Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: ac

Numero di risultati: 38 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Astronomia

406373
J. Norman Lockyer 4 occorrenze

rappresentato dalla retta OA; per i vostri piedi passano due linee BOB'', COC'', la prima più convessa della seconda: da A voi gettate le visuali AB, AB' tangenti alla prima linea, gettate ancora le visuali AC, AC' tangenti alla seconda; le visuali AB, AB' abbracceranno sulla prima linea un tratto BOB' molto più piccolo del tratto COC' compreso sulla seconda dalle visuali AC, AC'. E se questo tratto COC', oltre all'essere già grandissimo, s'allargherà anche più per poco che sul punto O vi eleviate, voi potrete esser certo che desso appartiene ad un circolo di raggio lunghissimo.

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Sta al lettore di supporlo trasportato a distanza tale che rispetto ad essa il diametro ac diventi una quantità trascurabile, e capire insieme che in tal caso le due rette AS, CS farebbero in S un angolo molto acuto in realtà tanto piccolo da autorizzare a ritenere senza error sensibile parallele le due rette stesse.

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La linea ac per effetto di prospettiva è nel disegno una linea retta, anzi un diametro del circolo ABCQ, ma in realtà essendo tracciata sopra una sfera, è un mezzo cerchio che continua dalla parte opposta e qui compie una circonferenza di circolo massimo.

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La linea ac rappresenta quello che si chiama circolo d'illuminazione della Terra, circolo che, come accerta la figura stessa, la Terra in due metà, o in due emisferi. Uno di essi è rivolto al Sole, ed è da esso tutto illuminato; l’altro è dalla parte opposta a quella in cui sta il Sole e rimane quindi tutto nell'ombra, analogamente a ciò che già si è notato a proposito della palla montata sul tornio.

Pagina 26

Elementi di genetica

425681
Giuseppe Montalenti 5 occorrenze
  • 1939
  • L. Cappelli Editore
  • Bologna
  • biologia
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Se B è situato fra A e C, la sua distanza da C deve essere eguale ad AC — AB, cioè a 20 —10 = 10. Se invece A sta fra B e C, la distanza BC deve essere eguale ad AC + AB, cioè a 20 + 10 = 30 (Fig. 51).

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AC misurata direttamente risulta presso a poco eguale ad AB + BC. Le divergenze cominciano ad osservarsi quando si operi con serie di geni più distanziati.

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Ma si può dire, in linea di massima, che appare molto verosimile che, quando avvenga una rottura fra due geni A e B e un’altra fra C e D e si attuino poi le nuove connessioni AC e BD, i quattro geni che si trovano in posizioni diverse dalle originarie acquistino diverse proprietà fisiologiche.

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Ac. Roy. Bely. (Cl. Sci. Coll, in 8°). VII, 1924.

Pagina 419

Ac. Sci. Cracovie., XXXIII, 1908.

Pagina 423

Fondamenti della meccanica atomica

438021
Enrico Persico 1 occorrenze
  • 1936
  • Nicola Zanichelli editore
  • Bologna
  • fisica
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Si potrebbe pensare che, posto il forellino del tramezzo in un punto qualunque C, e ripetendo molte volte l'esperienza, quando finalmente avviene che la particella B riceva l'energia emessa da A, sia lecito attribuire al fotone la traiettoria costituita dalla spezzata ACB: ma evidentemente si può allora ripetere per ciascuno dei due tratti AC e CB il ragionamento fatto dianzi, e ci si accorge che è gratuita la costruzione della traiettoria con due segmenti di retta.

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Le Stelle. Saggio di astronomia siderale

476240
Angelo Secchi 8 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Dumolard
  • Milano
  • astronomia
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Pagina 118

Pagina 119

La fina (b) sta ad 1/5 dell’intervallo (ac) sulla Nebulosa. Ilsig. Huggins vi fece uno studio molto profondo.

