Io, ripeto, mi compiaccio che siano queste le conseguenze della riforma del giuoco del lotto perchè mi compiaccio semprechè veggo un passo fatto verso la abolizione di questo giuoco, e quindi verso la moralità delle popolazioni, ma però io non so comprendere come compiacendoci di un progresso morale noi possiamo conciliare con questo progresso morale un progresso finanziario. Per conseguenza, parlando finanziariamente, discutendo ora di cifre, e nel fissare le presunzioni dell'attivo dovendo allontanarci il meno possibile dalla realtà, io proporrei, se la Commissione non crede diversamente, che la cifra da stanziarsi in bilancio riguardo al lotto fosse di due milioni di meno di quello che è previsto nella relazione.
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Sta bene, sono otto milioni ora, a cagione della seguita abolizione di tutti gli uffici de' vari Governi antichi d'Italia, ma questo non è lo stato normale. Se omai costantemente si fosse praticato quello che ora s'è proposto di fare il Ministero, cioè che non si fossero impiegati che coloro che erano in disponibilità, se egli, il signor Sella e gli altri che furono ministri con lui, ed i loro antecessori avessero seguito questa norma, a quest'ora gli impiegati in disponibilità sarebbero molto meno numerosi di quel che sono e non si pagherebbero otto milioni. Questa somma dunque si paga per colpa vostra e dei vostri colleghi e de' vostri predecessori.
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Noi dobbiamo confidare che quando si verifichi il caso di qualche abolizione di offici i ministri conserveranno coloro che hanno un merito maggiore e che possono rendere maggiori servizi alla patria, e porranno in disponibilità coloro i quali non sono pari all'alta loro missione.
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