Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abusivo

Numero di risultati: 12 in 1 pagine

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I fenomeni del dominus abusivo e della eterodirezione dell'impresa societaria - abstract in versione elettronica

114444
Panzani, Luciano 1 occorrenze
  • 2010
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I fenomeni del dominus abusivo e della eterodirezione dell'impresa societaria

La regolarizzazione in corso dell'immobile abusivo non sospende l'efficacia della rettifica IVA operata - abstract in versione elettronica

114622
Ianniello, Barbara 1 occorrenze
  • 2010
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La regolarizzazione in corso dell'immobile abusivo non sospende l'efficacia della rettifica IVA operata

Fatti economici "apparenti" e obbligazione tributaria: l'abuso del diritto entra nel "recinto" della simulazione - abstract in versione elettronica

114949
Beghin, Mauro 1 occorrenze
  • 2010
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La mancanza di ragioni economiche non può rappresentare il metro per valutare l'assetto abusivo o elusivo di un'operazione. Nel nostro sistema esistono molteplici situazioni nelle quali le scelte del contribuente sono dominate da profili di mera opportunità fiscale, senza che quelle fattispecie declinino automaticamente nell'abuso o nell'elusione. Con riguardo all'ICI, non si può dubitare del fatto che la tassazione deve operare in ragione della reale natura del cespite. Il problema è stabilire se il vincolo pertinenziale sia stato creato o meno, sapendo che, laddove esso possa reputarsi meramente "apparente",l'infedele dichiarazione declinerà nell'evasione fiscale.

Le misure escludenti come illecito antitrust nel diritto comunitario - abstract in versione elettronica

115839
Colangelo, Giuseppe 1 occorrenze
  • 2010
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L'analisi e i criteri di valutazione delle condotte tenute dalle imprese dominanti sono al centro di un acceso dibattito in corso in Europa e negli Stati Uniti: se per questi ultimi l'avvento della nuova amministrazione ha comportato un ripensamento degli orientamenti della policy antitrust il cui esito non è stato ancora esplicitato, il quadro comunitario ha trovato invece recentemente espressione negli Orientamenti che la Commissione europea ha adottato con una comunicazione sull'applicazione dell'art. 82 del Trattato al comportamento abusivo delle imprese dominanti volto all'esclusione dei concorrenti dal mercato. Per queste ragioni appare più che mai opportuno analizzare analiticamente le varie misure escludenti poste in essere dalle imprese dominanti che, alla luce degli orientamenti comunitari e della casistica giurisprudenziale, possono essere considerate come illeciti antitrust.

Il ruolo del limite espresso dall'art. 5, comma 3, del d.lg. n. 196/2003 nella struttura del delitto di trattamento illecito di dati personali - abstract in versione elettronica

116263
Celi, Loredana 1 occorrenze
  • 2010
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., la pronuncia di seguito annotata - apprezzabile là dove prospetta una reinterpretazione "globale" dell'art. 167 del d.lg. 196/2003 che ricollega alle norme incriminatrici ivi contenute la "clausola limitativa del tipo legale" prevista dal comma 3 dell'art. 5 del decreto medesimo - suscita perplessità quanto alla riconducibilità della condotta di estrazione di dati di traffico telefonico tramite l'accesso abusivo ad un sistema informatico protetto da misure di sicurezza nell'anzidetta clausola di limitazione. Tale interpretazione infatti sembra trascurare i principi-guida del microsistema normativo di riferimento, la finalità strumentale delle misure cautelari tipizzate dal "Codice" per la privacy, consistente nella eliminazione o quanto meno riduzione del rischio di "accesso non autorizzato" ai dati ed ai sistemi, nonché gli obiettivi dichiarati dal legislatore che sono quelli di garantire che il trattamento dei dati personali si svolga nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, con particolare riferimento alla riservatezza, all'identità personale ed al diritto alla protezione dei dati personali.

La segregazione dell'intero patrimonio aziendale nel trust non consente il normale svolgimento della procedura concorsuale in danno alla massa dei creditori - abstract in versione elettronica

116715
Pirruccio, Paolo 1 occorrenze
  • 2010
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In quest'ultimo caso, vi è un utilizzo abusivo e fraudolento del trust che, non perseguendo interessi meritevoli di tutela, produce effetti ripugnanti per il nostro ordinamento giuridico poiché mira ad aggirare le norme imperative (e pubblicistiche) che presiedono alla liquidazione fallimentare. Occorre però precisare che il giudice - la cui decisione è stata pienamente confermata dal collegio in sede di reclamo - non ha dichiarato la nullità del trust (per la quale si dovrà attendere - eventualmente - una prossima pronuncia di merito del Tribunale di Milano che è già stato investito della questione su istanza dalla curatela fallimentare), ma ha potuto esclusivamente rilevare la citata nullità al solo fine di rigettare una domanda cautelare che era stata avanzata dal trustee nominato dal guardiano del trust.