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Su questa base, come Ac (vedi figura 53) si costituisce una rete di triangoli AcB, ABC, BCD, CDF, DFE, ecc. colla quale si congiungono le stazioni estreme L ed A Questa figura è tratta dalla triangolazione realmente fatta dal Boscowich tra Roma e Rimini, ed è una delle più semplici e brevi. . I punti intermedii sono tutti distinti con segnali in muratura collocati sulle vette dei monti, dai cui vertici si misurano gli angoli colla massima accuratezza. Col calcolo trigonometrico quindi si rileva il valore di ciascun lato de’ triangoli. Orientati che questi siano per mezzo di opportune osservazioni astronomiche, si determina precisamente la direzione del meridiano nel mezzo della rete, dai lati della quale si deducono le porzioni dell’arco intercetto Ad, de, ef, fh, ecc. e quindi la distanza lineare dei due paralleli che passano tra le stazioni estreme A e L, delle quali si conoscono le differenze di latitudine. Si ha così il valore in date unita di misura dell’arco lineare che separa le due verticali, donde si rilevano le dimensioni del grado e quindi della intera circonferenza del globo. Questi archi essendo stati misurati in molti luoghi distanti tra di loro, altri presso il polo, altri presso l’Equatore, altri nel mezzo, hanno rivelato che al polo essi sono più lunghi, e all’Equatore più corti, benchè comprendano un egual numero di gradi; donde si è concluso che la Terra non è sferica, ma schiacciata ai poli e rilevata all’Equatore. Dalle molte misure confrontale tra di loro si sono rilevati gli elementi seguenti:

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Gli astronomi chiamano parallasse lo spostamento angolare apparente di un astro per il cambiamento di posto dell’osservatore; così se l’osservatore dal centro passasse realmente in A o in B vedrebbe la Luna apparentemente spostarsi di un arco ac o bc. Questo spostamento è tanto maggiore quanto l’astro è più vicino, e si può sempre determinare la distanza conosciuto che sia lo spostamento dell’osservatore, e l’arco di spostamento. Per ciò, trovare la parallasse di un astro o trovare la sua distanza sono frasi equivalenti.

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La pioggia scendendo tranquillamente per la verticale AB fig. 74) nel Fig. 74 mentre che la barca camminava per CB, ne nasceva per le gocciole d’acqua un moto relativo inclinato AC che era diretto secondo la diagonale del parallelogrammo costruito sulle due rette rappresentanti la velocità della barca e della pioggia.

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Checchè ne sia di questo aneddoto, la teoria è vera: alle gocce di pioggia si sostituiscano le molecole luminose, nelle quali allora si credeva consistere la luce, e alla barca si sostituisca la Terra; considerando una stella collocata presso il polo della ecclittica in S, fig. 75) essa invierà Fig. 75 i suoi raggi SA normali al piano dell’orbita terrestre; l’osservatore in moto secondo la tangente dell’orbita AB, dovrà vedere la direzione del raggio luminoso inclinato secondo la diagonale AC, che nasce dalla combinazione del suo moto di traslazione AB con quello della luce emanata dalla stella secondo SA.

Pagina 280

Pagina 95

Lezioni di meccanica razionale. Volume primo

507401
Tullio Levi Civita - Ugo Amaldi 8 occorrenze

. - Si consideri un antiparallelogramma, cioè un quadrangolo piano intrecciato ABCD a lati opposti uguali (AB = CD, AC = BD), e lo si immagini a lati rigidi ed articolato, cioè dotato di cerniere nei vertici.

Pagina 235

Dei due punti C e D, rimangono assegnate le traiettorie quali circonferenze di centri A e B rispettivamente, cosicché (n. 4) il centro istantaneo I è l’intersezione di AC con BD.

Pagina 235

queste due somme avendo valore costante (cioè indipendente dalla posizione di CD), perché sempre eguale alla lunghezza comune delle due aste AC, BD. Possiamo quindi concludere: Le traiettorie polari λ ed l sono ellissi eguali, aventi rispettivamente per fuochi i vertici fissi A, B e i vertici mobili C, D.

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La corda si fa passare per la gola di una carrucola C in modo che il tratto AC sia orizzontale. Per quanto abbiamo già avuto occasione di rilevare (cfr. Cap. VII, § 8) si potrà in prima approssimazione ritenere che la corda eserciti in A una trazione orizzontale eguale al peso (anzi all’importo complessivo dei pesi, compreso quello del piatto) di cui è caricata in B.

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Le diagonali AC, BD lo decompongono ciascuna in due triangoli ABC, ADC e BAD, BCD.

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Due aste AC, BC fissate (a cerniera) in A e in B rispettivamente, e collegate tra loro (pure a cerniera) in C, sono caricate di pesi (comunque distribuiti) e si trovano in equilibrio (in piano verticale). Determinare le reazioni, (due per ciascuna asta, coll’avvertenza che in C si destano azioni eguali ed opposte).

