract in versione elettronica

163855
Mercadante, L.; Spada, G. 1 occorrenze
  • 2016
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La necessità di aggredire il fenomeno infortunistico e tecnopatico, in leggera flessione ma ancora estremamente rilevante, induce a trovare soluzioni prevenzionali sempre più raffinate, atte a controllare il maggior numero possibile di variabili e parametri che possono incidere nell' accadimento di incidenti, infortuni e malattie di origine professionale. Tutto ciò consentendo alle aziende di coniugare la tutela dei lavoratori alle imprescindibili leve di competitività e produttività. Fra le soluzioni di sicuro successo, gli AA. propongono l'applicazione della "Word Class Manufacturing", metodologia organizzativo-gestionale e tecnico-operativo che affronta il processo di valutazione dei rischi lavorativi nella più completa analisi, in coerenza con gli "asset" strategici economici e con i modelli di gestione della salute e sicurezza più avanzati. Tale metodologia, fondata sulla partecipazione attiva ed il reale coinvolgimento dei lavoratori trae forza da una "leadership" forte ed "commitment" profondo e radicato, capaci di spingere i lavoratori verso l'eccellenza produttiva, vero obiettivo di tutti.