Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

450076
Carlo Darwin 13 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
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In tal guisa si devono essere conservate le variazioni benefiche di tutte le sorta, sia abitualmente come occasionalmente, e devono essere state eliminate quelle nocevoli. Non voglio parlare delle grandi e spiccate deviazioni di forma, che seguono solo a lunghi intervalli di tempo, ma di semplici differenze individuali. Sappiamo, per esempio, che i muscoli delle nostre mani e dei nostri piedi che promuovono i nostri movimenti, van soggetti, come quelli degli animali sottostanti, ad incessanti variazioniI signori Murie e Mivart nella loro Anatomy of the Lemuroidea (Transact. Zoolog. Soc. vol. VIII, 1869, p. 96, 98) dicono: «Alcuni muscoli sono così irregolari nella loro distribuzione che non possono classificarsi bene in nissuno degli scompartimenti sopra notati». Questi muscoli differiscono anche nei lati opposti dello stesso individuo.. Quindi se i progenitori dell’uomo somiglianti alle scimmie che abitavano una data contrada, e specialmente una che portasse qualche mutamento nelle loro condizioni, si fossero divisi in due parti uguali, una delle quali avesse racchiuso in sè tutti gl’individui meglio acconci, per le loro facoltà di movimento, a guadagnarsi la sussistenza e a meglio difendersi, quella parte a conti fatti avrebbe conservato maggior numero d’individui e avrebbe procreato maggior prole che non l’altra parte meno bene dotata.

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Ma le mani e le braccia non possono guari esser divenute tanto perfette da costrurre armi, o da scagliare sassi e giavellotti ad una data mira, finchè furono adoperate abitualmente per uso di locomozione e per sopportare tutto il peso del corpo, o finchè erano specialmente acconce, come abbiamo osservato prima, all’arrampicarsi sugli alberi. Un modo di vivere così rozzo avrebbe anche spento il senso del tatto, dal quale dipende principalmente il loro uso delicato. Per queste sole ragioni doveva essere un vantaggio per l’uomo divenire bipede; ma per molte azioni è quasi necessario che le braccia e tutta la parte superiore del corpo siano liberi; e perciò egli deve star ritto sui piedi. Ad ottenere questo grande vantaggio, i piedi sono divenuti piatti, e il dito pollice si è particolarmente modificato, sebbene ciò abbia avuto per conseguenza la perdita della facoltà di preensione. Ciò concorda col principio della divisione del lavoro fisiologico, prevalente in tutto il regno animale, che mentre le mani divengono perfette per la presa, i piedi si perfezionano e divengono più acconci per sostenere il corpo e per camminare. Tuttavia, in certi selvaggi il piede non ha al tutto perduto la facoltà di preensione, come dimostrano il modo in cui si arrampicano sugli alberi e lo adoperano in altri vari usiHaechel ha un’ottima discussione intorno agli stadi percorsi dall’uomo per divenire bipede: Natürliche Schöpfungsgeschichte, 1868, p. 507. Il dottor Buchner (Conférences sur la Théorie Darwinienne, 1869, p. 135) ha dato buoni esempi dell’uso del piede come organo di preensione nell’uomo; anche sul modo di incesso delle scimmie più elevate, al quale faccio allusione nel paragrafo seguente; vedi pure Owen (Anatomy of Vertebrates, vol. III, p. 71), intorno a quest’ultimo argomento..

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Senza dubbio questi mezzi di mutamento agiscono e reagiscono fra loro, quindi quando certi muscoli, o le prominenze ossee cui s’inseriscono, divengono più grandi per ragione dell’esercizio usuale, ciò dimostra che certe azioni si compiono abitualmente e debbono essere utili. In conseguenza quegli individui che le compievano meglio dovevano essere in migliori condizioni e sopravvivere in numero maggiore.

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Egli crede che certi mestieri, come quello del calzolaio, facendo tenere il capo abitualmente piegato in avanti, possano rendere la fronte più rotonda e più prominente.

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Egli crede che certi mestieri, come quello del calzolaio, facendo tenere il capo abitualmente piegato in avanti, possano rendere la fronte più rotonda e più prominente.. Io ho dimostrato che nei conigli dalle lunghe orecchie basta una lieve cagione, come il taglio in avanti di un orecchio, per far sporgere da quel lato quasi tutte le ossa del cranio; per cui le ossa del lato opposto non corrispondono più per l’appunto. Infine, se un animale qualunque cresce o diminuisce molto nella mole generale senza che avvenga qualche mutamento nelle sue potenze mentali, o se le potenze mentali crescono o diminuiscono molto senza qualche grande mutamento nel volume del corpo, è quasi certo che la forma del cranio sarà alterata. Io deduco questo dalle mie osservazioni sui conigli domestici, alcune sorta dei quali sono venuti molto più grandi che non i selvatici, mentre altre sono rimaste a un dipresso della stessa grossezza, ma nei due casi il cervello si è molto rimpicciolito rispetto alla mole del corpo. Ora mi recò dapprima molta sorpresa vedere che in tutti questi conigli il cranio era divenuto più lungo, o dolicocefalo: per esempio, di due crani di quasi pari larghezza, uno di un coniglio selvatico e l’altro di una grossa specie domestica, il primo era lungo solo 3,15 pollici (78 millimetri); ed il secondo 4,3 pollici (1 cent. e 6 decimillietri)Variation of Animals, ecc., vol. I, p. 117 intorno allo allungamento del cranio: p. 119 sull’effetto del taglio di un orecchio.. Uno dei caratteri più spiccati che distinguono le varie razze umane è quello che in alcune il cranio è allungato, e in altre rotondo; e qui la spiegazione suggerita dal caso dei conigli può in parte essere applicata, perchè Welcher trova che gli uomini piccoli inclinano più a divenire brachicefali, e gli uomini alti a divenire dolicocefaliCitato da Schaaffhausen nella Antropolog. Review, ottobre 1868, p. 419.; quindi gli uomini alti si possono comparare al conigli dal corpo più grande e più lungo, i quali tutti hanno il cranio allungato, e sono dolicocefali.

