Oltre a questo, io darò un apprezzamento erroneo, ma siccome sta in fatto che molti deputati professori cercano di diventare professori dell'Università di Roma, lo stesso accade quanto ai senatori. In questa Università ci sono sempre cinque o sei ex-ministri dell'istruzione pubblica, ed è ben naturale che essa sia per il ministro dell'istruzione pubblica una Università politica, un qualche cosa di diverso di tutte le altre Università. Se in un'altra Università qualunque accade un contrasto fra due professori, è una cosa indifferente, ma se questo contrasto accade fra due professori dell'Università di Roma, che sono deputati, che sono membri del Consiglio superiore dell'istruzione pubblica, è una battaglia campale. Dunque l'Università di Roma è un quid di diverso da tutte le altre Università, che poco si presta, nel mio modo di vedere, all'avanzamento della scienza.
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Quando accade una rivoluzione a Parigi, questa compromette tutta la Francia, mentre invece Roma non ha importanza maggiore di Milano, di Napoli, di Torino, ecc. Io credo che questo sia un gran bene, e ritengo che questo faccia sì che il nostro paese presenta una maggiore solidità, una maggiore sicurezza di altri. Per queste ragioni, tutte le volte che vedo fare delle leggi, le quali tendono a turbare il presente stato di cose, per creare il cervello, il cuore in un solo luogo, che se per avventura si turba, si compromette l'avvenire della nazione, perchè non può nascere l'equilibrio quando questo cuore e questo cervello, come dissi, non è sparso dappertutto; io vedo un sistema politico, il quale cangia il modo di essere del nostro paese, e lo reputo altamente dannoso.
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Accademia della crusca
