Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: ablatoria

Numero di risultati: 7 in 1 pagine

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Atto di acquisizione sanante e domanda di esclusione della restituzione senza limiti di tempo: rapporti fra i commi 1 e 3 del Testo Unico espropriazione - abstract in versione elettronica

94881
Conti, Roberto 1 occorrenze
  • 2006
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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La pronunzia in commento offre all'attenzione dell'interprete ulteriori aspetti problematici collegati alla possibilità di escludere la restituzione senza limiti di tempo del bene interessato da una procedura ablatoria disciplinata dall'art. 43 comma 3 T.U.E. L'A. si sofferma, in particolare, sulla possibilità del difensore dell'amministrazione espropriante di avanzare senza specifico mandato tale domanda di esclusione nell'ambito del giudizio di ottemperanza iniziato dal proprietario in seguito all'annullamento degli atti ablatori condividendo, nella sostanza, la soluzione espressa dal TAR.

Comunione legale e legittimazione processuale dei coniugi per le azioni a difesa del bene comune - abstract in versione elettronica

98969
Giorgetti, Mariacarla 1 occorrenze
  • 2007
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, affronta il tema della legittimazione ad agire dei coniugi in regime di comunione coniugale ed afferma che l'azione esperita da un coniuge a difesa del bene appartenente alla comunione, aggredito da una procedura ablatoria promossa dalla p.a., non eccede l'ordinaria amministrazione, con la duplice conseguenza che non si verte in un'ipotesi di legittimazione necessariamente congiunta e che, pertanto, l'azione esperita da uno solo dei coniugi è validamente proposta e, se decisa con sentenza passata in giudicato, preclude, rendendola inammissibile, la riproposizione di successiva omologa azione legale da parte del consorte che non aveva partecipato al primo giudizio.

Lottizzazione abusiva: la confisca nei confronti del terzo alla resa dei conti - abstract in versione elettronica

112593
Angelillis, Ciro 1 occorrenze
  • 2009
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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Il rigoroso orientamento della terza Sezione della Cassazione, sostenuto in modo granitico da circa 20 anni - secondo cui, in presenza di accertata lottizzazione abusiva, la confisca, di cui al comma 2 dell'art. 44 d.P.R. n. 380/2001, deve essere disposta, quale sanzione amministrativa "reale", nei confronti di tutti i proprietari dei terreni lottizzati e delle opere ivi esistenti, ancorché imputati prosciolti o terzi in buona fede - viene sconfessato da questa sentenza che opera una significativa inversione di rotta, in senso personalistico, ed esclude dal novero dei destinatari della misura ablatoria patrimoniale i soggetti estranei alla commissione del reato e dei quali sia stata accertata la buona fede. La repentinità del ripensamento induce a ritenere che esso sia finalizzato ad ammortizzare gli effetti delle pronunce del 30 agosto 2007 e del 20 gennaio 2009 (ric. n. 75909 Sud Fondi + 2 contro Italia) con cui la Corte europea dei diritti dell'uomo, equiparando la confisca nei confronti dei soggetti incolpevoli ad una espropriazione senza indennizzo, ha censurato la rigorosa impostazione tradizionale della Cassazione per contrasto con l'art. 7 della CEDU e con l'art. 1 del Protocollo 1 della CEDU, ponendola, di fatto, in rotta di collisione con l'art. 117, comma 1, Cost., che prevede il rispetto delle norme internazionali pattizie. L'attenzione verso gli "obblighi internazionali", però, non deve fare dimenticare la funzione che il legislatore ha inteso conferire alla confisca "da lottizzazione abusiva", pena il rischio di vistose disarmonie nel quadro delle misure urbanistiche ripristinatorie demandate al giudice penale.

La "piccola" modifica alla confisca per equivalente a un anno dalla legge n. 190 del 2012 - abstract in versione elettronica

145309
De Simone, Federica 1 occorrenze
  • 2014
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., che ad oggi colpisce i beni del reo per un valore corrispondente al prezzo o al profitto del reato a riprova del sempre crescente interesse del legislatore per gli strumenti di natura ablatoria.

Inquinamenti risalenti, ordini di bonifica e principio di legalità CEDU: tutto per l'"ambiente"? - abstract in versione elettronica

151201
Invernizzi, Roberto 1 occorrenze
  • 2014
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Il commento ne esamina la tenuta in sé considerate, e sullo sfondo del panorama convenzionale CEDU, stante la natura ablatoria connotante gli ordini di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale ex artt. 239 ss. del D.Lgs. 152 del 2006. Non consta che questo profilo abbia ricevuto soverchia attenzione in giurisprudenza e dottrina. Tenerne conto può condurre - specie in tema di applicazione delle norme ora dette a contaminazioni oggi tali in base alle stesse, ma derivanti da comportamenti tenuti prima del loro avvento - a risultati applicativi diversi da quelli cui giunge la giurisprudenza imperante. Rispetto alla quale è sollevato il dubbio se essa offra le soluzioni in assoluto più conformi allo stesso perseguimento della tutela dell'ambiente.

Disorientamenti giurisprudenziali in tema di misure di prevenzione patrimoniale - abstract in versione elettronica

152711
Borgogno, Roberto 1 occorrenze
  • 2015
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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L'A. propone un'interpretazione convenzionalmente e costituzionalmente orientata che tiene, dunque, conto dei connotati sostanziali della misura ablatoria.

La tutela amministrativa del diritto d'autore "on line" - abstract in versione elettronica

167809
Giannelli, Annalaura 1 occorrenze
  • 2016
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Il giudice remittente non avrebbe, secondo la Consulta, adeguatamente specificato il tipo di pronuncia richiesta: ablatoria (a causa della ritenuta violazione della riserva di legge ex comma 1 dell'art. 21 Cost.) ovvero additiva (a causa della mancata equiparazione tra il regime introdotto per le comunicazioni elettroniche e quello vigente, ex commi 2 ss. dell'art. 21 Cost., a tutela della libertà di stampa). Tale incertezza precluderebbe, pertanto, il sindacato sulla fondatezza delle questioni di legittimità costituzionale prospettate dal T.A.R. Lazio. Ciò nondimeno la Corte non rinuncia a esprimere le proprie perplessità sul fondamento legale del potere normativo in concreto esercitato dall'Agcom nel 2013, e - indirettamente - sul fondamento dei poteri provvedimentali previsti nel suddetto regolamento. Il giudice a quo, che nell'ordinanza di remissione aveva apertamente escluso profili di carenza di potere in capo ad Agcom, a tutt'oggi si trova, dunque, in una strettoia. Sarà, probabilmente, il legislatore a risolvere "ex post" il problema del deficit di attribuzione legale del potere regolamentare esercitato dall'Agcom. Ciò, tuttavia, al prezzo di un pericoloso indebolimento del valore prescrittivo del principio di legalità sostanziale.

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