Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abrogato

Numero di risultati: 14 in 1 pagine

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Il reato sulla disciplina igienica degli alimenti è abrogato? - abstract in versione elettronica

129770
Catellani, Stefano 1 occorrenze
  • 2012
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Il reato sulla disciplina igienica degli alimenti è abrogato?

Il foro erariale ed il rito da seguire in appello in materia di opposizione a sanzioni amministrative - abstract in versione elettronica

130133
Amendolagine, Vito 1 occorrenze
  • 2012
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Le controversie che prima dell'entrata in vigore del d.lg. n. 51 del 1998, erano attribuite alla competenza del pretore per limite di valore e che sono, in base al vigente art. 9 c.p.c. e del d.lg. n. 51 del 1998, art. 244, di competenza del tribunale in composizione monocratica, sono soggette alle regole processuali del c.d. foro erariale di cui all'art. 25 c.p.c. e r.d. n. 1611 del 1933, art. 6 dovendosi ritenere implicitamente abrogato per incompatibilità in parte qua il r.d. n. 1611 del 1933, art. 7, che stabiliva l'inapplicabilità della regola del foro erariale nelle cause di competenza del pretore. Ciò però non esclude che la disciplina del foro erariale sia derogata, per effetto di specifiche disposizioni del legislatore ogni volta che sia manifesto l'intento di determinare la competenza per territorio sulla base di elementi diversi ed incompatibili rispetto a quelli risultanti dalla regola del foro erariale e, perciò, destinati a prevalere su quest'ultima. Pertanto, si deve ritenere che l'esenzione dal foro erariale per le cause di opposizione a sanzioni amministrative deriva dall'essere stabilita la competenza per territorio del giudice del luogo in cui è stata commessa la violazione, per un'esigenza di "prossimità" rimasta attuale anche dopo la soppressione delle preture, dovendosi ritenere che l'esenzione suddetta non sia venuta meno, per il campo delle sanzioni amministrative, a differenza che per gli altri giudizi già di competenza del pretore e ora del giudice di pace o del tribunale. Conseguentemente l'esenzione suddetta non è venuta meno per le sanzioni amministrative, con la precisazione che la stessa si riferisce espressamente soltanto al primo grado, ma può senz'altro essere estesa anche all'appello. I due commi dell'art. 7 innanzi citato sono infatti strettamente collegati, poiché il secondo fa riferimento esclusivamente ai giudizi suddetti menzionati nell'altro, nel cui ambito non sono comprese le cause di opposizione in materia di sanzioni amministrative, esenti dalla regola del foro erariale. Poiché il legislatore si è limitato ad assoggettare ad appello le sentenze e le ordinanze di cui trattasi senza null'altro disporre, ne consegue che nel giudizio di gravame vanno osservate in quanto applicabili e nei limiti della compatibilità, le norme ordinarie che disciplinano lo svolgimento di quello di primo grado davanti al tribunale.

Novità normative in tema di compensi per prestazioni professionali di avvocato - abstract in versione elettronica

130767
Di Marzio, Mauro 1 occorrenze
  • 2012
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"decreto Bersani", che aveva abolito i minimi tariffari e fatto cadere il divieto del patto di quota lite, il recente "decreto Crescitalia", convertito nel marzo scorso, ha abrogato la stessa tariffa forense, in previsione della sua sostituzione con una nuova tariffa di provenienza ministeriale, ponendo inoltre a carico dell'avvocato precisi obblighi informativi.

Il risultato referendario e l'attuale disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica prevista dal d.l. n. 138 del 13 agosto 2011, conv. con legge 14 settembre 2011, n. 148 - abstract in versione elettronica

131085
Antonelli, Valentina 1 occorrenze
  • 2012
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Il recente decreto del 13 agosto e la legge del 14 settembre hanno introdotto una serie di regole che riflettono i principi fondamentali del regolamento abrogato, cambiando solo la soglia massima di utilizzo dell'istituto dell'in house. Infatti un elemento nuovo è costituito dal fatto che la soglia sotto la quale è possibile procedere all'affidamento diretto dei servizi pubblici locali passa da 200.000,00 a 900.000,00 euro (quale valore annuo del servizio pubblico). La nuova normativa ripropone infatti, con non molte modifiche, le precedenti disposizioni abrogate dal referendum, ma sottrae dal suo ambito di applicazione il servizio idrico integrato (in conformità con la volontà dei cittadini). Infatti l'architettura di base della disciplina dei servizi pubblici economici non è cambiata in modo significativo, poiché i principi fondamentali del processo di liberalizzazione è di fatto riproposta, con l'unica modifica relativa all'innalzamento della soglia richiamata.

