E De Benedetti, se resta il socio principale, sa benissimo di dover rispondere non più a tranquille assemblee: l'aumento di capitale ha portato il 70% dell'Olivetti in mani altrui, con una forte presenza di investitori istituzionali esteri abituati a farsi valere. Lo stesso Ingegnere ha dichiarato più di una volta: «Questa volta, se sbaglio me ne torno a casa». E il Financial Times, l'altro ieri, si è spinto oltre: «Se la strategia si mostrerà inefficace, i fondi potranno nominare un nuovo presidente che massimizzi il valore intrinseco degli assets del gruppo».
Maria e Gino, sono i genitori di Angelo, emigrati a Montreal nel 1950 e sposati subito dopo il loro arrivo nel nuovo mondo, un mondo al quale ancora non si sono del tutto abituati. Il mondo di Marie e di Gino va in frantumi quando il figlio decide di andare a vivere per conto suo. [Ambrosio, Medusa, Pathé]
Quella dei merciai prese una grande parte nelle avventure e imprese marinare inglesi, cosa che non sembra convenire ad uomini abituati a un commercio così delicato, minuto e quasi femminile. I merciai avevano bisogno dì prodotti raffinati e costosi che spesso, come le sete, venivano da lontani Paesi, e perciò si interessavano alle imprese d'oltremare. Nella storia della corporazione è rimasta famosa la fortuna fatta da alcuni soci quando importarono per la prima volta gli spilli dall'Italia e dalla Francia.
Il soccorso si è svolto secondo un rituale ormai collaudato dal vigili del fuoco di Genova che, assieme all'elicottero, possono contare appunto su un gruppo di subacquei abituati a operare calandosi dal velivolo.
Gli fa eco Emilio Monet, nipote di Daniele: «Cosa vuol fare, siamo abituati a questi disagi, ma un po' di comodità ci aiuterebbero a resistere. Qui sono andati via tutti, l'inverno è lungo».
Coloro che sono abituati a giuocare nel vischio delle pozzancheree del terreno affondante, non si possono adattare di colpo a condizioni di campo primaverili. Non fosse che per la difficoltà rappresentata dai controllo della palla. Veloce, nervosa, rispondente al minimo tocco, pronta ed improvvisa nei rimbalzi, la palla fu ieri la vera padrona in campo. L'una squadra, quella del Torino, non riuscì mai a dominarla appieno, per le ragioni a cui abbiamo accennato; la trattava con troppa forza e quella dava risposte più vivaci del desiderato. L'altra, quella di casa, quella che difficoltà di ambientamento non avrebbe dovuto avere, operava con tanta impulsività, con tale mancanza di calcolo e di riflessione che a fare della sfera di cuoio un'arma veramente pericolosa non riuscì mai.
In via Veneto la notte sono abituati a tutto e la gente non si commuoverebbe nemmeno se vedesse passeggiare Mao Tze sotto braccio a Liz Taylor. Ma il leone, nella villa di proprietà del singolare personaggio, aveva il torto di ruggire, dando fastidio ai vicini, i quali provocarono l'accesso nella villa dei vigili comunali, prima, e poi degli agenti di pubblica sicurezza. I quali, una volta arrivati, non si occuparono più del leone, ma di ben altra cosa: e cioè del fatto che la villa era un deposito di fucili, rivoltelle, mitragliatrici, bombe a mano ed anche cannoni.
Accademia della crusca
