Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNITUSCIA

Risultati per: abolito

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VIII legislatura – Tornata del 15 dicembre 1863

572707
Cassinis 3 occorrenze
  • 1863
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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Nelle provincie meridionali v'era un sistema, che oggi venne abolito mercè l'ordinamento nuovo. Si facilitava al giuocatore il pagamento pel fine della settimana.

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Per queste due potenti ragioni, cioè per l'aumento del minimum delle giuocate, e per aver abolito la promessa nelle provincie meridionali io credo che per lo meno due quinti dei proventi verranno a cessare. Io, ripeto, mi compiaccio che siano queste le conseguenze della riforma del giuoco del lotto perchè mi compiaccio semprechè veggo un passo fatto verso la abolizione di questo giuoco, e quindi verso la moralità delle popolazioni, ma però io non so comprendere come compiacendoci di un progresso morale noi possiamo conciliare con questo progresso morale un progresso finanziario. Per conseguenza, parlando finanziariamente, discutendo ora di cifre, e nel fissare le presunzioni dell'attivo dovendo allontanarci il meno possibile dalla realtà, io proporrei, se la Commissione non crede diversamente, che la cifra da stanziarsi in bilancio riguardo al lotto fosse di due milioni di meno di quello che è previsto nella relazione.

Pagina 2325

Egli dice che bisogna moralizzare diminuendo il giuoco del lotto; io non la vedo in questo modo; il giuoco del lotto va abolito e questa sarà una cosa veramente morale. Ma l'antica consuetudine del giuoco, i bisogni dell'erario costringono a dissimulare l'immoralità che si commette tenendo in piedi ancora questo giuoco del lotto.

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VIII legislatura – Tornata del 23 febbraio 1863

607082
Tecchio 1 occorrenze
  • 1863
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
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Anzi a dimostrare maggiormente che questo servizio che l'onorevole Capone considera come il prototipo della perfezione non è accolto con favore dai deputati delle provincie meridionali, soggiungerò ancora che il deputato Nisco nell'ordine del giorno da lui proposto in altra tornata domanda che sia abolito il servizio interno postale delle provincie meridionali e sia riformato a norma del rimanente dello Stato; domanda cioè che il servizio di posta interna, il quale è attualmente affidato ai fattorini pagati dai comuni sia fatto per conto dello Stato da fattorini pagati dallo Stato; e nello stesso tempo invita il Governo a far sì che gradatamente nel periodo di dieci anni tutto il servizio postale rurale sia unificato tra le provincie meridionali e le provincie settentrionali. Questo credo sia il senso dell'ordine del giorno dell'onorevole Nisco.

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