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Se in un paese si preferiscono meglio abitualmente cavalli forti e pesanti, ed in un altro cavalli leggeri e di rapido corso, possiamo esser certi che in un dato tempo si produrranno due distinte sottorazze, senza che nessuna particolare coppia e nessun individuo siano stati separati e allevati in uno dei due paesi. Molte razze sono state in tal modo formate, ed il loro modo di formazione è intimamente analogo con quello delle specie naturali. Sappiamo pure che i cavalli i quali sono stati portati alle isole Falkland sono divenuti durante le successive generazioni più piccoli e più deboli mentre quelli che si sono rinselvatichiti nelle Pampas hanno acquistato una testa più grossa e tozza; e questi mutamenti sono derivati evidentemente non già da una coppia unica qualunque, ma da ciò che tutti gli individui sono stati soggetti alle stesse condizioni, aiutati forse dal principio di regresso. In nessuno di questi casi le nuove sottorazze sono venute da una coppia unica, bensì da molti individui che hanno variato in gradi differenti, ma nello stesso modo generale; e possiamo concludere che le razze umane si sono prodotte similarmente, e che le loro modificazioni sono o l’effetto diretto dell’azione di condizioni differenti, o l’effetto indiretto di una qualche sorta di scelta. Ma su questo ultimo particolare ritorneremo fra breve.

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L’espressione difetto d’esercizio non si deve riferire solamente ad una diminuita azione dei muscoli, ma comprende una diminuzione dell’afflusso del sangue ad una parte o ad un organo, per essere soggetto a minori alternative di pressione, o per essere divenuto per qualsiasi via meno abitualmente attivo. Possono trovarsi in uno dei due sessi rudimenti di parti che sono sviluppate normalmente nell’altro sesso; e questi rudimenti, siccome noi vedremo più tardi, spesso si originano in una maniera distinta. In alcuni casi certi organi sono stati ridotti per mezzo della scelta naturale, perchè divenuti nocevoli alla specie, mutate le condizioni della vita. Il processo di riduzione è probabilmente agevolato spesso dai due principii di compensazione e di economia dell’accrescimento; ma sono difficili da comprendere gli ultimi stadi del riducimento, dopochè il difetto di esercizio ha fatto tutto quello che gli si può attribuire, e quando la conservazione da compiere per mezzo dell’economia dell’accrescimento è molto scarsaMolti buoni argomenti intorno a questa questione sono stati arrecati dai signori Murie e Miwart nelle Transact. Zoolog. Soc., 1869, vol. VII, p. 92.. La compiuta e finale soppressione di una parte già fuori di esercizio è molto ridotta in volume, nel qual caso non possono operare nè compensazione nè economia, si può forse intendere colla ipotesi della pangenesi, e, secondochè appare, in nessun altro modo. Ma siccome l’intero argomento degli organi rudimentali è stato pienamente discusso ed illustrato nelle mie opere precedentiVariation of Animals and Plants under Domestication, vol. II, p. 317, 397. Vedi pure Origin of species, 5a ediz. 535., io non dirò nulla di più qui in proposito.

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Schaaffhausen attribuisce questa differenza tra le due razze a ciò, che «la porzione dentale posteriore della mascella è sempre più corta»Sulla forma primitiva del cranio, traduzione inglese nella Anthropological Review, ottobre 1868, p. 426. in quelle che sono incivilite, e questo raccorciamento può, io credo, venire francamente attribuito a ciò che gli uomini inciviliti sogliono abitualmente nutrirsi di cibo molle e cotto, e adoperano meno le loro mascelle. Il signor Brace mi ha informato essere divenuta comune negli Stati Uniti la pratica di svellere ai bambini alcuni denti molari, perchè la mascella non cresce abbastanza pel compiuto sviluppo del numero normale dei denti.

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Se i maschi fossero stati abitualmente guerrieri sarebbero probabilmente cresciuti di mole mercè la scelta sessuale, tanto da eccedere quella della femmina; ma il sig. Bates, dopo aver comparato i due sessi in oltre cento specie di Copridae, non trova nessuna ben distinta differenza per questo rispetto in individui bene sviluppati. Vi è tuttavia un coleottero appartenente alla stessa grande divisione dei lamellicorni, il Lethrus, di cui si sa che i maschi combattono fra loro, ma non hanno corna, sebbene le loro mandibole siano più grandi che non quelle della femmina.