Falsità nelle relazioni delle società di revisione: esclusa la responsabilità da reato dell'ente - abstract in versione elettronica

131101
Bozheku, Ersi 1 occorrenze
  • 2012
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A dieci anni di distanza dall'entrata in vigore della disciplina sulla responsabilità amministrativa da reato degli enti di cui al D.lg. n. 231 del 2001, la Suprema Corte di cassazione a Sezioni Unite - chiamata per la prima volta a decidere in tema di responsabilità da reato dell'ente nelle ipotesi in cui il reato presupposto espressamente previsto nel novero dei reati ex n. 231 del 2001 sia abrogato e successivamente riscritto da altre disposizioni del decreto legislativo di abrogazione - ha osservato che il rinvio formale ad un illecito penale cui fanno riferimento le norme previste negli artt. 24 e ss. del D.lg. 231 del 2001, deve intendersi quale rinvio fisso, nel senso che occorre far riferimento alle norme incriminatici espressamente richiamate e non al loro contenuto (rintracciabile anche in altre disposizioni di legge) e ciò in quanto anche in tema di responsabilità da reato degli enti vige il principio di tassatività il quale preclude all'interprete l'individuazione discrezionale di aree di applicazione del D.lg. n. 231 del 2001. Più esattamente, il rinvio formale cui fa riferimento la norma inserita nel D.lg. n. 231 del 2001 deve intendersi tassativo ed operante solo con riferimento alle fattispecie ivi determinate e non può essere in alcun modo arricchito, se non dal legislatore. Pertanto, nel caso sottoposto al vaglio dei giudici di legittimità, l'art. 174-bis TUF (confluito nell'art. 27 D.lg. n. 39 del 2010) - evocato dal P.M. quale reato presupposto per affermare la responsabilità della società imputata poiché avente lo stesso contenuto dell'abrogato art. 2624 c.c. espressamente richiamato dall'art. 25-ter D.lg. n. 231 del 2001 - sia del tutto estraneo al novero dei reati di cui al D.lg. 231 del 2001: secondo le Sezioni Unite il richiamo a tale norma (art. 174-bis TUF) è privo di sostegno giuridico, dal momento che si tratta di una disposizione che non ha mai fatto parte del quadro normativo di cui al D.lg. 231 del 2001.

La "never ending story" dei servizi pubblici locali di rilevanza economica tra aspirazioni concorrenziali ed esigenze sociali: linee di tendenza e problematiche aperte alla luce del d.l. n. 138/2011, convertito nella legge n. 148/2011 - abstract in versione elettronica

131977
Furno, Erik 1 occorrenze
  • 2012
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Riflessioni sulla fusione di società soggette a procedura concorsuale - abstract in versione elettronica

132131
Di Sarli, Maria 1 occorrenze
  • 2012
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Il d.lgs. 6/2003 ha abrogato l'art. 2501, comma 2, contenente il divieto per le società soggette a procedura concorsuale di partecipare ad una fusione. Lo studio analizza la portata di tale abrogazione e in particolare affronta la questione della compatibilità della fusione con le procedure concorsuali, individuando alcuni casi in cui, pur in assenza di un esplicito divieto, la società soggetta a fallimento non può partecipare alla fusione.

Competenza esclusiva del Giudice di pace in base all'abrogato art. 22-bis l. n. 689/1981 - abstract in versione elettronica

132646
Gaetani, Michele M. 1 occorrenze
  • 2012
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Figli naturali e potestà genitoriale tra l'art. 317 bis c.c. e la l. n. 54/2006 - abstract in versione elettronica

133993
Mansi, Giovanni 1 occorrenze
  • 2012
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Nello specifico, i giudici di legittimità hanno affermato, in adesione a quanto sostenuto da parte della dottrina, che l'art. 317 bis, comma 2, c.c. sia stato tacitamente e parzialmente abrogato per effetto della l. n. 54/2006, risultando con la stessa totalmente incompatibile. Tale decisione si espone, a ben vedere, a critiche di ordine logico-giuridico e di carattere pratico.

