Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La campagna elettorale

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Alcide de Gasperi 1 occorrenze

Ciò accadeva per lo più in quei luoghi, dove s’era prima rifiutata una conferenza nostra, sotto il pretesto che intorbidirebbe acque, limpide di natura loro. Così si disturbava poi il piano di propaganda che doveva seguire la direzione, costringendola a correre alla difesa, mentre, se tutti avessero seguiti i suoi avvertimenti dati nel giornale, si sarebbero costretti gli avversari a stare alle nostre calcagna. È dunque indispensabile per l’avvenire una maggiore unità di metodo, preferendo come ho già detto, quella che chiamerei la profilassi della propaganda. Un’osservazione ed un ammonimento ancora a proposito dell’ultima campagna. S’è constatata fino all’evidenza l’importanza della stampa. Un semplice calcolo vi dice che il numero di voti affermatisi sui nostri candidati nei vari comuni sta in proporzione diretta col numero delle copie del Trentino o della Squilla. E ancora più; il lavoro immediato più facile, più fecondo si fece là dove gli uditori erano preparati dalla stampa. Morale: volete nel momento critico risparmiarvi nel paese vostro conflitti personali, agitazioni aperte? Diffondete la stampa la quale silenziosamente e tenacemente vi preparerà il terreno, ove il raccogliere sarà facile. Un ammonimento ancora ne viene dal corso delle ultime elezioni: è indispensabile rafforzare le società apolitiche di cultura ed economiche e rinvigorire in loro i principii generali del movimento. Che cosa avrebbe ottenuto l’Unione politica senza il lavoro preparatorio delle società cattoliche locali? Sappiamo trarne i dovuti ammaestramenti. E qui il dr. Degasperi passa a riferire sulle prossime elezioni. Il vecchio sistema elettorale esclude una grande agitazione, limita gli effetti della propaganda e riduce in gran parte le competizioni dei partiti. Il fatto stesso che anche la Dieta neo-eletta non potrà avere vita duratura, perché vi si voterà la riforma elettorale, diminuisce l’intensità della lotta. Il Partito popolare deve tuttavia star bene agguerrito di fronte a qualunque eventualità. Conviene pensare alla designazione dei candidati per quei collegi, ove il partito intende competere. Per stabilire i candidati la direzione ha proposto un metodo che tutti dovranno ammettere più democratico non si potrebbe dare. Siano gli elettori di parte cattolica che per mezzo dei delegati da loro eletti facciano delle proposte circa le candidature. È naturale che l’ultima parola deve essere lasciata alla direzione poiché in caso inverso non si potrebbe parlare di organizzazione omogenea ed unitaria. In armonia a questi criteri la direzione ha anche spedita agli amici una circolare che a noi almeno pareva molto chiara: si convocassero gli elettori dietali di parte cattolica, eleggessero questi dei delegati il cui numero era precisato e il cui nome doveva venir subito comunicato alla direzione, perché si potesse radunarli in appositi convegni di collegio e passare alla proposta delle candidature. Era chiaro? E tuttavia quanto confuse e quanto poche le risposte? Qui il dr. Degasperi ne cita alcune. Propone all’assemblea di stabilire come ultimo termine entro il quale deve venir annunziata la nomina dei delegati, il 5 novembre. Passato questo termine, la direzione ha diritto di nominare da sé i delegati, di cui non si è fatto il nome dagli elettori. Infine riassume le sue proposte di tattica nei seguenti capisaldi: 1) Gli elettori dietali, consenzienti al partito popolare, designano in adunanza privata in ogni comune i loro delegati. 2) Gli elettori nominano altrettanti delegati quanti sono gli elettori eletti per le elezioni dietali, ed ove fosse introdotto il voto diretto, un delegato ogni 500 abitanti. Il nome dei delegati deve essere comunicato alla direzione prima dei 5 novembre, altrimenti è ammesso che gli elettori di quei comuni affidano alla direzione l’incarico di nominare i delegati. 3) La direzione convoca i delegati di ogni collegio dietale, ad un convegno. A questo deve assistere un delegato della direzione, il quale sull’esito finale stenderà un breve protocollo. Basandosi su esso la direzione prenderà una decisione definitiva e passerà alla proclamazione del candidato. 4) Qualora le risultanze del convegno lo richiedessero ed il delegato della direzione lo ritenesse opportuno, i delegati convenuti verranno invitati a nominare un sottocomitato ristretto di due fino a cinque membri, i quali dovranno stabilire l’accordo con la direzione, non raggiunto nel convegno. Il relatore personalmente raccomanda ancora: Nella scelta dei candidati si seguano questi criteri: 1) È conveniente ed utile che i deputati parlamentari siano di massima anche deputati dietali. 2) I candidati devono essere persone di non dubbi sentimenti sia circa il programma strettamente politico quanto intorno all’azione sociale del movimento cristiano-sociale. Sulle proposte del relatore si svolge una breve discussione dopo la quale esse vengono elevate a conchiuso nella forma surriferita. La legge impedisce che i membri della direzione superino il numero di dieci. Sarebbe d’altro canto utile che nella direzione entrassero rappresentanti diretti almeno dei vari collegi parlamentari. Abbiamo quindi stabilito di proporvi questa specie di regolamento interno: Se non è possibile avere nella direzione una rappresentanza di tutti i nove collegi, l’adunanza generale nomina dei fiduciari di collegio i quali possono assistere con voto consultivo alle sedute della direzione. Anche i deputati parlamentari, che non sono membri di direzione hanno eguale diritto. Ai membri di direzione che abitano fuori di Trento e non siano deputati parlamentari vengono rifuse le spese di viaggio. Tale diritto spetta anche agli eventuali fiduciari di collegio quando assistano alle sedute della direzione invitati da questa. Avvertenza. — Come gli amici possono dedurre dalle proposte il termine ultimo, entro il quale si devono comunicare alla direzione i nomi dei delegati, è protratto ai 5 m.c. Dopo questa data se gli elettoti nostri non avranno fatto uso del loro diritto è segno che vi rinunziano in favore della direzione. Infine ricordiamo che per una proposta fatta dal dr. Degasperi, visto l’esito delle elezioni della direzione si rimette ai convegni del collegio che prossimamente si dovranno tenere per le elezioni dietali l’eventuale compito di eleggere un rappresentante che a nome del rispettivo collegio s’aggiunge alla direzione.

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