Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abituato

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Fisiologia dell'uomo sulle Alpi: studii fatti sul Monte Rosa

433288
Angelo Mosso 6 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • fisiologia
  • UNIPIEMONTE
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Subito ai primi passi notai che s'andava adagio, che i miei compagni avevano il passo incerto e malsicuro: pensai che fosse l'effetto del vento che rende malagevole il percorso delle creste a chi non vi è abituato, e consigliai a Raffaello che mi seguiva primo di camminare carponi se non si sentiva sicuro. Allora badavo più che a loro, alla corda, per non lasciarli scivolare. Dopo neppure mezz'ora Raffaello mi domandò di fermarsi un po' perchè il vento gli troncava il fiato. Allora mi accorsi che stavano male tutti e due, e che la marcia stentata non era solo l'effetto dell'impressione morale del temporale. Erano pallidi, battevano i denti, accusavano nausea e un po' di mal di capo, erano apatici, muti ai miei scherzi e alle mie sollecitazioni, con passo e movimenti fiacchi, senza energia, non dicevano di aver paura, ma di essere stanchi, e che se li lasciavo riposare un po' avrebbero camminato meglio. Allora cominciò una lunga lotta, cercando io con ogni mezzo di tirarli innanzi, di impedire che si fermassero ogni momento, e il proseguire divenne tormentoso per tutti. Le pareti che divallavano a destra e a sinistra erano ripide, e si doveva camminare uno alla volta per la necessità di sorvegliarli in ogni loro passo. Procedevamo assieme solo nei tratti in cui potevo camminare su un versante facendo procedere loro sull'altro, colla corda a cavallo della cresta.

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Zsigmondy dice che "nel maggior numero dei casi il male di montagna è prodotto unicamente dall'imbarazzo gastrico, perchè il tourista arrivato dalla città non si è ancora abituato al regime alimentare della montagna E. Zsigmondy, Les dangers dans la montagne., 1886, pag. 180.."

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Disse che era abituato a quelle sofferenze del primo giorno, e li assicurò che non avrebbe più avuto alcun malessere. Infatti il giorno dopo con piede fermo cominciò ad arrampicarsi su per le roccie del Cervino.

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Il mio organismo si è però già allenato ed abituato alla fatica quando giungo sulla piramide Vincent. La notte dopo l'ascensione dormo profondamente senza febbre.

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Kronecker è pure molto sensibile alla diminuita pressione barometrica: ciò malgrado l'organismo suo si è facilmente abituato alla depressione, ed è probabilmente il suo sistema nervoso che, modificandosi, fu presto in grado di funzionare bene nell'aria rarefatta.

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Essendo abituato a queste esperienze si cuccia sopra un asciugamani, e sta accovacciato come se volesse dormire. Dopo circa 10 minuti che sta immobile, conto di seguito i movimenti del respiro ogni minuto per un quarto d'ora:

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