Le disposizioni di cui agli articoli da 61 a 69-bis del decreto legislativo n. 276 del 2003 sono abrogate e continuano ad applicarsi esclusivamente per la regolazione dei contratti già in atto alla data di entrata in vigore del presente decreto.
Sono abrogate le seguenti disposizioni di legge: a) il decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 61; b) il decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, salvo quanto previsto al comma 2 e fermo restando quanto disposto dall'articolo 9, comma 28, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122; c) l'articolo 3-bis, del decreto-legge 11 giugno 2002, n. 108, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2002, n. 172; d) gli articoli 18, commi 3 e 3-bis, da 20 a 28, da 33 a 45, nonché da 70 a 73 del decreto legislativo n. 276 del 2003; e) l'articolo 3, comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81; f) l'articolo 32, commi 3, lettera a), dalle parole «ovvero alla nullità del termine apposto al contratto di lavoro» fino alle parole «è fissato in 180 giorni», 5 e 6 della legge 4 novembre 2010, n. 183; g) il decreto legislativo 14 settembre 2011, n. 167, salvo quanto disposto dall'articolo 47, comma 5; h) l'articolo 1, commi 13 e 30, della legge 28 giugno 2012, n. 92; i) l'articolo 28, commi da 2 a 6, del decreto-legge n. 179 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 221 del 2012; l) l'articolo 8-bis, comma 2, del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, e successive modificazioni, fatti salvi, fino alla loro conclusione, i programmi sperimentali per lo svolgimento di periodi di formazione in azienda già attivati; m) le disposizioni vigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto, non espressamente richiamate, che siano incompatibili con la disciplina da esso introdotta.
L'A. conclude osservando che una eventuale dichiarazione di incostituzionalità della legge di delega, priva di conseguenza pratiche perché il relativo decreto legislativo ha disposto l'abrogazione di disposizioni nella maggioranza dei casi già abrogate o insuscettibili di produrre effetti, sarebbe significativa perché riaffermerebbe il valore e l'importanza delle norme sulla normazione.
In particolare, ci si pone l'interrogativo se le disposizioni richiamate nel provvedimento (art. 4 R.D. n. 239/1942, art. 2 L. n. 1064/1955 e art. 5, comma 1, L. n. 1745/1962) debbano considerarsi implicitamente abrogate dalla disciplina "medio tempore" intervenuta in materia di protezione dei dati personali (artt. 23 e 24 D.Lgs. n. 196/2003) e dal diritto societario riformato che nel novellato art. 2421 c.c., non recepisce più la regolamentazione di cui alla serie di disposizioni richiamate.