I compensi professionali forensi dopo il decreto sulle liberalizzazioni - abstract in versione elettronica

134537
Scarselli, Giuliano 1 occorrenze
  • 2012
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Il sistema di tariffe "ordinistico" viene abrogato; il compenso per le prestazioni professionali è stabilito liberamente tra avvocato e cliente; la liquidazione del compenso da parte di un organo giurisdizionale è determinato con riferimento a parametri stabiliti con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con quello dell'economia; la misura del compenso deve essere in ogni caso previamente resa nota dall'avvocato al cliente con un preventivo di massima; la durata del tirocinio per l'accesso alla professione non può essere superiore a diciotto mesi e i primi sei possono coincidere con il periodo finale di studi universitari. Queste le novità che lo scritto affronta e commenta. Nelle conclusioni l'A. ritiene che si tratti di una riforma più di facciata che di sostanza, atteso che molte delle prescrizioni di cui all'art. 9 erano già contenute in precedenti leggi dello Stato e nello stesso codice deontologico forense, e si augura che presto possa essere approvata la riforma della professione forense, poiché anche in questa materia, come in altre, la professione di avvocato sembra necessitare di una disciplina separata rispetto a quella delle altre professioni, cosa che in questo caso non è avvenuta.

Il punto aggiornato sull'incoerenza della disciplina del sindaco unico - abstract in versione elettronica

135351
Bernardi, Daniele 1 occorrenze
  • 2012
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Il lavoro è volutamente aggiornato al d.l. 5/2012, senza tenere conto della successiva legge di conversione che ha abrogato la disciplina introdotta nei provvedimenti precedenti riguardanti le Società per azioni perché, nei primi tre paragrafi, sono contenute argomentazioni tecniche che hanno rilevanza anche per le successive parti che interessano le società a responsabilità limitata. Sono affrontati e commentati nel lavoro tutti i documenti interpretativi e delle associazioni di categoria succedutisi sino al febbraio 2012. Le tesi sostenute sono in chiave sia di incoerenza sostanziale della nuova disciplina sulla vigilanza nelle S.r.l. sia sulla necessità per il Legislatore di tornare su questi temi di rilevanza sistemica con provvedimenti di riforma più meditati per evitare squilibri nella vigilanza e controllo societario che potrebbero rivelarsi più dannosi degli apparenti benefici derivanti da un sistema semplificato che ha il solo obiettivo dichiarato di una riduzione degli oneri e delle ridondanze amministrative delle imprese.

Per l'esercizio comune della potestà dei genitori naturali occorre la convivenza - abstract in versione elettronica

135669
Sesta, Michele 1 occorrenze
  • 2012
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Il Collegio, discostandosi da una recente pronuncia della Corte di cassazione ed accogliendo le critiche sollevate da parte della dottrina, afferma che l'art. 317 bis, comma 2, c.c. non sia stato tacitamente parzialmente abrogato per effetto della l. n. 54/2006 e che pertanto nell'ipotesi di genitori naturali che abbiano riconosciuto il figlio ma che non siano conviventi, l'esercizio della potestà spetti a quello che convive col figlio.

Coniugi "diventati" dello stesso sesso e "divorzio automatico" - abstract in versione elettronica

135691
Spangano, Alessandra 1 occorrenze
  • 2012
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"divorzio automatico", in conseguenza del mutamento di sesso di uno degli sposi, come già previsto dall'art. 4, l. 164/82, da non ritenersi abrogato dall'art. 3, lett. g), l. 898/70, così avallando l'iniziativa dell'ufficiale di stato civile che aveva annotato il mutamento di sesso sull'atto di matrimonio della persona, dando atto della cessazione del matrimonio della stessa. L'eventuale persistenza di un matrimonio tra persone "divenute" dello stesso sesso, infatti, è incompatibile con la disciplina positiva dell'istituto matrimoniale, che vede nella diversità di sesso tra gli sposi "il presupposto suo legittimo più indispensabile". Tale opzione interpretativa risulta da ultimo confermata dall'art. 31, D.lgs. 150/11.

Il servizio idrico integrato e il regime giuridico delle reti - abstract in versione elettronica

135979
Altieri, Andrea Maria 1 occorrenze
  • 2012
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Infatti, la riforma dei servizi pubblici locali introdotta dall'art. 23-bis della l. n. 133/2008, ribadendo la proprietà pubblica delle reti, ha abrogato tacitamente l'art. 113, c. 13 del Testo unico degli enti locali che prevedeva la possibilità di istituire società delle reti di proprietà degli enti locali. In questo modo, però, viene meno un importante strumento che avrebbe potuto facilitare il finanziamento degli interventi per il miglioramento delle reti e della qualità del servizio idrico integrato.

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