Altri batteri colonizzano i denti e le mucose, la pelle è un autentico ecosistema microbico, con flore ben diverse a seconda che si tratti del dorso della mano, dal clima ventilato, o del palmo, dove il clima è caldo-umido, mentre sulla nostra fonte, nei pori delle ghiandole sebacee prosperano milioni di acari commensali, i Demodex follicolorum. Insomma: non siamo individui ma popolose comunità. E si può discutere se siamo noi a usare miliardi di creature microscopiche o se sono loro a usare noi.
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Sorprendente è la varietà di sostanze che compongono la polvere: tracce di lavorazioni industriali (ogni industria ha la sua polvere specifica), minuscole fibre, residui di eruzioni vulcaniche, escrementi di acari e altri insetti, particelle di carbone, sabbia del deserto, microrganismi, ceneri, pollini. In 15 centimetri cubi di aria fluttuano più di mille granelli di polline. Ceneri dell’incendio di Chicago del 1871 furono raccolte quaranta giorni dopo sulle isole Azzorre. Lo smog emesso nelle metropoli cinesi forma una nuvola nera che vela il cielo su buona parte dell’Asia centrale.
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Il sacco è un componente cruciale per combattere la polvere più fine, il polline e soprattutto gli acari e i loro minuscoli escrementi, tutte cause di fastidiose allergie. In un letto vivono più di 10 mila acari della polvere e ognuno produce escrementi venti volte al giorno. Siamo noi ad alimentarli con i 4 grammi di pelle morta che perdiamo quotidianamente. Nel 2003 l’inventore inglese James Dyson ha messo in commercio ”Root 12 Cyclone”, dotato di un filtro battericida e azionato da un motore che sviluppa una forza 200 mila volte maggiore della gravità in grado di aspirare particelle di 0,1 micron (come il fumo delle sigarette).
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Nuove tappezzerie e stoffe da arredamento tengono lontani acari, zanzare, ragni e batteri. Quello dei tessuti antibatterici è un territorio in gran parte ancora sperimentale: in Francia la Commissione farmaceutica dei Tessuti, presieduta da Hugues-Arnaud Mayer, direttore della società Abeil, si è preoccupata di definire i test di certificazione per garantirne la sicurezza, in quanto va bene limitare la proliferazione dei batteri (colpevoli, tra l’altro, del cattivo odore del sudore) ma non bisogna eliminarli del tutto in quanto sono necessari per l’equilibrio della pelle.
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Proprietà antibatteriche e anti-acari ha anche la fibra Rhovyl’AS+: è già sul mercato, si ottiene aggiungendo triclorante prima dell’estrusione della clorofibra.
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Accademia della crusca
