E De Benedetti, se resta il socio principale, sa benissimo di dover rispondere non più a tranquille assemblee: l'aumento di capitale ha portato il 70% dell'Olivetti in mani altrui, con una forte presenza di investitori istituzionali esteri abituati a farsi valere. Lo stesso Ingegnere ha dichiarato più di una volta: «Questa volta, se sbaglio me ne torno a casa». E il Financial Times, l'altro ieri, si è spinto oltre: «Se la strategia si mostrerà inefficace, i fondi potranno nominare un nuovo presidente che massimizzi il valore intrinseco degli assets del gruppo».