Pagina 559

Si abbiano quattro asticelle rigide eguali connesse a cerniera a due a due, in guisa da formare un rombo ABCD; e questo sia mantenuto in una data configurazione da una quinta asticella rigida collegante B con D, per modo che sia Θ l’angolo Il sistema, quando sia appeso ad un uncino in A e assoggettato ad un peso p in C, si disporrà in modo che la AC risulti verticale.

Pagina 684

si vede (cfr. la figura) che ψ è pure l’angolo in A della AC (linea d’azione di R 1) colla verticale ascendente AO.

Pagina 710

Plico del fotografo: trattato teorico-pratico di fotografia

515747
Venanzio Giuseppe Sella 5 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia G.B. Paravia e Comp.
  • Torino
  • Fotografia
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verso la perpendicolare SP, prendendo la direzione AC. Lo stesso fascio di raggi sortendo dal vetro, e venendo nell’aria, che è un mezzo meno denso, viene piegato nella direzione opposta, in modo da acquistare una direzione parallela alla primitiva, ma non coincidente con essa. Perciò quando da un mezzo meno denso la luce penetra in un mezzo più denso, l’angolo di incidenza è più grande di quello di rifrazione (RAS, angolo di incidenza, è maggiore di CAP, angolo di rifrazione) e viceversa nel caso opposto, quando la luce passa da un mezzo più denso ad uno meno denso. La luce rifratta da certe sostanze cristalline, per es. lo spato d'Islanda, acquista due direzioni diverse. Un tal fenomeno si distingue col nome di rifrazione doppia. Non crediamo doverci intrattenere intorno a questa, ma solamente intorno alla prima rifrazione.

Pagina 063

Il pennello di luce R che cade sulla faccia AC di un prisma, di cui la figura adiacente rappresenta una sezione principale, si rifrange avvicinandosi alla normale p i

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Sia D la distanza dell’oggetto dalla lente, ossia AC.

Pagina 086

d la distanza del suo foco o della sua immagine, ossia aC,

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Infatti, se MC è minore di AC, si sa che deve essere invece m C maggiore di a C, e per conseguenza m non può essere sulla retta b a, ma si trova in m’. Però, se il rapporto della grandezza dell’oggetto A B colla distanza sua dalla lente è assai piccolo, il punto m’ sarà assai vicino al punto m, in cui la retta C m’ taglia la retta b a, ed essendo il divario m m’ trascurabile, l’immagine di A B potrà considerarsi come rappresentata dalla retta a b.

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Problemi della scienza

525062
Federigo Enriques 6 occorrenze

Se tre punti A, B, C di un piano sono tali che il segmento BC non sega la retta a ed il segmento AB la sega, il segmento AC segherà la a;cioè se B, C sono dalla medesima parte di a, ed A, B da parte opposta, anche A, C saranno da parte opposta.

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Quindi la retta AB viene otticamente definita come il luogo dei punti le cui immagini cadono in T (immagine di B), e la retta AC parimente come il luogo dei punti la cui immagine cade in T (immagine di C).

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AB = AC.

Pagina 196

Ma per l'intermezzo della rappresentazione della retta non passante pel centro di vista, la retta AC si palesa come identica alla CA, e poichè qui si possono ripetere le precedenti considerazioni per riguardo ad un altro punto D: CA = CD.

Pagina 196

Per spiegare tale resultato negativo Lorentz stesso e FITZ-GERALD hanno fatto l'ipotesi che tutte le lunghezze dei corpi in moto subiscano un piccolo accorciamento nel senso della traslazione; quindi le distanze AB, AC che nell'esperimento appariscono uguali, in realtà (cioè rispetto all'etere) sieno da riguardare come diverse.

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In S sono dati tre punti A, B, C vertici di un triangolo isoscele, rettangolo in A; AB è la direzione del moto traslatorio di S, AC è perpendicolare a questa; allora le velocità di propagazione della luce da A in B, e da A in C debbono essere diverse.

Pagina 304

L'Opinione

541753
Quintino Sella 1 occorrenze
  • 1863
  • Tipografia dell'Opinione diretta da C. Carbone
  • Torino
  • alpinismo
  • UNIPIEMONTE
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Ac velut ille canuum morsu de montibus altis Actum aper, multos Vesolus quem pinifer annos Defendit... Æneid. X, 707. Ma qual è l'italiano non affatto insensibile alle bellezze della natura, il quale non desideri soggiogare questa splendida montagna, la cui vetta è per intiero nostra?

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