Egli provava anzitutto che le leggi restrittive in Piemonte risguardanti il diritto di associazione erano state abolite, e che nel piccolo regno subalpino non era stato mai violato. Ed è vero; ciò non avvenne mai, nemmeno nei tempi in cui l'Austria accampava minacciosa sul Ticino. Egli ricordava che il Consiglio di Stato, interpellato a proposito di leggi regolatrici del diritto di riunione, rispondeva negativamente dicendo: che doveva essere assoluto, senza confini, senza restrizioni, e concludeva che il debito di un Governo che regge un paese libero sta soltanto nell'invigilare. E soggiungeva:
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Ma non perchè abbiamo noi, abolite e soppresse le corporazioni religiose, ne segue che sieno del pari abolite in tutto il mondo cattolico. Esistono Stati e paesi nei quali si reca sulla loro esistenza un giudizio del tutto diverso dal nostro.
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