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Nel caso del pollame seguono abitualmente variazioni di colore limitate nella loro trasmissione al sesso maschile. Anche quando questa forma di eredità prevale, può bene accadere che qualche successivo stadio nel processo di variazione possa venire trasmesso alla femmina, la quale allora rassomiglierebbe in un lieve grado al maschio, come segue in certe razze di polli. O, parimente, il numero maggiore, ma non tutti, dei successivi stadi potrebbero venire trasmessi ai due sessi, e la femmina verrebbe allora a rassomigliare intimamente al maschio. Non vi può essere guari dubbio che questa è causa per cui il maschio del piccione Pouter ha un gozzo un po’ più grosso, ed il piccione Messaggero maschio ha in certo modo bargigli più grandi che non le loro rispettive femmine; perchè i dilettanti non hanno scelto un sesso piuttosto che un altro e non hanno desiderato che questi caratteri fossero più pienamente sviluppati nel maschio che non nella femmina, tuttavia questo è il caso nelle due razze.

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Se i giovani di qualche specie nel loro piumaggio giovanile riuscissero meglio nel conquistarsi le compagne che non gli adulti, il piumaggio adulto si perderebbe probabilmente in breve, siccome i maschi che avrebbero conservato per un periodo più lungo il piumaggio giovanile avrebbero prevalso, e così il carattere della specie sarebbe in fine modificatoAltri animali, che appartengono a classi al tutto distinte, possono abitualmente od occasionalmente riprodursi prima di avere pienamente assunto i loro caratteri adulti. Questo è il caso pei maschi giovani del salmone. Si sa che parecchi anfibi si riproducono mentre sono ancora allo stato di larva. Fritz Müller ha dimostrato (Facts and Arguments for Darwin, trad. ingl., 1859, p. 79) che i maschi di parecchi crostacei antipodi divengono sessualmente adulti mentre sono giovani; ed io deduco da ciò che questo è un caso di riproduzione prematura, perchè non hanno acquistato ancora le loro chele pienamente sviluppate. Tutti questi fatti sono interessantissimi, perchè spiegano un mezzo pel quale le specie possono sopportare grandi modificazioni di carattere, secondo il modo di vedere del sig. Cope, espresso colle seguenti parole di «ritardo ed acceleramento dei caratteri generici»; ma io non posso seguire pienamente le viste di questo eminente naturalista. Vedi il sig. Cope, On the Origin of Genera, dai Proc. of Acad. Nat. Sc. of Philadelphia, ottobre 1868.. D’altra parte, se i giovani non riuscissero mai ad ottenere una femmina, l’abito di riprodursi di buon’ora verrebbe presto o tardi al tutto eliminato, essendo esso superfluo e traendo seco uno sciupio di forze.

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Altri animali, che appartengono a classi al tutto distinte, possono abitualmente od occasionalmente riprodursi prima di avere pienamente assunto i loro caratteri adulti. Questo è il caso pei maschi giovani del salmone. Si sa che parecchi anfibi si riproducono mentre sono ancora allo stato di larva. Fritz Müller ha dimostrato (Facts and Arguments for Darwin, trad. ingl., 1859, p. 79) che i maschi di parecchi crostacei antipodi divengono sessualmente adulti mentre sono giovani; ed io deduco da ciò che questo è un caso di riproduzione prematura, perchè non hanno acquistato ancora le loro chele pienamente sviluppate. Tutti questi fatti sono interessantissimi, perchè spiegano un mezzo pel quale le specie possono sopportare grandi modificazioni di carattere, secondo il modo di vedere del sig. Cope, espresso colle seguenti parole di «ritardo ed acceleramento dei caratteri generici»; ma io non posso seguire pienamente le viste di questo eminente naturalista. Vedi il sig. Cope, On the Origin of Genera, dai Proc. of Acad. Nat. Sc. of Philadelphia, ottobre 1868.

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Le varie occupazioni abitualmente proseguite producono un mutamento nelle proporzioni delle differenti parti del corpo. Così venne riconosciuto con certezza dalla Commissione degli Stati UnitiInvestigations, ecc., di B. A. Gould, 1869, p. 288.che le gambe dei marinai che hanno servito nell’ultima guerra, erano più lunghe della 0,217 parte di un pollice (25 millimetri formano un pollice), che non quelle dei soldati, sebbene i marinai fossero misurati e trovati di statura più bassa; mentre le loro braccia erano più corte di 1,09 di un pollice e quindi sproporzionatamente più corte in confronto della loro minore statura. Questa maggior cortezza delle braccia deriva apparentemente dal maggior esercizio di esse, ed è un effetto impreveduto; ma i marinai adoperarono principalmente le braccia per spingere e non per portar pesi. La circonferenza del collo e l’altezza del collo del piede sono maggiori, mentre la circonferenza del petto, della cintura e delle anche, è minore nei marinai che non nei soldati.

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