Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Trattato di economia sociale: La produzione della ricchezza

398129
Toniolo, Giuseppe 2 occorrenze
  • 1909
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, vol. III 1951
  • Economia
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.), Sinclair (agronomo) — prendendo ispirazione dagli economisti italiani, Bandini e Tavanti in Toscana, Verri e Carli in Lombardia, Zanon (1768) nel Veneto e dai fisiocrati francesi, ed elaborandone le applicazioni nelle accademie e società per il progresso agrario (come quella inglese del 1723, dei Georgofili 1753) di tutta Europa in quel secolo — mettono capo finalmente a taluni uomini che possono dichiararsi i fondatori della agronomia scientifica moderna.Tali due tedeschi A. Thaer (annoverese, n. 1732) coll'opera classica Introduzione all'agricoltura Vinglese (1798-1801); e più tardi Giusto Liebig (n. 1803), coll'opera sua massima La chimica applicata all'agricoltura e alla fisiologia (1840); a cui si aggiunge l'inglese A. Young (1741-1820), che coi suoi viaggi sul continente, specie in Francia e Italia, avea destato l'emulazione fra le nazioni germaniche e latine. Donde quel lavorio di assimilazione enciclopedica, in cui si distinsero fra due date memorande i francesi, dapprima col Corso completo tecnico-pratico di agricoltura di Rozier e Parmentier (1781-93), e poi a mezzo il sec. XIX (1843) colle lezioni universitarie a Parigi di Gasparin, Economia rurale.Da allora ad oggi è una irradiazione progressiva di scienza applicata alla economia agraria, che abbraccia il mondo civile (Rosa, Giglioli).

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. — Di qui le scuole industriali superiori (politecnici, accademie di ingegneria), prime quelle di Francia 1794-95 (scuola politecnica) e 1829 (scuola centrale d'arti e manifatture), cui si coordinarono strettamente altre molteplici, sicché tutta Francia può dirsi un unico politecnico;poi quelle di Berlino, Vienna, Monaco (1799, 1815, 1827), celeberrimo il politecnico di Zurigo (1850); infine istituti coordinati spesso alle università (le varie scuole di applicazione degli ingegneri di Milano, Torino, ecc.). Con ciò si mira ad educare gli inventori,gli iniziatori, i capitani delle industrie, che colla scorta possente delle matematiche applicate affrettino la utilizzazione del mondo della natura. — Seguono le scuole medie e inferiori dell'industrie, altre generiche (istituti e scuole tecniche), altre specifiche per singole industrie (di varie arti e mestieri), a preparare intelligenti cooperatori, fra le stesse classi manuali, della tecnica moderna. Di qui gran parte dei progressi utili delle industrie manifattrici odierne, le quali tuttavia si manifestarono deficienti nei rispetti estetici. A ripararvi negli Stati Uniti ed Inghilterra sorse una terza serie di scuole o accademie artistiche (di belle arti), risalenti già alle scuole fondate da Leonardo da Vinci (sec. XV) e da Luigi XIV («écoles d'arts et manufactures»), le quali oggi si diffondono ad ingentilire il secolo del ferro e delle macchine. Ai medesimi intenti conferiscono le esposizioni nazionali e quelle internazionali (1851) di più in più specializzate e i grandi musei industriali, testimoni vivi e sensibili dei progressi tecnici nella storia, insuperabile il museo di Kensington (Londra, 1857).

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