La rivoluzione francese, sotto il pomposo ammanto delle ideologie egualitarie, trionfa, all'interno, per la forza della borghesia che, spezzati i ceppi e gli oneri impostile dalla nobiltà e dal clero, espande la sua vitalità prepotente; e rompe, all'estero, il cerchio dell'assedio straniero sotto la spinta di un nazionalismo xenofobo, che torna ai vecchi piani imperialistici francesi e, col pretesto di abolire i privilegi presso gli altri popoli, estende, a loro speso, i propri privilegi di nazione.