ragazzo, grondante d'acqua, affiorò sulla cresta del muricciolo e pochi istanti dopo egli sgambettava nelle chiazze di sole che i rami delle acacie
delle acacie che circondavano la casetta dei Sagredo. D'inverno, invece, quando la neve copriva ogni cosa con il suo soffice strato di gelo e i rosai e
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.... non più suo! Non avrebbe più giocato sotto l'ombra delle acacie, a fianco del babbo e della mamma! Mai più Lorenzo Sagredo sarebbe tornato! Colui che
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tronchi rigogliosi delle acacie che sembrava volessero occultarlo. E sotto la vampa del sole di giugno l'ombra della casa si mescolava a quella violacea
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ricongiunta sedeva sotto le acacie olezzanti. Il richiamo degli uccelli tra le verdi fronde si era spento, ma sui rami più alti era venuto a posarsi un soave
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giorni sereni nei quali correva con Alvise sotto i rami delle acacie. Le sembravano ormai desolatamente lontani. Se almeno avesse potuto far sorridere
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divertirebbero insieme. Fuori, il venticello di marzo agitava mollemente i rami ingemmati delle acacie, e sulle zolle dell'orto e sul muretto del rio
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dalla salsedine, vigilata e quasi serrata dai tronchi delle acacie; e le aiuole, lo spiazzo erboso, il rio, il tiglio, la casetta di nonna Bettina.... Le
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dei colori, e a mischiarle poi, in compagnia di Alvise, laggiù, sotto l'ombra delle acacie, per vedere quali altri colori avrebbero combinato! Piano
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l'altro orto, fremente di sottili acacie col tronco avvinto di vite vergine, come la facciata della casa che s'intravedeva laggiù in fondo, tra l'intrico
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