Profili amministrativistici del delitto di abusivo esercizio di attività bancaria e qualificazione dello stesso in termini di reato di durata - abstract in versione elettronica

118172
Di Vico, Daniela 2 occorrenze
  • 2010
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Profili amministrativistici del delitto di abusivo esercizio di attività bancaria e qualificazione dello stesso in termini di reato di durata

La Cassazione, dopo essersi soffermata sull'ambito di applicazione del delitto di abusivo esercizio di attività bancaria, esamina la duplice questione relativa all'operatività del silenzio-assenso con riferimento all'istituto dell'autorizzazione allo svolgimento della relativa attività, nonché dell'eventuale disapplicabilità, da parte del g.o. del provvedimento di diniego illegittimo con conseguente decisione assolutoria; infine, analizza la natura del delitto di abusivo esercizio di attività bancaria avendo riguardo al fattore temporale ed al ruolo dallo stesso ricoperto nell'economia del reato.

Recesso ad nutum e valutazione di abusività nei contratti tra imprese: spunti da una recente sentenza della Cassazione - abstract in versione elettronica

119501
Macario, Francesco 1 occorrenze
  • 2010
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La Corte di cassazione si pronuncia sul controllo giudiziale relativo all'esercizio del recesso ad nutum da parte di una casa produttrice automobilistica nei confronti di un cospicuo numero di suoi concessionari, i quali lamentano il carattere abusivo del recesso. La pronuncia suscita interesse, e certo non mancherà il dibattito in dottrina tra gli studiosi impegnati a discutere e ridefinire le linee guida del nuovo diritto dei contratti, anche alla luce dell'ampiezza argomentativa con cui la Suprema Corte ha ritenuto di motivare la decisione di cassare con rinvio una sentenza che, a dire del giudici di legittimità, non avrebbe valutato se il recesso ad nutum contrattualmente previsto fosse stato in concreto esercitato correttamente o, al contrario, abusivamente, in tal modo perseguendo il recedente fini diversi e ulteriori rispetto a quelli consentiti dall'ordinamento (è quasi testualmente una delle espressioni dell'articolata motivazione). Al centro dell'elaborato percorso motivazionale la Corte colloca il concetto, tradizionalmente materia di dibattito tra i giuristi di ogni epoca, di abuso del diritto, chiamato ad operare come criterio decisivo per la soluzione di una delle più frequenti controversie nei rapporti tra imprese attive nel settore della distribuzione commerciale

Divieto di conversione dei contratti a termine nel settore pubblico - abstract in versione elettronica

120769
Serra, Dionisio 1 occorrenze
  • 2010
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La questione più spinosa in materia è quella delle sanzioni applicabili in caso di uso abusivo di contratti a termine da parte del datore di lavoro pubblico: l'art. 36 del D.Lgs. n. 165 del 2001 esclude nel settore pubblicistico meccanismi di conversione legale del rapporto di lavoro a termine illegittimamente stipulato, riconoscendo solo il risarcimento dei danni. Tale disciplina sanzionatoria è stata ritenuta legittima sia dalla Corte Costituzionale sia dalla Corte di Giustizia europea.

Abuso del diritto: il contratto inopponibile all'erario - abstract in versione elettronica

120895
Capo, Luciana 1 occorrenze
  • 2010
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Il contratto o il negozio giuridico abusivo è il mezzo che consente l'ottenimento di un indebito vantaggio tributario ed è, pertanto, "inopponile" all'erario. La decisione in commento richiama espressamente questi risultati giurisprudenziali e, in modo innovativo, accosta la nozione di divieto di abuso del diritto a quella di contratto simulato o nullo perché in frode alla legge. In base al divieto di abuso del diritto, il presupposto del risparmio fiscale indebito è la realizzazione di contratti o negozi giuridici al fine di applicare una norma tributaria favorevole. Il riferimento alle ragioni economicamente apprezzabili, contenuto nel principio di abuso del diritto elaborato dalle SS.UU., ne limita l'applicazione alle operazioni compiute nell'ambito di un'impresa o di un'attività professionale. Infine, il divieto in questione, come definito dalle SS.UU., non riguarda quelle norme di favore costituenti un'agevolazione fiscale.

La sentenza Caja de Ahorros e l'armonizzazione tradita - abstract in versione elettronica

121539
Viglianisi Ferraro, Angelo 1 occorrenze
  • 2010
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Interrogata circa la compatibilità col diritto sovranazionale di una disciplina interna, come quella spagnola, che ammetta la possibilità per il giudice nazionale di operare una verifica del carattere abusivo delle clausole vertenti "sulla definizione dell'oggetto principale del contratto" o "sulla perequazione tra il prezzo e la remunerazione, da un lato, e i servizi o i beni che devono essere forniti in cambio, dall'altro", la Corte ha ritenuto (con una pronuncia che solleva alcune perplessità) che la previsione, all'interno di uno dei Paesi europei, di un siffatto accertamento giudiziario non contrasta con il diritto dell'Unione, considerata la facoltà, concessa ai legislatori nazionali dall'art. 8 della direttiva comunitaria in questione, di elaborare meccanismi più severi di tutela dei consumatori.

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