Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

391555
Toniolo, Giuseppe 3 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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Dalla somma delle soddisfazioni che l'una o l'altra coi redditi rispettivi abitualmente si procura.

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Della tecnologia, come insieme di cognizioni riguardanti i presidi estrinseci della economia, si discorre in questa introduzione, solo in quanto l'efficacia pratica della tecnica non interessi singole parti dell'economia, bensì tutte, la produzione (p. e. le macchine), il consumo (p. e. i sistemi di alimentazione), la circolazione (p. e. gli stromenti monetari o i mezzi di trasporto) e di riflesso la ripartizione della ricchezza; ed anzi essa (la tecnica) si ripercuota mediatamente sopra l'ordine e le relazioni sociali di civiltà. È sempre l'uomo che effettua ed usa la ricchezza mercé le sue energie psichiche, ma gli atti fisici che abitualmente compie o gli stromenti materiali che adopra, reagiscono sullo spirito e vi insinuano speciali attitudini e inclinazioni, non solo private ma anche sociali; come la veste del monaco, gli esercizi del soldato, gli ardimenti del mare, danno impronta particolare a certi individui, classi, popolazioni.

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E così i fanciulli, che l'antichità spesso metteva a morte, gettava dal Tappeto e, come oggi i cinesi, abitualmente esponeva o faceva oggetto di nefandezze. — In essi si additarono invece i fiori immacolati del celeste giardino, i quali è immenso reato scandalizzare, anzi soltanto dispregiare (videte ne contemnatis unum ex his pusillis,s. Matteo), la forza della repubblica e il pegno di future conquiste nel mondo; sicché per essi è condannata la esposizione (fin dal sec. V) e sorgono orfanotrofi ed istituti educativi d'ogni specie e scuole gratuite parrocchiali, palatine, episcopali, dal primo medio evo fino ad oggi, in cui l'insegnamento primario conta fra i compiti e dispendi più poderosi delle genti civili.

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Trattato di economia sociale: La produzione della ricchezza

396185
Toniolo, Giuseppe 3 occorrenze
  • 1909
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, vol. III 1951
  • Economia
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Il suo oggetto è sempre l'animale, non il terreno il quale non è appropriato, ma nei cui spazi sterminati pastori ed animali vanno abitualmente vagando in cerca di pascoli, trasferendosi ad altri di mano in mano che coll'uso questi si esauriscono: sicché tale industria è nomade per eccellenza. Il dominio storico caratteristico della pastorizia è quello dalle pianure erbose dell'Asia anteriore ove principalmente le famiglie patriarcali dei re pastori, colle loro cospicue ricchezze d'animali, coi saldi ed estesi vincoli di sangue, colla elevata coscienza di autorità, colle incipienti graduazioni di classi (anche servitù molto mite, con intima e robusta vita morale-religiosa, per lo più monoteista), offrono il tipo di una completa economia di consumo e di produzione insieme, come già vedemmo («Introduzione»).

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Non già un bue (natura) colle sue forze fisiologiche, mantenuto nella stalla per futura lavorazione agraria, senza più; ma il bue all'uopo allevato fino al pieno sviluppo delle sue forze di lavoro, domato, aggiogato, applicato abitualmente all'aratura, è un capitale. Non già un fascio di legna (natura), ma il legno contesto in modo da comporre tecnicamente un rastrello per l'operazione dell'erpicare è un capitale. Non già pochi chicchi di grano (natura) gettati una volta tanto sulle zolle, ma quella porzione di grano, che con una operazione economica di accumulazione l'agricoltore ritira e rimette ogni anno nei suoi granai, perché periodicamente serva alla ordinata coltura, è capitale; come del pari non è capitale quella matassa di lana (natura) tosata dalla massaia, con cui tesse poi una stoffa, ma quella quantità di balle di lana,di cui riempie l'industriale i magazzini, perché assicuri il più costante e progressivo esercizio del suo lanificio. – Sempre si suppone un processo organico (o tecnico od economico) di adattamento e di applicazione, per cui il prodotto si presti all'ufficio di un mezzo o sussidio sistematico di produzione.

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La massa monetaria mondiale, che per la sua natura di stromento degli scambi è capitale nella misura che essa si traduce in aumento di produzione sociale — conferisce analogamente ad accrescere in ciascuna economia privata il reddito netto (ricchezza) espresso in moneta, disponibile per gli usi umani.Ora, avuto riguardo alla destinazione (elemento intenzionale) del proprio reddito monetario, ogni ente privato usa una parte di esso per l'acquisto di oggetti o mezzi di consumo, cioè per la soddisfazione finale dei suoi bisogni, e una parte per l'accumulo (risparmio, capitalizzazione) e per l'acquisto più tardi di mezzi di produzione (edifici industriali, macchine, materie prime e ausiliari). Per l'economia privata pertanto la prima porzione di moneta, destinata abitualmente alla compra di prodotti per bisogno personale, rappresenta un fondo o un mezzo di consumo e non è capitale.La seconda porzione, destinata ad acquistare degli stromenti o mezzi di produzione, rappresenta i capitali effettivi in cui si converte e perciò è capitale essa medesima, che frutta per mezzo di questi.

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