Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIOR

Risultati per: abolire

Numero di risultati: 5 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

391360
Toniolo, Giuseppe 1 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
  • UNIOR
  • w
  • Scarica XML

Il diritto liberale, dalla rivoluzione francese ad oggi, si appuntò a disconoscere, menomare, abolire l'esistenza di questi enti intermedi fra gli individui e lo Stato; ma quasi per vendetta la stessa vita economica oscillò con gravissimo pericolo comune fra l'individualismo dissolvente e il collettivismo assorbente (Gierke).

Pagina 1.318

I problemi del dopoguerra

401630
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1918
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 32-58.
  • Politica
  • UNIOR
  • ws
  • Scarica XML

Si sono dovute abolire formule e alleggerire regolamenti, nel campo della vita comunale, e si sono chiamate le organizzazioni operaie a nuove rappresentanze e a partecipare a organismi di interesse statale nel campo del lavoro.

Pagina 51

Crisi e rinnovamento dello Stato

401937
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1922
  • Opera omnia. Seconda serie (Saggi, discorsi, articoli), vol. iii. Il partito popolare italiano: Dall’idea al fatto (1919), Riforma statale e indirizzi politici (1920-1922), 2a ed. Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2003, pp. 232-263.
  • Politica
  • UNIOR
  • ws
  • Scarica XML

Gli si attribuiva anzi il recondito pensiero di abolire la proporzionale o almeno ridurla all'impotenza. Si accorse che socialisti e popolari non sono forze sopprimibili e riducibili. Ora pensa che potrebbe essere lui, ancora destinato dagli dèi, a trovare l'equilibrio nella collaborazione dei socialisti coi popolari attraverso la democrazia; e questo stesso pensiero ha Nitti e forse lo avrà anche De Nicola.

Pagina 260

Il Parlamentarismo in Italia e la funzione del partito socialista

402505
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1907
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari–Società Naz. di Cultura, 1908, 166-191.
  • Politica
  • UNIOR
  • w
  • Scarica XML

Chi, nel breve corso di quel ministero, aveva occhi per vedere ed orecchi per sentire quali fossero gli uomini e i giornali più decisamente avversi al ministero, C'è, specialmente, a Roma, un certo numero di giornalisti e corrispondenti di giornali, clienti pitocchi e parassiti di tutti i ministri i quali....non pare abbiano alcuna velleità di abolire i fondi segreti, e questi furono ferocissimi contro l'on. Sonnino. quali le accuse mosse contro di questo, quale la maggior parte degli uomini che quel ministero componevano, quali, infine, le sole possibili spiegazioni dell'ostilità parlamentare e del modo col quale il ministero fu rovesciato, modo che deve avere offeso l'on. Sonnino assai più del fatto stesso della caduta, deve riconoscere la giustezza di quello che noi, diciamo, non soli né primi.

Pagina 183

I primi cattolici in Parlamento

403682
Murri, Romolo 1 occorrenze
  • 1908
  • Murri, R., La politica clericale e la democrazia, I, ne I problemi dell’Italia contemporanea, Ascoli Piceno-Roma, Giuseppe Cesari– Società Naz. di Cultura, 1908, 86-107.
  • Politica
  • UNIOR
  • w
  • Scarica XML

Dopo il grande sforzo fatto per abolire il potere temporale dei papi, 1'Italia moderna, sistemati in maniera abbastanza abile i suoi rapporti col pontificato e con la Chiesa, non aspira certamente a nuovi passi in avanti: molto più che, se nella sua precedente politica ebbe consenzienti molte coscienze religiose, questa volta le avrebbe tutte contro. Inoltre l'anticlericalismo di governo condurrebbe a una lotta immediata con la Santa Sede; il prestigio e l'influenza di questa nella vita internazionale, se vanno rapidamente diminuendo, sono forse ancora tali da poter creare seri imbarazzi all'Italia, qualora fosse fra i due lotta decisa e aperta. Si può dire dunque che, da questa parte, i cattolici che vanno in parlamento sfondano una porta aperta; c'è pericolo, anzi, che la loro presenza nuoccia piuttosto chegiovare, poiché quella che nei nostri governi fu sinora considerata come abilità politica e buon senso italiano, rischierebbe d'essere considerata come condiscendenza a un partito clericale, e può quindi provocare più forti e immediate reazioni anticlericali. Per questo, forse, il Vaticano ha mostrato di comprendere, prima e dopo l'abolizione del nonexpedit,cheun partito cattolico in parlamento potrebbe essere d'impaccio e non di vantaggio, e lo teme anche oggi, mentre non può oramai più impedire che esso si costituisca.

Pagina 96

Cerca

Modifica ricerca